{ Un desiderio rischioso }

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18:02 Kouki:
  [Centro - Esterno Chiosco] La mente della ragazzina è calma, i pensieri non sembrano volersi concentrare su nulla in particolare lasciandole una sensazione di leggerezza. Espressione immobile a fissare il nulla davanti a sé, neutra, svuotata. Gli occhi gialli sembrano osservare qualcosa di lontano e nascosto dentro di sé, osservando il passato, quei ricordi risvegliati, anche se non sono tutti, ma appena dei pezzi… a volte non sono altro che sensazioni e basta. Quel colpo ricevuto da Otsuki così forte e diretto alla sua guancia, ha risvegliato in lei molta più paura rispetto a prima. L’ha portata ad abbassare lo sguardo, ammutolirsi… e nonostante non si veda comunque il segno della botta, ancora le fa male. Le fa scuotere l’esile corpo dai tremori. Nonostante questo indossa i suoi nuovi vestiti, anche se ora li detesta e si pente di averli presi, ma quelli soliti sono decisamente da sistemare perché in via di logoramento. Indossa quindi un vestito cinese smanicato, di colore blu scuro e con dei fiori ornamentali ricamati sopra, di un colore azzurro non troppo acceso, che si accosta bene con quel blu. Il vestito è lungo fino a circa metà coscia e presenta i due classici spacchi laterali. Al di sotto indossa comunque un paio di pantaloncini neri dal tessuto elasticizzato, che le arrivano appena sopra al ginocchio. Scarpe nere ai piedi e guanti ninja sempre neri a mezze dita alle mani. Quest’oggi non porta nessuna fasciatura bianca, quindi sono decisamente visibili tutte le cicatrici e le bruciature che avvolgono le proprie gambe, le braccia, le spalle, il torso per quel che si può intravedere dal vestito e il collo. Orribili e brutti segni che spiccano su quella pelle così pallida e priva di colore. I lunghi capelli neri e lisci sono tenuti sciolti, liberi di percorrere tutta la lunghezza della sua schiena fino al sedere, lasciando che la frangia nasconda solo leggermente il copri fronte di Kusa. Corporatura minuta, non spicca certo in altezza, ne tanto meno sembra avere molta carne attaccata alle ossa. Gracile che sembra spezzarsi anche solo guardandola e decisamente sotto peso, dato l’alimentazione scarsa che si riserva. Non sembrerebbe, ma in realtà nasconde una buona dose di forza ed agilità. Alla coscia destra ovviamente indossa il porta kunai e shuriken, mentre alla vita tiene allacciato il porta oggetti. In entrambi gli accessori sono contenute le sue armi e i suoi strumenti: sei kunai, sei shuriken, un set da cinque fumogeni, ventotto fukumibari, una manriki-gusari, cinque fuda con dentro sigillati in ognuno un tronchetto, cinque tonici coagulanti più uno speciale e cinque tonici recupero chakra più uno speciale. Il resto del suo equipaggiamento lo tiene nella sua stanza alla locanda, completerà il tutto solo quando sarà il suo turno al torneo. Il torneo dal quale deve tornare vincitrice ad ogni costo, né va della sua salute mentale e fisica. Si trova al centro di Konoha, il tempo è bello e tutto sembrerebbe ispirare a una certa felicità che però per il momento non contagia la giovane Genin. Passeggia per quella strada, con passi lenti e calcolati, quasi come fosse un automa, rigida. Si sta dirigendo verso il chiosco, quello più famoso di Konoha a quanto pare, dopo che Raido le ha mandato un messaggio per trovarsi lì. Che sia successo qualcosa? O le voglia dire qualcosa? Non lo sa. Non è nemmeno il posto ideale per la giovane, la quale per avere quell’aspetto gracile vuol dire che non ama particolarmente mangiare, o che forse si ferma al minimo indispensabile per non svenire. Ad un occhio esterno potrebbe sembrare tranquilla, calma, solamente assorta in qualche suo pensiero. Una volta giunta sul posto si fermerebbe semplicemente all’esterno, facendo vagare lentamente il proprio sguardo per cercare di individuare la figura del sensei. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

18:17 Raido:
  [Centro] Da quanto tempo non passeggia per il centro di Konoha in compagnia di Kaori? Da quanto non escono di casa insieme per passare un po' di tempo da soli? Troppo, troppo tempo ma oggi bisogna rimediare e ha organizzato qualcosa, un incontro per renderla ancora più partecipa della propria vita, specialmente dopo quello che è successo l'ultima volta. Le ha confessato i vari aspetti del sigillo, ha confessato che la propria vita non è più longeva come un tempo, proprio perchè, per via di quel potere maledetto, gli si è accorciata. Ogni volta che lo attiva si ritrova sempre meno tempo da passare in questo mondo e con lei. Ha tanto da fare e poco tempo per farlo, tanto da dire e poco tempo per dirlo. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare il petto nudo del giovane. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario. Non ha ancora parlato a Kaori di Kouki, non le ha mai detto niente preferendo riservarle questa piccola sorpresa per il momento più propizio e quel momento è arrivato, è giunto finalmente. Il braccio destro è posato sulle spalle della Hyuga, la spinge leggermente contro di se, contro il proprio busto mentre è intento a camminare per le viuzze del villaggio della foglia. Gli occhi sono fissi davanti a se, il viso è sereno, tranquillo, pacato, non si fa prendere dall'agitazione. Ha accettato la sua sorte, ha accetto che il suo destino è oramai segnato e l'unico modo per conviverci è andare avanti, tranquillo, senza pensare a niente <Oggi ho organizzato una piccola sorpresa> va a rivolgersi a Kaori portando lo sguardo su di lei, un mezzo sorriso si forma sul volto e lo sa, è una grande sorpresa, enorme. Continua a camminare, silenzioso e tranquillo fino a poi giungere nei pressi del chiosco di Ichiraku, luogo dove ha dato appunto alla Yakushi, il luogo dove le ha chiesto di farsi trovare ed è li che, difatti, la vedrebbe. La sua esile e piccola figura, una bambina di 11 o 12 anni appena vestita in un modo piuttosto strano, un modo che non ha mai visto in lei. Nota le bruciature sulle gambe, i tagli sulle braccia, tutto ciò che la contraddistingue e un giorno deve arrivare a capo di ciò che le è successo, capire come hanno fatto a ridurla in questo stato. Si avvicina al chiosco fino a giungere a pochi metri dalla genin <Kouki> il sorriso si forma nel vederla dopo abbastanza tempo <Bello rivederti> molto bello rivedere la propria allieva. [Chk on][Samehada equip]

Raido si deve allontanare per 20 minuti

18:25 Kaori:
 La primavera sembra essere finalmente arrivata. Un caldo sole gentile si staglia incontrastato in un cielo terso e limpido iniziando ad avviarsi verso la sua parabola discendente diretto all'orizzonte. Il tramonto sta per arrivare ed il cielo si sfuma di tonalità pastello meravigliose. L'azzurro vivo del mattino lascia spazio a sfumature violacee e brucianti in prossimità dell'orizzonte mentre una brezza gentile, frizzante, spira da est. E' una giornata piacevole, tranquilla e Konoha è decisamente affollata: in vista del torneo dei Villaggi indetto dall'Alleanza gente da ogni luogo e Villaggio è ora presente alla Foglia portando quindi le strade ad essere molto più piene e colme del solito. Fra le sagome che si aggirano per le vie del luogo possiamo riuscire ad intravvedere anche quella di Kaori. La figura della Hyuga si presenta coperta di abiti semplici, quotidiani, da ogni giorno. Una camicetta bianca va coprendole il busto con delle paffute maniche a palloncino sulle spalle, discendendo liscia e priva di bottoni fino all'altezza delle cosce superiori. La forma del seno è accentuata da una decorazione fatta di merletti rosati al centro dei quali spicca un fiocco rosso da cui pendono due nastrini piuttosto lunghi. Al di sotto dell'orlo inferiore della camicetta traspaiono i pantaloncini azzurri che ha voluto indossare al di sopra di alte calze nere che fasciano e modellano le di lei gambe evidenziando le loro forme. Un cardigan color panna, aperto, discende morbido ai lati del busto -fino alle ginocchia- dilungandosi per le braccia in maniche lunghe e strette che arrivano a coprire la di lei pelle fino ai palmi. Solo le dita fuoriescono dalla loro copertura, nascondendo persino l'anello che quotidianamente porta con sè all'anulare sinistro. Un paio di stivaletti vanno a coprirle i piedi mentre il coprifronte di Konohagakure è lasciato legato attorno al collo con la placca metallica posta a protezione della gola. I capelli corvini della special jonin sono stati pettinati e legati ai lati del viso in due piccoli codini diseguali. Le ciocche sono sfilacciate, irregolari, segno che sono stati tagliati male e da una mano poco esperta e arrivano a solleticare con le loro punte le spalle della Hyuga. Non ha armi con sé, non ha attrezzature da kunoichi al suo fianco: solo il chakra che arde vivo nel di lei corpo come una fiamma sempre accesa. Avanza per le strade di Konoha al fianco di Raido che, come sempre, la affianca tenendola stretta a sé con un braccio disteso attorno alle di lei spalle. Era da un po' che non si ritagliavano un po' di tempo per passeggiare tranquilli, per fare qualcosa di normale, e dopo gli ultimi risvolti delle loro vite era decisamente il caso di rimediare. Quando ode le parole del kiriano, Kaori si ritrova a volgere verso di lui lo sguardo inclinando appena il capo verso la spalla sinistra, incuriosita. <Una sorpresa?> domanda non avendo davvero idea di cosa l'altro possa aver organizzato. Si limita a seguire i di lui passi in attesa di una risposta quando, d'un tratto, nota la direzione presa dall'Oboro. Si avvicinano verso il chiosco di Ichiraku e, arrivati lì, ascolta il saluto che l'albino rivolge a quella che par essere una bambina dai lunghi capelli neri e il corpo sfigurato. Una quantità indefinita di cicatrici le ricopre gambe e braccia portando Kaori a notare come esse appaiano decisamente vecchie, già guarite e richiuse. Uno spettacolo raccapricciante da vedersi su un corpo così giovane, così piccolo. Non dice nulla, non sa che la "sorpresa" organizzata da Raido riguarda proprio lei, e si limita a rimanere al fianco dell'albino in silenzio, mantenendo una espressione pacata e tranquilla mentre osserva il delicato viso della Yakushi. [chakra: on] [Outfit: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/fc/58/f1/fc58f172a080ffe2eb601949d04e03d1.jpg + codini]

18:41 Kouki:
  [Centro - Esterno Chiosco] Non si sente nemmeno particolarmente a disagio, non ancora almeno, sarà da vedere non appena vedrà la figura del sensei. Rimane immobile, portando le braccia dietro la schiena in modo da intrecciare le proprie dita, in attesa. Non nota ancora la figura di Raido e non può sapere che è in compagnia di qualcuno. Il viso continua a muoversi, gli occhi scrutano la folla. Ancora non sente nessun accenno di un qualche tipo di emozione, preferendo rimanere neutra immergendosi in qualche suo pensiero lontano. Lo sguardo si abbassa, andando a puntarsi sul proprio vestiario… probabilmente appena i suoi soliti vestiti saranno pronti ritornerà a quelli. Scuote appena la testa e quindi la rialza giusto quando la voce di Raido arriva chiara alle sue orecchie. Pronuncia il suo nome in cenno di saluto, e quindi lei volta lentamente il viso puntando i gialli occhi contro la figura del sensei. Espressione che pare rilassarsi leggermente, riuscendo finalmente a provare una qualche emozione forse simile alla felicità. Le fa piacere rivederlo, ed ascolta con calma quelle parole che le vengono rivolte, che non fanno altro che riempire e riscaldare almeno un poco quel vuoto che le si è scavato dentro. <Salve sensei.> un piccolo saluto in sua risposta, educata, dal tono basso e pare tranquillo. Sembra un sibilo, ma non vi è nulla di inquietante ma semplicemente una sorta di armoniosità. Non sa però cosa esattamente rispondere a quel dire dell’uomo, tanto che ora sembra diventare un po’ impacciata. <Bello, si. Anche per me.> mugugna qualcosa che sente davvero, sincera, esprimendo tutta la sua difficoltà in quelle situazioni. Molto meglio una missione o un combattimento, in quei casi sa come comportarsi, fredda e concentrata, ma nelle situazioni che gli altri ritengono normali e quotidiane lei proprio non sa come porsi. Lo sguardo ora noterebbe la figura della ragazza in compagnia di Raido, andando subito a darle un nome e una posizione. Il sensei le ha detto di essere sposato, e le ha detto anche come si chiama la moglie, e notando il loro livello di intimità in quel mezzo abbraccio, non può che suppore che sia lei. Mantiene lo sguardo puntato sulla ragazza, diretto e senza preoccuparsi di poter apparire maleducata, ma lei la sta solo studiando. I capelli neri, violacei, portati in quell’acconciatura non simmetrica, la pelle chiara, gli occhi bianchi e quella sua intera figura che appare decisamente elegante ai suoi occhi. Espressione che quindi sembra lasciar trasparire una sorta di lieve stupore misto a soggezione. Ma comunque non sa come comportarsi. Dopo qualche istante preferisce quindi tornare ad osservare Raido, per focalizzarsi su qualcuno che almeno le dà un minimo di sicurezza. <Come mai quel messaggio?> domanda infine, decidendo così di focalizzarsi sull’obiettivo che l’ha portata lì. Si sente molto a disagio ora, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata alla ragazza al suo fianco, come se provasse una sorta di timore nel suo profondo. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

Raido tornato. Il tempo di leggere tutto e aziono

19:07 Raido:
  [Centro] E' solito non dire mai a nessuno dei suoi piani e delle sue idee, preferisce tenere tutti quanti all'oscuro e lo sta facendo anche in questo momento, sia con Kaori, sia con Kouki. Nessuna delle due sa il motivo di tutto ciò, nessuno osa minimamente immaginare cosa scorre nella testa dell'albino in questo momento e, francamente, non sa nemmeno lui cosa gli passa per la testa ma è un tipo impulsivo, quando decide qualcosa la fa, senza chiedere il permesso a qualcuno. Oggi ha fatto lo stesso anche se, per quel qualcosa, deve prima discuterne con Kaori, deve prima parlare con lei, prima dire tutto quanto alla ragazza che sta presentando a tutti come sua moglie <Oh si> va a rispondere alla ragazza con tono sempre più tranquillo e stranamente allegro. Il mistero fa parte delle di lui vita, un mistero immenso che continua ad avvolgere l'Oboro. Anche le ha raccontato tutta la sua vita, tutto ciò che ha fatto e vissuto, non l'ha mai fatta entrare nella sua linea di pensiero, non le ha mai permesso di arrivare a pensare come lui per evitare che faccia qualche piccola stupidaggine facilmente evitabile. Di idiozie ne ha fatte molte, si è buttato in pasto al cappuccio rosso solo per capirne il carattere e il modo di combattere, ha scelto di soggiogare il proprio corpo al sigillo di Orochimaru per capire come poterlo battere se si fosse rivelato una minaccia per tutta Kiri, insomma, non è il miglior esempio di questo mondo in quanto a decisioni ma tutto ciò che decide ha un fine più grande, un obiettivo supremo che va ben oltre la sua vita. La vicinanza a Kouki si accentua sempre di più e quel saluto che le pone è davvero sincero, molto sincero; non la vede da troppo e che razza di sensei sarebbe se non fa qualcosa per vedere la propria allieva? E' la sua guida, un esempio da seguire per migliore e ce la sta mettendo tutta per esserlo davvero, per essere il migliore in ogni cosa nonostante sia sempre in movimento. Ode il dire della ragazzina, la vede impacciata e in difficoltà portandolo a sorridere. Non è cambiata poi molto, è rimasta la stessa nonostante sia riuscito a farla sbloccare un po', nonostante l'abbia portata ad esprimere i sentimenti che nascono all'interno del di lei corpo, tutte le frustrazioni, tutta la rabbia che l'hanno avvolta per giorni e giorni <Ti sta bene quel vestito> un altro piccolo complimento verso di lei. Non si preoccupa molto di Kaori, non dopo quello che sta per dire e le presentazioni devono essere fatte a tutti i costi, deve presentare le due ragazze e la domanda arriva prontamente. Prende un respiro profondo <Volevo vederti, sapere come stai e presentarti lei> volgendo il capo verso la Hyuga <Kouki ti presento Kaori Hyuga, mia moglie> finalmente gliela presenta ufficialmente e non solo con chiacchiere inutili e vuote <Kaori lei è Kouki Yakushi...> si volta a guardare la genin, un altro sorriso viene espresso <...la mia allieva> una delle tante verità nascoste, uno dei motivi per cui ha deciso di organizzare questo incontro a sorpresa per entrambe. Scosta il braccio dalle spalle di Kaori avvicinandosi al chiosco e lasciando le due ragazze da sole per qualche attimo. Cerca il proprietario <Un tavolo per tre, grazie> e nell'immediato l'uomo va a muoversi liberando un piccolo tavolino marrone con tre sedie, una per lato "Accomodatevi pure" esordisce l'uomo indicando il tavolo libero. [Chk on][Samehada equip]

19:21 Kaori:
 Raido pare quasi divertito in questo momento, quasi allegro mentre passeggiano per le vie di Konoha. Che tipo di sorpresa potrebbe aver mai preparato per stampargli in faccia quell'espressione? Kaori non ne ha idea alcuna eppure non ha paura, non è spaventata: anzi. Si fida di lui, sa che qualsiasi cosa possa aver pensato non avrebbe mai potuto farle del male e per questo si limita ad attendere che il momento delle spiegazioni arriva. Lascia che il kiriano si fermi a salutare una ragazzina all'apparenza piuttosto giovane e rimane in silenzio per non rovinare il momento, per non sentirsi di troppo. Dopotutto non la conosce e non ha idea di chi sia: non avrebbe molto valore o senso qualsiasi cosa avrebbe potuto tentare di dire. Si chiede semplicemente chi sia, fra sé e sé, mentre i due si scambiano un sereno saluto. Sensei. E' così che quella bambina chiama Raido ed è quella parola che porta Kaori ad osservare con maggior attenzione i lineamenti della fanciullina. Solo ora, ad una occhiata più attenta, scorge sotto la frangia scura le tracce di un coprifronte che reca su di sé l'effige simbolo del Villaggio di Kusagakure. A quanto pare è una kunoichi dell'Erba e, da quanto ha potuto appena sentire, dev'essere un'allieva di Raido. Sembra davvero molto giovane per essere già una ninja, probabilmente dev'essere estremamente dotata. Al tempo stesso appare anche piuttosto sulle sue, timida, rivolgendo a Raido soltanto una espressione più tranquilla, più serena, che però non rende meno semplice quell'incontro. C'è una sorta di silenziosa tensione, una specie di disagio sordo che riecheggia fra loro. Kaori si chiede se forse non sia la prima volta che quella ragazza all'apparenza così giovane e fresca si trovi al di fuori delle mura del proprio Villaggio. Si chiede se forse non si senta spaesata, disorientata, persino un po' spaventata. Magari è per questo che appare così sulle sue, così silenziosa. Ascolta il modo in cui Raido sembra cercare quasi di "coccolare" l'altra e sbatte semplicemente le ciglia sentendosi a sua volta a disagio. Non sa come comportarsi visto che non ha idea di chi sia quella figura e non sa come dovrebbe comportarsi davanti agli allievi del suo quasi marito. Ma a queste piccole domande risponde prontamente Raido con le sue presentazioni. Kaori comprende solo ora che quell'incontro non è affatto un caso ma che è stato proprio lui ad organizzarlo e si ritrova a schiudere di poco le labbra quando lui va presentandola alla bambina a quel modo. E' la prima persona in assoluto alla quale viene presentata come sua moglie. La cosa la fa sentire un po' in imbarazzo, un po' tesa, un po' tanto felice. Le labbra s'increspano andando a distendersi verso l'esterno in una espressione cortese, educata e gentile alla volta della Yakushi. <E' un piacere conoscerti, Kouki-chan> le dice inchinando il capo in segno di rispetto alla volta della bambina, per pochi secondi. Rialza il capo notando come Raido vada a sciogliere la presa sulle sue spalle per entrare nel locale lasciandole da sole e subito si ritrova a sentire sulle spalle la responsabilità di non mettere a disagio la piccola kusana. <Hai già mangiato da Ichiraku? E' una specie di tappa forzata quando si viene a Konoha, fa il ramen più famoso del Villaggio> le sorride cercando di essere quanto più alla mano e disponibile possibile, cercando di non far calare alcun silenzio imbarazzante, di non far sentire la piccola di troppo. Solo a quel punto va invitando la piccola ad avanzare per prima, in segno di cortesia, tenendo sulle labbra quel sorriso calmo ed educato che da un po' di tempo ha sostituito quello infantile e solare che l'aveva sempre caratterizzata. Cerca di essere quanto più cordiale possibile per non fare una brutta impressione su di lei, immaginando quanto per Raido debba essere importante che le due vadano d'accordo se ha persino organizzato quell'incontro per presentarle. E poi le dispiacerebbe pensare di far sentire a disagio una ragazza all'apparenza così tranquilla. Se la piccola fosse entrata ecco che l'avrebbe seguita andando a seguire poi il posto indicato dal cameriere dove potersi tutti quanti sedere. [chakra: on]

19:33 Kouki:
  [Centro - Chiosco] Si, decisamente può sembrare fredda e distaccata verso la ragazza, mancando persino di educazione… ma sinceramente non sa proprio come comportarsi in quel contesto, quindi decide semplicemente di ignorare quel suo piccolo problema per il momento. Si concentra sul sensei, dato che più o meno sa come comportarsi in linea generale verso di lui. In realtà sta appena imparando ed è davvero difficile per lei se ogni volta deve avere ricadute di ogni genere non appena deve tornare al Dojo. Raido è sincero e lo è anche la ragazzina, e non appena sente quel complimenti riguardo al vestito non può che farsi stupita. Un sincero stupore sul suo viso mentre continua ad osservare l’uomo, occhi che vengono leggermente sgranati e le labbra dischiuse come a voler dire qualcosa. Quella semplicissima frase è stata in grado di riempire ancora di più quel vuoto creato dallo scienziato… una piccola carezza invisibile atta a portar via il dolore sulla sua guancia sinistra. <Davvero?> domanda, incerta, mentre il visino ora torna a corrucciarsi. Lo sguardo si abbassa ad osservare nuovamente le proprie vesti. <Non… non è piaciuto molto in realtà.> non dice a chi, non aggiunge altro in quel sussurro. Voce infantile, ma non troppo per la sua età. La mano sinistra andrebbe ad alzarsi, per essere portata alla medesima guancia, accarezzandosela lievemente, per poi riportare il braccio dritto lungo il fianco. Un gesto istintivo, fatto sovrappensiero. Alle parole successive dell’uomo rialza nuovamente lo sguardo, andando finalmente a concentrarsi nuovamente sulla ragazza. Le viene presentata, le viene detto il nome, il cognome e lo status sociale. La ragazzina annuisce, ci aveva visto giusto, e si sforza si accennare un piccolo sorriso educato. Un sorriso imbarazzato mentre va a salutarla con un lieve cenno del capo. L’altra invece risponde con le parole, e subito la ragazzina ha idea che debba farlo anche lei. Che sia la cosa giusta da fare? <Anche per me. Piacere.> decisamente non sembra proprio abituata a socializzar. Nonostante sia sincero il suo dire, all’altra potrebbe apparire forzato per via di quella nota di indecisione e dubbio presenti nella voce. L’espressione in seguito torna neutra, rigida non appena nota l’allontanarsi del sensei, rimanendo per qualche istante da sola con la ragazza. Corpo che si irrigidisce, cervello che inizia a lavorare affannosamente per poter elaborare una strategia adatta a quella situazione. Cosa dire? Cosa fare? Rimanere in silenzio? Le mani vengono chiuse in due piccoli pugni, mentre l’espressione sembra farsi nervosa e spaventata nell’osservare Kaori. Non è nemmeno così spaventosa come sembra, anzi, la trova bellissima, eppure si sente decisamente in imbarazzo. Fortunatamente è l’altra che non lascia spazio al silenzio, andando a dirle quella semplice frase che dà spunto alla piccola di rispondere e dire qualcosa per lo meno. <No mai. Ci sono passata davanti una volta, ma non ci ho mangiato.> vorrebbe aggiungere altro, mentre pian piano quella tensione da parte sua sembra sciogliersi, ma ecco che vengono invitate ad entrare ed accomodarsi. Lo stomaco le si stringe, come al solito all’idea di mangiare, eppure non si allontana ed entra nel chiosco, andando ad accettare l’invito. Raggiungerebbe quindi il tavolo, per poi prendere posto in silenzio, sedendosi in maniera composta ed educata. Sguardo fisso dinnanzi a sé, come se stesse vivendo qualcosa di assolutamente assurdo per lei… e in effetti lo è. Assurdo e nuovo. Labbra serrate, viso che ora assomiglia a quello di una bambola di porcellana, i sensi allerta come se stesse affrontando chissà quale pericolo. Le mani vengono appoggiate sul tavolo, in modo delicato, mentre lo sguardo lentamente scende anch’esso su quella superficie lignea. <Io mangio poco solitamente.> si sente in dovere di avvisare, con quel suo piccolo sussurro. Mangiare poco è riduttivo, ma non dà ulteriori spiegazioni. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

19:58 Raido:
  [Centro] Kaori ha capito tutto quanto, niente succede per caso con lui ma tutto ha una ragione, tutto viene organizzato in modo meticoloso e perfetto cercando di creare un ambiente sereno, di creare qualcosa che vada bene per entrambe e piano piano ci riesce. Non vuole mettere fretta a quel momento tanto bello e particolare. La tensione è palpabile, sia Kaori che Kouki sono in imbarazzo, non sanno cosa dire o fare e Raido cosa? Lui ride sotto i baffi, si diverte con poco, specialmente in queste situazioni molto strane e nuove per tutti quanti. Finalmente, dopo tanto pensare, è riuscito a farle incontrare, a presentarle per rendere partecipe entrambe della vita del Jonin eppure, in tutto questo ridere, la guardia e l'attenzione restano alte. Gli occhi si muovono incessanti osservando qualsiasi cosa così come le orecchie che restano ben aperte ad udire le parole della ragazzina che, con espressione sorpresa, va a domandare la verità ma è l'altra frase che lo porta a pensare maggiormente. Cosa vuol dire? Cosa significa? Perchè si carezza all'improvviso la guancia? Nota tutto, ogni singolo particolare, bada a lei in ogni istante anche se non lo da a vedere <Il vestito è bellissimo e ti dona> accentua ancor di più quel complimento, lo porta in alto per convincerla che non sta mentendo e che chiunque le abbia detto il contrario non ha la minima ragione. Non ha voglia di fare domande, non vuole tartassare questo momento di pura tranquillità che si sta creando anche se la mente viaggia fra pensieri e pensieri. Il volto si fa serio per qualche istante, per pochi secondi torna il kiriano serio, glaciale, pronto a fare qualsiasi cosa. Non è cambiato del tutto, il suo essere continua a vivere in lui, continua a esserci e viene fuori nei momenti di bisogno, quando serve avere una forza maggiore su cui fare affidamento. Le sente parlare, dialogare tranquillamente con domande per smorzare la tensione, per non rimanere in quel silenzio imbarazzante e nel mentre va ad accomodarsi al tavolo datogli dal capo del chiosco. Aspetta l'arrivo delle due ragazze, va a sfilare la sedia a Kaori per poi riportarla in avanti facendola sedere e lo stesso farebbe con Kouki. La sedia viene portata indietro per permetterle di sedersi e poi nuovamente avanti e, infine, va a sedersi lui stesso togliendo la pelle di squalo dalla schiena per poggiarla al fianco della sedia <Maledetto spadone> troppo grosso, troppo immenso per essere portato in giro come una comune arma ma è proprio questo il punto, non è una comune arma, è qualcosa di più che gli ha salvato la vita innumerevoli volte <Non preoccuparti, mangia ciò che ti senti. Oggi offro io> come se non lo avesse già fatto altre volte. Solo in questi due mesi ha speso un capitale a Konoha tra locando e ristoranti, ci manca che finisca al verde per tutti i soldi che ha speso "I signori desiderano?" il camerieri giunge a chiedere le ordinazioni e subito va a rispondere <Di sicuro tre ramen, poi si vedrà> e con questo ordine l'uomo se ne va prendendo appunto su un taccuino. Poggia le braccia sul tavolo restando al fianco della Hyuga mentre gli occhi si portano su Kouki. Nota quanta timidezza vi è in lei e sta cercando in tutti i modi di farla sbloccare, di farla diventare una bambina come tutte le altre senza cambiarne la natura <Ho voluto questo incontro perchè..ho qualcosa da dire e da proporre a entrambe ma volevo che almeno vi presentaste> comincia con il suo dire, sempre criptico in ogni cosa che dice e pronuncia <Ma prima..come stai? Va tutto bene?> ha capito qualcosa, non è scemo e chiede solo la verità, un sensei che chiede la verità alla propria allieva. [Chk on][Samehada equip]

20:09 Kaori:
 C'è qualcosa di strano in quella piccola figura che porta Kaori a chiedersi da dove venga quella bambina. Ha un carattere palesemente molto chiuso, imbarazzato, che pare assai distante da quello timido di una bambina introversa. Pare quasi timorosa di ciò che la circonda come se non sapesse bene cosa fare. Sembra indecisa, confusa, come se fosse fuori dal suo elemento ed ogni più piccola cosa sorprende quell'espressione sul suo visino. Il piacere di quel semplice complimento portato dal kiriano è genuino sul suo volto e Kaori lo nota immediatamente senza però osare dire una sola parola non avendo con lei alcuna confidenza avendola appena conosciuta. Notando quanto sia imbarazzante per l'altra quella situazione preferisce non dir nulla, evitare di metterla ancora più in difficoltà. Non sa come mai appaia così chiusa, così timida ma nella sua mente vi è senz'altro un collegamento con quei segni e quelle cicatrici che vanno delineandosi sul suo corpo, sulle braccia e sulle gambe bene in vista. Non riesce a capire che tipo di danno possa aver provocato dei simili lasciti ma può solo immaginare quanto debba essere doloroso per lei vedere giorno dopo giorno il ricordo di qualcosa di sicuramente poco piacevole. Cerca quindi di fare del suo meglio per metterla a suo agio, per risultare gentile ed ospitale: non solo perchè ci tiene a fare bella figura con qualcuno a cui Raido palesemente tiene, ma anche per la giovane stessa. Non può negare che si senta intenerita da quel viso giovane, fresco e dai grandi occhi dorati che può vederle in volto. Non può negare di sentirsi istintivamente portata alla protezione di quella fanciullina. E' una kunoichi, è sicuramente capace di difendersi in caso di pericoli moderati e questo lo sa... eppure non può fare a meno di distinguere nella figura della Yakushi il suo lato ninja dal suo lato umano. E' ancora una bambina, una giovane promessa e risveglia nella Hyuga quell'istinto di protezione che qualsiasi altro suo coetaneo avrebbe potuto stuzzicarle. Accoglie il piccolo inchino della kusana con un mezzo sorriso andando a non aggiungere nulla a quella presentazione. Raido si allontana per un attimo e solo allora decide di dire qualcosa per impedire che la situazione si faccia complicata o scomoda. Si rivolge alla ragazzina dicendo la prima cosa che le passa per la mente ritrovandosi ad annuire di poco alla sua risposta. <Ohh, ora capisco perchè Raido ha voluto incontrarti qui> azzarda lei provando a immaginare che quello potesse essere il motivo della scelta del punto d'incontro. O forse, più semplicemente, era uno dei punti più famosi di Konoha abbastanza facile da raggiungere. Chissà? Lascia alla ragazzina modo di entrare e la segue fino al tavolo dove andrebbe a prender posto accanto a Raido dopo che lo stesso va a scostarle la sedia per aiutarla con fare galante. Ascolta le parole della giovane, quel suo dire quasi simile ad un avviso e si ritrova ad abbozzare un sorriso intenerito. C'è qualcosa di spontaneo ed ingenuo in quella figura che la colpisce. Raido cerca di rassicurarla, di metterla a suo agio e Kaori si ritrova a cercare di fare del suo per aiutare la piccola a non sentirsi ulteriormente a disagio. <Fai quel che senti, non preoccuparti Kouki-chan.> abbozza un sorriso gentile, piccolo, cortese, osservando la ragazzina, mentre il cameriere si avvicina per chiedere gli ordini del tavolo. Raido ordina per tutti e tre e poi pronuncia delle parole che portano Kaori a volgere a lui il proprio sguardo. Le sorprese, a quanto pare, non sono finite e l'espressione della special si fa ora confusa, incuriosita, mentre aggrottando appena le sopracciglia va a schiudere le labbra con leggerezza. <Di cosa si tratta?> domanderebbe serena, tranquilla, decisamente non pronta a sentir arrivare ciò che l'altro ha taciuto fino a quel momento. Ma, a quanto pare, non è ancora l'ora per rivelare l'arcano perchè prima di tutto il kiriano vuole assicurarsi che Kouki stia bene. Kaori tace, si ferma, lasciando ai due modo di chiarirsi senza intervenire. Non vuole in alcun modo fare o dire qualcosa che possa rendere ancora più difficile quel momento. [chakra: on]

20:21 Kouki:
  [Centro - Chiosco] Quel vestito è un simbolo per la ragazzina, è qualcosa di più profondo che un semplice indumento, è il segno che ha voluto osare, fare qualcosa per sé stessa, seguire i propri gusti. Eppure ancora una volta è stata punita per questo, e lei si è ritrovata a fare mille passi indietro. Tuttavia si sente molto meglio grazie alle parole di Nahira qualche giorno fa, e ora grazie al supporto che sta ricevendo dal suo sensei. Il vestito le dona e lo ripete, lo marca con più decisione sempre rimanendo sincero. La ragazzina non aggiunge altro, il viso si rilassa, un piccolo accenno di sorriso spunta sulle sue pallide labbra. Occhi che si fanno distanti per qualche attimo, mentre ora torna ad accarezzare l’idea di tenersi questo vestito. Potrebbe sembrare qualcosa di superficiale ad occhi estranei, ma lei sa quanta importanza ha, ed è questo l’importante. Non aggiunge altro alle parole di Kaori, semplicemente perché non sa che dire se non annuire leggermente per non sembrare ulteriormente maleducata. Dunque ecco che tutti quanti vanno a sedersi, ognuno prende la propria posizione e Raido addirittura litiga con lo spadone… ma la Genin è lontana a fissare il tavolo. La situazione è tragica per lei, talmente tanto che probabilmente preferirebbe trovarsi in una missione a rischiare la vita. Invece no, è seduta ad un tavolo come se nulla fosse, accompagnata dal sensei e dalla moglie di quest’ultimo. Non sa perché si trova lì, non sa perché c’era bisogno di quel momento per incontrare quella ragazza. Cosa direbbe Otsuki se scoprisse che si trova in questo contesto? Le labbra vengono serrate a quel pensiero, che fa nascere in lei una paura molto più profonda ora. Lo sguardo viene abbassato, per nascondere tale sentimento ai presenti, mentre in cuor suo spera di non sentire la sua Voce proprio adesso. Ma tutto tace, una gradevole sensazione di silenzio che la porta a rilassarsi almeno un poco. La moglie del sensei le appare come una ragazza dolce e gentile, ben educata, elegante non solo nei modi ma anche nell’aspetto. Ma la ragazzina sa molto bene che non basta una prima e semplice osservazione per poter giudicare e conoscere una persona, tuttavia quella è l’impressione che si è fatta di Kaori. La voce del sensei interrompe quel suo distanziarsi sempre di più nei pensieri, andando ora a risollevare appena il capo ed osservarlo. Mangiare, ci proverà, anche se al sentire quell’ordinazione lo stomaco le stringe ancora di più. Si impone comunque di sforzarsi, dopo tutto sta spendendo i suoi soldi. <Va bene, grazie.> risponde ad entrambi quando la rassicurano e lei più o meno cerca di rilassare il proprio stato d’animo. Cosa le impedisce di vivere al meglio quella situazione? Lei lo sa bene, e non si tratta di cosa, ma di chi anche. Sospira, troppo dilaniata da quei pensieri ed emozioni diverse… pensa troppo, ecco. Poi ecco che le parole di Raido attirano la sua attenzione, vi è uno scopo per quell’incontro, ma lascia che sia sua moglie a chiedere di cosa si tratta, non andando a rimarcare la domanda inutilmente. Tuttavia sembra che il sensei non voglia lasciarsi sfuggire nulla, e va diretto a fare quelle domande alla ragazzina. Lei si è completamente scordata di chiedergli come sta… dove essere una grave mancanza, giusto? Il labbro inferiore viene morso, incapace di fare cose giuste nemmeno in queste situazioni semplici… tuttavia cerca di recitare un’espressione noncurante, andando a scuotere appena la testa ed alzando un poco le spalle. <Tutto bene. Sono nervosa per il torneo.> non va a dire una bugia, del resto quel suo nervosismo è sincero, tuttavia il tono è distaccato, andando a nascondere quello che realmente è accaduto. Eppure nel giro di pochi secondi arriva a chiedersi se sia giusto, il viso si corruga, la mente si tortura e labbro inferiore viene morso lievemente. <Ho avuto qualche problema, ma ho incontrato Nahira… ci siamo chiarite e lei mi ha aiutato un pochino.> aggiunge una parte di verità, mischiandola con qualcos’altro in modo da nasconderla comunque. <Non voglio tediare nessuno con i miei problemi.> quell’incontro sembra importante per Raido, questo lo intuisce, e non vuole renderlo fastidioso più di quanto già non stia facendo col suo comportamento. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

Raido tornato (mamma quanto siete veloci D:)

20:53 Raido:
  [Chiosco] Si sta mettendo in un grosso guaio da solo perchè non sa minimamente come possa reagire Kaori e tanto come reagirebbe Kouki a una cosa del genere. Sta facendo il passo più lungo della gamba, sta facendo tutto ciò che non dovrebbe fare ma la sua condizione di salute lo sta portando a prendere decisioni più incisive, più istintive e per quanto si ritenga una persona molto intelligente, ponderante di ogni situazione, adesso non può fare a meno di pensare a cosa sarebbe giusto. Conosce già la risposta, sa benissimo cosa è davvero giusto per lei, per lui e per Kaori, sa che potrebbe ottenere ciò che vuole ma non vuole costringere nessuno. Le parole dette sono criptiche proprio come i suoi pensieri, pensieri che continuano a espandersi per tutta la mente fino a rendere ogni cosa insopportabile. Però lo vuole, lo vuole perchè è ciò che più avrebbe desiderato lui da ragazzo, qualcuno che si prendesse cura di lui, qualcuno che lo portasse sulla diretta via fin da ragazzino e non quando la maturità lo ha raggiunto. Hotsuma è giunto troppo tardi e, nonostante si sia affezionato al Mizukage, oramai la sua maturazione si sarebbe potuta dire completa sotto ogni punto di vista. All'età di 15 anni ha imparato come si sopravvive, come si bada a se stessi, ha imparato tutto quello che un ragazzo non dovrebbe conoscere così presto, nessuno dovrebbe fare simili esperienze così presto. Il suo dire giunge alle orecchie di entrambe ma solo Kaori pone la fatidica domanda, una domanda che contiene tutti quanti i suoi pensieri uno dopo l'altro. Respira profondamente ma ancora non dice niente preferendo concentrarsi sulla risposta di Kouki che non lo convince, non lo convince per niente ed è lei stessa a confermarlo con quella piccola precisazione finale sui problemi. Il sorriso si ristampa ancora una volta sul viso di Raido, si forma un sorrisetto sempre tranquillo <Dopo l'ultima volta hai ancora problemi a parlare con me?> rimembra ciò che è successo, l'abbraccio, il di lei pianto incessante, lo sfogarsi. Quella domanda è un modo come un altro per spronarla a parlare, a dire cosa la preoccupa, cosa la rende così triste. Ci tieni e cerca di dimostrarglielo ma forse la prova del 9 è ciò che sta per dire alla fine, una proposta che potrebbe farle scappare entrambe oppure avvicinarle ancora di più, non lo sa, non ne ha proprio idea. Umetta le labbra passando le mani sul tavolino, lo sguardo passa da Kouki a Kaori e da Kaori a Kouki molto lentamente <Dopo il torneo io e le ci sposeremo e diventerà mia moglie in modo ufficiale> comincia con questa piccola notizia <E lei è una delle due persone più importanti della mia vita> e qualcuno si può chiedere, chi è l'altra? La risposta non tarda ad arrivare così da fugare tutti i dubbi possibili e inimmaginabili <L'altra sei tu> rivolgendosi verso la Yakushi. E' tranquillo, solare e contento di questo momento, poche volte si è mostrato in questo stato, poche volte ha mostrato questo lato spensierato di se e sempre con Kaori <Vado subito al sodo perchè non sono bravo con queste cose, non lo sono per niente> ora è lui a mostrarsi un po' impacciato e un pizzico di rossore si mostra sulle di lui gote. Volta il busto verso Kaori, la guarda negli occhi, la fissa <Io ti amo e voglio avere una famiglia con te> una semplice frase, un'affermazione inaspettata ma non è questa la vera e propria notizia. Riporta gli occhi sulla Yakushi, prende un respiro profondo, molto più del solito <E vorrei che tu facessi parte di questa famiglia, Kouki> cosa significa? Lo si può interpretare in molti modi, come andare a vivere con loro ad esempio. [Chk on][Samehada equip]

21:13 Kaori:
 Le parole di Kouki portano Kaori a volgere ora lo sguardo su di lei accendendosi improvvisamente di nuovo e vivo interesse. Quel nome pronunciato dalle labbra sottili della mora la incoraggiano a farsi avanti, a non rimanere ancora in silenzio, quasi travolta dal suo stesso improvviso entusiasmo. <Nahira?> domanda sorridendole con fare quieto, interessato, colpito. <La conosci? Non me lo aspettavo> sorride lei sinceramente sorpresa da quella incredibile casualità, andando a volgere solo ora il viso in direzione di Raido che, a quanto pare, conosce l'Inuzuka a sua volta. Quanto è piccolo il mondo! <L'altro giorno mi sono offerta di seguirla nei suoi studi, di insegnarle qualcosa. E ora scopro che le nostre allieve si conoscono già> un modo come un altro per metterlo al corrente di un altro piccolo dettaglio della sua vita. Sì, ha deciso di prendere Nahira sotto la sua ala, di insegnarle, di guidarla, di occuparsi della di lei istruzione e del suo cammino come ninja. Ma non solo. Vuole conoscerla, capirla, e scoprirla come persona, non solo come shinobi. Le piacerebbe costruire con l'albina un rapporto che vada oltre il semplice professionale. Non ha mai avuto un allievo da seguire prima d'ora e adesso ha finalmente deciso di farsi avanti e di prenderne uno con sé. Un modo per mettersi alla prova, per addossarsi una importante responsabilità e migliorarsi a sua volta. Dovrà essere in grado di crescere una nuova promessa del Villaggio, essere in grado di proteggerla e consigliarla nelle missioni che avrebbero seguito assieme, così che possa imparare correndo meno rischi possibili. <Spero che andiate d'accordo> sorride allora, Kaori, tornando a volgere solo ora lo sguardo sulla Yakushi, sperando davvero che le due possano andare d'accordo. Sarebbe davvero una bella prospettiva quella di sapere le loro due allieve in buoni rapporti. Eppure sembra che ci sia stata qualche complicazione, qualche piccolo problema da quel che ode sebbene pare che la cosa si sia alla fine risolta. Tuttavia la piccola Kouki pare non voler proseguire oltre nel discorso per timore di disturbare coi suoi problemi, un pensiero che Kaori conosce fin troppo bene e che nel tempo ha imparato a far parte di sé fino a farla esplodere solo quando quel carico emotivo è divenuto troppo ingombrante per pensare di gestirlo ancora da sola. Sembra che fra i due kusani si sia instaurato un rapporto piuttosto profondo a giudicare da come parlano, da come sembrano conoscersi già da diverso tempo e in parte Kaori se ne sente esclusa per via del fatto che conosce la piccola Yakushi da meno di un quarto d'ora. Non che se ne senta ferita in alcun modo, di tutti i sentimenti che ora può provare la gelosia non è decisamente fra questi, tuttavia si sente impacciata, in imbarazzo. Di troppo. Perchè di quella fanciulla non conosce nulla e mai Raido le ha parlato di lei prima d'ora lasciandola ora totalmente impreparata a quell'incontro. Così lascia che siano loro due a parlare e quando Raido decide di affrontare il discorso Kaori si ritrova ad ascoltarlo con attenzione, incuriosita ed un po' confusa. La conversazione prende fin da subito una piega strana, sottile, delicata che porta la Hyuga ad avvertire una sorta di brivido lungo la nuca. E' in arrivo qualcosa per cui non è pronta, percepisce nell'aria il giungere di una bomba ed in silenzio scruta con le sopracciglia appena aggrottate il viso dell'albino. Quelle parole la lasciano di stucco, perplessa, portandola a rivalutare il rapporto che a quanto pare v'è fra i due al tavolo. Non è solo una sua allieva, a giudicare dal suo dire è qualcosa di molto più grande, molto più profondo se è arrivato a definirla una delle persone più importanti della sua vita. Si sente un po' colpita dal fatto di non averne mai sentito parlare, di non aver mai saputo nulla di lei o di una cosa per lui così importante e quando lo vede arrossire appena sente lo stomaco contrarsi istintivamente nel ventre. Non le piace quella piega. Non le piace affatto la svolta che sta prendendo quella conversazione. Non vuole sentire ciò che sta per arrivare e al tempo stesso non può fare a meno di farlo. Raido la guarda, la fissa, le dedica parola che la fanno annuire meccanicamente essendo già conscia di quel loro comune desiderio. Una vita insieme, una famiglia, un futuro unico. Ma è la successiva frase, quella che rivolge alla Yakushi, che le raggela il sangue nelle vene. Cosa vogliono significare quelle parole? Cosa vuole concretamente dire quell'invito? In che modo vorrebbe che facesse parte della famiglia? Kaori rimane immobile sul posto sentendo la bocca asciugarsi, il corpo irrigidirsi appena e le tempie pulsare forti. Le iridi si dilatano, le labbra si stringono e la voce svanisce dalla sua gola. E lei? Lei non ha voce in capitolo in questa faccenda? Lei non conta? Come può dire davanti alla stessa bambina che è un discorso prematuro? Che in questo esatto momento non può vedere quella tavolata come quella di una famigliola unita? Come può dire una cosa così crudele ad una bambina? Anche se è una kunoichi ed è abbastanza forte da poter affrontare una missione rimane una ragazzina e quello è un discorso troppo complicato da esporre per impedire che ne esca ferita. E quindi cosa dovrebbe fare? Accettare quell'idea imposta solamente per evitarle un dispiacere? Accoglierla in casa senza neppure conoscerla per non ferirla? Perchè Raido le ha tirato un colpo così basso? Metterla davanti a questa scelta assieme alla stessa ragazzina? Con che faccia può dire di no proprio sotto i dorati e grandi occhi di Kouki? Si ritrova semplicemente immobile, sul posto, con i pugni a stringersi forte sulle ginocchia sotto al tavolo e la mente annebbiata da mille pensieri e possibilità. Mille domande, quesiti che si affollano mentre tutto le pare così assurdamente irreale. [chakra: on]

21:35 Kouki:
  [Centro - Chiosco] Si sta chiudendo, si sta allontanando… ed è qualcosa che non riesce ad evitare. Ha fatto dei piccoli passi avanti, ma è difficile mantenere la giusta via una volta intravista. Probabilmente sa in cuor suo che Raido non si lascerà ingannare da quelle piccole bugie, che poi nascondono qualcosa di molto grande. Comunque lei ci prova, non vuole, ancora sente quel blocco… ma perché? Era riuscita a migliorare con lui, e invece ora si ritrova di nuovo a tergiversare nonostante l’ultima volta sia riuscita addirittura a dirle quel codice. Infatti lo sguardo del sensei si fa consapevole, fa spuntare quel piccolo sorriso accompagnandolo da quelle parole precise. Le sue parole vanno a cogliere il punto, la fanno sentire leggermente in colpa causandole un piccolo dolore. Probabilmente può dire di potersi fidare, ma forse non del tutto, forse solo perché è tormentata da quei pochi ricordi che ha recuperato, da quel dolore, da quella Voce che sente nella testa e dallo scienziato. Dipende da lui in un rapporto creatura-creatore. La sua vita dipende da lui, nonostante lei si ostini a sentirsi libera, a sentirsi una persona. Vuole esserlo e sta lottando per esserlo, ma ogni volta è difficile. La mano torna a poggiarsi sulla sua guancia e niente viene aggiunto, lo sguardo viene riportato sul tavolo, osservandolo. Non sa cosa rispondergli, quindi preferisce il silenzio. Va a rispondere invece a Kaori, annuendo alle sue parole. <Si, ci conosciamo. Io non so se siamo amiche, non so cosa sia esattamente questo legame. Ma sto bene con lei, mi piace stare con lei e credo che andiamo d’accordo, si.> non ne è molto sicura per il semplice fatto che è qualcosa del tutto nuova per lei, ma le sue parole sono sincere. Lunghi attimi prima che il sensei riprenda la parola, costringendola ad alzare lo sguardo per poterlo osservare. A quella prima notizia gli occhi gialli si spostano da Raido a Kaori e viceversa. Si sposeranno in modo ufficiale, e dovrebbe essere una bella cosa. <Mi fa piacere, complimenti.> risponde in maniera sincera, ma fredda e distante… dopo tutto lei cosa c’entra in tutto quello? Il viso neutro, occhi silenziosi che scrutano entrambi… prova una certa tristezza, invidia forse, per loro che possono essere così liberi. Per loro che possono essere qualcosa di bello come una famiglia. Certo… non saprà di cosa si tratti con esattezza, ma le vede le persone in giro per Kusa e anche qui a Konoha. Famiglie. Genitori e figli, mamma e papà. Tenendosi poi quella sua silenziosa disperazione per la notte, da sola e senza chiudere occhio. Continua ad ascoltare le parole del sensei, persa in quel suoi pensieri, fino a quando non viene a scoprire che lei è la seconda persona più importante per Raido. Gli occhi si sgranano, quella neutralità viene spazzata via da altro stupore. Sapeva che le voleva bene, ma non fino a quel punto. Non sa cosa dire, è stupita, perplessa, incapace di sapere come reagire anche se dentro di lei inizia a sentire del calore. Un calore avvolgente che scaccia via quella tristezza rendendola un poco più felice. <Io?> sussurra appena, non lo ritenendo possibile probabilmente, ma dopo tutto è la sua allieva, forse è normale essere così importanti per qualcuno. Continua ad ascoltarlo, con maggior interesse mentre sembra decantare impacciato il suo amore per la moglie. È qualcosa alla quale non ha mai assistito, qualcosa che non riesce a comprendere ma che non le dà fastidio. Qualcosa di bello ma molto lontano da lei. Non ha idea di dove voglia andare a parare il sensei, non può nemmeno immaginarlo, dopo tutto loro due si sposano e forse lui ha solo voluto renderla partecipe di questa notizia… forse è così che si fa fra amici? Fra maestro e allievo? E invece Raido va a farle una proposta in seguito alla quale cale un silenzio tombale. La ragazzina si irrigidisce, lo sguardo viene spalancato ed è come se lei stessa si fermasse nel tempo. Immobile, come un oggetto privo di vita, ma nonostante questo dietro di lei vi è un’esplosione. Sentimenti forti e caldi, sentimenti che vanno dalla felicità al sollievo, pensieri che la portano a non vedersi più sola in quella stanza di una locanda, sentimenti che la portano a sentirsi accettata, almeno da qualcuno. Eppure non ci sono solo queste emozioni. Vi è la paura, quella più profonda, il terrore della reazione di Otsuki, il terrore di poter essere eliminata come fallimento. Il dubbio si insinua nuovamente in lei… è una cosa buona oppure no? È qualcosa che si merita o forse no? Ed ecco che come un tuono la sua Voce irrompe nella propria testa. Un acuto, una risata, insulti. La sente chiara e forte, la sente mentre la tira via da quel bellissimo quadretto, per spingerla là dove è il suo posto. Dallo scienziato. Lei creatura inferiore. Non può permetterlo, non può permettere che tutto ciò accada. Una piccola smorfia di dolore. Qualcosa si spezza nella sua mente. Rimane poi esternamente immobile, gli occhi puntati sui due, occhi grandi che vorrebbero reagire, ma non riesce in alcun modo. L’altra sta prendendo il sopravvento in quella situazione delicata, ci sono così tanti e forti sentimenti in lei che però non riesce ad esternare… e quella sua impossibilità porta il suo corpo a tremare. Le labbra si dischiudono, mentre il cervello si fa più freddo e logico, l’altra sta per entrare in gioco. <Tua moglie cosa ne pensa?> il tremore cessa, il tono è secco ed all’improvviso la ragazzina pare sciogliersi. <Insomma, direi che è una questione parecchio delicata, e io non penso proprio lei abbia voglia di imbarcarsi in questa cosa senza nemmeno conoscermi veramente.> un sorriso, un piccolo sorriso si delinea su quelle labbra… un sorriso che serba in sé qualcosa di velenoso. Inquietante. È totalmente cambiata rispetto a prima... la schiena viene appoggiata contro lo schienale della sedia, rilassandosi. <Vorrei sentire il parere sincero di Kaori, per favore. E’ qualcosa che dovreste discutere insieme.> inclina la testolina leggermente di lato, puntando i suoi occhi sulla figura della ragazza ora. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

22:01 Raido:
  [Chiosco] Rimane sorpreso nell'apprendere che Nahira sia diventata l'allieva di Kaori, una notizia che lo rende al quanto felice, soddisfatto di quello che sta portando avanti la Hyuga. E' davvero cambiata, cresciuta in tutti i sensi. Si conoscono le due ragazzine, si conoscono ma come? La risposta arriva prima di quanto si pensi <Lo so, ho fatto in modo che si conoscessero> e nuovamente tutto quanto torna perchè niente accade per puro caso, niente accade senza un motivo, non quando c'è lui di mezzo. Spera anche lui che la ragazze vadano d'accordo, lo spera vivamente ma dal discorso con entrambe di giorni e giorni fa con entrambe, ha capito che sono in buoni rapporti nonostante qualche piccola divergenza. Magari, un giorno, entrambe potrebbero divenire davvero il vero futuro di questa alleanza, con il tempo potrebbero tramutarsi in quello che Naruto e Sasuke non sono mai riusciti ad essere nonostante tutti gli sforzi fatti. La risposta di Kouki conferma tutto questo, conferma ogni singolo pensiero in modo quasi involontario, conferma ciò che sta pensando il Jonin in questo momento preciso. Sono amiche ma ancora non lo sa, non riesce ancora a capire quali sono i sentimenti e le emozioni, non li comprende ma anche qui ci vuole tempo, molto tempo per capire un qualcosa di così delicato e profondo. Il suo dire viene finalmente fuori, un pensiero incompleto non esposto nella sua interezza e per via di ciò, una silenzio glaciale scende in mezzo al trio, un silenzio terrificante e spettrale. Nessuno dei tre fiata più, la tensione sale letteralmente alle stesse mentre porta gli occhi verso Kaori ricercandone il viso vedendo come esso sia sorpreso. E' vero, è una pugnalata vera e propria quella che ha dato, forse avrebbe dovuto parlarne prima con lei, farle conoscere prima ma l'euforia del momento glielo ha impedito, il pensiero di una simile cosa glielo ha davvero impedito. Respira tranquillo, in silenzio concentrandosi su entrambe per vederne e osservarne la reazione ma Kaori rimane silente non riuscendo a dire niente. Vorrebbe toccarla, carezzarla, stringerle una mano per giunta ma non lo fa, si trattiene restando immobile e muovendo solamente la testa. Va a concentrarsi anche su Kouki e pura la di lei espressione diviene sorpresa, molto più di quanto avrebbe mai pensato ma non dura molto perchè la sua voce cambia, diviene più schietta, meno timida. La stessa voce che ha udito quel giorno alle colline di Kusa, un tono completamente nuovo e cambiato che lo porta ad inarcare un sopracciglio mentre pone quelle domande e quelle affermazioni in modo diretto. Per fortuna ha la risposta comunque pronta, non è uno sprovveduto anche se ha osato, forse, troppo <E' vero> annuisce a ciò che dice la ragazzina <Non vi conoscete e questo è solo il mio desiderio> è calmo, molto calmo mentre va ad appoggiare la schiena contro lo schienale della sedia. Gli occhi fissi sulla Yakushi, la scrutano in ogni sua parte cercando di capire tutto ciò che le succede <Non voglio correre, non voglio rovinare ogni cosa. So bene di aver osato troppo dicendo una cosa del genere, ne sono consapevole. Lei è mia moglie e, come tale, ogni decisione va presa insieme> sta facendo fatica a dire ciò che sta dicendo, ha paura di sbagliare, di dire qualcosa di sbagliato che le potrebbe allontanare entrambe <Oggi vi ho presentate e spero che possiate conoscervi, solo questo, nient altro> lo sta specificando. Quello di averla con loro è un suo desiderio ma per renderlo vero, devono decidere entrambi e per ora non è possibile..spera solo che Kaori non si infuri troppo per tutto questo, spera di non doverla combattere. Non vuole parlare per lei, non vuole essere una specie di segretario ma altro non sa cosa dire, non ha idea di cos'altro potrebbe aggiungere. [Chk on][Samehada equip]

22:16 Kaori:
 Può capire perfettamente l'incertezza della bambina. Essere vicina ad una persona, sapere cosa prova nei suoi riguardi ma non saper bene identificare quel rapporto. Ha provato questa sensazione con Hitomu quando non era capace di capire se il loro legame fosse un'amicizia o forse un rapporto maestro-allievo un po' più accentuato e lo prova tuttora con Mekura. Hanno chiarito in qualche modo i loro problemi quella mattina davanti casa di Kaori eppure non hanno più avuto modo di parlare da allora. La Hyuga è sparita, la special non sa che si è diretta a Kusa di corsa a recuperare i suoi figli, e non l'ha più sentita. Non sa come possa considerare il loro rapporto in questo momento. Un tempo avrebbe potuto dire che erano amiche, ma ora? Adesso cosa sono? Non può fidarsi di lei, non può fidarsi di Hiashi e non può fidarsi del clan. Non si fida di nessuno ormai se non due sole eccezioni eppure non prova più astio nei di lei confronti. Non la odia, non vuole più vendetta, ma non può dire d'amarla. Non può dire di aver perdonato o dimenticato. Ha solo superato. Così può comprendere bene la titubanza della Yakushi nel definire il suo legame con Nahira e si ritrova a sorriderle con fare sereno, cauto, a quella sua innocente ammissione. <E' qualcosa che capirai di sicuro col tempo> la rassicura non potendo dare una esatta definizione d'amicizia, uno schema entro i quali definire ed incastrare un simile sentimento. Soltanto lei potrà arrivare a capire e realizzare cosa prova per la Inuzuka e quale condizione le lega l'una all'altra. <Per ora l'importante è ciò che pensi di lei e ciò che provi in sua compagnia. Non serve dare una definizione al vostro rapporto> cerca di darle una mano a capire ciò che davvero conta e cosa no. Cerca di liberarla da quelle che potrebbero essere domande opprimenti e pressanti, quelle che qualsiasi giovane si pone ad un certo punto della sua vita e che freme dalla voglia di capire e scoprire. Lascia dunque che sia Raido a parlare a quel punto e accoglie i complimenti della piccola con un cauto cenno del capo ed una smorfia che vorrebbe essere un sorriso riconoscente. E' tesa, è nervosa e sente che sta verificandosi qualcosa di enorme in questo momento, qualcosa di grande. E difatti lo è. Quella rivelazione da parte del kiriano porta Kaori a sprofondare in un oceano di domande apparentemente prive di risposta. E' pronta ad avere una vera famiglia? Può prendersi cura di qualcuno che non sia lei? Che non sia Raido? Dopo tutto ciò che è accaduto le riesce più facile capire e prevedere i pensieri dell'Oboro rispetto ai propri e questo comporta per lei un immenso ostacolo. Non è ancora capace di conoscersi, di definirsi e teme che questa sua insicurezza possa portarla a non sapersi rapportare agli altri. Inoltre è ancora scossa dal lutto, dal pensiero della sconfitta di quell'episodio oscuro avvenuto all'interno del clan. Hanno battuto il nemico, certo, ma a quale prezzo? Quanta gente innocente è morta per i loro ritardi, la loro lentezza? Non è stata una vittoria e la responsabilità di tutte quelle vite perdute grava prepotente sulle sue spalle. Cerca di non pensarci, di ignorarne il peso temprandosi col tempo, ma può riuscirci compiendo un solo passo per volta. E questo passo che Raido sta facendo è per lei fin troppo distante, fin troppo complesso. Non sa cosa dire, non sa come reagire, si sente semplicemente travolta da una decisione presa senza di lei, senza neppure chiederglielo e non sa come uscire fuori da quella storia senza ferire nessuno. Prima fra tutti, se stessa. Non spiccica parola, non si muove, rimanendo rigida sul posto. Nota che anche Kouki rimane in silenzio per diversi secondi prima di iniziare a parlare con un tono totalmente diverso, tutto nuovo. Sicuro, deciso, quasi disinvolto, diametralmente opposto a quello mostrato fino a quel momento. Kaori si riscuote sentendosi richiamare da lei e schiude le labbra fissandola con espressione persa, boccheggiando indecisa. Sente di non poter dire cosa pensa. Sente di non voler parlare di questo davanti a lei, in quel momento. Sente che quella situazione non avrebbe dovuto verificarsi e che qualcosa avrebbe rischiato di rompersi se non fossero stati attenti. Le parole di Kouki la lasciano senza parole, sorpresa, perplessa. Ha ragione, questo è sicuro, ed è quasi grata alla bambina per aver compreso la situazione prima dello stesso Raido eppure... chi è la ragazzina che sta parlando adesso con loro? Perchè, poco ma sicuro, non è la stessa con cui hanno parlato fino a quel momento. Kaori non sa della particolarità della Yakushi, non sa nulla del suo carattere e del suo passato e non sa come dovrebbe comportarsi con lei. Non sa n u l l a di quella creatura e per questo non può prendere così alla leggera una decisione come quella. Troppo grande, troppo importante, troppo delicata. Raido interviene, va chiarendo punti che fanno stringere le mani di Kaori ancor più forte in quei pugni nascosti. Forse si è ricordato troppo tardi del fatto che avrebbe dovuto chiedere a Kaori cosa ne pensasse, forse non ha ancora pienamente realizzato il reale significato sotto le sue parole. "Ehi Kouki, mi piacerebbe che tu facessi parte della mia famiglia, ma se mia moglie non vuole non si può fare". Il sangue ribolle, brucia e arde nelle vene della Hyuga e vorrebbe potersi alzare e andare via, fuggire da quella conversazione per non doversi ritrovare davanti alla possibilità di spezzare il cuore di una bambina. Il cuore di una ragazzina il cui viso si è illuminato come un albero di Natale al solo sentire quella golosa offerta, seppur per soli pochi, brevi istanti. <Non c'è molto da discutere, mi sembra.> risponde alla fine alle parole di Kouki, guardandola. Ogni cosa dipende semplicemente da lei ed è sulle sue spalle che adesso pende la felicità o la delusione di una ragazzina appena conosciuta. <E perdonami ma non è il luogo o il momento migliore per parlare di una cosa simile. E' un argomento che non vorrei affrontare così impreparata.> aggiunge, poco dopo, cercando di tenere cortese il tono della voce, di non risultare rigida e meccanica come invece sente di essere. Non è colpa della bambina e non vuole che si senta responsabile in alcun modo di una possibilissima lite fra i due. Vuole che quell'incontro termini nel modo più quieto possibile così da rimandare al ritorno a casa la discussione che ne sarebbe seguita. Non riesce a guardare Raido, non riesce ad aggiungere altro o a fare altro, rimane semplicemente immobile al suo posto mentre il cameriere di poco prima ritorna al tavolo per poggiare dinnanzi ad ognuno dei presenti la propria ciotola fumante di ramen. [chakra: on]

22:36 Kouki:
  [Centro - Chiosco] L’incontro fra lei e Nahira era stato tutto calcolato da Raido, certo, ma il fatto che possa nascere qualcosa, o che sia già nato, è dipeso solo dai caratteri delle due ragazze. Annuirebbe alle parole di Kaori riguardo a quello che andrà a capire col tempo, quel legame, quell’amicizia, avrà modo si di svilupparla con l’aiuto dell’albina stessa. Non aggiunge altro, sentendosi lievemente sollevata da quella rassicurazione… l’importante è il presente, i sentimenti che prova in sua presenza. Tuttavia quella ragazzina pare eclissarsi totalmente ad un certo punto del discorso d Raido. Vi è un punto in cui qualcosa si è spezzato dopo quella proposta fatta a cuor leggero. Lasciando campo libero all’agire della sua Voce interiore. Una ragazzina diversa, cambiata, che ora si pone verso i due in un modo totalmente diverso. Non è lei, o forse è lei? Chissà chi delle due è quella più vera e reale. Lo sa bene invece quello che sta facendo, quello che sta tentando di fare. Lei tenta di portarsi all’autodistruzione, o meglio… è E-001 che tenta di distruggere Kouki. Una divisione abbastanza netta delle due personalità. È avvenuto qualcosa di talmente grande ed importante che ha risvegliato la sua Voce di colpo, portandola a difendere quello che realmente la ragazzina è. Un oggetto. Deve correre ai ripari. Cerca in ogni modo di avere il controllo, di ferire sé stessa in modo tale che l’unica cosa che le rimanga da fare, sia stare con Otsuki. Un meccanismo contorto che però non può mettere in atto semplicemente alzandosi da quella sedia ed andandosene… no. Deve fare in modo che Kouki ascolti quello che verrà detto. Nella speranza che Raido non dica nulla che possa ribaltare la situazione, si intende. Le parole di Raido non si fanno attendere e spingono la ragazzina a muovere lentamente, ma in maniera decisa, il suo sguardo verso di lui. Movimenti meccanici, calcolati, e la testolina viene inclinata dall’altro lato ora. Rimane in assoluto silenzio per tutto il tempo in cui il ragazzo esprime chiaramente i suoi pensieri. Quella proposta altro non è che un suo desiderio, ma deve per prima cosa passare attraverso la valutazione della ragazza. È lei che decide alla fin fine, perché sono una coppia. Appare molto più sicura di sé ora, quella freddezza che è da sempre stata abituata ad usare. Calcolare ed elabora ogni parola che le viene detta, ogni espressione che viene usata. Annuisce lentamente al dire dell’altro, senza aggiungere nulla… dopo tutto è il parere della ragazza che le interessa, quello che le serve. La testa quindi viene nuovamente spostata verso Kaori, in bramosa attesa delle sue parole. Il mezzo sorriso appena accennato non svanisce, sta facendo di tutto per tenere il controllo di quel corpo. Rilegare Kouki in un angolo con la sola facoltà di ascoltare, e dirigere lei i fili del gioco. Occhi che si tuffano in quelli della ragazza, la fissa, la trafigge con quella insolita flemma che è dipinta ora sul suo visino candido. Tuttavia la ragazza non sembra intenzionata a discutere e questo rovina un po’ tanto i suoi piani. Espressione delusa che ora si dipinge sul suo viso, si incupisce, ma non si rende triste, ma assume un’inclinazione più verso l’arrabbiata. Cerca però di rimanere pacata e controllata, andando a sistemarsi meglio sulla sedia mentre il cameriere porta loro le ordinazioni. <Non farti problemi a dire quello che pensi.> afferma infine verso di lei, sicura nella voce e nell’espressione, come se la stesse invitando ancora una volta. <Io non me la prenderò di certo, te lo assicuro.> calca quel -io- , perché di certo non le si spezzerebbe il cuore, non a lei almeno. È uno scudo, un muro, può succederle di tutto senza la benché minima ritorsione. <E’ giusto che tu ti esprima liberamente.> è calmo il tono, mellifluo, come se volesse dolcemente invitarla a parlare, rassicurandola del fatto che niente potrà andare storto. Lentamente andrebbe ad afferrare le bacchette, per poi avvicinare il viso a quella ciotola fumante, per poterne assaporare l’odore. Sorriso che permane sul suo volto. Aveva giusto appetito. Uno sguardo fugace viene dato a Raido, nel mentre quel sorrisino si accentua leggermente. È una sfida fra lei e lui, e non ha intenzione di perdere. Lei è stata creata per uno scopo, uno scopo che deve ancora ricordarsi, è vero, ma sa che c’è e non può e non vuole tradirlo. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

22:48 Raido:
  [Chiosco] Ha sbagliato ad avanzare quella proposta con così tanta fretta, ha sbagliato a fare quello che ha fatto, non avrebbe mai dovuto avanzare una tale proposta. Sta ferendo una ragazzina, sta ferendo la sua allieva, una persona a cui tiene. Kaori cerca di non ferirla, ode le di lei parole e le budella vanno a stringersi letteralmente. Ne percepisce la rabbia, la furia che vorrebbe far uscire in questo momento contro l'albino. Percepisce ogni sensazione possibile che la ragazza sta provando e si maledice per quello che ha fatto e che ancora sta facendo. Non ha alcun tipo di esperienza in questo, non ha mai avuto una figura che lo istruisse a questo tipo di relazioni, nessuno gli ha mai spiegato come funziona davvero e ora ha fatto un'errore enorme, il più grande della sua vita e forse sta facendo soffrire una ragazzina, forse la sta facendo soffrire come non mai per quella stupida proposta dettata dal suo puro istinto. Respira a fatica ma ciò che lo colpisce, lo lascia interdetto è proprio Kouki e quel suo repentino cambia di personalità, un repentino cambio di tono; non è più lei ma è la stessa che ha sibilato certe parole velenose verso di lui alle colline del paese dell'erba. Quelle parole mirano a qualcosa che non sia il quieto vivere ma a qualcosa di più subdolo, più distruttivo, sia per lei che per loro. Deve fare qualcosa, deve fare qualcosa per rimediare al suo errore ed è a quel punto che va ad alzarsi dalla sedia, uno scatto improvviso <Vado a pagare il conto> commenta con una certa rabbia dentro di se, la rabbia per aver sbagliato proprio in questo dopo che ha fatto di tutto per risanare i rapporti con Kaori e stringere un rapporto più stretto con la Yakushi ma non può lasciare che quella parte dei lei continui a darle fastidio. Aggira il tavolo, si avvicina alla ragazza abbassando lo sguardo verso di lei insieme al viso. Un sussurro fuoriesce dalle di lui labbra <Sei più forte di lei, Kouki. Sei più forte di E-001...> dimostra di ricordarsi di ogni cosa di quella conversazione, si ricorda tutto quanto perfettamente <...non ti arrendere> queste ultime parole prima di rimettersi diritto, in piedi e, senza guardare Kaori, va a voltarsi per il bancone del chiosco. Il passo è lento mentre cerca di raggiungerlo lasciando le due ragazze da sole. [END][Scusate, continuate pure senza di me <3]

23:15 Kaori:
 C'è qualcosa di viscido, di subdolo nel modo di fare della ragazzina. Quel suo sorriso è quasi velenoso, quei suoi modi melliflui sembrano quasi quelli carezzevoli di un tentatore che attira la sua preda nella trappola. C'è qualcosa di sinistro in quell'improvviso mutar d'espressione che porta Kaori a sentirsi ancor più colpita e tesa di prima all'idea di accogliere quella bambina nella sua vita. Non sa nulla di lei, non sa chi sia né cosa le stia succedendo e come può permettersi di farla entrare nella sua famiglia se non sa neppure le cose più elementari di lei? Se conosce a stento il suo nome? E' una responsabilità enorme quella che Raido le ha messo sulle spalle e non può prendere una decisione su due piedi in questo modo, in questo momento. Di sicuro non può mettersi a ragionare con l'albino davanti a lei, non le avrebbe mai fatto sentire quello che pensa in questo momento. Non vuole spezzarle il cuore, non vuole ferirla facendola sentire di troppo, facendola sentire al centro di una lite. Non ha colpe la bambina e questo lo sa. Così come sa che Raido non ha voluto ferirla con quella proposta ma che, semplicemente, voleva fare del bene. Ma nel farlo non ha tenuto conto di fin troppi fattori e su questo Kaori non può soprassedere: c'è in ballo la vita di una bambina e la loro stessa famiglia. Non è una scelta che può prendere con leggerezza, senza ponderarci per bene. Ascolta la voce suadente della bambina e si ritrova ad osservarla respirando piano. Quel cambiamento è inquietante, è viscido e la confonde nel profondo. <Proprio perchè è giusto preferisco farlo quando sarò pronta> le risponde, dopo diversi attimi di silenzio, cercando di mantenere la calma, di essere cortese e non troppo dura. Ma è difficile. Si umetta le labbra respirando piano, andando a guardarla con espressione un po' più preoccupata. <Ho solo bisogno di tempo, Kouki-chan. Non posso pensare lucidamente così su due piedi> cerca di essere sincera ma senza ferirla in alcun modo, ricercando con tutte le sue forze le parole più gentili che possa utilizzare per affrontare quell'argomento. <E' una cosa importante per tutti, merita di essere ben considerata> continua umettandosi nervosamente le labbra una seconda volta. <TU meriti di essere ben considerata> Non è una scelta che ha bisogno di fare con calma solo per le conseguenze che si sarebbero ripetute nella sua vita, ma anche e soprattutto per quella della Yakushi. Cosa sarebbe stato di lei se, accettando troppo di fretta la proposta di Raido, si fosse resa conto di non essere voluta allo stesso modo da ambo i coniugi? Come avrebbe influito una simile esperienza sull'animo di una persona così giovane? E' una decisione che merita di essere ben ponderata per il bene di tutti e per questo la Hyuga si ritrova a richiedere il suo tempo, il suo spazio. Raido si allontana rapidamente dal tavolo andando a pagare il conto, rendendo l'aria ancora più tesa. Anche lui si è improvvisamente irrigidito, anche lui deve essersi reso conto di come tutto sia cambiato e Kaori sente che ancora una volta qualcosa li sta dividendo. Non in maniera assoluta, non definitivamente, solo uno dei tanti ostacoli momentanei che hanno superato nel tempo. Ma fa male. Fa male sapere che qualcosa si sta frapponendo fra loro, fa male sapere che in questo momento c'è scontento e rabbia a dividerli. E, ancor di più, fa male vedere il modo in cui l'albino vola al fianco della bambina per ricercare quella complicità e quella vicinanza da cui Kaori si sente totalmente estranea. Vede il modo in cui la guarda, in cui le sussurra qualcosa all'orecchio e vede con quanta intensità le di lui iridi si specchiano in quelle della bambina. E' troppo. E' troppo per lei da sopportare, troppo da accettare tutto insieme. Sembrano già una famiglia e lei è solamente d'intralcio. Lei è di più, lei è l'antagonista del loro piccolo sogno. Lei che si è ritrovata in mezzo a qualcosa di enorme, di immenso e di gravoso. Lei che sente sulle spalle l'unica colpa di non conoscere quella giovane promessa del loro mondo. Non aspetta neppure che Raido si allontani, le basta assistere al modo in cui si prende cura della Yakushi per alzarsi dal suo posto e abbandonare il chiosco. Non vuole rimanere oltre, non vuole attendere altro. Ha bisogno di pensare, ha bisogno di riflettere ed ha bisogno di star sola. A grandi passi raggiunge l'uscita e, senza voltarsi indietro, semplicemente s'incammina nella notte a gran velocità. Nessuna meta, nessuna destinazione, solo il bisogno di scappare. [END]

23:23 Kouki:
  [Centro - Chiosco] Ci deve riuscire, assolutamente. Deve riuscire a cancellare quel rapporto che si è andato a creare fra la ragazzina e quel sensei. E-001 non può permetterlo, lei deve agire per la causa di Otsuki. Deve prevalere, deve distruggere, deve affossare. Deve farla pagare a tutti coloro che si sono messi in testa di eliminare lei per far emergere Kouki. Astio e rabbia che cerca di controllare attraverso un’espressione del volto fredda e pacata. Il sorriso permane sulle sue labbra, mentre va ad assaggiare quel ramen che risulta assai delizioso per le sue papille gustative. Ascolta il dire di Kaori, che ancora si ostina ad essere tremendamente logica e razionale, l’ascolta, ma non sono le parole che si aspettava, quindi si limita ad annuire. <Capisco, prenditi pure tutto il tempo che vuoi. Pondera bene, perché è una scelta importante e difficile.> è come se la volesse mettere in guardia da qualcosa, proprio dalla ragazzina stessa. Si premura che ella scelga nel maggior danno per Kouki. Si sta deliziando della sua vittoria e parrebbe davvero avvenire non appena Raido compie quello scatto per alzarsi, annunciando quel suo allontanamento. Ghigno che si delinea maggiormente sulle sue labbra, pensando solo di aver vinto quella piccola battaglia, si crogiola in quella sua soddisfazione, almeno fino a quando l’uomo non aggira il tavolo per avvicinarsi a lei. Lo osserva, lo sguardo tagliente, l’espressione carica di astio, ma quelle parole che vengono dette sono abbastanza per farla traballare. La mano destra si stringe attorno alle bacchette con rabbia, mentre nella sua mente e nel suo animo sembra riaffiorare di nuovo quella sua lotta interiore. <Io sono più forte.> sibila, carica di veleno verso di lui, a denti stretti. <Non lascerò che tu rovini tutto. Io la proteggo.> un sibilare veloce, mentre con lo sguardo allude a quelle cicatrici. Se non ci fosse stata lei, quei segni sarebbero stati di più, sarebbero stati peggio. Rabbia che monta da dentro. E mentre Raido si allontana, la mano sinistra è costretta ad andare a sorreggere la propria testa. Non può mantenere l’assoluto controllo ancora per molto. Ma entrambi se ne vanno alla fin fine, lasciandola sola, sempre meglio che niente, è qualcosa che fa sorridere la ragazzina. È comunque un abbandono, dopo tutto, no? È comunque un allontanarsi da lei. Non del tutto una sconfitta dunque, mentre andrebbe a sussurrare verso sé stessa. <Hai visto? Se ne vanno per colpa tua. Non sei altro che un peso.> labbro inferiore che viene morso, mentre la presa alla testa si rinsalda. Un dolore che la costringe a chiudere gli occhi. Se ne sta andando, ma non può andarsene prima di aver dato una lezione a sé stessa, a Kouki, prima che torni di nuovo a prevalere. <Non avrai mica pensato di poter avere una famiglia. La tua famiglia sono io. Io e Otsuki.> voce rotta dal dolore, ma segnata dal divertimento, dal sadismo. <Tu non meriti altro.> risata che va a concludersi, una piccola risata che si mescola inesorabilmente ad un forte dolore che costringe la ragazzina ad appoggiare la fronte sul tavolo, tenendosi stretta la testa con le mani. Le bacchette cadono per terra, e i capelli vengono tirati. Una lotta che sfocia nel suo culmine, per poi lasciare la ragazzina piegata sul tavolo, la schiena scossa da un pianto. La Voce che torna ad assopirsi soddisfatta. Lacrime che scorrono violente lungo il suo viso, un dolore troppo acuto da sopportare quello che sente ora nel petto, un dolore che le sta straziando il cuore. Lei non sente il bisogno di stare sola ora, sente di volere qualcuno, ma non è rimasto nessuno con lei. Lo stomaco torna a chiudersi, anche stasera non consumerà la sua cena. [END][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

Raido manda un messaggio a Kouki per incontrarsi al chiosco di Ichiraku. Qui si presenta assieme a Kaori intenzionato a presentare le due ragazze e farle conoscere.

L'incontro si rivela dapprima tranquillo, ma una proposta improvvisa da parte dell'Oboro porta al totale capovolgimento della serata...