Gli incontri strani

Free

0
0

15:24 Rasetsu:
 Rasetsu a Konoha? E non l'avete ancora cacciato? E' un essere che non DEVE neppure uscire da Kusagakure, figurarsi se possa andarsene a Konoha a farsi le scampagnate. Rinchiudetelo piuttosto, toglietelo dalla circolazione, ma non lasciatelo a piede libero. Eppure.. Deve anche partecipare al TORNEO? Come minimo, verrà squalificato. Forse. Probabile. Tornando seri, dopo questo incipit senza nessun senso logico, il Rosso si presenta con un giaccone lungo e bordeaux, poco più scuro dei propri capelli. Anche questi discendono lungo la schiena, sino ad arrivare in prossimità della vita e a contornare il volto del giovane, di per sé anche femmineo, androgino com'è. Sul di lui volto, tra l'altro, compare anche un sorrisone a trentadue denti, un sogghigno per la precisione. Denti da squalo, bianchi, ben allineati e sogghignanti come sempre. O almeno per chi lo conosce nei sottoborghi di Kusa. Sotto il giaccone lungo e lasciato aperto, compare una camicia bianca con un gilet grigio scuro e strisce verticali di un grigio invece più chiaro. I pantaloni son formati dallo stesso tessuto e hanno lo stesso colore del gilet appena citato. Ai piedi, un semplice paio di scarpe nere, più eleganti che da Ninja, effettivamente. Sulla punta del naso, compaiono un paio di occhialini dalla montatura rossa e una catenella che sparisce dietro le orecchie, tra i capelli sulle spalle. Nella tasca destra, vi sono svariati Tonici; alcune armi son tenute nella sinistra. Il suo fedelissimo Bisturi è nella tasca interna sinistra, vicino al cuore che lui decanta di NON avere. Il Badge è in quella destra, sempre interna. Potrebbe tornargli utile, d'altro canto. E, infine, cammina. Sta salendo le scale per giungere ai Volti degli Hokage. < Ma chi è il genio che ha creato questa roba? Voglio pure io la mia faccia in una parete! > No, per favore, il tuo bel faccino puoi tenertelo per te. < NYAHAHAHAH! > E ride, risata che rimbomba data l'altezza. Potete sentire l'eco: "AHAH.. ahah.. ah". Che fastidioso equivoco. [Chakra ON]

15:31 Natsumi:
  [Cima] Si troverebbe già in cima a quel Monte, volendo osservare il paese attorno a sé, volendo sentire la brezza leggera che sfiora quel volto roseo e dalle labbra rubino. Iridi lilla che fissano e che scrutano, capelli del medesimo colore, scalati, sul capo. Una maglietta nera, aderente, fascia il busto della giovane, dalle poche forme presenti e un paio di leggins del medesimo colore a fasciare le gambe snelle e agili. Scarpette blu ai piedi, con un piccolo fiocco presente sulla punta. Un veleno inibente e un coltello si trovano attaccati alla cintola, sul lato destro, per sentirsi più sicura in queste terre sconosciute. Ma non finirebbero qui le sue precauzioni, no. Andrebbe, quindi, a ricreare davanti al proprio corpo, al proprio petto, il sigillo della capra. Le mani verrebbero avvicinate tra loro, con i palmi che si sfiorano e le dita che si incrociano, riproducendo la figura richiesta. Cercherebbe di occludere i sensi da tutto, per potersi concentrare, per poter essere momentaneamente isolata e raggiungere il punto stabilito. I ricordi riguardanti il suo passato, le immagini inerenti all’attuale presente e quelle di un futuro mutato, plasmato, ricreato. Immagini che passano e vengono cancellate, come se avesse un cancellino dentro la propria mente. I rumori che la circondano in questo luogo: il rumore dei passi dei suoi familiari, di scricchiolii del legno, delle voci che continuano a passare dentro la propria testa, le sue mani che tamburellavano poco prima al di sopra del comodino. Vorrebbe eliminare tutto questo e procederebbe con la parte successiva, con una concentrazione che dovrebbe essere raggiunta ormai. Proverebbe a ritrovare la forza mentale: astratta e invisibile, a cui lei dona sempre un color blu scuro, intenso ma meraviglioso. E, assieme a essa, dovrebbe riuscire a ritrovare la forza fisica: concreta, visibile, tangibile, a cui lei dona sempre un leggerissimo color giallo, delicato. Tenterebbe di fonderli insieme, di donare a entrambe un’unica entità, un’unica realtà, un’unica essenza. Il tutto per poter impastare il Chakra, il tutto per poter spingere il Chakra in parti eque in giro per il corpo e poterlo utilizzare a tempo debito. Adesso si sente meglio, a suo agio, nonostante una voce rimbombi per l’intero luogo. Non la riconosce nell’immediato, dato che ha fatto solo una missione in compagnia del Kokketsu. Ma lo sente chiaramente e si avvicinerebbe lentamente alla scaletta da cui è giunta, rimanendo a una distanza di circa tre metri. Osserva e scruta, pronta ad accogliere chiunque stia giungendo con una mano a ridosso del coltello, nel suo fodero. [Attivazione Chakra: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

15:50 Rasetsu:
 Pochi scalini e arriverà sul Monte vero e proprio. [Tap] .. [Tap] .. [Tap]. < EHY, TESTE DI PIETRA. > Ed effettivamente son di pietra. < SONO UN GENIO, NYAHAHAHAH. > Sei un coglione, è diverso, ma vogliamo veramente parlare di quanto sia deficiente Rasetsu? E poi ora è in vacanza, deve divertirsi necessariamente e fare danni. Troppi danni. Deve anche lavorare, se vogliamo dirla tutta. Deve sintetizzare le pillole, creare la Sbrilluccica, venderla al Torneo. Deve anche studiare il Veleno di Zashiki, capire come renderlo neutro in caso di problemi, considerare anche che le pillole vanno prima di tutto sperimentate. La Sbrilluccica, per esempio, l'ha provata su se stesso. Mica fesso. E ha visto i Draghi la prima volta. Gli Unicorni e gli Arcobaleni la seconda volta. Dettaglio fondamentale: risveglia la fantasia! A parte ciò, giunto agli ultimi scalini, alza il capo verso il fronte, notando fin da subito la presenza di qualcuno su quel Monte. Non è affatto da solo. < Ehy, gnocca. > Non che fosse stato silenzioso sino ad ora, solito com'è di sbraitare e parlare da solo, perlopiù. Questo non è indice di follia, perché sa benissimo che non sta parlando con un amico immaginario o con visioni. Parla con se stesso, perché abituato a farlo ormai da anni. Ragiona ad alta voce, non riuscendo a tenere per sé i propri pensieri, a volte. Succede. E poi, sì, è anche Folle, ma questo non ci interessa in questo momento, perché non l'ha mai in realtà nascosto! < Che ci fai da queste parti? Sei mica quella dell'altra volta? > Se specifichi quale ALTRA VOLTA. < Uhm.. > La squadra. < ..non mi pare tu abbia il seno.. > E si è trattenuto, signori. < ..di quella prostituta. > Anche lui ha delle necessità fisiologiche da soddisfare. Ed essendo un membro della Yakuza, ha facile accesso a questa tipologia di donne. Si ferma, dunque, restando a circa due metri di distanza da Natsumi, senza avvicinarsi ulteriormente, bensì scrutandola con attenzione, come se volesse mangiarsela con gli occhi. E sogghigna. Dio, se sogghigna. Lascivo. [Chakra ON]

16:04 Natsumi:
  [Cima] Lo sente parlare da solo, lo sente parlare e basta. Scaletta che viene completata dall’altro e che farebbe capolino poco dopo sulla cima del Monte, dove la Goryo si trova già da qualche minuto. Non le sembrava di essere seguita, dato che il torneo è ormai cominciato, ma non tocca ancora al suo gruppo di scontro. Lo guarderebbe da capo a piedi, nella sua mise piuttosto originale e piuttosto particolare. Si ricorda di quell’aspetto androgino, di quei capelli lunghi e di quella voce… strana. Sì, reputa strana la voce di Ryuuma. Anzi, di Rasetsu. Alla prima parola che le viene rivolta, alzerebbe un attimo gli occhi al cielo e inarcherebbe il sopracciglio destro verso l’alto. Lo lascia proseguire, lo vede avvicinarsi a lei, sente le parole che seguono. <Sono venuta a riflettere. Il torneo è iniziato e ho bisogno di fare un pochino di meditazione. E sì, sono quella della missione della Foresta…> e ci sono diverse foreste che lei ha perlustrato, ma con lui solamente una. Si guarda per un attimo il petto, solo per constatare le parole del Kokketsu. Ha ragione, ma non si è mai posta troppe domande sul suo aspetto fisico. Si piace così, senza troppe forme e senza troppe paranoie. <No, direi proprio di no. E non sono nemmeno una prostituta> sa che non l’ha definita così, ma puntualizza comunque le cose e i dettagli. Si sente osservata, si sente fissata, si sente quegli occhi indagatori e maliziosi contro il proprio corpo. Le sembra quasi di sentirsi nuda agli occhi del Kokketsu, dato che provoca un sogghigno che non la incoraggia particolarmente. Non si avvicinerebbe a lui, ha quel qualcosa che la vorrebbe far indietreggiare. Ma non lo fa, rimane ferma e aspetta che sia l’altro a fare qualcosa di strano o di equivoco. Nessuna smorfia particolare rimane sul volto, se non il solito sopracciglio che rimane inarcato verso l’alto. <E tu, che ci fai qui?> rovescia la domanda, giustamente. [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

16:34 Rasetsu:
 Compie altri due passi, tanto quanto basta per ridurre ad un solo metro la distanza tra il Rosso Folle e la ragazza. < Insomma.. > La scruta dalla testa ai piedi, attento a ciò che l'altra potrebbe fare. Ne scruta i lineamenti, soprattutto le curve del corpo per quanto possibile. < No, effettivamente, non hai un corpo da prostituta. Mi spiace, un pochetto. Però, se vuoi, per me sta bene comunque. > E ride, giocondo, lascivo, con la lingua a passare sui denti bianchi e labbro inferiore. La lingua d'un serpente. Sarebbe stato un perfetto Yakushi, a dirla tutta, anziché un Kokketsu. Ce lo vedo lì coi Serpenti viscidi, esattamente come lui e il suo carattere. Ma anche il Sangue Nero ha quello charme, unito all'Oscurità che alberga nel di lui Animo e nel suo Cuore. Quell'organo che lui dice di non possedere, perché Mostro e non più Umano ormai da tempo immemore. Teoricamente, è legato a quando ha ucciso i suoi genitori, tant'è che s'è sempre reputato diverso da allora. Nome diverso, significato diverso. Per non parlare dell'aspetto. E' diventato via via più lugubre e pallido. < Contro chi sei nel torneo? Non mi pare tu sia Aiako o Yama, giusto? > Yama, poi, l'hai pure minacciato, testa di castagna, perché voleva farti pagare una tangente. Una tangente ad uno Yakuza, AHAH. Lo ucciderà. Non nel Torneo, ma gliela farà pagare in qualche modo. < Tutte possono diventare prostitute se hanno bisogno di soldi, e io conosco un giro per farti entrare. > Ma le stai dando indirettamente della puttana? Che uomo degenere. Calcioruotatelo giù dai Monti, magari muore. < Stavo cercando di capire chi fosse la mente geniale ad aver creato questo Monte. Ci voglio anche la mia faccia. > Vuoi diventare Hokage? Da quando? Sai almeno cosa voglia dire? Evidentemente.. NO. [Chakra ON]

17:00 Natsumi:
  [Cima] Lo guarderebbe da capo a piedi ancora una volta, quando si avvicina a lei, quando riduce la distanza a un solo metro. Lui è più alto della ragazza, ma non ci vorrebbe molto per compiere una cosa del genere. Lo guarda senza fiatare, lo guarda e cerca di apparire sicura, determinata, salda ai suoi pensieri. Ha troppo a cui pensare, troppo a cui aggrapparsi al momento. Lo ascolta, non fiata ancora. Ma quel silenzio durerebbe pochissimi attimi. <Per te sta bene comunque? Tesoro, non posso essere il tipo che fa per te…> sarcastica, subdola, la Goryo che esce allo scoperto in queste circostanze. Quella Sumi che non l’abbandona mai, quella Sumi che è parte di sé ormai. E’ sempre stata lì, è sempre stata lei, è sempre stata insita nel suo animo puro e vergine. Lo guarda ancora, gli scruta quei capelli lunghi, gli scruta quel viso androgino, si avvicinerebbe con il viso solo per osservarlo meglio. Sembra più una donna che un uomo, eppure la voce è maschile e il corpo parla chiaramente di aspetto maschile. <Sono contro tre ragazze nel mio girone, diciamo. Conosco solo una, è una mia chiara amica. Le altre due mai sentite e mai viste. Spero solo di essere all’altezza del momento e di vincere senza troppi danni> dato che è su quelli che si rivolge la vincita. Il sopracciglio si inarcherebbe ancora quando parla del diventare una prostituta. Rimane un attimo interdetta e una nota dolente le macchierebbe il viso. Non è assolutamente d’accordo, proprio no. <MA COME TI PERMETTI?! Non ci penso minimamente…> chiara, schietta, nervosa e nevrotica. <LA tua faccia? Hai fatto qualcosa di buono per il villaggio? Qualcosa di cui tutti si possono ricordare in modo positivo?> chiede e indaga, dato che, appunto, non si diventa Kage da un giorno all’altro. [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

14:31 Natsumi:
  [Cima] Lo guarderebbe da capo a piedi ancora una volta, quando si avvicina a lei, quando riduce la distanza a un solo metro. Lui è più alto della ragazza, ma non ci vorrebbe molto per compiere una cosa del genere. Lo guarda senza fiatare, lo guarda e cerca di apparire sicura, determinata, salda ai suoi pensieri. Ha troppo a cui pensare, troppo a cui aggrapparsi al momento. Lo ascolta, non fiata ancora. Ma quel silenzio durerebbe pochissimi attimi. <Per te sta bene comunque? Tesoro, non posso essere il tipo che fa per te…> sarcastica, subdola, la Goryo che esce allo scoperto in queste circostanze. Quella Sumi che non l’abbandona mai, quella Sumi che è parte di sé ormai. E’ sempre stata lì, è sempre stata lei, è sempre stata insita nel suo animo puro e vergine. Lo guarda ancora, gli scruta quei capelli lunghi, gli scruta quel viso androgino, si avvicinerebbe con il viso solo per osservarlo meglio. Sembra più una donna che un uomo, eppure la voce è maschile e il corpo parla chiaramente di aspetto maschile. <Sono contro tre ragazze nel mio girone, diciamo. Conosco solo una, è una mia chiara amica. Le altre due mai sentite e mai viste. Spero solo di essere all’altezza del momento e di vincere senza troppi danni> dato che è su quelli che si rivolge la vincita. Il sopracciglio si inarcherebbe ancora quando parla del diventare una prostituta. Rimane un attimo interdetta e una nota dolente le macchierebbe il viso. Non è assolutamente d’accordo, proprio no. <MA COME TI PERMETTI?! Non ci penso minimamente…> chiara, schietta, nervosa e nevrotica. <LA tua faccia? Hai fatto qualcosa di buono per il villaggio? Qualcosa di cui tutti si possono ricordare in modo positivo?> chiede e indaga, dato che, appunto, non si diventa Kage da un giorno all’altro. [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

14:56 Rasetsu:
 < Perché mi fissi. > Non è una domanda, è una constatazione. Lo sta guardando. Odia quando lo guardano così. Non sopporta minimamente chi lo fa. Ma quella è una donna. < Posso inserirti nel giro, se hai bisogno di denaro. > Sogghigna, poiché evidentemente ha capito asso per figura. Insomma, quale uomo degno di tale nomea chiede ad una donna vista una sola volta, se vuole entrare nel giro da prostituta. Sta facendo pubblicità. < Per me non direttamente, ma indirettamente chissà.. > Sogghigna, pregustando il denaro che potrebbe entrargli in cassa, data la situazione. Le labbra si arcuano in un sogghigno soddisfatto, con i denti bianchi similmente a denti di squalo in bella ed evidente mostra. < Mira a fare più danni.. > Ma dai. Genio del male. Si riferisce ovviamente al torneo al quale entrambi parteciperanno. < ..io punterei ad uccidere, ma non posso venire espulso. Devo combattere contro un tizio che mi chiese una tangente. A me! NYAHAHAHA. > Ride, inarcando la schiena all'indietro. La di lui risata sale di intensità, volendo risultare sguaiata, fastidiosa e malvagia, quasi. Si crede Dio sceso in terra, incapace di morire. < Avrei quasi voluto essere contro di te. Avremmo potuto mettere qualcosa in ballo.. > Sogghigna, lascivo, raddrizzando la colonna e avvicinandosi ulteriormente in sua direzione, così come farebbe lei. Il volto sarebbe posto frontale alla Goryo, a circa una decina di metri di distanza. Piega lateralmente lo stesso, verso destra. < Di buono per il Villaggio? Per questo.. No. > Konoha, intende, ovviamente. < A Kusa.. Diamine, la mia Sbrilluccica fa gasare tutti. > Non intendeva evidentemente questo, quando ha chiesto se avesse fatto qualcosa di buono per il Villaggio. < Non lo sai? > Non è popolarissima come Droga, purtroppo, quindi Rasetsu stesso non può pretendere molto, ma sappiamo tutti ormai come ragiona questo ninja fasullo. [Chakra ON]

15:10 Natsumi:
  [Cima] <A un bell’uomo come te non piace essere fissato o ammirato? Avrei detto il contrario…> sarcastica, da morire in questo frangente. Le iridi lilla non scenderebbero dalla figura del Kokketsu, continuando a rimirare quei capelli rossi, molto più belli di quelli di una qualsiasi donna che si può trovare in giro per i villaggi. <Denaro ne ho a sufficienza per vivere. Quindi no, declino decisamente la proposta…> schietta e diretta, tagliando corto sul discorso. Passerebbe oltre le parole successive, alzando gli occhi al cielo per qualche secondo, prima di riportare lo sguardo a ridosso dell’altro. Le parole che giungono sono vere, ma anche ovvie per una ragazza che ormai ha iniziato a fare missioni di un certo tipo. <Quello è il minimo. Di certo devo evitare che ne facciano a me. Ho già abbastanza danni addosso, non ne voglio altri che compromettano la mia salute in modo quasi irreversibile> come quando è stata salvata per il rotto della cuffia da Nimura. <Uccidere? Che esagerazione. E’ solo un torneo, la gente ti fa male solo per vincere, non per mettere fine alla tua esistenza. O hai paura che qualcuno miri a farti fuori anche in un evento mondano?> perché è di questo che si tratta, in poche parole. O, almeno, per la sua mentalità. Ciò che arriva le farebbe inarcare nuovamente il sopracciglio destro verso l’alto, prima che una nuova risposta giunga <Qualcosa in ballo? Del tipo?>. Le piacciono le sfide, molto di più di quello che si pensi in sua presenza. Lo lascerebbe avvicinare, senza indietreggiare. Lo lascerebbe avvicinare e non sente timore nei suoi confronti. Dovrebbe, dato che si tratta comunque di un ninja molto più esperto di lei e molto più subdolo di lei. <Sbrilluccica? Che roba è?> direbbe curiosa, seriamente incuriosita da quel nome originale. Non sa che si tratta di una Droga ma, del resto, non si è mai avvicinata a quel genere di giro, a dover dare una smossa in più al suo organismo. Si avvicinerebbe lei, stavolta, provando a riempire il vuoto che si presenta tra i due, interessata alle parole che seguiranno. Di certo non ci vuole finire insieme, dato che lei è fedele a chi per primo è riuscito ad avvicinarsi in modo consistente e presente. Un silenzio che rimane sulle labbra, arrestando poco dopo i passi, rimanendo a circa quattro metri da quel soggetto. [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

15:35 Rasetsu:
 Fissa. Scruta. Scava nel profondo, ci prova, ma in realtà senza trovare niente di speciale. Solo occhi lilla nei confronti di quelli giallo-verdi del Mostro Rosso. < Nessuno mi ammira. Nessuno mi fissa perché bell'uomo. Non sono un bell'uomo. > Dimostra di avere giudizio critico nei suoi confronti, è consapevole che la ragazza ironizza e che lo sta fissando perché lui è strano. < Quindi, smettila. O rovino quel bel faccino che possiedi, per quanto possa dispiacermi. > Il tono, dapprima duro e basso di tono, nonché roco, ora muta in uno più minaccioso, ma altrettanto lascivo. Adora instillare paura nelle persone, qualsiasi esse siano. Ama soltanto il pensiero che la gente possa avere timore del Rosso, poiché nessuno lo prenderà in giro. Suppone. Lui è sicuro sì. Tendenzialmente, è un folle, ma delle volte può sorprendere coi propri ragionamenti. È pur sempre uno scienziato, il ché vuol dire che il proprio cervello funziona e anche bene. È soltanto il di lui modo di fare che lascia a desiderare, se consideriamo il fatto che è un sadico, psicopatico, malato. < Che palle. > Agita la dritta nell'etere, poiché la donna sembra aver rifiutato la di lui richiesta. Cosa pensava gli dicesse? Che accettasse di mettersi a fare la prostituta sotto commissione del Rosso? < Sono nato per uccidere, mia cara. > Rivela in sua direzione, socchiudendo le palpebre con fare da saccente. Sogghigna. Non rimuove mai quel sorriso sarcastico, tetro e disteso a tutti i denti. < Uccidere è necessario. Quando vedi il corpo respirare meno.. Col sangue che fluisce dalle ferite inferte.. > Sta sognando ad occhi aperti, e quasi si eccita al pensiero. È malato, da questo punto di vista, niente da fare. Non può migliorare. Il di lui tono è lascivo, malizioso come sempre. Si lecca le labbra sottili con la,punta della lingua. < Tutti vogliono uccidermi. > E non è una esagerazione. Chiunque abbia avuto a che fare col Kokketsu, a parte pochissime e rare eccezioni, hanno sempre minacciato il poveretto di metter fine alla sua vita prima del solito. Lei resta a quattro metri. Distante. Troppo. E dunque alterna le inferiori, così da raggiungere la di lei figura. Vuole starle vicino. Col fiato sul collo. Come un torturatore. < Se perdi tu, giochiamo assieme con le mie regole~ > Con che gioco.. È facilmente intuibile. Medico e paziente. < Questa. > Infila la dritta nella tasca del giaccone corrispondente. Tira fuori delle pillole bianche con una S disegnata sopra. < Vuoi provarla? Il primo giro è gratis. > Come no.. [Chakra On]

15:51 Natsumi:
  [Cima] <Oh beh, questa è tutt’altra storia allora. Sei molto critico nei tuoi confronti, significa che sai il fatto tuo e che non hai timore nel mostrare quello che sei davvero> sarcastica ma seria allo stesso tempo. E’ difficile da capire questo tipo di atteggiamento, eppure è così. E’ fatta così e basta. <Rovinare il mio bel faccino? Anche no, grazie…> schietta, nervosa, difensiva. Un passo viene portato indietro e sa che l’altro ne sarebbe capace, visto che ha potuto constatare le sue doti durante la missione. Quella tecnica che ha fatto saltare l’arto all’uomo… se la ricorda fin troppo bene. Ha paura, un primo vero sentore di paura nei confronti del Kokketsu. Un altro passo che viene portato all’indietro, a seguire il movimento della compagna, con lo sguardo che andrebbe a scendere per un attimo verso il terreno sottostante, a voler evitare per qualche secondo il contatto visivo con l’uomo androgino. Non aggiungerebbe nulla a quella piccola considerazione che segue, sicuramente dettata dal rifiuto di quel lavoro extra. Che poi, lavoro… Il discorso che viene subito dopo, quelle parole particolarmente subdole, le farebbero muovere di nuovo le iridi lilla su di lei, trovando la cosa molto interessante e molto invitante. Non ha ancora ucciso nessuno, ma le piace visionare il sangue che sgorga fuori dal corpo altrui. Ed è pure una tirocinante, vedete voi. <Tutti vogliono ucciderti? Perché questo non mi meraviglia affatto?> sarcastica, di nuovo, ma è parte di sé questo genere di comportamento. L’essere sfrontato e diretto del Kokketsu porta a ben poco di buono quando si intavolano certi discorsi. Lo vede avvicinarsi, macinare quei metri che li separano e quelle parole che vengono fuori calde, melliflue e parecchio cattive. Molto cattive secondo i suoi canoni. Fin troppo, forse. <Con le tue regole? Perché la cosa mi fa sentire sporca?> quasi a disagio, con una leggera smorfia che andrebbe a macchiare le labbra della Goryo. Un gesto automatico, un gesto del tutto istintivo e protettivo nei propri confronti. Una sorta di autodifesa. Guarderebbe, poi, quelle pillole, ma non ha mai preso pastiglie e non è oggi il giorno in cui comincerà a drogarsi. Non fa per lei. <No, grazie. Preferisco mantenere quella sanità mentale che porto con me…> quindi è un no assoluto, senza possibilità di replica. [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

16:06 Rasetsu:
 Piega le sottili sopracciglia rosse verso il centro della fronte. < Timore nel mostrare quel che sono? > Come se potesse nasconderlo, poi. < Perché dovrei averne? Perché la gente possa insultarmi? > Naturale come sia questo ciò che gli preme davvero. È deviato dagli eventi, dalle situazioni che lo vedono come lo zimbello del mondo. Per questo, ha cominciato a fare e a comportarsi come lo vediamo. Per dimostrare al mondo intero che non è un debole, che non si fa sopraffare e che, mai al mondo, si farà mettere ancora i piedi in testa da qualcuno. Ragionamenti sensati, ma son quasi un fiore nel deserto. Un pensiero giusto in mezzo a mille sbagliati. Basti pensare alla mente del Rasetsu come se vi fosse una parete tappezzata di oscure ombre, simili a mostri e demoni, che stringono in una,morsa sempre più insistente il razionale pensiero dell'essere umano. Paure e delusioni, rabbia repressa e ansia. Tutto ciò che ha dovuto vivere durante la sua adolescenza, sin quando, in un gesto di puro isteria e follia allo stato puro, non ha ucciso i propri genitori, fautori di ciò che è all'esterno. O presunti colpevoli, secondo il figlio. < Sei fastidiosa. > Ammette, ma non smette di sogghignare. Tuttavia, ad ogni passo che lui fa, ne corrispondono almeno due dietro della Goryo. Nulla di insoddisfacente o di insensato. Li avrebbe fatti chiunque davanti a lui. Ma questa situazione quanto può fargli bene rispetto a quanto gli faccia realmente male? Tutti lo evitano. Eppure, ha quel nonsoche che lo rende il Demone Mangia Uomini, membro della Yakuza e portatore del Sangue Nero. Potere unito ad altro Potere. Ciò di cui lui necessita, dice, per intimorire, per vincere, per essere finalmente se stesso! Dice, ma nessuno lo sente, perché a nessuno lo dice mai. Ma Natsumi lo mette davanti alla condizione di far tesoro dei suoi pensieri, di farli eccedere nuovamente. < Perché sono nato per uccidere, ti ho detto. > Ecco perché non la sorprende. Ma cosa vuol dire nello specifico? < Morirò venendo ucciso. > Sogghigna soltanto, sporgendosi in avanti perché vorrebbe arrivarle vicino. Ma indietreggiando, gli limita tutte le intenzioni e non è desideroso di ucciderla o farle del male. < Perché è sporca! Cosa pensavi che fosse? Stai parlando con un Mostro.. > Assottiglia le palpebre. < Sanità Mentale? NYAHAHAHA. > Cazzo ti ridi, che ne sei privo. O forse.. È per questo.. Che ride? < Fastidiosa. > Ingurgita la pillola senza se e senza ma. Cosa accadrà..? [Chakra ON]

16:22 Natsumi:
  [Cima] Le prime parole che l’altro le rivolge giungono con una forza inaudita, con un timore che assolutamente non esiste nel cuore del Kokketsu. Un uomo temprato dagli eventi, da ciò che lo hanno segnato, da un passato che, forse, è meglio non conoscere. Un passato che lo vede omicida dei suoi genitori, ma lei non può saperlo. Un passato che lo vede zimbello di troppa gente e che lo ha reso ancora più crudo e ancora più affilato, più calcolatore, più potente. Non vorrebbe sapere tutto questo, non vuole vedere tutto questo perché altrimenti andrebbe via anche lei, di corsa, senza guardare indietro e senza avere il coraggio di averlo di nuovo come compagno di missione. E’ un ottimo alleato in quel genere di situazioni, ha una manualità precisa e perfetta con l’innata attiva. Quasi invidia quel tipo di potere, eppure anche quello che trasporta in sé è qualcosa di unico e qualcosa di estremamente subdolo. Le piace maneggiare il potere, più di quanto non lo pensi. Ma è solo una Genin, il primo gradino di una lunga scalata, il primo di una scalata quasi senza fine. <Sicuramente verrai ucciso a comportarti in questo modo. La gente non ama particolarmente le persone troppo dirette e troppo… fastidiose> lo dice con una cura maniacale. Lo dice con enfasi ma per lei è un qualcosa di positivo, non di negativo. Non vuole far apparire quel dettaglio come un elemento negativo, ma quasi le piace quel genere di personaggio, quell’uomo che si ritrova davanti. Quasi ride in faccia alla morte, portando lui stesso la morte mentre cammina per le strade dei villaggi. Un uomo che sa quello che vuole, un uomo che è tutto ad un pezzo. <Lo sporco non è sempre qualcosa di oscuro. Può essere anche un dato positivo in un certo senso. A tanta gente piacciono le cose sporche…> lascia la cosa in sospeso, senza aggiungere altro al discorso. Non vuole alimentare troppo la mente malata del Kokketsu, già abbastanza compromessa per i suoi gusti. Ma è affascinante vederlo, rimirarlo, fissarlo. E’ affascinante quello che fa, senza regole e con una libertà assoluta. <Fastidiosa? Io non mi sento tale. Sono quello che sono, niente di più o di meno> e conclude qui con le sue parole, guardando l’altro mentre ingurgita quella pillola senza troppi convenevoli. E’ attirata da quel genere di oscurità. Ma perché? Non sa darsi ancora una risposta, potrebbe anche non esistere. [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

16:43 Rasetsu:
 L'effetto della pillola dovrebbe iniziare a breve. Si comincia dapprima con un normale stato, durante il quale si possono vedere colori più sgargianti, figure non linearmente dritte, ma appena sfocate. Si vedono, certo, non si è ubriachi. Il mondo assume soltanto un'altra diversa tonalità: più effimera, evidente e colorata. A discapito di chi la vede. Draghi, Unicorni, creature mitologiche che si possono soltanto immaginare. In seguito, subentra l'euforia. Euforia che dipende da persona a persona. Nel caso del Rosso, potrebbe diventare euforia distruttiva o, in presenza di belle donne, trasgressiva. Sicuramente, ride di più. Gli viene totalmente spontaneo. Il corpo sembra più leggero, la mente più sgombra. < A me non piacciono le persone. Siamo nella stessa barca. Io non accetto loro e loro non accettano me. > Un altro effetto è quello della mente libera, appunto. E mente libera fa parlare. Senza freni. Deve andarsene. Recupera una seconda piccola e la ingurgita. Un sovradosaggio potrebbe causare una overdose, se non l'eccessivo aumento dell'euforia e delle visioni, che perdureranno per un po'. < Troppi paragoni. > Rivolge ad ella, agitando la dritta nell'aere. Si gira, indirizza il proprio corpo in direzione delle scale, in modo tale che possa scendere dabbasso. < Siete tanto gnocca quanto fastidiosa. > Quindi.. Molto, se teniamo fede ai paragoni fatti dal Rasetsu. < Io vado a farmi un giro, bambola. Prima o poi.. > Solleva entrambe le braccia verso l'alto. < ..il mio volto sarà al posto di questi brutti ceffi! > Che segua le orme di Ryota? O è mera megalomania? Neanche sa chi siano quei tizi, ignorante com'è. < NYAHAHAH--AAAH. > Una risata e poi l'urlo. Niente di che, signori. Natsumi, ad una certa, lo vedrà sparire ad una velocità disarmante, come se fosse caduto nel vuoto. In un certo senso è così, ma dopo poco potrà sentire un tonfo che sancisce la fermata del corpo. Niente di che, davvero. È solo caduto dalle scale. Io lo chiamerei... Karma. [End]

17:02 Natsumi:
  [Cima] Quella pillola che gli vede ingurgitare non gli provoca alcun tipo di interesse, anzi. La cosa la farebbe desistere ancora di più, dato che sempre di droga stiamo parlando. Ha percepito la cosa, ha capito che potrebbe provocarle non pochi problemi se solo provasse l’ebrezza di una simile sostanza nel suo organismo. Meglio non scoprirlo, ecco. L’euforia prenderebbe il sopravvento nel corpo del Kokketsu, vedendolo, forse, anche peggio di prima. Non in senso negativo, ma nel senso di strafatto. <Beh, non so dirti se le persone non mi accettano, di certo io cerco di evitare il più possibile loro. Non mi piacciono i commenti e nemmeno le cattiverie gratuite. Quindi evito quanti più contatti possibili> sottolinea semplicemente, dando manforte alle parole dell’altro. Lo vedrebbe poi dirigersi in direzione delle scale, per poter tornare verso il cuore di Konoha, verso il loro momentaneo villaggio addobbato per il torneo. Non direbbe nulla a quell’ultima considerazione, passandoci completamente sopra e ponendoci un bel masso gigante. Solo una cosa direbbe, con un tono altamente sarcastico <Ne dubito che ti mettano al posto loro. Ma la speranza è l’ultima a morire> ma è proprio lui l’ultima persona da immortalare, dato che non è un grande esempio di sani principi e sane teorie. Lo vedrebbe scendere, per poi sentire un lieve tonfo alla fine della scaletta. Sorride appena in viso, dando vita a una risata sincera, una risata trattenuta nelle labbra. Se lo merita. Eccome se lo merita. Lei stessa si porterebbe verso quella scaletta, poco dopo, per poter svanire da questo luogo immenso e tornare così al proprio alloggio. E’ uscita abbastanza per questa giornata e ha bisogno di vedere un po’ di normalità dopo questa enorme dose di pazzia. <End> [Chakra On: 30/30][Coltello x1 – Veleno Inibente x1]

I due si rivedono dopo la missione svolta assieme. E direi che prima o poi questi due si prendono a botte xD