DokuxYakushi

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con Kimi, Kouki

15:16 Kimi:
  [Chiosco] Il torneo è alle porte elei si trova a Konoha dopo aver scroccato un passaggio al padre eppure non dovrebbe stare lì, dovrebbe già essere tornata a Kusa per mettersi alla ricerca di informazioni ma per il momento esita, alla cerimonia ha udito il nome di Kouki Yakushi la stessa kunoichi indicatole da Kunimitsu, una mano per lei e per il suo clan ed è per questo che si muove ancora in quel villaggio a lei del tutto nuovo, un paio di volte si era avvicinata per farsi istruire da Kurako eppure mai vi era entrata. Sospira andando a voltarsi dallo così da poter osservare ciò che accade fuori dal chiosco di ramen nel quale si è seduta, non è stata spinta da fame o gola sia chiaro solo da quella tempesta che ha deciso di imperversare in quel villaggio costringendola a trovare un riparo. Se ne sta seduta al bancone lei con una sola tazza di caldo the davanti mano destra lievemente poggiata al legno. Non la sta nemmeno guardando presa com’è dai suoi pensieri, distratta dalla pioggia nella quale fa perdere le sue iridi azzurre. L’anello che la identifica come mignolo destro è sempre a suo posto, svetta su quella mano affusolata e candida, pelle così bianca da sembrare più che altro quella di un cadavere. I capelli sono lasciati sciolti, corti rispetto ad un tempo, arrivano appena al collo, neri come la pece creano un bel contrasto con il volto, gli occhi sono circondati da un velo di azzurro ombretto adornato di una linea nera di eyeliner per offrire profondità a quello sguardo freddo e distaccato. Indossa semplicemente una fascia elastica e nera intorno al seno, un paio di pantaloncini dello stesso colore e delle parigine in lana, anch’esse nere, a proteggerle anche le gambe. Accavalla le gambe continuando a fissare l’esterno, il chakra che scorre nelle sue vene donandole forza e vigore, sospira appena. Se solo avesse fatto più attenzione forse avrebbe già potuto rintracciare quella ragazza, trovare l’aiuto che le è stato offerto e semplicemente tornarsene a casa quel che le basta per raccogliere informazioni. Altre motivazioni comunque la spingono a restare, l’idea di vedere uno scontro del suo amato, di stare al suo fianco lontani da tutti i problemi che li aspettano in quel nuovo villaggio che ora chiamano casa, sì insomma l’ida di fregarsene di Itawooshi, starsene sulle sue ed agire egoisticamente la sfiora continuamente, resta lì nella sua testa come un tarlo [chakra on]

15:16 Kouki:
  [Centro - pressi chiosco] La piccola Genin quest’oggi si sente particolarmente pensierosa e dubbiosa dopo la missiva che le è stata recapitata, anche se parlandone con lo scienziato oramai è decisamente sicura della scelta che andrà a fare. Indossa gli stessi vestiti di sempre, probabilmente non ha un vero e proprio ricambio, limitandosi a lavare quelli che ha. Un paio di pantaloni neri dal tessuto morbido e lunghi fino alle caviglie, dove si stringono mediante un elastico. Scarpe nere ai piedi e canotta rossa infilata nei pantaloni. Infine un giubbino nero corto che le arriva all’altezza delle ultime costole, con le maniche lunghe fino ai gomiti. Alle mani indossa i guanti ninja di colore nero a mezze dita, con la classica placca in metallo sopra al dorso. Delle fasciature bianche le coprono il torso e il collo, nascondendo le numerose cicatrici e bruciature, segni che invece sono ben visibile sugli avambracci tenuti nudi. A completare il tutto vi sono il porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti alla vita, nei quali vi è distribuito il proprio equipaggiamento: sei kunai, sei shuriken, un set di cinque fumogeni, ventotto fukumibari, una manriki-gusari, cinque fuda con sigillati in ognuno un tronchetto per la sostituzione, cinque tonici coagulanti più uno speciale e cinque tonici recupero chakra più uno speciale. Altri armi e il veleno sono tenuti nella propria stanza alla locanda al momento, sicuramente ne farà uso in un prossimo futuro, chissà. La sua figura è piccola e minuta, decisamente sotto peso e dà l’idea di potersi spezzare col solo sguardo. Pelle bianca, diafana, che spicca in quella cornice di capelli neri e lisci, lunghi fino al sedere e la cui frangia copre appena il copri fronte di Kusa. Occhi gialli e magnetici intenti in quella sua solita espressione fredda e distante, labbra serrate che calcano quel suo fare neutro dei lineamenti, i quali per quanto siano infantili appaiono parecchio duri. Si sta aggirando per Konoha, più precisamente per il centro, dato che il torneo si svolge proprio in questo villaggio. Passi lenti e calcolati che sembrano appartenere più ad una macchina che ad un essere vivente. Non sta prestando molta attenzione a quello che la circonda, anche se lo sguardo sembra vagare da un punto all’altro, senza soffermarsi su niente di particolare. Insomma, una passeggiata senza impegno. Una passeggiata sotto la pioggia, certo, ma a lei non sembra importare di avere tutti i vestiti e i capelli zuppi d’acqua, continua il suo incedere come un fantasma. Il suo incedere viene interrotto solo nel momento in cui alle sue narici sopraggiunge un odore di cibo… per quanto mangi poco e quello dovrebbe farle brontolare lo stomaco, in realtà esso le si chiude in una morsa. Si ferma, tuttavia proprio davanti al quel chiosco, rimanendo in piedi sotto il diluvio e voltando lo sguardo verso il luogo. Occhi lontani che si fissano su nessun punto particolare in realtà rimanendo in attesa di chissà cosa nella sua mente… forse è solo curiosità, forse non ha nessuna reazione logica a quel suo arrestarsi, riflette su quel posto che lei trova così diverso. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

15:30 Kimi:
  [Chiosco] Una figura si ferma davanti al chiosco esattamente dove lei stava guardando, seppur distrattamente, sbatte quindi le palpebre un paio di volte andando ora a far rotare anche il busto e quindi le gambe, restandosene però seduta sullo sgabello, va a mostrare quel fisico magro e asciutto, i muscoli allungati adatti agli scatti ma di certo non a combattimento fisico. Osserva la ragazzina sotto l’acqua senza ancora parlare, sul petto si notano le sue uniche due cicatrici rimaste dopo la rinascita come Goryo, la prima il simbolo dei cacciatori di taglie, una testa di lupo impressa a fuoco tra le scapole, esattamente al centro vicino al suo collo, alla gola nuda, mentre l’altra sta sopra al seno, in corrispondenza del cuore una scarnificazione imprecisa e dai bordi poco curati che riporta un “k-21” una sigla per molti insignificante ma non per lei. Osserva dunque restando ben ritta con la schiena, superba forse o semplicemente sicura delle sue capacità, quella figura sconosciuta andando ad analizzarla, un po’ per noia un po’ per necessità dato che volente o nolente prima o poi dovrà iniziare delle serie ricerche della Yakushi. La mano destra ora va a stringersi delicatamente intorno alla porcellana contenente il the, si poggiano i polpastrelli lasciando che l’anello si scontri provocando un leggero e profondo suono sordo, una volta essersi assicurata una presa salda e sicura si limiterebbe ad alzare la tazza per poi portarsela davanti alle labbra candide e andare a berne un singolo sorso, la lingua che si bagna si ritrae praticamente subito a causa del calore ed è in questo momento che si distrare, abbassa lo sguardo con le palpebre che lievi calano a nascondere il colore dell’iride, inspira lentamente per poi andare a soffiare sul caldo e fumante the tutta l’aria, ripete quell’operazione un paio di volte, con molta calma e molto lentamente prima di tornare a fare un piccolo sorso dalla bevanda. Lo sguardo torna quindi sulla genin, su quella ragazzina a fissarla questa volta con intensità, forse non è giusto ragionare per stereotipi, forse è sbagliato <non sei di Konoha vero?> la sua pare un’affermazione più che una vera domanda. La domanda dovrebbe giungere fredda quasi disinteressata, come se non avesse nulla di meglio da fare, sì insomma non pare aver davvero un interesse nella sua eventuale conferma, eppure è proprio questo che cerca, informazioni e dettagli, qualsiasi cosa possa esserle utile [chakra on]

15:43 Kouki:
  [Centro - pressi chiosco] Non si sente attratta in alcun modo da quel chiosco, eppure rimane ferma per qualche minuto, lasciando che le persone le passino accanto ignorandola senza problemi. Il suo sguardo si porta su una figura che in linea d’aria è proprio di fronte a lei, seduta su uno sgabello nel chiosco a riparo dalla pioggia. La osserva in maniera distratta, andando a soffermarsi sui capelli neri, la pelle nivea, il vestiario e il modo di fare, fino a quando qualcosa non attira la sua attenzione, ovvero quelle due cicatrici presenti sul suo petto e forse visibili anche alla Genin. Una sopra al seno e una al centro della gola, ora si che il suo interesse viene destato, per quei due piccoli particolari forse insignificanti. Tuttavia alla ragazzina basta per rimanere ferma sul posto a fissare l’estranea come se volesse studiarla, forse semplicemente attirata dal fatto di avere qualcosa in comune con ella: delle cicatrici. L’espressione del suo viso però non si scompone, rimanendo fredda e distante, disinteressata, ma osservando ogni singolo movimento dell’altra. Il modo in cui si porta la bevanda alle labbra, quei sorsi che va a compiere. C’è qualcosa di incredibilmente affascinante nel modo di fare della donna, così distaccato ed affascinante. Gli occhi azzurri dell’altra sembrano rispecchiare perfettamente quel suo essere gelida, così come si dimostra non appena va a porre quella domanda alla ragazzina. La corvina dal canto suo sembra non avere sentito quelle parole, dato che nessun movimento viene compiuto in risposta e nemmeno le labbra si dischiudono per qualche lungo istante. Eppure il dire è rivolto proprio a lei, la donna la sta osservando e così sta facendo anche la Genin, come se volesse analizzarla. Infine ecco che finalmente si muove, il braccio destro viene sollevato dal fianco e la mano portata a livello della fronte… a quel punto il dito indice si distaccherebbe dalle altre dita, che invece rimarrebbero chiuse a pugno, andando ad indicare il proprio copri fronte di Kusa. <Direi di no.> secca, tono infantile ma duro, gelido, che anzi ricorda molto il suono di un sibilo. In quella sua risposta è come se andasse a sottolineare la stupidità della domanda dell’altra, ma senza farlo con intenzione. <Sono di Kusa. Sono qui per il torneo.> poche e semplici parole che va a dare in risposta, senza smuoversi da quella sua posizione sotto la pioggia. Non distoglie quel suo sguardo giallo dal viso dell’altra e lentamente il braccio destro verrebbe riportato al fianco, disteso. Non ha altro da aggiungere a quella sconosciuta, si limita a fissarla per il momento, concentrandosi ora sulla sua bevanda calda. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

15:54 Kimi:
  [Chiosco] Non pone attenzione ai gesti della ragazza, non replica quando ella si indica, non coglie la sfumatura del suo ton si limita a fissarla, senza voltarsi la mano destra torna ad abbandonare sul bancone la tazza, andando a distendersi appena dietro a quella linea immaginaria che viene tirata da partire dai suoi fianchi, arretra quindi la mano prima di tornare a sfiorare il suo volto o meglio i capelli, scosta un paio di ciuffi neri lasciando che l’anello si mostri, non nasconde la sua appartenenza all’alba così come in realtà sta evitando di metterla troppo in risalto, non c’è alcun mantello con le nuvolette sulle sue spalle insomma <e come ti chiami?> domanda ancora sempre rivolta alla stessa ragazzina, fissandola di rimando senza mai lasciarla. Occhi distaccati quasi non fosse davvero lì ma si trovasse in un altro mondo, la voce come uso solito danza fino alle orecchie dell’altra continuando ad ostentare un falso disinteresse, ha smesso di classificare gli umani come “già morti” eppure dentro di lei fatica a cambiare atteggiamento, rivelandosi di base incapace di cambiare, sempre convinta di sopravvivere a tutti loro, arriverà il giorno della morte per tutti e sarà proprio lei a traghettarli dall’altra parte, accompagnarli prima di tornare sulla terra per mietere nuove vittime, una condizione intrinseca nella sua nascita che le si è instillata in testa pian piano, trauma dopo trauma arrivando alla fine ad identificare quasi interamente la sua personalità. Domanda lasciando che chiunque in quel luogo possa udirla, non la invita ad estrare e a ripararsi così come si vede bene dall’invitarla a sedersi al suo fianco, lasciando sempre distanza tra loro specie finchè non avrà la certezza d’aver casualmente trovato chi cercava. Attende in silenzio senza accennare a muoversi, il respiro è così leggero e preso quasi solamente grazie al movimento del diaframma da farla apparire effettivamente come una statua dando l’errata impressione che lei non necessiti ossigeno per sopravvivere, che sia in grado di farcela comunque, una creatura di un altro mondo, un mondo oscuro e popolato di creature che hanno l’unico scopo di portare sofferenza e disperazione, un po’ come lei d’altrone [chakra on]

16:04 Kouki:
  [Centro - pressi chiosco] Si prenderà un malanno a forza di vivere sotto la pioggia ed effettivamente ammalarsi proprio a ridosso del torneo non è un’idea molto intelligente. Distoglierebbe lo sguardo dalla donna solo per poter osservare l’interno del chiosco, ma sinceramente quello sarebbe l’ultimo posto nel quale andrebbe a ripararsi. Quindi non si smuove rimanendo persa in un suo particolare mondo, mentre la voce nella sua testa torna a farsi sentire solo per canticchiare un poco. La voce è rilassata e quindi lo è anche la ragazzina stessa che si ritrova a fare quello che le è stato insegnato, ovvero non provare emozioni. Le è stato detto molto chiaramente dopo tutto, è un oggetto non una persona, e come tale fa solo quello che le viene detto di fare. Una macchina, appunto, o una marionetta. Adesso si ritrova in quello stato, ovvio, ma chissà magari domani si sveglierà con l’intenzione di provare ad essere sé stessa, lasciandosi trasportare da quello che la circonda e dalle emozioni. Sa solo che al momento non prova dolore in quel suo essere ora, quindi l’assenza di dolore viene associata ad un benessere, ad un essere nel giusto. Nonostante sia sbagliato in tutti i sensi, ma ora non se ne preoccupa. Osserva il modo disinteressato dell’altra, così simile alla ragazzina… certo non viene invitata e lei non ha intenzione di entrare nel chiosco. Quindi siamo tutti contenti, no? Le giunge quella domanda, e la corvina non lascia passare troppo tempo prima di rispondere. <Kouki Yakushi.> ha imparato ed accettato ormai quel cognome finalmente ritrovato, quella memoria perduta della sua appartenenza… e ora ne è fiera. Le piace quel suo cognome, anche se il nome non è quello vero, ma ormai lo ha fatto suo, circa. Non aggiunge altro, né chiede quale sia quello della donna, dopo tutto non ha un reale interesse verso di lei se non per il suo modo di essere che l’affascina in un qualche modo. Sicuramente è di poche parole, ma al momento non è più stato destato il suo interesse. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

16:16 Kimi:
  [Chiosco] Quel nome la turba o quantomeno riesce a svegliarla abbastanza da farle destare un reale interesse, da farglielo manifestare, la mano destra torna a raccogliere il the dal quale andrebbe a prendere un paio di sorsi mentre annuisce a quelle parole. Bene l’ha trovata e senza nemmeno dover fare troppa fatica <entra non ho voglia di bagnarmi> il tono pare quasi imperativo, non suona come una richiesta più che altro come un ordine, resta però fredda con la voce, sempre dannatamente lontana lei. Il busto e le gambe tornerebbero quindi a volgersi verso il bancone sul quale viene posata nuovamente la tazza <spero che Kunimitsu ti abbia avvisata> si fa udire in modo da destare, spera, l’interesse della ragazzina. Tace quindi lei a quel punto, le sue ultime parole sono state pronunciate una volta averle già donato le spalle quindi non può essere sicura di averla richiamata a sé ma poco importa, ne ha scoperto l’identità quindi potrà tranquillamente andare a cercarla quando non diluvierà e non sarà costretta a bagnarsi. Un gesto istintivo sovviene poi, uno stupido tic di nervosismo che non è ancora tolta, ogni santa volta che si fa pensierosa uno dei palmi delle mani, in questo caso il sinistro, vanno a posarsi sul ventre, proprio ì dove un tempo o permetteva alal figlia di crescere ed è esattamente ciò che succede solo che il suo ventre è piatto ed allenato, non c’è più alcun feto all’interno. Si accarezza la pancia distrattamente senza nemmeno rendersi conto di quello che sta facendo, senza accorgersi minimamente di ciò che accade e forse è una fortuna, dolore che si risparmia, speranza che non si riaccende lasciandola in pace almeno per ora. La perdita di un figlio sembra davvero essere qualcosa che la perseguiterà per sempre, incapace di lasciarsela completamente alle spalle nonostante la strage da poco compiuta con il solo scopo di vendicarsi, nonostante i mille altri modi trovati per andare avanti, il dolore autoinflitto, quelle cicatrici in forma goryo che svaniscono ogni volta che la seconda innata viene sopita, Yuurei che si è fatta carica di tutti i traumi permettendo a Medusa d’esser quasi più serena, di certo più equilibrata. Insomma nonostante tutto la sofferenza è ancora lì per quanto nascosta ed è con quei gesti inconsapevoli che si mostra[chakra on]

16:31 Kouki:
  [Centro - chiosco] Si limita a rispondere per una sorta di cortesia, solo perché le è stato chiesto e non vede motivo di tenere quell’informazione per sé. Probabilmente la ragazzina non ha intenzione di fermarsi a lungo in quell’incontro che non ha destato in lei nulla al momento, quindi si volterebbe per riprendere il cammino, iniziando ad avanzare con la gamba destra, per poi fermarsi nell’udire le successive parole della donna. Quell’invito che la costringe a voltare il viso nuovamente verso di lei mentre tornerebbe voltata verso il bancone, dandole le spalle. Invito che però la ragazzina non sembrerebbe intenzionata ad accettare. Perché dovrebbe? Scuote la testa, quindi riprenderebbe a camminare, ma proprio mentre si sta per allontanare un qualche passo di più, ecco giungere alle sue orecchie qualcosa che finalmente sveglia la sua mente e il suo interesse. Quel nome, la Kage di Oto che si è firmata a quella missiva che le è stata recapitata. Si ferma, diviene seria e pensierosa man mano che lo sguardo torna sulla schiena della donna. C’è da fidarsi? Dopo qualche istante di silenzio e staticità, la ragazzina andrebbe a muoversi, entrando nel chiosco e riparandosi finalmente dalla pioggia. Non lo fa certo per il tono imperativo della donna, se lo fa scivolare addosso, non sentendosi obbligata nei suoi confronti. Non sa chi sia quella donna, ma il dubbio le è venuto… certo, non può nemmeno dimostrarsi fin troppo affabile se lei non si rivelasse quella che la ragazzina crede. Sguardo che si assottiglia nell’osservare la nuca dell’altra, mentre lei si fermerebbe alle sue spalle ma stando leggermente alla destra della donna. <Se sei Medusa Doku allora si, sono stata avvisata.> semplice e schietta, il suo tono non cambia minimamente, anche se l’espressione ora si è fatta più seria e concentrata, guardinga mentre osserva con lo sguardo assottigliato l’altra. Le braccia verrebbero ora alzate e le mani vanno a raccogliere i propri capelli, strizzandoli per eliminare l’acqua in eccesso, mentre i vestiti lasciano una piccola pozza d’acqua sotto di sé. Non si siede, semplicemente rimane in quella posizione in piedi, molto vicina alla donna, sibilandole alle spalle. [Dunque? Come potrei mai aiutarvi?] Non aggiunge altro però, attende che sia l’altra a dirle qualcosa in merito a quella missiva, in merito a quello che lei vuole. Non ha bisogno di essere convinta dall’altra corvina a fare qualcosa, dopo tutto il suo pagamento, per così dire, le è stato promesso da Kunimitsu e la ragazzina non ha bisogno di altro per accettare quello che le è stato chiesto dalla Kage. Attende quindi il dire dell’altra, senza staccarle gli occhi di dosso e focalizzandosi solo per qualche secondo su quel gesto che va a fare con la mano sulla propria pancia. Che abbia freddo o fame o qualche tipo di dolore non può saperlo la ragazzina, quindi torna con lo sguardo sul viso dell’altra. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

16:32 Kouki:
  [Centro - chiosco] Si limita a rispondere per una sorta di cortesia, solo perché le è stato chiesto e non vede motivo di tenere quell’informazione per sé. Probabilmente la ragazzina non ha intenzione di fermarsi a lungo in quell’incontro che non ha destato in lei nulla al momento, quindi si volterebbe per riprendere il cammino, iniziando ad avanzare con la gamba destra, per poi fermarsi nell’udire le successive parole della donna. Quell’invito che la costringe a voltare il viso nuovamente verso di lei mentre tornerebbe voltata verso il bancone, dandole le spalle. Invito che però la ragazzina non sembrerebbe intenzionata ad accettare. Perché dovrebbe? Scuote la testa, quindi riprenderebbe a camminare, ma proprio mentre si sta per allontanare un qualche passo di più, ecco giungere alle sue orecchie qualcosa che finalmente sveglia la sua mente e il suo interesse. Quel nome, la Kage di Oto che si è firmata a quella missiva che le è stata recapitata. Si ferma, diviene seria e pensierosa man mano che lo sguardo torna sulla schiena della donna. C’è da fidarsi? Dopo qualche istante di silenzio e staticità, la ragazzina andrebbe a muoversi, entrando nel chiosco e riparandosi finalmente dalla pioggia. Non lo fa certo per il tono imperativo della donna, se lo fa scivolare addosso, non sentendosi obbligata nei suoi confronti. Non sa chi sia quella donna, ma il dubbio le è venuto… certo, non può nemmeno dimostrarsi fin troppo affabile se lei non si rivelasse quella che la ragazzina crede. Sguardo che si assottiglia nell’osservare la nuca dell’altra, mentre lei si fermerebbe alle sue spalle ma stando leggermente alla destra della donna. <Se sei Medusa Doku allora si, sono stata avvisata.> semplice e schietta, il suo tono non cambia minimamente, anche se l’espressione ora si è fatta più seria e concentrata, guardinga mentre osserva con lo sguardo assottigliato l’altra. Le braccia verrebbero ora alzate e le mani vanno a raccogliere i propri capelli, strizzandoli per eliminare l’acqua in eccesso, mentre i vestiti lasciano una piccola pozza d’acqua sotto di sé. Non si siede, semplicemente rimane in quella posizione in piedi, molto vicina alla donna, sibilandole alle spalle. <Dunque? Come potrei mai aiutarvi?> Non aggiunge altro però, attende che sia l’altra a dirle qualcosa in merito a quella missiva, in merito a quello che lei vuole. Non ha bisogno di essere convinta dall’altra corvina a fare qualcosa, dopo tutto il suo pagamento, per così dire, le è stato promesso da Kunimitsu e la ragazzina non ha bisogno di altro per accettare quello che le è stato chiesto dalla Kage. Attende quindi il dire dell’altra, senza staccarle gli occhi di dosso e focalizzandosi solo per qualche secondo su quel gesto che va a fare con la mano sulla propria pancia. Che abbia freddo o fame o qualche tipo di dolore non può saperlo la ragazzina, quindi torna con lo sguardo sul viso dell’altra. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

16:52 Kimi:
  [Chiosco] L’acqua dalle vesti dell’altra cade alle sue spalle, scivola lungo di lei e inizia pian piano a formare una pozza a terra eppure non è un dettaglio al quale fa attenzione. Alza le spalle appena a quella domanda andando a mostrare l’anello dell’Akatsuki sperando che questo unito a quel poco di pessima fama che si è fatta possa bastare per rispondere alla prima domanda della genin <ho visto la tua innata quando ancora abitavo ad Oto> ammette lei semplicemente poco dopo andando a riprendere il poco di the rimasto, porta la bevanda davanti agli occhi e si perde per qualche istante nei ricordi legati al suo villaggio di origine, Kuricha e quei serpenti che la circondavano, la sensazione in sua presenza e il normale astio che aveva provato eppure tutto questo ora viene riletto con un nuovo animo, una diversa sensibilità <e ho capito bene quanto possa essere utile per far indagini> sbatte le palpebre un paio di volte ora per poi scuotere il capo, caccia quei ricordi allontana da sé la vita id un tempo per concentrarsi su quella di oggi e i problemi attuali <vorrei che quindi li usassi per cercare Itawooshi Doku, è scomparso e mi serve qualcuno che raccolga informazioni senza destare sospetti> aggiunge quindi <non so se ne sei al corrente> gli occhi si spostano sulla ragazzina mentre lei si volta ancora una volta, la analizza dall’alto verso il basso, studiandola con attenzione <ma non credo> ammette <vorrei capire se ci sono altri dissidenti superstiti della guerra civile di Oto, voglio sapere se ne clan Doku e nel clan Yakushi qualcuno è interessato a far fuori Itawooshi> aggiunge con molta semplicità <il tuo coinvolgimento sarà un segreto non temere ma ho bisogno di informazioni e sarai tu a darmele> ammette quindi prima di andare a concentrarsi, chiude appena gli occhi fissandola, non parla si limita a prendere un profondissimo respiro mentre va a comporre i sigilli di drago, lepre, cinghiale, serpente, cinghiale topo e nuovamente topo <per la nostra sicurezza gradirei se tu stessi ferma> il chakra intanto sta andando a radunarsi nelle mani che continuano veloci a comporre i sigilli andando a concludere con il drago. Riapre gli occhi a questo punto <tranquilla> ammetterebbe mentre tenterebbe di andare ad incrociare le mani davanti al volto della ragazza <impedisco a chiunque di torturarti per avere informazioni> mente spudoratamente sulla vera motivazione e su cosa stia facendo ma dettagli. Le mani fredde ora dovrebbero essere giunte a sfiorare la pelle della Yakushi e solo questo punto lei andrebbe a liberare l’adeguata quantità di chakra. Per Kouki nessun effettivo cambiamento anche se le sarà impossibile parlare a chiunque di quelle informazioni, la situazione del clan Doku, cosa deve fare lei, insomma tutte cose che non potrà ripetere ad anima viva.[chakra 55/95][sigillo dell’oblio]

17:10 Kouki:
  [Centro - chiosco] Sa che è sparito il loro capo clan e sa che per la Kage è importante, inoltre le sono state promesse cose interessanti e ciò le basta per accettare quello che le è stato chiesto di fare… ovvero aiutare Medusa Doku. Anche se sinceramente non ha idea di come potrebbe essere utile in tutta questa faccenda, insomma… non sa nulla, non ha abilità particolari e non è il suo clan, soprattutto non ha mai avuto contatti con i membri di questo clan. E’ tutto sconosciuto per lei, ma spera che la donna la sappia illuminare meglio sulla questione. Ne osserva l’anello, ma non dice nulla a riguardo, ne ha una qualche espressione. Si mantiene lucida e fredda. Ascolta con attenzione le sue parole, sul fatto che ha visto la sua innata a Oto, villaggio che lei effettivamente vorrebbe tanto raggiungere… insomma, sa di non appartenere a Kusa. Sa a chi vorrebbe essere fedele. <Non ho avuto questa occasione.> commenta secca verso di lei, e se ha potuto abitare ad Oto e vedere i membri del suo clan di sicuro non lo ricorda. Ma ne dubita. Non dice altro e aspetta che finisca di parlarle. Le espone il modo in cui potrebbe essere utile alla causa e non può fare a meno di assumere un’espressione leggermente scettica, alzando un sopracciglio. <Perché io non dovrei destare sospetti?> probabilmente per i serpenti, si insinuano ovunque, quindi andrebbe poi a scuotere la testa, come a voler lasciar perdere la domanda. In ogni caso andrebbe comunque a continuare a parlare, per avere più chiara la situazione. <Okay, ma ho comunque bisogno di un punto di partenza.> afferma in un sussurro, tono neutro e sibilante. Non ha mai fatto ricerche in vita sua, mai raccolto informazioni, almeno per quel che ricorda, tuttavia almeno un punto di partenza deve averlo. <Non so, dove è stato visto l’ultima volta e quando? Come è fatto?> una descrizione almeno, giusto per avere in mente chi devono cercare. Non aggiunge altro limitandosi ad ascoltare la probabile minaccia di qualche dissidente che voglia uccidere l’uomo. Un uomo che ha aiutato la Kage di Oto, quindi diciamo che trovarlo vivo è necessario. Infine la osserverebbe comporre quei sigilli e subito andrebbe a mettersi sull’attenti. I muscoli si irrigidiscono e con estrema attenzione ascolta le parole dell’altra riguardo a quello che sta andando a fare. <Gradirei avere delle informazioni più dettagliate riguardo a quello che mi viene fatto.> sibila secca e glaciale verso di lei che velocemente pone le mani a contatto col suo volto pallido. <Che tecnica sarebbe?> non si scosta però, perché tutto sommato stanno dalla stessa parte ed è l’unica cosa che le dà una certa sicurezza in quel momento. Certo, avrebbe gradito che prima le fosse stato detto cosa sarebbe andata a fare e che poi solo dopo avesse agito. Tuttavia non avverte nessun tipo di cambiamento, ma lo sguardo rimane leggermente irritato e puntato glaciale negli occhi dell’altra. La trafiggono, per quanto le sia concesso dalle mani, senza dare per oro colato tutto quello che le viene detto. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

17:18 Kimi:
  [Chiosco] Ascolta giustamente quelle domande annuendo appena alla ragazza <ti far avere una foto e una descrizione, l’ultima volta pare fosse nelle sue stanze> continua molto velocemente <ovviamente ti saranno date tutte le informazioni utili anche in futuro in caso di novità> ammette lei andando quindi ad alzarsi distaccando le mani dal volto dell’altra e lasciando che il sigillo si attivi delineandosi semplicemente sulla sua lingua <una tecnica particolare, come ti ho detto ti impedirà di rivelare le informazioni ricevute oggi a chiunque> ammette quindi limitandosi ad osservarla, non si sente trafitta ne infastidita, se ne rimane per le sue fredda come suo solito, figurarsi se alla Morte importa qualcosa insomma. Comunque sia adesso andrebbe semplicemente a portarsi verso le tendine che sanciscono l’ingresso e l’uscita del chiosco, la mano destra si alza andando così a bagnarsi con la pioggia esterna <siamo alleate ma non mi fido di te. Spero ti sia chiaro, non ho intenzione di farmi fregare, se dovessi sospettare qualcosa l’ultima cosa di cui dovrai preoccuparti è il sigillo sulla tua lingua> ed è con queste parole che si limiterebbe a lanciarsi sotto alla pioggia. Inizierebbe così a correre per poi allontanarsi semplicemente da quel chiosco diretta ai suoi alloggi in quei giorni, alla ricerca anche di Mekura, ormai è parecchio che non si vedono ed è forse un po’ preoccupata, il loro ultimo incontro non è stato dei più piacevoli e soprattutto la ricorda arrabbiata e appena spaventata, insomma se l’era ritrovata davanti senza labbra e ridotta ad un mucchietto di ossa forse è giusto andare a rassicurarla sulle sue condizioni di salute. Si sono intraviste all’inaugurazione del torneo certo ma non è abbastanza[chakra 55/95][end]

17:32 Kouki:
  [Centro - strada] Ascolta le sue parole senza interromperla, cercando di memorizzare quelle poche e semplici informazioni e nel mentre andrebbe ad annuire. Qualche idea se la farà venire insomma. Continua ad osservarla quando l’altra va a distaccare le mani dal suo viso e lei semplicemente continuerebbe ad osservarla prima di rispondere a quelle parole. <Come se avessi qualcuno a cui dirlo.> si sente infastidita da tutto questo, e molto. Insomma, non è il tipo che se ne va in giro a parlare ai quattro venti riguardo a delle informazioni che lei ritiene segrete e particolari. Di certo non adesso. Certo, quella donna non può mica saperlo, ma la ragazzina non si sofferma su questi punti particolari. La osserva mentre si alza e si dirige alle tendine del chiosco, rimanendo però immobile ad ascoltare quelle sue ultime parole. Occhi gialli che vengono ruotati verso il cielo, scuotendo la testa. <Alleate? Io lo ritengo uno scambio di favori fra me e la Kage di Oto. Quello che mi offre è troppo importante e non intendo mandare tutto all’aria fregando te o chiunque altro.> secco il tono, decisamente stizzita per quelle parole che le sono state dette e soprattutto per quella tecnica che le è stata fatta senza nemmeno chiedere prima. Non si sente in debito con i Doku, né tanto meno sta facendo questo per loro. Ma dopo tutto di cosa si stupisce? Se è un oggetto, una creazione, dovrebbe semplicemente rimanere in silenzio e fare quello che le viene detto, senza lamentarsi né chiedere spiegazioni. La donna se ne va, e lei invece rimane ancora qualche istante in quel chiosco. Espressione che scivola man mano sempre di più nel suo personale oblio, tornando ad indossare quella maschera priva di emozioni. Ci prova, anche se sente qualcosa montare ed ingigantirsi dentro di sé, rabbia forse, ma che lei soffoca con tutte le sue forze. Non ha tempo da perdere con quelle emozioni, ora deve pensare al torneo, prima di tutto, e a raccogliere le informazioni che servono per il clan Doku. Solo dopo qualche attimo di riflessione la ragazzina andrebbe a muovere nuovamente i suoi passi, uscendo dal chiosco e ricominciando a camminare a passo lento e deciso per le strade di Konoha. Incurante di quell’acqua che continua a scendere dal cielo, limitandosi a tornare sui suoi passi, mentre il cervello inizia a cercare ad elaborare qualcosa di utile ed efficace per iniziare le sue ricerche. [END][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

Kouki viene ufficialmente coinvolta nella trama doku ♥