Noi scegliamo come agire

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15:03 Kouki:
  [Colline] La giovane Genin indossa i suoi soliti abiti composti da un paio di pantaloni lunghi e neri stretti alle caviglie da un elastico, scarpe nere ai piedi e una canotta rossa infilata all’interno dei calzoni. Il tessuto dei vestiti è morbido, per non impedirle i movimenti. Al di sopra della canotta indossa un giubbino nero corto che le arriva all’altezza delle ultime costole, tenuto aperto e con le maniche lunghe fino ai gomiti. Alle mani indossa i guanti ninja di colore nero a mezze dita, con la classica placca di metallo sul dorso. Indossa le sue solite fasciature bianche ad avvolgerle il torso, le spalle e il collo, per nascondere le sue ferite, mentre gli avambracci sono tenuti liberi, nudi, mostrando senza più farsi alcun problema quelle sue cicatrici e bruciature che sembrano ornare la sua pelle pallida come tante serpi. Alla coscia destra vi è il porta kunai e shuriken, mentre alla vita è allacciato il porta oggetti. In entrambi vi sono distribuiti sei kunai, sei shuriken, ventotto fukumibari, un set da cinque fumogeni, cinque fuda con sigillati cinque tronchi, una manriki-gusari, cinque tonici coagulanti e cinque tonici recupero chakra. La corporatura della ragazzina è come al solito piccola e gracile, decisamente sotto peso, anche se nasconde dentro di sé una grande forza. Pelle pallida e capelli lunghi e neri, lisci, che percorrono tutta la sua schiena fino al sedere, mentre la frangia le copre appena il copri fronte di Kusa. Occhi gialli che spiccano, al momento intenti in un’espressione neutra e pensierosa. La ragazzina al momento si trova sulle colline, luogo che sembra essere diventato il suo prediletto per passare il tempo in solitudine e riflettere su quanto le è accaduto e le accade. Seduta sul terreno erboso, ginocchia raccolte al petto e trattenuta dalle braccia esili, il viso invece è rivolto verso l’alto, verso il cielo nuvoloso che a tratti permette al sole di fare capolino. Immersa in qualche suo pensiero, è da qualche giorno che la voce nella sua testa non si fa sentire se non per stuzzicarla di tanto in tanto. Gli ultimi avvenimenti hanno portato uno shock nella sua mente che ora ha imparato a gestire ed elaborare, pian piano insomma, a piccoli passi, sta cercando di comprendere ed adattarsi a quella dovrebbe essere la vita sociale. Ci sono ancora molti dubbi e molte paure, ma non si può negare che ce la stia mettendo tutta, tutta la sua determinazione. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

15:10 Raido:
  [Colle] Questa mattina è andato alla biblioteca di Konoha per fare alcune ricerche sui dei serpenti che dovrebbero vivere in questo mondo, ricerche importanti che avrebbe dovuto svolgere mesi fa ma per via degli ultimi avvenimenti non vi è riuscito in modo alcuno. Ora ha più tempo da dedicare a se stesso anche se il matrimonio e alle porte e devono iniziare a fare tutti i preparativi necessari per rendere il tutto il più bello possibile. Dopo aver salutato Kaori ha preso la ferrovia per tornare in fretta a Kusa e mostrare che non è morto ma ancora vivo. Il treno ci ha messo davvero pochissimo tempo ed è sceso nei pressi delle colline dell'erba, al confine con il paese del fuoco. Li cammina, tranquillo e con passo lento ma deciso. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Nell'orecchio ha una trasmittente per tenersi in contatto con gli altri nonostante la distanza. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 45 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 38 kunai, 43 shuriken, 27 kunai a tre punte. Nel portaoggetti ha posizionato un fuda con all'interno un respiratore per eventuali evenienze subacquee. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, piegati in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 10 fuda potenzianti. Intorno all'avambraccio destro, sotto la copertura del vambraccio, ha posizionato una particolare fuda speciale con il sigillo "potenza" dotato di forza maggiore. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S ovvero la katana, la nodachi e la katana a doppia lama, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. L'equipaggiamento è sempre con se quando viaggia, non ha voglia di correre rischi inutili e rischiare la vita in modo stupido. Ultimamente niente si mostra più sicuro anche se hanno da poco sconfitto un nemico senza eguali. Passeggia per i colli in assoluta tranquillità ed è nel mezzo di tale passeggiata che nota una minuta figura seduta sul terreno, la genin è nuovamente li, pensierosa come al solito<Nuovamente qui, eh?>un mezzo sorriso va a crearsi sul volto dell'albino mentre si avvicina alla ragazzina. [Chk on]

15:27 Kouki:
  [Colline] Al momento il suo stato d’animo è calmo, incredibilmente tranquillo rispetto agli ultimi tempi. L’aver finalmente rivisto il suo sensei sembra averle portato ottimi benefici alla sua psiche. Non ha pensieri particolari nella sua testa, semplicemente se ne sta lì seduta ad osservare il cielo, cercando di ricaricare la propria mente e la propria anima, rilassandosi. L’aria viene inspirata nei polmoni e trattenuta per qualche secondo, per poi essere espirata lentamente. Un sospiro quindi che viene eseguito, come se volesse ricaricarsi di energia. Non si accorge ancora dell’arrivo del sensei, preferendo puntare i suoi occhi verso le nuvole, mentre ora l’espressione sembra corrucciarsi leggermente, facendosi preoccupata. Pensieri che vanno per qualche istante al torneo, al quale si è iscritta, desiderando per sé degli allenamenti molto più efficaci di quelli che svolge in solitaria. Deve essere pronta al 100%, deve dimostrare a sé stessa e a tutti coloro che ci saranno, che lei è la migliore. Nonostante i passi avanti, per quanto piccoli, nel campo dei sentimenti, ha ancora molto lavoro da fare. Le pallide labbra vengono dischiuse e la lingua per qualche secondo fa capolino, umettandosele. Un pomeriggio in assoluta tranquillità insomma, fino a quando i passi di Raido non si farebbero udibili per la ragazzina, che quindi si volterebbe verso la sua figura con lo sguardo, proprio appena egli andrebbe a rivolgerle la parola. Movimenti lenti e meccanici, ma non appena lo sguardo si posa sul sensei ecco che una nuova emozione prende il sopravvento. La sua maschera fredda e neutra si sgretola come un castello di sabbia, andando a mostrare un certo imbarazzo misto ad una felicità appena accennata. Il cuore sobbalza nel petto, e questo la porterebbe ad alzarsi dalla sua posizione per raddrizzarsi, facendo leva con le braccia e le gambe. Corpo dritto ed occhi puntati su di lui. L’imbarazzo è dovuto a quello che è riuscita a fare con lui soltanto, ovvero lasciarsi andare… e ora non sa se pentirsene o meno, anche se a tutti gli effetti ha alleviato parte del grande peso che si sente addosso. Ma lui cosa penserà ora di lei? Nota quel suo sorriso, un mezzo sorriso che la piccola cercherebbe di imitare, risultando però, probabilmente, buffa. <Salve. Si, stavo pensando a un po’ di cose.> mormora appena, in evidente difficoltà nel gestire quella situazione dopo quello che ha fatto l’ultima volta, ma almeno si sta impegnando. <E’ così tranquillo, rilassa il mio animo.> sincera, con il suo solito tono basso e sibilante, ma in un qualche modo armonioso. Lo osserva, come se stesse cercando qualcos’altro da dire, ma in realtà tace per qualche altro secondo. <Come… come sta?> titubante nel chiederlo, ricorda che era stato ferito, ma lei non si è mai interessata a nessun altro che non fosse la sua stessa figura. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

15:47 Raido:
  [Colle] Ha rivisto Kouki una settimana fa giusta, hanno parlato, chiacchierato e risolto i vari problemi formatisi tra loro per via della partenza improvvisa dell'albino, una partenza inaspettata per la ragazza. Può capire ciò che ha provato, il senso di abbandono, un qualcosa di veramente orrido da sentire nel proprio cuore eppure è tornato. Non l'ha lasciata veramente da sola, non l'ha davvero abbandonata, ha solo svolto alcuni compiti massima importanza; spera che questo, la giovane, lo abbia capito. Ripensa a quel giorno, l'ha vista piangere, essere preda della paura, essere distaccata ma alla fine è riuscita a lasciarsi andare completamente, è riuscita a fare un piccolo passo avanti vincendo contro chi ha cercato di farla diventare ciò che non è, qualcuna che lei non vuole essere davvero. Il sorriso permane sul volto del Jonin, resta fisso mentre osserva il di lei fare, nota il lieve imbarazza nel viso, un imbarazzo appena accennato ma c'è, forse per via di ciò che è successo l'ultima volta, per via di quell'abbraccio che è riuscito a strapparle. Un momento strano e intenso allo stesso tempo, ha lottato insieme a lei per arrivare a quel risultato, ha combattuto al di lei fianco e non si sono mai arresi, non hanno mai ceduto davanti alle difficoltà della situazione. Continua a guardarla senza toglierle gli occhi di dosso, la scruta fino a sentirla parlare e nuovamente torna a usare il "lei" un segno di educazione e di rispetto ma prima o poi bisogna passare oltre le più piccole formalità<Oh, davvero?>domanda avvicinandosi alla ragazza, passi lenti e tranquilli arrivando a un metro da lei circa. La mano destra si muove veloce andando ad afferrare l'elsa della samehada estraendola e poggiandola a terra al proprio fianco; la stessa mano va ad afferrare l'elsa della katana e anch'essa viene estratta e poggiata per terra. Adesso è completamente libero e può sedersi tranquillamente sulla soffice erba. Si siede, per l'appunto, le mani a poggiare sul terreno mentre gli occhi sono fissi sul sole, lo scruta mentre ode le successive parole<E' un posto molto suggestivo in effetti>non si sorprende che trovi rilassante un posto come quello, ha provato la stessa esperienza lui stesso, mesi fa e ogni volta che vi torna trova la pace più assoluta. Porta lo sguardo verso di lei, gli occhi verso quello di lei<Molto meglio, mi sono completamente ripreso ma tu? Stai bene Kouki?>ricorda cosa è successo l'ultima volta e vuole assicurarsene<E se posso, a cosa pensavi?>domanda con la solita curiosità. [Chk on]

16:03 Kouki:
  [Colline] Fortunatamente quella situazione non le sta portando quel solito dolore al quale ormai si era quasi arresa. Si sente più leggera, decisamente meglio, ed è qualcosa che stupisce anche sé stessa. La voce nella sua testa tace, finalmente, probabilmente appostata in qualche angolo buio nella sua mente in attesa di raccogliere abbastanza energie per poi tentare di emergere nuovamente. Nel suo più completo silenzio rimane ad osservare con cura il sensei, seguendo ogni suo minimo gesto. La mano dell’uomo viene mossa velocemente verso l’elsa della spada che porta alla sua schiena e, una volta sfoderata, va riposta sull’erba accanto a lui, e lo stesso succede con la katana. La ragazzina permane nel suo silenzio, come se volesse solamente studiare il suo fare e nient’altro, rimanendo in quella sua espressione tranquilla e pacata, incurante quasi, mentre l’imbarazzo pian piano va via. L’altro si siede sull’erba, intento ad osservare il sole, ma lei invece rimane in piedi, senza un apparente motivo. Annuisce a quelle sue prime parole, lentamente, mentre in seguito ricambia quello sguardo che le viene dato. Si guardano negli occhi e lei sembra tornare ad una sorta di inespressività, ma non totale… una punta di gioia e calma si nota sul di lei viso. Non risponde a quella successiva affermazione, non ha nient’altro da aggiungere, di poche parole come sempre, e in seguito riprende il suo interesse quando egli va a rispondere alla sua domanda. <Ne sono… felice.> titubante nel dirlo, come se ancora facesse fatica a riconoscere quel sentimento ed ad ammetterlo. Eppure è sincera, lo sembra davvero. Un piccolo sorriso viene accennato mentre le spalle vengono sollevate appena. <Io sto bene, sto molto meglio.> concisa nel suo dire, ma va pur sempre a rispondere alla domanda. <Mi sento davvero meglio, sollevata… almeno un po’.> continua il suo dire come se stesse però parlando con sé stessa, senza distogliere lo sguardo da lui. Attimi di lungo silenzio mentre l’altro va a porle quella domanda forse un po’ troppo personale per lei, ma dopo tutto si è già lasciata andare e al momento non trova nessun motivo per non rispondere. <Pensavo al torneo. Sai, ci sarà un torneo e mi sono iscritta.> parole appena sussurrate, ma che sono accompagnate da un certo orgoglio. <Credo sia un’occasione d’oro per me. Per dimostrare quanto valgo.> tono sempre più sicuro, mentre pian piano sembra emergere quella sua parte sicura e piena di sé, diciamo pure arrogante. <Però penso di aver bisogno di un allentamento molto più intensivo se davvero voglio essere la migliore.> parole del tutto sincere che vanno man mano a prendere maggior sicurezza, fino ad accenderle l’animo. Sorrisino determinato, occhi decisi sempre puntati sul sensei. Chissà… magari avrà occasione di rivedere Nahira. Una piccola pausa, e poi andrebbe finalmente a dare voce a quel pensiero. <E inoltre spero di rivedere quella kunoichi di Konoha.> lo sguardo ora si alza, si posa sulle nuvole e sul sole, iniziando a scivolare nei suoi pensieri. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

16:33 Raido:
  [Colle] Kouki non lo segue in quel movimento, non si siede al suo fianco ma non fa niente, si è seduto per rilassarsi più che altro e non per fare chissà che cosa. Gli occhi passando dalla genin al sole e viceversa; ammira ciò che la natura ha creato, il sole, una sfera di fuoco la cui potenza giunge fino alla terra, una potenza che non ha eguali. Il sole...il suo sole, in quella stella così lontana intravede il volto di Kaori e un sorriso più dolce va a crearsi nel di lui viso, un sorriso molto più amorevole. Sorride felice nel saperlo al sicuro, nel saperla viva e basta questo a dargli una forza priva di ogni eguale; con solo quel pensiero sento di poter affrontare qualunque minaccia su questa terra, qualunque combattimento e uscirne sempre vincitore. Dall'altra parte vi è Kouki, una ragazzina che ha incontrato in accademia per sbaglio, durante una semplice lezione e ha visto quanto potenziale vi è in lei. L'ha esaminata e sulla fiducia ha deciso di promuoverla a genin assumendosi tutte le responsabilità, se fosse successo un guaio sarebbe stato lui a pagarne le conseguenze ma è sicuro che il proprio intuito non lo avrebbe tradito, sicuro che la propria visione fosse giusta più che mai. Respira tranquillo, l'aria esce dal corpo dall'albino fredda, quasi congelata ma come può essere diverso, non vi sono temperature abbastanza alte da sudare. Porta lo sguardo al cielo, osserva le nuvole passare a oscurare il sole e quella piccola brezza fresca va a soffiare verso di lei<Credo che oggi pioverà>commenta tra se e se continuando a guardare il cielo per poi riportarsi verso Kouki sentendone il dire. Un altro mezzo sorriso si va a formare sul volto del Jonin nel sentire quelle parole venire pronunciate ed è come se un peso venisse tolto dall'animo, come se qualcosa di brutto cessasse di esistere immediatamente<Sono contento, davvero>è contento che tutto stia lentamente passando, contento che tutto stai veramente finendo. Per lei ci vuole tempo, ci vuole tantissimo tempo ma non importa, anche se ci volessero anni, continuerebbe ad aiutarla giorno dopo giorno senza mai tirarsi indietro e poi quei suoi pensieri vengono fuori. Apre maggiormente gli occhi, anche lei è iscritta al torneo e questa si che può dirsi una vera novità. <E' un ottima occasione per mettersi alla prova>così la pensa, non per dimostrare qualcosa a qualcuno<Dovrai dare il meglio di te durante quell'evento, capire i tuoi punti di forza e i punti deboli>gli occhi continuano a fissa il sole, non la guardando più ma è tranquillo nel proprio dire, molto più di quanto lo fosse una settimana fa<E parteciperò anche io>ammette infine. Ha già mandato tutti i suoi dati alla magione per gareggiare in quella competizione, vuole mettersi alla prova, vedere fin dove riesce a spingersi, fin dove può davvero arrivare contro shinobi di alto calibro. Si rimette in piedi, spazzola leggermente le vesti togliendo l'erba e il bagnato<Allora richiama il chakra, ci alleniamo>voltandosi verso di lei. E' tempo di allenarsi, di combattere e affinare le proprie abilità<Parli di Nahira?>già, ha saputo che si sono incontrate e la curiosità cresce sempre di più<Com'è andata?>domanda anche a lei in attesa del suo fare. [Chk on]

17:01 Kouki:
  [Colline] È strano, ma si sente bene nel parlare con lui… tranquilla, rilassata, senza alcun tipo di dolore o paura. Una sensazione di benessere che era riuscita a provare raramente nella sua vita. Lo sguardo viene portato verso l’alto, distogliendolo dal sensei per poter osservare le nuvole. Non si vuole sedere, non ne sente il bisogno, non tanto perché debba andare via o altro, semplicemente desidera rimanere eretta sulle sue gambe. Le temperature non sono decisamente alte, anzi, sono pungenti e fredde, eppure a lei non sembra importare più di tanto. Il viso ora si riporta verso l’uomo, sente dentro di lei il desiderio di mostrarsi per come è in realtà, di fargli vedere come trova la sua reale immagine decisamente affascinante. Gli occhi da rettile, la pelle ancora più bianca, quei suoi lineamenti così simili ad Orochimaru. Ma non pensa che sia quello il momento, o meglio… non sa proprio come introdurre quel suo desiderio. Sospira, emettendo il suo fiato, delicatamente, nell’aria. Ascolta le sue prime parole e lo sguardo viene riportato nuovamente verso il cielo, mentre un piccolo sorriso assorto compare sulle sue labbra. <Mi piace la pioggia, lava via tutto.> un suo piccolo parere non richiesto, ma che si è sentita di voler dare. Sovrappensiero, senza continuare oltre quel discorso. La pioggia culla il suo animo, l’aiuta a dormire, almeno fino a quando non ha la voce a urlarle nella testa. Gli occhi dorati vengono riportati su di lui nell’ascoltare quelle sue successive parole. È felice anche lui, lo è per lei? E’ così strano sentirselo dire. <Davvero?> domanda come ad averne conferma. Visino che si fa ancor più interessato quando sente le sue parole riguardo al torneo. Certo hanno due visioni forse differenti, lui per mettersi alla prova, lei per dimostrare la sua superiorità… e solo in quel momento il viso si corruga in un’espressione confusa e pensierosa, iniziando a valutare solo in quell’istante se il suo modo di pensare sia corretto o meno. <Mh.> mugugna appena, cercando di giungere a una conclusione, cercando di capire se il suo modo di vedere quel torneo appartenga o meno davvero a lei. Dopo tutto si sta allenando anche in quel compito che le ha dato da fare, ma è davvero difficile. <Uhm, si. Direi di si. Scoprire i punti forti e i punti deboli penso sia inevitabile in uno scontro.> commenta solamente, decidendo di rimandare a più tardi la sua riflessione. C’è ancora tanto lavoro da fare insomma. <Davvero parteciperai? Spero di poterti osservare.> vuole vederlo in azione sul serio, e non quando ha combattuto contro di lei, in quell’occasione dove si è trattenuto molto. Lei vuole vedere cosa sia in grado di fare per davvero. Non vede l’ora, il visino si illumina di una luce nuova che forse sembra impazienza, stima. Lui si rialza, sistemandosi le veste e poi le propone un allenamento, e ciò non può che rendere ulteriormente felice la piccola. <Si.> annuisce, determinata, sorriso in volto, sente già l’animo bruciare dentro il suo corpo. Eppure prima di richiamare il chakra, va a rispondere a quelle sue ultime domande. Annuisce. <Si, Nahira. Non credo sia andata bene.> scuote appena la testa, abbassandola un poco, per poi rialzarla verso il sensei, scura in volto. <Non penso proprio di aver fatto una buona impressione. Mi sono prima arrabbiata perché mi aveva riportato quello che lei, sensei, aveva detto di me. Perché volevo sentirlo dalle sue parole, direttamente…> mugugna appena abbassando il tono della voce in un leggero sibilo. <Forse mi sono sentita invidiosa. Ma poi le cose sono migliorate.> si ricorda quel gesto affettuoso per calmarla, e in seguito la passeggiata tra le bancarelle. Un sorriso che sembra triste ora sul suo volto. <Ma poi sono scappata da lei. Volevo evitare di peggiorare le cose e farle male, quindi sono scappata. Ma penso di non aver fatto altro che allontanarla da me.> vi è dispiacere nella sua voce, ma non può cambiare quello che è avvenuto, né vuole pensarci. Vuole tutelare il suo animo da un’ulteriore dolore. Quindi scuote la testa, chiude gli occhi e porterebbe le mani all’altezza dello sterno ed intreccerebbe le dita a formare il simbolo della Capra. Cercherebbe dunque di tentare di impastare il chakra, immaginando la propria immagine come una figura nera e vuota. Tenterebbe di richiamare le sue energie mentali, spirituali, i suoi sentimenti e sensazioni, in modo da cercare di formare la sua sfera psichica di colore verde, statica e posizionata a livello della testa. In seguito cercherebbe di formare una sfera rossa, anch’essa statica, a livello dell’addome, formata dalla sua pura forza fisica, cercando di richiamare le proprie energie dalle cellule, dai muscoli, dalle articolazioni e dalle ossa. Se vi fosse riuscita cercherebbe di confluire entrambe le sfere al livello dello sterno e le unirebbe in un’unica sfera di energia azzurra, dal movimento rotatorio: il chakra. Se vi fosse riuscita cercherebbe di distribuire tale energia in ogni parte del suo corpo, attraverso i canali del chakra, fino a riempire ogni sua parte del corpo, fino ai punti di fuga. [Tentativo impasto chakra – chakra 20/20][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

17:28 Raido:
  [Colle] Non ha mai pensato a cosa potesse fare davvero la pioggia, a cosa possa servire tutta quell'acqua che cade dal cielo. Si, è necessaria per coltivare i campi, per permettere ai contadini di portare a casa un degno raccolto e sfamare le proprie famiglie, sfamare un intero villaggio riuscendo a tenerlo sano e in salute ma forse lei intende altro. Respira piano, lentamente cercando di capire ciò che cerca di dire la ragazza, cerca di capire cosa effettivamente intenda. Lava via tutto? Forse lava via i pensieri, i timori, tutti i problemi oppure leva via il male, qualsiasi cosa negativa ci sia, la pioggia è in grado di spazzarla via con la sua forza e la sua bontà. Stamattina si è soffermato, per qualche minuto, a pensare, sull'elemento suiton in particolar modo; si sente fiero di possedere un tale elemento nel proprio corpo, fiero di avere con se un potere tanto grande da poterlo utilizzare in qualsiasi momento. Il suiton è forse l'elemento più forte che ci sia in natura; nell'arco di 16 anni di carriera ninja ha visto shinobi fare l'impensabile con l'acqua, ha visto creazioni che lascerebbero a bocca aperta lo stesso Tobirama se le vedesse ed è li che vuole arrivare, vuole giungere a quel livello un giorno. Ora come ora le abilità nel ninjutsu non sono proprio al massimo, è molto carente in quell'arte preferendo l'arte della spada, preferendo il puro piacere del corpo a corpo. Fronteggiare un nemico a una distanza così ravvicinata scatena in lui un'adrenalina talmente forte da fargli fare cose impensabili, cose praticamente assurde e allo stesso tempo lo spinge a fare del proprio meglio. Deve migliorare anche in quell'arte e piano piano ci sta riuscendo, piano piano può diventare sempre più forte ma fino ad allora, può contare solo sulla propria lama e sull'aiuto di un sigillo che ne scatena l'ira completa<Io preferisco vedere la luna. Sai, essa è il simbolo del mio clan ed è in suo onoro che la porto sempre con me>riferendosi al tatuaggio fatto sulla propria fronte, un tatuaggio che venera e adora. Lo ha fatto quando è riuscito a divenire un maestro Oboro, in onore di questo impegno e della sua discendenza in quel clan di spadaccini tanto temuti e ammirati. E' fiero di appartenere al nobile clan degli Oboro, fiero di far parte di un pezzo di storia di Kiri e fiero di essere riuscito a raggiungere vette inaspettate da tutti<Si, sono felice se stai bene>conferma senza troppo giri di parole, lo è davvero e non lo nega, non può negarlo quando davvero tiene a qualcuno. Ma il tutto passa in secondo piano, l'attenzione è tutta per il torneo, per quel singolare evento che scatena l'emozione di entrambi. In entrambi può sentire una certa emozione, una certa voglia di combattere contro altri shinobi ben più forti e potenti di loro<Certo che lo farò e ti conserverò un posto in prima fila>ha intenzione di dare il massimo in quell'esibizione, di dare tutto se stesso senza trattenere niente della propria forza. Lo fa per mettersi alla prova e dimostrare a Kaori di poterla proteggere contro chiunque in questo mondo. Ascolta il dire di Kouki nel più completo silenzio e un piccolo colpo al cuore gli arriva, un colpo che ne scatena nuovamente i sensi di colpa<Non lo hai fatto, anzi, lei non vede l'ora di rivederti>conferma Raido verso la Yakushi, fiducioso di questa cosa, fiducioso in Nahira quanto in Kouki<E poi, vediamo come va questo allenamento, dimostrami se meriti di sentire quelle parole direttamente dalle mie labbra>la sfida, la carica per poi indietreggiare di 5 metri, una misera distanza ma abbastanza da poter fare qualcosa<Vieni avanti. Non trattenerti>. [Chk on]

18:02 Kouki:
  [Colline] Il viso è concentrato, le labbra serrate e l’animo scosso dalla bruciante determinazione che sente dentro di sé. E’ felice e non può negarlo di potersi finalmente allenare insieme al suo sensei. Motivo di orgoglio, che la sprona a dare il meglio di sé, la fa sentire al sicuro, stabile. Non dice altro, nemmeno fa qualcosa, semplicemente rimane immobile e in silenzio cercando di sentire il proprio chakra scorrere nelle proprie vene, nel proprio corpo. Un chakra che riempie ogni suo poro della sua capacità rigenerante e potente, almeno per lei, fino a farle sentire un fuoco scorrere impetuoso. Un fuoco che non fa male, né ferisce, un fuoco che le da’ carica e determinazione. Osserva ora il sensei, mentre le mani vengono riportate lungo i fianchi e l’uomo inizia a parlarle. Lo ascolta e lo osserva, andando infine ad annuire. <Si, la luna ha il suo fascino. Bianca e nobile.> una piccola pausa, e successivamente andrebbe a continuare le proprie parole. <Il tuo è un clan nobile? Come lo sono molti altri, forse alcuni lo sono di più. Anche il mio clan mi piace, è affascinante, ma non credo sia nobile.> conclude così quel suo dire, forse sono parole non troppo legate fra loro, un discorso quasi senza logica, ma lei parla, dice quello che pensa e poi tace nuovamente. Alle sue successive parole rimane muta, il viso si abbassa, l’imbarazzo emerge di nuovo insieme a una lieve felicità che invano cercherebbe di trattenere. Qualcuno sinceramente felice per lei, che stia bene… è una strana sensazione molto più profonda che non si riesce ancora a spiegare. Non risponde a quelle semplici e sincere parole, ma va a rialzare lo sguardo quando si torna sull’argomento del torneo. Torna ad osservare il sensei, quindi, il viso tornerebbe deciso e fiero, fiera di poter vedere il suo maestro in azione. Annuisce, quasi con troppa veemenza per come è abituata lei. <Ci conto.> per lei è una promessa, lei vorrà esserci, vorrà vederlo nel pieno delle sue forze. Eppure alle sue successive parole, la ragazzina sembra stupirsi… a quanto pare è solo una sua sensazione. <Non ho rovinato tutto, allora?> chiede, per sicurezza, sentendo crescere dentro di lei una speranza che in un qualche modo l’accende. Se non ha rovinato tutto, allora c’è possibilità di poter avvicinarsi ancora a Nahira, di poter cercare di scoprire quel rapporto che forse si stava andando a creare e che spera di non aver interrotto. Una nuova speranza, una nuova forza, mentre ora il sensei la sprona a farsi sentire quelle esatte parole. Un mezzo sorriso si delinea sulle sue labbra, mentre l’altro si allontana da lei di cinque metri. Determinata a migliorare, determinata a farsi sentire dire quelle preziose parole. Fletterebbe quindi le ginocchia lievemente, cercando di abbassare il proprio baricentro e migliorare l’equilibrio. Piedi che verrebbero distanziati fra loro, il giusto per ampliare la base di appoggio e la stabilità, quindi andrebbe a piegare le braccia ad altezza dei gomiti, portando il pugno sinistro a livello del volto, in sua protezione e il pugno destro leggermente più in basso. Occhi puntati su di lui, e quindi cercherebbe di spostare leggermente in avanti il piede destro, per poi carica con forza le proprie gambe e cercare di darsi una spinta in avanti, distendendo la gamba sinistra e facendo leva con la destra. Cercherebbe quindi di scattare verso Raido, il più velocemente possibile, sperando di azzerare la loro distanza di cinque metri. Se fosse riuscita ad arrivargli di fronte, cercherebbe quindi di estendere il proprio braccio destro, per cercare di far impattare il proprio pugno all’altezza dello stomaco del sensei. Userebbe le nocche, per poter fare più male, e cercherebbe di colpire la bocca dello stomaco, poco sotto il diaframma, velocemente, per quanto le concede la sua agilità nei movimenti. Un colpo semplice e diretto per il momento. Il busto ruoterebbe verso sinistra, e la spalla destra seguirebbe il movimento, cercando di dare maggior slancio a quel semplice pugno. [Scatto in avanti di 5 metri 1/4][Pugno allo stomaco 1/2 ][Taijutsu 25][Agilità 25][Forza 20][Resistenza 15][chakra 20/20][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

18:31 Raido:
  [Colle] Chiamarlo nobile è quasi riduttivo, quasi un eufemismo. Gli Oboro sono più che un nobile clan, essi sono i protettori di Kiri e di tutto il paese della nebbia, essi sono coloro che proteggono ogni singolo abitante di quel paese con tutta la loro forza, con tutta quella passione che ogni spadaccino mette nella lotta. Un tempo avrebbe odiato tutti gli Oboro, avrebbe voluto vederli ai suoi piedi implorando perdono per il comportamento che hanno tenuto nella gioventù del ragazzo eppure adesso, dopo aver passato anni e anni al fianco di Hotsuma, essere sottoposto ad allenamenti estenuanti e al limite dell'uomo, adesso riesce a scorgere la vera forza di Oboro, la vera essenza di qual clan di cui fa parte. L'unico paragone che gli viene in mente è quello con i Senjuu, essi sono sue due dei clan più nobili di tutta l'alleanza ninja e con loro anche gli Hyuga, tutti quanti sono clan che desiderano la protezione del proprio villaggio e allo stesso tempo sono dotati di una grande forza<Si, il clan più nobile di tutta Kirigakure, lo stesso clan del mizukage>è un onore avere un Kage facente parte di quel clan, essere parte di quella famiglia. Non sa cosa dire o cosa pensare ma ogni volta che si concentra su questo argomento, non può far a meno di idolatrare la sua discendenza e di ringraziare Hotsuma per avergli fatto aprire gli occhi su tutto questo, per averlo indirizzato sulla retta via facendogli conoscere il giusto e lo sbagliato<Non è la nobiltà che fa la forza di un clan. Gli Yakushi hanno tutti il mio rispetto>si ferma qualche secondo a pensare prima di proseguire con il proprio dire<E' vero, loro sono nati da Orochimaru, un mukenin che ha fatto cose terribili portando distruzione e morte nel mondo ninja>ripensa a ciò che ha letto nei libri questa mattina, ripensa a tutte le informazioni che ha accumulato in quelle poche ore di studio intenso. Ha cercato di informarsi sulla di lui figura per avere accesso alle capacità del sannin leggendario, per capire come facesse a controllare così bene i serpenti<Ma pensa se quella forza venisse usata per fare del bene, pensa se il potere immenso degli Yakushi venisse usato per aiutare le persone, per rendere questo mondo un posto migliore, non sarebbe più bello essere utili piuttosto che avere l'appellativo di nobile?>trova che si molto più utile un qualcosa del genere piuttosto che essere riconosciuti come nobili; alla fine è soltanto questo, un semplice appellativo che il villaggio da, nient'altro. Sorride alle parole della ragazza, sorride contento nel sentire quella domanda riuscendo a vedere nel di lei sguardo la speranza salire, tornare viva e forte come un tempo, una speranza che non cessa mai di esistere<No, non hai rovinato niente Kouki>risponde ancora più tranquillo per poi concentrarsi sull'allenamento. Si è distanziato di qualche metro per permettere alla ragazza di fare del suo meglio, di non trattenersi in modo alcuno. Osserva le sue mosse, il suo fare. La segue, ne segue lo scatto in avanti e quel pugno diretto contro il proprio addome. La mano destra va a portarsi contro il proprio stomaco con il palmo completamente aperto, la mano sinistra andrebbe a portarsi sopra il palmo destro con il palmo sinistro aperto anch'esso. Il pugno va a impattare contro i due palmi messi insieme e nota come la potenza della ragazza sia aumentata rispetto a quando l'ha esaminata<Complimenti, sei più forte della deshi di un tempo>la guarda fiero<Ma..>e poi lo sguardo torna nuovamente serio. La mano sinistra va a chiudersi intorno al pugno della giovane intrappolandolo in una stretta molto forte; muove il braccio allargando il suo verso e il proprio verso sinistra mentre con il braccio destro ancora piegato proverebbe ad apportare una gomitata di lato alla mascella della ragazza. Un colpo veloce e potente che va a fermarsi a un paio di centimetri dal di lei viso<...hai fatto lo stesso errore del tuo esame. Mai attaccare frontalmente un avversario se sai di essere in svantaggio>rilascia il suo pugno spingendola un paio di metri più indietro. Muove il capo a destra e a sinistra facendo schioccare il collo<Ancora e magari, alla fine, ti svelerò il perchè ti ho fatto incontrare Nahira>le lancia un'altra sfida, un altro incentivo. [Chk on]

19:11 Kouki:
  [Colline] Ascolta con attenzione le parole di Raido che vengono dette verso di lei riguardo al proprio clan. Un clan che è il più nobile di tutti, discendendo dallo stesso Mizukage. Espressione che rimane seria, ascoltandone il dire, cercando di elaborare tutte quelle informazioni. Lei non ha ancora capito bene chi dovrebbe essere, né tanto meno conosce appieno la forza del suo clan, ma in un qualche modo il suo sensei andrebbe a spiegarle quello che dovrebbe essere giusto. Fare del bene, si, ma come sarebbe possibile? <Mi domando come un animale come un serpente, e le capacità che ne derivano, possa essere utile a fare del bene.> una domanda sincera rivolta verso di lui, lo sguardo concentrato, le labbra serrate, eppure il viso sembrerebbe rilassato nonostante la serietà del momento. Cerca di comprendere, ma al momento non può che immagazzinare quelle informazioni per poi elaborarle a modo suo. Non risponde a quella domanda che le viene posta, non saprebbe davvero quale risposta dare, ma invece si sente sollevata dall’affermazione tranquilla dell’altro. Non ha rovinato nulla, e questo è un grande sollievo per lei. Non dice nulla, si limita ad accennare un piccolo sorriso, forse poco convinto, ma probabilmente potrà capire se quel legame è salvo solo col tempo. Quindi non perderebbe tempo, annuirebbe verso tutto quel dire del sensei, e lo attaccherebbe. Serio il volto, determinata… vuole dare il meglio di sé, ma non vuole iniziare con qualcosa di troppo diverso dal solito, o mettersi troppo in mostra. Vuole prima capire come abbia intenzione di reagire e agire il suo sensei, per poi cercare di elaborare qualcosa di meglio. Il suo colpo viene fermato, come era prevedibile che accadesse. I due palmi aperti del sensei vanno a bloccare il pugno della Genin, ma prima che lei possa fare alcun chè, egli va a parlare. Ascolta quei complimenti, ma non sorride, sa che non è abbastanza e che ci vuole decisamente di più. Infatti per quanto egli possa essere fiero del miglioramento della sua forza, le fa comunque notare il suo errore del quale lei è ben consapevole. Il pugno del sensei in seguito si muove veloce verso il suo viso, fermandosi però a qualche centimetro. Espressione che si mette in allarme, mentre ogni suo muscolo viene teso. Il visino si corruga in un’espressione quasi stizzita, per poi allontanarsi di un paio di metri. <Mi spiace, mi piace confrontarmi faccia a faccia. Ritengo poi che lei sarebbe comunque in grado di percepirmi anche se dovesse cercare di colpirla da qualche altro lato. A questo punto preferisco essere diretta.> va a spiegarsi, sincera nel suo dire, mentre l’espressione torna a rilassarsi. Forse troppo diretto il suo modo di combattere, diretto e prevedibile, e si rende conto solo adesso che potrebbe essere un problema al torneo. Sospira, andando a cercare di pianificare qualcos’altro. La ragazzina si concentrerebbe sul proprio chakra che scorre impetuoso nel corpo, sentendo la sua natura, il fuoco, che lo renderebbe decisamente incandescente, o almeno è la pura sensazione che sente dentro di sé. Indietreggerebbe di un altro metro, ponendo una distanza fra loro di circa tre metri. Quindi andrebbe a distendere il braccio destro davanti a sé, parallelo al suolo, tenendo il palmo della mano destra aperto verso di lui. Espressione concentrata, senza remore, senza rimorsi, andrebbe ad afferrare il polso destro con la mano sinistra, per sorreggere l’arto. Quindi cercherebbe di convogliare il proprio chakra katon lungo il braccio, facendolo scorrere velocemente dallo sterno fino alla spalla, e da lì sempre più velocemente, cercando di concentrarlo lungo il braccio per poi cercare di accumularlo al livello della mano. Lo accumulerebbe intorno alla mano destra, a ridosso dei punti di fuga, concentrando sempre più energia… e nel farlo la sua mano dovrebbe assumere una colorazione rossastra. Posizione di stabilità che cercherebbe di assumere, con le ginocchia flesse e il baricentro abbassato, anche se sa che quella tecnica la sbalzerebbe indietro di circa cinque metri. Cercherebbe comunque di darsi più stabilità possibile. Non appena si sentirebbe pronta, cercherebbe di rilasciare il chakra dai punti di fuga presenti sulla sua mano e sparerebbe un vero e proprio proiettile di fuoco in direzione dell’addome del sensei. [Tentativo Cannone – pc consumati 8][Chakra 12/20][Ninjutsu 20][Turno lento 3/4 ][Portata Ninjutsu/4 = 5 m – Dimensioni Ninjutsu/20 = 1 m][Punteggio di attacco 5 – Velocità 100%][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

20:07 Raido:
  [Colle] Una domanda quanto mai giusta quella della ragazza, una domanda che ha risposta ma allo stesso tempo non ne ha, deve capirlo da se però, forse, qualcosa dire in merito alla questione. Resta in silenzio, attende il finire della di lei frase<Come possono delle armi capaci di uccidere una persona, fare del bene? Come posso io con una katana fare del bene a questo mondo? Non è anch'essa un'arma di morte?>tante domande una dietro l'altra atte a farla pensare, a farla ragionare. A primo impatto non hanno un vero e proprio senso o qualche filo logico con il discorso che stanno affrontando eppure il paragone c'è ed è presente e vivo allo stesso tempo. Attende pochi attimi, lascia che la genin elabori le informazioni, capisca dove voglia arrivare<Non è la cosa in se che fa del bene ma il modo in cui viene usata. La katana non è un'arma buona o cattiva perchè dipende dal modo in cui la si usa>si umetta le labbra mentre continua a spiegare il suo pensiero, un pensiero che ha maturato in questo momento in quanto mai si è soffermato prima credendolo una cosa scontata<Stessa cosa per il serpente. Se esso viene usato e indirizzato verso qualcosa di positivo, farà qualcosa di positivo; se viene usato e indirizzato verso qualcosa di negativo, farà qualcosa di negativo>il concetto è molto semplice e lineare, non è difficile da capire ma da mettere in pratica. Forse è l'esperienza che parla più di tutti e non l'uomo ed è forse questo che potrebbe impedire a Kouki di capire fino i fondo ma confida in lei, ha fiducia completa in lei e sa che può capire ogni cosa nel modo migliore. Resta silente dopo averle parato quel colpo, quell'attacco diretto ed è qui che ode le sue parole, il suo dire sugli attacchi e forse ha capito il suo problema. Punta tutto sulla forza, sulla forza bruta, proprio come il jonin ma forse le servirebbe un approccio un po' diverso che ne diversifichi lo stile di combattimento..stile. Questa è la parola chiave, sa cosa può tornarle utile in questo momento. Gli occhi si puntano su di lei osservandone le movenze, il fare, il metro di distanza in più che viene messo e quel braccio sollevato<Mh>solleva un sopracciglio nel vedere la mano destra divenire rossa incandescente, un qualcosa che non ha ancora avuto il piacere di vedere prima d'ora. Resta fermo, immobile notando, alla fine, un cannone partire verso di se. Flette le gambe, piega le ginocchia, il busto porta verso sinistra, la schiena diritta per poi tentare di eseguire uno scatto alla massima velocità verso la sinistra muovendo le leve inferiori più veloce che può. Cerca di spostarsi dal punto di prima di 3 metri in modo da evitare quell'enorme sfera. Si rimette diritto andando a osservare il colpo che viaggia in avanti<Quella mi ha fatto paura>commenta per poi portare nuovamente lo sguardo verso la genin, osserva la ragazzina<Ho capito cosa può esserti di aiuto. Vai troppo di forza bruta ma se invece optassi per qualcosa di forte e allo stesso tempo veloce? Tanti piccoli attacchi semplici e veloci potenziati dal chakra>si mette in posizione per po sferrare tre attacchi veloci all'aria, uno verso un fianco immaginario, uno verso l'altro fianco immaginario e uno in pieno viso<Tipo così. Solitamente lo chiamano stile del pugno di pietra>commenta il Jonin rimanendo sempre a 3 metri da lei ma un po' più sulla sinistra<Attaccami con questo e vediamo>. [Chk on]

21:11 Kouki:
  [Colline] Ascolta il dire di Raido, il quale le va a rispondere a quella sua domanda. Certo, forse il concetto potrebbe benissimo essere scontato, facile da comprendere, eppure lei non ci aveva ancora pensato per bene. Eppure la risposta a quelle domande le appare incredibilmente semplice, quasi ovvia. Rimane comunque in silenzio, senza interromperlo, cercando di ascoltare con attenzione quello che le viene detto per poi elaborare bene il tutto. Insomma, l’importante è come si usa un’arma, come si fa uso delle proprie abilità… eppure nel suo caso non riesce a vedere una piega positiva. <Certo per le armi è molto più semplice. Basta usarle per difendere qualcuno, giusto?> più o meno le sembra che vada bene come logica, anche se dal tono di voce e dal viso non sembra molto convinta di quanto appena detto. Più che altro parrebbe scettica, ma il concetto lo ha capito. <Forse più avanti, quando capirò qualcosa di più sul mio clan, o imparerò altro, allora potrò capire come agire in maniera giusta.> scuote appena la testa, sicura di riprendere quel discorso con sé stessa, una volta nella sua stanza in locanda. <Negativo, positivo. Credo di dover ancora capire come si distinguono.> per lei è ancora difficile, per lei è già tanto che ora oltre a sé stessa pensa anche al sensei e leggermente anche a Nahira. Insomma, le viene difficile solamente chiedere come sta un’altra persona… ma pian piano forse ci arriverà a delle relazioni umane normali. In ogni caso il discorso sembra essere concluso, almeno per la ragazzina, che nel seguito delle sue azioni tenterebbe di colpire il maestro diretto all’addome con quel colpo di Cannone. Viso inespressivo, completamente concentrata su quello che vuole e deve fare. Colpirlo, dimostrargli che sa fare molto di più. Quel colpo viene sparato, ma il sensei è decisamente più abile e veloce di lei nell’evitarlo. Compie uno scatto laterale, ed ecco che quel proiettile infuocato va dritto per la sua strada, passandogli davanti agli occhi. Una leggera smorfia appare sul suo visino, insoddisfatta per non averlo colpito, temendo quindi di non essere riuscita a dimostrare proprio nulla. Ma il commento di Raido le fa spuntare un piccolo sorriso. Gli ha fatto paura, non se lo aspettava, quindi è riuscita a fare qualcosa che possa essere considerato buono? Quello che però attira la sua attenzione più di tutte è la spiegazione che il sensei va a farle, quello che ha capito che le potrebbe servire. Sguardo concentrato e orecchie pronte a captare ogni cosa. I consigli sono sempre ben accetti, soprattutto se possono aiutarla a migliorare. Annuisce, trovandosi d’accordo con la sua idea. <Attacchi semplici e veloci, potenziati col chakra.> ribadisce il succo del discorso, andando a pensarci per davvero. Se lui dice che potrebbe aiutarla, allora tanto vale provare. Segue con lo sguardo ogni sua mossa, quei tre colpi sferzati velocemente contro un avversario immaginario. Serietà nel suo sguardo ed infine va ad annuire. Ci proverà, del resto è li per imparare. Andrebbe quindi a flettere le ginocchia, cercando di sentire dentro di sé il proprio chakra impetuoso come un fiume di fuoco. Braccia che verrebbero piegate anch’esse, portando il pugno sinistro a livello del viso e il pugno destro leggermente più in basso. Una posizione di attacco, cercando di mantenere il baricentro basso per la propria stabilità e il proprio equilibrio. Scatterebbe quindi verso di lui, cercando di distendere la gamba sinistra posta più indietro rispetto alla destra, in modo da darsi lo slancio, mentre con la destra cercherebbe di fare leva sul terreno. Cercherebbe quindi di diminuire la distanza fra lei e il sensei, cercando di percorrere velocemente quei tre metri che li separano. Tuttavia nel suo scatto cercherebbe di arrivare al suo fianco destro, portando il suo corpo a voltarsi verso di esso, in modo da avere di fronte a sé il fianco destro del sensei. Quindi userebbe il piede sinistro come perno per poter caricare il suo peso su di esso e sollevare il piede destro, piegando il proprio busto verso sinistra in modo da poter sollevare la gamba destra, tenendola distesa. In quel modo vorrebbe cercare di caricare il colpo, per cercare di colpire Raido con un calcio diretto al retro delle ginocchia. Un colpo che vorrebbe essere forte e veloce, atto per lo più a cercare di far piegare il corpo del sensei in avanti, facendogli cedere le ginocchia. In seguito, velocemente, cercherebbe riportare la gamba destra a terra, e riportare il busto verso destra e lo porterebbe, così, in posizione eretta. Dovrebbe essere ancora davanti al fianco destro del sensei, che forse dovrebbe essersi leggermente piegato in avanti, quindi, sfruttando il movimento del busto che cercherebbe di raddrizzarsi, cercherebbe di colpire lo stomaco del sensei con un pugno sinistro, con un montante, un movimento dal basso verso il basso. Cercherebbe di colpire con le nocche, veloce, diritta alla bocca dello stomaco, e nello stesso momento cercherebbe di muovere il pugno destro distendendo il braccio e cercando di colpire il suo fianco destro, a livello delle costole, veloce, come sempre, e cercando di colpire con le nocche. Una combo di tre colpi che sarebbero anche potenziati dal chakra, sperando di essere riuscita a combinare qualcosa di decente. [Tentativo Stile Pugno di Pietra – consumo 5 pc][Chakra 7/20][Scatto di tre metri 1/4 ][Tecnica lenta 3/4 ][Calcio dietro alle ginocchia, pugno allo stomaco e pugno al fianco destro][Taijutsu 25 – Agilità 25 – Forza 20][Velocità 100% - punteggio di attacco 10][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

21:47 Raido:
  [Colle] Le serve un po' di tempo per capire tutto quanto è appena stato detto, ha capito il concetto ma non il significato più profondo di tutto ciò. Il tempo è maestro, con esso tutto si può apprendere e tutto si può imparare, basta solo non mettergli fretta alcuna, anzi, lasciarlo scorrere tranquillo è la giusta soluzione. In silenzio ode il dire di Kouki, le sue paroline e quelle faccia poco convinta, non ne fa una colpa e nemmeno le dice niente per costringerla a capire, deve riuscirci da sola e forse il torneo può tornare utile, molto utile<Non avere fretta, con il tempo capirai>un nuovo consiglio viene data dall'Oboro mentre si prepara a continuare l'allenamento odierno con la ragazza. Schiva quel cannone al massimo della propria velocità seguendolo con lo sguardo, non gli distoglie gli occhi di dosso nemmeno per un momento; mai si sarebbe aspettato una mossa del genere, mai un qualcosa di così grosso e imponente. Ne ha viste di cotte e di crude ma il katon è un elemento che non riesce a vedere bene con se stesso, non fa parte del suo io, non fa parte di se, non vi è affinità. Trova molta più affinità con il suiton e forse è proprio per questo che vi entra in contrasto così frequentemente, con così tanto astio ma nuovamente non ne fa una colpa a nessuno, è il proprio il carattere dell'albino. Finisce la spiegazione sullo stile del pugno di pietra, uno stile molto efficace per coloro che sono alle prime armi con l'utilizzo delle arti marziali, proprio come Kouki che, nonostante la sua affinità con il ninjutsu, predilige di gran lunga il taijutsu. Osserva nuovamente il di lei fare nel più completo silenzio permettendole di fare ciò che ha in mente. La vede scattare verso di se al fianco destro, la segue con lo sguardo ma non le impedisce di mettere in atto il suo piano...pessima idea. Un poderoso calcio va a colpirlo al ginocchio facendolo curvare in avanti, viene sbilanciato e sta per cadere ma non fa in tempo in quanto un montante va a colpirgli lo stomaco e, per chiudere in bellezza, un pugno al proprio fianco destro. Si inginocchia a terra, le mani a toccare l'erba mentre sputa un po' di sangue a terra; ansima, respira in modo affannato per quella scarica che gli è giunta addosso. Passa qualche attimo prima che si rimetta in piedi, nuovamente diritto; si volta verso la ragazza, lo sguardo serio che muta in un mezzo sorriso<Sono fiero di te>è fiero davvero, è riuscita a colpirlo, a farlo cadere a terra persino<Sei davvero la promessa di Kusa>ecco le parole che le ha comunicato Nahira, quelle parole che la Yakushi avrebbe voluto sentire da lui e ora, può farlo, sentirle dalla bocca del Jonin<Sei diventata davvero forte, sono sicuro che al torneo mi renderai ancora più fiero ma ricorda, l'importante non è vincere o perdere ma dare il meglio di se, sempre>un altro piccolo insegnamento viene dato alla ragazza, qualcosa di minuscolo ma che potrebbe rendergli le giornate migliori, anche le più brutte. Si scrocchia la schiena piegandola all'indietro, quella serie di colpi li ha sentiti fin troppo bene, eccome se li ha sentiti ma ha ancora un'altra cosa da fare<Come promesso, ora saprai>prende un lungo respiro<Tu e Nahira siete due facce della stessa medaglia; entrambe siete il futuro dei rispettivi villaggi, avete talento ma con caratteri diversi. Vedi, assomigliate a Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha per certi versi solo che voi due siete migliori di loro. Quello che voglio da voi>si avvicina alla ragazzina inginocchiandosi dinanzi a lei<E' vedervi crescere insieme come il simbolo della nuova generazione. Per anni questo mondo è stato tormentato da guerre inutili e mai nessuno ha provato a risolvere il problema alla radice ma voi potete farlo Kouki, potete essere il punto cardine per avere una pace duratura>sorride e si umetta le labbra nel dire tutto ciò<Lo so che è qualcosa di strano ma credo in voi, credo in te e in quello che puoi fare in futuro>ha finalmente rivelato il motivo, il suo piano dietro tutto questo. Va a rimettersi in piedi, schiena diritta e sguardo a puntare all'orizzonte<E adesso, andiamo al villaggio. Prima di tornare ti va se ceniamo insieme?>le offre la cena, di nuovo. [END]

22:15 Kouki:
  [Colline] La notte è scesa abbastanza velocemente e con lei anche la pioggia. Un vero e proprio temporale che però non sembra disturbare più di tanto la Genin. Il cielo piange le sue lacrime, lavando via tutto quello che incontra, così come le gocce di pioggia scendono battenti sulla ragazzina, bagnandole i capelli e le vesti, lavandola da tutto ciò che lei non ritiene buono o degno. Ma chissà cosa poi gira per la sua testolina. Ha fretta di capire, ma è anche a conoscenza che serve il giusto tempo per poter comprendere determinate cose, quindi non dice nulla al sensei e porterà la dovuta pazienza. Animo che arde in lei, come il fuoco che la fa sentire viva, un elemento che sente decisamente affine a sé e che non si aspettava di nascondere dentro alla propria natura. Eppure eccola là, ad ardere di determinazione e forza di volontà. Il cannone non va a segno, ma quella sua combo si. Eccome se va a segno. Riesce a portarsi al suo fianco e a scagliare quel calcio dietro al ginocchio del sensei… lei credeva con tutta sé stessa che l’avrebbe schivato o parato, eppure ha modo di sentire chiaramente la propria gamba impattare con tutta la sua forza dietro alle ginocchia del sensei. Lo sente piegare in avanti e lei di certo non si ferma. Non vuole lasciargli respiro… ecco quindi che anche il montante allo stomaco fa il suo effetto, avverte il proprio pugno colpire con forza il corpo dell’altro, le nocche impattare con il giusto effetto. Presa dalla sua euforia quindi, ecco che anche il terzo attacco va a buon fine, riuscendo a percepire con le nocche le costole dell’altro. Con forza. Si ritrova dunque ad osservare il proprio sensei a terra, ansimante, intento a sputare sangue. Fermo immobile per qualche momento. Lei lo osserva, dritta nella sua posizione, espressione decisamente soddisfatta anche se stupita. Un piccolo sorriso si delinea sulle sue labbra pallide, mentre la pioggia continua a scendere su quello scenario. <Si.> un piccolo sussurro, un sibilo che però sembra essere rivolta verso sé stessa… o verso a qualcosa dentro di sé. Sembra iniziare a perdere nel suo mondo, come se lentamente stesse di nuovo scivolando… quell’euforia l’ha risvegliata, quella voce. Ma mentre sta per perdere quel poco contatto con la realtà, ecco che la voce di Raido giunge come una vera e propria ancora di salvataggio. Quelle parole, così precise e dirette… quelle parole che ha sempre desiderato sentirsi dire da lui. Espressione stupita, ma che poi lascia spazio ad un sorriso sincero, appena accennato, mentre quella felicità, quella sensazione la pervade e non le procura dolore. <Grazie.> non tanto per il complimento, ma perché è fiero di lei, perché glie lo ha detto. Come se avesse bisogno di sicurezze dopo tutto, come se lui avesse quello strano potere di scacciare i cattivi pensieri, quella voce. Ma sa che non sarà per sempre. Ascolta le sue parole, in silenzio, corrugando la fronte e facendo sue quelle parole. <Dare il meglio di sé.> non vincere quindi? Eppure lo desidera veramente? O forse no? Altri dubbi iniziano ad affollarsi nella sua mente, ma non ha tempo per correrci dietro, perché Raido finalmente le rivela come mai ha voluto che lei e Nahira si incontrassero. Lo osserva, lo ascolta, anche quando lui le si accovaccia davanti. <Risolvere le guerre alla radice è molto difficile. Credo che non solo ci voglia tempo, ma anche qualcosa di molto più profondo.> una piccola pausa, mentre lo osserva. <Non so se…> non finisce la frase, ancora deve riuscire ad elaborare bene le cose, non ha dubbi che Nahira possa farcela, ma ha seri dubbi su sé stessa… soprattutto se dovrà lottare contro il proprio destino, anche se forse non dovrebbe essere necessario. E così il viso si fa sorpreso, forse ha compreso qualcosa di molto profondo. <Ma certo… dipende da come le usiamo noi.> a bassa voce, sembra ricollegarsi al discorso lasciato in sospeso poco prima. <Posso comunque percorrere la mia strada, e poi decidere io di cosa fare e come comportarmi, una volta concluso il mio percorso. Potrei anche essere utile nel modo che lei, sensei, pensa sia il bene.> un discorso forse un po’ oscuro per lui, ma l’importante è che lei lo abbia compreso. Annuirebbe alle sue ultime parole… deve parlare ancora con Nahira, e deve trovare il tempo e il coraggio di riordinare le proprie idee sul clan per poi forse parlarne con il sensei. Per il momento meglio limitarsi ad accettare l’invito della cena e seguirlo al villaggio… anche se poi si limiterà molto nel mangiare, del resto sembra vivere di pane ed acqua per essere così sotto peso.[END][Chakra 7/20][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con 5 tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra]

Raido incontra Kouki alle colline di Kusa. Li parlano del torneo e cominciano ad allenarsi. Kouki impara lo stile del pugno di pietra e nel mentre impara anche una nuova e importante lezione.

Niente, la mia allieva sta crescendo T.T