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22:34 Koichi:
  [Anteiku] Il brusio delle persone ancora intente a mangiare, un rapido movimenti dei camerieri intenti a servire la clientela, un semplice quanto naturale paesaggio accoglie le iridi maschili, due zaffiri, che accarezzano lentamente quella visione. Un'inarrestabile macchina, con i suoi ingranaggi, che non smette mai di produrre: tutto quello che sembrerebbe aver assunto un sapore di casa, un calore che avvolgerebbe la sagoma del Chuunin. Quest'ultimo avrebbe da poco terminato il turno e, per tale motivo, avrebbe avuto tempo di riposarsi, dopo una doverosa doccia, e di discendere nuovamente le scale, per potersi permettere il lusso di accomodarsi comodamente al di sopra una sedia, appoggiando appena le dita su quel tavolo ligneo. Lucido, ben pulito, così come dovrebbe essere. Che strana la sensazione di dover oltrepassare la soglia da dipendente a cliente, ma non se ne cura più di tanto. Rinchiuso, sigillato quasi, verso uno degli angoli dell'immensa stanza illuminata, senza alcun accompagnatore nei pressi, senza nessuna voce che possa sedersi accanto. Eppure la solitudine non lo spaventerebbe più, nemmeno lo scalfirebbe, dopo il suo periodo recluso dalla civiltà e dalla realtà concreta. Dopo esser uscito da quelle fastidiose quattro pareti, del proprio appartamento, ha potuto tornare a respirare nuovamente, a pieni polmoni, come se fosse appena riemerso da un periodo tetro, buio. Volto disteso, apparentemente tranquillo, mentre attenderebbe ancora un poco prima d'innalzare la mano e chiedere di esser servito da uno dei suoi colleghi, preferendo immergersi nei suoi pensieri e far sì che questi scorrano inesorabilmente, come una sequenza di fotogrammi dinanzi ai propri occhi. Eccolo, un respiro poco più accentuato, riprendendosi poco a poco, in modo lento e dolce: ritornare alla realtà, quella così rude, spesso non risulta semplice, assolutamente. <Prima di mangiare qualcosa però...> E, se gli risultasse possibile, il capo chinerebbe in basso, nel tentativo di inquadrare l'oggetto da afferrare, l'accessorio che mancherebbe a colmare quell'attesa: il proprio Kiseru. Una pipa orientale, dai colori candidi, perlacei. Non gli dovrebbe esser complesso sporcare una delle estremità, nel fornello metallico, e colmarlo di tabacco, tagliato finemente come semplici capelli umani. Bocchino che verrebbe indirizzato verso le labbra leggermente schiuse, intenzionate ad ospitare il tutto e potersi godere di un primordiale tentativo, nel crogiolarsi nella sensazione che ne deriverebbe, completando l'intero processo con l'espulsione di una piccolissima cortina di fumo biancastra, dissolvendosi in pochi istanti. <Lodevole...> Sussurrerebbe verso se stesso, verso quell'attività che lo terrebbe impegnato e che rilasserebbe ulteriormente la propria mente. Intanto il vestiario sarebbe caratterizzato da un semplice haori e da un paio di pantaloncini elasticizzati, di un blu oltremare, spezzato da un semplice e piccolo obi bianco, lungo il proprio fianco, delineando maggiormente l'aspetto fisico del Kusano. Ah, per la sua capigliatura azzurra, non vi preoccupate: libera, ribelle, come sempre; maledetta chioma che sfida la stessa fisica! [Chakra On]

22:49 Yukio:
  [Anteiku] E yukio che fa? Semplice, una volta ogni tanto fa le proprie rimpatriate con le proprie vecchie amicizie storiche per andarsi a divertire lasciando i proprio pargoli nei lettucci al caldo assieme alla cuoca. Con lui c'è l'immancabile Totoro, il quale resta al fianco destro del tessai ancora fuori dal locale. Il gruppetto è composto da circa otto persone, tutte chiacchierano fra di loro, chi racconta qualche scemenza avvenuta, chi fa il buffone e chi è più serio e cerca di intrattenere discorsi di un certo grado; come è giusto che sia tutti i membri di tale compagnia fanno parte dei tre colossi amministrativi di Kusa, chi è il direttore del reparto amministrativo, chi di quello urbanistico e così via. Non sono al completo ma poco ci manca "Bhe, iniziamo la nostra serata allora?" CHE DOMANDE! Certo che si! Quale posto migliore se non un caffè per iniziare da tranquilli e crescere via via? Il primo che accennerebbe l'apertura della porta del caffè è Totoro, costui aprirebbe le porte unicamente a Yukio, lasciandolo passare per primo e rimettersi alla sua destra, continuando i loro discorsi totalmente stupidi e senza senso, figuriamoci se sono loro quelli del gruppo che parlano di cose serie "No sul serio, ho intasato il cesso due volte stamattina" Ecco, appunto. Meno male che viene rivolto solo a Totoro, ma in fin dei conti che gliene può fregare se lo sentono? Assolutamente niente. Anzi forse un poco di stupore ora che ci si fa caso alla sua presenza in un caffè a Kusa è il minimo mi sa. Ovviamente alla loro entrata si scatena quasi il delirio, metaforicamente parlando: Una allegra compagnia di amici che si ritrovano per passare una serata assieme, una scusa diversa anche per parlare di varie cose politiche s'intende "Bhe? prendiamo posto no?" Se ci fosse... "Meglio il bancone và" Ecco, hai capito bene "Offro io questa sera!" E ci mancherebbe! "Un giro per tutti quelli nel locale prima di tutto!" Si inizia bene... L'abbigliamento dell'Hasukage è un semplice gilè verdone con strisce nere che ne creano dei motivi, braccia nude, pantaloni neri shinobistici e sandali neri gommati con delle fasce bianche sopra le caviglie. Soliti piercing che ne ornano il volto e tatuaggi di varia entità senza dimenticare il proprio smalto nero sulle unghie, immancabile![ck off]

23:16 Koichi:
  [Anteiku] Ed ecco il delirio che convergerebbe in quella struttura, quando la porta verrebbe spalancata da una figura riconosciuta da tutto il suolo di Kusagakure no Sato, anticipato semplicemente da colui che sembrerebbe essere una spalla destra, il compagno di innumerevoli avventure. Il Kokketsu sarebbe lì e questo sicuramente non potrebbe far altro che scatenare una reazione di gioia in quei clienti, i quali si sentirebbero onorati di trovarsi nello stesso luogo e stesso orario di una figura politica così potente. E tra questi, anche lo stesso Goryo andrebbe a spalancare gradualmente le proprie palpebre, palesemente sorpreso, tentando di cogliere se vi fossero imperfezioni in ciò che starebbe vivendo; un'illusione ottica? Se lo fosse, potrebbe definirla come una delle migliori mai subite. E mentre il gruppo avverso, di otto persone, andrebbero ad occupare tutti gli sgabelli posti vicino al bancone, un ulteriore tiro andrebbe ad esser compiuto, mentre il tirocinante cercherebbe di issare il proprio corpo, lentamente, erigendosi nuovamente in piedi. Passi che andrebbero ad essere dunque compiuti, una marcia semplice che dovrebbe trascinarlo verso il bancone, verso la porta allibita per lo staff, quella che lo permetterebbe di tornare in servizio, qualora lo volesse. <Hiruma.> Richiamerebbe a sé l'attuale dipendente alle prese con il bancone, invitandolo ad avvicinarsi a se stesso. <Gentilmente, lascia che sia io a gestire questa clientela.> Una richiesta così tanta gentile e cortese, che suonerebbe invece come un obbligo alquanto velato di congedarsi. Non dovrebbe aver problemi però, confidando nella complicità avversa e ponendo passo verso l'interno, verso il mondo che gli apparterrebbe, avvicinandosi dunque senza alcun problema. <Benvenuti all'Anteiku.> Affermerebbe, presentando il nome del locale, così come dovrebbe fare qualsiasi dipendente. <Vogliate perdonare il fatto che non abbia la mia divisa di lavoro, ma ci tenevo a servire una figura quale l'Hasukage.> Ed un piegar leggero del capo in avanti, durevole di qualche secondo, prima che possa tornare a mostrare nuovamente il suo viso ai presenti, concedendo temporanea attenzione al Tessai. <Non sono eccelso nei convenevoli, mi dispiace.> Abbozzerebbe un sorriso, un principio leggero e debole, piegando appena gli angoli della bocca verso l'alto, con una leggera torsione del collo verso destra. Ed in quel modo, così contento di essere lì, andrebbe a domandare: <Cosa volete che vi prepari?> Ed ora lo sguardo fluirebbe sui presenti, tutti, avvertendo anche l'offerta generosa, quella di offrire a chiunque fosse presente. Mancina mano che si innalzerebbe dunque, galleggiando appena nel vuoto, fin quando le dita non andrebbero a schioccare, sia per il pubblico che andrebbe ad esaltarsi e per incentivare i camerieri e chi di competenza a dare il meglio di loro; non sia mai che ottengano anche loro una lauta mancia da quella presenza così improvvisa. [Chakra On]

15:55 Koichi:
  [Anteiku] Ed ecco il delirio che convergerebbe in quella struttura, quando la porta verrebbe spalancata da una figura riconosciuta da tutto il suolo di Kusagakure no Sato, anticipato semplicemente da colui che sembrerebbe essere una spalla destra, il compagno di innumerevoli avventure. Il Kokketsu sarebbe lì e questo sicuramente non potrebbe far altro che scatenare una reazione di gioia in quei clienti, i quali si sentirebbero onorati di trovarsi nello stesso luogo e stesso orario di una figura politica così potente. E tra questi, anche lo stesso Goryo andrebbe a spalancare gradualmente le proprie palpebre, palesemente sorpreso, tentando di cogliere se vi fossero imperfezioni in ciò che starebbe vivendo; un'illusione ottica? Se lo fosse, potrebbe definirla come una delle migliori mai subite. E mentre il gruppo avverso, di otto persone, andrebbero ad occupare tutti gli sgabelli posti vicino al bancone, un ulteriore tiro andrebbe ad esser compiuto, mentre il tirocinante cercherebbe di issare il proprio corpo, lentamente, erigendosi nuovamente in piedi. Passi che andrebbero ad essere dunque compiuti, una marcia semplice che dovrebbe trascinarlo verso il bancone, verso la porta allibita per lo staff, quella che lo permetterebbe di tornare in servizio, qualora lo volesse. <Hiruma.> Richiamerebbe a sé l'attuale dipendente alle prese con il bancone, invitandolo ad avvicinarsi a se stesso. <Gentilmente, lascia che sia io a gestire questa clientela.> Una richiesta così tanta gentile e cortese, che suonerebbe invece come un obbligo alquanto velato di congedarsi. Non dovrebbe aver problemi però, confidando nella complicità avversa e ponendo passo verso l'interno, verso il mondo che gli apparterrebbe, avvicinandosi dunque senza alcun problema. <Benvenuti all'Anteiku.> Affermerebbe, presentando il nome del locale, così come dovrebbe fare qualsiasi dipendente. <Vogliate perdonare il fatto che non abbia la mia divisa di lavoro, ma ci tenevo a servire una figura quale l'Hasukage.> Ed un piegar leggero del capo in avanti, durevole di qualche secondo, prima che possa tornare a mostrare nuovamente il suo viso ai presenti, concedendo temporanea attenzione al Tessai. <Non sono eccelso nei convenevoli, mi dispiace.> Abbozzerebbe un sorriso, un principio leggero e debole, piegando appena gli angoli della bocca verso l'alto, con una leggera torsione del collo verso destra. Ed in quel modo, così contento di essere lì, andrebbe a domandare: <Cosa volete che vi prepari?> Ed ora lo sguardo fluirebbe sui presenti, tutti, avvertendo anche l'offerta generosa, quella di offrire a chiunque fosse presente. Mancina mano che si innalzerebbe dunque, galleggiando appena nel vuoto, fin quando le dita non andrebbero a schioccare, sia per il pubblico che andrebbe ad esaltarsi e per incentivare i camerieri e chi di competenza a dare il meglio di loro; non sia mai che ottengano anche loro una lauta mancia da quella presenza così improvvisa. [Chakra On]

16:07 Yukio:
  [Anteiku] Ormai dovrebbe esser giunto al bancone assieme ai suoi colleghi, tutti e sei, tranne Totoro, ruoterebbero il capo verso di lui, ribattendo "Eh no! Offro io a sto giro!" E poi un'altro "No no, offro io, che diamine!" Come non iniziare a farsi una risata "Fate come volete, basta che poi pagate il conto allora" Andando ad appoggiare il gomito sinistro sul bancone, ruotando la vita verso destra e quindi verso Totoro "Ci voleva eh questa serata, a furia di passare gli occhi su fogli, lettere e numeri ci stiamo rincoglionendo sul serio" Esegue una piccola risata, ritornando dietro al bancone ove vede il piccolo scambio di parole fra Koichi e l'altro cameriere il quale viene congedado "Non preoccuparti, non ci sono problemi" Un cenno di capo nei suoi confronti, allungando la mano destra oltre al bancone "L'inchino è un segno si di rispetto ma antiquato, facciamo presentazioni più dirette e di contatto, mh?" La guancia sinistra a poggiare sul palmo della mano che giace sul bancone lasciando che gli occhi si sollevino e puntino proprio al ragazzo "Piacere mio, ragazzo" Aspettando ovviamente che Koichi possa presentarsi, a dire il suo nome o meno, sceglierà lui "Bhe, dopo il giro per tutti quanti, la mia prima richiesta è di poter fumare al bancone se possibile" Sollevando le sopracciglia "La seconda è se ci sono degli stuzzichini caldi, o qualcosa da sgranocchiare mentre per iniziare... Io andrei di grappa di rose, se siete d'accordo tutti quanti ovvio" Ruotando il volto a sinistra e poi nuovamente a destra, riappoggiando la guancia sul proprio palmo della mano. "Si, va bene così a quanto pare" Sorride a Koichi, tirandosi su con la schiena e mettendosi composto sullo sgabello "Carino questo posto comunque..." Fra se e se ma è diretto comunque a Koichi essendo uno del personale, è giusto che venga detto alla fine a lui questo complimento, ci penserà a diffondere la notizia con gli altri in fin dei conti.[ck off]

16:37 Koichi:
  [Anteiku] Una fila di colleghi o semplicemente amici, individui che si occupano della gestione di Kusa: tutti lì presenti, posti dinanzi al bancone di cui avrebbe preso carico, affidamento, questa sera. Si mostrerebbe sicuro di sé, di ogni movimento, di saper presenziare lì dietro e mettere a loro agio i propri clienti, seppur questi si dimostrassero alquanto ostici. Quello dopotutto sarebbe il proprio mondo e la clientela semplice turisti, intenzionati a consumare e far scivolare via lo stress accumulato. <Koichi, questo è il mio nome.> Porgerebbe la mano destra, aperta, sul proprio petto, accarezzando appena il proprio cuore, durante quella presentazione. <Sono un Chuunin a servizio di Kusa.> Inserirebbe, tra un respiro ed un altro, un dettaglio che potrebbe rivelarsi utile o meno ad un prossimo dialogo, dopotutto. <Il piacere è mio.> Cortese, mentre la mano destra cadrebbe elegantemente dal proprio petto per avvicinarsi ulteriormente al bancone, ove, dal suo lato, potrà giovare di un'altra superficie, su cui sono disposti una varietà di bicchieri, di differente natura, ed alcuni piattini d'acciaio, dai più piccoli ai più grandi. <Non vi sono problemi a riguardo e...> Alle proprie spalle, avrebbe appoggiato su una piccola mensola la propria pipa, personale. <Se avete necessità di fumare qualcosa di differente da una semplice sigaretta, posso offrirvi il mio Kisseru e dell'ottimo tabacco.> Sempre che l'altro non sia schizzinoso, non abbia problemi di mangiare da un altro piatto e di poggiare labbra su un bocchino appartenente ad altri; nel caso, si preoccuperà di pulirlo prima di consegnarlo nelle mani altrui, come corretto che sia. Mani che andrebbero dunque ad impattare tra di loro, sfregandole leggermente, intenzionato a richiamare calore e rendere le articolazioni delle dita pronte a destreggiarsi, per le prossime richieste. Mani che infatti andrebbero ad agguantare dei piattini di medie dimensioni, ancora luccicanti, perfette anche per specchiarsi, alla sinistra di ogni commensale. Anche le gambe andrebbero ad esser rapide, leste, in quei movimenti laterali che verrebbero ripetuti più e più volte, dando l'impressione che il Chuunin non stia camminando, ma semplicemente fluttuando. Gli stuzzichini verrebbero dunque posti: noccioline, patatine, popcorn, pizzette e focacce ritagliate adeguatamente ed infilzate da un piccolo spiedino, per facilitarne l'assunzione. E non solo! Vitrei contenitori, dal collo lungo, posizionate questa volta alla destra di ognuno, in cui verrebbe fatto cadere il liquido richiesto, tanto ambito. Qualche secondo in cui la bottiglia verrebbe prelevata e rovesciata a sufficienza affinché ogni bicchiere potesse godere di una discreta quantità. Non si sprecherebbe, non questa volta, in quanto sarebbe dinanzi all'Hasukage. <Oh ti ringrazio.> Accetterebbe quel complimento, di buon grado, invogliando dunque a... <Ritornare, potreste ritornare qui e sareste sicuramente i benvenuti.> Allargherebbe l'invito, in quanto ogni esponente lì presente dovrà sentirsi importante e non secondo ad un Tessai che ha combattuto così tanto, facendo il possibile per non sentire il divario tra popolo ed egli stesso. Eletto dal popolo, dopotutto, e questo nessuno potrà dimenticarlo facilmente, anche per chi è rimasto poi rinchiuso per molto tempo, in una prigionia senza fine. Per ora non aggiungerebbe altro, non sapendo se possa prendersi il lusso di dialogare con l'altro, infastidendo così potenziali argomenti da trattare.

16:59 Yukio:
  [Anteiku] Un ennesimo cenno di capo a Koichi nel momento in cui si presenta, memorizzando per bene il suo nome "Chuunin eh? Ottimo ottimo" Vari cenni di capo come ad essere fiero della figura che c'è difronte a lui "Non per disprezzo, ma ho il mio tabacco da anni ormai, quando vorrò provare qualcosa di nuovo sicuramente verrò a chiedere a te" Un occhiolino di intesa verso Koichi andando ad estrarre il proprio pacchetto di sigarette e lo zippo, accendendosene prontamente una lasciando il pacchetto sul bancone con l'accendino sopra di esso. Seguirebbe i movimenti di Koichi intenzionato a coglierne i suoi tratti e come esegue le proprie azioni. Totoro invece si dedica ad un dialogo con qualcuno del gruppo alla sua destra senza interrompere la visuale di Yukio per parlare con qualcun'altro dal lato opposto "Poco ma sicuro" Rispondendo dolcemente alle parole di Koichi, accavallando poco dopo le gambe e appoggiando nuovamente il gomito sinistro sul bancone così che la destra possa servirsi di stuzzichini e del bicchierino preparato dal chunin "Mh... Bhe" Mangiucchiando qualcosa "Prendi pure eh" Indicandogli gli stessi stuzzichini che il ragazzo ha appena preparato "Parlami un po' di te, gnam gnam" ingurgitando la pizzetta, sorsetto di grappa e tiro di sigaretta "Appartieni a qualche clan?" Tanto per cominciare, ovviamente![ck off]

17:33 Koichi:
  [Anteiku] Hai notato? Avevo ragione ad infondere anche quell'informazione, lasciandosi ben osservare da quel viso compiaciuto, da quel volto avverso che sembrerebbe scrutarlo, studiarlo in ogni minimo elemento. Osservato, ma non sembrerebbe che la cosa possa infastidirlo, affatto, in quanto non sono occhi che coinvolgono pensieri malvagi, atti a lederlo. <Oramai anche da qualche tempo...> Ammetterebbe, come se volesse oramai concludere il suo percorso e compiere l'ultima rincorsa per compiere quel salto, quel balzo che gli regalerebbe purtroppo una serie immensa, senza fine, di responsabilità; almeno potrebbe godere di maggior potere, di maggiori conoscenze. Non affatto uno Shinobi statico, atto a migliorarsi comunque e perennemente. In effetti, anche un invalido, paralizzato alle gambe, che torna a camminare, tenderà ad impegnarsi per poter alla fine correre, superando quel vincolo che fino ad ora lo teneva prigioniero. <E sarò sempre disponibile.> Risponderebbe, serrando quel discorso, attendendo forse invano quel momento che non accadrà mai. <O ci limiteremo a fumare, su qualche promontorio, alla fine di qualche combattimento con nemici comparsi dal nulla.> E potrebbe scappare anche una irrisoria risata, immaginando la situazione al chiaro di luna, seduti su qualche masso e facendo scivolare le leve inferiori nel vuoto, come se nulla fosse. <Uh..> Sarebbe la prima volta che qualcuno gli proporrebbe di cibarsi di qualcosa che ha appena servito, ma non si tirerebbe indietro e, dopo un semplice <Grazie.>, andrebbe a distendere la mancina mano ed agguantare un piccolo spiedo, che interseca un pezzo di pizza. Boccone che verrebbe issato in alto, capo che dunque sarebbe piegato all'indietro, facendo discendere lo stuzzicadenti in modo rettilineo, rientrando nelle fauci umani appena spalancate. Un semplice morso, unico, per poter ripulire l'oggetto dal cibo e gettarlo infine, in un apposito cestino nei pressi. <Non vorrei annoiarti, dunque sarò breve.> Ovviamente argomenterebbe dopo aver ingoiato, non dimenticandosi delle buone maniere che gli furono insegnati. <Si parte da un inizio senza ricordi.> La sua prima fase sarebbe un vuoto totale. <I primi ricordi sono di qualche anno addietro.> Per far comprendere quanto sia vasto il ca...pitolo senza memoria. <Ho iniziato il mio percorso da Shinobi ed ero pure capace.> Piccola smorfia che si dipingerebbe sul volto, intanto. <Fin quando non son rimasto vittima di un incidente che ha distrutto quasi il mio organismo.> Fiaterebbe ancora, facendo sì che il proprio volume fosse sufficiente per esser udito da Yukio e non da chiunque, avvicinandosi pure al bancone affinché questo risultasse possibile. <Il mio sangue era oramai malato e, dopo numerosi tentativi sterili di trasfusioni, sono rimasto rinchiuso nel mio appartamento, estraneo alla realtà.> Sospirerebbe, appena. <Finchè...> E qui muterebbe la storia, una casualità che nessuno si sarebbe atteso. <Un angelo.> Potrebe definirlo così? <Vestito di camicia nera e cravatta rossa è venuto a salvarmi, in qualche modo, risanando ogni zona lesa.> Tutto ciò? <Ed in cambio non mi ha chiesto fortunatamente l'anima, eh.> Forse sarà condannato agli inferi per altri motivi, ma non per quel contratto mai firmato ma ufficiale. <E sono diventato così un componente della famiglia Goryo.> Le braccia dunque si allargherebbero, contemporaneamente, verso l'esterno: <Questo sono io.> Piegherebbe almeno il capo verso destra, di una decina di gradi: <Almeno credo.> Oh, c'è altro? <Ah dato che dovevo ingannare il tempo a casa, ho iniziato a studiare medicina.> Ed adesso? <Ora sono entrato nel corpo medici e sto apprendendo.> Avrebbe terminato, lasciando un sorriso alla figura avversa. <Ah ho saputo del Torneo.> Non aprirebbe il discorso, ma lo accennerebbe soltanto: lancerebbe la pietra e non nasconderebbe ancora la mano. [Chakra On]

17:56 Yukio:
  [Anteiku] Un sorriso sincero a mostrarsi sulle proprie labbra mentre, senza pensarci più di tanto, la propria lingua biforcuta fuoriuscirebbe dalla sua caverna per umettare le proprie labbra come un rettile "Bello sentire certe cose, comunque" Scrocchiando le dita della mano destra "Mi piace avvertire comunque una certa disponibilità da parte dei ninja dell'erba e non il menefreghismo che ricevo come sensazione da altri villaggi" piccola teoria che chiude li "Oh bhe, sigaretta dopo un combattimento è d'obbligo!" Figuriamoci che lui fuma mentre combatte, ma sono altri dettagli questi. Solleverebbe le spalle al suo grazie mantenendo quel sorriso tranquillo "Non c'è da ringraziare, dovrei farlo io del resto" Ridacchiando dolce fra se e se, dolce. Yukio. Vabbè, ci proverebbe con il suo sguardo "Oh no, nessuna noia, non avrei domandato sennò!" Ovviamente. Ascolterebbe senza problemi la narrazione di Koichi, assumerebbe tutte le informazioni che gli verrebbero date mentre, non per distrazione ma per voglia, continuerebbe a mangiucchiare qualcosina e a finire il bicchierino di grappa che gli è stato servito "Un angelo dalla camicia nera e cravatta rossa" Mugugna fra se e se, ripetendo le parole del Goryo lasciando che il discorso continui "Risanare zone lese, wow" Bhe, si, c'è da stupirsi ovviamente e non è cosa da tutti i giorni. Alla continuazione riguardo ad un patto con l'anima non può che sfoggiare una fragorosa risata divertita "Già, almeno non ti ha rubato l'anima" COFF COFF "Avete anche voi il proprio spazio fra le sedi dei clan, o sbaglio?" Domanda, inclinando la testa verso sinistra "E' una cosa che non ricordo durante la costruzione" Mugugna fra se e se "Se non è così dovrò provvedere alla costruzione della struttura ovviamente" E bhe! Visto che ci siamo parliamo anche di cose serie no? "Credi? Ancora dubbioso su chi sei?" Schioccando la lingua sul palato "Bhe, saprai al momento giusto ciò che sei" Mangiando un altro boccone di pizzetta o cose simili "Ottimo ottimo, nuovi medici. Ne abbiamo sul serio il bisogno, ne abbiamo pochi attivi e che possono permettersi di andare in battaglia" In effetti è stata una pecca da secoli quella di non avere sempre medici disponibili in una squadra "Il torneo, già" Passandosi la mano destra sui propri capelli "Devo prendere parte con gli altri esponenti per forza, e meno male che c'è Totoro!" Il quale si volterebbe verso Yukio con sguardo minaccioso "Oh suvvia, sarà questione di poco tempo, non ti sommergerò di lavoro" BUGIA! "Tu prenderai parte al torneo?" Domanda a Koichi, tacendo solo ora in attesa di una sua ennesima risposta.[ck off]

18:21 Koichi:
  [Anteiku] <Basta osservare colui che ha liberato questo suolo da un consiglio così avido> Inserirebbe immediatamente come risposta, proseguendo oltre dopo un lungo respiro, intenzionato a spiegare cosa volesse dire: <Dopo che ti hanno dichiarato Mukenin, alla fine potevi semplicemente rimanere in disparte e scomparire da questo palco.> Scomparire e tornare sotto un altro aspetto, un altro nome: praticamente una nuova identità e vita da intraprendere. <Ed invece sei tornato per il popolo e ti sei messo a disposizione loro.> Il ragionamento non farebbe una piega, infatti. <Dunque ti ripagano semplicemente con la stessa moneta.> Mugugna, quasi pensieroso: <Questo non significa che gli altri Kage non siano disponibili, non li conosco se non per le loro imprese.> Non si potrebbe incontrare un Nono Hokage in quella caffetteria, per pura casualità od un Hotsuma, intenzionato a visitare Kusa. <Forse dopo la tua presenza qui, l'Anteiku ospiterà altri personaggi illustri.> Lo augurerebbe, per il profitto in particolar modo che ne otterrebbe, data la generosità mostrata. Infatti la restante clientela, per tutta la sala, ordinerebbe tutta gioiosa e contenta; come darli torto? <Fortunatamente no, la mia anima risiede qui.> Si punta il petto, nella zona ove sorge quell'organo che continuerebbe a pompare sangue, incessantemente. <Forse un giorno lo incontrerò nuovamente e potrò divertirmi anche con lui.> Ironia? Così sembrerebbe, seppur la frase verrebbe espressa con una serietà disarmante, come se improvvisamente qualche neurone salterebbe via, rendendo folle quel suo pensiero. E poi la domanda sulla struttura allibita alla famiglia in cui apparterrebbe: mano destra che verrebbe innalzata, chiusa a pugno ad eccezione dell'indice teso, indirizzato verso l'alto; farebbe roteare leggermente quel polso, quasi a segnalare tutta la costruzione. <Eccola.> Ed intenderebbe davvero l'... <Anteiku.> Quella radunerebbe tutti gli elementi, tutto lo staff sarebbero ospitanti del gene innato e potrebbero trasformarsi cambiando totalmente personalità, risvegliandola direttamente nel proprio subconscio. Una cosa divertente, sicuramente una visione che potrebbe esser scambiato come una messa in scena, un'opera teatrale d'avanguardia. <Chi essere.> Ripeterebbe fra sé: <Per una persona posso essere una cosa differente rispetto ad un'altra persona. Tutta questione di punti di vista.> Relativo, questo vorrebbe dire? <Sarebbe corretto dire che siano le nostre scelti a determinare chi siamo.> E t'oh, anche le esclamazioni filosofiche. Sarebbe forse complesso seguire il Chuunin, il quale sembrerebbe agire su molteplici piani, cambiandoli, invertendoli e ruotandoli a proprio piacimento. Una stramba personalità, senza ombra di dubbio. <Non vorrei essere al tuo posto.> Sussurrerebbe verso Totoro lì presente, con quello sguardo minaccioso. <E' un buon allenamento, alla fine.> Sottovaluta l'intero progetto? <Saranno anni che non dimostro effettivamente le mie capacità.> Scioccherebbe lungo il collo, piegando la testa in ambedue le direzioni prima di raddrizzare. <Però ho intenzione anche di divertirmi.> Cosa da non sottovalutare, alla fine. <Qualche suggerimento?> Si avvicinerebbe appena al bancone, piegando il busto in avanti, mostrandosi più vicino al volto di Yukio, pericolosamente forse. <Qualche tattica da utilizzare al torneo, qualche informazione su qualcuno a cui dovrei stare attento o.... delle terme in cui posso andare?> Sorriso che si amplierebbe gradualmente, fino all'ultima parte, divertito appena. [Chakra On]

18:54 Yukio:
  [Anteiku] "Sai, sembra di rivivere un vecchio ricordo" Chiudendo per un attimo gli occhi, riaprendoli poco dopo "Una ragazza mi disse di liberarmi da tutto e da tutti, andare in anonimato fuori dal mondo e poi la sua domanda: L'anonimato non gli piace?" Un attimo di esitazione "Purtroppo non riuscii a darle una risposta seria se non vaga, una risposta... Scontata, ecco" Sbuffa "Odio le cose scontate ma alla fine dei conti non posso volere l'anonimato. Le risposi che ho delle persone da proteggere e non potevo mollare" Solleva le spalle "E alla fine ho seguito la mia scelta, tutto qui. Non siamo molto differenti io e gli altri kage anche su questo punto di vista" Commenta "Non li troverai mai perchè sono altri tipi, non sono persone da... Divertimento, o meglio così la penso" Solleva la mano destra "Ho incontrato molte persone famose e le ho invitate nella mia magione, posso dire che ci sono soggetti di un certo grado a livello mondiale che si divertono come i pazzi, altri che invece... Non riescono proprio, non è nella loro indole" Sbuffa "Anche se sono un kage... Non mi interesserebbe minimamente se uscissi da qui ubriaco marcio ed iniziassi a fare balletti sexy sui lampioni" Ridacchia, divertito "Proprio perchè sono così, e ormai si sa... Ma loro, forse, avranno un altro modo di essere con tutti quanti; il mondo è bello perchè è vaio... Ma vabbè, anche questa frase è una mezza puttanata" Indicando con l'indice destro il proprio bicchierino "Ne versi ancora un poco per favore?" Schiudendo appena gli occhi verso di lui "Uhm, appartamenti di sopra o nel retro e tutto qui... Bhe" Voltandosi a sinistra "vedete di segnare un programma per domani, dobbiamo fondare anche il loro quartiere, potrebbe essere benissimo nei dintorni, problemi di costruzioni qui non ne abbiamo e tutto è ancora edificabile per innalzarsi" ALZARE ANCORA I LIVELLI?! "Dovrò poi parlare con qualche tuo superiore del clan, sempre se non sei tu il rappresentante" S'intende, ovvio "Uhm che tu possa essere una persona differente rispetto a chi trovi avanti è scontato, il punto è che: Mettiti avanti ad uno specchio... Poi dimmi chi sei" E non è facile come possa sembrare eh "Bhe, un buon momento per far vedere quanto vali, nh? E comunque... Trucchettini..." Inclinando la testa di lato "Hanno rifondato la vecchia aera in cui venne orochimaru a disfare il combattimento... Quell'arena la conosco abbastanza bene; il consiglio che ti posso dare, soprattutto per i konohani, sfrutta il terreno dalla tua parte, vedi di analizzarlo il meglio possibile, loro giocano in casa e tu no, se hai il terreno dalla tua parte potrai essere ovviamente un buon avversario, inizia da li... Per quanto riguarda i presenti io non possiedo la lista degli iscritti, sarà tutta una... Sorpresa!" Muovendo le mani verso l'alto, lasciandole ondeggiare "E ci sarà sicuramente da ridere..." Iniziando già da ora a ridacchiare, figuriamoci![ck off]

19:20 Koichi:
  [Anteiku] Anonimato? Come potrebbe essere una figura così scenica come il Tessai al di fuori dello spettacolo, escludendosi la vita da protagonista e limitarsi come semplice comparsa? Una commedia che sicuramente potrebbe avvicinarsi maggiormente al concetto di noia, conoscendo vagamente la tipologia di persona che avrebbe dinanzi. <La fame che segue...> Continuerebbe dopo qualche secondo, spezzando appena il discorso: <...O addirittura precede una figura di tale calibro a volte può rendere una prigione davvero fastidiosa.> Ed intanto prenderebbe ancora quella bottiglia di grappa e la verserebbe nel bicchierino dinanzi, colmandolo nuovamente, e, se fosse necessario, eseguirebbe movimento analogo in altri bicchierini, lì presenti, dinanzi al bancone. <Un etica, un'apparenza che bisogna mantenere per dare il buon esempio agli altri, come se fosse necessario distaccarsi da quei vizi umani e porsi al di sopra.> Capo che verrebbe appena ruotato a destra, in un commento estraneo al dialogo: <Un senso alquanto amaro e triste.> Sussurra, non volendo implementare anche tale giudizio nella conversazione, preferendo farlo sfociare via, altrove, dissolvendosi come il fumo di una sigaretta, nell'area circostante. <Aspetta un attimo.> Incentiverebbe, osservandolo dritto negli occhi, ponendo i palmi sul bancone, ma senza impattare. <Se accadesse ciò, dovrò essere anche abbastanza abile da seguire e poter disegnare la scena.> Affermerebbe, con un pizzico di grinta: <Non potrei perdermi qualcosa di simile.> Si potrebbe quasi notare una scintilla all'interno delle proprie iridi, due zaffiri alimentati da un fuoco poderoso. <A meno che...> E la voce scemerebbe appena, constatando alcuni elementi: <... non sia accanto, per accompagnare questa danza, incitandoti.> E la scena si riverserebbe in un qualcosa di più tragico, neanche concepibile dalla mente umana. Scrollerebbe appena il capo, quasi risvegliandosi da quell'immaginazione, catapultandosi nella realtà in cui si troverebbe. Che shock, che sequenza di fotogrammi si son accavalati nel proprio cervello. <Rappresentante?> Quasi sorpreso che sia stato scambiato per ciò: <Mi dispiace, ma qui è Nimura Goryo a gestire la famiglia.> Che l'altro non abbia udito tale nominativo? <Ora, a meno che lei non riversi in me tale responsabilità, non ho voce in capitolo.> Chiuderebbe anche quell'argomento, immaginando che la superiore non gli possa permettere tale carica, tale responsabilità. Ma mai dire mai, già! <E se lo specchio non riuscisse a specchiare tutto me stesso ma solo una parte?> E quel sorrisetto sembrerebbe assumere un accento più divertito, allargandosi a dismisura. L'altro non sembrerebbe conoscere tutti i dati a riguardo, seppur i Goryo possono definirsi lontani parenti dei Kokketsu, un ramo anomalo fuoriuscito improvvisamente. <Non sarebbe bello sfruttare l'occasione, dopotutto? Se tornassi vincitore, ne guadagneresti anche tu, avendo un nuovo Special Jounin a tua disposizione.> Ma lui prima non aveva espresso che era un Chuunin? Ed ora perché mai ha.... Mh, vi è qualcosa di losco in quella provocazione? Potenzialmente si, dato la complicità che sembrerebbe richiedere, quasi strappare. <Un'arena degna dell'evento.> Rifletterebbe a riguardo di quelle parole e sul fatto che stia giocando fuori casa e che dovrà scontrarsi probabilmente con dei Chuunin d'altri villaggi. <Quando andrai lì, posso venire con te?> Anche se dovesse andare qualche giorno prima rispetto alla marcia prevista per i suoi colleghi; <In questo modo, non avrei problemi per ingannare il tempo e distendere i muscoli.> Tra alcol, fumo e.... Non manca qualcosa? [Chakra On][EXIT]

19:37 Yukio:
  [Anteiku] "ma diciamo che tutto ciò che viene detto in un bar rimane dentro al bar. I soliti segreti, un po' come un medico ed il proprio paziente... Quindi" Sospirando, afferrando il bicchierino "Posso lasciarti senza risposte o meglio, lasciarti l'ultima parola" Ridacchiando fra se e se, scolandosi completamente la grappa che è stata appena versata "Oh, se accadesse?" Ride, ancora "Mai dire mai" Sollevandosi dal proprio sgabello "E pago io" Lasciando varie banconote sul bancone nel momento in cui si alza "Nimura. Mi ricorderò. Verrò nuovamente qui per parlare di cose più serie" Un occhiolino d'intesa "Oh bhe io miro sempre nell'incitare i miei ninja, quindi è inutile che ti dica: fai del tuo meglio. So bene che tutti lo farete" Ruberebbe le ultime nocciolino che erano li sopra sotto lo sguardo truce di Totoro che voleva mangiarle "mangia le olive, stronzetto" Iniziamo bene. Quest'ultimo risponde a Yukio ed i due scoppiano in una risata amichevole "Difficile che vada al torneo in perfetto orario, sinceramente credo che arriverò nel momento che inizino i combattimenti, è meglio per te che procedi con gli altri ninja per poterti preparare bene, sul serio" Un sorrisetto ed un ennesimo occhiolino a Koichi, lanciando una arachide e prendendola al volo, masticandola. Per i pagamenti, bhe uno del gruppo pagherà e forse anche in abbondanza, un pagamento che a momenti servirebbe a compare l'intero stabile, ma sono punti di vista questi.[END]

Koichi e Yukio si conoscono per la prima volta nell'Anteiku caffè, una semplice chiacchierata e discussioni varie che partono da situazioni private fino al torneo, una piacevole chiacchierata.