reagire o morire

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16:57 Mekura:
  [--> campi] Si sono dati appuntamento o per meglio dire il kiriano le ha ordinato di raggiungere i campi di addestramento. Mekura allunga il passo portando addosso degli abiti comodi. Deve ancora riprendersi con la gamba, non le fa male ma le è stato chiesto di non sforzarsi...non è una cosa che può promettere dato chi le deve "parlare" sempre ammesso che voglia parlare con lei. Non saprebbe neppure cosa dirgli francamente: ha sbagliato, ha fatto delle scelte discutibili, fa parte di un seme discutibile ed a sua volta si deve riprendere da tutto quello che sta succedendo ed è successo. Indosso porta una casacca blu scura aderente con lo scollo quadrato arrivando chiudersi lateralmente sulla destra in linea con il seno. Il braccio destro, dalla scapola fino alla manica lunga è bianco con delle linee nere che simulano la squamatura di un serpente. Il capo scivola morbido lungo i fianchi con un leggero taglio dietro la schiena dove e possibile intravedere una maglia a rete. Pantaloni col sabbia aderenti lungo la gamba con un paio di stivali che arriverebbero al di sopra della caviglia, alle mani un paio di mezzi guanti neri. Con se porterebbe anche una tasca porta oggetti da attaccare alla cintura e posizionata dietro la schiena. All'interno documenti, un rotolo, una serie di fumogeni e due tonici coagulanti e di chakra. Cammina in direzione dei campi fermandosi davanti ai tre ceppi, praticamente l'unico vero luogo di ritrovo di quel posto abbastanza grande...è stato vago su dove andarlo ad incontrare, ma probabilmente lui sa già dove si trovi in questo momento. [equip : guanti ninja][2 tonici coagulanti/chakra, rotolo, 2 fumogeni]

17:05 Raido:
  [Campi] Ha dato appuntamento a Mekura ai campi di addestramento per risolvere la questione una volta per tutte. Mettere fine a tutta questa storia e lo sa, sa benissimo che l'unico modo per risolvere questa faccenda e ucciderla, toglierla di mezzo per impedire che Kaori soffra di nuovo per causa sua. E' una decisione cruda, difficile ma quasi necessaria eppure, eppure in questi giorni si è ritrovato a pensare a molte cose, forse troppe. Se la uccidesse, diverrebbe comunque qualunque criminale di questo mondo, diverrebbe quella cosa oscura che vide Kaori in quella visione e non può permettersi si giungere veramente a tanto, non può permettersi di macchiarsi in questo modo. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Nell'orecchio ha una trasmittente per tenersi in contatto con gli altri nonostante la distanza. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 45 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 38 kunai, 43 shuriken, 27 kunai a tre punte. Nel portaoggetti ha posizionato un fuda con all'interno un respiratore per eventuali evenienze subacquee. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, piegati in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 10 fuda potenzianti. Intorno all'avambraccio destro, sotto la copertura del vambraccio, ha posizionato una particolare fuda speciale con il sigillo "potenza" dotato di forza maggiore. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S ovvero la katana, la nodachi e la katana a doppia lama, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Porta tutto quanto l'equipaggiamento, non sa cosa può succedere oggi, non ha idea di quello che potrebbero farsi a vicenda e non ha voglia di correre rischi, non oggi, non adesso che ha finalmente riabbracciato la sua donna dopo mille pericoli. Si dirige verso i campi con passo tranquilli e pacato, sguardo fisso dinanzi a se, occhi glaciali come quando è giunto nel paese dell'erba ma si fermerebbe, si fermerebbe a 5 metri dalla Hyuga la quale si trova vicina ai tronchetti<Mekura>il tono è serio, deciso, non vi è sorpresa, non vi è eccitazione, non vi è umorismo. Questa è la resa dei conti. [Chk on][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

17:21 Mekura:
  [campi] Ed appunto eccolo li, bardato di tutto punto ad esclamare il suo nome per darle una idea precisa che questo non sarà una passeggiata. Non le importa, ha dato tutto quello che doveva dare a chi doveva darlo. Ha avuto modo di chiedere scusa a Kaori e ha avuto modo di poter vedere e sentire almeno una volta suo padre, le può bastare, chiedere di più non le servirebbe a molto alla fine. Mekura si concentra, lo guarda, prende un lungo respiro cercando di rilassarsi. SI gira verso Raido sollevando il mento e rimane in allerta, assumendo una posizione difensiva, portando la gamba destra davanti a se, la schiena dritta come in attesa di un attacco e le braccia distaccate dai fianchi pronte ad essere sollevate per potersi riparare o attaccare. Il chakra scorrerebbe nel suo corpo con forza e Mek stringendo la gola si concentrerebbe ancora sul respiro controllando che il suo fisico sia abbastanza sciolto per poterlo utilizzare. Attivare il byakugan? è un rischio, potrebbe essere un'atto per attaccare per prima ed incentivarlo a reagire di conseguenza. Potrebbe costarle del chakra attivare successivamente il byakugan dandole il tempo per farlo, ma per ora non vuole mostrarsi per prima. Lo fissa, in silenzio, seria, scura, arrendendosi ad un certo punto all'eventualità, abbracciandola, accettandola. Forse morirà oggi, ma va bene così, deve raccogliere quello che ha seminato. <sono qui> risponde amaramente rilassando le spalle, aspettando che quel uomo faccia la sua mossa, che le vada addosso oppure dia aria ai suoi pensieri. Assottiglia le labbra e stringe i denti gonfiando il petto mentre i secondi durano una infinità di tempo. Forse doveva portare più cose ma no, dovrà affrontare questa sfida grazie a se stessa, dovrà decidere lei che cosa fare, sia se questa cosa vada a finire nel conflitto o meno. [ch on][stesso equip]

17:42 Raido:
  [Campi] Finalmente sono faccia a faccia, finalmente può guardarla negli occhi e non lo nega, la disprezza, la odia per quello che ha fatto alla sua Kaori, per quello che ha osato farle. Nel profondo del proprio cuore vorrebbe davvero vederla morta, vedere il suo corpo a terra senza vita come ultima vittoria dopo una storia del genere. Una lotta praticamente infinita quella che hanno disputato in questi mesi e sapere che parte di tutto questo male, parte dei disguidi avuti con Kaori sono a causa sua. L'ha tradita, ha tradito Kaori e ha tradito la fiducia che lo stesso Jonin ha riposto in lei. Ha praticamente consegnato Kaori nelle sue mani, le ha chiesto di proteggerla ma non lo ha fatto, anzi, l'ha buttata tra le braccia del nemico senza nemmeno rassicurarla lasciandola sola al suo destino e solo i Kami sanno cosa ha patito la ragazza in quella cella, in quel posto maledetta. Solo loro sanno quante volte Mekura deve pagare e quanto la rabbia dell'albino sia elevata. La mano sinistra è posata sull'elsa della katana legata alla vita; giochicchia con il pomello di essa mentre scruta l'altra senza muovere un muscolo o fare altro passo. La osserva voltarsi, ne guarda il corpo sciolto come se avesse accettato tutta questa storia, come se avesse accettato il proprio destino. Umetta leggermente le labbra mentre prepara il proprio discorso ma inutilmente; non sa esattamente cosa dire, non sa esattamente cosa fare o come comportarsi ma sa che deve rimanere calmo e decidere ogni singola mossa da effettuare in questo preciso momento. Ne ode quelle semplici paroline a conferma del proprio pensiero, ha accettato tutto quanto ed è pronto ad accogliere il proprio fato come un fulmine che colpisce un albero<L'hai lasciata sola, quel giorno, con Akane>comincia a parlare, il tono è basso, serio, non accenna ad aumentare, non lascia percepire la rabbia o la furia ma solo un piccolo, impercettibile istinto omicida<L'hai abbandonata al suo destino>continua con il proprio dire ripensando ai vari momenti e nel mentre il cuore accelera il battito rendendolo insostenibile, sta per scoppiare, gli manca poco, davvero poco<E per colpa tua ha creduto che l'avessimo abbandonata, che io l'avessi abbandonata>si ferma qui, non parla più, non vuole più dire niente lasciando a lei la parola. [Chk on][Stesso equip]

18:02 Mekura:
  [campi] Rimane a fissarlo, osserva cosa sta facendo e come la guarda, rimane immobile e quasi non batte ciglio. Sente quelle parole alla fine che le ricordano chi è e che cosa ha fatto. Si concentra ancora con il respiro tremando appena, per poi abbassare il capo. La sera sta giungendo, ormai la luce si arrossa per scomparire, sente una lieve brezza sulla pelle, ma rabbrividisce da dentro. Ripensa a se stessa, a quello che ha fatto ed ai suoi figli. Forse, per loro è meglio se non ci fosse, se smettesse di esistere, di vivere insomma e pagare il rezzo. Porta una ciocca di capelli indietro mentre rilassa i muscoli. Afferra la sacca posteriore e togliendola dalla cintura la guarda e la lascia cadere di fronte a lei. "paff" sul terreno, mollandola li, guardandola in silenzio per qualche secondo per poi allontanarsi di lato di un paio di metri in modo da non averla vicina. Cosa dovrebbe dirgli? che le dispiace? non è servito a lei allora, non servirà a lui adesso, anche se era sentito come mi dispiace, se le avessero riso in faccia o urlato non li avrebbe biasimati, lei stessa avrebbe fatto lo stesso ora come ora. Aveva fatto una scelta, sbagliata, una scelta terribile e disumana e non ci sono scuse. <non sapevo se Akane fosse in ascolto, quella donna aveva dimostrato di essere pericolosa e piena di risorse e allora mi sono fatta prendere dal terrore di peggiorare la condizione di Kaori perdendo l'unica possibilità di ritrovarla> abbassa il capo di nuovo <sbagliando clamorosamente> abbassa il capo togliendosi i guanti ninja per poi buttarli vicino alla tasca posteriore. Prende un lungo respiro per continuare a parlare con tutto il peso delle parole che le stavano uscendo fuori <non ci sono scusanti, se ci provassi non avrebbe comunque senso o valore farli, non da parte mia> Si guarda le mani portandosi i capelli indietro successivamente continuando a concentrarsi sul respiro. <...l'unica cosa che potevo fare di concreto e l'unico modo in cui potevo essere utile alla fine era permettervi di tenere occupata Akane e combattere> abbassa le braccia e di pone frontale a questo arrendendosi <ma non è lontanamente vicino a scusarmi per quello che ho fatto e ne pagherò per sempre le conseguenze> solleva lo sguardo sempre con quella espressione vuota <sei qui per uccidermi?> chiede, guardandolo in faccia, paura? si c'è paura, ma allo stesso tempo c'è sempre quella sofferenza e quella rassegnazione, quello sfinimento, quello spirito distrutto dal rimorso e da quello che ha subito a sua volta. [ch on][stesso equip]

18:25 Raido:
  [Campi] Gli occhi puntati sul volto della Hyuga, il disprezzo per quello che ha fatto è tanto, davvero troppo per essere concepito ma le azioni che sta mettendo in atto in questo momento lo lasciano sorpreso e allibito. Nota il portaoggetti cadere per terra, venire mollato sul suolo come se fosse una cosa inutile; gli occhi va a essere strizzati, osservano quella scena con estrema attenzione per poi udire le di lei parole, sentire ciò che ha da dire. Ha sbagliato, ha sbagliato eccome, più di quanto si pensi ed è questo che lo porta a odiarla ancora di più<Avete fatto piano su piani, indagini su indagini senza soffermarvi mai su quello che avevate davvero tra le mani>la interrompe cominciando a parlare. Sta parlando esponendo il suo pensiero, un pensiero ovvio quanto importante, molto importante<Sapevamo che Kaori era importante per loro. Pensavi davvero che le avrebbero fatto del male anche se ti avessero sentita? Pensavi che avrebbero rinunciato a lei? No perchè tu non ci hai mai pensato, non hai mai pensato a lei ma solo a te stessa, al tuo tornaconto personale e nient'altro>la mano destra va a stringersi, il pugno si chiude mostrando il bianco il delle nocche, un bianco che aumenta sempre di più minuto dopo minuto<E lei ci è andata di mezzo>il braccio inizia a tremare leggermente per la troppa pressione nell'arto, una pressione che va crescendo ma ancora resta allibito. Ne vede i guanti cadere a terra, buttati con un'arrendevolezza senza pari, un qualcosa che non ha mai visto fare a nessuno. Continua ad ascoltarne le parole in completo silenzio, continua a restare in silenzio per permetterle di parlare fino a giungere a quella domanda, a quella domanda che si sta ponendo da giorni. Vuole ucciderla, una parte di se vuole davvero farla finita ma nel vedere tutto quanto, nel vedere tutta la scena, gli insegnamenti di Hotsuma giungono nella di lui menti, tutta la sua istruzione<No>ecco la risposta a quella domanda, una semplice quanto significativa risposta. Non è li per quello, non dopo quello che ha visto<Sono uno spadaccino e non attacco chi è disarmato e non attacco quelli come te>una risposta criptica per certi versi ma cosa vuole dire? [Chk on][Stesso equip]

18:53 Mekura:
  [campi] <appunto> afferma lei sentendo quanto aveva da dire sulla questione, sul fatto che Kaori fosse importante <se avessi parlato e se mi avessero sentita potevano impedire subito di parlare e portarla via senza alcuna prova da seguire, trovarla sarebbe stato più difficile> anche lui aveva tra le mani le indagini, <potevano guidarci dove volevano e come volevano..lo hanno fatto dal principio del resto> ma non è qui per spiegarsi, neanche il tono è quello di uno che cerca di proteggersi o giustificarsi, ha detto solo quello che ha pensato in quel momento, in quei terribili momenti. Stava pensando di urlare, di maledire Akane dall'auricolare, di andarla a prendere, di chiamare tutto il villaggio e di metterlo in allerta, ma non lo ha fatto per le conseguenze che potevano esserci. Si incammina verso Raido a questo punto arrivando a tre metri di distanza da questo, lo guarda e dopo secondi lunghissimi, si mette in ginocchio lasciandosi cadere su queste. Solleva il mento e ancora una volta controlla il suo respiro per poi abbassare il capo <...> lei c'è andata in mezzo, lei ha subito l'angoscia di essere da sola ed abbandonata da tutti, La hyuga doveva capire, ha subito lei stessa quel tradimento: la prigionia, il fatto che volessero utilizzarla come cavia, le continue torture mentali per convincerla ad arrendersi, i compagni di squadra insieme a lei che non solo peggioravano la situazione, ma la costringevano a considerare la cosa "normale". Nessuna vera comprensione, si era ripromessa che non avrebbe mai trattato nessuno così. Ma allora aveva si e no 15 anni, era una genin appena fatta, aveva il compito ed il dovere di essere forte per non sminuire il fratello e di farsi valere come Ninja quando tutto e tutti le dicevano che non era portata a farlo. Allora l'avevano catturata, stordita mentre qualcuno faceva dei commenti audaci alla sua persona facendole temere che le avrebbero messo le mani addosso se ne avessero avuto la possibilità. Volevano solo utilizzarla per provare un farmaco che potenziasse le capacità fisiche con il rischio di ucciderla per il dolore o comunque ucciderla e basta e per difendersi è stata costretta a sopravvivere ed uccidere senza l'uso del chakra. Lei doveva essere la prima a comprendere, ma ha preferito con il tempo dimenticare e reprimere. <lo so cosa sono, non devi per forza rispondere in modo criptico> afferma questa, diretta, sincera <uno spadaccino non attacca gli indifesi, gli innocenti e di chi non vale la pena di sporcare la spada> afferma questa secca <io non sono una indifesa, ne una innocente, ma so che sono una pusillanime, una falsa, una assassina, una traditrice, una che di puro ha solo i geni> e non è ancora finito <debole, una disperata, ipocrita...che non ha saputo tenere fede alle sue promesse, proteggere i suoi compagni...salvare i suoi figli> ed è di nuovo vuoto..di nuovo li dentro, di nuovo a guardare il viso spendo di un bambino. Poteva essere di Akane, di qualche altro ovulo, non poteva avere nessuna connessione con lei, quel corpicino aperto. Ma l'idea che tra di loro ci potesse essere sua figlia o la copia dei primi bambini che hanno tirato fuori dagli ovuli che le hanno estratto non fa che peggiorare i suoi incubi. Ancora, ed ancora...quando hanno fatto nascere quei bambini? quante volte li hanno usati in quel modo? quante volte la sua progenie è morta in quella sala? per quel uomo? <probabilmente, fai bene a non sporcare la tua lama> [ch on][stesso equip]

19:13 Raido:
  [Campi] Non trova un senso nelle sue parole, non trova il minimo senso in quello che dice la Hyuga perchè a conti fatti non è veritiero niente<Guidati? E' passato un mese. Un mese è rimasta chiusa in quella prigione e tu parla di guidare?>se li avessero guidati non ci avrebbero messo tanto a trovarla, non avrebbero impiegato tutto questo tempo inutilmente<Bastava una sola parola, una soltanto per farle capire che non era da sola. Anche un semplice sussurro e avrebbe capito che eri in ascolto e sapevi tutto ma hai preferito fartela addosso, hai preferito restare in silenzio perchè tu sei la donna vissuta, vero?>comincia a ricordare gli screzi con Kaori, comincia a ricordare quei giorni in cui hanno litigato le due ragazze e lui ha assistito a tutto quanto arrivando ad alzare persino la voce con entrambe<Tu sai come comportarti perchè hai vissuto i mali della vita, sai quanto possa essere brutta, non è vero?>domanda con voce serpentina, sibila quelle parole pregne di veleno in ogni loro forma ma non riesce a trattenersi e a stare tranquillo, non riesce a non dire ciò che pensa in questo momento. Il cuore pulsa sempre di più pulsa in modo continuo a senza cedimento alcuno. L'ira aumenta eppure cerca di trattenersi, cerca di restare il più calmo possibile<Tu non sai niente di come gira il mondo e non hai il diritto per fare la predica a qualcuno>...<Ricordi quel giorno? Eravamo in viaggio per Iwa e stavi litigando con lei? Ti ricordi cosa le hai detto? Kaori ha capito meglio di te come funziona il mondo e ironia della sorte, lo ha capito per causa tua>l'ha lasciata al proprio destino riuscendo a farle vedere quanto il mondo possa essere crudele e spietato, una verità che non le ha mai detto veramente preferendo tacere e rimanere in silenzio. Tutto quanto fluisce nella di lui mente, arriva al cervello con forza riempiendogli la testa di pensieri, uno più grande dell'altro. Nota ancora il di lei fare, si inginocchia e sente quella descrizione di se stessa. La guarda mentre le leve inferiori si avvicinano mettendosi in movimento. La mano destra va ad afferrare l'elsa della katana estraendola. Cammina ancora verso di lei percorrendo quei 3 semplicissimi metri per poi fermarsi a 60 centimetri. Il braccio si alza, la lama della katana viene affiancata alla parte destra del suo collo<Io non uccido chi si arrende>ecco perchè non uccide quelli come lei, non per tutto quello che ha detto ma semplicemente per questo piccolo dato di fatto<Cosa vuol dire quello che hai fatto oggi? Ti ho sempre visto come una sfida essendo tu un membro di Alba ma mi sbagliavo, non sei niente e non vale nemmeno la pena combattere contro qualcuno che ha già deciso di arrendersi alla vita>abbassa il braccio portandolo perpendicolare al corpo mentre continua a fissarla con maggiore disprezzo per questo nuovo lato di lei<Saresti persino disposta ad abbandonare i tuoi figli...che schifo>si volta, il disprezzo aumenta in modo immenso nei suoi confronti per poi cominciare a mettere le distanze. [Chk on][Stesso equip]

19:56 Mekura:
  [campi] <ho solo deciso di arrendermi a chi meritava di prendere la mia vita> afferma senza mezzi termini rimanendo in ginocchio mentre questo si allontana lasciandola li, disgustato dal suo comportamento, cosa le importa? cosa ha da dimostrare ancora? ha dimostrato di non essere nulla. <ho rovinato una vita, non so quanto la mia abbia senso di continuare, neppure per proteggere i miei figli, che francamente mi odiano per i miei continui viaggi come ninja e non hanno bisogno di protezione da parte mia. Sono stata costretta a lasciarli a Kusa ricordi? è l'evidente prova che più stanno lontano da me più possono avere una vita sicura e con il tempo tranquilla, cosa avrei da offrire per loro? quale amore?> i quali tuttavia sarebbero rimasti salvi, in qualche modo. <credi quello che vuoi, non ho più interesse a dimostrare nulla, a spiegare quanto abbia sbagliato, quanto sia inferiore> rimane così, inginocchiata disinteressata da quanto schifo si faccia da sola o quanto lui provi schifo per lei. <non ho più interesse a difendermi, non ho più nessun interesse a dimostrare chi sono perché sappiamo bene chi sono, fai quello che vuoi, indignati perché pensavi che potevo essere una tua pari e sgridarmi allo stesso tempo> magari sta confondendo tutto, sta confondendo tutto quello che sta dicendo, tutto quello che sta sentendo, quello che sta provando. <tanto sarà sempre in errore qualsiasi cosa faccia, se non con te con Kaori, se non con Kaori con il clan, se non con il clan con il villaggio, sarò sempre, SEMPRE IN ERRORE> si rimette in piedi iniziando a ringhiare <cosa volete da me? COSA VOLETE DI PIù?> apre le braccia sfiancata <farò schifo uguale, sarò inferiore uguale e tale a prima, che cosa sei venuto qui a fare? non mi vuoi uccidere? mi volevi solo fare la ramanzina? era questa la sfida che cercavi da me? volevi solo pestarmi a sangue per farmi intendere di non "farlo mai più o te la vedrai con me"? cosa cercate tutti da me? quale sfida vuoi cercare DA ME?> è sfinita, assolutamente sfinita da questa storia. <va bene FALLO, avanti! sfogati, tagliami una mano, usa la tua spada, agitandomi per il tuo sollazzo e compiacere al suono della tua furia E poi a cosa servirà? a niente: vinceresti, ribadendo che sei il giusto, che io sono una schifosa colpevole, non ci trovi nessun gusto altrimenti> ringhierebbe verso questo facendosi prendere da una furia improvvisa. <ti faccio schifo? che differenza c'è tra adesso e prima? perché mi sono "arresa alla vita" e sono disonorevole? che almeno prima ero una stronza egoista ma combattiva? certo molto meno disgustoso> afferma lasciandolo andare. <Mekura! devi cercare di dare tempo alle persone, MEKURA devi cercare di collaborare! MEKURA devi resistere perché sei una Kunoichi, MEKURA devi arrenderti! devi sentirti in colpa, devi soffrire, devi lasciare perdere, non devi lasciare perdere, devi agire, non devi agire, devi aiutare gli altri? perché cerchi di aiutarmi? ti arrendi alla vita che schifo> inizia a sorridere ferocemente per la frustrazione <ditemi che cosa devo fare? COSA? cosa nella vostra infinita saggezza dovrei fare o non avrei dovuto fare> continua ormai senza freno <ah lo so, lo so! stai per dire qualcosa di tempestivamente pronto per farmi sentire il verme che sono alla ennesima potenza> spalanca le braccia <va bene, CONTINUA, disprezzami! ODIAMI, non arrivi neppure ad un decimo di quanto mi odi io da sola> porta le mani nei capelli <ma chi sono io per parlare, chi se ne frega di quello che dico e sento, tutte balle vero? tutte balle, balle di una debole> scuote la testa stringendo gli occhi e gonfiando il petto <e guardami mentre ti parlo> corruga la fronte guardandolo <ne ho abbastanza, sei venuto bardato come per andare in guerra, io non ne ho bisogno, ora girati imbecille, se devo prenderle almeno non mi farò dire che ho attaccato per prima e alle spalle> e quindi lo aspetta tenendolo d'occhio, in piedi con uno sguardo di odio e frustrazione negli occhi. [ch on][no equip]

20:59 Raido:
  [Campi] Figli, parla di figli in quel modo come fossero semplici oggetti inutili e privi di significato. Basta questo a scatenarne le ire funeste. Sente la rabbia montare su a dismisura ma non una rabbia cieca e priva di sentimento, una rabbia triste. Il cuore del Jonin è pervaso da una strana e immensa tristezza, un alone viole che ne avvolge tutto l'essere eppure il sigillo non è attivo, quindi cosa sta succedendo? Una tristezza effimera che continua incessante nel di lui essere, una tristezza che aumenta secondo dopo secondo non lasciando spazio alcuno ad altro tipo di sentimento o sensazione. Rinfodera la katana, la rimette a posto con un movimento lento per poi andare a voltarsi verso Mekura. Ha già percorso 5 metri e la distanza è aumentata ma non sente le altre parole, non sente più niente, oramai la testa è completamente rivolta a quella prima affermazioni riguardante la sua progenie. Lo sguardo è scuro, chinato verso il basso. Il braccio destro si muoverebbe venendo portato all'altezza dell vita, la mano ben aperta va ad afferrare l'elsa della katana, la tiene stretta per evitare che possa scappare; porta il piede sinistro in avanti con gambe sinistra annessa; piede destro tenuto indietro, la pianta è leggermente rialzata mentre la punta del suddetto permane fissa sul suolo. Le gambe vengono flesse verso il basso, le ginocchia piegate in modo che tra polpaccio e coscia si formi un angolo di circa 40 gradi. E' in posizione per attaccare, nel mentre il chakra inizia a muoversi velocemente verso le gambe e non solo. Potenzia gli arti inferiori ma va a anche a convogliarsi all'interno dell'avambraccio destro. Una volta fatto questo tenterebbe di scattare verso l'avversario al massimo della propria velocità. Nuova forza e pressione impressa nel piede destro che fa da perno, lo spinge contro il suolo per poi portarlo in avanti cercando di eseguire uno scatto velocissimo [Houjutsu > Mente avversaria lo spostamento è invisibile]. Corre senza sosta e in quel movimento è visibile una piccola goccia d'acqua cadere dal di lui viso che va a bagnare il suolo dei campi di addestramento. Se fosse giunto a distanza d'ingaggio farebbe forza con la mano sull'elsa della katana per poi provare a estrarla in direzione della Hyuga in direzione obliqua dal basso verso l'alto che va da sinistra verso destra cercando di assestare un perfetto taglio al suo corpo. Cercherebbe di eseguire quella specie di fendente con la katana che parte dalla di lei vita, la parte di destra, per poi concludersi alla spalla sinistra, sempre di lei. Un attacco potente e lo spostamento di tale attacco dovrebbe risultarle persino invisibile e quindi non dovrebbe riuscire a schivare in nessun modo. Se l'avesse colpita o meno, non gli interessa poi tanto perchè dal viso è possibile notare come delle lacrime comincino a scenderne. Le guance vengono solcate dalle lacrime, gli occhi divengono completamente rossi, bruciano e mostrano anche una tristezza senza pari, una tristezza che non ha mai mostrato a nessuno però Mekura è riuscita a tirarla fuori, è riuscita a tirargli fuori quel sentimento in modo così prepotente<Credi che i tuoi figli vivrebbero meglio senza di te?>la è crude, decisa ma allo stesso tempo afflitta, distrutta dalle lacrime che continuano a sgorgare<Credi che possano amare qualcun'altra allo stesso modo? Che preferirebbero essere con altri piuttosto che con te?>la destra si stringe ancor di più intorno all'elsa della katana, una stretta sicura, ferrea in modo da non lasciarla andare ma allo stesso tempo un modo per sfogarsi ulteriormente. Piange come non mai, piange come non mai prima d'ora ed è la seconda volta che gli capita in questo anno, tutto per colpa dei suoi genitori<Non sai cosa darei per poter rivedere mia madre un ultima volta per abbracciarla e dirle quanto la amo. Non sai che cosa darei per poter stare un altro giorno nuovamente con i miei genitori>si rimette diritto, le braccia tornano perpendicolari al corpo, un corpo in posizione eretta che scruta e guarda la Hyuga<I miei genitori sono morti quando ero poco più di un ragazzino; ho passato tutta la vita a cavarmela da solo, a combattere per non essere surclassato, a difendermi da chi mi minacciava perchè non avevo nessuno che lo facesse per me>il ricordo di tutto ciò lo distrugge, lo riporta bambino. Sente e vede il se stesso bambino di tanto tempo fa, sente cosa ha provato in quei momenti, la solitudine di non avere una famiglia, di non avere nessuno accanto che lo sostenesse, che gli dicesse quanto lo vogliono bene<Cosa devi fare? Reagisci, alzati e smettila di piangerti addosso>la mano destra si apre lasciando cadere la katana sul suolo. Il rumore del metallo che sbatte è ben udibile a chiunque vi sia nei paraggi<Vivi per i tuoi figli, crescili perchè solo tu puoi farlo. Solo tu li ami sinceramente e loro amano soltanto te, nessun altro>sta parlando dei suoi figli ma parla anche di se stesso, esprime ciò che ancora prova e sente per i suoi genitori. [Chk on][2/4 Iaido][Houjutsu 125][Punteggio di attacco: 43 + 20 = 63][Se Houjutsu > mente avversaria, lo spostamento è invisibile][Stesso equip]

22:15 Mekura:
  [campi] Sta davvero abbandonando i suoi bambini per salvarli o sta rifuggendo da quel ricordo? ha mai davvero pensato al bene di Ai e Ken? sta sbagliando di nuovo? Ai..Ken, i suoi bambini, come quelli in quel laboratorio, no, non devono avere niente a che fare con lei, non li può proteggere, non li può amare come meritano di essere amati, la sua sola presenza è cancerogena e lo stesso vale per Akendo. Non merita pace, non merita nulla di tutto questo, deve semplicemente sparire. Ha paura, ma deve farlo, ha sbagliato troppo ed ha sbagliato nel modo peggiore, ha allontanato tutto e tutti e nessuno l'ha mai perdonata anche quando cercava di fare la cosa giusta, sopratutto quando provava a fare la cosa giusta. Dovrebbe andare avanti, Lars glielo ha chiesto, ma quella era una cosa che spettava a lei decidere? sa solo che ha dei rimpianti, se morirà ora, on vedrà mai sua figlia Ai, non potrà mai dirle che le dispiace, non potrà mai dirle quanto Azrael e lei l'amassero, non potrà veder crescere Ken, non potrà vederlo diventare l'uomo che doveva essere, il figlio di suo padre, eccezionale quanto lui e Akendo...con lui deve parlare ancora. Deve tenere d'occhio quel cretino di Yukio e gli altri due disadattati, ma se lei non esistesse probabilmente ce la farebbero comunque...si è creata una vita attorno a se pensando di poter essere utile a qualcosa, ma lo era davvero? combatteva costantemente con le sue colpe senza sapere che cosa fare. Voleva,desiderava ardentemente, ma più ci provava meno ci riusciva, i suoi figli li voleva stringere al petto con tutta la forza che aveva, voleva vivere, ma non aveva più il diritto di vivere, non si sentiva più di avere quel diritto. Stava li in attesa, con preoccupazione, non sapendo che cosa dire in più. Non sa neppure da dove le è uscita fuori, voleva solo liberarsi da tutto quanto, ma a quanto pare si è dimenticata chi ha di fronte, la persona armata e quanto è arrabbiata con lei. Forse non le importava, forse cercava proprio questo, chi lo sa. Continuava a pensare, continuava a farsi trascinare da quei pensieri tra la morte e la vita, tra la paura e la rassegnazione. Non lo vedrebbe, non lo può vedere è troppo rapido, l'unica cosa che vedrebbe è lui che si gira verso di lei, il suo sguardo, la mano stretta sulla spada, una chiara intenzione e poi nulla. Non saprebbe neppure dove questo attaccherebbe, non lo riuscirebbe a vedere in alcun modo, l'unica cosa che farebbe sarebbe reagire di istinto, guidata dalla paura, guidata dal viso di Ai, di Ken, in un'unico flash spaventato, un'unica paura. Chiuderebbe gli occhi e con il cuore che perderebbe un battito abbasserebbe le gambe piegandole verso il basso cercando di cadere indietro con il peso e con la schiena portata indietro in modo da allontanarsi il più velocemente possibile da qualsiasi cosa Raido volesse usarla per colpire, la spada o solo una mano, non ne ha idea, non lo vede, ma le fa paura. Una paura inusuale e insolita. Cercherebbe di abbassarsi portando il peso indietro in modo da allontanare il più possibile i punti vitali quali collo e torso, stringendo i denti strisciando il piede sinistro indietro allargando le gambe appoggiando il peso sulla gamba destra, quindi con l'unica e poca forza che avrebbe accumulato sui muscoli cercherebbe di cadere sulla destra di circa un metro in più o quanto riuscirebbe ed indietro, non può avere riferimenti ne il tempo per decidere quanto muoversi, cercherebbe di allontanarsi il più possibile senza pretese di fare un movimento prefetto, cercando di appiattirsi a terra con la schiena arrivando se necessario a strisciare su questa mentre distenderebbe le gamba per allontanarsi con le braccia spalancate a tastare il terreno mentre ha un momento di vuoto tale che non riuscirebbe a capire se è ancora viva o sta morendo, se le tenebre verranno a reclamarla, senza la possibilità di redimersi per quello che ha fatto, per rivedere la sua Ai, il suo piccolo Ken. <Ai..Ken> le uscirebbe strozzata, o forse è solo nella sua testa che sentirebbe quei nomi detti con un terrore osceno mentre ha gli occhi sgranati e..vivi dalla paura che sta provando, non respira neppure. L'unico modo al momento per poter schivare qualcosa sarebbe quanto meno abbassarsi il più possibile a terra, il più istintivo, il più immediato senza doverci pensare, in modo da togliere la propria figura dalla linea di tiro. [ch on][tentativo schivata lanciarsi a terra 1/4]

AZIONA IL MASTER

Il passo felpato di Raido preannuncia solo la metà di ciò che sono le sue reali intenzioni; intenzioni che sono fondate, non si fa certamente scrupoli a fare una cosa simile, a togliere un'anima dal piano reale e portarla in quello ancestrale, che ci vuole? Un attimo, un taglio netto e puf, una ennesima vita terminata, una come tante. Quante teste, quanti corpi la tua lama ha visto? Quante volte le tue vittime ti chiedevano pietà e tu, inesorabile, hai tranciato a loro quella speranza? Utilizzare la propria peculiarità, la propria bravura nell'arte della spada per far svanire con un ultimo sospiro il corpo di un soggetto? E se il soggetto in questione fosse una persona a te cara? Una persona che appartiene alla tua enorme famiglia che lentamente ti sei costruito e che stai costruendo tutt'ora? Come credi che si possa vivere con un simile peso sulle proprie spalle, sapere che l'arma con cui ci si porta appresso ha tolto la vita ad una persona alla quale si provava un briciolo di sentimento, di amicizia? Eppure si è arrivati a tanto, si è arrivati a tal punto che quella lama rispecchia la luna, visibile sul filo di essa da parte di Mekura, un filo di rasoio che, estratta, depositerebbe la lama su di una ciocca di capelli della donna nel momento in cui si slancia all'indietro, una caduta effettuata però con la propria velocità, unica cosa che può fare in quello stato. Gli occhi biancastri della donna possono poggiarsi senza problemi sulla punta dell'arma. Quella punta di metallo che unisce il filo alla parte piana e liscia, pulita, non un graffio se non delle parti più opache per l'usura, un metallo indistruttibile come molte che ne vengono create di giorno in giorno, un piccolo dettaglio, una goccia cade dalla punta di quest'ultima, una goccia che cadrebbe e si poserebbe sul vestito di Mekura nella zona del ventre, è questo che vuoi fare Mekura? Avvelenare ciò che ha fatto nascere e crescere? Ciò per cui vivi? E tu Raido... Eccome se vedi ciò che hai fatto, sai bene quante vite hai steso, quella ciocca di capelli in un momento tramuta in schizzi di sangue che imbrattano l'intera lama e ti vengono addosso, un flash. Ritrovarsi coperto del sangue di mekura, tu e la tua compagna di battaglie, colei che estrai per porre fine ad un combattimento, colei che invisibile taglia il filo da marionetta che collega i corpi oltre alle nuvole. Il rumore del tonfo di Mekura al suolo ti fa semplicemente rabbrividire, sei incazzato è normale ma... Se quel corpo al suolo si ritrova con una ferita che Tu hai causato e dalla quale si ritrova incurabile? Un bel trancio, è quello ciò che la tua mente immagina, non hai pensato ad una schivata dalla parte della donna ed il tu cervello ha già creato una possibile morte. La hyuga stesa al suolo lacerata da parte a parte con la sua essenza rossa e ferrifera che imbratta la zona circostante quando, invece, ciò che le hai tolto è una semplice ciocca di capelli. Ora metabolizzi il tutto, ora ti rendi conto della situazione e di ciò che stai facendo, ora anche Mekura deve capire, mollare tutto e arrendersi alla vita? La vita non ha senso se non viene combattuta, che cosa ne trai? Che insegnamenti lascerai ai tuoi discendenti? Ai tuoi pargoli. Due corpi fermi a un metro e mezzo, questa è la situazione dei fatti, la donna stesa al suolo, occhi sgranati con quella goccia umida di veleno che alberga sul tuo ventre, la percepisci, capisci ciò che il fato vuole mandarti come segnale; e Raido, immobile in quella sua perfetta posa d'attacco, gli occhi di lui a posarsi per circostanza su ciò che ha tagliato, su quei filamenti di cute che scivolano come in un tango sulla tua lama, danzano fino a tranciarsi ancora sul filo, morendo lentamente in quella caduta verso il suolo.[GDR GO!][Se avete bisogno rimango ancora]

23:01 Mekura:
  [campi] Ancora con gli occhi sgranati, osserva quella lama a poca distanza da lei, la osserva congelata, spaventata, terrorizzata, inquietata non ricordandosi quasi come ha fatto a finire a terra in quel modo. La coscienza riprende, rapida, veloce, più veloce di quanto possa credere. Gli occhi ancora terrorizzati si inumidiscono, si riempiono di lacrime tanto da renderli acquei...non ha mai pianto quanto in questo periodo, se ne vergogna, non ha mai dovuto piangere così tanto, stava diventando frignona eppure, non ce la faceva, più piangeva più si sfogava e per la prima volta dopo molto tempo, senza la frenesia della battaglia, senza il desiderio effettivo di combattere, con la resa verso la morte ed il ricordo dei suoi figli ha avuto una paura oscena. Si ritrova a tremare portando una mano, la destra davanti alla bocca come per trattenere un grido o la sua anima dallo sfuggire lontano dal suo corpo. Le viene quasi da vomitare, stringe le labbra e si lascia scappare un gemito strozzato <hurgh!> ma comunque disperato. Le lacrime scenderebbero sul volto silenziose ma aprendo dei solchi sulla pelle che continuano a colare verso il basso fino al mento. Si rigirerebbe su un lato ponendosi in posizione fetale mentre se non la spada le sue parole la feriscono con violenza. Cosa stava facendo? stava davvero lasciando indietro Ai? Ken? Ai in questo momento senza di lei l'avrebbero uccisa, se non fatta esplodere prima l'avrebbero sacrificata poi quei pazzi furiosi che volevano usarla come vassallo per il loro Dio, Ken sarebbe rimasto da solo, in quel orfanotrofio e chissà dove poi. Gli da la schiena nascondendo il volto e le lacrime. <uhm...uuuuu> si mette in ginocchio sempre dandogli le spalle piegandosi con la schiena in avanti e con le mani sul volto. Si lascerebbe andare in un pianto disperato con la testa che cade in avanti per terra, quasi come quello di una bambina spaventata. <Kami...Kami...mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace per tutto> continua a piangere non riscendo a fare altro. <mi dispiace...non voglio abbandonare i miei figli, non ho mai voluto farlo, non volevo> si ritrova ad urlarlo alla fine <NON VOLEVO> continua a piangere così forte che l'intero corpo è scosso da violenti scosse, da suggulti potenti con la gola che fa male da quanto è strozzata. <io non volevo fare del male a nessuno> non avrebbe combattuto così tanto se non fosse per i suoi figli, se non fosse che voleva vivere alla fine, sono loro che l'hanno tenuta in vita anche di fronte ad Akane, non solo la colpa. <sigh..> continua a piangere cercando di rialzarsi, appoggiando le ginocchia, sollevando il bacino e aiutandosi con la mano sinistra per rimettersi in piedi da sola...Kiriano bastardo, perché quel tizio doveva sempre tirare fuori il peggio di lei? è la seconda volta che la fa piangere se non per la frustrazione adesso per il puro terrore e disperazione di perdere qualcosa di importante. [ch on]

23:10 Raido:
  [Campi] L'attacco fila liscio, taglia una ciocca di capelli della donna, una misera ciocca, un niente rispetto a quello che ha pensato. La vita lo porta al futuro, la katana insanguinata, il corpo morto di Mekura a terra, la morte sopraggiunge sulla Hyuga. E' questo il futuro che ha scelto? E' questo che ha scelto di diventare? Un assassino, un misero assassino che non vuole fare altro che uccidere. Kaori non lo guarda più, nessuno lo guarda più ed è forse per questo che la mano destra viene aperta, la katana fatta cadere a terra rimbalzando. Non sa cosa fare, non sa cosa dire di più di quello che ha detto ma ripensando alla visione, ripensando a ciò che ha visto in quei pochi secondi, un mezzo, minuscolo sorriso va a formarsi sul proprio viso. Le sue parole non sono vuote e forse sono giunte alla Hyuga, forse la ragazza ha recepito davvero il messaggio che ha cercato di mandarle. Il respiro rallenta all'improvviso e con esso il battito cardiaco, entrambi rallentano portandolo a una strana calma. L'ha attaccata e ora attende il suo contrattacco, attende una reazione violenta, aggressiva ma questa non arriva. Non si volta a guardarla, non si volta a guardare la ragazza ma sente tutto, sente tutto quanto. Il pianto incessante, le urla verso il cielo ma finalmente ha capito e compreso, compreso che tutto ciò che ha detto fino ad ora sono solo baggianate, cose senza alcun senso di esistere. Respira profondamente, respira tranquillamente per poi voltarsi indietro a guardare la via da dove è arrivato, la via che lo riporterebbe al villaggio. Cominci a camminare, cammina con passi lenti, sguardo fisso dinanzi a se e non viene voltato, non viene posato da nessun'altra parte se non sull'orizzonte, se non sul proprio destino<E' così che va il mondo. O reagisci e vivi o muori>ultime parole mentre affronta quella camminata, parole dirette verso Mekura, parole per farla crescere<Hai scelto di reagire>non parla più, non dice più niente ma semplicemente se ne va, abbandona i campi di addestramento. Hanno chiarito per certi versi, hanno fatto andare via ogni problema con quel piccolo sfogo ma forse niente può tornare alla normalità. Gli occhi sono ancora rossi, le guance rigate dalle lacrime ma non si scompone, non mostra altro e questa è la prima e l'ultima volta che lo può vedere piangere. [END]

23:25 Mekura:
  [campi] Rimane da sola, da sola, senza avere più a che fare con quel uomo. Non parla oltre, non dice altro, non fa che piangere e piangere da sola mentre tutto scorre, le immagini orrende di quel posto e le figure dei suoi figli che lottano nella sua testa. Continua a piangere e poi vuoto, poi la calma solo l'immagine dei suoi bambini a dormire insieme, con Saisashi presente, quella sera quando ha cercato di confortare tutti dopo quella litigata. Ken era piccolo, chissà quanto sarà cresciuto, Ai era bellissima, sarà ancora più bella. In quel frangente la ragazza si trova bloccata li, immobilizzata per minuti cercando di tranquillizzarsi. Riapre gli occhi, rossi ed affaticati, le lacrime che si seccano sul volto e la terra sulla pelle. Prende un lungo respiro con il petto pesante e l'animo a malapena più leggero, ma è chiaro quello che deve fare. Non deve tornare a casa oggi, Konoha non l'attende ora...deve andare da un'altra parte e ci deve andare in fretta, deve riprendere i suoi figli. Si solleva definitivamente in piedi camminando a fatica, compiendo i primi passi come se stesse imparando di nuovo a camminare. Afferra la saccoccia e se la infila nella cintura, ci sono i suoi documenti li e prendendo i guanti li infilerebbe all'interno senza perdere tempo a infilarseli. Prende un lungo respiro, gonfia il petto e inizierebbe a correre con costanza alternando le gambe e poi le braccia iniziando a correre il più velocemente possibile verso Kusa, guidata dal vento come non faceva da molto molto tempo. Continuerebbe a correre e a correre, non farebbe caso neppure a quanto fosse già stanca ma semplicemente continuerebbe ad agire ad andare più forte per andare da Yukio, per andare ad abbracciare più forte i suoi figli, li desiderava da così tanto tempo... [end]

Mekura e Raido si ritrovano per discutere di quello che lei ha fatto.
Tra vari "mi fai schifo" e "brutto imbecille" è partita una katana contro il petto della Hyuga.
Riesce miracolosamente a schivare e dopo un pianto isterico di paura e sconforto si lasciano con Raido che se ne va altrove e Mekura che corre verso Kusa senza fare pause per andare a riprendere i suoi figli.