[Allenamento Affinità] - Fra cloni, ci si intende

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Giocata di Clan

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10:16 Haran:
 E' un grande giorno, questo, per la piccola Akira. Questa mattina, scortata da un sole limpido, brillante e caldo, si è spinta più in là di quanto forse non avrebbe dovuto. Più in là di quanto avrebbe immaginato. Questa mattina, k-21, è uscita dai confini del Villaggio. Ha superato le porte, i limiti di Kusa, ed ha iniziato a camminare per diversi metri prima di ritrovarsi immersa in uno sconfinato prato fiorito. Una visione che in un primo momento la rivitalizza, la entusiasma, la colpisce. E' di una bellezza devastante questo paesaggio, il modo in cui l'erba ed i fiori si rincorrano all'infinito fino all'orizzonte. La sensazione del vento che le carezza il viso, il sole che coi suoi raggi illumina e bacia ogni cosa. Il verde del suolo a contrasto in una linea netta e decisa con l'azzurro folgorante del cielo. E' magnifico. E triste. Questa visione le riporta immediatamente alla mente la notte della sua liberazione, la notte in cui Katsumi l'ha portata a dare il suo ultimo saluto ad Arima. Il suo corpo immerso in una ampia pozza cremisi e circondato da fiori bianchi e rossi. Una visione straziante, dolorosa e poetica. Questa mattina il piccolo clone -all'apparenza par dimostrare diciassette anni- indossa una camicia nera che aderisce al busto ed al seno appena accennato ed una cravatta scarlatta che dal collo si dilunga fino all'addome. Un paio di pantaloncini scuri le coprono le cosce e vengono tenuti su da delle bretelle nere che si incrociano dietro la schiena. Collant leggeri scivolano sulle gambe chiare terminando in stivaletti di pelle nera. La tonalità buia dei suoi abiti contrasta nettamente col candore della sua pelle sinistramente bianca: lei che è nata e vissuta fino ad ora in una stanza di laboratorio, non ha mai conosciuto il sole e la sua pelle è sempre stata candida come un giglio. La chioma corvina, poi, si apre attorno al viso in ciocche sottili, lisce, che arrivano all'altezza delle spalle. Un solo occhio è visibile sul viso, rosso come il sangue, mentre l'altro -il destro- è coperto da una benda bianca. Ha impastato il suo chakra, uscendo dai quartieri, desiderando sentirsi al sicuro mentre avanza verso il mondo sconosciuto. Componendo all'altezza del plesso solare il sigillo della capra, era andata a tentare di richiamare dentro di sé le due energie fondamentali alla base della sua stessa esistenza. All'altezza del capo era andata a cercare di richiamare le energie psichiche, frutto dell'esperienza e della disciplina cui è stata allenata da Arima, all'altezza del ventre, invece, era andata a cercare di raccogliere le energie fisiche derivanti dai muscoli e dalle ossa. Una volta che fosse riuscita in questo esercizio sarebbe andata a far muovere in un moto rotatorio le due energie fino a far loro raggiungere il plesso solare all'altezza del seno e, lì, avrebbe fatto sì ch'esse s'incontrassero e mischiassero fino a divenire una cosa soltanto: il chakra. Giunta al prato sarebbe rimasta in mezzo ad esso, sola, con le dita a sfiorare i petali dei fiori sotto di sè ed il viso alzato, reclinato appena all'indietro, per bearsi della sensazione del sole sulla pelle. Occhi chiusi, respiro profondo, e lei posta come unica macchia scura in mezzo ad una infinita varietà di sfumature pastello. [Tentativo Impasto chakra]

10:21 Keizo:
 Un giorno tranquillo è quello che si prospetta per il villaggio di kusa. Il cielo e sgombro da nuvole e il sole illumina l’intero paese. Il giovane Uchiha, questa mattina, si trova al di fuori del villaggio, precisamente nei prati fioriti dove vorrebbe rilassarsi. Molti sono stati gli avvenimenti che hanno colpito lui e altrettanto il proprio clan. DI fatti sono passati giorni da quando, lui e Kimi hanno lasciato strada libera a Katsumi per poter porre un radicale cambiamento agli Uchiha, cambiamento che si spera possa essere benevoli per le sorti del clan. Il giovane passeggia tranquillamente lungo i prati fioriti, il clima sembra essere favorevole per potersi rilassare o forse no? Il giovane pensa e ripensa a quello scontro avvenuto al piano terra della magione di Arima, di come si sentiva impotente di fronte ad uno scontro del genere, deve allenarsi e allenarsi di continuo così da poter essere più forte e riuscire a superare questi scontri senza alcun problema. Questa mattina, visto che il tempo permette, il giovane indossa un paio di pantaloni neri, dei sandali da shinobi color blu scuro. Il petto è ben protetto da una maglia bianca a maniche corte e sopra di questa una giacca nera di pelle. I capelli rossi, portati scompigliati come sempre, sono mantenuti nella stessa posizione con un paio di cuffie bianche utilizzate come frontino. Altre poi sono i dettagli che compongono la figura dello shinobi: un portakunai sulla coscia sinistra, un portaoggetti sul fianco destro, i guanti ninja che proteggono le sue mani e la placca di metallo con il simbolo del villaggio ben posto sulla sua fronte. Camminando in quei prati ecco che le sue iridi azzurre osservano una figura, figura che sembra essere femminile. L’unica figura che è presente nel loco oltre a lui. Non ha mai visto quella figura, neanche al villaggio. Cerca di non disturbarla, ma sembra che stia cogliendo dei fiori <Ha bisogno di aiuto?> chiede con fare cortese il giovane, strano per il suo modo di porsi agli altri.

10:33 Haran:
 Una volta avvicinato ad Akira, Keizo potrà notare, guardandola in viso, come sia assurdamente simile ad un'altra figura. Basterà una occhiata per notare come i di lei lineamenti, il vestiario, quella benda, ogni cosa in lei paia voler richiamare la figura del nuovo capoclan degli Uchiha. Simili, incredibilmente simili. Persino l'espressione mesta, tranquilla, serafica, par essere la stessa eppure l'occhio che potrebbe notare di Akira emana una tranquillità diversa rispetto quella di Katsumi. Più profonda, più sincera. Nonostante l'incredibile somiglianza, lei non ha visto e vissuto gli orrori passati dal puro, ha vissuto esperienze diverse. Difficili, certo. Dolorose, anche. Ma diverse. Il viso della ragazza si volta in direzione del rosso e così segue anche il suo corpo, ruotando e volgendosi verso di lui. A questo fare potrai notare come, legato attorno al suo collo, vi sia un coprifronte. Un coprifronte recante il simbolo di Otogakure. Le labbra di lei si schiudono osservando la figura del giovane e la sua iride scarlatta l'osserva e studia con fare sereno. <Io... non lo so> risponde lei respirando piano, sentendo la brezza scivolare fra i capelli, sulla pelle, carezzandola come una madre amorevole. <Cosa fa la gente per vivere?> domanda lei stringendo le labbra, le dita a scivolare su dei fiori attorno a lei. <Di cosa sono fatte le giornate di una persona?> aggiunge fissando il rosso inclinando il capo verso la spalla sinistra. <Puoi dirmi questo?> E non è triste il suo tono, non è di sconforto. E' viva curiosità, vivo interesse che esce dalla sua voce, dalle sue labbra rosate. Non è triste, non par spaventata, pare, semplicemente, persa. [Chakra: on]

10:44 Keizo:
 Si avvicina dunque alla ragazza che accarezza dolcemente i fiori. Una volta vicino a lei, i suoi occhi possono benissimo vedere quei lineamenti, quella benda che richiamano alla mente quella di un altro soggetto, precisamente il nuovo capoclan Uchiha, Katsmi. Non ha mani visto la ragazza e non sa, a proposito, se Katsumi potesse avere una sorella o qualche altro parente. Per quelle poche volte che lo ha visto ha saputo solo poche cose della sua vita, anche se importanti, e nient’altro. Osserva attentamente il fare della ragazza, che sembra assaporare tutto ciò che la circonda, dai fiori fino al sole che l’accarezza dolcemente. Ma quel che più turba il giovane sono le parole dette dalla ragazza, quelle parole che sembrano celare qualcosa di oscuro, come se non uscisse fuori da chissà quanto tempo. <Perché fai tutte queste domande??> domanda di getto il giovane che sembra essere al quanto spaesato da tutto ciò <Dove sei stata tutto questo tempo??> domanda ancora di getto verso la ragazza <Ognuno, durante la sua giornata, fa il proprio lavoro. Chi il ristoratore, chi il fabbro e cosi via. Io ad esempio sono un ninja ed è questo quello che faccio durante la mia giornata. Cerco di salvaguardare le persone a me care e il villaggio intero> rimane un attimo silente per poi continuare nel dire <Tu invece come ti chiami? Da dove vieni??> chiede alla ragazza <Non ti ho mai visto> termina così il giovane.

10:59 Haran:
 La curiosità del giovane porta Akira a fissarlo con le labbra schiuse, sorpresa, e le sopracciglia di poco inarcate mentre l'osserva stupita, interrogativa. <I-io... mi hai chiesto tu...> mormora in risposta alla sua prima domanda, temendo di aver detto qualcosa di sbagliato, arretrando appena di un passo. Ma il tono di lui per fortuna non par essere arrabbiato o ostile e questo la aiuta a non agitarsi troppo. Par semplicemente incuriosito, proprio come lei. Ascolta le sue domande, le sue parole, e si ritrova a rimanere silente come in completa contemplazione. Immagazzina ogni parola, ogni concetto, e si ritrova a non sapere se dovrebbe rispondergli o meno. Dovrebbe davvero dirgli da dove viene? Qualcosa in lei le dice che quello dovrebbe rimanere un segreto, che non dovrebbe dire in giro che il clone speciale di Arima ha lasciato il suo laboratorio, la sua stanza. Lei, dopotutto, non è più k-21, non è più la persona rinchiusa in quella cella. Lei è Akira. Akira Uchiha. <Io...> mormora lei umettandosi le labbra, fissandolo in viso. <Lontano> come se questa fosse effettivamente una risposta. Ode le sue parole, la risposta alla sua domanda e si ritrova a sorridere illuminandosi improvvisamente in volto. <Oh! Ma anche io sono un ninja! Aspetta, aspetta, ti faccio vedere!> esclama lei andando a sentirsi improvvisamente travolta dall'entusiasmo, dalla fierezza. Arima l'ha addestrata per questo, per essere un ninja forte, potente, per essere speciale quanto la persona da cui è nata. E questo è il momento di dimostrare la sua valenza. O almeno ci prova. Così, concentrandosi sul proprio chakra, la ragazza andrebbe a cercare di convogliarne una parte verso il viso, la testa, all'altezza delle tempie. Tenterebbe di spingere e far confluire una quantità maggiore di energia verso gli occhi di modo tale da far entrare in simbiosi la sua energia con il gene Uchiha sopito nelle iridi bicromatiche lei. Tenterebbe di mantenere un flusso costante di chakra diretto alle iridi che permetta a quel potere di venir risvegliato. Se vi fosse riuscita la sua iride rossa andrebbe ora a mostrare un bizzarro effetto all'altro perfettamente noto. Una macchiolina nera andrebbe a vorticare attorno alla pupilla come in orbita fino a stabilizzarsi alla sua sinistra e mostrarsi come una piccola virgoletta. <Ecco. Vedi?> domanderebbe lei gonfiando il petto con fierezza e felicità, genuina soddisfazione, indicando l'unico occhio visibile con compiacimento. <Io sono Akira. Akira Uchiha!> si presenta tutta felice, tutta fiera di poter mostrare al mondo d'essere parte di quella famiglia. [Tentativo Sharingan I - chakra: 33/34]

11:18 Keizo:
 Le iridi azzurre continuano ad osservare la ragazza, che sembra essere indifesa e il giovane lo percepisce sia dai suoi atteggiamenti che dalle sue parole. Parole che sembrano essere pieni di paura, ma cosa potrebbe essere mai capitato a questa ragazza?? Il genin continua ad osservarla, senza dir nulla così da farla tranquillizzare da sola e cercare cosi di avere un dialogo. Il tutto sembra sciogliersi quando Keizo menziona di essere un ninja. A quanto pare anche la ragazza risulta esserlo e vede solo ora, attorno al suo collo, un coprifronte recante un simbolo diverso rispetto a quello di Kusa, il simbolo del villaggio di Oto. Un villaggio non indifferente per il giovane, visto che lui è nato li, anzi è stato creato li attraverso un esperimento nei laboratori Uchiha. Ma quello che più colpisce il giovane è l’unico occhi, visibile, che diviene scarlatto e appare quella strana figura, assomigliante ad una virgola, attorno alla pupilla. A quanto pare la ragazza possiede lo sharingan e il suo nome rileva le motivazione, appartiene al clan uchiha <Avevo qualche dubbio se fosse o meno un uchiha. Assomigli molto a Katsumi> dice di getto il giovane <Anche io sono un Uchiha> si limita a dire per il momento il giovane. Immediatamente ecco che le mani andrebbero a porsi dinanzi al petto, congiungendosi tra loro andando a formare il sigillo della capra. Successivamente il genin cercherebbe di percepire le due energie necessarie per impastare il chakra, l’energia mentale e quella fisica. Partirebbe dalla prima, l’energia che permette al corpo di coordinarsi nelle azioni, la cui sede è la mente. Proprio qui il giovane cercherebbe di concentrarsi cercando di individuare la suddetta energia e una volta che sembra averla trovata il giovane cercherebbe di immaginarla con un colore rossastro, cosi da poterla individuare più facilmente. Successivamente cercherebbe di convogliarla in prossimità del plesso solare. Una volta effettuato l’azione il giovane si concentrerebbe sulla seconda energia, quella fisica, l’energia che permette al corpo di effettuare i movimenti e la cui sede è l’addome. In tal punto porrebbe la sua attenzione per l’individuazione dell’energia. Una volta che sembra averla trovata ecco che, come l’energia mentale, andrebbe a connotargli un colore giallastro. Se tutto fosse andato a buon fine, anche questa energia sarebbe stata spina verso il plesso solare. Proprio in tal punto il giovane cercherebbe di unire le due energie andando a creare un vortice orario che darebbe origine al chakra che comincerebbe a circolare all’interno del suo corpo. <Io sono keizo Uchiha> da li a breve, se il chakra fosse in circolazione, avrebbe attivato anche lui lo sharingan [Se chakra 30/30]

11:30 Haran:
 Non appena il ragazzo va pronunciando quelle parole, Akira si ritrova a sgranare gli occhi e fissarlo con l'unica iride visibile ricolma di gioia. Una visione bizzarra e quanto mai insolita per un Uchiha, insomma. Sembra quasi un cagnolino che scodinzola al momento di vedere il padrone metterle dinnanzi al naso il suo osso preferito. <Lo conosci? Conosci Katsumi?> domanda lei radiosa, felice, intenerita, portando le mani ad incrociarsi dinnanzi al petto e sporgendosi appena verso di lui, estasiata. <Oh! Davv--> stava già gioiosamente reagendo alla rivelazione del ragazzo quando, d'un tratto, si ritrova ad avvertire una fitta di dolore all'altezza degli occhi, la vista che si annebbia e tutto che diviene sfocato e tinto di un rosso scarlatto. <Ngh> Gli occhi si stringono, le parole si fermano, ed una espressione di dolore va a palesarsi sul di lei viso. Nell'emozione del momento ha finito col far fluire troppo chakra alle iridi finendo col dar vita ad un leggero sovraccarico che ha portato ad una fitta dolorosa ad ambo gli occhi. Andrebbe tentando di stabilizzare il flusso concentrandosi sul proprio chakra, sul proprio potere, tornando a ricercare quell'equilibrio a metà fra la troppa energia ed il troppo poco. Solo una volta che l'avesse fatto avrebbe riaperto gli occhi strizzandoli appena, attendendo che quel fastidioso dolore agli occhi svanisca. <Uff... non riesco proprio a capire.> mormora lei con fare sconfortato, fissando il ragazzo dinnanzi a sé con un mezzo sbuffo. <Continuo a perderne il controllo, mi fanno sempre male.> si lamenta riferendosi agli occhi, a quelle iridi potenti e rarissime di cui non riesce ancora a gestire la potenza. <Tu come fai?> domanda allora, rivolta al rosso, cercando in lui guida e consiglio. <Sei un Uchiha, no?> chiede retoricamente umettandosi le labbra. <Allora puoi aiutarmi a capire come controllare il mio Sharingan?> domanda con tono accorato, quasi supplichevole. Avrebbe voluto che glielo insegnasse Katsumi, avrebbe voluto che fosse lui la sua guida nell'imparare a gestire quella capacità, ma in qualche modo teme che la sua debolezza possa essere per lui solamente un fastidio o la fonte di un profondo disturbo. E poi... e poi in verità si vergogna. Si vergogna profondamente all'idea che lui possa vedere nel suo clone, frutto del suo sangue e delle sue cellule, un essere così debole. Vuole che lui sia fiero di lei, che la consideri speciale come Arima aveva fatto creandola. Vuole che lui la veda risplendere e rafforzarsi. [Sharingan I - chakra: 32/34

11:43 Keizo:
 Sente ormai il chakra dentro di sé, sente chiaramente quella energia che ormai imperversa in ogni parte del suo corpo. Va a sciogliere dunque il sigillo della capra, riportando le mani nella loro posizione originaria. Le iridi azzurre osservano la ragazza e la sua completa attenzione si pone sulle parole della ragazza, più precisamente sul tono felice che lei usa al solo pronunciare il nome Katsumi <Si si conosco Katsumi> comincia a dire il giovane <È grazie a lui che oggi sono quello che sono. Devo tutto a lui se i miei ricordi sono tornati e ho potuto risvegliare la nostra innata> si ferma un attimo nel ire per poi riprendere <Non so davvero come potergli ricambiare il favore> si limita a dire il giovane quando ecco che la ragazza comincia a provare quel fastidio nei suoi occhi, lo sharingan è troppo potente ancora e i suoi occhi devono abituarsi a tale potere. Lieve sorriso appare sul volto di Keizo, che sembra rivedere nell’allenamento di Akira il suo <Purtroppo il potere dello sharinagn è elevato e i tuoi occhi dovranno abituarsi a tale potere> comincia a dire il giovane per poter rispondere alle domande dalla ragazza <Con l’allenamento e il continuo utilizzo dell’innata i tuoi occhi diverranno più forti e riusciranno al meglio a controllare tale potere> ed ecco che immediatamente il giovane andrebbe a confluire un maggior flusso di chakra all’interno della testa, in particolar modo in prossimità dei suoi bulbi oculari. Cercherebbe di mantenere costante tale flusso, così da non mettere a rischio l’attivazione dell’abilità oculare. Se tutto fosse andato per il meglio e il chakra avesse reagito a dovere con il gene Uchiha, le iridi azzurre del giovane comincerebbero ad assumere un colore scarlatto e nel contempo, un cerchio, nero, comincerebbe a vorticare attorno alle pupille sino a quando, rallentando per poi fermarsi, un simbolo a forma di virgola apparirebbe in entrambi gli occhi. Se tutto fosse andato per il verso giusto lo sharingan sarebbe stato attivato <Devi cercare di sopportare quel dolore e cercare di mettere sotto sforzo i tuoi occhi. Solo così potranno abituarsi a questa vista speciale> direbbe il giovane se avesse attivato lo sharingan. [Attivazione Sharingan a un tomoe] [Chakra 29/30]

12:00 Haran:
 Le parole di Keizo portano Akira a sorridere teneramente. Il suo occhio visibile si riempie di un affetto sconfinato, di un calore dolciastro. Ha sempre pensato, fin dal loro primo incontro, che Katsumi fosse una persona speciale. Ha sempre pensato che fosse una persona gentile, che fosse capace di opere buone. Dopotutto è stato lui a liberarla, a mostrarle il mondo. Eppure sa anche, e questo non vuole dimenticarlo, che può essere altrettanto capace di opere terribili. E' stato lui, infatti, ad uccidere Arima e portarle via la prima figura che abbia mai riconosciuto come quella di un padre. Non porta rancore, non lo odia per questo. Non ha mai visto Arima così felice come quando l'ha scorto su quel tetto, privo di vita. Qualcosa le dice che, in qualche modo, lui desiderasse la fine di ogni cosa. <E' una persona speciale, vero?> domanda lei con voce dolce, amorevole, lasciando che il suo viso risplenda di un calore genuino. E no, non lo trova speciale per via dei suoi poteri, della sua appartenenza al clan più forte del mondo, no. Lui è speciale perchè è la sua famiglia e perchè ha trovato modo, fra i suoi problemi, di salvare la sua vita dal bozzolo nel quale era rinchiusa. Il dolore comunque sopraggiunge ed il controllo va scemando. Dinnanzi agli occhi un velo ondeggiante che le fa vedere tutto ad intermittenza. I movimenti dell'altro sono ora regolari, ora più lenti. Lo Sharingan va e viene in attesa che lei ne stabilizzi il flusso di chakra e, alla fine, il dolore si placa ed il suo potere si regolarizza. E' stancante, è faticoso non lasciarsi mai distrarre nel tentativo di tenere quella corrente di chakra costante, ma è più semplice ogni volta che ci prova. Ascolta le parole di Keizo, il modo gentile in cui va spiegandole ed insegnandole i rudimenti del loro potere, ed annuisce appena guardandolo mentre cerca di tenere ben saldo il collegamento fra il chakra e le sue iridi. Osserva l'attivazione semplice e perfetta dell'altro e si ritrova ad invidiarlo, a sentirsi inferiore. <Ooohh..> mormora colpita, affascinata e, al contempo, triste. <Sembra così facile per te...> mormora abbassando le spalle, chinando il capo, mentre lo sconforto va ad alzare il livello di difficoltà del suo esercizio. L'afflusso di chakra s'affievolisce, s'indebolisce, e le iridi scarlatte perdono il carburante che dà loro energia, finendo con il disattivarsi. <Oh, ecco! Se n'è andato di nuovo!> esclama seccata, offesa, alzando il viso e fissando l'altro con l'occhio nuovamente normale. Sempre rosso, sì, ma privo di tomoe attorno alla pupilla. <Penso a qualcosa per un secondo e devo ricominciare tutto daccapo, non è giusto!> E pare una bambina, pare un capriccio quello che l'attanaglia, le prime avvisaglie di sentimenti umani dentro di lei. Il dolore dell'inferiorità, l'invidia delle capacità di un altro. E la sofferenza per il timore di non essere abbastanza per Katsumi. Sente gli occhi pizzicare, le labbra tremare, e la rabbia ribollire dentro di lei. Prova di nuovo ad attivare lo Sharingan, prova a cercare di far confluire una massa di chakra all'altezza del viso. Vorrebbe andare a convogliare una modesta quantità di forza dentro ciascuna iride così da permettere al suo chakra di nutrirle ed entrare in simbiosi col gene Uchiha dentro di esse. Tentare di fornire abbastanza energia al suo corpo così da risvegliarne il potere sopito. Ma complice l'agitazione e la frustrazione, ecco che quel potere andrebbe a danzare nelle sue iridi. La tomoe apparirebbe e scomparirebbe ad intermittenza roteando e vorticando nella sua iride visibile ad un ritmo irregolare, come forzandosi di stabilizzarsi. [Tentativo Sharingan I² - chakra: 31/34]

12:13 Keizo:
 L’uchiha, con la sua nuova vista, osserva dentro il corpo di Akira il suo chakra, di un rosso accesso, che circola all’interno del suo corpo. In particolar modo osserva quel rosso ardere maggiormente in prossimità dei suoi occhi, per il tentativo di possedere appieno lo Sharingan. Ma ben presto a quella visione di chakra, l’attenzione ricade sulle parole dette dalla ninja dinanzi a sé. Lieve sorriso appare sul volto del giovane che comincerebbe a dire <Vedo che hai una grande ammirazione dei confronti di Katsumi> continua a sorridere il giovane che comincia così a rispondere <Si si è davvero una persona speciale. Come ho detto è grazie a lui se mi è tornata la memoria e mi sono ricordato di quel che ero e che adesso sono. Per di più lo ammiro per i suoi ideali e per i suoi presupposti che ha per il clan> si ferma un attimo nel dire per poi riprendere <E in questo vorrei aiutarlo, può sicuramente contare su di me> continua a sorridere il giovane che adesso vede quel chakra attorno agli occhi di Akira ritornare ad essere normale e con esso lo sharingan svanisce. Continua a sorridere il giovane ascoltando quelle parole dette dalla ragazza, d’altronde anche lui è passato in questa fase depressiva, se così si può dire, durante il suo allenamento. <Come ti ho detto anche io ho avuto problemi mentre mi allenavo per attivare senza problemi lo sharingan> comincia a dire il giovane <Non puoi nemmeno immaginare quante volte ho perso il controllo e del dolore che i miei occhi hanno sopportato> si ferma un attimo nel dire. L’indice destro, a tal punto, verrebbe rivolto verso i suoi occhi scarlatti <Adesso ho il controllo di questi proprio grazie all’allenamento e al dolore che ho subito per averlo e lo stesso dovrai fare tu. Devi cercare di concentrarti di più e sopportare quanto più possibile il dolore che provi non appena si attiva lo sharingan. Più riesci a mettere sotto sforzo i tuoi occhi e di conseguenza riesci a resistere al dolore, prima avrai il pieno controllo del potere che alberga in te> rimane silente ora il giovane, sperando di aver dato la giusta carica ad Akira. [Sharingan a un tomoe] [Chakra 28/30]

12:33 Haran:
 Il capo della ragazza va scuotendosi in avanti ed indietro per un paio di volte, annuendo con convinzione e forza. Dire che lo ammira è davvero poco, per quanto lei non sappia definire in cuor suo il sentimento che prova per il ragazzo. E' quanto più simile all'adorazione, la venerazione ciò che lei sente per lui. E tuttavia non è in grado di descrivere a parole questa emozione, questa sensazione, ritrovandosi a perdersi nel tentativo di descrivere ciò che sente dentro. <Lui... lui è tutto per me. E' la mia famiglia, la mia casa> rivela la ragazza con l'innocenza di una bambina, con la purezza d'animo d'una infante. Non v'è nulla di romantico o malizioso nelle sue parole, non v'è l'amore d'una amante o di una ragazza alle prime prese coi sentimenti, no. E' il tono amorevole di chi parla della cosa per lei più cara al mondo. < Avevi perso i ricordi? > domanda rivolta al giovane, inclinando di poco il capo verso la spalla destra. < Io... io ho vissuto lontana da questo posto per tanto tempo. Ero sola. E poi lui mi ha salvato. Mi ha portato via e mi ha donato il mondo > la sua voce è dolce, è miele, mentre le dita scivolano involontariamente a sfiorare la placca metallica attorno al suo collo. < E' il mio maestro. E'... tutto > C'è gratitudine, riconoscenza, c'è affetto nelle sfumature della sua voce mentre parla dell'Uchiha. E c'è sofferenza e frustrazione nel suo sguardo quando, poco dopo, perde il controllo del suo Sharingan fino a farlo svanire. Ascolta le parole dell'altro e si sente in parte tranquillizzata dall'idea della sua stessa esperienza, in parte scoraggiata. Riuscirà davvero ad imparare come ha fatto Keizo? Riuscirà a migliorare come lui? Raggiungere, un domani, Katsumi? Non lo sa, non sa cosa pensare. Ma il conforto offerto dal ragazzo vuol dire tanto per lei e la porta ad abbozzare un sorriso mentre, impegnandosi, va a tentare di stabilizzare l'afflusso di chakra ai suoi occhi. Brucia, sente le iridi bruciare, dolere per qualche istante, qualche secondo, mentre tenta di trovare il giusto equilibrio nella quantità di energia da sfruttare. Forte di nuovo incoraggiamento, di nuovi stimoli, va a raggiungere un senso di comunione profonda col suo gene che la porta lentamente a far cessare di roteare la tomoe che, alla fine, si ferma accanto alla pupilla. La sua visuale sarebbe ora perfetta, chiara, limpida, ed il chakra che divampa nel ragazzo si mostra a lei sotto forma di una fiamma scarlatta. <Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta Keizo!> esclama lei, soddisfatta, felice, illuminandosi in viso. <Mi sono concentrata, ho sopportato il bruciore e ora funziona!> esclama ancora, entusiasta, guardando l'altro con gioia. <Grazie!> sorride sincera, spontanea, andando -in uno slancio di felicità- ad avvicinarsi all'altro per tentare di fiondarsi sul suo petto e stringere le braccia dietro la sua schiena. Un abbraccio. Un abbraccio spontaneo, sincero, genuino, ricolmo della sua gratitudine e della sua riconoscenza. <Farò il possibile per sopportare il dolore, per imparare a controllarlo. Appena ci riuscirò te lo dimostrerò, va bene?> gli chiede allora, con trasporto, andando a sollevare il viso così da poter osservare l'altro negli occhi. [Sharingan I - chakra: 30/34]

12:54 Keizo:
 Gli occhi scarlatti sono ancora posti verso la ragazza e la sua attenzione è ben posta sulle sue parole, parole che sembrano essere di venerazione verso il nuovo capoclan. <Sembra proprio che Katsumi ti abbia stravolto la vita> lieve sorriso appare sul volto del giovane, sembra davvero che Katsumi abbia fatto qualcosa di buono nella vita della ragazza. Ma ben presto l’attenzione si sposta sulla vita di Keizo, di fatti ora risponde alla domanda che la ragazza gli ha posto <Si purtroppo avevo perso i ricordi, dopo essere scappato, insieme ad altri, dai laboratori del villaggio e ho trovato rifugio in una famiglia del villaggio di kusa.> rimane un attimo silente per poi continuare <E grazie a Katsumi, anche se lo ha fatto in maniera al quanto brutale, sono ritornato in possesso dei miei ricordi e di chi sono realmente> continua a sorridere il giovane, strano per il suo modo di fare, ma sembra che la ragazza faccia uscire il suo lato più dolce. <A quanto pare, più o meno, ha fatto la stessa cosa per tutte e due> dice rispondendo alle parole della ragazza. Ma nuovamente quest’ultima cerca di porre sotto controllo il potere dello sharingan, potere che riesce a controllare cercando di sopportare quel dolore. Continua a sorridere il giovane, vedendo la gioia nel volto e nelle parole di Akira <Bravissima>. Ma ecco che succede una cosa che Keizo non avrebbe mai pensato o quanto meno non avrebbe pensato di potersi ritrovare. La ragazza, d’istinto, va ad abbracciarlo e Keizo diventa, per un momento rigido come una pietra e rosso come un peperone. Non ha mai avuto a che fare con il gentil sesso, forse perché non ci ha mai pensato o forse perché le ragazze erano a istanza per il suo modo di porsi, chissà, fatto sta che adesso si ritrova in una situazione molto strana per lui. Cerca di tranquillizzarsi e il colore sul suo volto poco a poco comincia a ritornare a quello normale. La rigidità del suo corpo sembra essere svanita e le braccia vanno ad avvolgere la ragazza. I suoi occhi adesso vanno ad incrociarsi con quelli di lei <Aspetterò con impazienza il giorno in cui avrai pieno controllo sullo sharingan> continua a sorridere il giovane aspettando una risposta dalla ragazza. [Sharingan a un tomoe] [Chakra 27/30]

13:44 Haran:
 <Per un certo senso... me l'ha regalata> rivela lei con un sorriso quasi nostalgico, amaro, mentre ripensa alla sua esistenza prima del suo arrivo. Rinchiusa in una stanza bianca, piccola, priva di finestre, in perenne attesa dell'arrivo di Arima. In attesa di una nuova visita, una nuova lezione. Una esistenza fatta di questo, di attimi strappati al suo tempo, di nozioni imparate su libri di storia. Attimi evanescenti che svanivano nel giro di un istante. E poi è arrivato lui, Katsumi. Giunto a liberarla, a regalarle il mondo fuori dalle porte di quella stanza. Venuto a donarle una vita qualunque, come quella di tanti. E, assieme a questa, anche il dolore più profondo. Ascolta lei il racconto di Keizo, le sue parole, e si ritrova a schiudere le labbra fissandolo per un attimo stupita. <Laboratori...?> domanda sbattendo le ciglia. <Sei un clone anche tu, allora!> evince lei con sorpresa nella voce. Non v'è giudizio nè critica nel tono, semplice curiosità, l'interesse genuino e spontaneo di chi vuole sapere sempre di più. <Allora posso dirtelo. Anche io vengo da un laboratorio. Katsumi mi ha fatto uscire proprio da poco, per questo è tutto così... difficile.> rivela lei con un sospiro, stringendosi nelle piccole spalle. <E la tua famiglia? Adesso che ricordi tutto, è cambiato qualcosa?> chiede lei sinceramente curiosa, interessata a conoscere qualcosa di più sul ragazzo. Su quella figura che, gentilmente, la sta aiutando a controllare al meglio quel potere che sfugge ai suoi comandi. Quel potere che sente iniziare a comprendere sempre di più. Ed è comunque difficile riuscire a rimanere concentrati, riuscire a tenere quel flusso sempre costante verso gli occhi, ma quando qualcuno crede nelle tue capacità tutto diventa un po' meno pesante, no? Se riesce a sopportare il bruciore ed il dolore che gli occhi le causano è solo grazie a questo, dopotutto. Il pensiero di essere seguita da qualcuno che crede nelle sue capacità, la voglia ed il desiderio di riuscire a rendere fiero Katsumi di lei e di dimostrarle che il suo clone non lo avrebbe imbarazzato. E' felice, felice davvero quando riesce a riprendere il controllo dei suoi occhi e in uno sprint di gioia si fionda sul busto dell'altro. E' ancora strano notare come gli altri si muovano lentamente sotto il flusso di chakra che guida le sue iridi, è strano vedere il viso di lui muoversi al rallentatore quando parla, ma inizia a non darle più fastidio. Inizia ad abituarsi a quel modo di vedere il mondo, a trovarlo quasi rassicurante. E' come se tutto attorno a lei fosse in procinto di fermarsi e lei fosse capace di osservare ogni cosa con chiarezza. Piccoli doni dello Sharingan. E così va abbracciandolo, va stringendolo in una dolce presa dettata dall'emozione del momento, avvertendo il di lui corpo farsi improvvisamente rigido. Rimane come un palo per qualche attimo prima di sciogliersi e ricambiare la stretta e Akira si ritrova ad osservarlo con le iridi scarlatte che notando una concentrazione cremisi di chakra addensarsi attorno ai di lui occhi. Più o meno la stessa visione che l'altro dovrebbe avere di lei, dopotutto. <Farò il possibile perchè sia presto. Mi alleno ogni giorno e, sai, oggi mi sembra già più facile di ieri!> rivela lei sorridendo, felice, prima di andare a scostarsi appena da quell'abbraccio, sistemandosi tranquilla la camicia negli shorts la cravatta rossa al collo. <Devo solo cercare di riuscire a tenerli attivi mentre faccio qualcos'altro. Se riuscirò a rimanere concentrata anche mentre presto attenzione ad altre cose allora ce l'avrò fatta, no?> sorride lei, incuriosita, richiedendo una conferma dei suoi sospetti a quello che, per questo giorno, par essere un suo nuovo maestro. <Dirò a Katsumi che mi hai insegnato. Gli dirò che mi hai aiutato, così sarà contento!> aggiunge poi, poco dopo, quasi come a volergli fare un piccolo regalo. Un modo per far sì che Katsumi possa esser ancor più fiero di lui. [Sharingan I - chakra: 29/34]

14:01 Keizo:
 <Regalata??> domanda al quanto incuriosito il giovane al dire della ragazza- Sembra davvero che Katsumi abbia fatto qualcosa di importante per Akira ed è per questo che la ragazza ha una grande ammirazione nei suoi confronti. Subito dopo il discorso si sposta nuovamente sulla storia di Keizo e sui laboratori dal quale proviene <Si si laboratori> dice il giovane poco prima di sentire la risposta della ragazza <Esatto, sono anche io un clone, anche se non ho le caratteristiche di un vero Uchiha> lieve sorriso appare sul volto del giovane che be presto svanisce quando ascolta le parole di Akira su come Katsumi l’abbia aiutata ad uscire dal laboratorio nel quale è stata creata <Ancora con questi laboratori??> stringe per un attimo il pugno il giovane, non concepisce che possano ancora esserci ancora laboratori, tutta colpa di Arima <L’importante che tu stia bene ora e possa goderti la vita che ti spetta> ben presto quella rabbia va ad assottigliarsi e un sorriso, nuovamente, appare sul volto del giovane. <Comunque per quanto riguarda la mia famiglia adottiva nulla è cambiato, adesso le mie due vite si sono unite, senza ombra di dubbio, e di certo continuerò a salvaguardare la vita della donna che mi ha cresciuto, devo tutto a mia madre. Se non fosse per lei non starei qui a parlarti adesso> dice con un sorriso in volto. Ma dopo tutto questo parlare la ragazza lo abbraccia e il giovane, dopo un po’ di imbarazzo ricambia <Vedrai che allenamento dopo allenamento riuscirai a controllare appieno lo sharingan e i tuoi occhi non provocheranno alcun dolore> Lascia ora la presa cosi da liberare la ragazza che si ricompone <Esatto, devi cercare di riuscire ad utilizzare l’innata mentre fai altro, di certo potrebbe aiutarti molto. Inoltre, visto che adesso possiede una vista più potente, potresti anche osservare il chakra che scorre negli altri cosi da poter abituare gli occhi anche a questa vista. Io utilizzavo una carta bomba dove immettevo il mio chakra e lo osservavo, almeno gli occhi si abituavano a quella vista rossa>. Il genin da dei piccoli trucchetti alla ragazza per poter effettuare l’allenamento, anche in solitaria quando capiterà <Non preoccuparti non devi> rimane un attimo silente <Ti ho aiutato non per un secondo fine, ma perché mi andava di farlo tutto qui > sorride il giovane che rimane adesso silente a guardare la ragazza con i suoi occhi scarlatti. [Sharingan a un tomoe] [Chakra 26/30]

14:25 Haran:
 Effettivamente il ragazzo non assomiglia a tutti gli altri Uchiha che ha visto al Quartiere. Niente capelli neri, niente occhi scuri. Non assomiglia a Sasuke né a nessun altro, in verità. Unico, strano per essere un clone, ma unico. Lei sorride e si ritrova ad annuire alle sue parole con fare sereno, non troppo turbata dal suo sdegno. <Sì. Ma adesso sono fuori e non ci torno più> dice come per tranquillizzarlo, come per volerlo rasserenare. Come se fosse lui a dover essere tranquillizzato da ciò. Sorride quando tutto par farsi più leggero ed ascolta ciò che l'altro ha da rivelarle circa la sua famiglia, la sua storia. E' contenta che abbia trovato un modo per vivere bene, per avere una famiglia nonostante il suo essere stato creato in un laboratorio. Chissà se anche lei riuscirà, un giorno, a sentirsi normale? Una persona come tante, nata e venuta al mondo come tutti, anche se non è vero. Dopotutto ha già trovato una famiglia, adesso deve solo trovare la sua strada. Un passo per volta. <Sono contenta che le cose siano andate per il meglio. Insomma, anche io sto cercando di mettere le cose a posto... Ho una famiglia, certo, ma ancora mi sento confusa e spaesata. Non conosco tante cose, non so come funzionino tante altre e mi sento sempre indietro. Però conto di riuscire a trovare la mia strada al più presto> rivela e sorride lei con nuova speranza, nuova fiducia. Quindi tornano a parlare dello Sharingan, della difficoltà nell'imparare a gestirlo e per un attimo soltanto si chiede se mai, Katsumi, si sia ritrovato a non riuscire a controllare il suo potere. Una immagine buffa, impossibile nella di lei mente. Ascolta le parole di Keizo, i suoi consigli e si ritrova ad accoglierli grata con un gran sorriso. <Ohhhh hai ragione! Così mi abituo piano piano... effettivamente a volte è davvero fastidioso vedere tutto così rosso. E lento. Mi bruciano sempre gli occhi> rivela e conferma lei andando ad alzare una mano per strofinarla contro l'iride scarlatta. E' stanca, si sente provata da quell'allenamento, nonostante abbia più o meno compreso e capito come fare per tenere attivo lo Sharingan. <Tipo ora> borbotta chiudendo e aprendo gli occhi per cercare di meglio sopportare la pressione, il fastidio, la concentrazione. Ma non ce la fa, non ci riesce. E' stanca. Dura sempre di più, lo mantiene attivo sempre più a lungo, ma ha bisogno di fare spesso delle piccole pause. Ed è per questo che, alla fine, si ritrova a rilasciare il chakra permettendogli di tornare a scorrere sereno e tranquillo nel suo corpo, senza più doverlo convogliare a forza fino alle iridi. Ascolta le parole di lui e, con fare intenerito, gli sorride gentile. <Beh, ti ringrazio, Keizo. Lo apprezzo tanto> gli confida mentre lo Sharingan svanisce e lei torna ad essere più rilassata, più leggera. <Penso di tornare a casa, adesso. Tu rimani qui?> gli domanda allora, d'un tratto, mentre il sole brilla forte e la fame inizia a farsi sentire. <Perchè potremmo tornare indietro insieme, se ti va> gli proporrebbe allora, candidamente, snudando i denti bianchi fra le labbra rosate. A lui, quindi, decidere se dividere o proseguire con lei la sua via. [END]

14:37 Keizo:
 Ascolta le parole della ragazza e un lieve sorriso appare sul suo volto. È lieto di sentire queste parole, non vorrebbe che nessuno possa provare nascere e crescere come topi da laboratori, non riesce davvero a concepirlo <Lieto di sentire queste parole. Spero vivamente che adesso la tua vita possa prendere una svolta>. Nuovamente, subito dopo questa piccola parentesi, ecco che si riconcentra sulla vita del Genin. Questo ascolta le parole della ragazza e risponde dicendo <Tranquilla vedrai che in un batter d’occhio non sarai più cosi indietro. E sappi che ci sono io qualora tu abbia bisogno di aiuto o di qualunque altra cosa> un aiuto sincero è quello che offre il giovane Keizo ad Akira, vorrebbe davvero aiutarla a superare il suo passato, senza che possa pensarci mai più in vita sua. Ed ecco che adesso disattiva la sua innata, la piccola virgola comincia a vorticare come prima, sino a ricongiungersi con la pupilla. Gli occhi cremisi a poco a poco riassumono il loro colore naturale, azzurro come il cielo. Lo sharingan è stato disativato. <Vedrai che a lungo andare tutto sarà più facile e riuscirai a padroneggiare meglio di me lo sharingan> continua a sorridere il giovane che adesso ascolta la domanda della ragazza <No no torno anche io al villaggio> dice il giovane <Penso proprio che mi andrò ad allenare in accademia, sperando non ci sia nessuno> rimane un attimo silente per poi continuare <Certo che mi va> ed ecco che i due cominciano a dirigersi verso il villaggio, lasciando dietro di loro il campo fiorito. [Chakra 26/30] [Exit]

Akira e Keizo s'incontrano per caso nei prati fioriti fuori Kusa.

I due parlano e Keizo si ritrova ad aiutare la piccola Akira a controllare il suo Sharingan. Fra piccoli scorci di vita vissuta e qualche fitta di dolore, i due si avviano verso il Villaggio al rispettivo fianco.