Lotta per ciò che vuoi

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22:45 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Tra le strade di Kusa si respira ancora aria di festa. Il carnevale è cominciato da un paio di giorni e i festeggiamenti sono ancora in corso, senza fermarsi mai. Peccato che il tempo sia sempre molto instabile, quindi uscire a divertirsi non è tanto semplice come può esserlo in estate o in primavera. Di fatti, questa sera è la neve ad attraversare l’aria kusana, con la sua temperatura fredda e i suoi fiocchi candidi che creano un manto bianco ai piedi dei passanti. Hikari si trova a passeggio nel Quarto Cerchio della città, di ritorno da alcune commissioni, traducibili in una parola: shopping. E’ arrivata da poco più di un mese a Kusa, e ha iniziato a mettere da parte qualche risparmio, ogni tanto le piace togliersi qualche sfizio. Sta quindi camminando per strada, lasciando che i suoi anfibi, neri e alti fino al polpaccio, lascino dietro di lei una scia di impronte. E’ avvolta nel suo solito manto color zaffiro, che la protegge bene dalla neve, ma non molto dalle basse temperature. Il cappuccio le copre il capo, e i capelli lunghi e castani le ricadono sulle spalle, terminando appena sotto il petto. Le piace l’aria serena, non vorrebbe tornare a casa. Decide quindi di arrestare il suo cammino e fermarsi in una piazza che aveva adocchiato durante l’andata. Individua una panchina sotto un albero, che ha impedito che la neve si posasse su di essa. Si siede, guardandosi un po’ a destra, un po’ a sinistra, e frugando poi nelle buste dei negozi per dare una fugace occhiata a ciò che ha comprato. Non c’è molta gente in giro, un po’ per il tempo, un po’ per l’orario, e un po’ per la festa. Si sta bene, però. Tutto regolare. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

22:48 Giusca:
  [Quarto Cerchio] E' sera, stranamente oggi non piove, anzi sta nevicando. Il giovane ragazzo dalla criniera rossa è disteso sul suo letto, nella sua stanza. E' stanco, ma non riesce proprio ad addormentarsi. La sua mente vaga senza sosta. Pensa prima al passato, ai suoi genitori, al suo caro fratellone, a quali sono le sue origini. Poi al presente, perché è solo e senza amici? E infine prova ad immaginare il suo futuro senza riuscirci. Si solleva lentamente dal letto e si dirige scocciato verso il suo armadio. Apre le ante e si mette il primo kimono che trova. Verde smeraldo. La sua attenzione si sofferma proprio su quello, probabilmente avrà un significato, magari è solo la voglia che il giovane ha di cambiare la sua vita. Lo chiude in vita con la solita fascia bianca arrotolandola per ben due volte attorno ad essa. Poi indossa le sue infradito in legno, si specchia velocemente passandosi la mano destra tra i capelli per sistemare la frangia ribelle e si accinge ad uscire di casa per passeggiare nelle stradine del quarto cerchio con lo sguardo perso nel vuoto e le labbra pallide leggermente incurvate verso il basso.

23:01 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Accertatasi di non aver dimenticato nulla, lascia le buste poggiate accanto a sé, a sinistra, mentre il suo sguardo torna a scrutare i passanti. Più volte in occasioni simili ha incontrato tipi non molto raccomandabili, perciò sta bene attenta ad evitare persone che almeno all’apparenza sembrino malintenzionate. Si china leggermente in avanti, in modo da appoggiare i gomiti sulle ginocchia, e di conseguentemente il mento tra i palmi delle mani. Ed ecco che tra le poche persone che sfilano davanti ai suoi occhi, spicca una chioma rossa fiammante, folta. Le ricorda qualcuno, è certa di averla già vista. Assottiglia gli occhi, squadrando per bene la figura. A Kusa ha conosciuto solamente due persone con i capelli di quel colore: lo sbruffone alla locanda mentre era con Shitsui, e quell’altro ragazzo, quello timido e con un nome strano incontrato alla festa di carnevale, sempre con Shitsui. Il compagno sembra essere diventato una presenza costante nella vita di Hikari, e questo non può che rallegrarla. Ma per il momento, evita di perdersi tra i pensieri e le emozioni, non le piace essere assorta in pubblico, sentirebbe violata la propria privacy, in qualche modo. < Hey! > esclamerebbe a voce alta, proprio come la prima volta che ha visto Giusca. Ormai lo ha riconosciuto, il kimono ha fatto la sua parte. Probabilmente lo coglierà nuovamente di sorpresa, visto che sembra essere proprio lui quello assorto tra i propri pensieri. Cammina a capo chino, l’espressione non sembra contenta. Ed è da solo. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

23:23 Giusca:
  [Quarto Cerchio] La neve cade incessantemente, sta cominciando a posarsi ovunque, per terra, sui tetti e anche sul capo del giovane ragazzo che passeggia assorto nei suoi pensieri. Il suo kimono e le sue infradito non sono l'abbigliamento ideale per delle condizioni climatiche simili, ma Giusca non ha un lavoro e vestiti adatti non ne ha. Cerca di risparmiare dove può e di andare avanti con le monete lasciate dal fratello prima della sua partenza. Per non parlare delle infradito, scomode da usare in giornate soleggiate, figuriamoci con la neve. I suoi movimenti sono lenti, a volte un po' goffi. Il kimono ormai sta cominciando a bagnarsi e si fa pesante. Un brivido percuote la sua schiena. I suoi occhi cangianti e malinconici fissano per terra le impronte lasciate dai passanti, il carnato del suo viso sembra quasi pallido al pari della neve. Le labbra non hanno sosta, vengono morse continuamente per il nervoso, a volte sanguinano. Ad una tratto una voce femminile, gli sembra familiare. Ma non conosce nessuno o quasi. A dire il vero non sa nemmeno se è rivolta a lui. Ma la curiosità come sempre lo assale, quella voce acuta lo distoglie completamente dal mondo in cui si era perso. Solleva lentamente il suo capo, si guarda attorno e la vede. La ragazza dell'altro giorno, del carnevale. Questa volta non indossa quel costume buffo da coniglietta. E' sorpreso, non pensava di rivederla. Il suo viso si fa più sereno, i pensieri vanno via. Accenna un sorriso e risponde ancora un po' timidamente <Ciao, Hi...Hikari, spero di non aver sbagliato il tuo nome>. Poi direbbe rivolgendosi alla ragazza seduta sulla panchina <come mai qui?> portandosi le mani quasi all'altezza delle spalle opposte come a volersi riscaldare, mentre dalla sua bocca fuoriesce una nuvoletta.

23:38 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Il ragazzo sembra infreddolito. D’altronde, come non esserlo? Uscire con kimono e sandali con quel tempo non è stata una grande idea. Il rosso le si fa vicino, salutandola. Sta tremando, tanto da tartassarsi le labbra coi denti. < Sì, sono Hikari. Giusca, giusto?> esordisce lei, continuando a guardarlo tremare in quel kimono verde. Quel nome le è rimasto impresso data la sua particolarità. Sarebbe proprio il caso di entrare da qualche parte, altrimenti rischia di ritrovarsi accompagnata da un ghiacciolo. < Sono di ritorno da alcune commissioni. Tu, piuttosto? Stai tremando, come mai in giro con questo freddo? > domanda lei a sua volta, alzandosi dalla panchina. Quel suo tremare diventa quasi contagioso, se restassero lì un paio di minuti in più comincerebbe ad avere tutto quel freddo anche lei. Bisogna rimediare. Raccoglie le buste dalla panca e rivolge il viso verso il ragazzo, percorso interamente da brividi. < Seguimi, andiamo al caldo. > pronuncia quelle parole con voce calda, colma di premura. Non vorrebbe quel poveretto si prendesse un malanno. Si dirigerebbe quindi verso uno dei locali ai lati della piazza, uno che le ricorda la pasticceria in cui ha incontrato quello psicopatico che non faceva altro che fissarla. Pensandoci, è un po’ che non lo vede in giro. Meglio così. Entrando, i due ragazzi si troverebbero dinanzi agli occhi diversi tavoli al centro della stanza, mentre ai lati, vicino a delle grandi finestre, dei divanetti su cui accomodarsi. Hikari si dirigerebbe proprio verso uno di questi. Sarà più piacevole parlare guardando il paesaggio innevato. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

00:01 Giusca:
  [Quarto Cerchio] <Si, esatto> gli occhi chiari del ragazzo si socchiudono, è lieto che qualcuno ricordi il suo nome, non pensava fosse possibile una cosa del genere. Le sue ossa però cominciano a fargli male, il freddo è pungente e la neve comincia ad infilarsi nell'unica fessura lasciata libera dal kimono poco più sotto del collo, tanto da costringerlo a portare entrambe le mani attorno al collo per proteggersi dalla neve che continua a scendere indisturbata. Le parole della ragazza lo rasserenano, è così premurosa. Nessuno mai lo aveva fatto sentire così "amato" o preso in considerazione, se non suo fratello, il quale lo ha sempre protetto da tutto e tutti gelosamente. <Avevo bisogno di liberare un po' la mente dai miei pensieri, ormai ci sono abituato, mi tormentano durante il giorno, ma la sera e la notte soprattutto. A volte ho anche degli incubi> dice il ragazzo con un tono di voce rassegnato mentre il suo viso si fa serioso. Sente a stento le dita dei piedi ormai congelate, abbassa il capo, solleva leggermente uno di essi e si accorge che ha assunto un colorito violaceo. <Va bene, f-fammi strada> aggiunge a stento con una flebile voce mentre digrigna i denti, un po' preoccupato per il troppo freddo. Così il giovane ragazzo seguirebbe Hikari all'interno di un locale per riscaldarsi. <Grazie per la tua premura> direbbe infine.

00:15 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Le giovane prende posto sul divanetto che dà le spalle alla grande finestra, appoggiato con lo schienale proprio su di essa. Si sfila il mantello, scoprendo il proprio abbigliamento: un maglioncino bianco a collo alto e un paio di skinny jeans neri. Il solito, più o meno. Da quando ha comprato i guanti ninja li indossa spesso, un po’ perché le piacciono, un po’ per abituarsi alla sensazione. In questo momento li ha alle mani senza un motivo apparente. Aspetta che anche l’altro ragazzo si sieda, per cominciare poi a parlare. < Non c’è bisogno di ringraziare, davvero. > gli rivolge un sorriso, accavallando poi la gambe sinistra sulla destra, scrutandolo vagamente in viso. La sua pelle è molto chiara, anche gli occhi. Hanno un colore particolare, un po’ strano. Avrà più o meno l’età di lei, anno più anno meno. La sua espressione non è contenta, anzi. Ricorda che un paio di giorni addietro aveva raccontato a lei e Shitsui a grandi linee la sua storia, una storia di dolore ed abbandono. < Tornando a ciò che dicevi prima… Non vorrei farmi i fatti tuoi, ma se hai voglia di parlarne fallo pure. > anche se per quale motivo dovrebbe raccontare cose così personali ad una sconosciuta? Sarebbe normale se evitasse il discorso o rifiutasse di parlare. Anche lei non ha mai raccontato la propria vita a nessuno, tranne ad una persona, proprio quando quest’ultima lo ha fatto con lei. La fa sorridere il pensiero di quando è successo, di tutto quello che è accaduto in quella giornata. Ma ci penserà più tardi, quando sarà da sola. < Ti offro qualcosa di caldo, così ti scaldi. Cosa ti piace? > [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

00:37 Giusca:
  [Quarto Cerchio] Giusca segue timidamente e con qualche difficoltà per i piedi doloranti la ragazza e si siede accanto a lei sul divanetto. Subito si accorge del tepore che regna in quel luogo. La differenza di temperatura è notevole, tanto da fargli arrossare le dita delle mani le quali cominciano a bruciargli lievemente. Osserva poi il suo abbigliamento, un maglioncino bianco e dei jeans. Il maglioncino sembra così caldo e morbido. In realtà non ne ha mai avuto uno, i suoi unici indumenti sono i kimono, tra l'altro non tutti suoi, alcuni rubati dall'armadio del fratello dopo la sua partenza. Nota la scioltezza con cui fa le cose, è rilassata. Al contrario di lui che ha tutti i muscoli contratti, soprattutto i trapezi e lo sternocleidomastoideo. Il tono di voce dolce della fanciulla ,però, e quel sorriso stampato sulle labbra di lei lo fanno sentire a suo agio. E' stato fortunato a conoscerla. Sarà stato destino? Forse ora non sarà più così solo, forse ora potrà condividere il male che lo affligge con qualcun altro. Forse ha ritrovato la spalla su cui piangere quando si sente triste e disperato e non sa che fare. L'invito della ragazza a parlare sembra sincero. Non lo fa con insistenza, sembra davvero preoccupata, vorrebbe aiutarlo in qualche modo. Ma come? Il rosso dalla cresta mossa e ondulata vorrebbe sapere le sue origini, capire dove è finito suo fratello, se sta bene, se è andato veramente alla ricerca dei suoi genitori o se ha semplicemente deciso di abbandonarlo. <A dire il vero... non so molto altro, il poco che so... te l'ho già detto> confida alla ragazza con voce sottile e dolce mentre la rabbia lo assale, ma solo perché non sa darsi delle risposte. In realtà però cerca di non far preoccupare Hikari che è così buona con lui e quindi approfitta per cambiare discorso <Una cioccolata calda>.

00:54 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Aspetta una risposta dal ragazzo, sul suo passato. Sembra uno che si fida facilmente delle persone, e talvolta può non essere positivo. Per fortuna, Hikari non fa parte di quelli che si approfittano di chi è facile da raggirare, o magari un po’ più ingenuo. Chissà se Giusca è proprio come la ragazza suppone che sia, in realtà potrebbe essere più forte di quanto sembri. < Ah, capisco. > nella voce di lui si riesce a scorgere un po’ di rabbia, nonostante egli voglia tenerla a bada. Probabilmente ne ha immagazzinata molta dentro di sé, e cerca di liberarla, in qualche modo. E’ meglio non continuare quel discorso, non vorrebbe che il ragazzo si rabbuiasse ancora di più. Non è facile raccontare cose dolorose della propria vita, e lei lo sa bene. Forse le ha risposto così per chiudere rapidamente il discorso, o forse davvero non sa molto altro. Ma sarà davvero possibile conoscere così poco su se stessi? In quel momento un cameriere si avvicina, chiedendo cosa i due desiderino. < Una cioccolata calda. > ordina solamente per il ragazzo infreddolito, lei non ha bisogno di nulla al momento. Alla fine, è entrata là dentro solo per poter offrire un riparo alla sua nuova conoscenza e poterlo aiutare in qualche modo. < Vuoi diventare ninja? > domanda per rompere il silenzio che cala dopo la partenza del cameriere, più per fare conversazione che per altro, non ha molti argomenti da scegliere per parlare con qualcuno che conosce molto poco. Però in parte è curiosa, perché vorrebbe capire cosa quel ragazzo abbia in mente di fare. Dietro quell’apparenza indifesa potrebbe celarsi qualche sorpresa. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

01:17 Giusca:
  [Quarto Cerchio] Il ramato scorge nelle parole di Hikari una sensazione di insoddisfazione. Forse si aspettava una risposta diversa, forse sperava potesse darle più informazioni su di lui. La voglia di parlare c'è, Giusca è stufo di tenersi tutto dentro, di stare male per qualcosa più grande di lui, ma ha già detto il poco che sa. La ragazza ordina solo per il giovanotto infreddolito. Lei preferisce non prendere nulla. Chissà se è solo una questione di soldi. Magari non le va di spendere più del dovuto o magari effettivamente sta bene così. Poi si sente colto impreparato, ecco un'altra domanda. A primo impatto sembra una domanda sciocca la quale vuole una risposta altrettanto sciocca, un sì o un no. In realtà dietro a quella parola "ninja" si cela un mondo che per molti aspetti è sconosciuto a Giusca. Non sa molto, non conosce bene le altre nazioni, a malapena conosce Kusa dove vive. E' confuso, si morde il labbro, mentre le sue sopracciglia folte e rosse si inarcano sul viso come se stesse provando a trovare una risposta sensata a quella domanda. <Io...non lo so, credo di si> è l'unica cosa che riesce a dire disorientato mentre i suoi occhi persi e vuoti cercano gli occhi della ragazza come ad avere conforto. <Non so nemmeno se ne sarei capace, se lo merito. Forse sarebbe un modo per diventare forte, per smetterla di essere così debole, così insicuro, di essere invisibile al mondo. Forse sarebbe la mia vittoria, la mia pace. Forse potrei riuscire a ritrovare mio fratello, a scoprire le mie origini, a dare un senso alla mia vita, a questa vita tetra e buia nel quale non vedo nessuno spiraglio di luce>. Poi chiederebbe con tono sicuro e serioso <Perché mi hai fatto questa domanda? Perché non posso avere una famiglia normale? Perché non so nulla di me?> e scoppierebbe a piangere mentre le lacrime copiose scendono sulle guance pallide del giovane il quale si porterebbe entrambi i palmi delle mani sugli occhi per non farsi vedere in questa scena pietosa.

01:53 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Il ragazzo sembra essere in difficoltà dopo la domanda postagli da Hikari. Infatti non sembra riuscire a trovare subito le parole per rispondere. E’ confuso, lo si vede chiaramente. Nervosamente cerca gli occhi di lei, la quale non capisce il motivo di tutta quell’agitazione. Poi il giovane ricomincia a parlare, a sfogarsi, sembra che stia dicendo tutto di getto, come se non stesse aspettando altro che pronunciare quelle parole. L’espressione di Hikari si fa sorpresa e preoccupata allo stesso tempo, non si aspettava quell’impeto all’improvviso. Vorrebbe tranquillizzarlo, ma come? < Hey… > comincerebbe, avvicinandosi di poco a lui e allungando una mano sulla sua spalla, un po’ insicura. < Sai, anche io non sapevo se potessi essere o meno all’altezza di questo ruolo, anzi, tutt’ora non lo so. > forse condividere la propria esperienza aiuterà a calmarlo, pensa. < Però ci sto provando, perché per raggiungere il mio obiettivo è fondamentale. > gli parla con voce sicura, decisa, nonostante il suo atteggiamento inizialmente titubante. < Anche io devo cercare una persona. E sai cosa penso? Che se vuoi diventare ninja, un motivo lo devi avere. Vuoi trovare tuo fratello? La tua vera famiglia? Lotta per ciò che vuoi! > scandirebbe meglio le ultime parole, come se fossero il succo del discorso. Non vuole vedere nessuno piangere e rimproverare se stesso. Sicuramente tutta la rabbia che quel ragazzo ha dentro di sé potrà essere trasformata in forza di volontà per poter raggiungere quegli obiettivi che inconsciamente si è prefissato. < Non startene con le mani in mano in attesa di qualcuno che ti ha lasciato. Piuttosto cercalo tu, questo qualcuno! Vedrai che ci riuscirai, ne sono certa. > concluderebbe quindi il discorso con voce pacata, rassicurante. Di certo il giovane non si trova in una bella situazione, ma deve riuscire a reagire e a prendere in mano la propria vita. < Conoscerai gente, avrai degli amici, diventerai forte. Non sarai mai solo. > detto ciò, si alzerebbe, infilandosi il mantello e raccogliendo le proprie buste. Tirerebbe fuori qualche spiccio dal portaoggetti e lo lascerebbe sul tavolo, per la cioccolata. < Ci becchiamo in Accademia. > e si allontanerebbe, rivolgendogli un fugace sorriso, quasi dando per scontato che rivedrà lì quel ragazzo timido e all’apparenza indifeso. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

01:54 Hikari:
  [Quarto Cerchio] Edit: [End.]

02:06 Giusca:
  [Quarto Cerchio] L'agitazione del ragazzo è evidente. Quella domanda è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le parole fuoriescono dalla sua bocca come un fiume in piena, cariche di odio, delusione, paura. Hikari però si pone al suo livello, non si sente superiore, anzi. Lo mette a suo agio. Le sue parole lo consolano, lo incitano a migliorare, a dare il meglio di sé, a non piangersi addosso. Lo spronano a diventare più forte, a cercare suo fratello, a mettercela tutta. Da un lato è ancora triste, dall'altro sa che quella ragazza un po' ci tiene a lui, che probabilmente può nascere un'amicizia. Che potrebbe esserci nel momento del bisogno, che potrebbe essere lì a sostenerlo. <Grazie> l'ultima lacrime scorre sul suo viso mentre i suoi muscoli facciali smettono di essere contratti. <Sono contento di averti conosciuta> aggiunge poi, il suo tono di voce è quello di un ragazzo grato per quello che la persona che ha di fronte sta facendo per lui. E' sincero, non ama mentire, preferisce semplicemente essere se stesso. Vede poi la ragazza infilarsi il mantello e lasciare qualche moneta sul tavolo per pagare la sua cioccolata calda. La ringrazia nuovamente con un sorriso. Al che la saluterebbe con un gesto della mano destra, si solleverebbe dal divanetto e si incamminerebbe fuori dal locale. Vista la tempesta, si metterebbe a correre dritto verso casa. [End]

Hikari incontra per caso Giusca durante una serata nevosa a Kusa. Lui trema per il freddo, perciò lei decide di portarlo in un posto caldo e offrirgli qualcosa da bere. Durante la conversazione, il ragazzo si sfoga, dando libero spazio alle proprie emozioni. Hikari cerca di rassicurarlo in qualche modo e spronarlo e lottare per ciò che vuole.