Aria di Festa

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13:21 Giusca:
  [[Bancarelle]] Il giovane ragazzo dalla folta chioma ondulata e rossa segue la folla incuriosito, senza avere una meta ben precisa. Il cielo è plumbeo e le nuvole oscurano il sole, ma nonostante ciò la gente sembra essere felice. Oggi non indossa il suo solito kimono nero con le sfumature bianche, ma uno giallo, come il suo color preferito, con delle righe verticali che richiamano i suoi capelli, naturalmente giunto in vita dalla solita fascia bianca un po' vecchiotta e arrotolata per ben due volte attorno alla sua vita sottile. In realtà il kimono appartiene a suo fratello e per questo motivo gli arriva fin sotto ai piedi, i quali vestono delle infradito molto semplici in legno, e rende i suoi passi goffi e lenti. Ha preferito non indossare una vera e propria maschera, il suo volto è già una maschera, quasi nessuno lo conosce. Gli basta quel kimono. Abbassando i suoi occhi grigi, cangianti, verso il basso, scorge gli stessi manifesti trovati nel villaggio. La sua attenzione però si sofferma sulle bancarelle, soprattutto quelle di dolciumi e caramelle varie dove la gente impaziente attende il suo turno.

13:28 Shitsui:
 [Bancarella] Lo sguardo scivola attentamente da una bancarella all'altra, alzandosi di tanto in tanto per guardare gli estranei che lo circondano e i loro costumi. Le potenzialità di una maschera sono enormi, dando infatti la possibilità a chi vi si cela dietro di essere una, dieci, cento, addirittura mille, persone diverse o, eventualmente, anche nessuno. Diventare lo zero assoluto, così come ci prova lui, utilizzando il suo volto inespressivo come scudo che non è mai stato scalfito, se non da alcuni, pochissimi, intimi. Anzi, forse sarebbe meglio dire da una sola persona, ma questo è un altro discorso. Il susseguirsi di eventi recenti lo ha scosso nel profondo dell'animo e, data la sua inesperienza nel campo dei sentimenti, non è riuscito a capire se ciò può essere vissuto come un cambiamento positivo o no. Non sarebbe dunque del tutto sbagliato presumere che si trovi lì per una sorta di ricerca antropologica o una specie 'missione'per raccogliere informazioni sui sentimenti (?). Poco male, comunque, date le sue capacità analitiche e la presenza di così tante persone eterogenee. Tuttavia lo sguardo per adesso non sembra avere intenzione di soffermarsi su qualcuno in particolare, mentre vaga per la zona, ispezionando ora le giostre vicino, fino a soffermarsi sulla ruota panoramica che sovrasta le colline. Una costruzione metallica alta una ventina di metri, un'attrazione davvero degna di nota. Ferma il suo incedere rimanendo qualche secondo lì, con il volto alto, osservando i vagoni della ruota muoversi portando pochi passeggeri alla volta. E' quasi affascinato da quell'insieme di ferraglia che si muove placidamente. Ma distoglie ben presto lo sguardo dalla ruota, per ritornare sulla gente che lo circonda. Certo, una figura del tutto nera, cupa e tetra, che guarda gli altri normalmente potrebbe intimorire chi gli si para davanti, ma fortunatamente non sembra aver spaventato nessuno, merito probabilmente dello spirito carnivalesco attorno ad sè. [Ammantato | Maschera: http://i.imgur.com/PnzPw5L.jpg ][Portaoggetti Fianco dx: 3xKunai; FiloDiNylon; 3xBombeCarta; 2xFumogeni; 4xFuuda]

13:52 Hikari:
  [Colline] L’atmosfera sulle colline è particolarmente allegra, è la prima volta che a Kusa si respira un’aria così spensierata. C’è tanta gente, sembra che tutte le persone del villaggio si siano riversate dalle strade alle attrazioni e alle bancarelle montate nel verde. La giovane allieva dell’Accademia ninja, si fa strada tra il fiume di persone che occupano quello spazio. In molti sono travestiti, mentre altri si trovano lì in borghese, a dare semplicemente un’occhiata. Ciò che attira l’attenzione di lei è l’attrazione di grande ed imponente di tutte: la ruota panoramica. E’ la prima volta nei suoi venti anni di vita che ne vede una. Le labbra si socchiudono e gli occhi sono fissi su quella costruzione. E’ enorme, vorrebbe tanto farci un giro. Le piacerebbe tanto vedere Kusa dall’alto. Però da sola non le sembra molto il caso, non sarebbe così divertente. Forse sarebbe meglio ritornarci assieme a Shitsui e Ikkino, anche se il primo non sembrerebbe proprio tipo da queste cose. Il pensiero un po’ la rattrista, perché non sarebbe stato male fare un giro insieme a lui, lassù. Si guarda ora attorno, sperando di incontrare qualcuno di non estraneo. Anche perché si sente un po’ una scema ad andare in giro da sola con quel costume, si chiede ancora perché lo abbia fatto. Accanto a lei nota una figura completamente nera, impossibile non notarlo. E’ come un punto d’inchiostro scuro su una tela bianca. E’ coperto da capo a piedi da un mantello nero come la notte, il viso è coperto da una maschera ben decorata, che termina in piume che si stagliano elegantemente verso l’alto. Si farebbe più vicina, dunque, per poter scrutare meglio quel viso. Il mantello le ricorda particolarmente quello di Shitsui, anche se un po’ più lungo. Possibile che sia lui? Non si aspetterebbe di incontrarlo in quel luogo. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

13:57 Giusca:
  [[Bancarelle]] Un odorino invitante raggiunge le sue narici, poi un altro e un altro ancora. I suoi occhi si socchiudono leggermente, la sua bocca si divarica lentamente come a voler assaporare quei profumini deliziosi, ma per lui nuovi. Il giovanotto assume così un'espressione buffissima, sembra quasi in estasi. In genere si preoccupa di quello che pensano gli altri, si sente giudicato, osservato, ma in quel momento ogni pensiero svanisce. Si lascia guidare <che buonooo> dice a bassa voce. Porge timidamente il braccio destro in avanti, cercando di farsi spazio tra la folla. <Permesso, scusatemi> dice con un tono di voce sottile e un po' impaurito. Probabilmente la sua voce non la sente nessuno, il baccano fatto dalla gente, le forti urla, gli schiamazzi e le risate coprono quasi completamente la sua vocina sottile. Con la mano sinistra invece cerca di sollevare il suo kimono all'altezza della coscia sinistra per lasciare liberi i piedi e per evitare di inciampare e di essere preso in giro. Finalmente raggiunge la bancarella adocchiata, seppur con fatica. Cerca di infilare la sua testa tra gli spazi vuoti che lasciano le persone lì ferme a guardare. <Tra quelle due donne> pensa. Per fortuna si libera un posto a pochi passi da lui e il rosso, seppur con agilità ridotta, ce la fa e si merita un posto in prima fila. Un uomo robusto dai capelli verdi e dalla carnagione olivastra, dietro alla bancarella, urla e invita la gente ad avvicinarsi e a comprare la merce esposta. L'attenzione del rosso si posa su una torta ricoperta interamente da una glassa di cioccolato, la fissa e sul suo viso si disegna un sorrisino mentre porta entrambe le mani all'altezza delle guance, come se stesse sognando.

14:11 Shitsui:
 [Bancarelle] Rimane ancora fermo mentre il capo si volta prima a destra e poi a sinistra, ispezionando le varie maschere che lo circondano, notando più o meno espedienti e dettagli nei vari costumi della gente. Decide dunque di spostarsi, tornando indietro, per proseguire il suo 'studio antropologico' verso altre bancarelle, ma ecco che proprio in quel momento nota una figura eccessivamente rosa che gli si avvicina. Gli occhi si muovono lesti su questa figura, mettendola bene a fuoco ed osservandola partendo dall'alto, da quelle buffe orecchie da coniglio, che si ergono verso l'alto attaccate al cappuccio di quella che parrebbe essere una tuta, molto morbida e pelosa. Ma non è tanto quel buffo costume ad attirare la sua intenzione, quanto i dolci e familiari lineamenti del viso della persona che lo indossa. Se avesse un acuto senso dell'umorismo non perderebbe occasione di canzonarla per il travestimento da lei scelta, ma l'umorismo, nel gruppo Hitsuno, è la specialità di Ikkino. < Hikari > Esclama serioso guardandola avvicinarsi. Manca ormai quel 'sama' che per breve tempo ha accompagnato il nome della collega, ma, nonostante l'importanza che pian piano ella sta acquisendo per il giovane moro, non percepisce più quel senso di sottomissione nei suoi confronti. Qualcosa di relativo alla prova sostenuta qualche tempo prima dal suo team? Possibile. Ma ecco che smette subito di parlare, attendendo, quasi con curiosità, la reazione di lei. Certo, potrà riconoscere la voce, ma quando un uomo vestito completamente di nero pronuncia inaspettatamente il tuo nome, magari un attimo di esitazione potrebbe averlo. Che sia, forse, uno 'scherzo'? Certo, non ben studiato, o particolarmente divertente, ma un altro passo in avanti. [Ammantato | Maschera: http://i.imgur.com/PnzPw5L.jpg ][Portaoggetti Fianco dx: 3xKunai; FiloDiNylon; 3xBombeCarta; 2xFumogeni; 4xFuuda]

14:25 Hikari:
  [Colline] La folla continua a scorrerle attorno mentre lei si avvicina lentamente a quella figura scura e misteriosa. Man mano che si fa vicina, può scoprire, per quanto può, in modo migliore i tratti di quel viso mascherato. Ma ecco che costui si volta esattamente in direzione di lei, incontrandone lo sguardo. In quel momento la ragazza di blocca, essendo stata scoperta, e non riesce a dare un nome a quel volto, anche se familiare. Poi sente il proprio nome lasciare le labbra di quella figura e raggiungerle l’orecchio. In quella frazione di secondo, la prima domanda che le passa per la mente è “lo conosco?”, ma le basta poco per riconoscere la sua voce, conosciuta fin troppo bene. Diamine, ma come ha fatto a non riconoscerlo? < Shitsui! Santo cielo, ma sei tu. > esordirebbe quindi, tirando un sospiro di sollievo. Deve ammettere di essersi preoccupata per un attimo, in fondo, sono pochi a conoscerla. < Non ti ho riconosciuto, non mi aspettavo di trovarti qui. > continua guardandosi nervosamente attorno, leggermente in imbarazzo. E’ stata colta in flagrante mentre lo osservava, e in più è anche vestita da polpetta rosa, insomma, non proprio una situazione sobria. Cercando di riprendere il controllo di sé, poserebbe nuovamente lo sguardo su di lui, osservando ancora una volta il suo travestimento. Forse non voleva dare nell’occhio, ma a opinione di lei attira parecchio l’attenzione. Sembra una spia. < Non mi chiami più sama? Peccato, non era male. > scherza, arrotolandosi una ciocca di capelli color nocciola attorno al dito indice. Attorno a loro la gente si avvicina alle bancarelle, e in quel mare di gente navigano ora le iridi castane di Hikari, che hanno abbandonato ancora la figura del compagno. Incontrano qui un ragazzo dai capelli rossi, che indossa un kimono dai colori accesi. Ha una strana espressione, quasi estatica, e si sta facendo strada tra la folla verso una bancarella. Farebbe dunque cenno al suo amico, lasciandosi scappare una risata. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

14:41 Giusca:
  [Bancarelle] Giusca tira un sospiro, si porta il palmo della mano destra all'altezza della bocca e rilascia un colpetto di tosse secca per schiarire la voce. Poi chiede con un tono più deciso <Mi scusi signore, quanto costa un pezzo di quella torta al cioccolato?>. Il venditore non lo degna di uno sguardo, evidentemente il troppo fracasso ha coperto ancora una volta la voce del giovane oppure semplicemente il vecchio dai capelli verdi è concentrato a fare altro. Si guarda intorno per cercare un cartello, qualcosa che indichi il prezzo di una fetta di torta. Volta il capo verso sinistra, un po' in basso e trova una scritta dai caratteri cubitali. Come poteva non averla vista prima? Insomma una fetta di torta 50 monete. Il ragazzo sa bene di non avere abbastanza soldi. Si porta la mano destra all'altezza della nuca, scosta una piccola ciocca di capelli fiammeggianti e ribelli. Il suo viso non è più sereno e in estasi, le sue labbra infatti, pallide e sottili, si inarcano verso il basso come a disegnare una smorfia di tristezza. Decide quindi di voltarsi, lasciando alle spalle la bancarella e si guarda intorno, un po' sospetto. Sente qualcuno ridere. Sa di essere un po' buffo e quel kimono così grande non lo aiuta di certo, ma cerca di essere ottimista e non ci fa caso. Curioso però si guarda intorno, prima a destra poi a sinistra, la risata sentita ha qualcosa di particolare. Aguzza la vista e si accorge di una ragazza. Indossa due orecchie da coniglio e una specie di tuta ricoperta di pelo rosa o qualcosa di simile. <Che buffa> dice sottovoce. Non sa se la ragazza è sola o accompagnata, ma gli basta sapere che non è l'unico bizzarro lì in mezzo.

14:50 Shitsui:
 [Bancarelle] La scruta quasi divertito mentre l'altra tira un sospiro di sollievo, abbozzando un sorriso, fiero della riuscita di quello scherzo (?). Gli occhi neri non si spostano, rimanendo fissi, sulle guance rosee che si arrossano pian piano del volto della compagna di squadra, mentre sente la solita sensazione di calore partirgli dal profondo del suo animo e scaldare il suo corpo quasi prepotentemente, una sensazione incontrollabile ma alla quale pian piano si sta abituando. Non può ancora comprenderla, darvi una spiegazione sensata e razionale, ma l'unica cosa di cui è certo è che essa è strettamente correlata ad Hikari. Ascolta le sue parole mentre l'altra può chiaramente vedere la parte inferiore del suo volto, sul quale è disegnato quella specie di sorriso beffardo, per poi risponderle < Sama eh? > Borbotta ripensando ai discorsi dei due di qualche giorno prima, non potrebbe mai riuscire a spiegarle il perché di quel suo senso di sottomissione che provava durante quell'incontro, tuttavia tutte le parole dette da lui, le promesse, sopratutto, erano veritiere. Del resto è stata una delle rarissime volte in cui è riuscito ad aprirsi, quasi, senza freni. Nel mentre anche l'altra sorride, scherzando riguardo quell'appellativo. Sarà l'aria di festa o l'effetto della maschera, ma oggi sembra così tutto 'leggero', decisamente più del solito. < Sono venuto a fare un giro > Cerca di cambiare discorso per non trovarsi nella scomoda posizione di spiegare il motivo dell'utilizzo di quell'appellativo. < Ero curioso > Ammette francamente, facendo spallucce, per poi voltarsi nella direzione in cui guarda l'altra. Un ragazzino, con un curioso kimono giallo, che si affanna per farsi spazio e mangiare qualche dolce. Ma proprio in quel momento lo stesso ragazzino è voltato nella loro direzione, anch'esso divertito. Però Shitsui non capisce. Lei è vestita tutta di rosa. Lui tutto di giallo. Di certo non eleganti come il moro! E così, spaesato, guarda prima uno e poi l'altra, in loop, cercando di cogliere l'umorismo in tutto ciò [Ammantato | Maschera: http://i.imgur.com/PnzPw5L.jpg ][Portaoggetti Fianco dx: 3xKunai; FiloDiNylon; 3xBombeCarta; 2xFumogeni; 4xFuuda]

15:04 Hikari:
  [Colline] Shitsui sembra proprio soddisfatto di averla sorpresa, se ne diletta. Quel sorriso beffardo dipinto sul volto di lui lo esprime chiaramente. Hikari lo asseconda, sorridendogli a sua volta. Si sente così spontanea quando è assieme a lui, forse a volte anche troppo. Ripensa all’abbraccio datogli qualche giorno prima, e nonostante lui le abbia chiaramente spiegato di non esserne stato infastidito lei ha continuato ad avere qualche dubbio nel corso delle ore successive, che ormai è svanito. < Anche io ero curiosa, e devo dire che sono piacevolmente sorpresa. > si guarda attorno, come a dare conferma di ciò che ha appena detto. In effetti, non ha partecipato a molti eventi simili, e deve ammettere che quest’aria di festa non le dispiace per niente. Guarda poi il suo compagno di sottecchi, un po’ titubante. Vorrebbe dirgli una cosa che le sta passando per la mente, ma il pensiero di farlo la imbarazza. Non è niente di che alla fine, con un po’ di coraggio dovrebbe riuscire a dirlo senza problemi. Volterebbe dunque il capo completamente verso di lui, cercando la sua attenzione. Ma ecco che in quel momento, durante il movimento del capo, noterebbe quella chioma fiammeggiante vista poco prima che punta nella loro direzione. Percepisce distintamente le parole di quel ragazzo vestito di giallo e rosso, che a quanto pare sembra essersi accorto della risata di lei, o quanto meno del suo bizzarro costume. < Hey! > esclamerebbe concentrandosi su di lui e non più su Shitsui, facendo poi cenno a quel ragazzo di avvicinarsi a loro. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

15:21 Giusca:
  [Bancarelle] Gli occhi perlacei del ragazzo dalla pelle candida si spalancano mentre si morde il labbro per l'imbarazzo. <D-dici a me?> chiede alla ragazza balbettando. Le sue gote arrossiscono e congiunge le sue piccole mani morbide, questa volta un po' sudate, all'altezza del petto. La ragazza gli ha fatto un cenno. Deve avvicinarsi? E' titubante, in genere nessuno lo chiama, nessuno lo cerca, ma in questo caso sembra proprio di si. Con fare poco convinto, solleva dapprima la sua gamba destra. Questo kimono lo sta facendo penare, è bello, morbido, ma giusto di qualche taglia più grande, forse un po' troppe. Dopo essere riuscito a poggiare la gamba destra per terra, tenta con la sinistra, si sente davvero ridicolo. La sua fronte corrucciata comincia a bagnarsi delicatamente sotto a quella montagna di capelli. Dopo qualche secondo riesce ad appoggiare anche la sinistra fino ad arrivare ad una distanza tale da poter avere un dialogo con la ragazza. In realtà si accorge anche della presenza di un ragazzo, tutto vestito di nero, con una maschera particolare che gli copre il viso. Direbbe quindi <ciao> riferendosi ad entrambi ma volgendo lo sguardo verso il basso. <Sono G-Giusca> continuerebbe, dopo aver preso un po' di coraggio e sollevato il capo.

15:29 Shitsui:
 [Bancarelle] Lo sguardo continua a fare avanti-dietro, come seguisse una partita di tennis, rimbalzando dalla gialla e rossa figura di Giusca a quella rosea e morbida (?) della compagna di team, fino alla svolta. Sembravano quasi non finire più quegli attimi di stan-by interrotti poi dal fare di Hikari, che invita il giovane ad avvicinarsi a loro < Cosa fai? > Chiede con tono pacato. Purtroppo nemmeno la spensieratezza di quella giornata festosa può scacciar via la prudenza, a volte eccessiva, del giovane genin. E' pur vero che si tratta di un ragazzino, magari anche vestito male, ma il mondo in cui si trovano è bizzarro e nasconde continuamente sorprese. Tuttavia sa bene che quando i suoi compagni agiscono così, difficilmente la sua razionalità può farli desistere dal compiere azioni impulsive, perciò sospira, voltandosi verso il ragazzino e aspettando la sua reazione. All'apparenza il rosso non sembrerebbe essere particolarmente minaccioso, anzi, è quasi goffo nei movimenti, impacciato e buffo con quei vestiti, ma in quella bolgia di colori, suoni ed odori è difficile non vedere niente di buffo, anzi, per quanto ne sa è proprio quello lo scopo della festa: ridere del 'buffo', esorcizzare la serietà e spingersi agli estremi, nascosti dietro vesti improbabili. Tuttavia man mano che il ragazzino gli si avvicina può inquadrarlo sempre meglio, sino a percepire il tono imbarazzato dell'altro, come se si sentisse in soggezione. Uno sbuffo parte dal naso, quasi divertito, non tanto dal rosso quanto dal fare di Hikari. Alle volte è decisamente imprevedibile, e ripensare che lui le ha promesso di proteggerla, in un certo senso, lo diverte. La figura di Shitsui rimane dunque immobile, fissando il giovane e aspettando la prossima mossa della ragazza, senza proferire altre parole. [Ammantato | Maschera: http://i.imgur.com/PnzPw5L.jpg ][Portaoggetti Fianco dx: 3xKunai; FiloDiNylon; 3xBombeCarta; 2xFumogeni; 4xFuuda]

15:38 Hikari:
  [Bancarelle] Hikari annuisce quando il giovane chiede se si stesse riferendo proprio a lui. Eccolo che comincia a fare qualche passo nella loro direzione, con fare un po’ goffo. Sembra in difficoltà, sia per l’abbigliamento che per ciò che gli è stato detto. E’ stata forse troppo brusca o improvvisa? Non vorrebbe avergli messo paura o qualcosa del genere. In fin dei conti, è vestita da coniglio rosa, cosa potrebbe avere di pericoloso? Anche se avesse assunto un atteggiamento da dura, farebbe solo ridere. < Credo abbia detto qualcosa su di me o di te, sono curiosa. > risponde al suo compagno di team, che prontamente le chiede che cosa abbia in mente. Domanda più che lecita, d’altronde lui è diventato come un angelo custode per lei, no? Ricorda ogni parola che Shitsui le ha detto giorni prima. Come dimenticarlo? Quando quel buffo tipo li raggiunge, la ragazza abbassa la mano con cui gli ha fatto cenno di raggiungerli, assumendo un atteggiamento amichevole.< Giusca… non ho mai sentito questo nome. > ha un’espressione pensierosa, in effetti non conosce un nome come quello. < Sei di Kusa? > domanda poi, rivolgendogli un sorriso affabile, sperando di metterlo a suo agio. < Ah, che sbadata, io sono Hikari, piacere. > allungherebbe dunque la mano destra inguantata verso di lui. Non sembra un ragazzo pericoloso, anzi, è piuttosto impacciato. La sua voce è flebile e sottile, quasi tenera. Non presenta il suo compagno, poiché le ritorna alla mente che in diversi incontri lui non si è esposto subito, anzi l’ha ammonita sul non rivelare troppe informazioni agli altri. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

15:55 Giusca:
  [Bancarelle] Il rosso è un po' spaesato, troppe domande. Non sa a chi rispondere, se al ragazzo o alla ragazza. Le mani gli tremano un pochino, odia trovarsi in situazioni simili, preferisce essere invisibile agli occhi degli altri. In più sa poco e niente sulle sue origini quindi vorrebbe evitare domande del genere. Non sa esattamente da dove viene. La ragazza però ha assunto un atteggiamento più sereno mentre l'altro ragazzo vestito di nero sembra un po' sull'attenti tanto da continuare a mettergli soggezione. Giusca fa un respiro profondo e cerca di rilassare i suoi muscoli tesissimi, soprattutto quelli delle spalle. Poi libera la mano destra dalla presa della sinistra, la osserva, è un po' bagnata, l'asciuga in maniera frettolosa sul fianco destro del kimono e la tende verso quella di Hikari. <Si sono di Kusa, cioè almeno ci vivo, in realtà non so la mia vera provenienza...> risponde con un tono prima sereno e poi un po' malinconico. <Nulla di che, mi annoiavo e sono venuto a fare una passeggiata. Ho letto di questo evento su un volantino e non ho fatto altro che seguire la folla> risponde al ragazzo misterioso con un po' di diffidenza. Poi direbbe al giovanotto mascherato <Posso sapere il tuo nome?> obbligando i suoi muscoli facciali ad avere un'espressione più pacata e rilassata.

16:04 Shitsui:
 [Bancarelle] Lentamente le nuvole che fino a poco prima oscuravano il cielo iniziano a far cadere gocce di pioggia con intensità crescente. Le sente impattare dolcemente contro il cappuccio del mantello che ricopre la testa, senza però curarsene più di tanto. Fortunatamente è riparato dallo stesso manto, previdentemente, a differenza degli altri due che potrebbero subire il cambio di meteo. Ma poco importa, tutto sommato non disdegna di passeggiare sotto la pioggia e l'aria di festa non sembra ridursi nonostante non ci sia più il sole. Gli occhi fissi sul capo chino di Giusca che si presenta, seguito poi da Hikari che va a tendere la mano verso l'altro, in quel gesto che pure Ikkino aveva accennato quando si sono incontrati la prima volta i ragazzi del team Hitsuno, che tuttavia non aveva ricevuto risposta a suo tempo. < Che nome strano > Borbotta, subito dopo le parole della ragazza, con tono calmo e pacato. Una considerazione, non una presa in giro, insomma. Ascolta attentamente le domande poste successivamente sempre dalla giovane, voltandosi un attimo vero di lei, per poi ritornare sull'altro, ora anche lui leggermente incuriosito dalle risposte. La prudenza ormai è decisamente calata, rimanendo tuttavia serio, come suo solito, nei confronti degli sconosciuti. Ascolta dunque le sue parole, fino a che egli non si rivolge allo stesso moro. Solitamente è restio nel dare troppe informazioni sul proprio conto ma, sarà la maschera, sarà l'aria di festa, ecco che rivela il proprio nome < Shitsui > Festoso mica tanto. Gli occhi continuano ad ispezionare la figura di Giusca, che sembra essere teso, senza tuttavia capire perché. Non gli sfiora nemmeno il cervello che in realtà è una reazione nei confronti del suo atteggiamento freddo e schivo. < Stavi dicendo qualcosa verso di lei? > Chiede, poi, ricordando le parole di pochi attimi prima della compagna di team. Il tono non è severo, nè minaccioso, tuttavia neppure amichevole: si domanda solo se la sensazione di Hikari fosse giusta o meno. [Ammantato | Maschera: http://i.imgur.com/PnzPw5L.jpg ][Portaoggetti Fianco dx: 3xKunai; FiloDiNylon; 3xBombeCarta; 2xFumogeni; 4xFuuda]

16:22 Hikari:
  [Bancarelle] L’agitazione di Giusca si è chiaramente fatta ben notare dal sudore sulle sue mani, una delle quali è stata asciugata velocemente sul suo kimono prima di andare a ricambiare la presa di Hikari. Normalmente non sarebbe entusiasta di entrare a contatto con il sudore altrui, ma in questo momento indossa i guanti, perciò non si fa problemi. Ascolta con attenzione le risposte alle diverse domande che lei gli ha posto pochi istanti prima, mentre la pioggia comincia a battere sulle bancarelle e, purtroppo anche su di loro. Il morbido pelo rosa del costume rosa della ragazza comincia a bagnarsi velocemente, facendola innervosire. Nonostante questo, cerca di mantenere l’attenzione sul suo interlocutore. < Non sai da dove vieni? > quella risposta la incuriosisce, però non vorrebbe essere troppo invadente. Quindi capirebbe se Giusca non le voglia rispondere. Piuttosto, rimane sorpresa della presentazione di Shitsui, che, nonostante sia seria come sempre, ha ben presto rivelato il suo nome, senza porre domande all’altro, come ha fatto in precedenza. Solleva poi lo sguardo proprio nella sua direzione, mentre lui è intento a chiedere al giovane dai capelli fiammeggianti se abbia effettivamente detto qualcosa poco prima, non appena li ha visti. Si sente in qualche modo protetta da quella domanda, come se Shitsui tenesse a quello che la gente pensa di lei, quasi la volesse difendere, anche se probabilmente al momento quella di lui è solo curiosità. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

16:37 Giusca:
  [Bancarelle] La pioggia, amica e nemica. Lo porta a riflettere, gli mette nostalgia è vero, ma gli permette di pensare al passato, a chi è veramente, a crescere come persona. Ormai ci è abituato. I suoi capelli si fanno pesanti e da bagnati assumono un colore più scuro. Il kimono lo immobilizza quasi. Le sue dita dei piedi cominciano a sentire una piacevole, forse, sensazione di fresco. Il ragazzo misterioso ha un nome. <Piacere di conoscervi ragazzi> un sorriso finalmente si proietta sul volto dolce del giovane rosso mentre i suoi occhi perlacei riflettono le goccioline di pioggia che cade incessante sulle loro teste. Per la prima volta si sente a suo agio o quasi, ma il forte imbarazzo iniziale è quasi svanito. Le gote infatti sono tornate del loro colore naturale. <Sono stato abbandonato, mi ha cresciuto mio fratello... ma ora sono di nuovo solo> confida alla ragazza. Il tono ormai è rassegnato, il passato è passato e sa bene che non può cambiarlo. <A dire il vero... io...> prova a prendere coraggio per rispondere alla domanda di Shitsui <ho detto che è un po' buffa, tra l'altro come me, ma non è un'offesa, anzi> . E' la verità, non ama prendere in giro le persone. Quello che dice spesso lo fa in maniera del tutto spontanea, a volte se ne pente anche, ma mai in cattiva fede.

16:48 Shitsui:
 [Bancarella] Fa il suo 'dovere' ponendo quella domanda al ragazzo, mentre Hikari sembra capire che quelle parole e la promessa fatta a lei dal giovane sono strettamente connesse, tuttavia senza però potersene avvedere, poiché gli occhi sono fissi su Giusca, in primo piano nel suo campo visivo delineato dai bordi della maschera nera. Riecheggiano da lato le parole di Hikari che continua a porre altre domande al ragazzino che quasi si troverebbe al centro di un interrogatorio. E lui, come ad un interrogatorio, risponde ligio, nonostante non paia troppo infastidito dalle domande dei due, anche un po' troppo invasive. Shitsui, ad esempio, non avrebbe risposto nemmeno a mezza domanda del genere, ma questo è decisamente un altro discorso. Ascolta senza impietosirsi la storia del giovane, chiedendosi, anzi, il perché lo racconti a due sconosciuti, ma non lo interrompe. Rimane silente finché l'altro finalmente non risponde invece alla sua domanda, dichiarando impacciato ma onesto, di aver chiamato la sua compagna 'Buffa'. Gira dunque il volto, portando lo sguardo sulla figura di Hikari, la quale tutona rosa e pelosa ora risulta essere bagnata e gonfia. La scruta attentamente per pochi secondi e ritorna così a rivolgersi verso Giusca. L'espressione non muta, nonostante ai presenti è possibile vedere solo la parte inferiore del volto, rimanendo così impassibile, circondato da un'aria ancora più tetra del solito a causa del suo costume full-black. Con gli occhi fissi sul kimono giallo e rosso di qualche taglia in più esclama < Beh non hai tutti i torni > mentre la mano destra scivola fuori dal manto e, col pollice alzato andrebbe ad indicare la compagna accanto a sé, mentre le parole vengono dette con molta ingenuità, persino troppa. [Ammantato | Maschera: http://i.imgur.com/PnzPw5L.jpg ][Portaoggetti Fianco dx: 3xKunai; FiloDiNylon; 3xBombeCarta; 2xFumogeni; 4xFuuda]

17:03 Hikari:
  [Bancarelle] Il costume si sta facendo sempre più pesante a causa della pioggia, proprio non ci voleva. Le piace quell’aria di festa, e non vorrebbe andarsene via, ma in queste condizioni si beccherà come minimo un malanno. Il racconto pronunciato dalla sua nuova conoscenza la fa dispiacere, l’abbandono non è sicuramente una cosa bella, mai. Di fatti le sopracciglia di Hikari si curvano verso il basso, in un’espressione quasi triste. E’ una ragazza molto empatica, e si fa facilmente influenzare da quello che ha attorno. < Cavolo… mi dispiace. > dice con voce bassa, pentita di avergli chiesto della sua vita, non voleva fargli tornare in mente ricordi dolorosi. D’altronde si trovano ad una festa, il dolore e la malinconia dovrebbero sparire. Il discorso si sposta poi sulla domanda posta da Shitsui. L’intuizione di Hikari dunque non era sbagliata, infatti Giusca ha confermato. Fortunatamente non è nulla di che, e anzi, ripensandoci un ragazzo come lui non sembra tipo da prendere in giro gli altri, tutt’altro. Gli fa un cenno con la mano per tranquillizzarlo, voltandosi però subito verso il proprio compagno non appena sentite le sue parole. < Hey! > esclama, indispettita. < Mi trovi buffa, eh? > incrocerebbe le braccia ricoperte di pelliccia bagnata al petto, inarcando un sopracciglio. < Pensa per te. > Anche se in effetti lui è tutt’altro che buffo. Anzi, quella maschera gli dona parecchio, forse anche troppo. A questi pensieri le guance della giovane andrebbero ad arrossarsi leggermente, quindi, onde evitare casini e discorsi inopportuni, decide che è ora di tornare a casa, così potrà anche togliersi quel tappeto bagnato di dosso. < Ragazzi, io torno a casa. Se dovessimo beccarci per strada, Giusca, non farti remore a fare due chiacchiere. > gli rivolge dunque un sorriso sincero. Da quanto ha potuto carpire dalla sua storia è solo, quindi degli amici gli farebbero solo che bene. < Ci vediamo in giro, ragazzi. > li saluta dunque, allegramente, stando però ben attenta a non guardare Shitsui in viso, non vorrebbe che lui scoprisse quel timido rossore che si è accampato sulle gote di lei. Quindi torna indietro, verso le mura cittadine, diretta verso casa. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti: 1xKunai][End.]

17:21 Giusca:
  [Bancarelle] <Non preoccuparti> cerca di celare la tristezza che prova con un dolce sorriso rivolgendosi a Hikari. I due ragazzi sembrano conoscersi da parecchio e i modi di fare della ragazza così spontanei non fanno altro che aumentare l'idea che si è fatto in precedenza di lei. Anzi il loro modo di scherzare, da amici o qualcosina in più forse, lo diverte. Un rapporto così l'ha avuto una sola volta nella sua vita con il suo amato fratellone. Cerca di non pensarci più di tanto e si lascia scappare una risata. Un po' imbarazzato si porta la mano destra davanti la bocca. <Scusatemi, non volevo> arrossisce un altro po'. Incrocia le ginocchia e inizia a battere il piede destro per terra, un po' nervoso, schizzando acqua a destra e sinistra. <Mi ha fatto piacere, ti ringrazio Hikari> dice alla giovane ragazza. Non sa se effettivamente si sarebbero rivisti, ma da una parte gli sarebbe piaciuto. E' solo, ha bisogno di amici, a dire il vero non sa cosa sia l'amicizia, ma vuole cambiare la sua vita, sente qualcosa dentro che vuole uscire. Sarà la sua voglia di far vedere al mondo chi è? Forse ha solo voglia di dire "sono qui", di dire "io esisto". Si e' fatto tardi e la pioggia ormai è forte e Giusca decide che è il momento di tornare a casa. Direbbe <Alla prossima ragazzi, scusatemi per l'imbarazzo iniziale, ma ora è proprio il caso che io torni a casa, con questo kimono rischio di arrivare a notte tarda>. Li saluterebbe con un gesto della mano sinistra, socchiudendo gli occhi come a ringraziarli e si allontanerebbe cercando di ripercorrere la strada fatta al contrario, senza perdersi.[End]

17:29 Shitsui:
 [Bancarelle] Rimane qualche attimo col braccio perpendicolare al terreno, la mano destra vicino alla spalla e il pollice puntato verso la ragazza additata come 'buffa'ora anche dal suo compagno di squadra sino a quando le parole di lei non tuonano alle sue spalle, dando l'impressione di essere indispettita. Colto di sorpresa si volterebbe notando l'espressione dell'altra, avvolta da quella pelliccia rosa, bagnata e probabilmente molto pesante, ora più buffa che mai atteggiandosi in quel modo così serioso. Ma con quella pelliccia è difficile prenderla sul serio, tant'è che gli angoli della bocca andrebbero ad arricciarsi lievemente, disegnando così sulla parte scoperta sul volto un abbozzo genuino di quello che vuole essere un sorriso. Verrebbe da consigliarle di darsi un'occhiata, magari in uno specchio e constatare che effettivamente E' buffa, ma da un lato 'intimorito' da quella che potrebbe essere la sua reazione -nonostante l'avrebbe detto con un tono del tutto razionale- e dall'altro a causa del suo 'precoce' saluto, evita di proferir parole che non siano di arrivederci < Ciao Hikari > Esclama guardandola andarsene, come un pallino rosa che si dilegua tra la gente, nonostante le orecchie da coniglietta che adornano il suo cappuccio continuino ancora a sventolare per diversi secondi mentre si fa strada tra la folla. Sembrerebbe divertito da quella scenetta, il che è molto significativo, dato che fino ad adesso, di fronte al ragazzino, non ha lasciato trapelare nemmeno un'emozione. Sono proprio le parole del ragazzino a distogliere lo sguardo e la mente dalla figura ormai scomparsa della compagna di team. Torna infatti a scrutare Giusca 'rimettendosi' la solita espressione apatica in volto. Riconosce del dolore in lui, non perché gli ha accennato un pezzo della sua storia, ma perché riconosce quello sguardo bisognoso e sommesso: lo stesso di Shitsui, quando ancora subiva abusi dal padre. Fosse una persona più espansiva forse proverebbe a dire qualcosa che potrebbero tirargli su il morale, ma sarebbe tutto inutile. Che senso hanno le parole, i consigli? < Arrivederci > Esclama quasi automaticamente quando quello farebbe per andarsene, rimanendo così assorto nei suoi pensieri, ricominciando a camminare e, con molta probabilità, tornandosene a breve a casa. [END]

Premetto che, come al solito, ho saltato un paio di azioni d'entrata prima di iniziare a registrare, my bad, di nuovo ahaha

Per quanto riguarda la giocata, incuriositi dal festival, Shitsui, Hikari e Giusca si incontrano tra le bancarelle. Ne verrà fuori un simpatico siparietto in cui i tre riusciranno a godersi l'aria di festa che avvolge le colline di Kusa, riuscendo a distogliere, più o meno, la propria attenzione dai loro problemi.