Il sole e la luna

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20:02 Natsumi:
  [Sentiero] Ha deciso di assecondare la richiesta posta dal Doku solo il pomeriggio precedente. Un’occasione si fornisce a tutti, nessuno escluso. Lui non le ha fatto nulla di male e, anzi, hanno collaborato molto bene durante la missione. Indossa una maglietta aderente, bordeaux, a coprire quelle poche forme presenti sul busto. Un paio di leggins neri a fasciare le gambe agili e snelle, un paio di scarpette nere ai piedi, con un fiocchetto al di sopra della punta. Un paio di orecchini pendenti ai lobi delle orecchie, con una pietra color rubino a forma di goccia. Un coltello presente nel suo fodero, sotto la manica sinistra, un fumogeno e un veleno debilitante attaccati alla cintola, sul lato destro. Ma lei non si fida subito di qualcuno, ha bisogno di sentirsi bene, di sentirsi tranquilla. Andrebbe a ricreare davanti al proprio petto il sigillo della capra. Le mani verrebbero avvicinate tra loro, con i palmi che si sfiorano e le dita che si incrociano, riproducendo la figura richiesta. Cercherebbe di occludere i sensi da tutto, per potersi concentrare, per poter essere momentaneamente isolata. I ricordi riguardanti il suo passato, le immagini inerenti all’attuale presente e quelle di un futuro mutato, ricreato. Immagini che passano e vengono cancellate, come se avesse un cancellino dentro la propria mente. I rumori che la circondano in questo luogo: il rumore dei passi delle coppie, i cinguettii degli uccellini, le voci che continuano a passare dentro la propria testa. Vorrebbe eliminare tutto questo, con una concentrazione che dovrebbe essere raggiunta ormai. Proverebbe a ritrovare la forza mentale: astratta e invisibile, a cui lei dona sempre un color blu scuro, intenso ma meraviglioso. E, assieme a essa, dovrebbe riuscire a ritrovare la forza fisica: concreta, visibile, tangibile, a cui lei dona sempre un leggerissimo color giallo, delicato. Tenterebbe di fonderli insieme, di donare a entrambe un’unica realtà, un’unica essenza. Il tutto per poter impastare il Chakra, il tutto per poter spingere il Chakra in parti eque in giro per il corpo. Non ha bisogno di tutto ciò per questa serata, ma vuole solo essere sicura, sentirsi sicura fino in fondo. Inizierebbe solo ora a rivolgere parola verso Sosachi, provando a prendere iniziativa <Mi fa.. sì, insomma… piacere uscire un poco, in tranquillità>. Ha voluto parlare per prima, ma non sa cosa dirgli in questo momento. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Attivazione Chakra: 30/30]

20:09 Sosachi:
  [Sentiero] Una sera fresca, non terribilmente fredda. Il cielo è coperto da qualche nube, ma, in generale, la visibilità è chiara. Di ritorno dal paese di Amegakure, Sosachi si trova in quei di Kusagakure. Voi vi chiederete che cosa ci sia di strano: assolutamente nulla. Il fatto è che nella missione ha fatto coppia con Natsumi che è stata salvata da un mirabolante gesto del Doku, senza il quale probabilmente sarebbe stata folgorata. Ehhh che ci vogliamo fare, il biondo è sicuramente un tipo affascinante, ma soprattutto pieno di sorprese e che, indubbiamente, sa il fatto suo. Il punto è che mentre sventrava un cadavere, o almeno, credeva fosse un cadavere, e gli toglieva i reni per Kimi aveva chiesto a Natsumi di uscire in compagnia. Sì, avete capito bene. E questa sera ci è mancato davvero poco che se ne scordasse, ma fortuna vuole che se ne sia ricordato a tempo debito prima di uscire e di andare chissà dove. Stranamente non indossa i soliti abiti che sono stati messi a lavare, in quanto sporchi di fango praticamente fino nella struttura molecolare del tessuto. < Uhm? > Mugugna guardando Natsumi impastare il chakra. < Ehi! Mica mi vuoi fare del male eh! Ti ricordo che senza di me saresti un parafulmine eheh > Sorride ridacchiando. D'altronde gli fa strano che impasti il chakra così di sua sponte. Indossa per "l'occasione" una maglietta bianca, dei jeans scuri e scarpe scure e sopra una felpa aperta sul davanti e con il cappuccio portato sul capo, felpa di colore grigio chiaro. Gli occhi si portano sulla ragazza per poi andare a portare le mani dietro la testa e continuare a camminare < Beh, si.. Fa piacere non essere sempre sul campo di battaglia o in ospedale a fare da tirocinante. > Dice, beh .. se Natsumi non sapeva del fatto che condividono la stessa occupazione, ora lo sa. < Ma non c'è nemmeno una panchina .. sono stanco > Sono i primi passi della giornata, ndr.

Mr.Doku a cena

20:28 Natsumi:
  [Sentiero] Non è necessario il Chakra oggi, ma visto che è fortunata con gli incontri, meglio essere sempre preparati all’evenienza. La pioggia ha cessato di scendere sul villaggio e sui terreni circostanti, dando modo ai due ragazzi di poter uscire senza contare sull’ausilio di un ombrello. E’ scomodo per questo genere di incontri, è solo fastidioso. Camminerebbe al fianco del Doku, al suo lato destro, percorrendo uno dei sentieri che costeggiano gli alberi colmi di colore, di fiori, di odori. Volterebbe per un attimo le iridi lilla in direzione del ragazzo, prima di replicare a quella prima domanda <Ma non ti faccio del male... Viviamo in un mondo troppo imprevedibile, voglio solo essere cauta> si ferma un attimo e riprende un poco di fiato. <Sì, grazie a te non sono finita arrostita… non sanno più cosa inventarsi per bloccare i lavori> un po’ stizzita, infastidita da gesti così infantili da parte della gente. Lo sente ridacchiare, lo segue ancora con lo sguardo e ridacchia anche lei di rimando. E lei non ride mai, di solito. Non vuole cedere alle emozioni, la fanno sentire inutile, la fanno sentire inetta, la fanno sentire insicura. Eppure non può sempre rimanere un macigno privo di emozione, deve anche lasciarsi andare ogni tanto. <Tirocinante? Anche io sono una tirocinante dell’ospedale. Non ho iniziato da molto, ma ogni tanto faccio turni per imparare e seguire i medici nelle cure> spiega brevemente, trovando un punto in accordo con il Doku. L’ospedale è grande e spesso è difficile incrociarsi per i corridoi. I passi continuano a scorrere, a farsi lenti ma cadenzati e dovrebbero giungere nei pressi del laghetto, con alcune panchine poste sui diversi lati dello stesso. Una vera fortuna per il ragazzo, visto che è stato esaudito il suo desiderio. La Goryo punterebbe verso la prima sulla sua destra, andando a sedersi su di essa e invitando il suo accompagnatore con la mano che si appoggia ritmicamente sulla superficie lignea della panchina. <Visto? Ti hanno ascoltato> leggermente ironica nel tono, ma vuole solo spezzare un poco la tensione del momento. O, almeno, forse è tesa solo lei per questo appuntamento. Non ha mai avuto un vero e proprio incontro faccia a faccia con un ragazzo e si sente strana, un poco in soggezione. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

21:05 Sosachi:
  [Sentiero] Diamo un po' di brio a tutto questo incontro. < Beh, si, però sai .. non ho molta fortuna con voi donne. Diciamo che ho una sensei .. > Kimi < .. che è molto imprevedibile e per cui ho affinato un certo istinto difensivo. > Sorride per poi sentire i suoi ringraziamenti < Eh sai, ho salvato molti da fini orribili. Però devo ammettere che mi sono divertito sai? Mi è piaciuto buttarmi nel fango, anche se dopo pesavo circa cento chili in più rispetto a prima, ma almeno non sono finito arrostito. > Se solo pensa a quanto ci è andato vicino < Ah beh si, una missione mi ha portato fino ad Iwa e lì ci hanno attaccati, eravamo io e Keizo, un tipo davvero tosto *cough* ma non come me *cough* > Altro sorriso, sì, sorride sempre, perchè nella vita si deve sempre dare il meglio di sè e questo implica sorridere ed essere allegri quando le circostanze sono favorevoli < E niente, ci hanno attaccati, ma hanno avuto vita molto breve. D'altronde non si scappa alla mia stretta mortale > Lo dice come se fosse una sua tecnica, ma in realtà fa velamente riferimento al sangue velenoso ed al chakra che possiede. < Si, anche io sono dentro il corpo medico! MA ho finto, cioè i miei studi sono completi per quanto riguarda le mie doti, ma posso almeno seguire quello che succede nell'ospedale senza preoccuparmi troppo di apprendere mille conoscenze. > Poi intravede una panchina sulla quale Natsumi andrebbe a sedersi < Ottima idea > Dice per poi guardare il cielo e fare un segno con il pollice, un "ok". < Grazie boss > Ma chi è sto "boss"? Sarà un Kami o sarà il fato. Detto questo andrebbe a sedersi sulla panchina appoggiando la schiena contro lo schienale, chiaramente. Quindi posa il braccio sullo schienale mentre l'altro sul poggia braccio. < Senti ma .. posso farti una domanda intima? > Chiede. Oh sì, preparati perchè questa domanda ti farà trasalire.

21:22 Natsumi:
  [Sentiero] Ascolterebbe il racconto che il Doku porta alla sua attenzione. Diversi riferimenti riguardo le sue doti o, meglio, presunte tali. Un riferimento alle donne che la farebbe sorridere ancora una volta, rispondendo semplicemente <Imprevedibile?>. Sorriderebbe ancora una volta, le viene quasi da ridere. Lo lascerebbe parlare, ancora e ancora, prendendo anche riferimento alla loro missione. Abbasserebbe un attimo lo sguardo verso le proprie mani, prima di riprendere <Mi sono divertita parecchio anche io, soprattutto quando sono riuscita a colpire quella guardia fastidiosa. C’è bisogno di un po’ di sofferenza per stare davvero bene> sì, è sadica certe volte. Il lato nascosto che viene a galla, quel lato nascosto che sta accettando di grado in grado. Le parole si susseguono, ancora, seguendo il discorso inerente all’ospedale, alla formazione completa del Doku, della sua voglia di migliorarsi. <Beh, io non ho ancora le conoscenze complete, ma ci sto lavorando. Ho conoscenze anatomiche di base molto ampie, visto che mi sono spesso documentata da sola. Ma mi manca sicuramente qualcosa…> non dice nient’altro. Alzerebbe un attimo il sopracciglio destro quando l’altro la definisce “boss” in modo benevolo, una specie di nomignolo introdotto sul momento. Ha solo trovato una panchina, conosce alla perfezione questo luogo ormai. Diventerebbe paonazza nel momento stesso in cui il Doku le rivolge quel genere di domanda, trovandosi un attimo spiazzata. Lo sguardo si porterebbe in direzione della superficie acquatica, prima di prendere coraggio e rispondere <Certo, dimmi pure Sosa> sì, abbrevia il suo nome. Le mani giocherellano sulle gambe, in evidente segno di nervosismo e in evidente segno di sentirsi un attimo a disagio. Non ha mai avuto un appuntamento vero e le sembra strana tutta questa situazione, per ora. Si fissa le mani, le dita si stringono appena e il colorito permane sul volto. Ha bisogno di calmarsi, non ha motivo di stare in ansia. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

21:33 Sosachi:
  [Sentiero] < Imprevedibile? Sarebbe una specie di complimento, perchè quella donna è davvero imprevedibile e .. strana. Potrebbe portarti un regalo e poi picchiarti. Ma almeno ti forgia il carattere > Eh sì, gli è rimasto legato al dito il fatto che provando a curare Kimi si è ritrovato ferito da armi di vuoto come se fosse una sorta di manichino per le esercitazioni < Beh .. non sarai mica anche tu una di quelle persone che "Si! Voglio fare del male! MWHUAHAHAH" .. Cioè dai, anche a me è piaciuto sventrare quella carcasa, anche se credo fosse ancora vivo, ma pazienza! L'importante è che il Kage abbia i suoi trenini e che io venga promosso al grado Chunin, perchè mi sto davvero impegnando per migliorare. > In effetti è quasi da sempre che è un genin, ha affrontato due guerre civili ed è uscito indenne come un pachà. < Cioè, la domanda sarebbe una cosa molto .. intima, credo. > Sorride, sa di usare parole volutamente di un certo registro. < Ma .. perchè hai cambiato la tua fisionomia durante la missione? Mi spieghi come fai? Io mi diverto a trasformarmi e girare per il villaggio da ciò che non sono, ma mi sembravi sempre tu, con i tuoi colori sociali cambiati. > Colori sociali? Detto questo si gira completamente verso Natsumi che comincerebbe a guardare come se fosse un bambino squadrandola dalla testa ai piedi < Eppure adesso sei come all'inizio della missione > Fortunatamente Natsumi era impegnata al momento del combattimento, altrimenti avrebbe visto il Doku usare degli spiedi generati dalla sua bocca e intrisi di veleno, anzi, di veleno puro. Mette dunque la mano davanti alla bocca come se stesse cercando di trovare il bandolo della matassa.

21:45 Natsumi:
  [Sentiero] Sa di chi sta parlando l’altro ragazzo, ma vuole evitare di collegare quel discorso ai suoi ricordi, alla sua testa, a una specie di combattimento in cui stava rischiando la pelle. A caro prezzo. Anche lei vuole migliorare, anche lei vuole essere all’altezza, anche lei vorrebbe divenire Chunnin nel più breve tempo possibile, ma per essere al meglio bisogna stare allerta e agire di conseguenza. <A me piace fare male se ricevo del male a mia volta. Se non ricevo alcun male da parte di qualcuno, devo trovare un buon motivo per far soffrire in modo spontaneo e diretto. Oppure trovare persone che si ostinano a bloccare dei lavori che servono, dei lavori necessari al progresso> sì, non concepisce quei rivoltosi. No. Le mani continuerebbero a essere fissate dalle iridi lilla, divenendo dei soggetti alquanto interessanti, divenendo un bel passatempo per evitare di farsi vedere paonazza dal ragazzo. Ha una reazione esagerata, deve darsi un contegno. Le domande che arrivano, però, la metterebbero decisamente in soggezione, decisamente sotto torchio. Purtroppo non può nascondere quell’effettivo cambiamento, visto che aveva i capelli neri, gli occhi verdi e la pelle bianchissima, perlacea. Cerca di pensare a una risposta adeguata, a una risposta giusta e senza mettere troppo in pericolo la sua famiglia. Non deve sperperare troppe informazioni perché potrebbe infastidire la pazienza di Nimura. Prendere una boccata ampia con la bocca, prima di rilasciare l’aria e cominciare a spiegare <Semplicemente attivo il mio “potere”. Quando succede, il mio aspetto muta nei colori e la mia voce diventa più rauca, graffiata. Non so dirti altro, so che succede questo e basta. Non me l’avevano notificato quando l’ho scoperto per la prima volta…> non si sbilancia particolarmente con lui, non ancora, è troppo presto. E no, non sa che il ragazzo smuove il veleno come Kimi, come una delle sue “sorelle” acquisite. Non ha visto muovere quegli spiedi contro l’altra guardia, troppo indaffarata a difendersi dai fulmini e dal tizio con i kunai. Le iridi lilla rimarrebbero a ridosso delle mani, prima di alzarle in direzione del Doku e domandare <E tu? Sai fare qualcosa in particolare?> domanda ingenua, domanda di chi davvero non ha visto assolutamente nulla delle doti altrui. E’ curiosa, un leggerissimo sorriso che va a macchiare le labbra rosse della Goryo. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

21:54 Sosachi:
  [Sentiero] Forse è riuscita a smuovere Natsumi, un minimo per lo meno, o forse no. < Potere? Certo che ne possiedo uno, infatti dovresti stare attenta a me. Molti direbbero che potrei far male solo sfiorandoti, maaa come vedi io sono sempre allegro, o meglio, ultimamente sono allegro e no. Non faccio uso di particolari sostanze > Sorride, sebbene gli agganci con la Yakuza e Ryuuma potrebbero garantirgli scorte a non finire di qualunque cosa sia in circolazione. < Diciamo che però, essendo un potere, devo usarlo solo quando mi serve e mi è congeniale, non a caso. Solo pochi possono di fatto avere l'occasione di vedere quello che scorre in me. > Quindi coglie la palla al balzo. Sente poi anche il discorso di Natsumi relativamente al fatto che lei farebbe del male solo a chi gli fa del male, una sorta di "do ut des". < Quindi se io .. > Dice e nel frattempo muove la mano destra verso il volto della Goryo per prenderle la guancia con l'indice e il pollice come si fa ai bambini solitamente, per farle un pizzicotto. < .. sarei nei guai ora? > Dice ridendo. Si scherza su. Una volta fatto ciò, se l'ira della ragazza non si fosse abbattuta sul biondo egli andrebbe ad alzarsi dalla sua panchina per avvicinarsi allo specchio d'acqua poco distante. Quindi, dandole le spalle cercherebbe di fare una cosa molto particolare .. anzi, poco particolare. Essendo di spalle Natsumi non potrebbe vedere quello che sta per succedere e non potrebbe notare il Doku formare all'altezza del plesso solare il sigillo della capra. Quello che cercherebbe di fare è impastare il chakra polimerizzando l'energia della mente con quella del corpo, provenienti da due luoghi differenti, ma perfettamente conciliabili e polimerizzabili. Se ci fosse riuscito dovrebbe aver a disposizione il chakra che, liberamente, dovrebbe scorrere nel suo corpo e SE ci fosse riuscito andrebbe a sciogliere il sigillo che rapidamente permetterebbe al Doku di assumere una posizione retta con le braccia incrociate al petto. Quindi si gira e tornerebbe verso Natsumi, come se niente fosse < Volevo farmi un tuffo, ma mi sa che sarei congelato lì dentro. > Sorride ancora, come se lui fosse il Sole e lei la Luna. [Tentativo richiamo chakra]

22:09 Natsumi:
  [Sentiero] <Solo sfiorandomi? Perché questa cosa non mi rassicura?> perché inconsciamente potrebbe effettuare un collegamento, visto che Kimi l’ha avvelenata, e non poco al loro unico incontro. <Nemmeno io faccio uso di sostanze, quindi puoi stare tranquillo> e sogghigna appena al sol pensiero, dato che davvero non ha mai toccato nulla per andare su di giri, in qualsiasi maniera. <Capisco> riguardo l’affermazione successiva, lasciando scorrere il discorso senza un vero freno, senza alcuna interruzione. Un leggero pizzicotto andrebbe ad avvertire all’altezza della guancia, piccolo e appena percettibile, con il sorriso che amplia ulteriormente, prima di replicare sarcastica <Sarei tentata di farti male, ma per questa volta passo oltre>. E ride, ride di gusto. Ci vuole ben altro per adirarla ed è chiaro che il Doku stava scherzando a sua volta. Non riesce a percepire l’attivazione del Chakra da parte dell’altro, quando questo si alza e le dona le spalle. Lo guarda, alza il sopracciglio destro verso l’alto, si alza a sua volta dalla panchina e si avvicinerebbe a lui. E’ curiosa, attirata, come se il Doku avesse una sorta di magnete attaccato al corpo. Non può capire, non può immaginare che l’altro possa attivare il veleno dentro al suo corpo. Potrebbe farle del male, potrebbe essere avvelenata ancora una volta ma vuole fidarsi di uno semi sconosciuto, per una volta. Si avvicinerebbe a lui, quando si volta, rispondendo appena, leggera e dalla voce delicata <Non mi sembra il caso di farsi un bagno, proprio ora. Non vorrei doverti trascinare in ospedale in preda a ipotermia>. Sì, conosce certe parolone e sa anche come collegarle. La mano destra andrebbe ad appoggiarsi sulla guancia sinistra del ragazzo, sempre che l’altro conceda questo gesto da parte della Goryo. Deve sentire il calore, deve sentire qualcosa, deve avere una prova di quella fiducia che sta riponendo nel Doku. Lui potrebbe davvero farle del male, lui potrebbe davvero mettere da subito un muro tra loro due. Ma vuole dargli modo di rilanciarsi, di mettere silenzio a dicerie dell’indole del suo Clan. Un appuntamento, al veleno. Un appuntamento, tra due elementi decisamente singolari. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

22:23 Sosachi:
  [Sentiero] < Non deve rassicurarti tutto questo, anzi, molto meglio sempre avere qualche cosa di cui temere e di cui avere paura, altrimenti non saremmo ninja. > Per un attimo parla di shinobi < Sai perchè mi sono iscritto all'accademia e perchè sono diventato un ninja? Per sfidare l'ignoto, non ti è mai capitato di chiederti che cosa ci fosse oltre l'orizzonte? Che cosa potresti fare solo volendolo? > Dice ancora girato di spalle indicando lo specchio d'acqua. < Come una goccia in un oceano, non è nulla vero? Ma non per questo meno importante. > Dice per poi voltarsi e ritrovarsi Natsumi a praticamente un metro < AHHHHHHH! Non farlo mai più. > Dice < Mi hai fatto prendere un mezzo infarto, sei silenziosa. Metti dei sonagli la prossima volta. Non mi ha ucciso il fulmine e ci pensi tu? > Tra l'altro sembrava essere diventato il signore dei tuoni ieri, nessun lampo ormai lo minacciava, praticamente era diventato quasi immortale da fulmini, poi dopo aver atterrato subito il nemico si sentiva ancora più forte. E guai fare sentire superiore un narcisista con la passione per la cleptomania ed amante delle cose losche .. a proposito .. Shiroooooo!!! La prossima volta. < "Non mi sembra il caso di farsi un bagno, proprio ora. Non vorrei doverti trascinare in ospedale in preda a ipotermia" > direbbe scimmiottando la voce di Natsumi. < Guarda che sono un luminare quasi, sono praticamente ad un passo dall'essere primario. > Forse tra un po'. Poi sente la mano di Natsumi posarsi sulla sua guancia, è una mano calda, rispetto al sangue freddo del Doku. Prende la mano della ragazza e .. rovina subito l'atmosfera < Hai le mani calde, mica sei agitata? Ti vergogni? Guarda che non mordo .. forse! > Poi prende la mano della ragazza e la scorta fino alla panchina. < Siediti, ti faccio vedere una cosa > Dice per poi farla accomodare. Una volta fatto questo andrebbe a richiamare l'innata. Come? Semplicemente facendo confluire il chakra all'interno delle ghiandole salivari dove si trova il veleno della sua casata. Un veleno potentissimo e tossico, nel caso specifico del biondo. Se ci fosse riuscito il suo chakra diventerebbe praticamente intriso di veleno e sarebbe pericoloso al contatto, ma Natsumi deve stare tranquilla: non sta toccando Sosachi e di certo non le vuole fare del male, ma sta cercando qualche cosa. [chakra on][innata on (?)]

22:37 Natsumi:
  [Sentiero] <Io ho paura, ho spesso paura di quello che mi ritrovo di fronte. Per quello prendo sempre forme precauzionali, quando sono in giro.. un imprevisto può sempre apparire all’improvviso> spiega brevemente, facendogli intendere che non prende la vita alla leggera. Ha visto letteralmente la morte in faccia e non vuole rivederla molto presto. <Sì, giusto. Ma sono cresciuta con la consapevolezza di evitare luoghi pericolosi o apparentemente tali. Stavo morendo durante una missione, sono molto restia a scoprire i luoghi oltre l’orizzonte a volte…> introduce quello che le è accaduto prima di divenire una Goryo a tutti gli effetti, grazie all’aiuto di Ruby. Riderebbe a quello spavento che gli ha procurato, riuscendo a trovare qualcosa di buffo da fare per movimentare la serata, anche se non l’ha fatto con volontà. Credeva di essere avvertita, in qualche modo. <Ma quale sonaglio. Mica sono un animale…> eh, giusto per intendersi. Lo lascerebbe scimmiottare in quel modo e parlare di sé con un ego alquanto marcato, una sorta di narcisismo che viene fuori quando si toccano certi argomenti. Alza per un attimo le mani verso l’alto, sorridendo in modo continuo e ridacchiando di gusto. Solo dopo alcuni istanti, risponde <Oh, mi spiace di non averla riconosciuta, dottor Sosachi> sì, si sta divertendo parecchio in questo momento. La sua mano verrebbe prelevata da quella del Doku, sentendola fredda, gelata. Le domande che seguono sono alquanto fuori luogo, ma il tono rimane tranquillo ed educato <Non sono agitata e non mi vergono. Io sono normalmente calda, almeno a livello delle mani, del viso e dei piedi. Sono in salute, quindi la temperatura è quella giusta>. E poi succede qualcosa di inaspettato, qualcosa che la lascia sorpresa ma estasiata allo stesso tempo. Si farebbe scortare fino alla panchina, accomodandosi ancora sulla superficie lignea e ponendo le mani al di sopra delle gambe. Non sa cosa voglia dimostrarle, non sa cosa voglia effettivamente da lei, non riesce ancora a capire il motivo di quell’appuntamento. Lei non crede di piacere a qualcuno, non crede di piacere nessuno nella sua testolina. Lo osserva e rimane in silenzio, non fiata e respira in modo leggero, rallenterebbe il battito del proprio cuore. Una calma interiore che dovrebbe essere raggiunta in pochissimo tempo, iridi che rimarrebbero contro la figura dello shinobi. Lo sta studiando, sta meditando e vuole percepire qualcosa di positivo, qualcosa che possa essere esclusivo. Per lei. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

22:48 Sosachi:
  [Sentiero] < Nahh! Non devi avere paura, ci sono io! > Dice sorridendo e chiudendo gli occhi, come se fosse un bambino contento, in realtà è così, un tipo allegro che vive tranquillamente, ma guai a farlo divertire troppo. < Quasi morta? Cavolo, io una volta sono quasi sopravvissuto. > Scherza sulle parole della giovane. < Si, ma penso che sia una cosa congenita. Io sono tutto freddo, cioè per poco non sono un Kori .. > Ahhh dannati Kori, si era picchiato con uno di quelli e per poco non lo "freddava", ma è arrivata la polizia, eh sì. < Ah ah! > Esclama, come se avesse trovato qualche cosa. Passa dietro la panchina dove c'è una sorta di aiuola con dei fiori di colori differenti, e Sosachi ne strappa due, indifferentemente dal colore, due fiori anche diversi l'uno dall'altro. Poi torna a sedersi davanti a Natsumi < Ti voglio far vedere una cosa. > Dice < Tu mi dici che hai avuto paura, che vuoi prendere precauzioni, che hai paura che possa succedere qualche cosa .. che vuoi difenderti da chi ti fa male. Ma ricorda una cosa, non c'è dono più prezioso della tua esistenza. > Si, lo dice uno che avvelena a contatto, del tipo "da che pulpito viene la predica" < Guarda .. Vedi questi due fiori? Sono belli, sono espressione della Natura, ma come tali prima o poi periranno come accadrà a tutti, chiaramente. > Detto questo nel fiore di destra succederebbe qualche cosa. < Vedi? > Dice per poi andare a far confluire il chakra della sua casata nel fiore, il quale dovrebbe a poco a poco appassire, quasi marcire e rimanere morto, afflosciato sulla mano del giovane. < Sicuramente ti chiederai come posso fare tutto questo. Non lo so, sono nato Doku > Dice il cognome < Ma ho imparato ad apprezzare le cose che mi stanno davanti perchè dall'oggi al domani .. puf, potrebbero scomparire. > Detto questo andrebbe a buttare via il fiore praticamente andato e darebbe quello "sano" alla ragazza < Tieni > Dice. Quindi si alza di nuovo dalla panchina e guarda il cielo: la luna è alta e splendente. [chakra 28/30][innata on]

23:03 Natsumi:
  [Sentiero] <Sì, ci sei tu> e ride di gusto anche lei, dando manforte alle parole del Doku. Le parole che ne fluiscono poco dopo la farebbero tornare alla realtà, quella vera e non al passato che fa male, al sol pensiero. <Sì, quasi morta. Una missione andata male, tutto qui> taglia corto su quel discorso, focalizzandosi sulla parte successiva. Il freddo. Non sa chi siano questi Kori, non li ha mai sentire nominare, non li ha mai visti agire in qualunque modo. Per lei possono essere anche estinti. <Non ho paura del freddo. Il freddo fa parte della natura, fa parte dell’uomo> e lei è sempre risultata piuttosto fredda con tutti, per sopravvivere, per crescere, per diventare più forte. Lo vedrebbe tornare poco dopo con due fiori tra le mani, uno per mano. Parole che arrivano subito dopo, parole che si susseguono e aggiungerebbe solo una cosa <La mia esistenza.. anche io sono importante, allora> sottolinea, marca quella parola. Importante. Non direbbe nulla dopo, lo lascerebbe fare, lo lascerebbe agire e vedrebbe come il fiore nella mano destra muore, si affloscia dopo brevissimi istanti, mentre quello nella mano sinistra continua a vivere, bello e colorato. Rimane sbalordita da tutto questo, rimane piuttosto sorpresa e lei credeva di essere una delle poche a compiere qualcosa di particolare, qualcosa difficile da comprendere. Si sente, in un certo senso, a casa. Come se fosse nella sua camera, come se fosse in compagnia della sua famiglia. Ma non si trova all’Anteiku e non ci sono Ruby o Hiruma a farle compagnia. <Doku… ho già sentito questo cognome. Non mi suona nuovo nella testa…> cerca di fare mente locale, ma per ora non riesce a trovare un collegamento utile. Le parole dolci dello shinobi attirano parecchio la sua attenzione, portandola a osservarlo attentamente e a ricevere il fiore sano tra le proprie dita. La mano destra andrebbe a prelevare quel piccolo dono, a rimirarlo con un volto dolce, delicato, che sprigiona la bellezza della Goryo, della vera Natsumi, quella che prova sentimenti. Lo vedrebbe alzarsi e lei lo seguirebbe subito dopo. E fa una cosa che non si sarebbe mai aspettata da sé stessa, dal suo corpo, dal suo cervello, dai suoi impulsi. Si avvicinerebbe all’altro e… lo abbraccerebbe. Cercherebbe di stringerlo a sé, di sentire quel freddo contro di sé, di lasciarsi andare finalmente, per una volta. Ha bisogno di provare emozioni, ha bisogno di provare e ha bisogno di sentire contatto umano. Lo abbraccia, lo circonda attorno al collo. Un gesto automatico, un gesto spontaneo, un gesto che vuole che l’altro fraintenda in tutti i modi possibili. Nessuno l’aveva mai trattata così bene, nessuno le aveva mai rivolto quel genere di parole e nessuno si era mai permesso di donarle qualcosa senza nulla in cambio. [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

23:20 Sosachi:
  [Sentiero] < Ehi senza di me saresti una pietanza da servire, cotta a puntino. Ricordatelo. > Dice verso la giovane. < Eh senti, capita, mica tutti sono perfetti come il sottoscritto eh > Narcisismo, ok. < Non ti suona nuovo? Magari avrai conosciuto Kimi .. boh > Può darsi, d'altronde è pur sempre una personalità nel villaggio. Ad un certo punto qualche cosa scatta nella ragazza che si avvinghia al collo del Doku, il quale per un attimo rimane impassibile, freddo, ma non per temperatura, quanto per la sorpresa. < Uhm? > Mugugna per poi stringere a forte quella ragazza che pare aver trovato nel giullare del villaggio una persona fidata. < Sai che l'ultima persona che mi ha abbracciato così è quasi morta? Scherzo ovviamente > Beh, potrebbe essere come nelle spire di un serpente velenoso, ma Sosachi è buono come un pezzo di pane e non farebbe mai male ad una mosca. La stringe forte come se anche lui si sentisse finalmente a casa. Quindi andrebbe a darle un bacio, gentile, sulla fronte < Stai tranquilla, ci sono io. Non per vantarmi, ma sono il braccio destro di Yukio-sama. > Rovinare le atmosfere è il suo forte, ma già quello che ha fatto è un passo avanti < Ascoltami Nat, si sta facendo tardi. E' meglio tornare a casa, cosa ne dici? Ti accompagno io, va bene? > Chiede alla ragazza. Si sta per fare notte ed è meglio tornare a casa, tranquilli. [END]

23:28 Natsumi:
  [Sentiero] <Sì, sarei uno spiedino ben cotto e tenero sotto i denti degli animali selvatici> si prende in giro, giusto per accontentare quelle parole, per dargli forza e dargli corda. Smuoverebbe il capo quando l’altro dimostra ancora quel narcisismo marcato, quella voglia di sentirsi al centro dell’attenzione. Kimi. Non le suona nuovo questo nome, ma è come se avesse rimosso l’incontro avvenuto con la Doku,, che presente anche geni Goryo per giunta. Anche lui andrebbe ad abbracciarla, a stringerla forte, a farla sentire bene, a farla sentire tranquilla. <Oh, davvero? Peggio per lei> direbbe bonariamente, provocando una piccolissima linguaccia, che svanisce in brevissimi secondi. Sentirebbe, poi, il bacio delicato che le offre sulla fronte, come un patto appena suggellato, come il principio di un legame. <Oh…> direbbe solamente, senza enfatizzare troppo quelle parole, quell’essere il “braccio destro” dell’attuale capo del villaggio. Ma quel momento si spezza in un millisecondo, ascoltando le sue parole e annuendo appena con la testa. <Sì, torniamo a casa. Andiamo> e lo prenderebbe per mano, se la lascia fare, per poter tornare insieme verso il cuore di Kusa. <End> [Coltello x1 – Fumogeno x1 – Veleno Debilitante x1][Chakra On: 30/30]

Incontro particolare nel bosco dei ciliegi scaturito in seguito ad un appuntamento richiesto come premio da Sosachi per aver salvato in missione Natsumi dalla gang del fulmine.
Niente, di che, solo tanto narcisismo e un legame e tante altre cose..