Incontro sotto la pioggia.

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19:52 Haruo:
  [Quarto Cerchio] [Quarto Cerchio] Una serata normale per Haruo, che poltrisce senza far nulla da praticamente tre giorni. Indossa abiti civili, composti da un paio di pantaloni bianchi larghi e comodi, tenuti su da una cinta in pelle marrone e una camicia blu a quadretti, tenuta con il colletto alzato. sotto la camicia indossa una canotta bianca infilata dentro i pantaloni. Ai piedi porta un paio di scarpe comode di colore marrone, con delle strisce bianche sui lati. I suoi capelli, lunghi e bianchi sono tenuti sciolti, cadendo lungo le spalle fino ad arrivare alle scapole. Oggi non indossa il suo equipaggiamento protettivo in quanto non è proprio il tipo di persona che teme sempre il peggio, ma porta comunque sempre con se il suo porta oggetti, che tiene allacciato al fianco sinistro, e il suo porta Kunai e Shuriken, che tiene allacciato alla coscia destra. Il suo coprifronte si trova legato al collo, come sempre. Se ne sta tranquillo seduto sul suo divano a oziare fin quando un rumore non lo distoglie dal dolce far niente. <Buuuuuurp> Il suo stomaco lo chiama, e lui, da bravo padrone del suo corpo, risponde. Si alza quindi dal divano per dirigersi in cucina, e una volta arrivato, si accinge ad aprire la dispensa. <Ma... Sono senza cibo?!> a quanto pare Haruo si è dimenticato di fare la spesa, e adesso è privo di ogni tipo di cibo con cui poter saziare il suo appetito. Decide dunque di scendere di casa per concedersi il lusso di mangiare in un ristorante, solo per questa sera, in via del tutto eccezionale. Si dirige quindi verso il Quarto Cerchio, in cerca di un ristorante, possibilmente economico, dove poter mangiare. [Equip: Portaoggetti; Porta Kunai e Shuriken; Kunai x4; Shuriken x8; Filo di Nylonx2; Fuuda x3; Set di 5 fumogeni x1]

20:11 Giusca:
  [Quarto cerchio] Fuori piove, la pioggia ha sempre messo tristezza al giovane ragazzo dai capelli rossi e lo rende pensieroso. Disteso sul letto rilegge la lettera lasciata dal fratello più grande prima di partire che ha conservato con estrema gelosia per questi due anni nel cassetto del suo comodino.<sigh> Una lacrima scorre lungo la sua guancia destra e un nodo si forma in gola. Vorrebbe riabbracciarlo, ma ormai non ha sue notizie da molto tempo. E' distrutto, la sua mente instabile lo porta a pensare al passato, a quando giocava a nascondino con l'unica persona importante della sua vita e al futuro, a come sarà la sua vita solo, senza nessuno a cui poter voler bene. Si solleva dal letto con decisione e si dirige verso il suo armadio per indossare il suo kimono preferito. Nero, con qualche sfumatura bianca. Un po' ingombrante, ma morbidissimo al tatto. Lo lega in vita con una fascia bianca. Indossa poi le prime infradito in legno, marrone chiaro, che trova nella sua stanza. Si sistema in fretta i suoi capelli ondulati e ribelli con un gesto rapido della mano destra e decide di recarsi poi verso il quarto cerchio per fare una passeggiata tranquilla durante la quale liberare la sua mente offuscata, senza preoccuparsi della pioggia.

20:28 Haruo:
  [Quarto Cerchio] La pioggia cade forte, appesantendo i capelli e i vestiti di Haruo ormai zuppi. <Piove troppo forte, dovrei cercare un riparo.> Volge lo sguardo a destra e a sinistra per cercare un potenziale riparo, finché non scorge un piccolo portico, e si ci dirige. Porta le mani ai capelli per strizzarli e fare uscire un po' dell'acqua che avevano assorbito, a quanto pare la cena dovrà aspettare, non può di certo muoversi con questa pioggia. Mentre si ripara osserva la strada, desolata per via della forte pioggia. Ad un certo punto vedrebbe un ragazzo dai capelli rossi che dovrebbe passare di là, completamente incurante della pioggia, al che griderebbe <Ei tu, ragazzo con i capelli rossi!> Forse troppo diretto, ma è il suo modo di fare. <Che ci fai sotto la pioggia tutto solo? Ti prenderai un malanno!> Farebbe poi un cenno con il braccio che inviterebbe il ragazzo a ripararsi sotto il portico. Qualora il ragazzo raggiungesse Haruo, il giovane genin chiederebbe. <Dove pensavi di andare con questa pioggia?! Vuoi farti venire la febbre?!> Non è solito preoccuparsi per gli altri, ma in una situazione del genere non avrebbe sicuramente potuto far finta di nulla, non vuole il male per nessuno. <Come ti chiami?> Chiederebbe infine. [Equip: Portaoggetti; Porta Kunai e Shuriken; Kunai x4; Shuriken x8; Filo di Nylonx2; Fuuda x3; Set di 5 fumogeni x1]

20:51 Giusca:
  [Quarto cerchio] Il ragazzotto dalla pelle candida passeggia per strada incurante della pioggia. I suoi capelli color fuoco assumono un colore più scuro perché ormai bagnati e il suo kimono comincia a diventare troppo ingombrante. I suoi passi infatti diventano goffi, lenti. I suoi piedi invece si bagnano completamente e le sue infradito che calpestano le pozzanghere formate per strada creano una melodia che si fonde completamente con il rumore della pioggia che cade sui tetti. All'improvviso ode una voce. Sembrerebbe un ragazzo, ma decide di procedere. Poi si ferma tutto ad un tratto. Si volta timidamente, un po'spaventato. Si è proprio un ragazzo, ha i capelli lunghi e bianchi, un po' bagnati. <Dici a me? Passeggiavo...> risponde con voce tremante, forse per il freddo, forse per l'emozione. Osserva poi un gesto da parte del giovane misterioso, un invito a raggiungerlo sotto al portico probabilmente. Decide di raggiungerlo, ci mette un po', ma poi finalmente ce la fa. Ascolta con finto interesse le sue domande, la sua mente è altrove. <Volevo raggiungere l'asilo, non importa a nessuno se mi ammalo> replica inchinando la testa per non far vedere le lacrime che rigano le sue guance morbide e vellutate. <Mi chiamo Giusca>. Il ragazzo gli sembra comunque simpatico, tanto che vorrebbe addirittura approfondire una conoscenza. Vorrebbe sapere almeno il suo nome, non è solito vedere qualcuno che si preoccupa per lui e questa cosa lo incuriosisce molto.

21:11 Haruo:
  [Quarto Cerchio] Una volta che il giovane dai capelli rossi raggiunge Haruo, quest'ultimo direbbe. <Giusca, bene. Il mio nome è Haruo> Il giovane Genin scruta attentamente l'abbigliamento del ragazzo, cercando un coprifronte. Non trovandolo si accingerebbe a chiedere <Sei un allievo dell'accademia?> Appoggerebbe poi le spalle su un pilastro, portando le mani nelle tasche. Il ragazzo ha un'aria curiosa, non lo aveva mai visto prima d'ora, dall'aspetto sembrerebbe un ragazzo giovane, più piccolo di lui, anche se a dire la verità, Haruo non conosce per esattezza la sua età, è più un'approssimazione che altro. <Sai, è buona educazione quando parli con qualcuno guardalo in faccia, piuttosto che guardare il terreno.> Il giovane genin non è esattamente il tipo di persona che si preoccupa di queste cose, ma gli da fastidio non essere guardato mentre parla. <Se posso chiedere, come mai stavi andando all'asilo? Non è orario di lezioni.> In effetti è parecchio strano, normalmente non ci sarebbe stato nessun motivo per andare all'asilo sotto la pioggia, in questo orario. uscirebbe poi le mani dalle tasche, per portare le braccia al petto, incoriciandole, e attendendo una risposta. [Equip: Portaoggetti; Porta Kunai e Shuriken; Kunai x4; Shuriken x8; Filo di Nylonx2; Fuuda x3; Set di 5 fumogeni x1]

21:48 Giusca:
  [Quarto cerchio] <Haruo> che nome buffo. Il rosso mantenendo il capo chino si porta le due mani gelate agli occhi per asciugare le copiose lacrime mentre comincia a sorridere timidamente. <Si, mi sono iscritto da poco> risponde portandosi il palmo della mano sinistra davanti alla bocca per bloccare un piccolo e quasi inesistente colpo di tosse secca. Nel frattempo con la mano destra si scosta un ciuffo di capelli ondulati e fradici dalla sua fronte ampia e spaziosa.<Perdonami, non volevo mancarti assolutamente di rispetto> replica il ragazzo cominciando a mordersi il labbro per l'imbarazzo, arrossendo sulle gote e solleva lentamente il capo mostrando i suoi occhi ancora lucidi e perlacei guardando finalmente il ragazzo negli occhi. <Ormai ci vado spesso, mi ricorda il mio fratellone. Quando mi sento solo oppure quando ho mille pensieri per la testa mi reco sempre lì, mi fa stare bene> risponde Giusca con tono un po' più sereno e sicuro di sé, aggiustandosi il suo bellissimo kimono con entrambe le mani all'altezza del collo e stringendo poi meglio la fascia che circonda la sua vita, un po' vecchiotta in effetti ma piena di ricordi. Il rosso prendendo un po' di coraggio chiederebbe al conoscente <ma dimmi, mi stai tartassando di domande, tu piuttosto cosa ci fai qui?>.

22:08 Haruo:
  [Quarto Cerchio] Piove ancora a dirotto, e il cielo non sembra dare segno di voler smettere. Al dire del rosso riguardo suo fratello Haruo non aggiunge altro, non gli piace entrare nella vita delle persone, non vuole essere invasivo. Alla domanda di quest'ultimo il giovane Genin risponde <Io? Cercavo un posto dove poter mangiare, ma la pioggia è troppo forte per proseguire, quindi mi sono riparato qui> Un rombo di tuono interromperebbe il silenzio. <Piove proprio forte eh?> Il giovane Genin non ha molto da dire, è curioso di sapere la storia del ragazzo, ma non si sente di voler addentrarsi troppo oltre con le domande, per evitare di diventare fastidioso. <Dovresti tornare a casa quando la pioggia sarà passata, la tua famiglia sarà sicuramente in pensiero> Una famiglia... A pensarci Haruo non sa realmente cosa sia una famiglia, la sua unica famiglia è stata Hane, ma adesso che lei non c'è più, il giovane bianco è completamente da solo, nessuno lo aspetta ansioso a casa, nessuno cucina per lui. L'unica persona che a cui al momento Haruo è legato è Kouki, che non sente già da un po' di tempo. Volgerebbe poi lo sguardo al cielo. <Peccato, non si vede la luna.> Rimarrebbe poi in silenzio, immerso tra i suoi pensieri. [Equip: Portaoggetti; Porta Kunai e Shuriken; Kunai x4; Shuriken x8; Filo di Nylonx2; Fuuda x3; Set di 5 fumogeni x1]

22:34 Giusca:
  [Quarto cerchio] <Hai ragione, piove davvero forte, ma la pioggia non mi spaventa, mi mette tristezza, ma mi capisce> risponde il giovanotto assumendo un'espressione molto più pacata e dolce, socchiudendo gli occhi e accennando un sorriso dal quale traspare tenerezza. <Io... purtroppo non ho una famiglia...> si porta la mano destra dietro la nuca scostando qualche ciocca di capelli fiammeggianti, un po' meno bagnati, ma ancora umidi e abbassando lo sguardo un po' triste e afflitto. <Già la luna è bellissima, il suo candore mi rilassa, così come guardare le stelle, è davvero un peccato non si veda>. Il rosso sorride. <Hey Haruo, come mai così pensieroso?> chiederebbe un po' incuriosito e preoccupato, ma senza voler ficcanasare nella sua vita privata. <Sai, ricordi me per certi aspetti, probabilmente siamo davvero molto simili> direbbe al giovane dalla criniera bianca con un tono di voce tranquillo e cristallino. <Se hai voglia di parlarne, sono bravo a dare consigli ma soprattutto ad ascoltare. Magari ti senti meglio> direbbe infine sfregando le sue piccole mani fredde, inclinando leggermente la testa verso sinistra e appoggiandosi sul fianco destro.

22:56 Haruo:
  [Quarto Cerchio] Parlare di se, e cosa dovrebbe dire? Lui ricorda nulla della sua infanzia, non sa come o da chi è nato, ricorda solo di Hane, ma non gli va davvero di parlarne al momento. <Nulla, pensavo solo che dovrei farti conoscere una persona.> Sta mentendo, ma parlare di se stesso non è esattamente il suo hobby, preferisce piuttosto ascoltare le storie degli altri. <Hai detto di non avere una famiglia? Mi dispiace, quanti anni hai?> All'apparenza il rosso non sembrerebbe avere più di sedici anni, è dura vivere da soli, Haruo questo lo sa bene. <Se vuoi, puoi parlarmi di come è successo, tanto non sembra che ce ne andremo presto di qui, piove ancora a dirotto> Il giovane Genin porge al rosso una domanda abbastanza personale, ma a questo punto è curioso di sapere la sua storia. Lo sguardo del giovane Genin si volge nuovamente verso Giusca, gli occhi di quel colore rosa acceso fissano gli occhi del giovane rosso, mentre nel volto spunta un piccolo sorriso, un sorriso con cui Haruo vuole far capire al giovane che di lui può fidarsi. Scivolerebbe quindi la schiena lungo il pilastro fino a ritrovarsi seduto per terra. farebbe poi cenno con la mano, con ripetute pacche date al terreno, a Giusca di sedersi accanto a lui, sperando che il giovane Deshi gli voglia raccontare la sua storia. [Equip: Portaoggetti; Porta Kunai e Shuriken; Kunai x4; Shuriken x8; Filo di Nylonx2; Fuuda x3; Set di 5 fumogeni x1]

23:13 Giusca:
  [Quarto cerchio] <ah si? chi vorresti presentarmi?> chiede il giovane curioso. Non conosce molte persone del villaggio e fare amicizia non è il suo forte, la paura di essere giudicato lo blocca. <Si sono solo, a breve dovrei compierne ventitre> un po' titubante, non sa se può effettivamente fidarsi del ragazzo, se può aprirsi totalmente. <Non lo so, ti ho appena conosciuto...> risponde Giusca un po' confuso, in realtà vorrebbe parlarne, ha bisogno di sfogarsi, la sua testa scoppia, si porta lentamente le mani alla testa come per riflettere. Poi si convince, ma ha solamente il coraggio di dire <sono stato abbandonato due volte, dai miei genitori e da mio fratello>. Sa benissimo che il suo fratellone non l'ha abbandonato, ha solo intrapreso un lungo viaggio, ma ormai è solo. Non riesce a distinguere un addio da un arrivederci. <Non ricordo con esattezza quanti anni avessi e non so dirti il perché, in realtà non so quasi nulla di me, poco e niente. Non so chi sono, non so cosa voglio> Poi vedrebbe l'invito di Haruo a sedersi a terra, si siederebbe accanto a lui, incrocerebbe le sue gambe, fisserebbe il vuoto e direbbe timoroso <ho paura>.

23:29 Haruo:
  [Quarto Cerchio] Ventidue anni, Haruo rimane sbalordito al dire del rosso, Sia fisicamente che caratterialmente non avrebbe sicuramente attribuito tale età al ragazzo dai capelli rossi. <Una mia amica, penso che farebbe bene a entrambi se vi conosceste.> Parla di Kouki, ingenuamente il giovane Genin pensa che come la ragazza ha aiutato indirettamente lui ad aprirsi, forse avrebbe potuto farlo anche con Giusca. <Posso capirti, anche io non ricordo nulla del mio passato, per l'esattezza ricordo solo gli avvenimenti da due anni a questa parte.> Haruo si sofferma a guardare lo sguardo timoroso del ragazzo, al che avvicinerebbe la mano alla spalla del giovane, poggiandola con delicatezza. <Non devi aver paura per questo, devi invece lottare per diventare più forte, anche se sei solo, questo non vuol dire che tu non sia nessuno.> Un breve momento di imbarazzante silenzio si frapporrebbe fra i due ragazzi, fino a quando un suono familiare rompe il suddetto. <Buuuurp> Lo stomaco del giovane Genin chiede giustizia, è uscito per mangiare ma per colpa della pioggia è ancora digiuno. <Bene, si è fatto un po' tardi, e io non ho ancora mangiato> direbbe Haruo imbarazzato dal suono emesso dal suo stomaco. Si alzerebbe quindi da terra, tornando in posizione eretta per poi stiracchiarsi. <Ha smesso di piovere, io torno a casa, è stato un piacere conoscerti.> Si dirigerebbe quindi verso casa, alzando la mano destra in gesto di saluto, mentre si allontana. [Equip: Portaoggetti; Porta Kunai e Shuriken; Kunai x4; Shuriken x8; Filo di Nylonx2; Fuuda x3; Set di 5 fumogeni x1][END]

23:44 Giusca:
  [Quarto cerchio] <Va bene> dice il ragazzo balbettando, non ha il coraggio di guardarlo negli occhi nonostante sia stato sgridato precedentemente. Resta un po' sbalordito ascoltando le parole di Haruo, l'aveva capito fin da subito che c'era qualcosa che li rendeva simili. Questa cosa lo rendeva più tranquillo, nella disgrazia si sentiva meno solo. La mano sulla spalla poi lo rasserena ancora di più, il rosso riesce a rilassare tutti i suoi muscoli prima tesissimi. Si volta verso il suo nuovo amico <Grazie>, finalmente sul volto del ragazzo si disegna un sorriso ben accesso. Un attimo di silenzio, poi il brontolio dello stomaco. Giusca scoppia in una risata, ormai da tempo non rideva così, da troppo tempo. Si sente apprezzato, compreso. Ricambierebbe il gesto di affetto, portando anche lui la sua mano sulla spalla di Haruo come per dargli una pacca amichevole. <si hai ragione, si è fatto molto tardi>. Il rosso si solleva un po' dolorante da terra, si sgranchisce le gambe, tornando in piedi. Poi saluta il ragazzo misterioso. <E' stato un piacere, alla prossima> con tono allegro. Si dirigerebbe verso casa, ricambiando il saluto con la mano destra e ripensando al fatto che tutto sommato la passeggiata ha avuto i suoi frutti.

Haruo esce di casa per mangiare e incontra Giusca sotto la pioggia, i due allora iniziano a parlare e fanno conoscenza.