Colpi di fulmine e...

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10:07 Natsumi:
  [Laghetto] Non era andata fino in fondo nella scorsa serata, avendo preferito tornare indietro, nella propria camera, per evitare spiacevoli equivoci e spiacevoli contrattempi. L’acqua aveva inzuppato gran parte dei suoi vestiti, i suoi preferiti e, quindi, oggi si ritroverebbe con un vestiario decisamente diverso. Una maglietta aderente, a manica lunga, color verde scuro viene indossata sul busto, risaltando quelle pochissime forme presenti sul davanti. Un paio di leggins dello stesso colore sono indossati sulle gambe agili e snelle; un paio di scarpette, stile ballerina, sono indossate ai piedi, nere e dalla semplice fattura. Capelli lilla, scalati, stanziano sul capo e iridi dello stesso colore spaziano sul volto roseo e dalle labbra rosse. Un coltello, nel suo fodero, è allacciato al braccio sinistro e una boccettina di veleno stordente si trova nella tasca destra dei leggins. Ma non finiscono qui le sue “sicurezze”, no. Porterebbe le mani a congiungersi tra loro, ad avvicinarsi, per poter formare il sigillo della capra. Un movimento veloce delle dita, un movimento automatico e conosciuto. Cercherebbe di estraniarsi dal mondo, cercherebbe di cancellare ogni singola immagine di disturbo dalla sua mente, tutto ciò che possa rimembrare il passato, il recente presente e gli obiettivi per il futuro. Tenterebbe di rimuovere ogni singolo rumore dalla sua testa. Il rumore delle voci altrui, il rumore dei propri pensieri che si rincorrono, i rumori provenienti dalle fronde degli alberi e degli animaletti selvatici che si spostano da una parte all’altra della zona. Se la concentrazione fosse giunta a buon fine, tenterebbe di ritrovare la forza fisica, la forza che muove le ossa del corpo, che muove i muscoli, ogni singolo nervo, ogni singolo organo, lo stesso sangue che circola nelle sue vene. Una forza a cui lei dona sempre un color giallo tenue, delicato e dolce. E, assieme a essa, cercherebbe di ritrovare la forza psichica, la forza che smuove i pensieri, la forza che permette ai ricordi di tornare a galla, che permette al nostro corpo di muoversi, di avvertire dolore. Una forza a cui lei dona sempre un colore blu, intenso e profondo. Li mescolerebbe insieme, gli darebbe un’unica forma, un’unica essenza, un’unica volontà. Dovrebbe aver così impastato il Chakra e lo smuoverebbe per dividerla in parti eque, in giro per il corpo. Una precauzione che si assume sempre quando si allontana dall’Anteiku, per non essere colta impreparata, per essere pronta a eventuali necessità. I passi vengono portati in avanti, senza sosta, fin quando le iridi non inizierebbero a spaziare sulla pozza d’acqua presente in questo luogo incantevole, in questo luogo romantico, in questo luogo reso un poco tetro per via delle nuvole che si aprono minacciose nel cielo. Un laghetto discreto, un laghetto circondato dall’erba e da alcune panchine per poter sostare e da cui osservare. E su una di esse andrebbe a porsi, momentaneamente, rimuginando su alcuni pensieri e posizionando le mani al di sopra delle gambe piegate, l’una sopra l’altra. [Attivazione Chakra: 30/30]

10:15 Murai:
  [Bosco] E' dai tempi della guerra civile a Kusa che non si vede la Hozuki in quel di Kusagakure. Non esce più spesso come una volta e la vita da ninja è più che mai assente. Ha smesso di fare missioni, ha smesso di fare qualsiasi cosa che non sia oziare. Non ha più una vita, non ha più nemmeno voglia di vivere avendo perso tutti i ricordi; sa solo di chiamarsi Aiako Hozuki e di essere un Anbu di Kusa, niente di più, niente di meno. Passeggia per il bosco dei ciliegi in silenzio sotto il cielo nuvoloso dell'erba, le nuvole riempiono tutto quello spazio azzurro rendendo la giornata più scura, brutta e stancamente fredda anche per lei. In questi mesi è cambiata, ha deciso di rivoluzionare completamente il proprio aspetto, ha fatto una tinta, un po' di palestra per tonificare il tutto e ha usato qualche risparmio per una chirurgia plastica al seno; non sa il perchè ma lo ha fatto lo stesso. I capelli sono bordeaux, quasi a caschetto, la frangetta pende sulla fronte, sulla nuca permangono corti mentre ai lati scendono per tutta la lunghezza del viso. Indosso porta un semplice abitino, una maglietta a maniche corte rossa che le arriva a metà della pancia fermandosi prima dell'ombelico al quale ha applicato un piccolo piercing; i pantaloni sono neri e attillati in modo da mettere in mostra le forma e la propria femminilità; i sandali ninja sono sempre gli stessi, classici ma questa volta di colore nero. Alle labbra ha applicato un rossetto rosso e, infine, il consueto piercing alla lingua. Il braccio destro presenta vari tatuaggi a forma di nuvola con colori che spaziano dal viola all'azzurro, segno del passato ma presto o tardi deve eliminare anche loro. Il chakra come sempre è attivo per ogni evenienza, non è più una shinobi ma è pur sempre una donna e il mondo è pieno di porci che vorrebbero abusare di lei. Cammina tranquilla e spensierata per la stradina all'interno del bosco, il luogo dove si recano molti innamorati; passo dopo passo sorpassa i vari alberi di ciliegio fino a giungere in prossimità del laghetto, uno specchio d'acqua dove la chunin si sente praticamente a case e non bisogna dimenticarsi della consueta bottiglietta d'acqua che porta sempre con se ovunque vada e che beve a cadenza regolare. Si avvicina allo specchio dell'acqua senza fare caso alla presenza di Natsumi, preferisce rimanere ferma a guardare la propria immagine riflessa. [Chk on]

10:37 Natsumi:
  [Laghetto] Lei stessa ha paura di essere assalita al di fuori del locale dove vive, di essere presa alle spalle e portata via. Bisogna essere sempre attivi, bisogna essere sempre attenti, bisogna essere sempre pronti a tutto. Tutto. Un paio di orecchini, pendenti, sono portati alle orecchie, di un color rosso rubino, quasi fossero intonati con le labbra. Un color rosso naturale, carnose quanto basta per dimostrare la sua età effettiva, dato che le sue forme non sono propriamente sviluppate. Rimane ancora seduta a ridosso della panchina, osservando il laghetto, osservando alcuni scoiattoli che si rincorrono nell’erba e salgono sugli alberi, portando cibo e riparo ai loro piccoli. Piccoli pesci nuotano all’interno dello specchio d’acqua, offrendo colore e dinamicità a quel mondo: arancione, bianco e trasparente. Pesci di ogni tipo, di ogni forma, di ogni particolarità. Nessun sorriso a disegnarsi sul volto giovane, nessuna emozione o sensazione che smuova il suo corpo, i suoi pensieri, i suoi sogni. Sogni… non presenta sogni in questo momento. Lei pensa e ripensa alla sua sopravvivenza, lei pensa e ripensa a quello che deve fare per evitare un coltello in gola o all’interno dello stomaco. Sguardo lilla che fissa davanti a sé, come se fosse perso nel vuoto, come se fosse privo di qualsiasi forma di vita, di empatia. Le mani rimangono appoggiate alle gambe piegate, la destra sulla sinistra, in una posa assolutamente comoda e ordinata. Tutta d’un pezzo, introversa allo stato puro, introversa da sempre e per necessità. Lo sguardo solo ora andrebbe a posarsi a ridosso della Hozuki, mai vista e mai conosciuta. Un soggetto bizzarro, un soggetto particolare, un soggetto dai colori variopinti. E’ curiosa, si andrebbe ad alzare dalla propria seduta per portarsi in direzione della donna. Sente come una specie di magnetismo verso di lei e non si spiega il motivo. Si muoverebbe con passo lento e deciso, camminando sul bordo del laghetto. Iridi lilla che non si staccano da Aiako, emozioni che iniziano a fare capolino all’interno del proprio animo, all’interno della propria testolina. [Coltello x1 – Veleno Stordente x1][Chakra On: 30/30]

10:50 Murai:
  [Bosco] Gli occhi puntano lo specchio del lago, l'acqua calma, tranquilla, evita movimento alcuno; nemmeno quella leggera brezza che ha preso a soffiare riesce a smuoverla, resta ferma a mostrare ai passanti la loro immagine. La chunin è affine a tale elemento, un affinità immensa che la porta ad essere un tutt'uno con essa. Il suo clan ci vive a stretto contatto, assapora le gioie della vita attraverso l'acque e ne trae forza ed è solo in essa che sente una certa felicità, più la osserva e più un piccolo sorriso a va a formarsi sul di le volto; le labbra si allargano leggermente scrutando il proprio volto. Flette le gambe, piega le ginocchia verso il basso, la schiena diritta e il busto ricurvo in avanti mentre il braccio destro si allunga in direzione dell'acqua, viene teso verso di essa andando a toccarne la superficie con l'indice. Smuove la sua fermezza creando piccoli cerchi concentrici, uno alla volta, senza fretta gustandosi il sapore del liquidi sulla propria pelle. Le manca stare a contatto con essa, le manca combattere sfruttando il di lei potere ma come può tornare in azione, come può tornare a combattere dopo che lei stessa ha collaborato con il consiglio per conquistare Kusa? Gli Anbu sono stati perdonati dall'attuale Kage e in teoria potrebbe ricominciare ma non ha la forza di farlo, non ha la forza di rimettersi in gioco. Se dovesse succedere qualcosa? Se dovesse accadere qualcos'altro? Non vuole mettersi in gioco in questo modo, vuole godersi soltanto la vita e tutto ciò che essa le offre ma, magari un giorno, potrebbe anche decidere di tornare se la situazione lo richiede. Resta in silenzio continuando ad osservare il proprio riflesso ma improvvisamente si sente osservata, qualcuno la guarda. Alza il viso verso l'orizzonte per poi voltarlo dapprima verso sinistra e poi verso destra dove vedere la Goryo camminare fissandola. La scruta per qualche attimo come a voler capire che cosa passa per la testa di quella ragazza, che cosa vuole da lei per fissarla in quel modo<C'è qualche problema?>domanda infine per capire cosa ha da guardare così tanto. [Chk on]

11:00 Natsumi:
  [Laghetto] Non sa cosa pensare, non sa cosa dire, non sa nemmeno il motivo per cui si stia dirigendo verso la figura della donna. Un’attrazione fatale, una specie di attrazione fulminea, come se fosse giunta una sorta di angelo tatuato nel suo mondo. Colpo di fulmine? No, non dovrebbe essere tale. Lei vorrebbe che non fosse tale, ma qualcosa nella sua testolina non va come sperato, qualcosa nella sua testolina la trascina verso l’acqua, la trascina verso l’Hozuki, la trascina verso un personaggio alquanto strano e colorato. Sembra di avere davanti un vero e proprio pesce con le fattezze femminili. I piedi si muovono l’uno avanti all’altro, come se stesse camminando sul bordo di un marciapiede, come se stesse avanzando su un filo leggero sospeso per aria. Mani e braccia allargate appena, per mantenere un discreto equilibrio, per mantenere un discreto movimento, per evitare di finire rovinosamente all’interno del manto acquatico. Silenzio e confusione, emozioni che spaziano all’interno dei suoi pensieri, scombussolando le sue certezze, scombussolando le sue sensazioni, scombussolando tutto un mondo in perfetta sintonia con il proprio animo e la propria vocazione. Noterebbe come l’altra alzi lo sguardo nella sua direzione, ritrovandosi quegli occhi magnetici contro i propri, quasi volesse affogarci dentro e rimanere in quel limbo colmo d’acqua e branchie. Non sa dell’affinità altrui con l’elemento che costeggia, parole semplici e delicate vengono indirizzate verso l’Hozuki <Io…io..> è la prima volta che davvero non sa cosa dire, che davvero non sa cosa fare e diventerebbe particolarmente paonazza in volto. Un rosso acceso che andrebbe ad accostarsi al colore delle labbra, quasi fosse tutto tinta unita. <No, nessun problema. Sei così… bella> ecco, fin troppo spontanea, fin troppo sincera. La Goryo non comprende bene le emozioni, non le ha mai provate in modo così forte, non ha mai dovuto fare i conti con un malessere di questo tipo. Un malessere che chiude la bocca dello stomaco e che fa sentire le farfalle nello stomaco. Colpo di fulmine? Sì, adesso è confermato. [Coltello x1 – Veleno Stordente x1][Chakra On: 30/30]

11:24 Murai:
  [Bosco] Guarda verso la ragazza, la osserva non capendo veramente che cosa ha da guardarla così tanto. La fissa negli occhi mentre nota il suo avvicinamento lento, molto lineare sul filo del laghetto. I passi sono calcolati, sembra voler godere di quel momento secondo dopo secondo. Si rimette in piedi, il corpo diritto, le braccia penzolano in modo perpendicolare al corpo, le mani morbide e libere. Continua a guardarla per poi alzare il braccio sinistro, va a piegarlo verso il fianco, la mano si apre andando a poggiarsi su di esso. Il busto viene reclinato leggermente verso sinistra, la gamba destra viene piegata, la pianta del piede leggermente sollevata in modo da restare solo sulla punta e poi, eccola che balbetta. Alza il sopracciglio nel sentire quel balbettio provenire dalla di lei bocca, l'ha messa a disagio? In imbarazzo? Forse ma non gli importa, non è lei che sta fissando, non è lei che fissa e cammina verso un'altra<Allora?>domanda stizzita da tale situazione e si chiede perchè tutti a lei devono capitare gli incontri strani. Certo, alcuni di essi si sono rivelati molto interessanti come quello con Raion con cui vive tutt'ora una relazione al quanto strana o meglio, un piacere reciproco. Lei è la proprietaria e lui il suo giocattolo...forse deve tornare a trovarlo qualche volta, gli manca vederlo succube e accondiscendente. Gli viene da ridere a ripensarci ma permane seria, non vuole mostrare alcun segno, non finchè la genin non risponde alla domanda e, alla fine, tale risposta arriva diretta, veloce e forte. Un complimento inaspettato<Oh>resta sorpresa che un'estranea arrivi a tale cosa, non è mai successo ed è qui che ci si ricollega al motivo per cui ha il chakra sempre attivo, il sospetto cresce in lei, un sospetto forse fondato o forse no, non lo sa<Lo so>non lo nega, sa di essere bella, sa di avere un bel corpo e un bel viso, sarebbe da pazzi negare l'evidenza<C'è altro?>domanda con fare distaccato aspettando una risposta seria o quanto meno, meno invadente. [Chk on]

11:39 Natsumi:
  [Laghetto] Continuerebbe a camminare sul filo del rasoio, con i piedi che si spostano l’uno avanti all’altro senza un vero motivo, un equilibrio corporeo raggiunto in anni e anni di sopravvivenza individuale, senza dover dipendere da nessuno e da niente. Mani e braccia che vengono mantenute leggermente aperte verso l’esterno, con i palmi rivolti verso il terreno e le braccia che seguirebbero lo stesso moto, lo stesso andamento. Piedi che continuano ad avanzare, piedi che continuano quell’incedere pericoloso fin quando la figura dell’Hozuki non si ritrova a circa un metro dal proprio corpo. Vederla da vicino le fa battere all’impazzata il cuore all’interno del torace, con i battiti che accelerano e che vorebbero sfondare quel petto praticamente privo di forma. Il respiro si mozzerebbe appena, pochissimi secondi, prima di riprendere il moto regolare, ma più accelerato, più continuo, quasi avesse appena effettuato una corsa contro il tempo. Rimane sul bordo del laghetto e osserva, le braccia e le mani che vengono abbassate sui lati del corpo, mostrando tutta la sua figura in modo lineare. Mano destra che si alzerebbe appena verso il capo, andando a smuovere i capelli su quel lato: un gesto nervoso, un gesto imbarazzato, un gesto automatico. La sentirebbe stizzita in un primo momento, dato che ha balbettato senza un motivo apparente e si fermerebbe un attimo, quasi fosse stata congelata. Istanti che si susseguono prima di riprendere un minimo di controllo nel proprio corpo e nella propria testa e andare ad ascoltare le poche sillabe che la donna rivolge verso la Goryo. Le assimilerebbe tutte quante, senza escludere nulla, cercando di percepire qualsiasi cosa in essa, sensazioni e spiegazioni. Nulla di ciò viene compreso, andando a replicare all’ultimo quesito <Sì> una risposta banale, semplice, spontanea. Si sente molto in imbarazzo, non credeva di essere attratta dalle donne: non credeva di essere attratta da nessuno, a dire il vero. Viso che rimane del color del sangue, invadendo ogni singolo poro della pelle. Un respiro profondo, a pieni polmoni, prima di proseguire <Mi piaci… cioè, non so come spiegarlo> impacciata, per la prima volta nella sua vita. <Non mi è mai successo di essere così, di sentirmi insicura nei confronti di qualcuno, di sentirmi così attratta da qualcuno…> butta fuori tutta la verità, tutta la realtà, ogni singolo stralcio di sincerità insita nel suo cuore. Quell’organo continua a battere all’impazzata, senza sosta, facendo girare la testa alla Goryo. Un mal di testa che non provoca dolore, un mal di testa che crea piacere nell’animo della fanciulla dai capelli lilla. [Coltello x1 – Veleno Stordente x1][Chakra On: 30/30]

11:55 Murai:
  [Bosco] E nuovamente rimane sorpresa nel sentire quelle parole, parole che non hanno un senso logico, non per lei, non in questo momento. Ha incontrato tanta gente strana ma nessuno si è mai comportato in questo modo, nessuno le ha mai detto tali parole, non al primo incontro almeno; persino Raion è rimasto ben muto su questa cosa senza dire altro, non ha mai esposto sentimenti per lei e questo l'è sempre piaciuto, solo divertimento e zero impegno, restare e rimanere libera per sempre rinnegando qualunque cosa, rinnegando chiunque le si avvicini. Purtroppo deve farlo, sia per scelta che per obbligo vita la sua perdita di memoria a lungo termine; non ricorda niente del passato, non ricorda niente della propria vita, solo gli avvenimenti degli ultimi mesi e questo la getta nello sconforto più totale. Non sapere esattamente chi si è la riempie di tristezza ma a lungo andare ci si fa l'abitudine e si riesce a guardare avanti, non si pensa più a questi piccoli problemi che la vita mette davanti riuscendo a vedere il lato positivo della cosa, anche se prende impegni, il non ricordare la toglie automaticamente da essi e la cosa le piace abbastanza. Torna a concentrarsi sulla Goryo le cui affermazioni provocano una piccola espressione sul volto della chunin, sa cosa dire ma evita di essere maleducata o scortese vista la dichiarazione improvvisa ma un'altra domanda gli sorge spontanea: chi è? Non l'ha mai vista prima d'ora a Kusa, non ha idea di chi sia<Scusa ragazzina...>inizia a parlare la donna con voce bassa cercando di essere il più cortese possibile anche se, dalla voce, appare distaccata, molto più del normale<...ci conosciamo?>domanda alla genin, chi lo sa, magari si sono viste e lo ha dimenticato o magari solo lei l'ha vista. Non lo sa, non sa niente e la sua malattia la porta a farsi domande che non dovrebbero esserci di certo<E come faccio a piacerti?>chiede ancora, ancora più curiosa nel sentire di quell'attrazione giunta da un momento all'altro. La vita è strana, molto strana. [Chk on]

12:18 Natsumi:
  [Laghetto] Nessuna emozione particolare andrebbe ancora a trasparire sul volto della giovane, se non quel colorito rosso che risalta particolarmente sul suo incarnato normalmente rosato. Non sa nemmeno lei spiegarsi il motivo di questa spontaneità, il motivo di questa uscita strana. Nemmeno lei si riconosce, nemmeno lei riesce a comprendere sé stessa, nemmeno lei riesce a dare una spiegazione logica a tutto questo. Non si muove di un centimetro, le mani e le braccia che vengono lasciate lungo i fianchi, lo sguardo che si abbassa appena verso il terreno sottostante, verso l’erba, verso quel verde rigoglioso che cresce lungo il bordo del laghetto. Uno specchio d’acqua che può rivelare molto come nulla, uno specchio d’acqua limpido e cristallino, come il suo animo in questo preciso momento. Lei non è mai stata così emozionata, un sorriso che solo ora andrebbe a disegnarsi sul volto. Leggero, appena percettibile, ma presente. Braccia che rimangono ferme, braccia che rimangono in quella posa fissa, senza accennare nulla di imprevisto, nulla di istintivo. Parole che si susseguono, parole che giungono forti all’orecchio della Goryo e la fanno sentire ancora di più in imbarazzo. Non risponde subito, non riesce a rispondere subito e continua a osservare l’erba, quasi la trovasse un soggetto interessante. Sta prendendo tempo, è evidente, il colorito sul viso non perdona. Prenderebbe qualche istante ancora per riflettere, per provare a ritrovare una spiegazione plausibile ma… non ce la fa. Semplicemente non riesce a dare senso a quello che sta facendo perché non si può spiegare, tutto qui. <No, non ci conosciamo… è la prima volta che ti vedo> sincera, senza giri di parole, senza perdere altri secondi. <Mi piaci e… basta. Non so cosa dirti, non so come spiegartelo, non so perché stia succedendo tutto questo. Mi piaci e basta. Ho il cuore che potrebbe uscire fuori dal petto se solo potesse, non ho mai provato emozioni di questo calibro> e l’altra può benissimo percepire che si tratti di pura verità, dato che mantiene un certa sicurezza nel contatto visivo ritrovato con gli occhi della Hozuki. E’ confusa, evidentemente confusa, ma è sicura di quello che prova, sicura di quello che sente, sicura di quello che sta accadendo attorno a lei e dentro di lei. Confusa per un’emozione che non aveva mai conosciuto e che sta iniziando a comprendere, che sta iniziando a vivere. [Coltello x1 – Veleno Stordente x1][Chakra On: 30/30]

12:48 Murai:
  [Bosco] A quanto pare si tratta di un colpo di fulmine in piena regola, amore a prima vista o a prima svista? Non ne ha idea e per certi versi gli fa anche piacere ma lei non è tipo da provare certe cose, i colpi di fulmine non sono altro che svarioni della mente che fanno vedere e provare cose che non ci sono realmente. Per quanto ne sa, provare certe emozioni vuol dire che si conosce a fondo una persona, si conoscono pregi e difetti e si riesce ad apprezzarla; questo è l'amore per lei e quel colpo di fulmine è soltanto una svista da parte di una ragazzina, probabilmente alla prima esperienza con tale forza. China il capo sorridendo leggermente, la gamba si abbassa tornando diritta vicina alla gemella mentre il braccio destro viene alzato e piegato allo stesso modo del sinistro, la mano va ad afferrare il fianco. Guarda ancora il suolo mentre muove i primi passi verso la genin visibilmente imbarazzata, le guance rosse. Capisce cosa può provare ma non lo condivide, non condivide tale reazione. Cammina piano avvicinandosi, sempre di più fino ad arrivare a circa 30 centimetri di distanza, molto vicino, tanto da poter sentire il respiro l'una dell'altra. Respira, inspira ed espira<Mi fa piacere>comincia a parlare, questa volta con tono meno distaccato, più gentile e accondiscendente. Lo ammette, fa sempre piacere ricevere una dichiarazione anche se improvvisa e inaspettata, soprattutto da parte di un estranea<Ma rifletti su quello che hai detto. Non mi conosci, non sai il mio nome>parla tranquilla mostrando i fatti come stanno in realtà e cosa pensa lei<Questo non è un sentimento ragazzina, perciò calmati e te lo dico schiettamente, sono giù impegnata>pensa a Raion che al momento è quello che più si può definire un fidanzato anche se è molto lontano dall'esserlo. Alza il braccio destro andando a posizionarlo sulla di lei spalla, poggia la mano con la delicatezza per poi allungare la sinistra, la mano aperta all'altezza del di lei stomaco<Aiako Hozuki>si presenta a quella mano è per una stretta come persona civili. [Chk on]

13:17 Natsumi:
  [Laghetto] Il colpo di fulmine è così: strano, improvviso, inaspettato, insperato in un certo senso. Il viso rimane paonazzo ancora per un po’, non riesce a fargli perdere colore, non riesce a fargli perdere tonalità. Non sa cosa stia succedendo, non sa cosa stia accadendo a sé stessa, al mondo che la circonda, al mondo che le appartiene. Certezze che per un istante si sgretolano, certezze che si dissipano nell’aria con un sentimento che mette confusione e che mette paura. La osserva e la studia, la osserva e non saprebbe cos’altro dire, cos’altro fare, cos’altro pensare. La osserva e non riesce a togliere gli occhi dal suo viso, dal suo corpo, dalla sua forma. Non la conosce, non sa chi sia e non sa nemmeno il suo nome. E’ questo che non ha nulla di logico, è questo che non ha nulla di sensato, è questo che non ha nulla di giusto. Non conosce il suo nome e quasi pretende di ottenere qualcosa di positivo, qualcosa di personale, qualcosa di vero. Certezze che ha maturato nel tempo, certezze che ha maturato senza l’aiuto di qualcuno, certezze che deve riprendere subito in mano ed evitare di cadere nel baratro. Le emozioni sono cose astratte, le emozioni fanno male alla sua crescita, le emozioni fanno male per quello che dovrebbe essere. Le emozioni fanno male a tutto questo ma servono per sentirsi vivi, servono per sopravvivere, servono per vivere al meglio in questo mondo già fin troppo crudele e fin troppo cinico. Le parole dell’altra arrivano, forti, arrivano e sembrano quasi una coltellata nella carne, dentro al braccio, come se fosse una sorta di tortura reale. E’ impegnata, ha già altro a cui pensare e questo la spiazza completamente, la manda in confusione, ancora di più di prima. La fa sentire ridicola, si sente ridicola e lo sguardo lilla si abbassa nuovamente verso il terreno, un gesto automatico ma ricercato, un gesto che vuole con tutta sé stessa. Un gesto che la fa sentire stupida, un gesto che la fa sentire succube, che la fa stare male. Ma la realtà arriva e non ti chiede il permesso, la realtà arriva e ti fa sbattere la faccia, ti fa rompere il naso. Ed è da qui che bisogna rialzarsi e riprendere ogni cosa in mano, sentirsi più forti e più determinati di prima. Rialza lo sguardo lilla e la fissa <Io sono Natsumi Goryo> si presenta anche lei, per appianare la gentilezza offerta dalla donna. <Mi dispiace averti importunata con le mie parole, non so cosa mi sia preso> è rimasta scottata dalla cosa, ma è una ragazza che sa reagire e che sa cosa vuole nella sua vita. Ha avuto la sua prima sbandata, ma non si arrenderà. No. La mano destra va a stringere quella sinistra offerta dalla Hozuki, per poter sancire quella breve conoscenza, per poter sancire un incontro e una rivelazione inaspettata. La mano verrebbe rilasciata subito dopo <Bene, direi che posso tornare al lavoro adesso. Spero di rivederti ancora una volta, Aiako> sincera, lei non demorde. Mai. Lascerebbe così l’altra in quel luogo romantico e silenzioso, prima di donarle le spalle e riprendere la strada in direzione del villaggio. <End> [Coltello x1 – Veleno Stordente x1][Chakra On: 30/30]

13:29 Murai:
  [Bosco] Purtroppo si prendono le sbandate e bisogna saper reagire ed è quello che fa la Goryo alla fine. Reagisce a ciò che le viene detto, reagisce senza abbattersi ulteriormente, reagisce senza cadere nell'oblio più nero. Osserva la giovane rialzarsi presentarsi con un nome che non ha mai sentito prima d'ora, Goryo, un clan strano che gli pare nuovo alla fine<Piacere>un cenno del capo per poi ascoltarne le successive parole, quel suo dispiacersi ma, alla fine, non è successo niente di grave, non è successo molto e hanno finito per presentarsi in pace<Tranquilla>un mezzo sorriso a esibirsi sul volto della donna<Sicuro, magari andiamo a prenderci qualcosa insieme un giorno>conferma la donna per poi vederla andare via, lontana dal bosco. Aiako si volta verso il laghetto tornando a scrutarlo e, alla fine, prende la decisione. Deve vedere Raion. [END]

Natsumi prende la sua prima sbandata per una donna, ricevendo un riscontro negativo al primo round...
Sono belle, punto <3