A mother's love.

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11:46 Shitsui:
 [Colline] Finalmente il sole, anche se timido, ha deciso quest'oggi di illuminare il paese dell'erba. Qualche nuvola candida attraversa il cielo azzurro, mentre, al di sotto di esso, si trova il giovane neo-genin di Kusa. Assorto nei suoi pensieri se ne sta seduto in una radura, gambe incrociate, mentre attorno a sé abeti tipici di quella zona ricoprono svariati ettari di terreno nelle vicinanze. Gli occhi sono chiusi mentre le mani sono già unite tra loro formando il sigillo della capra. Ha infatti deciso di sfruttare il meteo favorevole per fare una passeggiata che l'ha condotto lì, in quel posto desolato, svegliandosi presto stamattina, cercando di meditare sugli eventi venuti a galla la notte prima riguardo il suo passato. A dire tutta la verità proprio i pensieri a riguardo non l'hanno fatto dormire tranquillamente, disturbando così i sogni del giovane. Il viso della madre, sorridente, continua a riaffiorare nella sua mente, provocandogli una sensazione piacevole, quella stessa sensazione che ha provato stando a contatto con i suoi compagni di team. E' forse la sensazione di sentirsi amato, o ben voluto, da qualcun altro, la realizzazione di non essere più solo, di aver coltivato legami e del doverli proteggere. Diventare più forte è il suo obiettivo, ma avendo qualcosa da difendere tale sensazione si amplifica, donandogli una forza di volontà che nemmeno il chakra, quando richiamato, può donargli. Immerso così nella vegetazione, meditante, andrebbe dunque a visualizzare nella sua mente le energie che riposano al suo interno: la prima, l'energia psichica, che dimora nella sua testa, e la seconda, che dimora all'altezza del suo stomaco. Percependole, come ormai è allenato a fare, andrebbe quindi a convogliarle, spingendole con forza verso una meta comune, ossia il suo sterno. Proprio a quell'altezza si troverebbero le sue mani congiunte. Una volta che le due entità d'energia si siano riuscite a scontrare nel punto da lui voluto cercherebbe quindi di sfruttare l'inerzia data dalla spinta delle due per creare un vortice nel quale entrambe andrebbero ad amalgamarsi, tentando di procedere a questo miscuglio con le dovute proporzioni. Da ciò, infatti, ciò che dovrebbe nascere sarebbe una nuova energia, somma delle due precedenti, conosciuta come Chakra, che, nel caso di impasto riuscito, andrebbe finalmente a scorrere nel suo corpo, collegando tramite un'intricata matassa di filamenti tutte le sue cellule e i suoi vari organi interiori. [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Tentativo Impasto Chakra 25/25]

12:04 Hikari:
  [Colline] E’ ora di rimettere piede fuori di casa. Il giorno prima ha dormito per quasi l’intera durata della giornata, ancora un po’ confusa dall’esperienza vissuta assieme ai suoi amici. Ora però di sente rinvigorita, forte, si potrebbe azzardare superiore a chiunque. In fondo, può considerarsi una detective provetta, o no? Anche se era tutto falso, quello che hanno messo in gioco loro tre non lo era. Dato che, miracolosamente, oggi su Kusa fluttua un timido sole dopo diversi giorni, la nostra giovane “detective” ha deciso di lasciare la sua abitazione, ancora molto incuriosita dal genjutsu di cui sono vittima lei e i suoi compagni, per poter tornare sulle colline e ripensare a cosa sia successo, come sia andata, come sia stato possibile. Ha lasciato le mura da un po’ ormai, in fondo, dal Terzo Cerchio non è proprio istantaneo il passaggio all’esterno, fuori dalle mura. Ripercorrendo la strada di due giorni prima, tra la vegetazione, si affaccerebbe su una radura, circondata da alberi. Lì, sull’erba, c’è qualcuno. E’ distante, non riesce a distinguere bene. E’ un ragazzo, sicuramente, facilmente deducibile dalla corporatura. Ha i capelli scuri. Avvicinandosi, può scoprire i tratti del suo compagno di squadra, Shitsui. Seduto a terra, sta formando il sigillo della Capra, in procinto di attivare il Chakra. Non gli dice niente, non vuole distrarlo, aspetterà che apra gli occhi, così che potrà vederla. [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

12:13 Shitsui:
 [Colline] La solita sensazione di forza pervade il corpo del giovane che può adesso percepire il flusso di quella energia, visualizzata nella sua testa ora dal colore azzurro, scorrergli utilizzando quel sistema connettivo già citato prima, che si fa strada attraverso ogni centimetro di pelle, passando per le cellule e recapitando energia vitale dagli organi interni al cervello, facendosi strada anche negli arti fino a trasformarsi in piccoli capillari che arrivano sino alle estremità delle dita. Sospira lievemente, soddisfatto da quel nuovo vigore, ancora con gli occhi chiusi. Nella sua mente si fa spazio nuovamente l'immagine della madre, sorridente nella foto donatagli dal capo clan Seiun che proprio il giorno prima si è presentato nel suo appartamento, raccontandogli dettagli particolarmente interessanti e sconosciuti al giovane ninja. E' così che con quelle parole che risuonano come un'eco nei suoi pensieri che cercherebbe di focalizzarsi sulla prossima mossa: risvegliare il dono. Il dono di sua madre, un dono tangibile che lo proteggerà ed accompagnerà per sempre, la prova di un amore altrettanto concreto, di cui è stato privato per una vita intera e che adesso ha riscoperto. Andrebbe dunque a seguire le istruzioni dettategli da Sami-dono, cercando di convogliare il suo chakra nella zona centrale del viso o, più specificatamente, negli occhi. Il perché lo stia facendo è semplice: vuole imparare a controllare quella nuova abilità, ma, infondo, lo sta facendo anche per avere un legame diretto con sua madre, come se attivando il Kayosei potrebbe connettersi, in qualche modo, alla donna ormai a lungo scomparsa. Il chakra dunque si sposta velocemente verso l'alto, col flusso che scorre velocemente, arrivandogli così alle tempie, ma ora viene la parte difficile! Le tempie iniziano dapprima a dargli una sensazione fastidiosa, come un prurito, ma poi sempre più intensa man mano che piccole quantità di energia vengono riversate all'interno dei bulbi oculari ancora chiusi. Il fastidio si fa sempre più forte, diventando un bruciore costante, ma niente di troppo insopportabile. Se il suo tentativo dovesse funzionare, la sclera di entrambi gli occhi di Shitsui dovrebbe colorarsi di un nero intenso, che andrebbe quasi ad inglobare le pupille, anch'esse nere, dandogli così un'espressione più tetra del normale, con quel colore nero, profondo, a contrasto col freddo pallore della sua pelle. Aprirebbe solo allora gli occhi, la vista leggermente annebbiata a causa di quel fastidio dovuto alla sua inesperienza, accorgendosi solo ora di Hikari, che può benissimo vedere il suo viso in quelle condizioni per la prima volta < Hi...Hikari-sama > Esclamerebbe dunque, alzandosi di colpo, piegando leggermente il capo, ossequioso, anche fin troppo, con la compagna, rimanendo così immobile [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 24/25][Tentativo Richiamo Kayosei]

12:28 Hikari:
  [Colline] Il suo compagno rimane in quelle posizione ancora per qualche secondo. Che sia venuto lì per meditare? Oppure allenarsi? Forse ha avuto la sua stessa idea, chi lo sa. Questi dubbi scompaiono, scacciati brutalmente via dalla visione che la ragazza ha quando Shitsui riapre gli occhi. Interdetta, o meglio dire, senza parole, porta una mano a coprirsi la le labbra, socchiuse in segno di sorpresa. Le iridi castane sono ben visibili a causa delle palpebre spalancate. Un’espressione di paura si dipinge sul volto di lei, poiché è la prima volta che vede qualcosa di simile. Di fatti, gli occhi del compagno sono diventati completamente neri, tanto da rendere difficile la distinzione dell’iride dalla sclera. Sembrano cavi, come se all’interno non fosse nulla. Ma che diamine succede? Hikari ha qualche dubbio, quello davanti a lei è davvero Shitsui? Non ha molto tempo per riflettere, perché ecco che lui scatta in piedi non appena la vede, utilizzando addirittura l’appellativo “sama”. Ora è anche più confusa. Quella sensazione di superiorità che ha avvertito non appena uscita di casa è ancora presente, ma messa momentaneamente in secondo piano dallo spavento. < Sama? > balbetterebbe questa domanda senza distogliere lo sguardo da quegli occhi pieni di nulla. < Shitsui… sei tu? > farebbe dunque un passo indietro, nonostante egli si mostri affabile e gentile, forse fin troppo. E’ forse diventata una persona importante all’improvviso tanto da guadagnarsi quell’appellativo? Il suo amico sembra un’altra persona. Sia dentro che fuori. Non riesce a fare a meno di guardare i suoi occhi, probabilmente, in un altro contesto avrebbe agito diversamente, e nonostante la domanda posta prima, è certa che quello sia proprio Shitsui. E’ per questo che rimane lì, sebbene impaurita. [[Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

12:45 Shitsui:
 [Colline] Si è alzato in piedi non appena ha visto la figura della compagna di team, portando così le sue attenzioni più su di lei che sull'innata che cercava di richiamare. Infatti gli occhi, nonostante siano ancora del tutto neri, iniziano a dargli un fastidio sempre più intenso, tant'è che rimanendo nella posizione d'inchino rivolto verso Hikari, si trova costretto a chiudere con forza le palpebre afflitto brevemente da quel dolore. Digrigna i denti cercando di concentrarsi di nuovo sul flusso di chakra che costantemente va a riversarsi nel bulbi oculari: l'essersi deconcentrato ha fatto in modo che in questi passasse una quantità maggiore di quella pensata, rendendo adesso insopportabile il bruciore agli occhi che, appannandosi ancora, riprendono lentamente il colore originale. Sospira, portando la mano destra all'altezza della tempia corrispondente, mantenendosi così la testa, come afflitto da una leggera emicrania. Riapre così gli occhi, adesso ritornati normali, andandoli così a posare sulla figura della compagna che mostra un'espressione spaventata < Hikari-sama, non preoccuparti > Esclama cercando di tranquillizzarla < Sono io > Il suo tono è stanco, ma soddisfatto, quasi affabile. La nebbia prende subito il posto del sole, avvolgendo i due che, tuttavia, possono ancora vedersi distintamente < E' successa una cosa ieri, Hikari-sama > Stranamente loquace, inizia così a parlare con l'altra, mosso più che da una voglia di dar spiegazioni, da quello strano impulso quasi di sottomissione verso l'altra, dovendola aggiornare sugli ultimi trascorsi < Ho ricevuto un dono > Borbotta, probabilmente confondendola ulteriormente < Questi occhi... Mia madre... > Aggiunge, andando di nuovo a concentrarsi sul flusso del chakra, riconvogliandolo sulle tempie non appena il fastidio pare essere passato, mentre l'energia pian piano ricomincia ad essere infusa all'interno degli occhi che lentamente riprendono il colore nero. Adesso lei può vedere tutto il procedimento, può notare la sclera venire appunto inondata dall'oscurità, eppure sul viso del ragazzo si va disegnare un piccolo sorriso, pura contentezza, riassaporando l'amore e il dono che sua madre gli ha lasciato < Hikari-sama, non devi essere sconvolta da questi occhi > Prova ancora a calmarla, dato che l'innata non fa che donargli un'aura ancora più tetra di quanto non possedesse già prima < Posso diventare più forte > Piccola pausa < Posso proteggerti > Conclude, lasciandosi quasi scappare quelle parole, pronunciandole con un filo di voce, quasi un sussurro. Come detto, si sente inferiore, succube alla compagna, a causa di eventi precedenti probabilmente, ma forse proprio grazie a questo riesce ad esternare un po' meglio i pensieri sopiti sul fondo del suo animo. [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 23/25][Kayosei On]

13:03 Hikari:
  [Colline] Ancora chinato, Shitsui sembra avvertire un improvviso dolore. Di fatti, rialzato il capo si massaggia la tempia. Ma la ragazza non deve aspettare molto prima di ricevere la spiegazione dal giovane ninja. Gli occhi sono rapidamente tornati normali. Forse quell’incontro inaspettato l’ha deconcentrato, pensa lei. Però, si sente leggermente sollevata e più a suo agio. Sentire la sua voce calma la tranquillizza. < Un dono? > domanda, perplessa. Da come lo dice, sembra essere una cosa importante. Infatti, subito dopo nomina la madre. E’ la prima volta che lo sente nominare qualcuno della sua famiglia, qualcuno di caro. Di fatti, quando comincia a parlare di lei, la ragazza riesce a leggere nella sua voce la dolcezza di un bambino. Questo non può altro che farla sorridere. Shitsui sta acquistando un profilo umano sempre di più. Ma non perché non lo sembrasse, ma per il semplice fatto che è stato chiaro fin da subito che per lui i sentimenti non sono cosa facile. E, ora che sembra provarli, sembra essere contento di questo. La figura materna sembrerebbe qualcosa di molto importante per lui. I suoi occhi sono nuovamente completamente neri, ma non la impressionano più come è successo poco fa. Forse perché ora lo ha visto farlo, o perché è distratta dalla dolcezza con cui ha pronunciato quelle parole.< Cosa sono questi occhi, Shitsui? Cosa intendi per dono? > domanda a sua volta, assecondando quel suo sorriso, così spontaneo, che la nebbia non impedisce di vedere. < Proteggermi? > balbetterebbe quella parola, spostando lo sguardo altrove. La cosa la lusinga non poco, d’altronde ormai dovrebbe ammettere a se stessa che lui è colui da cui vorrebbe farsi sempre proteggere. Ma in questo momento si sente talmente pervasa da quello strano senso di superiorità da non riuscire ad ammetterlo. Non riesce neanche ad ammettere che potrebbe aver bisogno di protezione. In fondo, lei è quella che ha risolto il mistero, la più intelligente, la più brava. Non ha bisogno d’aiuto. C’è da dire però, che questo senso di superiorità proprio non le si addice. [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

13:13 Shitsui:
 [Colline] Di nuovo quel fastidio, ora però più sopportabile di prima. La concentrazione cerca di essere ripartita tra l'innata e la conversazione con la compagna, mentre la quantità di chakra che adesso viene infuso agli occhi rimane poca, costante nel tempo, dando l'opportunità al ragazzo di mantenere quegli occhi totalmente oscuri, così come è il suo passato ed anche il suo animo all'apparenza. Ma è proprio quì che risiede una contraddizione che mette in evidenza il contrasto tra gli occhi, così inquietanti, abilità che potrebbe dirsi nascere da qualche maledizione vista l'aria cupa e inquietante che gli donano, e la natura di quel regalo, figlio dell'amore materno. Un'oscurità che deve essere domata, quindi, la stessa oscurità che risiede nell'animo del giovane che viene a galla, utilizzandola così come un'arma, magari per fare del bene, e non più come un muro, per tenerlo lontano dalle persone che tengono a lui. Ovviamente è ancora presto per Shitsui per capire appieno le potenzialità e gli eventuali problemi che potrebbero conseguire dallo sfruttare tale oscurità come fosse un'alleata. Le pupille, seppur indistinguibili, sono puntate salde sulla figura di Hikari, mentre ascolta le sue parole. Il bruciore percepito nella zona tra le tempie e gli occhi ora adesso è minimo, trascurabile, abbastanza da poter rispondere all'altra, che, giustamente, ha tante domande da porgli < Mia madre, non l'ho mai conosciuta > Il tono però diventerebbe più freddo < E' morta facendomi nascere e, mio padre... > Deglutisce, gli riesce difficile parlare del suo passato per la prima volta, con qualcuno. Ma allora perché lo sta facendo? < ...mi addossò la colpa della sua scomparsa. Si diede all'alcolismo e... > Altra pausa, mentre distoglie lo sguardo dall'altra soppesando le sue parole. Forse è meglio non dirle proprio tutto, più che altro per non condividere un certo peso con lei, evitando i dettagli più macabri < Non è mai stato facile vivere con lui. > Conclude semplicemente. Ma riportando lo sguardo su di lei riassumerebbe in viso un'espressione più calma, continuando nel racconto < Ieri un uomo si è presentato a casa mia, dicendomi che mia madre faceva parte di un clan con delle abilità oculari particolari. Un vecchio clan, dell'ormai scomparso villaggio della pioggia > Ancora altro dolore nel passato di Shitsui < Ma a quanto pare è riuscita a passarmi questo particolare gene. Per proteggermi, capisci? > Chiede all'altra mentre si disegna un sorriso enigmatico. Un misto tra contentezza, e dolore. < E con questo sarò capace di proteggere te, Hikari-sama, come mia madre ha fatto con me > Conclude il suo monologo per poi quasi rinsavire, piegando di nuovo il capo < Devi scusarmi, oggi parlo anche troppo > Chiede scusa, pensando d'annoiare l'altra. Del resto ai suoi occhi ora è su un gradino più in alto, lei. [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 22/25][Kayosei On]

13:41 Hikari:
  [Colline] Non riesce a distinguere bene dove effettivamente stiano guardando gli occhi si lui in questo momento, poiché le pupille e il resto del bulbo oculare sembrerebbero essere un tutt’uno in quel profondo nero. Finalmente sono soli, e sembrano in condizioni di poter continuare il discordo interrotto dallo strambo ninja di Konoha. Quella volta stavano per rivelarsi a vicenda ciò che li ha portati a Kusa, lasciando intuire che il motivo del trasferimento di entrambi non sia dei più felici. Hikari lo ascolta attentamente, prestandogli tutta l’attenzione possibile. Sta parlando di cose delicate, dolorose. Sta esponendo ciò che ha portato quel ragazzo ad essere così. Una materia grigia plasmata dal dolore e dal senso di colpa. Ora risultano chiare le sensazioni che la ragazza ha avuto appena incontrato quel nuovo ragazzo arrivato a Kusa, mentre lei parlava assieme al loro altro compagno di squadra, quando ancora erano tutti e tre degli sconosciuti. Ricorda benissimo quegli occhi vuoti, privi di qualsiasi emozione. Questi, si sono ora trasformati, e sebbene siano del tutto neri, acquistano quel ragionevole velo di tristezza, ma allo stesso tempo contentezza dovuta a quel dono che sua madre gli ha lasciato, pieno di amore. Ha voluto proteggerlo, e questo messaggio a lui è arrivato chiaro, poiché lui stesso ora è pronto a proteggere altre persone. Quella volta il cui lui le disse che avrebbe voluto diventare più forte, Hikari ha avuto l’impressione che fosse per scappare dai fantasmi del suo passato. Quest’oggi, invece, ha aggiunto “posso proteggerti”. Si conoscono relativamente da poco, ma le è molto chiaro il cambiamento avvenuto in lui. La sua storia l’ha lasciata senza parole, dispiaciuta. < Mi dispiace tanto… > è tutto ciò che riesce a dire, poiché trovare parole per consolare un dolore così grande è impresa ardua. Ma lui sembra riuscire lentamente a rialzarsi, forte ora del dono di sua madre. < Non devi scusarti, sono qui per ascoltarti. > gli rivolge dunque un sorriso, un misto di dispiacere e allo stesso tempo fiducia. Sì, è come se gli dicesse “fidati di me”. Ricorda ancora bene quando, nella bottega del fabbro, lui le aveva detto di non preoccuparsi, quasi le avesse letto nel pensiero, mentre lei era stata catturata da una vecchia immagine. Ora, forse dovuto a quella fortissimo senso di sicurezza che sente dentro di sé, farebbe un paio di passi verso di lui, annullando la distanza che li separa, e, sollevando le braccia, le porterebbe attorno alle sue spalle, stringendolo debolmente a sé. < Non preoccuparti. > gli ripeterebbe ora le stesse parole che ha pronunciato lui per lei, quella volta. Lei è lì, questo vuole trasmettergli. Non sarà più solo. Un abbraccio che dura pochi secondi, il tempo per rendersi conto di cosa sta facendo. Si allontanerebbe dunque, con sguardo basso, rossa in viso, sperando di non essere stata troppo invadente. < Scusami. > [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

13:57 Shitsui:
 [Colline] Tutte quelle parole, straordinariamente uscite dalla bocca del giovane, lo distraggono nuovamente, sballando così le dosi di chakra infuse nei due bulbi oculari. Questa volta infatti la quantità dei flussi si riduce lentamente ad ogni parola, mentre la sclera ritorna pian piano candida, come se un'onda di colore bianco vada a scacciare l'alone oscuro che circonda le iridi. A malapena se ne accorge, anche se è già troppo tardi ed è così costretto a richiamare così nuovamente il chakra all'altezza alle tempie e, successivamente, ai bulbi oculari. Di tutto ciò ovviamente non può farne una colpa ad Hikari, probabilmente la fonte primaria di distrazione, ma tra la sua inaspettata loquacità dovuta ad un misto di sentimenti che avvolgono l'animo del giovane da ieri, e la sua improvvisa sensazione di sottomissione nei confronti della compagna, come se davanti avesse un superiore più che un compagno, lo trattengono dall'allontanarla per potersi concentrare meglio. Ma in realtà, infondo, non vuole neppure allontanarla, anzi. Deve proteggerla. Deve essere più forte. Nuova determinazione scorre nel suo corpo, andando a ridestare l'insieme di fiumiciattoli di chakra il quale 'corso' viene deviato ancora una volta dal giovane, lasciando che essi si uniscano in un unico, forte, flusso, come quello di un grande fiume azzurro che raggiunge ben presto il viso, salendo, sulle tempie, per poi venire instillato, con cautela negli occhi nel tentativo di fargli riacquistare quel colore cupo, oscuro. Hikari può vedere tutti i suoi tentativi, chiaramente, ma ora è concentrata sulle parole che ha appena proferito. Poco dopo il suo tentativo di richiamare i Kayosei per l'ennesima volta, la compagna inizia a rispondergli e, lentamente, gli si avvicina, abbracciandolo. < Cos... > non riesce a finire nemmeno di pronunciare le due sillabe che le braccia dell'altra raggiungono già la sua schiena. Sente la testa di lei premere contro il suo petto, mentre l'espressione del ragazzo è allibita. < Hikari-sama? > Borbotta sorpreso, ma non infastidito da quel gesto. Gli occhi si posano sul capo di lei sentendo le sue parole. < Hikari-sama, non devi più scusarti con me > Esclama mentre l'altra si allontana. Indossa sul viso una nuova espressione. Un nuovo sorriso, che questa volta lo rende sicuro di sé e che vuole infondere sicurezza anche all'altra. Dentro di sé le emozioni 'calde' si fanno sempre più forti, sentendo avvenire nel suo animo un cambiamento. Ma non c'entra il Kayosei, non c'entra il chakra e neppure i risvolti sul suo passato. C'entra, piuttosto, la sua compagna. E' lei la causa di tutto. < Mai più aggiunge > questa volta le labbra andrebbero a staccarsi lentamente mostrando i denti candidi del giovane, mentre la mano destra viene portata alla base del mento dell'altra e, con l'indice, cercherebbe dunque con dolcezza di premere dal basso vero l'alto su di esso, nel tentativo di accompagnare il suo volto e, di conseguenza, il suo sguardo, sulla sua espressione quasi raggiante. [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 22/25][Kayosei On]

14:02 Shitsui:
 EDIT: [Chakra On 21/25][Kayosei On]

14:24 Hikari:
  [Colline] E’ stato più forte di lei, non poteva fare altrimenti. Ha dovuto farlo, e non se ne pente. Ha sentito per qualche secondo il suo cuore battere contro la fonte di lei, che era appoggiata sul suo petto. Non sa come sentirsi ora, timorosa del fatto di essere stata invadente, forse. Ma ecco che lui non lascia spazio a dubbi. Prontamente le risponde, con quel sorriso che le sta dicendo di non preoccuparsi, e soprattutto di non scusarsi per ciò che ha fatto. E’ sollevata, molto. Ma nonostante questo, quel rossore è ancora presente sul suo viso. Non si è mai esposta così tanto da quando è arrivata a Kusa, lui è il primo con cui lei sente di avere un legame, che non si limita solo alle parole. Shitsui sembra tutt’altro che infastidito, anzi è raggiante, come mai lo era stato. E come se oggi avesse tirato fuori il lato migliore di sé, loquace, felice. Che sia lei la causa? Il suo momentaneo ego alle stelle le farebbe pensare di sì, ma non ne è sicura. Le sue gote acquistano un colore più acceso ora che ha l’occasione di guardarlo ancora negli occhi, sorridenti tanto quanto le sue labbra, che sono fine, delicate. Il suo viso non sembra portare nessun peso, ora come ora. < Temevo di essere stata invadente... > balbetterebbe, il dito di lui ancora sotto il suo mento. Un gesto che le fa battere il cuore e allo stesso tempo le provoca imbarazzo, però non vuole allontanarsi, perché sta bene. Con lui sta bene. < Va bene. > acconsentirebbe alla sua richiesta, se può essere così chiamata, anche se sa che probabilmente in futuro accadrà ancora. Resta in silenzio, la ragazza. Non sa se sia il caso di allontanarsi oppure no, e anche se lo fosse, non vorrebbe farlo. Sta semplicemente ascoltando il cuore che le batte forte nelle orecchie. Gli occhi fissi in quelli neri dell’altro. Forse è arrivato il momento di ammettere a se stessa quello che il suo spropositato ego sta cercando di mettere da parte. [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

14:40 Shitsui:
 [Colline] I sentimenti, che cosa complicata da comprendere per il giovane dai capelli corvini e dalla mente razionale, abituata a pensare in maniera fredda, calcolatrice e sistematica, ma ecco, i sentimenti sono la cosa più lontano dall'essere 'razionali'. Come se ciò non bastasse, fatica anche a riconoscerli, poiché non ha mai avuto la possibilità di stringere veri legami, come quello che evidentemente sta nascendo tra i due compagni di team. Tuttavia gli occhi per un attimo si allontanano dalla figura di Hikari, andando a ispezionare la zona, come per collaudare ora quella nuova vista. Ma a quanto pare è ancora troppo presto, o, semplicemente, la nebbia è un impedimento che i suoi occhi non possono aggirare. Il buio, quello sì. Può infatti riuscire a guardare nel buio, nell'oscurità più assoluta, osservare anche di notte cose limpide e chiare ai suoi occhi come se fosse giorno ma, ahimé, non può guardare nell'oscurità dentro di sé dove, tuttavia, una luce sta crescendo, allontanando almeno momentaneamente i dolorosi ricordi del suo passato. Ritorna dopo appena pochi secondi su Hikari. Adesso è lei quella poco loquace, riconoscendo in lei lo stesso conflitto interno che prova lui praticamente da sempre, quell'istinto nel soffocare le proprie emozioni, tuttavia non potendolo comprendere appieno poiché ancora non conosce abbastanza cosa la possa turbare, Ancora non gli ha mai raccontato nulla dal passato. Ma adesso come adesso sa che le parole sono inutili e proprio come lei le ha insegnato in diverse occasioni, i gesti e i silenzi sono spesso più esplicativi delle parole stesse. < Hikari-sama > Esordisce < Non so cosa tu possa celare dentro > Sempre con molta calma, gli occhi scuri su di lei e il dito indice a contatto col mento di lei < Ma ti prometto che ti proteggerò. Dal passato e dal futuro > Un nuovo sogno, un nuovo obiettivo. Lei è l'unica ancora che lo tiene saldamente unito alla sua umanità. Sta iniziando dunque a comprendere il valore di quel legame. Il dito lentamente andrebbe dunque a scorrere sul viso di lei, arrivando sulla sua guancia sinistra, per poi lasciar scorrere tutta la mano su di essa, trasformandola così in una carezza sul volto dell'altra. Gli viene tutto così automatico, non ha pensato di fare una cosa del genere, ma è il corpo che risponde agli impulsi dettati dai suoi sentimenti reconditi. < Non sono bravo con le emozioni > Ammette candidamente < Ma da quando ti conosco credo di aver capito che se voglio migliorare, ho bisogno di te > Il tono è viziato dall'emozione. Rinsavendo, però, dopo qualche secondo, andrebbe a ritrarre molto lentamente la mano verso di sé aggiungendo rispettosamente < Hikari-sama! > In conclusione alla frase precedente, mentre distoglie lo sguardo, ancora una volta, leggermente imbarazzato. Le gote andrebbero infatti a colorarsi d'un timido rossore, ma abbastanza nitido da essere notato dall'altra. [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 20/25][Kayosei On]

15:05 Hikari:
  [Colline] Segue i suoi occhi neri, intenti a vagare attorno ai due ragazzi, scrutando ciò che li circonda, ovvero nebbia. Ma ecco che torna a guardare lei, con calma, nessun mutamento sul suo viso. Hikari non può che essere catturata da quello che vede e da quello che sente. Non capisce come mai all’improvviso il suo compagno senta tutta questa necessità di proteggerla, ma le piace, non può assolutamente negarlo. E non è questa l’unica cosa che le piace. E’ sempre più convinta di essere parte anche lei del suo cambiamento, di avergli in qualche modo donato qualcosa, anche se non sa esattamente cosa. La sua attenzione è completamente attratta da lui in questo momento. Da quel ragazzo che sta dicendo di volerla proteggere da tutto. Le sue parole sono incisive, forti, tanto da smuoverle qualcosa dentro, un debole pizzicare della gola. Gli occhi si velerebbero, rendendo quello sguardo grato lucido. Non vuole piangere, assolutamente, quel suo ego glielo impedisce. < Grazie, Shitsui. > è forse il grazie più sincero che abbia mai pronunciato. Si sente completamente senza difese adesso, disarmata, e sa che davanti a lui può esserlo tranquillamente. E sembra che la cosa sia reciproca, la maschera costruita da Shitsui è come del tutto scomparsa in questo momento. La mano di lui si muove, allungandosi dal mento alla guancia arrossita di lei, in preda al battito del proprio cuore. Socchiude quindi gli occhi a quel piacevole tepore che è la sua pelle, quasi fosse cullata da essa. Le sue parole sono così sincere, le attraversano il petto come una freccia. “Ho bisogno di te”. Chi glielo ha mai detto? Nessuno. Quando Shitsui ritira velocemente la mano, lei farebbe per riprendergliela, stringendola timidamente. < Sono qui, con te. > direbbe, senza mezzi termini, diretta. Rossa in viso, come lui d’altronde. Entrambi imbarazzati, eppure riescono a parlare tranquillamente. < Voglio raccontarti la mia storia, ti va di ascoltarmi? > [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

15:13 Shitsui:
 [Colline] Quel misto di emozioni e sentimenti al suo interno, dovute ovviamente alle parole e ai gesti, piccoli e all'apparenza insignificanti, sconvolgono il suo animo. Il disagio dei contatti fisici lentamente lascia posto al calore di un forte legame in procinto di stringersi tra i due che forse sono ancora troppo acerbi da comprenderlo. Ma nel frattempo non dimentichiamoci che il suo allenamento prosegue, anche se disturbato da tutti quei sentimenti. Non riuscirebbe infatti a mantenere la concentrazione adeguata per provvedere al mantenimento dell'innata la quale, ora, provoca un nuovo fastidio, quel solito bruciore, che lo attraversa da tempia a tempia. Stringe forte le palpebre cercando di non cedere a quel fastidio. Vuole riuscire a tenerla attiva, ancora per poco, sente il limite vicino e perciò è determinato a compiere quell'ultimo scatto, prima di rilasciare del tutto il Kayosei e far riposare i propri bulbi oculari. Tenterebbe infatti di diminuire l'apporto di chakra che fluisce in essi, cercando di alleviare le pene che la sua abilità comporta negli utilizzatori ai primi passi, come lui. Cerca quindi di distogliere, seppure a fatica, l'attenzione per un ultima volta dalla compagna, per potersi concentrare sul flusso di energia dentro di sé. Quello stesso flusso che, da quando ha attivato il Doujutsu, ha preso sempre più lentamente un colore scuro, diventando nero, come i suoi stessi occhi. Giusto dunque presumere che sia quello il motivo per cui gli occhi prendano quella colorazione. Nei suoi pensieri improvvisamente si fa vivido il flashback del capo clan, Sami Seiun, che il giorno prima, nello spiegare le varie conseguenze che possono derivare dall'utilizzo di quella abilità, gli aveva mostrato una palla di chakra nero. Tutto ha più senso, per quanto riguarda i suoi geni, ma per quanto riguarda Hikari? Ecco, quella è una storia ben diversa. Infatti lei lo riporta con la mente ben concentrata sulla propria figura, andando ad afferrare la sua mano prima che essa possa essere del tutto ritratta. Quel gesto fa sì che egli ritorni con le iridi su di lei, osservando attentamente quell'espressione. Sembra quasi d'essersi scambiati le part: ora lui è libero dal suo peso, pronto a guardare avanti con nuovi occhi, mentre lei è chiusa nel proprio guscio. E' lei ad avere bisogno di lui, in questo momento. Ascolta in silenzio le parole di lei, assumendo un'espressione seria, pronto a ricambiare il favore nel condividere il peso che ella si tiene dentro. Annuisce < Hikari-sama, sono qui per questo > lasciandole pazientemente tutto il tempo di cui ha bisogno per poter iniziare quel racconto. < Ti ascolto. > [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 19/25][Kayosei On]

16:14 Hikari:
  [Colline] Sorride alle sue parole, contenta della sua risposta. Sposterebbe dunque lo sguardo, in un punto non preciso. Sta per raccontare la sua storia a qualcuno, per ma prima volta. Sospira, guardandosi la punta dei piedi, cercando le parole da cui cominciare. < Allora… > inizierebbe, dunque, facendo ben mente locale. < Quando ero molto piccola, io e la mia famiglia vivevamo al di fuori delle mura kusane, in un villaggio molto piccolo qui vicino. > i suoi ricordi da bambina le scaldano leggermente il petto, era diverso tempo che non vi riportava la mente. Non racconterà tutto nei minimi dettagli, solo le parti più importanti. < Una notte, durante un temporale, si presentò nel villaggio un tipo strano. Senza protezione, solo una katana. > alzerebbe lo sguardo ora verso di lui, sperando che si ricordi di quella volta in armeria. < Si era sparsa la voce tra noi bambini che fosse un eroe. E invece quella sera mia madre non tornò a casa. Io, ingenua com’ero, pensavo stesse lavorando, come ogni sera. > ricorda che quella sera lei e suo padre stavano in casa, a preparare la cena. Lui, vedendo che la moglie non tornava a casa, si era allarmato, e insieme ad altri uomini del villaggio erano usciti a cercarla. < Mio padre la cercò fino alla mattina seguente, e la trovò esanime, in fin di vita, con il corpo ricoperto di tagli. Io ero rimasta tutta la notte insieme al mio miglior amico, Yuu. > probabilmente Shitsui si ricorderà che la prima volta che si sono incontrati, lei lo aveva chiamato proprio così. < E sai cosa ho scoperto anni dopo? > le labbra morbide di lei si stringono, strette. Gli occhi di Hikari si riempiono di rabbia, l’espressione spensierata che aveva prima è scomparsa del tutto. Tutto il suo viso muta, trasformandosi in odio puro. Le iridi non sanno dove puntare, tremanti. < Che quel bastardo di Yuu ha venduto mia madre! > dice tutto d’un fiato, in un impeto di rabbia, quasi gridando. Non ha mai raccontato questa storia, ed ora che la fa non riesce a controllare l’enorme flusso di emozioni che essa sta scaturendo. < In pratica, quel ninja era venuto a cercarla, il motivo mi è ancora ignoto. Quello che so è che Yuu lo conosceva, ed è stato lui a far in modo che la trovasse. Era poco più grande di me, ma non si comportava affatto come un bambino. La sua famiglia era povera, e non ci ha pensato due volte prima di accettare i soldi che quel tizio le ha proposto. > scuote ora il capo, dandosi poi delle pacche sulle guance con i palmi delle mani. Vuole calmarsi. < Poi, quando lo sono venuta a sapere io, ovvero un anno fa, è scappato. Ed è per questo che sono qui, perché mi è stato detto che è da queste parti, anche se ancora non l’ho trovato. > è più calma ora, l’ultima cosa che vuole è spaventare Shitsui o tantomeno farlo preoccupare. Hikari aveva bisogno di sfogarsi, e lui si è offerto di ascoltarla. < Adesso lei sta bene, però. >[Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

16:37 Shitsui:
 [Colline] Gli occhi si decolorano lentamente, le ambedue le sclere tornando ad essere gradualmente sempre più bianche mentre il giovane, arrivato ormai al limite delle sue capacità, disperde il Kayosei. Con l'oscurità ormai dissipata, ritornano ben visibili le pupille nere, che vanno a ridargli quell'espressione seria, tipica del giovane. La fatica si fa sentire, sopratutto lì, dove prima il bruciore pizzicava insistentemente, all'altezza delle tempie, trovandosi costretto a socchiudere le palpebre, con la vista annebbiata per qualche secondo, mentre l'udito è completamente concentrato sulle parole della compagna di squadra. Pochi attimi per rimetterla a fuoco, al centro del suo campo visivo, potendo osservare le varie espressioni che si disegnano sul suo volto dai tratti dolci. Ma nonostante quei tratti dolci il suo dolore traspare da ogni parola, da ogni centimetro della sua cute, da ogni accento. La sua storia è lunga, ma viene raccontata molto velocemente dall'altra, senza troppi particolari, raccontando così i passaggi chiave < Yuu > Sussurra tra sé e sé. Ricorda bene d'essere stato chiamato così da lei al loro primo incontro, associando quel nome al loro primo contatto, all'epoca indesiderato. Sembrano passati secoli, se dovessimo giudicare dai progressi che i due hanno fatto. L'espressione di Shitsui però rimane seria anche se comprensiva, mentre sente la storia concludere. Inizia a comprendere quello che prova l'altra, riuscendo a ricollegare, in qualche modo, la storia del passato di lei ed il suo dolore, col proprio. Ecco, se lui cercava di diventare forte abbastanza da scappare dal suo passato, lei invece ha intenzione di raggiungerlo < Ti vuoi vendicare? > Chiede. Non c'è nemmeno un accenno di compassione nel tono del giovane. < Immagino tu non abbia bisogno della pietà di altri > Cerca di spiegare la sua reazione, conoscendo fin troppo bene quegli sguardi addolorati dei vicini che, nonostante sapessero di ciò che faceva il padre non hanno mai osato intromettersi. < Qualunque sia la tua decisione potrai contare su di me Hikari-sama > Breve pausa, guardandola dritta negli occhi. Vuole farle capire di essere sincero. Forse è questo che vuol dire essere amici? No, il legame che gli lega è molto più profondo < Ricordi quando ti accennai di voler diventare più forte per non provare ancora il dolore? > Chiede riferito ancora al loro primo incontro < Voglio che tu sappia che mi impegnerò affinché anche tu non debba più essere costretta a provarlo > La mano destra ora viene ritratta, chiudendosi a pugno e andando a posarsi sul petto, all'altezza del cuore < E' una promessa > [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx][Chakra On 19/25][Kayosei Off]

17:00 Hikari:
  [Colline] Si sente sollevata ora che ha raccontato la sua storia, o meglio i suoi punti salienti. Ed è contenta che sia stato proprio Shitsui a venirne a conoscenza. Sono riusciti a portare a termine il discorso interrotto. “Vendicare”, non ha mai definito la propria volontà con questo verbo, però, in realtà è proprio così. E non è una cosa che le si addice, guardandola dall’esterno, ma ha talmente tanto odio dentro che è difficile sia altrimenti. Tutto l’affetto che provava per quel bastardo di Yuu si è trasformato in negatività. < Sì, voglio vendetta. > direbbe, talmente seria da spaventarsi da sola. Non ha mai avuto pensieri tanto cruenti come in questo momento. Per fortuna c’è il suo compagno a tenerla con i piedi per terra, con quelle sue parole di aiuto e di sostegno. Ricambia il suo sguardo, lasciando che l’odio torni a farsi da parte, e far tornare quell’aria innocente che aleggia sempre intorno a lei. Lui riesce a farla calmare. < Sei una ragazzo magnifico, Shitsui. > la voce di lei è calma, come se fosse sfinita da tutti i pensieri che le hanno attraversato la mente durante il racconto. Quella sua promessa la riempie di speranza, sa di poter contare su di lui, sa quanto il ragazzo che in questo momento ha davanti agli occhi valga davvero. < Sei stato la mia roccia oggi. > parole spontanee lasciano le labbra rosee della ragazza, dirette verso di lui. Vorrebbe dirgli altro, molto altro. Quello che non voleva ammettersi prima, vorrebbe dirlo adesso. Ma non è questo il momento. Quest’oggi, il protagonista della giornata è il loro passato. [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai]

17:17 Shitsui:
 [Colline] Rimane immobile, silente, sguardo fisso sulla figura della ragazza e l'espressione seria, fiera e sicura di sé, impegnato nell'atto di promettere, non solo il proprio aiuto, ma tutto sé stesso nel proteggere la salute e le ideologie della ragazza, senza porre limiti a questa promessa. Sarà le braccia, le gambe e gli occhi di lei, addirittura l'arma della sua vendetta, se essa lo vorrà. Una sorta di subordinato, quindi, pronto a rischiare qualsiasi cosa pur di onorare questa sua promessa. Il suo fare serioso e fiero però tentenna, venendo colpito dritto al cuore da quelle parole. "Un ragazzo magnifico". Spalanca quasi gli occhi a quell'affermazione. Non solo si rende conto di aver bisogno di Hikari, ma anche lei fa affidamento sul ragazzo almeno tanto quanto lui fa affidamento su di lei. Lo sbigottimento iniziale lascia posto ad un nuovo sorriso, mentre abbassa di nuovo il capo, con la mano ferma sul cuore < Lo sarò anche in futuro > Esclama con convinzione. Vuole essere la sua roccia non solo oggi, ma sempre. Gli basta quello, avere un nuovo obiettivo che lo allontani dal proprio passato, che lo allontani dal dolore, e forse è quello che la madre avrebbe voluto per lui. Allontanare le sue pene e fare spazio nel suo animo da un nuovo sentimento di cui si sente fin troppo parlare, molte volte anche a sproposito: l'amore. Certo i tempi però non sembrano essere ancora maturi e la strada per riconoscere e poter provare tutte le gioie che conseguono da quel sentimento così forte è ancora lunga. Scioglie la mano chiusa a pugno ritornando con gli occhi puntati sul viso della ragazza. La nebbia lentamente si dissipa facendo posto alla pioggia. Nulla di inaspettato, ma potrebbe essere un disagio visto che entrambi si ritrovano praticamente nel mezzo del nulla e non nel posto migliore dove rimanere durante un temporale. Le gocce che iniziano a cadere però non interferiscono con la sua espressione < Hikari-sama > aggiunge < Ti prometto che non sarò solo la tua roccia, ma anche la tua spada ed il tuo scudo. > Più chiaro di così. Alza dunque per un attimo lo sguardo al cielo < Forse sarebbe meglio ritornare al villaggio > Sospira. Non che ne abbia troppa voglia. Sta bene lì, nel nulla, con lei < Ikkino potrebbe cacciarsi in qualche guaio > Conclude riportando gli occhi su di lei, mentre nel tono le sarà possibile notare una punta di ironia in queste ultime parole, senza tuttavia muoversi di un millimetro. Aspetta che sia lei a decidere se andare o meno. Nel frattempo lascia disperdere anche il proprio chakra, disattivandolo (?) non avendone più bisogno. L'allenamento è finito ormai da un pezzo. [Equip: Guanti Ninja | Corpifronte | Portaggetti Fianco Dx]

17:34 Hikari:
  [Colline] La sorpresa che si dipinge sul suo volto le fa scappare un timida risata, sapeva in qualche modo che lo avrebbe colto alla sprovvista. Ormai sta imparando a conoscerlo. Le sue parole si fanno largo nel cuore della ragazza, come se fossero proprio rivolte ad esso. Un cuore che è sempre più felice di battere. I loro occhi continuano a scambiarsi sguardi d’intesa, e mentirebbe se dicesse di non esserne contenta. < Non sai quanto io ne sia contenta. > risponde alle sue splendide parole, andando ad attorcigliare attorno all’indice destro una ciocca di capelli. Vorrebbe ringraziarlo all’infinito, per averle raccontato la sua storia, per essere stato attento alla propria, per volerla proteggere. Ma se iniziasse non finirebbe più. < Anche tu puoi sempre contare su di me, chiaro? > imita dunque il suo gesto, il pugno sul cuore, rivolgendogli un occhiolino. Sa a chi appoggiarsi, sa con chi combattere, sa per cosa combattere. Ora sa cosa vuole nella vita, ed è stato proprio lui a mostrarglielo. Purtroppo, come ormai spesso a Kusa, la pioggia comincia a dare i suoi segnali. Sarebbe proprio ora di ritornare in città ed evitare casini. Alla fine, non ha trovato risposte sull’illusione di due giorni prima, ma ha trovato risposte molto più importanti. Su di sé, su Shitsui, su cosa sia un vero legame. < Sì, torniamo. Scalmanato com’è potremmo anche ritrovarlo a far botte per strada. > riderebbe assecondando l’ironia sul loro compagno e, prima di voltarsi verso il villaggio e camminare, lancerebbe un ultimo sguardo a quegli occhi non più neri, pieno di gratitudine. E’ stata una fortuna averlo conosciuto. [Equip: Guanti Ninja | Portaoggetti: 1xKunai][End.]

17:45 Shitsui:
 [Colline] La pioggia li avvolge e li travolge, battendo sempre con più forza sulle loro sagome circondate dagli alberi. Ascolta attentamente le parole di lei, annuendo alla sua domanda. Se ha delle convinzioni in questo momento, una di queste è quella di poter contare su di lei, dopo il loro lungo discorso non aveva nemmeno bisogno di puntualizzarlo. Abbozza un sorriso appena lei continua ad infierire sul loro commilitone, il più estroverso dei tre e sicuramente quello che possiede più di tutti la tendenza a cacciarsi in casini vari. Come, solo lui può saperlo. Tuttavia un senso di contentezza gli scalda le ossa, gli pare di aver scavalcato un qualche ostacolo altrimenti insormontabile senza l'aiuto di Hikari. Essersi riscoperto, l'aver finalmente saputo i dettagli del suo passato, quella nuova abilità mista ai sentimenti sempre più forti nei confronti della ragazza. Forse è un nuovo Shitsui, o, forse, sta venendo a galla, molto lentamente, il vero Shitsui, quello a lungo sopito e nascosto dietro la maschera apatica ed inespressiva. Ma ora il volto disegna un'espressione rasserenata, ed è questo a convincerlo a credere in tutte le parole e promesse dette alla ragazza. Infine lei decide di incamminarsi, come proposto dal ragazzo che, lentamente, inizia a seguirla, accompagnandola così verso il villaggio. Ha intenzione di onorare la promessa fin da subito, salvaguardandola e proteggendola, se necessario, da qualsiasi pericolo si presenterà. Oggi. Ed in futuro. [End]

Shitsui sfrutta il mattino e il bel tempo per allenarsi con la sua nuova abilità. Nel frattempo arriva Hikari, rimanendo in un primo momento sgomenta dagli occhi del giovane. I due finalmente riusciranno a parlare per la prima volta dei propri passati, aprendosi come non erano mai riusciti a fare prima, riuscendo entrambi a capire l'importanza della connessione tra di loro.
Shitsui prometterà quindi alla ragazza di proteggerla e, nel caso gli fosse richiesto, anche di obbedire alle sue volontà, indipendentemente da quale esse siano. A causa della pioggia i due saranno infine costretti a tornare al villaggio, entrambi, questa volta, leggermente diversi dentro, confusi dai loro sentimenti.

PS: chiedo up innata, se possibile