Galantuomini per una notte

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22:11 Zashiki:
  [Centro Kusa - Quinto Cerchio] Casa dolce casa, ecco cosa prova il baldo giovane quando cammina nel quinto cerchio di Kusa. Si perché, lui in quel cerchio ci è cresciuto. Logico ama ancor di più i bassifondi, il suo mondo, ma anche nel quinto cerchio si destreggia discretamente. Conosce ogni singola via, ogni singola strada, tutto. In più questa sera il clima è clemente e proprio per questo, il giovane ragazzetto si sta facendo un giro. Una sorta di perlustrazione del posto, in cerca di un qualcosa di particolare. Del resto hai dei compiti da svolgere, poi chi lo sente Shiro se fa qualche errore o si dimentica qualcosa. Una sorta di ronda, ecco cosa fa il giovane Yakuza. Cammina indisturbato in quei viali, ormai la gente lo conosce, non tutti ma iniziano a conoscerlo, sanno con che gente sta e sanno bene che non si devono mettere di mezzo. Il Dioniso di Kusa avanza con una postura pressoché perfetta, una camminata regale che fa risaltare la sua già eclatante e smisurata bellezza. Indossa degli abiti grigi, più precisamente un completo elegante, una sorta di smoking grigio. Ai piedi due scarpe nere, piuttosto pregiate e una giacca anche essa nera è adagiata sulle spalle. Un passo fiero, con delle falcate eleganti e composte. Un moto lento ma costante. Insomma un qualcosa che rasenta la perfezione. I capelli neri, sbarazzini, sono parzialmente coperti da un cappello nero, precisamente una fedora. Sulla bocca una sigaretta viva, fumante, viene dolcemente cullata dalle pallide labbra del ragazzo. Con se ha una sacca portaoggetti, tenuta dietro la schiena, nella zona del coccige, dove all'interno sono presenti due coltelli, suoi fidati amici. Avanza, spedito, tranquillo, per ora scansando ogni tanto qualche maceria, ricordo della guerra da poco superata.

22:19 Hikari:
  [Centro di Kusa - Quinto Cerchio] Al fine di distribuire più volantini possibili, la giovane ragazza decide di esplorare anche quelle zone del villaggio che ancora non ha esplorato. Per ora si è principalmente concentrata nel terzo cerchio, perciò ha deciso di allargare il suo raggio di distribuzione. E’ da qualche ora che è uscita di casa, diretta prima nel quarto cerchio, e poi nel quinto. Non sa per qualche strano motivo abbia deciso di uscire col buio, ma vuole sfruttare il più tempo possibile per assolvere a questo maledetto compito. Quindi, dopo aver finito tutti i volantini che ha portato con sé, si ritrova di sera nell’ultimo cerchio di Kusa, da sola. Spera proprio che questo suo camminare e camminare alla fine frutti qualche cliente alla Bottega dell’Inchiostro. I piedi le fanno quasi male. < Diamine, devo anche tornare indietro. > Già, è stata davvero una pessima idea uscire quando il sole è ormai calato. Il paesaggio non è dei migliori, anzi. Sembra un mondo che sta tentando di rinascere. Hikari si sente sperduta, quasi in pericolo. Rifare tutta la strada verso casa da sola, al buio, non si fida molto della gente, qui in giro. Deve armarsi di coraggio e tornare indietro. Le strade sono costeggiate di piccoli locali, forse qualcosa da bere durante il “viaggio” di ritorno non è una cattiva idea. Perciò, avvolta dal suo mantello, si dirige verso uno di questi locali. Cammina lentamente nei suoi lunghi anfibi, le gambe ad ogni passo fanno capolino dal mantello, mostrando le collant a rete. Non sono volgari, soprattutto addosso a una come lei, che è tutto tranne che sensuale.

22:32 Zashiki:
  [Centro Kusa - Quinto Cerchio] Continua il moto solenne del ragazzo che senza la minima esitazione si guarda attorno, con quello sguardo magnetico capace di mettere in soggezione chiunque. Uno sguardo freddo, intenso, completato da un viso privo di una vera e propria emozione. Le mani sono coperte da un paio di guanti neri, non vorrebbe infettare qualcuno per errore, anche perché ancora non sa controllare bene quel veleno che gli scorre dentro. La mano macina si trova in letargo, nella tasca del pantalone. La destra invece si appresta a prendere in consegna la sigaretta così da poterla staccare da quelle due soffici labbra. Quindi una nuvoletta di fumo verrebbe espulsa dalla bocca, libera di salire nell'alto dei cieli Kusani, libera di contribuire a quel grigiore. Tutto normale se non fosse che incontrerebbe una sua vecchia conoscenza <No è> già una sua vecchia, ma recente conoscenza. Peccato che questa volta sia lui che gioca in casa, di fatto non si arresta per niente, continua ad avanzare sino ad arrivare dinnanzi alla ragazza. La fisserebbe dall'alto verso il basso qualche istante prima di esordire <Ehi ragazzetta, ti sei persa?> domanda prima di fare un tiro di sigaretta <O stai cercando un lavoro?> domanda curioso, freddo ma curioso. Una maschera di ghiaccio capace di tramutarsi in qualsiasi cosa, un po' come l'acqua. [Sacca Portaoggetti: due coltelli]

22:41 Hikari:
  [Centro di Kusa - Quinto Cerchio] Con la coda dell’occhio nota qualcuno farsi vicino a lei. Si volterebbe lentamente, incontrando due occhi freddi come il ghiaccio, talmente freddi da farle venire i brividi. Purtroppo conosce quegli occhi, non bene, ma quanto basta per essere disturbata da quell’incontro. Non è possibile. L’ultima persona che avrebbe voluto incontrare è lì davanti a lei. Ma quante probabilità c’erano? Una su mille, forse. < Ma cosa fai, mi segui? > esordirebbe, armandosi di coraggio. In effetti, lo incontra ovunque va, praticamente. Deve ammettere che trovandosi in un ambiente diverso dal solito, si sente in svantaggio. Non ci voleva. < Aspetta, qual è il tuo nome? Uhm… > prendere tra il pollice e l’indice della mano sinistra il mento, assumendo un’espressione pensierosa. Effettivamente, non riesce a ricordare il nome di quello strano ragazzo. < Non lo ricordo, Biancaneve. > affermerebbe infine, facendo spallucce. Non dovrebbe adottare un tale atteggiamento, il ragazzo sembrerebbe trovarsi fin troppo a suo agio in quell’ambiente. < E adesso spostati, devo tornare a casa. > farebbe per scostarsi da lui, e ricominciare la marcia in direzione del terzo cerchio.

22:57 Zashiki:
  [Centro Kusa - Quinto Cerchio] E niente la ragazzetta pare non imparare la lezione, continua con quel bel soprannome, che di bello non ha niente <Zashiki> sputa fuori il suo nome con una tale freddezza da far gelare anche un pinguino <Zashiki, dannazione non è difficile> chiosa il ragazzo, leggermente stizzito ma non alterato. Quindi si affiancherebbe alla ragazza, se gli fosse concesso e cercherebbe di prenderla a braccetto agganciando il suo braccio destro con il proprio braccio sinistro <Oh signorina, non è sicuro andare in giro da queste parti da sola a quest'ora> spiega il giovane stranamente cordiale. Stranamente "normale". Sul viso spunta un sorriso, un sorriso fatto male, abbozzato, ma comunque un sorriso. E guarderebbe proprio la ragazza, vuole vedere se con un atteggiamento del genere possa piacere di più. Del resto per una persona come lui, la persuasione e l'oratoria sono delle abilità importanti. Quindi inizierebbe a muoversi verso la direzione intrapresa da Hikari <Lascia che ti accompagni a casa, almeno ti convincerai che non sono una cattiva persona> spiega il ragazzo. Che marpione, sempre pronto ad attaccare bottone. Quindi sfruttando la mano destra e un rapido movimento di quest'ultima lancerebbe via la sigaretta, del resto a non tutte le ragazze piace il fumo. Fatto qualche passo e mantenendo un sorriso, più o meno artificiale <Cosa ci fai da queste parti?> domanda fingendosi interessato. E' curiosi di vedere la reazione a questo rapido cambiamento del giovane, sempre pronto a stupire, sempre pronto a tirare fuori dal proprio cilindro una personalità diversa. Però questa sera, per lo meno, non da un valido motivo alla ragazza per trattarlo male, non ora almeno. [Sacca Portaoggetti: due coltelli]

23:11 Hikari:
  [Centro di Kusa - Quinto Cerchio] < Ah, Zashiki. Scusa, è che la lettera “Z” non mi fa impazzire. > direbbe, con sarcasmo, cercando di ignorare quella sua risposta fredda e quasi sfacciata. Ritrovandosi improvvisamente con il braccio agganciato al suo, la ragazza arrossirebbe, per poi allontanarsi subito. Ma che libertà si prende questo qui? Dalle sue parole trasparirebbe però una certa cordialità, che non sembrerebbe del tutto finta. L’unico problema è che Hikari non si fida per niente di lui. Quel suo sorriso poi, quasi di sbieco, è quasi raccapricciante. Però la giovane ragazza sembrerebbe apprezzarlo. Fa più ridere che trasparire sicurezza. Di fatti, sul volto di Hikari sembrerebbe apparire un sorrisetto quasi impercettibile. Ma deve nasconderlo, in tutti i modi, non vuole che quel tipo si faccia alcun pensiero su di lei o su una possibile relazione di amicizia. Vuole tenerlo a debita distanza. < Sai perché non è sicuro andare in giro a quest’ora? Perché c’è gente come te, per strada. Quindi sparisci. > direbbe, schietta e diretta, voltando lo sguardo dalla parte opposta a quella Zashiki. < Non ti riguarda il perché sia qui, chiaro? > il suo tono è quasi indifferente, non vuole che quel ragazzo ficchi il naso nelle sue faccende.

23:27 Zashiki:
  [Centro Kusa - Quinto Cerchio] Niente, povero Zashiki, ogni volta che prova a fare il gentile viene sempre trattato male. Chissà perché. Di certo questa volta non demorde, riesce persino ad non alterarsi. Che sia il tempo? Forse abbiamo trovato la chiave di volta nella schizofrenia di Zashiki? Chissà. Comunque continuerebbe a camminare a fianco della ragazza, sempre con il sorriso, un sorriso che più passa il tempo più diventa spontaneo, o comunque più credibile. Forse è solo questione di allenamento, forse deve solamente abituare i suoi muscoli facciali a quella lieve espressione. Scuoterebbe appena la testa <Io non sono una cattiva persona, fidati> potrebbe portare tanti esempi per sostenere questa tesi, almeno in parte <Sono solamente strano> ammette pacato <E bellissimo> scuote nuovamente la testa <Carino, volevo dire carino> ammette cercando di sembrare allegro e cordiale, allenamento, serve allenamento <Sappi che se volevo farti fuori avrei potuto farlo la prima volta, ma non sono quel tipo di persona> non in questo momento, magari un altro se stesso potrebbe esserlo, anzi sicuramente sarebbe quel tipo di persona, ma non questo e soprattutto non toccherebbe mai e comunque una donna. Quindi tenterebbe di staccarsi da lei, non vuole opprimerla, non ora <Capisco, va bene> e abbasserebbe leggermente la testa <Allora se disturbo me ne vado> lo farebbe veramente? Chissà, magari vuole solo cercare di adottare qualche strana strategia psicologica o forse no, chissà cosa farà la ragazza. [Sacca Portaoggetti: due coltelli]

23:42 Hikari:
  [Centro di Kusa - Quinto Cerchio] Si volterebbe lentamente verso il ragazzo. Non sembra la stessa persona incontrata le due volte precedenti. Questo confonderebbe la giovane Hikari. Che sia un modo per farle abbassare le difese? Per prenderla in giro? Eppure sembrerebbe sincero. Diamine. < Beh, che sei strano è vero. > direbbe, volgendo ora lo sguardo verso di lui. Sceglie spontaneamente di sorvolare sul “bellissimo”, non vorrebbe dargli questa soddisfazione. Anche perché è la verità. Le fa quasi tenerezza, sembra un cucciolo bastonato. Ma non deve farsi ingannare. Il giorno prima le ha chiaramente detto che avrebbe potuto tranquillamente tagliarle la lingua. Insomma, questi due sarebbero proprio come cane e gatto, se non peggio. < Aspetta un attimo. > esordirebbe, quando vede il ragazzo allontanarsi. Deve riuscire a far girare la situazione a suo favore, e il buon umore del caro Zashiki capita proprio a pennello. < Ti concedo di accompagnarmi fino alla strada principale del Terzo Cerchio, non oltre. > in questo modo, la ragazza può godere di una compagnia durante il ritorno, confidando nella sincerità di quel sorriso storto del ragazzo dai capelli corvini. In fondo ha ragione, se avesse voluto farla fuori lo avrebbe già potuto fare tranquillamente. Perciò, Hikari decide di usarlo come guardia del corpo. Sì, qualcosa del genere.

23:56 Zashiki:
  [Centro Kusa - Quinto Cerchio] Dunque la tecnica adottata dal giovane ha funzionato, è riuscito nel suo intento, quello di non essere mandato via, ha ottenuto una possibilità e di certo non vuole sprecarla. Quindi annuirebbe sorridente <Va bene, seguimi, ti mostro una scorciatoia> quindi se la ragazza si presterebbe il giovane farebbe da guida <Beh, lo dicono in molti, ma non posso farci nulla> spiega il ragazzo mentre si avventura in quelle strette stradine che consentono un rapido passaggio dal quinto al terzo cerchio <Sai, le conosco perché ci sono cresciuto in questi posti, mio padre era un tipaccio> era uno stupratore, un animale che è stato ucciso dalla sorellona. Ma questa è tutta un'altra storia, storia che di certo non verrà raccontata ora. Mentre fa da guida porge qualche domanda, così per fare conoscenza <Dunque Hikari chan, cosa fai nella vita?> chiede curioso, del resto oltre al fatto che la ragazza ama tirare torte in faccia alle persone non sa altro. Ah no, conosce anche il caratterino della giovane, un carattere forte e deciso, apprezzabile. Nel mentre procede con un passo lento ma costante, così da poter tenere il passo della ragazza, del resto quelle zone soprattutto di notte, sono veramente pericolose e la ragazza ha anche indovinato il motivo. Per colpa delle persone come Zashiki, ma di certo questa sera non ha intenzione di far del male a nessuno, deve solo controllare che sia tutto ok e fare colpo su di una ragazza. Nulla di così sbagliato insomma. [Sacca Portaoggetti: due coltelli]

00:07 Hikari:
  [Centro di Kusa - Quinto Cerchio] Una scorciatoia, dovrebbe fidarsi? Beh, ormai è in gioco. Perciò inizierebbe a seguire il ragazzo a passi lenti, non standogli né troppo lontana, né troppo vicina. Il suo sguardo sarebbe catturato dai suoi capelli neri come la notte, folti che ondeggiano al lieve vento che si infila tra quelle stradine nascoste nel Quinto Cerchio di Kusa. < Davvero sei cresciuto qui? > beh, a occhio e croce, a giudicare dai vestiti sembrerebbe cresciuto in un ambiente elitario, ma il carattere dice tutt’altro. Hikari decide di non fare domande sul padre, se era davvero un tipaccio, non vorrebbe smuovere brutti ricordi nella mente di Zashiki e di conseguenza fargli passare il buon umore. Deve soppesare bene ciò che vorrebbe dire. < Beh, per ora sono un’apprendista attuatrice. > rivelerebbe, a bassa voce, quasi non volesse essere sentita. Non vorrebbe ritrovarselo all’improvviso in bottega, questo qui. Come se il suo capo non sia già abbastanza strano. < Tu invece, che cosa fai oltre seguirmi ovunque? > le stradine che stanno percorrendo sono infilate tra diverse costruzioni e anche poco illuminate. Per terra campeggiano ancora le pozzanghere formate dalle diverse ora di pioggia.

00:18 Zashiki:
 Annuirebbe alla domanda della ragazza <Si, fino a quando non ho compiuto dieci anni> spiega il ragazzo pacato <Questi posti ti costringono a crescere prima del tempo, ma poi mi hanno adottato i miei nonni materni> continua con la bella storia il giovane Doku <Loro sono dei mercanti rinomati, per questo puoi vedermi conciato così> conclude il ragazzo mentre andrebbe finalmente a fuoriuscire da quei stretti e oscuri cunicoli. Dove si trovano? Proprio in mezzo alla via principale <Tadan> direbbe facendo notare alla ragazza il luogo, obiettivo raggiunto dunque. Ma la serata può finire qui? Di certo non per il ragazzo, se fosse per lui resterebbe in giro tutto il tempo, ama sentire la brezza addosso. Ama essere coccolato dal vento, lo fa sentire così dannatamente libero. Pochi attimi e lo sguardo andrebbe a squadrare le persone che passano in quel lungo viale <Oh, interessante, avevo proprio in mente di farmi un tatuaggio prossimamente> che coincidenza vero? potrebbe sembrare il contrario, ma questa volta è veramente una coincidenza. All'ultima domanda della ragazza tentennerebbe un poco, non può dire quale è il suo vero lavoro, dunque dovrà improvvisare <Ecco, sono un ninja, o almeno ci provo> spiega il genin <E in più mi occupo degli affari di famiglia> quindi una folata di vento investirebbe il duo e farebbe danzare quei mossi capelli corvini che il giovane porta con se. Un profondo respiro prima di dare nuovamente fiato alla bocca <Sai, non devi aver paura di me, sono matto ma le ragazze non le sfioro se non con una rosa> spiega il giovane cercando di mettersi in buona luce <Però logicamente alle volte sono costretto a fare certe cose, sono un ninja, fa parte del pacchetto> e non solo del pacchetto ninja ma bensì anche quello della yakuza <Per il resto stai attenta, qui a Kusa ci sono alcune persone molto più pericolose di me, quindi se non sai difenderti da sola, dopo una certa non uscire o almeno non in luoghi sbagliati> già e quelle persone sono l'obiettivo del capo del ragazzo e presto, in un modo o nell'altro verranno sterminate. Dunque ora cosa faranno i due, si separeranno o la serata continuerà?

00:34 Hikari:
  [Centro di Kusa - Quinto Cerchio] La giovane donna, ascolterebbe il ragazzo attentamente, non distogliendo lo sguardo da lui, sebbene le stia dando le spalle. Anche lui, come le è sembrato per diversa gente di Kusa, è dovuto crescere in fretta. La luce lunare si infiltra tra le strette vie del villaggio, illuminando i capelli dei due ragazzi. Quasi senza accorgersene, Hikari si vede comparire davanti a sé la strada principale del Terzo Cerchio. Non avrebbe pensato ci volesse davvero così poco per ritornarci. Deve ammettere che non si fidava di lui fino in fondo, ma ha fatto bene a farlo almeno un po’. < Ah sì? Secondo me te lo sei inventato ora, per darmi fastidio. > ipotizzerebbe, incrociando le braccia sul petto. Si trovano più o meno all’altezza del locale in cui si sono incontrati la prima volta. Ed infatti eccolo lì, a qualche metro da loro. < Anche tu un ninja? Non sei il primo che incontro. > Investiti da una folata di vento, i lunghi capelli di Hikari ondeggerebbero accarezzati da esso, così come il mantello. < E’ bello ciò che dici. > in questo momento sembrerebbe davvero un galantuomo, cosa che non è assolutamente stato il giorno prima, ritrovandosi con il naso impiastricciato di panna. Alla sua ammonizione annuirebbe < Sì, mi sono accorta che qui ci sono persone non del tutto affidabili. > lo guarderebbe dall’alto in basso, con occhi attenti. < Mi prometti una cosa? Non seguirmi, quando tornerò a casa. > sentenzierebbe, seria. E’ davvero l’ultima cosa che vorrebbe. Questa sera ha accettato la sua compagnia solamente perché ne ha avuto bisogno per ritornare sana e salva a casa, e questo non significa che voglia rivederlo o cose simili. < Ti ringrazio per avermi riaccompagnata. > direbbe, e, voltandosi, si allontanerebbe nella direzione della propria abitazione, confusa da quell’incontro. Non è una persona normale, quel Zashiki, sembrerebbe davvero schizofrenico. A ripensarci le vengono i brividi per avergli dato confidenza. Hikari si allontana nella notte di Kusa, accompagnata dalla luce della luna e dalla gentile brezza che si incanala tra le vie. [ End.]