La testimone

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14:38 Kaori:
 Le era davvero mancata Konoha. Le era mancato il cielo azzurro, il sole caldo, la brezza frizzantina che spira dall'alto del monte dei volti. Le mancava casa sua. Eppure non nel modo in cui si sarebbe aspettata. Ripercorrere le vie della Foglia le porta alla mente molti ricordi, molte sensazioni, molte emozioni. Ma non si sente completa, non si sente a "casa" come avrebbe creduto. Ormai Konoha non è più il suo porto sicuro, il rifugio dalle paure e dalle insicurezze. E' la sua terra natia, certo. Il luogo che proteggerà e amerà sempre. Ma casa sua, ora, sono le braccia di Raido. Un Raido lontano, distante, perduto ormai da diversi giorni con l'unica e sola promessa che sarebbe tornato da lei alla fine. Promessa suggellata dalla presenza di quell'anello che le cinge l'anulare sinistro al di sotto dei guanti blu scuro da kunoichi. Cerca di non pensare al dolore al petto che le stringe il cuore a causa della distanza dall'Oboro, cerca di non pensare ai pericoli che l'altro potrebbe star correndo. Cerca di concentrarsi sulla missione, di concentrarsi sui piccoli Hyuga da proteggere lì al Villaggio. Ed è questo pensiero -unito al bisogno di parlare con qualcuno della grande novità- che la spinge a muovere i propri passi verso la dimora di Mekura. Casa che ha visitato solo una volta in precedenza, lì ove ha fatto la conoscenza di Ai e capito che l'uomo misterioso della Hyuga era proprio Azrael. Si dirige verso quella struttura con passo tranquillo, deciso, e l'espressione seria. I capelli viola ondeggiano e svolazzano ad ogni moto delle leve inferiori, una pesante sciarpa rossa avvolge il suo collo coprendo il coprifronte della Foglia lì legato, ed un giaccone marrone dal pellicciotto interno nasconde la camicetta viola pallido che ha sul busto. Dalla vita in giù un paio di pantaloni elasticizzati neri le fasciano cosce e gambe con un paio di porta kunai e shuriken avvolti attorno alla carne. Dalle ginocchia in giù degli schinieri bui proteggono le gambe da eventuali colpi e urti mentre una tasca porta oggetti pende al fianco al di sotto del giaccone. Si fermerebbe lei dinnanzi la dimora della ragazza prendendo un profondo respiro. Chakra attivo nel suo corpo, pronto ad essere utilizzato all'occorrenza, e un vago senso di eccitazione a pervaderla dal petto. Non sa come iniziare il discorso, come affrontare l'argomento, ma sa che in qualche modo ha bisogno di parlarle. Così, mordendosi nervosamente ed impazientemente il labbro inferiore, ecco che va alzando la destrorsa per colpire la porta in legno un paio di volte con la nocca del relativo indice. Toc. Toc. [chakra: on]

14:50 Mekura:
 Si trova nel laboratorio attaccato alla casa, Impegnata nella pratica della macerazione della pelle viva e la successiva tensione ed indurimento. Sta provando differenti tecniche per capire come mantenere una pelle quanto più elastica e resistente. Indosso porta il camice da lavoro, una divisa bianca con un para schizzi in cuoio per le gambe, una sorta di gonna in pelle sotto il grembiule. Guanti rinforzati, un fazzoletto rosso attorno al collo abbastanza largo da arrivare con la punta sotto lo sterno e con la parte più coprente sollevata al di sopra del naso insieme ad una cuffia e degli occhiali da lavoro, sempre per evitare danni da schizzi di acido necessario per la pulizia dei vari elementi di scarto. Canticchia la sua solita canzoncina mentre continua a lavorare, per passare il tempo, con le finestre del laboratorio spalancate a causa del cattivo odore di carogna, un grosso problema per questo lavoro. Il laboratorio è abbastanza grande, quasi come metà della casa e all'interno è diviso a sua volta in sezioni con le pelli già conciate o da conciare, i manichini e il banco di lavoro con i vari prototipi, disegni e studi. Presa dal suo lavoro quasi non sente il bussare alla sua porta. Ma si ferma e abbassando gli occhiali verso il collo insieme al fazzoletto lascia la pelle a riposare e allunga il passo verso la porta cercando di ricomporsi. Toglie la cuffia piegandola rapidamente e si toglie gli occhiali da lavoro uscendo verso la porta che da verso l'esterno che coincide nello stesso lato dove si trova l'entrata principale. Apre tenendo la mano sinistra sul pomello e guarda verso l'esterno, verso l'entrata alla casa, trovandovi Kaori. <ah ciao, Kaori> la saluta abbastanza sorpresa <dammi un secondo che ti apro di la> guarda indietro verso il laboratorio rendendosi conto che sta uscendo un certo odore sgradevole <scusa per l'odore, ma stavo lavorando la pelle se vuoi puoi anche passare di qui ma non ti conviene> Chiuderebbe la porta se permesso e velocemente percorrerebbe il corridoio interno in modo da arrivare all'entrata principale e aprirla alla Hyuga <mi scuso per l'odore ma stavo lavorando e mi hai sorpreso, se avessi saputo della visita mi sarei limitata a mettere a posto casa> porta le mani ai fianchi e sbuffa. <mettiti comoda, mi tolgo la roba pesante e sono subito da te> è tutta una corsa oggi. [ch on]

15:04 Kaori:
 Nulla, la porta non pare aprirsi portando la giovane Hyuga a chiedersi se forse l'altra non sia in casa. Effettivamente non ha neppure pensato di avvisarla o di chiederle il permesso, motivo per cui l'altra potrebbe anche bellamente essere altrove. Tuttavia la fortuna par essere dalla sua parte e, dopo qualche secondo d'attesa, la voce di Mekura giunge da tutt'altra parte. Kaori si volta ritrovandosi a notare la figura della ragazza qualche metro più in là, affacciata oltre un'altra porta probabilmente secondaria. A giudicare dalle sue vesti par essere impegnata in qualche tipo di lavoro manuale e sporco considerando il grambiulone in pelle che la ricopre. <Ciao Mekura> la saluta con un sorriso gentile, appena nervoso, voltandosi verso la direzione da cui è affacciata. <Tranquilla, fai pure con comodo, aspetto qui> annuisce serena iniziando a giocherellare nervosamente con un lembo della calda sciarpa rossa che le avvolge la gola. La vede rientrare e inizia a sentire il cuore accelerare impazzito. Okay, sta succedendo, sta per entrare in casa e dovrà dirle come mai è passata da lei. Come glielo può dire? Come può sganciare la bomba? "No, sai, sono passata solo per dirti che Raido mi ha chiesto di sposarlo" Insomma, non è esattamente il tipo di approccio migliore per una simile notizia! E sicuramente non è nel suo stile impacciato e timido. Probabilmente le ci vorrebbe una bella dose di coraggio per endovena prima di essere capace a dire una cosa simile senza balbettare o arrossire. Mentre pensa e riflette su come riferire la novità alla ragazza, ecco che l'altra arriva alla fine alla porta, aprendola con un semplice gesto dinnanzi al viso della chuunin. Kaori le sorride con fare appena impacciato nel sentire le scuse altrui e agita le mani dinnanzi al petto come a voler arrestare il dire della ragazza. <No no no, è colpa mia. Avrei dovuto chiederti se potevo passare invece di piombare qui all'improvviso e disturbarti> dice subito lei con le gote rosse e l'espressione dispiaciuta, goffa, sbattendo rapidamente le palpebre un paio di volte. <Grazie> aggiunge quando l'altra la invita ad accomodarsi, avanzando cautamente dentro casa dove andrebbe a sfilarsi le calzature nel piccolo vano d'ingresso. Rimarrebbe quindi con i piedi coperti da semplici calze scure e andrebbe ad accomodarsi verso la stanza che le verrebbe indicata dalla padrona di casa per affrontare quel piccolo colloquio. <Fai pure con comodo, anzi scusami se ti ho interrotto mentre stavi lavorando. Se vuoi posso passare un altro giorno, o magari aiutarti se posso darti una mano> aggiungerebbe prima di lasciarla andare a cambiarsi, così da darle modo di scegliere se interrompere il suo fare o se invece accettare l'offerta dell'altra e continuare col suo lavoro. Se avesse deciso di interrompere comunque il proprio lavoro alla conceria ecco che Kaori sarebbe andata ad accomodarsi sedendosi sulle ginocchia con movimenti lenti e misurati, la sciarpa rossa a venir cautamente sfilata e ripiegata accanto a sé, così come la giacca pesante che indossa. [chakra: on]

15:26 Mekura:
 <ma no figurati, almeno mi prendo una pausa, tra l'altro avrei bisogno di farti vedere delle cose e poi per aiutarmi avresti bisogno di una divisa e qualcosa per proteggerti, lavorare il cuoio causa sempre tagli o scottature se non hai i giusti strumenti> Annuisce sollevando un sopracciglio perplessa per poi tornare in laboratorio lasciando li buona parte della sua divisa, almeno la parte del grembiule e della gonna in cuoio su una sedia, ben ripiegati per poi mettere mano ad un catino messo da parte andando a spremere dei limoni tra le mani, così da poter nascondere quanto meno, l'odore della putrefazione. A quel punto si sciacqua e torna da Kaori. <eccomi qui> Non è propriamente presentabile, ma quanto meno ci prova e non sa di morto <vuoi del thé? fuori deve essere freddo> propone la Hyuga andando a sedersi di fronte a lei al di là del tavolino del salotto <avevo mandato un messaggio al capo clan per poter parlare delle nostre scoperte riguardo alle recenti ricerche, ho sentito anche Hiashi e sembra avere delle novità> ormai non parlano di altro e per ovvi motivi. <in particolare sono andata a ricercare qualcosa su mia madre correlato al nostro problema e avrei bisogno del tuo aiuto...comunque cosa ti porta qui?> domanda la ragazza controllandola da capo a piedi, cercando come al solito di trovare indizi per prevedere determinate azioni o reazioni pur rimanendo al solito tranquilla e apparentemente impassibile o distaccata. [ch on]

15:44 Kaori:
 Annuisce appena, semplicemente, alle indicazioni della ragazza mettendosi seduta. Meglio evitare di combinare guai nel tentativo d'aiutarla: non le sembra il caso di accompagnarla nella sua stanza da lavoro senza le adeguate misure di sicurezza da lei citate. Insomma, finire col farsi male in casa sua le avrebbe solo arrecato altri problemi e, francamente, non ha neppure idea di come avrebbe mai potuto aiutarla. Ma Kaori è fatta così e anche se non sa come comportarsi offre sempre una mano a chiunque. Rimane quindi seduta in attesa dell'arrivo della ragazza ritrovandosi a giocherellare nervosamente con le dita. Pensa e ripensa a come porre il discorso in quei pochi minuti che separano le due Hyuga. Respira a fondo cercando di rimanere calma, di non agitarsi, continuando a portare lo sguardo all'anulare sinistro, verso quel piccolo bozzo coperto dalla stoffa del guanto. E' strano pensare cosa nasconda quel tessuto, pensare cosa rappresenti quell'oggetto. E al tempo stesso le sembra la cosa più giusta e naturale del mondo. Sospira umettandosi nervosamente le labbra e deglutendo silenziosamente ritrovandosi ben presto a sentire nuovamente la voce della ragazza spezzare il silenzio della casa. Riapre gli occhi portandoli sulla figura della giovane che va ad accomodarsi dall'altro lato del tavolino frapposto fra loro. <No, ti ringrazio. Ora come ora il mio stomaco è sigillato> ammette lei con un mezzo sorriso. Un sorriso impacciato, timido, che lascia presagire un tipo di emozione positiva dietro quell'agitazione: non pare esserci paura o spavento dietro la sua incapacità a mangiar qualcosa, quanto più una sorta di ansia o impazienza. Ascolta le parole di Mekura e si ritrova a farsi appena più seria nell'udire quelle frasi, annuendo col capo man mano ch'ella avanza nel discorso. <Novità?> domanderebbe alla piccola pausa della ragazza. <Qualche indizio utile?> aggiungerebbe sperando vivamente in una risposta affermativa da parte dell'altra. Beh, sempre ammesso che sappia cosa Hiashi ha scoperto, ovviamente. <Dimmi tutto, farò qualsiasi cosa> si ritrova poi ad annuire Kaori quando la giovane membro dell'Akatsuki le dice d'aver bisogno del suo aiuto. <Ho proprio bisogno di tenermi in movimento. Mi sento inutile ogni volta che rimango ferma in questi giorni> rivela lei con un mezzo sospiro. Vuole poter fare la sua parte per aiutare a risolvere questa faccenda, per riuscire a fermare Cappuccio Rosso. Non vuole sentirsi inutile, quella da proteggere. Desidera poter essere capace di dare una mano, di potersi affaccendare tanto quanto gli altri per arrestare e fermare la minaccia in arrivo. Tuttavia l'ultima domanda posta dalla Hyuga porta Kaori a ricadere in quell'agitato stato di tensione che la porta a boccheggiare per un istante con fare impacciato. <A-ah... sì, ecco...> borbotta lei umettandosi le labbra, la mancina ad alzarsi per sistemare una ciocca scura dietro il relativo orecchio. <...Okay, senti, ho bisogno di parlare di questa cosa con qualcuno e.. e... e sei la prima che mi sia venuta in mente a cui dirlo e.. e...> il rossore si propaga violento per il viso mentre le mani, chiuse a pugno, vanno a poggiarsi sulle cosce sotto al tavolo, l'espressione imbarazzata e tesa a dipingersi sul suo volto. <...oddio non so da dove iniziare!> va praticamente lei ad accasciarsi sul tavolino, la fronte contro il legno e i capelli a coprirne il viso come una tenda mentre le mani vengono alzate e poste sul capo. [chakra: on]

16:02 Mekura:
 Continua a guardare Kaori con attenzione, mentre questa continua a tenere lo sguardo basso verso verso un bozzo sotto il guanto ed a giocare con le dita. Stomaco chiuso, ansia, impazienza, ma non sembra spaventata come può essere con una situazione di pericolo, ma quasi...in fibrillazione per qualcosa di inaspettato. piega la testa pensando tra se e se mentre continua a tenere lo sguardo su Kaori, tagliando il discorso sull'anello per qualche secondo solo per darle un po' di pace <bhe, c'è qualcosa che mi era venuto in mente, prima di tutto. Sono andata a controllare i documenti del caso sulla squadra uccisa dal cappuccio rosso, se era vero che ci possono essere più cappucci rosso una prova è attraverso un diverso modus operandi di uccidere le vittime, tuttavia quando sono andata a leggere il rapporto del medico legale questo era assente, ovvero, non vi è descrizione sulla morte circostanziale delle vittime, il che mi viene da pensare che la documentazione sia stata manomessa e che possa essere il medico legale in carica in quel periodo ad averlo manomesso, coinciderebbe con la facilità con la quale sono riusciti a prendere certi campioni: sia io e Hiashi ci siamo sottoposti a causa di certe missioni pericolose ad interventi più o meno gravi, con il fatto di essere sotto sedativi potrebbero averci operato e preso quello che volevano senza che ce ne accorgessimo e senza lasciare tracce che si potessero vedere immediatamente> è plausibile, è ancora una illazione ma plausibile <mi servirebbe una figura all'interno che possa controllare la situazione, tu ad esempio appartieni alla categoria dei medici, passeresti inosservata rispetto ad altri...in parte spiegherebbe anche perché non è mai successo nel tuo caso: un medico che deve subire delle cure ha più risonanza ed attenzione rispetto ad un comune paziente tra i colleghi, in pratica, il tuo lavoro potrebbe averti protetto> ma anche queste sono illazioni, piacevoli illazioni ma motivate da una certa logica. <ma torniamo a te> prende un lungo sospiro e solleva la schiena, muovendo la testa per massaggiarsi il collo e poggiare le mani sulle gambe. La reazione di Kaori peggiora e solo un cieco non si accorgerebbe che sta per dire qualcosa di estremamente importante per lei. <bhe...casa mia al momento è sgombra, i miei vicini possono reggere un urlo quindi> solleva la mano sorridendo, dando la possibilità a questa di darsi libero sfogo <urlalo tesoro, che novità?> [ch on]

16:22 Kaori:
 Ascolta attentamente ogni singola parola proferita dalla Hyuga ritrovandosi ad annuire di tanto in tanto per mostrare all'altra di star seguendo il discorso e di riuscire a tenere il passo con esso. Effettivamente è piuttosto strano che di tutta la squadra uccisa non si sia trovato un qualche referto su nessuno di loro. In ospedale è prassi quotidiana segnare ogni minimo sintomo e trattamento sulle cartelle, così da poter poi andare a ricontrollare il passato clinico di qualunque paziente in un istante. La cosa porta Kaori ad aggrottare seriamente le sopracciglia e fissare l'altra con aria turbata, assorta. <Mhn> le labbra strette appena in una smorfia pensosa, lo sguardo serio, assottigliato, a guardare la giovane con attenzione mentre finisce d'udire il discorso. <Quindi vorresti che controllassi chi fosse il medico legale in carica nel periodo della morte di quella squadra?> riassume alla fine la ragazza per essere certa di aver ben capito cosa l'altra desidera che lei faccia. <E' sospetto il fatto che questi referti non esistano, sono documenti importanti che ogni medico deve redigere dopo qualsiasi trattamento. A vivi o morti> conferma la ragazza con fare serio, consapevole, guardando l'altra negli occhi. <Per cui sì, è molto probabile che qualcuno in ospedale a quel tempo fosse in combutta con cappuccio rosso. Anche se non è detto che si tratti necessariamente del medico legale. Potrebbe essere stato chiunque altro che avesse accesso agli archivi delle cartelle cliniche.> rivela lei umettandosi le labbra con un mezzo sospiro. Era invero possibile che il medico legale avesse stilato dei rapporti e che un eventuale compagno del Cappuccio operante all'ospedale si fosse successivamente occupato di nascondere i file ed eliminarli. <Pensi che qualche non-Hyuga avrebbe potuto avere interesse a operare con lui? Perchè sinceramente non so chi, qui a Konoha, potrebbe aver deciso di collaborare per questo progetto senza esserne direttamente coinvolto> domanda poi rivolta alla ragazza con fare sinceramente dubbioso. <Potrei controllare, oltre al nome del medico legale, anche l'eventuale presenza di medici Hyuga operativi in quel periodo> proporrebbe alla fine guardandola negli occhi. Insomma, sempre meglio non tralasciare nessuna possibilità. Solo a quel punto l'argomento cambia andando a sfiorare lidi ben più piacevoli e meno tesi. Kaori è agitata, è impacciata e non sa come affrontare la discussione ma per fortuna Mekura sembra essere abbastanza paziente da attendere che lei sia pronta a parlare. Le sue parole portano Kaori a sollevare di scatto la testa con uno sguardo come ricolmo d'orrore negli occhi. U-urlarlo? No! Mai! Impossibile! A stento riesce a dirlo a voce normale, figuriamoci se dovesse... dovesse... Scuote la testa rapidamente con gli occhi chiusi, strizzati, prima di prendere un profondo respiro e cercare di raccogliere il coraggio necessario a proseguire nel discorso. <R-Raido...> Le mani vanno ponendosi alla fine dinnanzi al viso nascondendolo come sotto una sorta di cupola dallo sguardo dell'altra Hyuga. <...mi ha chiesto di sposarlo> rivela alla fine sentendosi molto più a suo agio a dirlo senza guardarla negli occhi. Dirlo per la prima volta ad alta voce la porta a sentirsi strana, diversa, ricolma di una gioia ed una felicità strabordante. Si sposeranno. Lei... lo sposerà. Sposerà Raido. Per davvero. La consapevolezza giunge dolce alle labbra mentre, abbassando le mani, la guarda con l'espressione persa e spaesata di una bambina confusa. <Ci sposiamo...> mormora ancora incredula, le labbra a distendersi lentamente in un ampio, largo sorriso felice. <Oh mio Dio> esclama con una risata cristallina snudando i denti bianchi in un fare istintivo. <Oh mio Dio> ripete felice andando a sfilarsi il guanto sinistro per mostrare all'altra ragazza l'anello scintillante che brilla al suo dito. [chakra: on]

16:42 Mekura:
 Prende un lungo respiro e incrocia le braccia <avere il potere degli Hyuga è sempre qualcosa che interessa a qualcuno, anche solo per avere la possibilità di mettere mano sugli occhi, facile merce di scambio nei posti giusti, quindi si, prenderei in considerazione anche chi è al di fuori del clan> Sentirsi come una preda ogni giorno della propria vita è uno schifo, ma, da grandi poteri derivano grandi responsabilità no? <le circostanze inoltre potrebbero essere varie: potrebbe aver minacciato qualcuno di cancellare il referto, qualcuno gli doveva un favore, oppure è direttamente legato alla faccenda> sospira ancora una volta mentre brancolano nell'incertezza <chi lo sa...tra l'altro non sappiamo ancora che significa quella frase che ha detto il pazzo> aggiunge inoltre la ragazza prendendo un pesante e seccato sospiro <sono andata anche a controllare riguardo alla tecnica che è stata usata su Raido e effettivamente ci sono dei riscontri con una tecnica del clan...inoltre ho scoperto che nella scheda di mia madre non vi è la dicitura "scomparsa" ma "deceduta"> assottiglia gli occhi prendendo tempo tra un pensiero e l'altro <ma per ora, tutti questi sono pezzi di un puzzle che non riesco a ricomporre> borbotta delusa alla fine incrociando le braccia con più forza. <comunque, non verrai lasciata da sola, nel caso sarò fuori, nei pressi con una ricetrasmittente, se per caso succedesse qualcosa di strano ci sarei almeno io a coprirti le spalle> ricordiamocelo, il cappuccio rosso è sempre li, ha promesso che sarebbe venuto a prenderle. <...comunque si, controlla tutto quello che puoi all'interno degli archivi dell'ospedale, ci serve ogni piccola cosa che può essere utile> ma ora, passiamo alla parte più gioiosa della situazione...non mentiremo, non è uno shock, almeno per l'appartenente alla Akatsuki. Infatti, quando sente la novità, non reagisce se non con un sorriso mentre guarda l'anello, niente più niente meno se non una consecutiva e accorata congratulazione per la novità <era ora> no, non era una sorpresa, lei sapeva bene come ci si sente e che cosa si passa in quel momento, quando ha visto quel rigonfiamento ha intuito cosa stava succedendo, più o meno...inoltre lo stesso Raido è stato facile da leggere ed interpretare. [ch on]

17:41 Kaori:
 <Beh certo... ma pensi che Cappuccio Rosso permetterebbe a qualcuno di esterno al clan di appropriarsi dei nostri occhi? Insomma, alla fine di tutto, mi sembra di capire che lo scopo ultimo di tutta questa storia sia il tentativo di creare guerrieri Hyuga con soli geni della nostra famiglia per ristabilirne il potere. Chi lavora ad uno scopo simile permetterebbe ad esterni di approfittarne?> ragiona Kaori con un sospiro. Troppe possibilità, troppe opzioni, troppe strade percorribili. E la verità che par essere sempre più lontana man mano che continuano a trovare nuovi possibili scenari dietro questa storia. <Possiamo provare a pensarle tutte, ma alla fine senza un indizio concreto non sapremo mai quale sia la strada giusta> aggiunge la ragazza con fare stanco stringendo le labbra fra loro in una linea sottile, turbata. Quando Mekura poi torna a riferirsi al pazzo, la chuunin la guarda con una nuova scintilla nello sguardo. Già, le parole di quell'uomo continuano a risuonare nella sua mente dal giorno della tragedia al manicomio. <Secondo lui c'è di mezzo una donna. Lei ha creato il cappuccio> ripete lei il dire di quell'uomo con fare pensoso. <Sempre ammesso che fosse lucido in quel momento...> scuote leggermente il capo schioccando la lingua sul palato, riflettendo. Annuisce al dire di Mekura quando afferma di non riuscire a mettere insieme tutti i pezzi, non ancora. Kaori comprende bene quel senso di impotenza, di frustrazione, e ascolta silente il successivo dire della special. <Non sono la sola ad essere in pericolo. Se dovessero riuscire ad arrivare fin qui... potrebbero mettere le mani non solo su di me, ma anche sugli altri piccoli Hyuga> il solo pensiero le fa salire un brivido freddo lungo la schiena, fino alla nuca. <Sakura, in particolar modo, mi preoccupa più di tutti. L'ultima volta che l'ho vista non voleva avere nulla a che fare col clan, rifiutava l'idea di farne parte, ne sembrava spaventata. Non potremo proteggerla se non accetterà l'idea di aver bisogno di noi.> sospira Kaori umettandosi nervosamente le labbra, preoccupata. <Pensi che dovremmo parlarle? Che dovremmo spiegarle la situazione?> domanderebbe allora puntando le iridi perlacee in quelle gemelle dell'altra. <Forse sapendo dei rischi che corre sarebbe più disposta a farsi aiutare da noi. Guidare> ipotizza la giovane speranzosa, attendendo un parere sincero da parte dell'altra ragazza. Solo a quel punto le due vanno affrontando altri discorsi, altri pensieri. Kaori rivela la verità alla compagna e le confida quanto accaduto con Raido quella notte. Le mostra l'anello, il simbolo della loro promessa e arrossisce violentemente al dire breve e conciso dell'altra. <Aveva detto di volermi sposare una volta, tempo fa... ma pensavo sarebbe stato qualcosa di lontano, un sogno distante> rivela lei andando a stringere la mancina con la destrorsa, quasi a voler carezzare l'anello che ne cinge l'anulare. <E poi... la notte prima della partenza da Iwa, ci siamo ritrovati in stanza a fare i bagagli.> ricorda perfettamente il dolore, la paura di quella notte e il tormento in quei pugni scagliati contro le sue spalle larghe. <Non siamo riusciti a dirci addio. Alla fine ci siamo promessi che qualunque cosa sarebbe accaduta saremmo tornati l'un dall'altro. E poi...> la voce s'abbassa, s'affievolisce e lo sguardo scivola verso l'anello che ha al dito. Lo sguardo è dolce, carezzevole e par quasi quello amorevole di una madre affettuosa. Respira piano, a fondo, e solleva lo sguardo su di lei con le labbra distese in un sorriso felice, commosso. <Sono felice di pensare che se non dovessimo più rivederci quello sarà il nostro ultimo ricordo insieme.> le rivela con tetra contentezza. <Ma conto sul fatto che avremo ancora molti altri ricordi da costruire assieme dopo questa storia. Un matrimonio vero... con i fiori, la musica e un bell'abito bianco> sogna lei. Sogna un giorno meraviglioso, un giorno lieto, sereno, dopo la tempesta portata dal cappuccio cremisi. Un giorno costellato e guidato dall'amore, dalla speranza e dalla vita, in cui avrebbe potuto giurare davanti agli dei di amarlo per il resto dei suoi giorni. <E... beh...> l'espressione s'addolcisce, s'imbarazza appena, mentre guardandola andrebbe ad inclinare il capo verso la spalla sinistra. <Pensavo che tu e Hiashi poteste essere i miei testimoni... se vi va> propone lei con candore, con sguardo dolce, quieto, fissandola da dietro le sue ciglia scure e folte. Hanno avuto un rapporto difficile, loro. Trascorsi complessi. Ma nonostante tutto sono compagne, sono vicine... in qualche modo amiche. E' l'unica ragazza alla quale avrebbe pensato di poter confidare una cosa simile, che si sentirebbe contenta di avere al fianco in un momento del genere. [chakra: on]

18:03 Mekura:
 <fare delle promesse, non significa per forza mantenerle> risponde semplicemente alla domanda riguardo ad una logica deduzione da parte di Kaori. Non sa che dire riguardo al pazzo, dovrà ripensarci con maggiore attenzione, per ora un nuovo problema sorge spontaneo: Sakura, che non vuole avere nulla a che fare con il clan. <bene, non avevamo abbastanza problemi> afferma sarcasticamente prendendo un lungo respiro <ti ha detto il perché almeno?> chiede lei incuriosita di capire che problemi ha quella genin piagnucolona. <possiamo tentare, ma non possiamo proteggere tutti e francamente se gli dicessimo una cosa del genere la ragazza entrerebbe in panico, la conosco, non è pronta a certi discorsi, finirebbe solo per andare a consolarsi con qualcuno e far trapelare la notizia ovunque e mettersi in pericolo> quindi un severo e rigoroso no. ritornando all'anello invece Mekura rimane in silenzio lasciandola parlare, mantiene il sorriso sottile per un po' e poi prende un lunghissimo sospiro <sai, avevo annusato la cosa> ridacchia <prendila come una battuta...non troppo distante dalla realtà: ho constatato che dopo aver fatto un grosso torto alla persona che amano, ad esempio farsi quasi ammazzare e dire sinceramente di aver messo alla prova l'avversario, oppure entrare in una prigione anbu mettendo in pericolo il generale per poi farsi imprigionare solo per vendicare per uno stupido motivo una Mukenin che ha scelto da sola il suo destino> esempi a caso eh <i loro neuroni si accorgono della loro naturale idiozia e si fanno perdonare uscendo fuori delle proposte quali il matrimonio o facciamo dei figli insieme> ride amaramente ripensandoci, distogliendo lo sguardo dall'anello <....il mio era...molto differente, non mi piaceva avere un diamante sopra, ne preferivo uno semplice, qualche luce qua e la piccola...c'erano giorni in cui non facevo altro che guardarlo insistentemente, senza togliergli gli occhi di dosso, era, nella sua semplicità splendido> chiude gli occhi e lascia scorrere prendendo una pausa da quei ricordi. <quindi so perfettamente che adesso hai le farfalle nello stomaco> sorride cordiale, malinconica forse, verso quella Hyuga, che è riuscita dove ha fallito nella ricerca di quelle cose che lei cercava: una famiglia, amici, il rispetto dei compagni, una persona da chiamare marito o compagno senza nessuno in mezzo ad interferire. <sono orgogliosa di quello che sei Kaori> afferma sinceramente <e..sarei onorata di farti da testimone> [ch on]

18:28 Kaori:
 <Hai ragione> sospira Kaori combattuta. Quante volte è successo che accordi interi siano saltati perchè una delle due parti non ha mantenuto la parola data? Anche in quel caso potrebbe essere successo qualcosa del genere, oppure nulla di ciò. Cose che non possono sapere, non possono prevedere o immaginare. Solo supporre. Oh... quante supposizioni possono fare su ciò che può essere accaduto a quella squadra, ai loro compagni, ai loro geni. Ma è inutile divagare su tutte quelle strade possibili per il momento, è meglio occuparsi -o preoccuparsi- di situazioni più urgenti, come la sicurezza e la salvaguardia della piccola Sakura. <Pare che abbia scoperto solo da poco di essere una Hyuga e pareva piuttosto diffidente. Non riusciva ad accettare l'idea che i suoi genitori fossero del nostro clan e non sapeva come gestire la cosa. In realtà non ho capito perchè questo la turbasse tanto. Sapeva già d'esser stata adottata, eppure la cosa più sconvolgente per lei era stata sapere di essere una Hyuga> rivela Kaori con un sospiro laconico, stanco. <Non era solo incredula, sembrava quasi contrariata. Non so proprio il perchè...> aggiunge la ragazza con un sospiro prima di udire il discorso della Hyuga e annuire lentamente, quasi con fare teso. <Capisco...> si arrende lei stringendosi nelle spalle. <Cercherò di tenerla d'occhio allora, per quanto possibile> dice seria, decisa, ritrovandosi alla fine a metter fine al discorso. Ascolta il dire di Mekura circa la lieta notizia e si ritrova a sorridere malinconicamente a quelle parole. Non sa se quanto successo sia effettivamente un tentativo di farsi perdonare quell'esserle quasi morto fra le braccia, ma sa che in ogni caso non avrebbe mai potuto rispondere diversamente a quella sua domanda. Rimane a labbra schiuse quando poi l'altra va rivelandole non troppo velatamente, che anche a lei era accaduta una cosa simile. Ascolta quanto dice circa il suo anello, quello che le era stato donato, assai diverso da quello che sfoggia Kaori al dito. Più sottile, più delicato, ma egualmente splendido. <Non sapevo che ci fossi passata anche tu...> rivela Kaori con un sorriso mesto, scuro, guardando l'altra quasi con commozione. Si sente toccata dal fatto che Mekura si sia sentita a suo agio nel parlarle di qualcosa di così intimo e privato. <E mi dispiace che le cose non siano andate come avresti desiderato> aggiunge poi sinceramente contrita, dispiaciuta, guardando l'altra con affetto, con solidarietà. Ode quell'ultimo dire e ne rimane semplicemente colpita, sorpresa. Un calore nuovo, gentile, le si propaga dal petto e la fa sentire avvolta da un caldo abbraccio. Si sente coccolata dal dire di lei e si ritrova a sorriderle con commozione. <Grazie Mekura... per tutto> mormora improvvisamente imbarazzata, non sapendo bene come rispondere a quelle parole. <Per esserti confidata, avermi ascoltata e aver accettato> aggiunge poi grattandosi una guancia con l'indice della destrorsa. <Non so bene cosa dire...> ammette con una risatina nervosa, poi, fissandola in viso. [chakra: on]

18:52 Mekura:
 Mekura porta avanti le mani incrociandole tra loro, ascoltando quanto detto da Kaori riguardo a Sakura. <ho supervisionato io il risveglio del byakungan, alcune volte capita che da genitori, uno hyuga e l'altro no possa venire fuori un bambino che non abbia un byakugan visibile e così è stato per Sakura dato che originariamente i suoi occhi erano neri> spiega cercando di ricordare quel incontro <....quella ragazza credo che abbia problemi con la sua famiglia più che altro, non la affidataria e li usa come un pretesto per accusare l'intero clan> il che avvalora quanto detto prima sulla ragazza. <prima o poi si arrenderà alla idea che è una Hyuga e ci dovrà fare i conti, del resto, come hanno fatto tutti> è abbastanza severa sulla questione, ma come non esserlo? <va bene allora> non possono fare altrimenti riguardo a Sakura, non è una priorità. Gli argomenti si alternano e ritornano sulle questioni più leggere della vita, sul fatto che anche lei avesse passato quel periodo <...non ti dispiacere, sono da commiserare anche io per non aver fatto abbastanza per farle funzionare, tipo prendere quella donna e decapitarla per farne un mio trofeo personale...o magari sovvertire la sua natura e farne qualcosa di utile come un cappotto o perché no, una frusta così da avere il mio strumento anti stress da scaricare contro certa gente> l'espressione è raggelata mentre ci pensa, in un misto di rabbia e desiderio mentre realmente si immagina a fare una cosa del genere per poi tornare esattamente come prima, come se facesse on e off con il cervello <ma, sto divagando> sorride battendo le mani rimanendo sorpresa a guardare Kaori <....> quel grazie, di essere li, di aver ascoltato e accettato, tutto molto grazioso, ma Kaori è sempre graziosa <immagino che se avessi qualcosa da confidarti faresti lo stesso con me> assottiglia le palpebre degli occhi e mantiene quel sorriso stranito, accorato, ma stranito [ch on]

19:11 Kaori:
 <Suppongo che non sapremo mai davvero cosa le passi per la mente> mormora Kaori umettandosi le labbra, guardando la ragazza, prendendo una piccola pausa. <Come non sapremo mai cosa passi per la mente di chiunque altro, ovviamente. Ma le copriremo le spalle quando sarà necessario. Anche se non vuole accettare che fa parte del clan, il clan sa che lei fa parte di noi e questa è una cosa che non può essere semplicemente ignorata> Almeno questo è l'idealistico e tenero pensiero che scorre per la mente della Hyuga. <Sì, penso tu abbia ragione. Alla fine lo accetterà, e noi saremo lì ad aiutarla> sorride lei mestamente, stanca, contenta del fatto che anche Mekura concordi con la sua proposta di tenerla d'occhio e proteggerla da eventuali pericoli. Ascolta quindi, Kaori, il dire della konohana circa le sue esperienze, circa quanto accaduto e si ritrova per un attimo confusa. Chi è questa donna di cui sta parlando? Azrael l'ha mollata per un'altra? Possibile? Non era questa la versione che le aveva raccontato l'ultima volta... la osserva confusamente per qualche attimo prima di ritrovarsi a schiudere le labbra ed inarcare appena le sopracciglia verso l'altro. <Ma... parli di Yukio-sama?> domanderebbe alla fine tentennando, supponendo che forse quel ricordo non appartenga alla sua relazione col Nara quanto più con quella del Kokketsu, terminata prima di quella con il ninja della Foglia. Non aveva idea che, con nessuno dei due, fosse giunta ad un livello d'intesa talmente elevato e profondo. La vede poi cambiare improvvisamente espressione, come se avesse resettato il suo umore riportandolo ad un livello lontano da quello d'emergenza e sorride intenerita dall'ultimo dire dell'altra, annuendo lentamente col capo. <Sì. Sono sempre qui se dovessi aver bisogno> conferma dolcemente al di lei indirizzo per poi respirare a fondo e lasciarsi andare ad un sospiro sollevato. Si sente più leggera, più serena. <Sono felice di avertene parlato> rivela alla fine con un nuovo sorriso più cordiale, più spensierato, ritrovandosi ad alzarsi da terra e mettersi in piedi in tutta la sua modesta statura. <Ma ora penso di dover andare. Non voglio allontanarti dal tuo lavoro troppo a lungo> le dice gentile ri infilando giacca e sciarpa precedentemente tolte. <Ma conto di rivederti presto. Sai, mi piacerebbe allenarci insieme un giorno di questi. E' bene che sia pronta per lo scontro la prossima volta> aggiunge poi, guardandola, con fare sereno, prima di congedarsi e prendere così la via verso casa. [END]

19:21 Mekura:
 Quando sente il nome di Yukio, Mekura sorride soddisfatta <huhu esatto proprio lui, ma come ho detto non è colpa sua> Prende un lungo respiro di nuovo piegando la testa di lato, sollevandosi in piedi mentre questa da l'idea di andare per la sua strada ed uscire dalla sua casa. <ti faccio strada> afferma avvicinandosi alla porta, aprendola qual ora Kaori l'avesse raggiunta. <uh, sarà un lavoro lungo e nella procedura non mi porti via troppo tempo> solleva le spalle seriamente e annuisce alla richiesta di allenarsi <mi sembra ottimo, ho intenzione anche di allenarmi con Hiashi> afferma lei convinta rimanendo sulla soglia e salutandola <alla prossima volta, non stare in giro per troppo tempo> non c'è molto da dire e sa bene perché glielo sta dicendo. Chiudendo la porta la giovane controlla l'orario e si dirigerebbe in cucina. Guarda nel frigo dove ha lasciato la porzione dei toriyaki presi per Saisashi e controllerebbe di nuovo l'orario <....chissà quell'altro quando torna....> borbotta scroccando il collo per poi mettersi a cucinare qualcosa per se stessa quanto meno [end]

Kaori e Mekura parlano di diverse cose, tra i vari argomenti anche la lieta notizia della proposta di matrimonio da parte di Raido.