4° Cerchio-Avari e Folli

Free

0
0

17:51 Itsuki:
  [Centro Kusa - 4 cerchio] Il meteo volge verso un'incerta stabilità che non oscilla ne da un lato ne dall'altro, non si sbilancia e permane in quel silente seppur continuo mutare, nubi che danzano sopra la testa del moro con una placida lentezza e una scioltezza che rende tutto misto su se stesso, un'amalgama di colori oramai crepuscolari che filtrano tra le biancastre a ciuffi più o meno invadenti. Passi lunghi e ben distesi, gambe slanciate e lunghe forse più del resto del corpo, sarà probabilmente la lunga chioma nera a rendere la sua immagine ancora più slanciata e filiforme, come quelli fossero gli stessi fili cupi di una macabra marionetta sin troppo formale nell'apparire, per quanto effettivamente di scarsa fattura siano quei soliti abiti che indossa, non che siano sempre gi stessi, ma il modello e il taglio gira e rigira casca sempre lì, colori scuri a dominare senza che altre tinte possano anche solo sfiorare l'anticamera del cervello del Deshi. Deshi che starebbe come al solito schermandosi da chiunque e qualunque cosa lo circondi, come al solito appunto, immerso in una delle sue solite profonde letture, o almeno la ritiene profonda lui, per quanto effettivamente starebbe solo leggendo solo un libro con le ricette più famose dei cinque Villaggi, il suo sguardo rosso è oramai intrinseco con le pagine, un tutt'uno, ogni ricetta viene scorporata, suddivisa e analizzata in ogni parola, ogni carattere e ogni singola grazia di ogni lettera scorrono sotto gli occhi attentissimi del Moro, il quale non è mai stato un cuoco e non ha intenzione di diventarlo, semplicemente, predilige e si diletta nel memorizzare e nell'assorbire nella maniera più immersiva possibile ogni singola lettura che ritiene degna della sua mente, gli occhi quasi sempre leggermente sgranati quando legge, come se fosse ipnotizzato, le labbra sempre socchiuse che si muovo impercettibilmente a segno che scorre di parola in parola, ne troppo velocemente ne troppo lentamente, con solo il pollice svolta la pagina passando alla prossima ogni qualvolta che ce ne sia bisogno. Poi si sofferma dopo qualche lungo, lunghissimo istante: la mancina sollevata regge il libro dalle dimensioni modeste, la dritta in tasca ai pantaloni, i lati della giacca svolazzano appena e si fermano assieme a lui mentre la cravata si adagia sul petto < Mhhh... > cercherebbe di comprendere di preciso dove è finito, visto che per quanto si sforzi di schivare le persone mentre legge, non è che può anche rendersi perfettamente conto di dove finisce camminando. Non è mica onniscente.

18:01 Rasetsu:
  [Centro - 4° Cerchio] Un Mostro che cammina. Rasetsu non può essere definito altrimenti. Schiena diritta, coperta dal giaccone color bordeaux. E' lasciato aperto sul davanti, mostrando un paio di pantaloni grigio scuro con linee verticali più chiare. Il busto è invece coperto da una camicia bianca e un gilet dello stesso tessuto e colore dei pantaloni. Ai piedi, un paio di scarpe nere. Nascosti dagli abiti, vi sono i vambraci metallici attorno agli avambracci e gli schinieri attorno ai polpacci. I capelli rossi come il sangue scivolano lungo la schiena del giovane, sin quasi a raggiungere la vita. Sulla punta del naso, son presenti degli occhiali dalla montatura rossa, con dei teschi ai lati, sotto le asticelle, con una sottile catenina appesa che sparisce oltre i capelli. Nelle tasche interne ed esterne del giaccone, son presenti Kunai, Shuriken, Tonici Coagulanti e Recupero Chakra, il Bisturi. Il Chakra è di già attivo nel proprio apparato circolatorio, affinché possa usarlo nel migliore dei modi, qualora ve ne sia veramente la necessità. Capelli scarlatti come il Sangue - non come il suo, sicché nero - che scivolano lungo la schiena del giovane, rendendolo palesemente un androgino fatto e finito. Non un accenno di barba su quel volto liscio come il culetto di un bimbo. Non è mai cresciuta, ipoteticamente non succederà mai. Non ha mai sentito il bisogno di trovare un sistema sostitutivo ad essa. Poche armi quelle che si porta dietro, quali qualche Kunai e Shuriken, assicurati nella tasca destra del giaccone che porta sulle spalle. Bisturi nel taschino della camicia sottostante. Tonici di Recupero Chakra e Coagulanti nella tasca opposta. Silenzio. < Nyahahah.. > Interrotto dalla ormai consueta risata del Kokketsu. Quando pensate di averle viste davvero tutte, ricordatevi che esiste Ryuuma. E non è mai un bel pensiero sapere che esiste un Mostro che non si farebbe scrupoli ad uccidere qualsiasi individuo. E pensare che la di lui professione dovrebbe permettergli di salvarle. E' un Folle. [Chakra ON]

18:15 Itsuki:
  [Centro - 4° cerchio] Niente di chè, è al quarto cerchio. Nella migliore delle prospettive non dovrebbe venir interrotto da nessun buzzurro o teppista che sia, fattostà che nel mentre del proprio fare mente locale e dunque orientarsi, ecco che i suoi occhi del color del Sangue verrebbero attirati da un colore tanto familiare quanto quello degli specchi di chi guarda. Il Moro si ritroverebbe dunque con la propria attenzione che cade proprio su di Ryuuma, il quale si è appena lasciato andare in una risata più o meno lugubre, la quale non desta il minimo cenno sul volto di Itsuki, che rimane così, immobile, con il nero manto al suo seguito che pare quasi avere vita propria, forse persino più irto di quello del Chunin poco più in là, il uale viene studiato per qualche istante, mentre permane immobile nella sua posa, rivolto di tre quarti verso di lui, mancina sollevata, libro aperto, dritta in tasca e posa statuaria, eretto in ogni suo centimetro di quel metro e ottanta e poco più. Lunghi silenziosi istanti che trascorrono più in fretta di quanto sembra, osserva il vestiario e il modesto equipaggiamento di lui, un Ninja probabilmente, il vestiario è insolito, insomma, un personaggio singolare, nulla di più nulla di meno. Ha attirato la sua attenzione per un'attimo, complimenti < Mh... > direbbe quindi il Deshi facendo spallucce e voltandosi per tornare sui propri passi, con gli occhi che già volgono sul libro, con quel mugolio stufo e rassegnato, di chi vede qualcosa o qualcuno per strada e poi semplicemente - per quanto possa sembrare brutto da dire - se ne fregherebbe altamente proseguendo, come se mai nulla fosse successo, come se quell'individuo non potesse suscitare mai più interesse di così. Probablimente Itsuki si sbaglia, probabilmente no, di certo non è così lontano per impdire a Ryuuma di interagie con il Moro, sempre che quel Kokketsu da strapazzo vi trovi una qualche contorta ragione per approcciarlo. Ma fidatevi, quelli sguardo di sufficienza tanto mediocre è capace di rivolgerlo solo quel damerino da schiaffi dai lunghi capelli neri.

23:54 Rasetsu:
 < Niahahahah! > Risata fastidiosa, oltre che lievemente lugubre. Il di lui intento è proprio quello di sembrare fastidioso e di arrecare disturbo alla quiete pubblica. D'altro canto, può sempre tirare fuori il fatto che sia un Membro della Yakuza e un Kokketsu e sperare che chi ha davanti provi terrore. Nota di sfuggita quelle occhiate del ragazzino dai capelli neri. Ne ha ricevute così tante che sembrano scivolargli addosso senza una reale effettività. Ragazzino, tra l'altro, è un eufemismo. E' alto qualche centimetro in più rispetto al Kokketsu. < E pensare.. > Comincia a parlare, alzando la voce perché vuol farsi udire. Quelli strani stanno veramente tutti a Kusagakure. < ..che non tutti portano i capelli come i nostri. > Parla già di un "Noi"? Osa già rivolgere la parola ad uno sconosciuto? Esattamente, questo è il Demone Mangia-Uomini ( che, in realtà, non ha mai mangiato un Uomo in vita sua ). Fastidioso fin nel midollo, folle. Labbra piegate in un sorrisone a trentadue denti, tutti affilati come se fossero i denti di uno squalo. Bianchi e limpidi. C'è da chiedergli se non gli faccia male la mascella a restare sempre in quella dannata posizione. Il Rosso troverebbe un modo per attaccar bottone con chiunque. Delle volte, utilizza semplicemente quella risata, altre volte frasi irripetibili, specialmente se son donne ( dalle quali riceve, irrimediabilmente, un due di picche grande quanto una casa ). Infine, propone anche pratiche strane, tipo.. < Vorresti far da cavia? > Perché sì, l'ha detto davvero. Lui è solito lavorare in un Obitorio, pur facendo il Medico e pur volendo diventare il migliore di tutti. Il suo problema consiste nell'utilizzo che vuol fare di determinate pratiche legate alla Medicina. Non la utilizza per aiutare il prossimo, bensì soltanto per far del male ulteriore a quello che potrebbe fare sul serio. Resta fermo sul posto, perfettamente immobile nella posa statuaria che ha assunto. In quegli occhi giallo-verdi, si riflette l'insana follia. Il fatto che Yukio lo tenga a piede libero anziché sbatterlo in manicomio è tutto dire. Evidentemente, ha qualche sua utilità. [Chakra ON]

00:08 Itsuki:
  [Quarto Cerchio] Nuovamente ecco che la risata del Kokketsu si spande nell'aria insinuandosi nelle orecchie del moro, il quale permane immobile, ne spaventato ma nemmeno del tutto a suo agio davanti a quella figura. Si acciglia lievemente al suo iniziale dire, quando si sofferma dopo aver provato a riprender a camminare, porta nuovamente le rosse sul viso di lui con gli occhiali e quindi lo osserva, senza alcuna espressione ostile in viso, semplicemente vedrebbe di ascoltare quel che gli dice, con la sinistra lungo il fianco che richiude il libro reggendolo dal dorso, mentre punta verso terra. Volge uno sguardo in rigoroso silenzio verso la propria chioma, solleva la dritta che esce dalla tasca dei pantaloni e andrebbe afferrando uan delle lunghe ciocche con le prime tre dita della mano < Sarà che ognuno ha i suoi gusti. > dice lui semplicemente, per quanto sia particolarmente e in maniera contorta fissato riguardo ai suoi capelli, probabilmente quanto lo psicopatico che si ritrova davanti in questo momento. Scuote appena la testa di lato piegando il capo con la chioma che lo segue vinto per forza di cose dalla gravità < Ci tengo ai miei capelli. > direbbe semplicemente, un'affermazione, secca e gelida, piatta come un disco da hockey la sua voce ogni qualvolta che parla, quasi non vi sia motivo di aggiungerci espressione alcuna. Certo però quando quello gli domanda di fare da cavia, i rossi specchi del Deshi si sgranano appena, incuriosito e nel contempo forse spaventato, ma anche affascinato < Da cavia? Per cosa? > non ha detto di no, ma non ha ancora manco detto di sì. Chissà se si tratterà semplicemente di un giro dal parrucchiere o qualcosa di più interessante, se non altro per ora il Rosso è riuscito a vincere il distaccamente di Itsuki da chiunque lo circondi, risultando alla fine più interessante della sua lettura, costringendo il moro a rivalutare in fretta lo Yakuza, in termini di interesse si intende.

00:26 Rasetsu:
 Abbassa lo sguardo verso il libro che Itsuki dovrebbe tener in mano. Curiosa come farebbero i bambini. < Cosa leggevi? > Finalmente una domanda sensata. Vuol dire che, tutto sommato, in quel cervello bacato qualche rotella sta ancora funzionando, abbastanza da indurlo a far domande con un senso logico. Porta le mani a ridosso dei fianchi, poggiando le stesse sui rispettivi. Inarca il sopracciglio manco verso l'alto alla risposta altrui, annuendo un paio di volte col capo. < Sei forse il primo che lo dice. > Che ognuno ha i suoi gusti? Con che gente è solito parlare, dunque, il Kokketsu? Con i morti! Ovvio, lavora in un Obitorio e, solitamente, è intento a passar la maggior parte del proprio tempo a fare autopsie. In tal modo, può allenare la propria arte. Inoltre, da lì, può anche prendere pezzi umani - non potrebbe, ma lui lo fa comunque col rischio di farsi scoprire - affinché possa unirli successivamente ad animali. Fa esperimenti a modo suo, con le poche doti ed utensili che ha a disposizione. < Anche io. Eppure, non fanno altro che dirmi che dovrei tagliarli, perché così sembro una donna. > In realtà, gli dicono che somiglia ad una donna perché, effettivamente, lo sembra per davvero. Non ha un filo di barba, i capelli son lunghi sino ai glutei e i lineamenti del volto non sono duri come quelli di un uomo, non ha una mascella squadrata. Il fisico è simile a quello di un sollevatore di pozzanghere, tant'è magro. E' dotato di pochissima forza, tant'è che fa affidamento esclusivamente alle Arti Magiche nel caso in cui debba combattere e/o difendersi. Anche se, nella maggior parte dei casi, deve far provare terrore alle persone perché a lui piace così. E' un'insensata teoria, qualcosa di veramente assurdo insito in un cervello altrettanto bacato. Tuttavia, c'è chi ha visto del potenziale in lui: Kurako, ormai morto, e l'Hasukage, tanto da avergli donato - seppur per errore - l'Innata di cui è dotato. Sgrana gli occhi a sua volta nel sentir come l'altro sembri quasi interessato. Ride ancora, mostrando i denti lunghi ed affilati, quasi fossero irreali. < Cavia per degli esperimenti. Sono un medico. Ho bisogno di capire come funziona il corpo umano. > E ti pare il caso di chiedere simili cose in giro, per di più ad uno sconosciuto? < Prenderò solo qualche campione di sangue, di pelle. Potrebbe far piacere più a te che a me. > Lascivo, seppur non si sappia esattamente a cosa alluda. Lo scruta, ancora. Attende un di lui parere, giacché sembra essere decisamente più interessante di qualunque altro tizio abbia incontrato finora. E' positivo. [Chakra ON]

00:50 Itsuki:
  [Quarto Cerchio] D'un tratto, sembrerebbe quasi comico o ilare come la conversazione si distacca dal fatto che il Rosso gli ha appena chiesto al Deshi se vuole fargli da cavia, uscendosene poi con una semplice domanda su cosa stava leggendo. Appunto, così come se si fossero appena incontrati al Club del libro durante l'ora del Thè, ecco che Itsuki semplicemente andrebbe portando le rosse sul libro che regge in mano < Ah, niente di chè, roba relativamente noiosa, ricette e quant'altro. Meglio comunque di non aver niente da leggere. > direbbe lui, con un tono conciso, della serie che se esce senza posare gli occhi su di un libro potrebbe sentirsi male. Dopodichè, la conversazione sempra sempre andare più sul blando, ma effettivamente tra quel tono freddo del Moro e quello contorto del Kokketsu, quello all'esterno potrebbe sembrare una sorta di diabolico patto nel quale il rosso demone starebbe traendo il moro allievo senza timore. Invece a loro mancherebbe solo un vassoio di biscottini a quando pare. La mano destra torna in tasca e non potrebbe che comprendere appieno il dire del medico, a sua volta Itsuki si è sentito dire più e più volte se fosse un maschio o una femmina o insomma, altre mille cose annesse, fino a quando un giorno - fortunatamente molto presto - semplicemente non ha iniziato a lasciar perdere, anche a causa del perchè dei suoi capelli, sin troppo importante tanto quanto è importante la chioma stessa, ma questi sono altri discorsi < Il giudizio degli altri non è cosa che mi concerne e suppongo lo stesso valga per te, dato che perseveri con quei capelli rossi. > forse in un certo senso si trovano con qualcosa in comune i due, per quanto sconosciuti, entrambi abbastanza strani da ritrovarsi a parlare e anzi a trattare riguardo esperimenti a quanto pare, nonostante siano estranei. Ascolterebbe con molta cura il Deshi e si prenderebbe qualche istante nel quale le sue rosse iridi ruoterebbero verso il cielo scuro < Mmmh... > poi eccolo che dopo aver pensato a quel che doveva pensare, senza andare troppo a calarci nei dettagli di un cervello non propriamente normale, andrebbe a esporre il suo chiaro punto di vista < Di certo non sono solito offrire campioni di sangue e pelle agli estranei. > una brevissima pausa nella quale entrabe le braccia si sollevano e si incrociano all'altezza del petto, il libro rimane nella mancina < Ma suppongo che potrei guadagnarci qualcosa, non sembri una persona da non aver nulla da offrire. > direbbe incuriosito e forse sempre più intrigato, dopotutto quello è un Ninja, per quanto ne ignori il grado ha comunque ed in ogni caso pià esperienza del Deshi < A questo punto dovrei solo chiederti: come posso fidarmi di te? Non mi preme sapere cosa ci guadagnerò, sarebbe noioso saperlo sin da subito. > una breve pausa nella quale socchiude appena le labbra e poi continua < Ma come appunto dicevo, non sono solito offrire campioni agli estranei, quindi perdonami se domando un pegno di fiducia. Qualsiasi cosa. > e di lì in poi silenzio, gli occhi Rossi sono fissi attraverso le lenti degli occhiali del Kokketsu, del quale cercherebbe di sostenere lo sguardo ogni attimo, con la voce sua che nel frattento si è appena appena scaldata dal solito piatto gelo che le appartiene, mossadalla curiosità riguardo a quel medico da quale forse non si lascerebbe sistemare nemmeno un'osso, ma potrebbe seriamente concedergli quei campioni che gli ha richiesto. Stiamo a vedere.

01:04 Rasetsu:
 Un incontro strano, sarebbe persino da giudicare fortuito per quanto riguarda il Kokketsu. Nessuno ha mai osato accettare le di lui richieste, il ché fa comprendere quanto potessero essere esose, ingiuste e stupide. Oltre che assai fuori luogo, dati i momenti durante i quali era solito chiederli. Tuttavia, a quanto pare, c'è chi non prova timore nei confronti del ragazzo, il ché è comunque un controsenso. Difatti, Ryuuma si trova di fronte a qualcosa che non sa affrontare. Deve incutere timore o continuare a convincere l'altro, in modo tale che possa avere i campioni che tanto declama? Solitamente, prende tutt'altro tipo di campioni, ma questo lo fa su persone appena trapassate oppure su chi gli fa un torto. E' strano detto e pensato da un Folle, ma ha una sua etica ed una sua morale. Non che siano giuste o sensate, mai detto, mai espresso. < Dovresti possedere qualcosa che vuoi realmente leggere. > E' riuscito a mettere assieme delle parole di senso compiuto e con un senso. Ottimo per il Rasetsu, è un passo in avanti verso la Sanità Mentale. Scrolla le spalle, in seguito, poiché non sembra essere affatto interessato a ciò ch'egli sta leggendo, bensì soltanto a cosa egli possa dargli. < Solitamente.. > E, nel pronunciar queste parole, il sorriso si accentua maggiormente. < ..uccido chi osa dirmi qualcosa del genere. > Perché lui può farlo. E finché nessuno scopre che sia stato lui, va tutto bene. < Ultimamente, son pochi quelli che osano aprire bocca e dirmi qualcosa di simile. Mi temono. > Non è vero mai, semplicemente la gente, durante gli anni, ha imparato a farsi i fatti propri. Dopo aver insultato qualcuno per un lungo periodo, si decide anche di smetterla. Si matura, si diventa più adulti. Cosa che non è accaduta col Kokketsu, il quale è rimasto con un evidente disagio psicologico. Non si sa a cosa sia dovuto, non ha mai capito esattamente perché quella malvagità deve uscire da ogni suo singolo poro. I suoi genitori non erano così. Pensavano di avere un figlio degno di tale nome e così s'è dimostrato fino all'adolescenza. In quello stadio, tutto ha preso una piega talmente diversa e disastrorsa, da arrecare danno a chi l'ha generato: la morte. Unica e vera portatrice di sventura, accompagna il Rasetsu in ogni suo attimo di vita. Non l'abbandona mai da quando l'ha incontrata, da quando vi ha fatto un patto. Annuisce un paio di volte con il capo, distendendo la mandritta in avanti, palmo aperto e dita allargate. < Rasetsu. > Si presenta, com'è solito fare.. Se fosse una persona normale. < Così, non siamo più degli sconosciuti. > Sicuramente. Soprattutto se dell'altro non sa neanche il nome. Figuriamoci se pensa a qualcosa del genere. < Fidati del fatto che io non ti uccida. Nel caso in cui avresti rifiutato, avrei potuto dar sfogo alla mia potenza. > Lui dice di possederla, ma poi non è detto che ce l'abbia davvero e sappia metterla in pratica. Tal contesto, ad ogni modo, non dovrebbe dare uno sprint positivo in Itsuki, ma è così che ragiona il Kokketsu. < Ti assicuro che non ti farò del male. > Come se fosse qualcosa da poter assicurare. < O vuoi qualcosa sottobanco? > A cosa si starà mai riferendo? < Qualcosa che possa rendere le tue giornate meno noiose e più raffinate. > Sì, raffinate come delle sostanze particolari. Un occhiolino. Assurdo e infantile. [Chakra ON]

01:21 Itsuki:
  [Quarto Cerchio] Le logiche di entrambi si possono dire no nfanno una piega, sino a quando vengono applicate l'una alla mente corrispettiva insomma. Per quanto riguarda la lettura considerabile insolita, lui semplicemente andrebbe dicendo con un fare più o meno vago < Sono solito leggere quasi di tutto purchè relativamente interessante o eventualmente utile in future applicazioni. > insomma, quella frase è un'ottima scusa per dire che ha un morboso bisogno di ripararsi dietro i libri e di estranearsi dalla gente che considera estranea al suo essere, oltre al suo consueto bisogno di imparare eassorbire informazioni in ogni forma possibile. Comunque, che il moro esageri o meno con le parole non è una novità, anzi, a volte si potrebbe dire che gli è andata anche peggio, ma questa volta il Kokketsu lo grazia con delle parole, e lì Itsuki deglutirebbe con un pizzico di nervosismo, ma cercherebbedi rimanere quanto più composto possibile, precisiamo: non è certo a suo completo agio davanti al Rosso, ma non lo si può nemmeno definire intimorito il moro, che considera il tutto una normale conversazione tra due menti affini che si sono trovate per una qualche volontà del destino o della scienza che sia, chissà. Fattostà che egli si presenta, e a sua volta lo farebbe il Deshi che farebbe un cenno con il capo, quello di un vago inchino, più un convenevole che altro < Itsuki. > entrambi semplici e concisi, soprattuto il medico per quanto ne concerne a seguire, e di lì nuovamente il suo dire non farebbe una piega, potrà essere potente come dice oppure no, ma rimane il fatto che in ogni caso lo Yakuza è più equipaggiato del ragazzo che ha con sè praticamente nulla, quindi, in qualunqe caso le parole vengano meno, non vi sarebbe speranza alcuna, ma il Deshi è abbastanza intelligente da saperlo, come da sapere anche quello che gli direbbe ora < D'accordo, mi fido. Dopotutto, nella mia ignoranza, presumo che nel peggiore dei casi tu possa creare uno o più cloni del sottoscritto, in quel caso ne approfitterei per mettermi alla prova contro me stesso. > massì insomma, un pò come immaginarsi una sorta di film di fantascienza tra due fan al negozio di fuemtti, o qualcosa di simile, che volete che sia? Già, fino a qualche minuto fà perfetti sconosciuto ed ora eccoli lì, con il moro che espresse le sue intenzioni e i propri pensieri, così che probabilmente non passi per il primo idiota che ha risposto di sì al Kokketsu dopo infiniti tentativi, eccolo che solle va la mancina per infilare il libro nella tasca interna della giacca, e dunque con la dritta solleverebbe la manica della giacca e della camica sotto, mostrando l'avambraccio del ragazzo, pulito e privo di vambraci o qualsiasi equpiaggiamento ninja o ninnolo che sia, senza ulteriori parole, senza ulteriori indugi, ha detto che lo avrebbe fatto e così sarà, non è certo tipo da tirarsi indietro all'ultimo.

01:40 Rasetsu:
 Espressione soddisfatta in viso. È il primo - in assoluto - ad aver accettato una richiesta così indiscussa. Per di più, da un uomo reputato insanamente folle. È la svolta finale per il Kokketsu, il quale non avrebbe mai pensato ad una fortuna così sfacciata. Che il Karma abbia cominciato a girare anche per lui? Non sarebbe così ingiusto, giacché ultimamente - o, per meglio dire, in tutta la sua vita - non ha fatto altro che ricevere ingiurie, minacce, e chi più ne ha più ne metta. Dall'espressione, tra l'altro, può evincersi anche euforia, frenesia. Dannazione, sembra essere veramente contento. Labbra mantenute arcuate in quella mezza luna, la quale mette in risalto la di lui dentatura. Occhietti vispi dietro la montatura e lenti degli occhiali, palpebre appena assottigliate. Si china lievemente in avanti col busto, così da meglio osservare la figura di Itsuki. Non sembra male, rispetto al Kokketsu. Ma questi son dettagli fuori dall'ordinario che, per il momento, non hanno eccessivo peso. La mente del Rosso è totalmente concentrata su ciò che deve fare, e difatti comincia a guardarsi attorno. < Troviamo un posto appartato. > Eccitato alla sola idea di avere finalmente dei campioni, la di lui aspettativa potrebbe anche venir travisata per via di intenzioni tutt'altro che caritatevoli. Non che prendere sangue e pelle di un estraneo lo siano. Mandritta che recupera una provetta e una siringa - non si sa da dove, ma è un Medico e sta sempre chiuso in Ospedale -. Dunque, ha altresì libero accesso ai materiali e può recuperare quanta più roba possibile. Sì, sarebbe definito anche furto, ma lui lo specifica come prendere in prestito. Sbagliato, altroché. Non si interessa più di ciò che l'altro stava leggendo, poiché impegnato a spegnere l'euforia appena risvegliatasi nel di lui organismo. Tutto sorridente, tutto felice. Non prova spesso simili emozioni, pertanto attualmente sta cercando di godersele al massimo della aspettativa. Tenta di trascinare, senza per ciò utilizzare la forza o toccarlo, bensì tramite parole precedentemente accennate, Itsuki verso una panchina. < Andiamo lì. > Neanche dovessero pomiciare. E qualora l'altro abbia realmente acconsentito, aspetta che questi possa sollevare l'indumento, cosa che di per sé ha già fatto, e prendere posto accanto al Rosso sulla panchina. Due matti, ipoteticamente. Uno perché chiede in giro campioni gratuiti di sangue e pelle; il secondo perché accetta di farseli prelevare. Si tasta il giaccone e la camicia, oltre che la tasca dei pantaloni. < Dannazione! > Le cose devono sempre andargli male. Continua a tastare, frenetico. < Non ho un laccio emostatico né un Filo di Nylon. > Che potrebbe fungere da ottimo sostituto. Lui è quello che va in giro a chiedere sangue e non ha i mezzi per recuperarlo. Ottimo, complimenti. < D'altro canto, non ho neanche la Sbrilluccica con me. > La Sbrilluccica. Perché lui, anziché vederci i Draghi, ci vede i Pony arcobaleno. < Accontentiamoci della pelle. > Cosa se ne farà poi? Bisturi che viene estratto, puntato verso il di lui braccio, in prossimità dell'avambraccio. Un sottile strato di pelle verrebbe, in caso, tolto e raccolto. Poco meno di un centimetro. Le di lui capacità dovrebbero essere tali da garantire un sanguinamento quasi nullo, poiché non sceso in profondità. Il dolore sarà appena accentuato, poiché è un misero taglietto apportato con la punta sottile di un Bisturi. < Niahahah! > E ride, diamine se ride. [Chakra On]

01:54 Itsuki:
  [Quarto Cerchio] Letteralmente, due folli. Il Kokketsu lì per lì quasi fa fatica a contenersi nella propria eccitazione e soddisfazione mentre Itsuki lo guarda, senza alcun fare, ne stranito ne inquietato dal medico verso il quale ha già porto il braccio, come se effettivamente fosse normale quello che stessero facendo, quando poi si ricorda di preciso la questione il Moro che con un sempice < Ah... > e seguirebbe quel pizzico di buonsenso del Rosso andando quindi lì verso dove poco dopo indicherebbe lo Yakuza andando quindi a seguirlo mantendo il braccio sollevato così come se nulla fosse, manco stesse reggendo qualcosa, andando ad accomodarsi sulla panchina, senza star manco lì con gi occhi fissati a guardare, sempicemente se ne sta lì ad attendere quanto sà che sta per accadere. Certo, da fuori quelal scena non potrebbe che risultare come una sorta di buchiamoci assieme per alienarci allegramente (?) o chissà cosa diamine possa pensare la gente, tantopiù quando quello esclama che non ha uno degli atrezzi del mestiere, si insomma, niente laccio emostatico e niente... Sbrilluccica? Itsuki non vuole precisamente sapere di cosa si tratti e inarca appena un sopracciglio, giusto un pizzico confuso per la mancanza di lui che alla fine pare si accontenterebbe della pelle a quanto pare, insomma, non è che mo si prendono appuntamento per il prelievo, magari si incntreranno di nuovo, anzi, l'allievo ci conta < Se dici che basta... > direbbe lui serrando per un solo brevissimo istante la mandibola al passare del bisturi, quasi non lo sente manco, è come se si sfosse sfoglia appena la pelle quasi come quando ci si scotta, ma questa volta ha bruciato un pizzico di più, tutto qui < Bene, consideriamolo un'investimento a lungo termine. > direbbe infine con un piccolo sorrisetto che tra quelli del Kokketsu e il suo di ora, nessuno lo si potrebbe definire effettivamente un normale sorriso di pura e semplice gioia, tutt'altro. Riabbasserebbe la manica Itsuki senza curarsi delal camica che forse si sporcherà di piccole macchiette rosse, roba di poco conto, permane il moro sulla panchina stendendo un braccio, quello dal lato opposto del Rosso, sullo schienale della panchina < Sembra sia stata una serata interessante, dopotutto. > e di lì in poi lo sguardo rosso sangue volge in altro verso il cielo senza puntare nessun punto in particolare.

02:07 Rasetsu:
 Quando incontra qualcuno che sta al suo gioco, Ryuuma è un bambino contento. Lo si può evincere dal suo modo di fare, dallo sguardo felice, dal sorrisone a trentadue denti. Finalmente, avrà del lavoro da fare, anziché star dietro ad autopsie che, nella maggior parte dei casi, non hanno mai portato a niente di relativo e fondamentale. Figuriamoci. Non si capisce ancora cosa ne farà di quella pelle appena presa, magari cercherà di capire se contiene doti particolari. Il sangue è quello di cui ha maggiore bisogno per scoprire qualcosa in più. Ma il Karma ha già voltato pagina, ignorando il povero ed innocente Kokketsu, il quale ha soltanto sperato troppo in qualcosa di etereo e metafisico. Inesistente, forse. Potrebbe sembrare un normale ventisettenne se soltanto si togliesse quell'espressione dal viso, si cambiasse d'abito e la smettesse di andare a chiedere simili cose in giro per Kusagakure. Che poi, parliamone. Neanche lo Spacciatore più incallito chiamerebbe la propria roba Sbrilluccica. Tralasciando il fatto che sia ancora una pippa a creare della droga fatta e finita. Sta facendo delle prove, ma non sa esattamente gli effetti che provocano. Anzi, non li ha ancora testati. Magari, tra qualche giorno, lo si potrà ammirare all'esterno dell Accademia Ninja del Villaggio, intento ad aspettare qualche bambino a cui rivenderla. Non si sa mai. L'abbiamo già detto che è un Folle. Finito di recuperare la pelle che voleva, la stessa verrebbe posizionata all'interno della piccola provetta che ha con sé. Sarebbe stata destinata al sangue, ma è talmente intelligente da essersi dimenticato l'attrezzo fondamentale, più le caramelle (?). < A lunghissimo termine.. > Una strana luce negli occhi, insolito. Eppure non è istinto omicida. Chissà cosa avrà in mente. < Interessante ed istruttiva. > Sicuro. Itsuki ha sicuramente capito che era bene nascere in un altro Villaggio se metà Kusagakure è ridotta in queste condizioni. < Penso che ci rivedremo presto, comunque. > Gli starà appiccicato come una cozza.. Se solo ne avesse realmente la possibilità. Ma ha molto da fare, come cominciare a mettere in piedi la sua creazione e produzione personale. Ha idee malsane. < Molto presto. > Sembra la minaccia di uno stupratore seriale. Anche se queste cose non si è abbassato a farle. Recuperati gli oggetti interessati, può ritenersi soddisfatto effettivamente. < Non scappare, Itsuki. > E dove vuoi che vada? < Il tuo sangue sarà mio. > È appena diventato un Vampiro? Che si chiudano in casa le vergini! Ad ogni modo, una serata strana, insensata come la creatura che prende nome di Ryuuma. Un Mostro, un.. Qualcosa di non meglio definito. [END]

02:21 Itsuki:
  [Quarto Cerchio] Lunghi attimi in cui si lascerebbe divagare in vari pensieri Itsuki, attimi nei quali comunque mai si considererebbe uno stupido o uno sconsiderato nel proprio comportamento di stasera. Penserebbe effettivamente a quanti compromessi e patti, quanti accordi e fortuiti incontri possono essere una buona fetta del mondo Ninja a loro volta. Non si interroga di preciso sul che cosa se ne farà il Kokketsu di quel campione semplicemente divaga e va immagginando un qualasiasi vantaggio per se stesso, e a sua volta per il medico, il quale alla fine è bastato poco per renderlo felice, per quanto insolita sia la richiesta, ancora più insolito è colui che ha accettato., tanto quanto il richiedente (?). Annuisce tra sè e sè quando sui andrebbe a rimarcare le sue parole aggiungendo del personale < Mh, decisamente più interessante della mia lettura, lo ammetto. > direbbe questa volta ripromettendosi di non uscire più di casa con meri libri di cucina, dopotutto, potrebbe anche farci una certa figura, per quanto a lui non importi del giudizio altrui. Probablimente sì, si rivedranno presto, e in quel caso addirittura Itsuki si lascerebbe andare a del sarcasmo, per quanto solo gli occhi si posano sul Rosso e nulla si smuove sul suo viso, solito freddo tono che fa sembrare quasi tutto ancora più sarcastico < Mi toccherà segnarmelo su un'agena allora. > peccato che non suona per nulla come un dire amichevole tra compagni di accademia, tutt'altro. Poi arriva la parte più interessante e forse più lugubre o macabra che sia, insomma, con quel fare che traspariva sin dall'inizio con quella risata, ecco che lo Yakuza gli intima di non scappare, quasi glielo ordina in maniera implicita e lì Itsuki vedrebbe di rispondere < Non ne vedo il motivo. > per poi aggiungere dopo un breve istante < Vieni a prenderlo, chissà che la prossima volta riuscirò a fartelo sudare di più. > chissà che magari il nostro Deshi nel frattempo non sia diventato più forte. Insomma, tempo al tempo, per ora, dopo che il Kokketsu si sia allontanato, anche Itsuki farebbe alzandosi e risistemandosi la giacca, per andar dunque ad estrarre il libro, per forza di cose, per quanto appurato di scarso interesse, libro che lo accompagnerà sino a casa nell'epilogo di questa notte dai mille aggettivi. {end}

Ryuuma e Itsuki si incontrano per caso. Il primo fa richieste insolite e il secondo accetta. Ryuuma ha un nuovo amichetto del cuore, in soldoni.