Allenamento Innata - Parte I

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Giocata di Clan

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10:11 Natsumi:
  [Camera] Silenzio, nulla. Nulla, silenzio. Si è svegliata prestissimo stamattina, con la testa che continuava a rimbombare i ricordi inerenti a quel bosco, a quell’imboscata, a quel sangue che si era vista tra le mani dopo lo squarcio ricevuto contro il suo fianco sinistro. Iridi lilla che osservano attorno a sé, in una stanza semplice e accogliente, in una stanza che sa davvero di casa e non di prigione. Deve molto a Nimura, deve molto a Ruby e sa di trovarsi in una vera e propria famiglia. Se Ruby non avesse creduto nella sua rinascita, non sarebbe qui ora ma da qualche parte, abbandonata e morta. Davvero morta. Tuttavia, vuole riprovare a fare ciò che effettuato dopo il risveglio, ciò che ha effettuato per poter iniziare a essere come loro, come la Chunnin le aveva spiegato. Andrebbe, quindi, a ricreare davanti al proprio corpo, al proprio petto, il sigillo della capra. Le mani verrebbero avvicinate tra loro, con i palmi che si sfiorano e le dita che si incrociano, riproducendo la figura richiesta. Cercherebbe di occludere i sensi da tutto, per potersi concentrare, per poter essere momentaneamente isolata e raggiungere il punto stabilito. I ricordi riguardanti il suo passato, le immagini inerenti all’attuale presente e quelle di un futuro mutato, plasmato, ricreato. Immagini che passano e vengono cancellate, come se avesse un cancellino dentro la propria mente. I rumori che la circondano in questo luogo: il rumore dei passi dei suoi familiari, di scricchiolii del legno, delle voci che continuano a passare dentro la propria testa, le sue mani che tamburellavano poco prima al di sopra del comodino. Vorrebbe eliminare tutto questo e procederebbe con la parte successiva, con una concentrazione che dovrebbe essere raggiunta ormai. Proverebbe a ritrovare la forza mentale: astratta e invisibile, a cui lei dona sempre un color blu scuro, intenso ma meraviglioso. E, assieme a essa, dovrebbe riuscire a ritrovare la forza fisica: concreta, visibile, tangibile, a cui lei dona sempre un leggerissimo color giallo, delicato. Tenterebbe di fonderli insieme, di donare a entrambe un’unica entità, un’unica realtà, un’unica essenza. Il tutto per poter impastare il Chakra, il tutto per poter spingere il Chakra in parti eque in giro per il corpo e poterlo utilizzare a tempo debito. E’ tutto così diverso ora, è tutto così diverso da come si era immaginata fino a qualche giorno fa. [Attivazione Chakra: 30/30]

10:24 Natsumi:
  [Camera] Proverebbe a inviare una discreta quantità di Chakra verso il centro del proprio cervello, verso il canale presente tra i due emisferi del cervello, del centro della memoria, di quell’organo delicato che serve per ragionare, per pensare, per essere parte di questo mondo, per avere una voce in merito nella realtà che ci circonda. Il Chakra si muoverebbe dal centro dello stomaco e lo farebbe passare per il petto, dai polmoni, a salire poi in direzione del collo, della gola, e farlo così giungere in quel canale, in quella zona che divide le due parti del cervello, in quel vuoto che ora andrebbe a riempire. Se il tutto andasse a buon fine, con la prassi compresa e imparata solo il giorno prima, i colori sul proprio viso dovrebbero iniziare a mutare, dovrebbero assumere tratti diversi, particolari opposto alla propria essenza originaria: capelli corvini, scuri, come se fossero le piume dei corvi posate sul suo capo. Iridi verdi, verdissime, di un intenso color smeraldo che dovrebbero aprirsi al posto di quelle lilla, come se fossero pietre preziose incastonate sul suo viso. Una pelle bianca, bianchissima, candida come la neve che dovrebbe sostituirsi a quella rosata della Genin originale, quasi fosse un cadavere, ma vivo, fresco, tetro e affascinante. Un cadavere intriso di una vita nuova, di una consapevolezza nuova, di un nuovo che fa ancora paura ma che sa essere accogliente e pieno di tepore, di calore umano. Se ci fosse riuscita, un leggero mutamento nel suo carattere dovrebbe giungere: puntigliosa, aggressiva, sarcastica. Le iridi sanno di dolcezza e di delicatezza, così come le labbra rosate, colorate appena e spiccano sul volto cadaverico, di un bianco quasi anomalo. Non per lei. Vuole essere degna di essere qui, vuole essere degna di quella fiducia infusa in lei, vuole essere degna di possedere il sangue ricevuto dalla sua compagna, da Ruby. E’ grazie a lei se è qui ed è viva e si mette d’impegno per imparare a padroneggiare quel nuovo potere. [Richiamo Innata Goryo][Chakra On: 29/30]

10:43 Natsumi:
  [Camera] Dovrebbe essere riuscita in quel primo tentativo effettivo, in quel primo riscontro di un potere ancora semi sconosciuto. Ha ricevuto un dono immenso solo il giorno prima, dalle mani sicure e agili di una donna, o di un uomo, atto a far sopravvivere le persone, quelle che davvero se lo meritano, quelle che hanno qualcosa di importante da dimostrare e che hanno compatibilità con ciò che è stato ricreato grazie a dei geni particolari. Uno specchio da terra si troverebbe davanti a sé e mostrerebbe quella figura variata, quella figura mutata, quella figura dai colori cupi ma dalla bellezza mortale. Ma ancora non è perfetta come vorrebbe, presenta ancora delle imperfezioni, i colori non sono così puri e così lucidi come vorrebbe. Cercherebbe così di rilasciare quel potere richiamato, per tornare alla forma originaria, per riprendere quelle sembianze conosciute da sempre, per rivedere quei capelli color lilla, le iridi del medesimo colore e la pelle rosa, candida e delicata come un fiore di pesco appena sbocciato. Ma non si perderebbe d’animo, no. Lei è silenziosa, introversa, distaccata ma sa essere caparbia e ferma quando vuole ottenere qualcosa, quando vuole dimostrare che può migliorare, che può essere un’ottima kunoichi. Dunque, riproverebbe ancora. Si porterebbe a prelevare un’altra piccola quantità di Chakra dal centro dello stomaco, una quantità atta a mutare, a modificare, a rendere tutto un’essenza nuova, un’essenza viva, un’essenza unica. Porterebbe quindi quella piccola quantità a transitare attraverso quello stesso stomaco, a muoversi attraverso i condotti dei polmoni, dell’esofago, delle stesse corde vocali presenti all’interno della gola. Spingerebbe ancora più su, per far passare quella quantità attraverso la bocca, i condotti del naso, dietro le nervature degli occhi e far giungere così il tutto al cervello, in quell’organo essenziale per la vita ed essenziale per poter pensare e poter ragionare in un mondo complicato e colmo di imprevisti. Cercherebbe di inserire quella quantità all’interno di quel canale vuoto, di quella rientranza presente tra i due emisferi, tra le due zone del cervello che svolgono diversi compiti in un corpo umano, in un corpo provvisto di ragione. Una piccola zona vuota da colmare, da riempire, a cui donare un senso di pienezza ed è lì che si andrebbe a incastrare quella piccola quantità prelevata poco prima dalla bocca dello stomaco. Spinge e spinge, ancora e ancora, per permettere a quel corpo di mutare di nuovo, per andare a riabituarsi a quella forma vista solo due volte dalla giornata di ieri. Ed ecco che i capelli lisci e scalati dovrebbero iniziare a mutare di nuovo e mostrare una tonalità corvina lucente, viva, radiante, come se delle pietre d’onice fossero state fuse e inserite nel cuoio cappelluto della ragazza. Le iridi lilla assumerebbero un color verde vivo, un verde intenso, quel verde che richiamerebbe il colore delle foglie di piante sempreverdi, di quella tonalità che luccica al contatto con la brina, al contatto con le goccioline di pioggia che scendono durante le giornate uggiose. E la pelle assumerebbe una colorazione particolare, una colorazione strana, una colorazione che richiamerebbe il ritorno di un cadavere dalla tomba. Bianca, bianchissima, dalla tonalità perlacea, quasi avessero posti dei brillantini al di sopra di essa. Labbra rosate, un rosa appena accennato, si porterebbe sulle labbra della Goryo, su labbra che si schiuderebbero per far fuoriuscire una voce melliflua, una voce angelica, una voce delicata, una voce che pare esser giunta da un mondo parallelo. Si troverebbe ancor più soddisfatta rispetto a prima, con quei colori e quelle gradazioni che comincerebbero a convincerla, che iniziano a farla abituare a vedersi in quelle vesti. E’ una Goryo, agli effetti. [Richiamo Innata Goryo – Tentativo n.2][Chakra On: 28/30]

11:06 Natsumi:
  [Camera] Si sentirebbe soddisfatta di quello che ha appena effettuato, di quei cambiamenti portati sulla propria persona, di quei cambiamenti che sono giunti nel giro di sole quarantotto ore. Un mutamento insperato, un mutamento mai visionato nelle sue prospettive, un mutamento che sa di calore e che sa di ombra. Si sente tranquilla, si sente a casa ed è questo quello che conta per lei. Dovrebbe giungere un rumore dalla sua porta adesso, un tocco leggero di nocche al di sopra della superficie lignea che separa la sua stanza dal corridoio in comune con gli altri membri. Si sposterebbe appena dal letto e dallo specchio per muoversi in direzione della porta e andare ad aprire e a scoprire l’identità di quella persona giunta. E’ Ruby, ancora una volta lei, quell’amica e quella Chunnin che l’ha salvata da morte certa, da una fine ingloriosa in un luogo freddo e dimenticato. La farebbe entrare e richiuderebbe la porta dietro di loro. “Come stai, Natsumi?” parole che le vengono rivolte, parole che sanno di sorella maggiore, di una sorella più esperta, di chi sa già padroneggiare quel potere infuso nel sangue. <Sto meglio. Sto molto meglio> e le farebbe notare il suo recentissimo mutamento nell’aspetto. Un sorriso sornione andrebbe a dipingersi sulle labbra di Ruby, orgogliosa di vedere i primi progressi della piccola Genin. “Bene. Adesso prova a far fuoriuscire il sangue dai pori delle mani. Poggia i palmi sulla mia pelle, in un punto qualsiasi, in un punto privo di vestiti. Fai uscire il sangue, fai in modo di incanalare quel sangue sulla mia pelle” spiega con minuziosa attenzione verso la Genin, per invogliarla a provare, per invogliarla a provare la seconda parte di quel potere appena acquisito. Dunque, proverebbe a eseguire la prassi indicata dalla mora, da quella donna che è importante per lei, per quella donna che ha trasfuso il proprio sangue nel corpo di Natsumi. Proverebbe a trovare un rivolo di concentrazione dentro di sé, a focalizzare il tutto a ridosso delle proprie braccia, delle proprie mani, di quei palmi candidi come la neve ma tetri come un cadavere. Tenterebbe di avvicinarli alla figura della Chunnin, ad appoggiare il palmo della mano destra sul lato sinistro del collo della ragazza, una delle pochissime zone sgombre del suo corpo. Ricercherebbe quel contatto, ricercherebbe quel tocco, ricercherebbe quella forza dentro di sé per smuoverla e per fare in modo di non deludere le aspettative. Tenterebbe di far fluire il sangue infetto attraverso il braccio destro, di smuovere una piccola parte in quella direzione, per farlo giungere prima nel polso e poi nella mano, a ricoprire tutta la superficie del palmo destro, a cercare di spingere quel sangue infetto attraverso i pori della pelle e di intaccare così il sangue sul collo dell’amica, della confidente, della compagna. Sangue dovrebbe fuoriuscire dai pori del palmo della mano destra, con quei minuscoli forellini che assumerebbero un colore vermiglio, un colore vivo, un colore che sa di cupo, che sa di violenza, che sa di malattia. Se il tutto dovesse essere andato a buon fine, rilascerebbe quella mano dal collo della donna e dovrebbe visualizzare una piccola traccia violacea sulla superficie toccata e bramata. Si meraviglierebbe di quello che ha appena effettuato, si meraviglierebbe di quello che può effettivamente compiere. Gli occhi verdi verrebbero sgranati appena in direzione di Ruby, guardando la propria mano e guardando il collo della Chunnin. <E’…è…> non riuscirebbe a parlare in un primo momento e riprenderebbe poco dopo il controllo dei propri pensieri <E’ così… bello> sì, bello. Tetro, ma bello. Un primo tentativo, un primo riscontro di quello che è in grado di fare, di quello che è in grado di fare una volta raggiunto il pieno controllo di quel potere. [Innata Goryo: Attiva][Chakra On: 28/30][Tentativo Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita: -1]

11:23 Natsumi:
  [Camera] Quel primo tentativo è stato discreto. Quel primo tentativo è stato solo un accenno dell’effettivo danno che potrebbe provocare sulla pelle altrui. Quel primo tentativo è solo il principio di un potere effettivo, di un potere che deve essere migliorato, che deve essere ricercato, che deve essere dominato appieno. Un potere che deve far parte di lei nella sua totalità, un potere che deve essere parte integrante di lei. Ruby andrebbe a guardarsi allo specchio per poter visionare il tocco ricevuto e vedere così una piccolissima macchia violacea sul lato sinistro del collo. Toccherebbe in quel punto, cercherebbe di sentire quel contatto ricevuto ma, ancora, non è pienamente sufficiente. Uno sguardo diretto, puntato in direzione della Genin, prima di riprendere a parlare “Puoi fare di meglio, Natsumi. Riprova ancora una volta, credici in te stessa, fai in modo che quel sangue ti scorra vivo nelle vene, fai in modo che fluisca attraverso i pori e rilasci quanta più quantità possibile. Non devi perdere energie, ma devi fare in modo che questa macchiolina diventi più ampia. Su, provaci ancora” sprona e incita, sprona e invita. E’ una vera amica, una vera sorella, una vera ragazza che crede nei suoi miglioramenti, nella sua effettiva riuscita. Dunque, riproverebbe ancora una volta, deve riuscire a incanalare al meglio quel sangue, di permettere a quel sangue di intaccare in ogni lembo possibile di pelle a vista. Sentirebbe quel sangue scorrere dentro al proprio corpo, quel sangue che è la sua vita ora, quel sangue che è la sua famiglia ora, quel sangue che è la sua reale essenza ora. La mano sinistra verrebbe mossa in questo momento, il palmo che proverebbe ad appoggiarsi contro il lato destro della Chunnin questa volta, per sentire il contatto con quella pelle rosata, per sentire il contatto con quella pelle calda e accogliente, per sentire il contatto con quella pelle familiare e viva, con il sangue che pulsa sulla carotide, con il sangue che pulsa in ogni poro della pelle dell’altra. Tenterebbe di incanalare ancora una volta il sangue attraverso il braccio sinistro, attraverso ogni singola arteria presente in quel punto, per farlo giungere, poi, attraverso il polso e concludere così nella pelle presente nella mano sinistra, in quel palmo che tocca la pelle altrui. Cercherebbe di far fuoriuscire quel sangue dai pori del palmo, di spingerli attraverso quei piccolissimi forellini, di far passare il sangue in quei tubicini appena percettibili, visibili solo attraverso un microscopio. Proverebbe così a rilasciare quel sangue attraverso i pori e far sì che vada a infettare il collo della Chunnin, nel tentativo di lasciare un’altra macchia violacea sulla sua pelle. Questa volta dovrebbe risultare un poco più ampia di quella precedente, un poco più visibile, un poco più notevole del primo tentativo. E’ una forza che deve controllare, una forza che è insita in lei da poco, una forza che diventerebbe un tutt’uno con lei, nell’essere questa Natsumi e non quella originale. Un secondo tentativo, una seconda prova. [Innata Goryo: Attiva][Chakra On: 28/30][Tentativo Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita: -1]

11:52 Natsumi:
  [Camera] Un secondo tentativo ricercato e bramato, un secondo tentativo spronato dall’altra donna, da colei che l’ha condotta in questo luogo, da colei che l’ha condotta alla salvezza e lontana da una morte prematura. Una donna che rimane il primo riferimento tra quelle mura, quando la figura del Capo Clan manca tra quelle stanze. Nimura si deve occupare della facciata, del bar presente al piano inferiore, della copertura che le permette di poter vivere in modo sereno e migliorare le sue aspettative, il suo futuro. Ruby, ancora una volta, andrebbe a guardarsi allo specchio da terra posto nella camera della piccola Natsumi e si guarderebbe il lato del collo appena lambito. Una macchia violacea più ampia dovrebbe essere presente su di essa, ma ancora non è sufficiente per gli standard imposti al primo stadio di quel potere raggiunto. Sguardo dolce si poserebbe sulla Genin, con parole che riprendono ancora spazio nell’aria “Non va ancora bene, Natsumi, ma ci siamo quasi. Dai che ce la fai, dai che sei in grado di farlo. Tira fuori la grinta, tira fuori tutto il tuo carattere” incita ancora, forte, determinata, grintosa. Vorrebbe essere come lei, ma ognuno ha il suo carattere in questo stadio, ognuno ha il suo lato assopito da riscoprire totalmente e da far germogliare in tutto il suo splendore. Proverebbe di nuovo, proverebbe ancora una volta e annuirebbe appena con la testa prima di focalizzare lo sguardo smeraldino a ridosso di un’altra parte del corpo libera, priva di vestiti o di qualunque altro tipo di ostacolo visivo. Questa volta tenterebbe un contatto diverso, un contatto quasi di premura, un contatto quasi di dolcezza, un contatto quasi di voglia di sentire la bellezza del calore umano. Un calore che le manca da troppo tempo, un calore che sta riscoprendo e che brama forte nel cuore. Cercherebbe di prendere la mano sinistra di Ruby, di chiudere le dita della mano sinistra attorno a essa e così anche la mano destra dal lato opposto. Chiuderebbe quella mano in una morsa, delicata e naturale. Chiuderebbe quella mano per sentirne il calore, per sentirne la sorellanza, per sentirne la vicinanza. Si concentrerebbe ancora una volta sul proprio potere, su quel sangue che scorre vivo all’interno delle proprie vene, su quel sangue vivo che le ha permesso di rinascere, su quel sangue vivo che l’ha portata a essere parte di una famiglia, di una nuova realtà, di una realtà concreta e affettuosa. Cercherebbe di far fluire quel sangue attraverso le vie arteriose presenti nel braccio destro, di farlo passare attraverso gli stessi condotti che abitano il polso sinistro, la zona di mezzo tra il braccio e la mano. Tenterebbe di spingere ulteriormente il tutto e di farlo giungere nella mano destra, quella che si trova a contatto con il dorso della mano sinistra della Chunnin. Proverebbe a farlo fluire in ogni piccolissima terminazione vascolare presente nel palmo e nelle dita che stringono appena quella dell’altra, per far giungere il sangue all’interno di quei pori, per poter compiere ancora una volta quella nuova prassi, appena compresa. Farebbe fuoriuscire quel sangue attraverso quei minuscoli forellini, quei minuscoli punti visibili solo con la lente d’ingrandimento di un microscopio. Proverebbe a sospingere quel sangue all’interno della pelle dell’altra ancora una volta, per rilasciare nuovamente una macchia violacea, per permettere a quel sangue di intaccare, di infettare, di colpire e di debilitare. Un sangue particolare, un sangue modificato, un sangue vivo e geneticamente letale. Sangue che dovrebbe così uscire e così compiere quell’ultimo tentativo e dovrebbe riuscire a visionare una zona più larga di colore sul dorso della mano sinistra di Ruby. Più grande ancora di quella precedente, più grande ancora della prima che ha rilasciato sul collo dell’amica. La Chunnin guarderebbe l’ultimo lavoro effettuato dalla piccola Genin, sorridendo appena nella sua direzione e donando parole di conforto “Non male, brava. Stai già migliorando a vista d’occhio. Impegnati ancora di più, incanala ancora di più e fai in modo che la macchia sia al massimo della sua portata, della sua grandezza. Adesso devo andare, Natsumi. Ricordati che siamo sempre qui per te, ricordati che ci sono sempre per te”. Parole dolci, parole che lasciano un senso zuccherino nel palato della neo Goryo. Vedrebbe Ruby svanire dalla sua vista e uscire così dalla porta della sua camera. Rimarrebbe qui, nuovamente da sola, ma con la consapevolezza di poter essere davvero quello che vuole. <End> [Innata Goryo: Attiva][Chakra On: 28/30][Tentativo Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita: -1]

Da sola prima e in compagnia dopo, Natsumi cerca di migliorare la sua affinità con l'innata.

Chiedo di poter ricevere l'up innata in caso di esito positivo :)