Cuoco nella nebbia

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con Kimi, Raion

14:46 Kimi:
 Si muove ancora per il centro di Kusa, ancora una volta come un fantasma, dimenticata dal mondo e forse data anche per morta. Si trascina da un luogo all’altro prendendosi la libertà. Giorno dopo giorno, di esplorare nuovi luoghi conscia d’essere irriconoscibile, ben diversa da quanto chiunque l’abbia mai conosciuta in passato avrebbe mai potuto aspettarsi, la sua anima ormai morta, attende solo che il corpo possa raggiungerla, un corpo che ogni giorno appare più devastata, sull’orlo della sua stessa fine, i reni che ormai faticano a reggere il peso del suo sangue, di quel sangue velenoso che scorrendo nelle sue vene la porta istante dopo istante sempre più vicina alla sua fine terrena a quella morte solo nel corpo giacchè lei è già promessa all’ade a quelle farfalle che ha riconosciuto e l’hanno accolta come sorella, proprio come Hisoka che per la prima volta da giorni l’ha lasciata sola, non appare al suo fianco. E’ uscita dal quinto cerchio, di avvicina a luoghi dove la sua fama come evocatrice dell’Ade potrebbe anche esistere, luoghi dove è meglio controllare i suoi poteri per questo si concentra ora sul flusso di chakra che con indomabile forza scorre in quel corpo magro e costellato di ferite e cicatrici, viene spostata quell’energia, fatta convergere verso le sue ghiandole salivari dove verrebbe immerso all’interno del veleno tossico, lo lascia lì qualche istante solo per fargli prendere le proprietà, per attivare davvero il suo potere innato prima di tornare a farlo scorrere per il corpo, la sicurezza che sente in quel momento è unica, in grado di farla camminare per strada anche senza la dolce Hisoka in volo sopra di lei. I capelli bianchi sbucano da quel cappuccio nero che indossa, si mostrano intorno al volto magro e agli zigomi alti scappando dal tessuto scuro della felpa decisamente troppo grande che le ricade su quelle ossa ormai prive di massa grassa. Le labbra sono coperte tramite una bandana che le copre dal naso al mente, bianca come i capelli, uno straccio rapito al proprietario legittimo, della stoffa che nasconde l’orrore del suo volto alla vista del mondo. Sulle gambe un paio id larghi e strappati jeans, macchiati di sangue in più punti, chissà poi se è suo o meno, chissà a chi appartengono quelle scure macchie [arte del veleno liv 3]

14:55 Raion:
 Sempre in giro per il quarto cerchio lui. Tra una missione e l'altra ovvio anche se al momento è fermo su questo punto, deve rimediare ovvio ma per ora eccolo li davanti a quello che prima o poi una volta presi abbastanza soldi sarà il suo locale. Un locale piccolo, dalla entrata per ora un po' anonima, ci penserà lui a riorganizzarla: a destra vi è una larga vetrata, il che è ottima per creare un piccolo balcone verso la cucina dove si possono fare le ordinazioni in tutta velocità, l'interno sembra abbastanza spazioso per un piccolo locale. C'è da rimodernare, da rimettere a posto, da organizzare ecc ecc ma le premesse sono molte e sono interessanti. Raion di questo è abbastanza contento, anche della posizione, una strada secondaria rispetto ad uno dei rami principali che portano verso il terzo cerchio, non troppo isolata ma neppure troppo confusionaria <qualche gerano qua e la...le zie saranno contentissime> mugugna massaggiandosi il mento nel bel mezzo della nebbia che da all'ambiente un'aria spettrale ed inquietante, anche al suo stesso locale che sembra più fatiscente che mai, ma lui è ottimista e praticamente riesce solo a focalizzarsi sulla sua immagine mentale. Indosso porta una giacca di pelle rossa, una maglia nera aderente, pantaloni neri a loro volta e mocassini, I capelli per una volta sono tirati indietro e mostrano l'orecchino d'oro che pende dal lobo destro alla quale l'attacco alla carne è collegato a tre pendagli a goccia. Sbatte gli occhi e porta le mani ai fianchi continuando a vaneggiare tra se e se <ah si, devo anche creare un enorme cartello a forma di carlino, o con dentro un carlino...cavolo, devo prendermi un carlino..comunque! si mi serve un contenitore per poter collocare i supporti che vengono riportati indietro> tipo qualche bento in legno di bamboo del take away che ha in mente di fare per il giorno. Il Seiun rimane li, testa in alto cercando di guardare il tutto seppur con la nebbia presente, occhiali neri sul volto come al solito e le mani con dei guantini in lana blu senza dita mentre al collo porta una sciarpa che si conclude con la figura stilizzata di un gatto. [ch on]

15:09 Kimi:
 Il passo è lento, lo sguardo azzurro ben vigile su ciò che la circonda, almeno per quanto possibile, gli occhi sono distaccati, freddi quasi non appartenessero già più a questo mondo, il dolore e la disperazione l’hanno fatta piombare nuovamente in una sorta di profonda apatia capace di farle osservare ciò che la circonda solo come “già morto” proiettata in un futuro di distruzione e devastazione, un’ambiente che sente più affine che mai, che rispecchia il suo animo e il suo cuore, nulla più la sorregge, Yume si è semplicemente allontanata, presa con egoismo da un clan che da lei non deve più aspettarsi alcun gesto di compassione ma che, al contrario, deve vivere nella continua ansia conscio della fine che lo aspetta. Si avvede di Raion appena è abbastanza vicina e fa anche caso a quel locale fatiscente vicino al quale staziona, ne osserva tutto ciò che può cogliere, la sua paranoia, quella pausa d’essere colta ancora di sorpresa e che le strappino persino il suo ultimo respiro, quella vendetta che le permette di camminare, di muoversi, di continuare con quella ormai inutile vita. Un solo obiettivo nella testa che sta perseguendo giorno dopo giorno, nonostante i reni che cedono, a fatica e il dolore fisico patito, le cicatrici che le lanciano segnali d’allarme, che bruciano che le ricordano cosa ha perso e cosa sta per perdere, insomma nonostante tutto è lì, deperita e magra certo ma non per questo meno pericolosa anzi, un avversario che non ha nulla da perdere non è il più temibile? Nemmeno la paura di morire ha, perché possiede invece la consapevolezza che i suoi giorni sulla terra stanno finendo e sono contati, ogni goccia di sangue che si riversa in reni non Doku e per questo non pronti a sintetizzare il veleno, come una clessidra che scandisce quanto le manca ad esalare l’ultimo respiro[arte del veleno liv 3]

15:39 Raion:
 Apre le braccia e indietreggia senza guardare indietro osserva il locale con soddisfazione e si stiracchia portando le mani dietro la testa <BELLO! sei BELLO! devo solo decidere come chiamarti ora> afferma lui ad altavoce mugugnando e praticamente disinteressato al fatto che qualcuno lo stia ascoltando <ok un nome da locale, il loto nero.....eeeesattamente lo stesso tipo di nome di almeno 60 locali qui a Kusa> rimane a pensare ancora un po' poi schiocca le dita <va bene, pensiamo a cosa mi piace...personalizziamolo. Mi piacciono i limoni, mi piacciono i cani, "cane al limone"...naaaaa che razza di nome è...qualcosa di più poetico su "alba verde"...> sospira <no non posso basare il nome del mio locale sul colore dei miei occhi....<dallo alibinos, da Raion, l'insolito cuoco, il solito cuoco, the Hot pug, ravanello> continua a dire dei nomi a raffica senza senso continuando a pensare ad alta voce <da..> gira lo sguardo qualora Kimi fosse abbastanza vicina per Raion da sentire i passi e si ferma. Il tutto durerebbe solo un paio di attimi, ma per lui tutto questo è già troppo lungo: Vede emergere dalle nebbie una figura inquietante e mortale, in uno stato pietoso, possiamo dire cadaverico, sangue un po' ovunque, magra, troppo magra, con i capelli bianchi. Per via dell'ambiente e per via di Kimi ed il sangue nei vestiti insomma, il Seiun sgrana gli occhi dimenticandosi di essere un ninja e esclama portando le mani avanti <ODDIO CHE è?> scarta di lato cercando di allontanarsi guardandola spiazzato cercando di capire chi sia e in particolare concentrandosi sul sangue <...s-senti, lo so che sembra strano, ma se sei messo...messa, così non credo che camminare in mezzo alla nebbia come un zompie/spettro/assassino/bimba del demonio, puoi far venire un colpo a qualcuno> butta giù della saliva e continua <a-a meno che tu non sia uno zombie/spettro/assassino/bimba del demonio, e allora hai tutto il diritto di andare in giro a spaventare a morte le persone, ma...> gesticola cercando di fare sempre dei passi indietro <ehm.hem...insomma fa parte della natura, non si combatte eh, non vuoi uccidermi vero? non sono appetitoso> si tocca la giacca cambiando tono quasi vantandosi in modo imbarazzante <anche se lo sembro si...ma non badare al primo istinto eh! s-se vuoi uccidermi, va beh posso capire, inizierò a correre e tu mi inseguirai ma insomma, perché non prendersi una pausa...insomma, so cucinare, ti preparo qualcosa in cambio della mia vita> e pensa che non sarebbe neppure necessario tutto questo [ch on]

15:54 Kimi:
 Grottesco, insomma se qualcuno ora volesse descrivere quella situazione probabilmente userebbe proprio questa parola. Una voce arriva al suo orecchio, un vociare dapprima confuso ed un movimento rapido che non può sfuggire al suo occhi attento, pronto a captare solo simili cose per attivarsi, la paura di una preda braccata e sempre pronta a scappare. Le sue gambe si flettono, il busto le imita andando a piegarsi appena in avanti, la bandana sempre posta ben davanti alla bocca, gli occhi azzurri che si assottigliano, cerca id mettere a fuoco il più velocemente possibile, ritrovare Raion nella nebbia, osservarlo con attenzione e poi quelle parole, quel discorso sconnesso e sconclusionato, insomma non è proprio da tutti rivolgerle la parola così apertamente senza premurarsi di nascondere la paura che lei mette negli altri. Lenta quindi torna a raddrizzare il busto e le gambe si volta quel tanto che basta per fissarlo senza però ridurre le distanze, rimanendo abbastanza lontana da potersi proteggere e combattere in qualsiasi momento <per la precisione> la voce risuona stanca, arriva da lontano ed è completamente priva di empatia, non sembra interessata alla paura che scorge in lui o toccata dai suoi sentimenti <sono la morte> eh giusto. Conclude quindi quel discorso <quindi anche ammesso che sia venuta fin qui per te direi che non ti basterebbe un piatto probabilmente avvelenato per salvarti> non tutti ragionano come lei, non tutti pensano solo ad uccidere o essere uccisi, per molti la vita è molto più tranquilla e serena, ma questo non lo vede, non potrebbe nemmeno volendo [arte del veleno liv 3]

16:12 Raion:
 Quando questa si presenta come la morte Raion con gli occhi sgranati trema e si mette a terra <oddio è la morte> si inginocchia senza ritegno chiedendo il massimo perdono <ed è in abiti casual! perdono! perdono non l'ho riconosciuta onorevole Shinigami> afferma lui che ricorda che l'ultima volta che ha parlato con la morte è stato con Kami...da allora ogni festività porta del Sakè, dei fiori, qualche incenso e dei dolcetti per la morte e per i morti se a lei piace dividere, che ne sa lui, nel caso meglio abbondare che deficere...insomma è una di quelle forze della natura che non puoi contrastare, cosa fai il tirchio? <come scusa?> solleva la testa verso l'alto osservando la morte mentre questa lo accusa che la vuole incastrare avvelenando con il cibo <hei, io sono un professionista, ed io venero il cibo col cavolo che lo contamino con il veleno A MENO CHE non uccida il cliente e migliori il gusto dei piatti, ma dato che è una favola questa diceria, ritorno sul concetto di prima, col cavolo che avveleno il cibo, possono anche uccidermi ma ciò che creo è per dare una piccola gioia quotidiana> si rimette in piedi sospirando sempre più pallido di prima trattenendosi dal farfugliare. Chiude i palmi delle mani tra loro, un lungo respiro e porta le punte verso Kimi con le braccia piegate a squadra <signorina morte, se è venuta davvero per me allora l''unica cosa che posso fare è essere sincero con me stesso..la morte è inevitabile> solleva le spalle <oh si, frignerò come una fanciulla, magari la supplicherò anche in ginocchio nel modo più imbarazzante possibile, ma...avvelenare il cibo, no proprio no, posso solo usarlo per prendere qualche minuto in più sulla terra per poter, scrivere lettere ai cari, fare le mie cose> si massaggia il capo sospirando <mentre voi assaggiate e vi rendete conto chi dovete portare di la, insomma se sono una persona buona o meno, un piccolo scambio insomma> afferma questo per poi sospirare pesantemente e incrociare le braccia <quindi...lei è venuta per me?> chiede adesso aspettando una risposta[ch on]

16:27 Kimi:
 Sarebbe potuta andare in un sacco di modi, quell’incontra avrebbe potuto iniziare meglio ma sicuramente anche molto peggio quindi tutto sommato è un bene che non ci sia troppo sale in zucca nemmeno nella Doku eh. Lo osserva lei, senza mai perderlo di vista, la seconda persona in pochi giorni che si inchina a lei, si prostra per paura, è davvero così orribile? E se si scoprisse le gengive cosa succederebbe? Se mostrasse le sue cicatrici come reagirebbero le persone? Domande che inevitabilmente la rincorrono ricordandole l’aspetto che poco spesso osa far riflettere negli spacchi per evitare di guardarsi, di notare come l’hanno ridotta lei che un tempo dalla sua aveva almeno quella candida e al tempo stesso bellezza <qual è il tuo nome?> domanda solamente, lasciando il resto della conversazione in attesa, risposte a cui forse risponderà ma che per ora restano sospese, si prende il diritto di dettare legge in quella conversazione mentre ancora pare guardinga, mai a suo agio, mai tranquilla, mai rilassata sempre pronta ad attaccare o fuggire, non c’è nulla di cui abbia più paura che del non poter controllare quando e come torneranno a prenderla, perché ormai se lo aspetta, lo sa che prima o poi torneranno da lei. Ancora troppo debole per ucciderli, troppo sola per difendersi non ha altra speranza se non continuare a strisciare nel buio, nel segreto e nello schifo, nei posti peggiori, luoghi in cui spera che nessuno si spinga mai a cercarla, deve restare nascosta ed attendere, ma arriveranno prima gli uchiha, la sua vendetta o la morte? [arte del veleno liv 3]

16:45 Raion:
 Sembra teso, preoccupato, la morte potrebbe essere davvero lei in tutta la sua gloriosa e grottesca manifestazione, Raion è un credulone e ci cascherebbe comunque, ma rimane sorpreso quando questa chiede il suo nome <Raion signora, Raion Seiun...o da quello che so> solleva le spalle e porta le mani verso l'alto dietro il capo prendendo un lungo respiro <insomma è una storia curiosa, non mi ricordo chi sono, vivevo la mia vita aiutando vecchiette, studiando per diventare cuoco e ampliando l'arte della lavorazione a maglia con i ferri. Un bel giorno mi sveglio dopo un attacco di sonnambulismo nella zona più brutta di Kusa e comincia questo trip allucinogeno e poi puff.. i miei occhi sono passati dal verde al nero ovunque. Iride, sclera, tutto nero. Dopo di che arriva un bel tizio con lo stile di un becchino e mi fa "Raion lo sai che sei un Seiun?" e io "cosa?" solleva le spalle continuando a raccontare la sua vita, seppur non richiesta <e quindi adesso ho questo cognome, ma del resto tu sei la morte quindi lo saprai di sicuro> gesticola ancora mentre parla in modo da essere incisivo sul parlato per farsi comprendere al meglio. <ma comunque non scherzavo prima, posso fare da mangiare sul serio, praticamente mi basta un fornello e qualche minuto...oddio, forse qualcosa di più ma insomma...se vuole> [ch on]

16:57 Kimi:
 Scuote il capo, lentamente andando a scostare un ciuffo di capelli bianchi, quel colore che non accenna a sparire a ricordarle continuamente l’incubo che sta vivendo, quel dolore che non accenna a liberarla o lascia anche solo in pace per qualche istante. La mano si alza, la destra, magra, scheletrica con le nocche segnate da notti passate a colpire il muro a sfogare la sua disperazione su oggetti inanimati a cercare di allenarsi, aumentare la sua forza nella speranza di potersi finalmente prendere quella tanto ricercata vendetta <no Raion> continua nella sua freddezza, in quell’apatia che ormai la contraddistingue <oggi non sono qui per te, ma presto> una minaccia? Non proprio, nel suo modo di vedere la realtà tutti sono già morti e non importa quanto effettivamente ci impiegherà il ragazzo a morire per lei sarà comunque presto anche perché ammettiamolo: se ne dimenticherà davvero molto presto. Ed eccola quindi andare a togliersi il cappuccio, lasciando che la parte superiore del volto sia visibile senza problemi, occhi scavati azzurri, grosse occhiaie a segnarle quel volto scheletrico, degno di un cadavere ed infine la bandana bianca a coprirle dal naso in giù, una parte del volto coperta più di tutto il resto. Si avvicina quindi a lui per poi tendergli semplicemente la mano destra, un gesto lento, il palmo rivolto verso l’alto, attende in quella posizione d’essere toccata, si limita a starsene lì in attesa, senza dire altro, fissandolo, le dita tese in sua direzione, ossa che possono anche sembrare fragili viste le condizioni in cui si trova il suo corpo eppure in lei non c’è altro che forza, un’energia data dalla rabbia e dalla vendetta che non si è ancora stancata di inseguire[arte del veleno liv 3]

17:10 Raion:
 Raion la guarda stranita per due secondi e poi ringrazia i Kami...letteralmente <grazie Kami, grazie, siete dei fighi> afferma lui portando due dita della mano destra, l'indice ed il medio verso le labbra, le bacia e poi le rivolge al cielo..alla nebbia..bravo. poi sbianca di nuovo appena sente quello che dice la morte dopo <....> si rivolge di nuovo al cielo con il pugno alzato <luridi bastardi, sono ancora troppo giovane per servire la vostra tavola, aspettate cavolo c'è la fila qui> non è vero per niente ma lui vuole crederci, orami neppure il suo Kami è presente..dove sarà mai? quindi guarda di nuovo la morte/Kimi. Si avvicina mantenendosi però ad una rispettosa distanza e tenendo un tono modesto, disperato ma quanto più delicato possibile <signora morte di cosa dovrò morire? malattia? fermo in un letto d'ospedale, la mia faccia schiacciata contro un muro, Aiako si spingerà un po' troppo oltre con i suoi giochini, un pazzo furioso vorrà aggredirmi nel cuore della notte? diventerò grasso? diventerò allergico alla zucca? quello sarebbe molto grave sa, la prego mi dia un segno!> ha quasi il magone <mi dica che morirò almeno facendo qualcosa di bello, come ad esempio nel mezzo di un festino cavalcando una capra dopo aver dato fuoco alla villa di un criminale gridandogli il finale del libro che doveva ancora finire> Kimi intanto tende la mano, Raion la guarda non capendo proprio cosa dovesse fare e vista, la presenza della persona che ha davanti porta la gamba sinistra a piegarsi a squadra mettendolo in ginocchio di fronte a lei con la gamba destra tenuta su in una posa da cavaliere e

17:13 Raion:
  [aggiunta] e da li cercare di portare entrambe le mani con lentezza e con attenzione a stringere le dita della donna, osservandola ed analizzandola sempre con il terrore di fare un disastro. <...ha davvero delle dita sottili signora, le ho già viste altrove> la fame non è una sconosciuta a Kusa <...sarebbero ancora più belle se non soffrisse così tanto> [ch on]

17:22 Kimi:
 Non c’è risposta alle parole di Raion, non c’è alternativa a quel tormento data dalla paura, non saprà come morirà perché alla fine beh l’essere la morta è solo una convinzione sua, qualcosa che è nato nella sua testa tempo fa e che gli eventi l’hanno solo convinta a credere maggiormente in quell’entità, nell’esserne la personificazione. Si lascia toccare, senza mai staccare da lui lo sguardo, attenta ai sui gesti, ancora spaventata dalla possibilità d’essere torturata e sopraffatta ancora una volta. Ma poco importa ora dato che si lascia prendere ed è in quell’istante che la sua innata dovrebbe poter far effetto sul corpo dell’altro, andando ad avvelenarlo con quella tossina unica che scorre nel suo chakra e nelle sue vene, veleno tossico che andrebbe quindi a riversarsi negli arti dell’uomo causandogli probabilmente dolore e bruciore, una sensazione decisamente non piacevole. Attende qualche istante, prima di andare a sfilare la destra, cercare semplicemente di sottrarsi da quel tocco <ecco cosa ti aspetta> replica quindi <dolore e sofferenza> un buon augurio insomma. Se fosse riuscita a liberarsi quindi si limiterebbe a voltarsi, a riprendere il passo per sparire nella nebbia, dileguandosi velocemente e in quella nebbia, tornando alle tenebre, unica casa che riconosce come sua in cui si trova quasi a suo agio, non al sicuro ma nemmeno troppo esposta. Mentre cammina, se fosse effettivamente riuscita, andrebbe a rimettersi il cappuccio così da mascherare ulteriormente la sua identità [chk: 92/95][arte del veleno liv 3]

17:36 Raion:
 Ecco cosa gli aspetta, dolore e sofferenza, se lo merita, in qualche modo se lo merita ma a quanto pare così vogliono gli Dei. Sente qualcosa confluire verso le sue mani e inizia a sentirsi abbastanza strano, stordito quasi lo stesse avvelenando...ma non è possibile avvelenare qualcuno dalla pelle no? ma è la morte insomma, lei ammazza la gente come gli pare e piace no? a quanto pare deve morire. <...immagino che sia per quello che ho fatto> trema, abbassando il capo mentre abbassa le mani chiudendo gli occhi, non dice altro, lascia la presa e rimane così mentre il veleno entra in circolo lasciandola andare mentre lui, da bravo idiota aspetta la morte. La lascia andare via, da sola, in mezzo alla nebbia mentre lui rimane fermo con il cuore in gola accettando il suo fato. rimarrebbe così per un bel po' prima che qualcuno arrivasse da quelle parti per chiedergli che cosa stesse facendo in ginocchio in mezzo alla strada con la nebbia alta e con la sera già calata su Kusa. Se fosse successo e se fosse capace di camminare con le sue gambe si trascinerebbe o si farebbe trascinare verso l'ospedale, magari qualcosa fanno eh. [end]

I due si incontrano, Raion la scambia (di nuovo) per la morte, lei lo avvelena..
Era felice, insomma non è stata li ad infierire, una stretta di mano intrisa di veleno e ciao amici più di prima.
Ah Raion è avvelenato.