{ Potremmo essere amiche }

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15:08 Kaori:
 Il viaggio da Kusa ai territori del Paese della Terra è proceduto decisamente quieto. Nessuno ha più trovato la voglia o la forza di parlare e l'aria si è fatta decisamente tesa. Hanno avanzato sotto il temporale ben attenti ad ogni possibile minaccia ed alla fine sono arrivati a metà strada nel loro cammino verso la capitale: Iwa. La notte è scesa ormai da molto e la stanchezza si fa sentire. Il trio ha quindi deciso di fermarsi in un vicino piccolo villaggio per passare lì la notte e riposare a dovere così da riprendere il viaggio l'indomani decisamente più freschi e riposati. Si sono fermati nella locanda Goka nel piccolo villaggio di Jisuberisato, un alloggio piuttosto modesto e non molto ampio. Si tratta di un edificio composto di due soli piani, di cui uno solo è occupato da stanze per i suoi ospiti. Per fortuna hanno trovato un paio di stanze da poter prenotare considerando che di quei tempi così piovosi e tempestosi, ben poche persone passano da lì. Raido e Kaori condividono una stanza mentre Mekura ne ha una tutta per sé. In verità, al momento, Kaori sarebbe volentieri stata da sola anche lei in stanza considerando l'umore tetro, ma ha preferito non alimentare il malcontento. Sa che la situazione non può continuare così e sa che tenere il broncio non servirà a niente ed a nessuno. Sa che deve affrontare la cosa, che dovrà affrontare Mekura e dare un reale chiarimento a quella situazione, ma per ora ha solo bisogno di farsi un bagno. Così, una volta sistemati ognuno nella loro stanza, Kaori decide di spogliarsi ed infilarsi nella vasca d'acqua calda prima di coricarsi. Vuole rilassarsi, calmarsi e soprattutto pensare. Non è mai stata un tipo litigioso, né qualcuno che covi rancore. Ha sempre cercato di ignorare i pretesti per le liti e di seppellire l'ascia di guerra. Ma anche lei ha un orgoglio che talvolta le impedisce di tacere e questa sera si è lasciata trasportare -forse un po' troppo- dalla tensione e dai pensieri. E' dispiaciuta, si sente imbarazzata ed è arrabbiata. Con i suoi compagni e, più di tutti, con se stessa. Continua a chiedersi se abbia fatto bene a dire la sua, se forse non avrebbe dovuto semplicemente mordersi la lingua e continuare a sopportare quelle piccole cose che le danno fastidio. Ma poi un grillo le stuzzica l'orecchio e le dice che no: essere buoni e volere la pace non vuol dire dover tollerare in silenzio quelle che lei trova mancanze di rispetto. Per quanto piccole siano, per quanto non siano frutto di cattive intenzioni. Sospirando sospirando alla fine finisce di fare il suo bagno caldo e si sente molto meno aggressiva e molto più imbarazzata e malinconica. L'idea di lasciare Mekura in stanza da sola dopo un viaggio come quello la fa sentire davvero male. L'idea di andare a scusarsi è allettante e in parte è persino imbarazzante, ma sa che non avrebbe chiuso occhio se non avesse risolto quella faccenda al più presto. Così, vestita di un accappatoio bianco e coi capelli avvolti da un asciugamano immacolato, eccola uscire dal bagno e dirigersi verso l'uscita della stanza. Andrebbe richiudendosi la porta alle spalle e poi muoverebbe un paio di passi verso l'entrata della camera accanto, quella presa dalla Hyuga. Inspira a fondo fuori dalla sua porta e si umetta nervosamente le labbra. Alza una mano verso l'alto e poi procede col bussare un paio di volte contro la porta con fare cauto, non troppo forte. < Sono io, Kaori. > mormorerebbe lei sentendo ora divampare il nervosismo. < Posso entrare? > chiederebbe riabbassando la mano che aveva precedentemente bussato mordicchiandosi timidamente il labbro inferiore. [chakra: on] [In stanza: vambracci e schinieri: resistenza 50 || tasca porta oggetti: tonici coagulanti, tonici per il chakra, bombe luce, fumogeni, bendaggi, fasciature, fuuda, manette anti-chakra. || porta kunai e shuriken: kunai, shuriken e carte bomba || zaino: scorte di cibo, vestiti, respiratore, occhiali monolente]

15:18 Mekura:
 Hanno deciso di riposarsi ed alloggiare in locanda vista la possibilità. Mekura ha comunque il resto dei suoi averi appoggiati da una parte senza toglierli dalle sacche e dallo zaino, in modo da poter partire rapidamente domani mattina presto. Mekura scalza seduta sopra il letto della stanza con il cuscino dietro la schiena e le gambe incrociate mentre al grembo tiene uno dei suoi libri sui serpenti rileggendo costantemente una frase. Indosso porterebbe i pantaloni neri aderenti e una maglia di rete grigia mentre gli abiti sono appoggiati di lato sulla sedia messa a disposizione ripiegati e l'armatura lasciata appesa in modo da non deformare la pelle, gli stivali sono ai piedi della sedia. <...valle dei fulmini eh?> sospira guardando il libro. <altro luogo da visitare sempre che non muoia prima> non si è ancora scusata con Kaori, la furia è scemata dopo diverse ore ed è tornata in se una persona ragionevole. Perché si è comportata così? non dorme abbastanza? ne ha abbastanza di sentire la gente parlare, essere giudicata addirittura dai suoi figli ed essere perennemente da sola. <oh Mekura, questo è patetico> chiude gli occhi e così anche il libro poggiandolo sul letto continuando a guardarlo. Ancora una volta sospira e accarezza il dorso e la coperta del libro come se fosse altrove <...continui ancora a mancarmi> si lascia sfuggire dalle labbra come un rantolo <...sono ancora così insicura da comportarmi in modo egoista...> deve cambiare e non solo a parole rispetto a chi era prima, non può peggiorare ancora una volta, non se lo può permettere a questo punto. Solleva lo sguardo verso la porta della sua stanza sentendo la voce di Kaori al di la di questo. Porta i piedi a contatto con il pavimento e rimane in silenzio senza dare risposta. Prende un lungo respiro quasi a raccogliere tutto il suo coraggio di accettare i suoi sbagli che le vengono incontro e rigettare l'orgoglio che in questi giorni ha cavalcato la sua anima come impazzito. Si avvicina alla porta e la apre mostrandosi di fronte a Kaori. La fissa in silenzio per un po' con uno sguardo stanco, imbarazzato e dispiaciuto e chiudendo gli occhi si sposta aprendo ulteriormente l'entrata. <certo, entra> la lascia entrare e appena avesse varcato la soglia, chiuderebbe lentamente la porta fino a quando non sentirebbe il "click". Si assottiglia le labbra, umettandosele per poi guardarla di nuovo <ti devo le mie scuse> afferma questa di getto. <per quello che è capitato prima...se ci fosse qualcosa da bere te la offrirei, caso mai posso andare a chiedere qualcosa che non sia semplicemente dell'acqua dalle scorte, ma posso intuire perché sei qui...mettiti comoda o dove voi> afferma con calma tenendo ancora la mano sul pomello girandosi alla fine senza darle più la schiena. [ch on]

15:42 Kaori:
 Per qualche secondo non sente alcunché dall'altra parte della porta. Non ode la voce della ragazza risponderle, né rumore di armi che vengono estratte. Bene, dev'essere un bene. Ma il fatto che non le abbia risposto potrebbe essere un male. Magari non vuole parlarle, magari è ancora arrabbiata. Per un certo senso ne avrebbe anche motivo, dopotutto. Anche se Kaori era guidata da quelle che erano “le sue ragioni” durante quella discussione, sa perfettamente che avrebbe anche potuto esporle in maniera assai diversa e meno aggressiva, per cui non può certo dire che l'altra non abbia motivo di avercela con lei. Tuttavia, però, ben presto avverte il rumore sordo di piedi nudi che si muovono sul pavimento grazie ai sensi affinati dal chakra sempre sveglio e attivo nel suo corpo, e tira un silenzioso sospiro di sollievo. Non sa ancora bene in che umore troverà la ragazza ora che aprirà la porta -se davvero l'aprirà- ma almeno è sveglia e può sentirla. Osserva Kaori dinnanzi a sé sempre più tesa, sentendosi logorare lo stomaco dall'impazienza e dalla colpa. La porta finalmente si apre dopo quello che in realtà è un tempo breve e mostra una Mekura altrettanto dispiaciuta e tesa. Le dispiace sapere di averla fatta sentire in quel modo, lo stomaco le si stringe in una morsa gelida mentre rimangono ad osservarsi in silenzio per qualche attimo. Alla fine l'altra la invita ad entrare e la Hyuga abbozza un mezzo sorriso riconoscente e teso avanzando oltre la soglia, lasciando modo alla compagna di richiudere la porta alle loro spalle. Vorrebbe dire qualcosa ma viene immediatamente preceduta dall'altra che parte con delle scuse che portano la chuunin a sentirsi ancora peggio. Odia questo lato di lei. Accumulare fino a esplodere e poi ritrovarsi ad affrontare così debolmente le conseguenze. < Ma no, non preoccuparti, non penso riuscirei comunque a bere o mangiare nulla ora come ora > ammetterebbe con una mezza risatina amara prima di umettarsi rapidamente le labbra con fare teso. < In realtà dovrei essere io a scusarmi > sospira lei quando l'altra termina di parlare chinando il capo con fare quasi sottomesso, lo sguardo ad osservare il pavimento sotto i propri piedi. < Mi dispiace tantissimo per quella stupida discussione. Avrei potuto affrontarla diversamente, esporre le mie ragioni con più calma invece di esplodere così, come una matta > rivela lei giocherellando nervosamente con il nodo dell'accappatoio che tiene ben chiuso l'indumento lungo il corpo. < E' che so perfettamente come molti mi vedano ancora come una bambina, o che credano che sia una stupida solo perchè sorrido sempre o sono fin troppo sognatrice. Capisco come in un mondo così crudo possa sembrare quasi ridicolo il mio atteggiamento, ma sono stanca di non essere presa sul serio per questo... E ho finito col riversare tutto su di te. Non so nemmeno cosa mi abbia fatto scoppiare così all'improvviso, adesso tutto quello che ci siamo detti prima mi sembra solo ridicolo e imbarazzante sinceramente... > rivela con un ulteriore sospiro abbassando le palpebre e scuotendo appena il capo prima di rialzarlo un paio di secondi più tardi e osare guardarla in viso con le iridi perlacee ricolme di sincera contrizione. < Sono mortificata, davvero. > [chakra: on] [In stanza: vambracci e schinieri: resistenza 50 || tasca porta oggetti: tonici coagulanti, tonici per il chakra, bombe luce, fumogeni, bendaggi, fasciature, fuuda, manette anti-chakra. || porta kunai e shuriken: kunai, shuriken e carte bomba || zaino: scorte di cibo, vestiti, respiratore, occhiali monolente]

16:11 Mekura:
 La guarda sentendo anche lei scusarsi scuotendo il capo mentre la ascolta. La lascia finire e scuote la mano sinistra come per scacciare il pensiero <hai reagito come un'essere umano normale quando una..perdonami il termine...stronza si atteggia in questo modo con te e con chi ti sta vicino...non è un errore francamente, capita a tutti di dire cose "sbagliate" perché sotto pressione o sofferenti, ti aspettavi di trovarti davanti una amica, in realtà ti sei trovata davanti un nemico. Se io fossi stata in grado di reagire in questo modo a suo tempo non avrei permesso con così tanta facilità alla donna attuale di Yukio di avvicinarsi mentre eravamo vicini alle nozze> solleva le spalle <francamente ti capisco..mi vergogno un po' ad ammettere che sono confortata dal fatto che riesci ad arrabbiarti ed a sfogarti in questo modo> mostra un mezzo sorriso imbarazzato <io ho portato rancore per anni e questo è il risultato, se incontrassi la persona che ero non mi riconoscerebbe neppure, francamente in questi giorni a Kusa mi sarei presa a schiaffi da sola> Incrocia le braccia ed abbassa la testa mentre una serie di emozioni le passa per la testa cacciando via buona parte di questi per fare silenzio e vuoto dentro di se in modo da ragionare meglio. <quando mi hai detto quelle parole "Dopotutto un ninja che non è capace di capire da solo come funziona il mondo, forse non dovrebbe neppure intraprendere questa strada"?> sospira come se ancora le desse fastidio <non stavo realmente rispondendo a te> commenta Mekura camminando lungo la stanza <non giustifica come mi sia comportata con te prima di tutto questo, ma la risposta che ne ha scaturito...non era riferita a te era come se avessi di fronte a me uno spettro, molti spettri> porta le mani dietro la schiena abbassando il capo mentre grave controlla il pavimento sotto i suoi piedi come a cercare qualcosa di interessante e che possa darle un minimo di sollievo <questa frase la sento da sempre, da quando sono allieva fino ad oggi, spesso riferita alla mia persona come a disprezzare e sminuire il mio operato e anche se non me lo dicevano apertamente il modo in cui tutti si comportavamo con me era sempre di biasimo, di chi guarda una persona debole che non deve essere paragonata a loro, quanto te l'ho sentita dire anche da te, sono impazzita, probabilmente non mi stavi neppure attaccando in alcun modo ma è stato istintivo difendermi e questo come hai detto giustamente tu è patetico e mi scuso> Si porta le mani al volto, avvicinandosele verso il naso toccandosi le punte formando una sorta di triangolo acuto spingendo verso la fronte in mezzo agli occhi per poi massaggiarsi <sai....io tendo a mentire rispetto a quello che sento verso le altre persone, per non far preoccupare gli altri e anche per evitare che continuino a biasimarmi per qualsiasi cosa, ho davvero combattuto come una folle per farmi riconoscere come persona e come ninja...un sacco di gente mi ha abbandonata durante il tragitto...e sembra che questo non riesco ancora a gestirlo bene> piega la testa di lato <per lo meno non piango più come una sirena ogni volta che succede> sospira ripensando a quanto è successo, con più calma prendendosi il suo tempo < fatto sta che ancora sento la mancanza di Azrael, sapere in sua assenza che era in giro per il mondo, grazie alle sue capacità, e non vicino a me mi è sembrato mentre me lo hai detto che fosse una prova che lui si stesse già staccando, che volesse già andarsene via...dopo che è scomparso l'ho cercato, non ha lasciato nessuna traccia, da allora ho provato a cambiare> solleva le spalle <ero rancorosa con il mondo intero, spaccata, in un modo irreparabile, con quello che stava succedendo con il clan, con il fatto che l'hokage avesse permesso questo, con mio fratello, con Yukio, con l'intera Akatsuki volevo allontanare tutto e tutti e pensare a me, pensare finalmente a me e volermi bene, cercare almeno....diversi mesi fa mi sono ferita in modo grave, tanto che la mia faccia era un disastro e per tre giorni interi sono rimasta cieca> abbassa lo sguardo <per tre giorni...non sapevo se la mia vita sarebbe stata completamente rovinata e così come per Ai e Ken, per tre giorni non ho avuto quasi nessuna visita se non da parte di un mio singolo allievo, è morta anche una civile mentre cercavo di liberarla dalle carte bomba che mi hanno quasi strappato via la faccia e dopo essermi ripresa fisicamente sono partita per Kusa con te> le cicatrici mentali tuttavia non se ne vanno via <essere da sola...mi sono abituata, ma ti fa uscire matta essere da sola con i tuoi pensieri se ne hai tanti e più andavo avanti più le mie colpe aumentavamo, così come se fiorissero come fiori, Ai stessa si era messa a incolparmi della mia assenza> sospira <...ti è mai sembrato che te e gli altri siano trattati con due pesi e due misure? che le tue colpe sono più importanti di quelle degli altri? per poi sentirti dire il contrario?> chiede con calma Mekura guardandola di nuovo negli occhi. [ch on]

16:36 Kaori:
 Lascia che Mekura si sfoghi liberamente, che parli senza freni né paure di tutto ciò che sente, che le passa per la mente, liberandosi di un peso che Kaori non avrebbe mai potuto lontanamente immaginare. L'ascolta in silenzio sentendosi sempre più in colpa man mano che scopre gli scheletri ed i demoni che la ragazza si porta dietro da tempo. Può capire solo in parte il suo dolore, il suo rancore. Anche lei sembra aver passato quello che Kaori sta ancora combattendo con tutte le sue forze. Quel sentirsi sminuita, non abbastanza apprezzata e temuta da essere considerata all'altezza di qualunque altro ninja. Una sensazione che si insidia fin nel profondo del loro animo e che fa male, un male da morire. L'insicurezza è una nemica pericolosa, volubile, che gioca a carte con la pazienza e la volontà di un individuo. A volte si può convivere con essa senza lasciarsi sopraffare, ma il più delle volte... il più delle volte si cede al dubbio, alla paura e si commettono grossi errori. Ascolta ogni rivelazione senza mai interromperla limitandosi semplicemente ad annuire di tanto in tanto per farle capire di star seguendo il discorso, di star capendo quanto sta udendo. Solo alla fine, quando Mekura rialza lo sguardo verso quello di lei rivolgendole quelle domande, Kaori si ritrova a schiudere le labbra e annuire lentamente, un mezzo sorriso amaro a distendersi sulle labbra. < Sì. Ed è una cosa insopportabile, ti fa sentire matta. Come se ti stessi inventando tutto, anche quando a volte è persino palese che qualcosa non va > risponde lei con un sospiro passando poco dopo la lingua fra le labbra per inumidirle appena. < Posso capire solo una piccola parte di quello che provi. Il modo in cui ti senti considerata debole o sottovalutata dagli altri... è esattamente quello che sento anch'io, solo che per il momento non ho ancora nulla da poter usare a mio vantaggio per rinfacciare agli altri che si sbagliano. Non ho realizzato imprese straordinarie o grandiose, non ho la stessa esperienza che hai tu o molti altri e ho ancora molto da imparare come ninja. Per cui cercare di dimostrare che non sono debole come credono è più difficile... > rivela lei stringendo appena i pugni con fare stanco, deluso. < Ma per te è diverso, Mekura. Sei un membro dell'Akatsuki! E' un traguardo che in pochi possono arrivare a conquistare, solo i più forti. E sei riuscita a colpire sia Yukio-sama che Azrael, non è qualcosa che chiunque potrebbe fare. Non fraintendermi, eh? Non intendo dire che il tuo valore dipenda dagli uomini che hai avuto accanto, ma che se fossi stata diversa, se fossi stata debole come altri dicono, probabilmente non ti avrebbero neppure guardata, no? > cerca a suo modo di risollevarle, di dirle il suo punto di vista. < Quando ho detto quelle parole non mi riferivo a te direttamente, anche se forse poteva sembrare visto che ero stata un po' acida... ma era un discorso più generico. Non volevo giudicare il tuo modo di essere una ninja, non avrei potuto farlo conoscendo ancora ben poco di te. Questa è la prima volta che parliamo così apertamente di ciò che siamo, sai? > si ritrova lei a dire dopo un poco alzando lo sguardo verso il soffitto per un solo istante, con fare pensoso. < E sono contenta che abbiamo avuto modo di parlarne. In qualche modo forse avevamo bisogno entrambe di un bello scossone. > un sorriso viene rivolto alla Hyuga mentre il capo verrebbe appena inclinato verso la spalla destra. < Non avevo idea di tutto quello che mi hai appena raccontato, di cosa avessi dentro. E non posso dire di capire perchè finora sono stata piuttosto fortunata nella mia vita. Non ho ancora visto morire nessuno a cui tenessi, né sono mai stata seriamente ferita in battaglia. Non ho vissuto esperienze realmente terribili di cui possa lamentarmi > tranne forse l'episodio delle porte dell'anima che ancora oggi, di tanto in tanto, torna a spaventarla durante il sonno. < Ma non credo che l'assenza di veri dolori possa impedirmi di avere una mia idea del mondo o della vita. Probabilmente è sbagliata, anzi sicuramente lo è considerata la mia limitata esperienza, ma è quello in cui credo. E voglio che sia la vita stessa a contraddirmi, a farmi capire dove sbaglio, non qualcun altro. Così come non voglio essere io a dire a qualcuno come vivere la sua vita o in cosa credere... > rivela lei affrontando per la prima volta questo discorso a lei così caro con qualcuno. < Forse siamo più simili di quanto non credessi... forse al di là delle nostre esperienze possiamo capirci meglio di chiunque altro. Questa cosa mi risolleva. > le rivelerebbe lei con un nuovo sorriso ben più ampio dei precedenti. < Può essere un nuovo inizio. O una meravigliosa evoluzione. Potremmo diventare amiche. Amiche vere, sai? > l'espressione si fa ora quasi sognatrice, quasi lontana mentre fantastica su quello che sarebbe potuto essere da ora in poi il loro rapporto. < E lasciare alle spalle quella solitudine che hai sentito addosso troppo spesso > La guarda con rinnovata gioia, con entusiasmo, tendendo ora verso di lei la propria man destra, quasi come a voler trattare una pace o concludere un accordo. O forse lasciare alle spalle difficoltà e problemi e ricominciare insieme, daccapo, con una nuova risoluzione. < Pace? > domanderebbe allora, con fare candido, puntando le iridi color perla in quelle gemelle e ben più forti di lei. [chakra: on] [In stanza: vambracci e schinieri: resistenza 50 || tasca porta oggetti: tonici coagulanti, tonici per il chakra, bombe luce, fumogeni, bendaggi, fasciature, fuuda, manette anti-chakra. || porta kunai e shuriken: kunai, shuriken e carte bomba || zaino: scorte di cibo, vestiti, respiratore, occhiali monolente]

17:01 Mekura:
 La ascolta, sembra che capisca in parte, cosa sta passando lei, o forse è solo sconcertata dalla quantità di parole che le sono uscite fuori tutte da sole senza freno. Solleva le spalle mentre la sente e scuote il capo quando parla di Yukio ed Azrael <no no, nessun problema..per quello che riguarda l'akatsuki hanno sempre pensato o messo in dubbio che io fossi entrata solo per seguire Yukio, insomma che io fossi entrata solo per seguirlo> sorride tra se e se <oh bhe, si avevo anche l'intenzione di tenerlo sotto controllo...erano anni un cui era instabile avevo paura che esplodesse da un momento all'altro, ma non era il mio interesse connesso a quella corporazione...non so neppure io perché Yukio sia arrivato ad amarmi, non me lo ha mai detto e mi ha abbandonato più volte, prima che facessi lo stesso con lui...dando libero accesso alla sanguisuga che viveva già dentro casa, la situazione con Azrael è meno romantica di quello che potrebbe sembrare, all'inizio mi voleva avere solo perché ero l'unica che avevo osato dirgli "no"...con il tempo la lussuria si è trasformata in amore...per un po'> Si mette a sedere sul letto poggiando i gomiti sulle ginocchia prendendo un lungo respiro. <avevo già accettato il fatto che non mi sarei sposata e non avrei avuto alcun figlio con lui, io, lui e Ai, mi sembrava uno scambio equo, sopratutto per quello che avevo fatto e chi eravamo> scuote la testa prendendo un lungo, lunghissimo respiro continuando a guardarla mentre questa chiede di altri argomenti, del fatto che sia contenta che loro due abbiano parlato, della questione dei modo differente di vedere il mondo <è..un'argomento sempre verde e sempre delicato come se fosse la prima volta, un po' come dire quale è il meglio della vita> sogghigna ironizzando <qualcuno ti può dire che il meglio della vita sono i gatti e altri che dicono che il meglio della vita è schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare il lamento delle donne> scuote il capo ridacchiando a bassa voce mentre questa le dice che sono molto più simili di quello che sembra <non ha aiutato il fatto che sono, ero, in questi giorni molto gelosa di quello che sei diventata e di quello che hai> assottiglia le palpebre e porta una ciocca dietro l'orecchio destro <hai dei genitori, possibilità per il futuro, una persona che ti vuole bene, un lavoro che ti piace e probabilmente con il tuo atteggiamento amichevole sicuramente anche molti amici> abbassa lo sguardo <è come se tu fossi me...ma con un destino più sereno...e francamente ho sempre preferito evitare di starti troppo addosso e che tu incontrassi le stesse persone con cui devo avere a che fare io, anche se ho imparato a volergli bene, mi hanno portato via tanto...Kurako sopra tutti> è stato lui la causa per la quale ha abbandonato la polizia. Tace per un lungo attimo continuando a guardare il pavimento con lo sguardo vuoto. Quando poi sente che possono diventare amiche Mekura la osserva con uno sguardo disilluso, stringendo le labbra tra loro così come le mani. Osserva la mano e si solleva in piedi <...fa parte della mia natura, la malinconia a questo punto, ma magari...potresti avere una amica un po' depressa e che cerca di ferire tanto con la lingua quanto con le dita quando serve..è sempre utile conoscere una psicopatica violenta quanto inopportuna con competenza nello stalkerare qualcuno e con molta creatività nel farlo soffrire e sparire> sorride prendendosi in giro <pace> allunga la mano destra e cerca di stringerla in modo da scambiarsi questo gesto di pace, un primo gesto di pace. [ch on]

17:24 Kaori:
 Quello che Mekura le racconta circa il suo passato nell'Akatsuki e coi suoi "uomini" porta Kaori ad ascoltarla con estremo interesse ed in profondo silenzio. Le sembra davvero strano pensare che quello che avesse legato lei ed Azrael potesse essere il semplice capriccio di ottenere l'unica che avesse trovato la forza di rifiutarlo, ma dopotutto non può sapere meglio di lei ciò che c'era fra loro, no? I suoi possono essere solo pensieri, delle semplici sensazioni dovute al modo in cui Azrael aveva sempre ben parlato della Hyuga. < Eppure mi aveva sempre parlato così bene di te... Gli brillavano gli occhi quando ti nominava, non avrei mai creduto che potesse lasciarti così... > rivela lei con voce mortificata, sincera, abbassando di poco le spalle con fare sconsolato. Sebbene avesse quasi considerato il Nara come un amico è sempre stata conscia del fatto che non lo conosceva davvero. Avevano parlato qualche volta, erano state chiacchierate divertenti e piacevoli, ma questo non poteva essere abbastanza per rendere abbastanza stretto il loro rapporto, per permetterle di sentirsi in qualche modo legata a lui da più di una banale conoscenza. Rimane un po' delusa dalla verità circa la fine della sua relazione con la Hyuga e si ritrova ad ascoltare nuovamente il dire di lei. Annuisce di tanto in tanto prima di ritrovarsi a sgranare appena gli occhi quando l'altra ammette di essere diventata gelosa di lei nell'ultimo periodo. Aveva avuto la sensazione in un paio d'occasioni che fosse così, ma che ora le venisse confermato da lei rendeva la cosa più grande di quanto lo fosse in realtà. Schiude le labbra ritrovandosi a puntarsi un dito contro il petto come per indicarsi, quasi come a volersi assicurare che stesse parlando proprio di lei. < Eh? > sbatte rapidamente le palpebre con fare attonito. < Oh, beh, in verità devo dire che ora come ora credo di avere un solo vero amico. Hiashi > rivela lei con un mezzo sorriso fissando l'altra negli occhi. < Anche se in generale posso dire di andare d'accordo con il prossimo, questo non rende più facile avere degli amici. O forse è solo il fatto che personalmente do a questa parola un significato piuttosto profondo > andrebbe lei a dire stringendosi appena nelle spalle. < Non considero propriamente un amico una persona con la quale mi trovo d'accordo o che considero simpatica. Lo considero tale solo nel momento in cui sento di potermi fidare del tutto, in cui sento di potergli parlare di qualunque cosa, in qualunque momento o in cui sento di poter dire di conoscerlo almeno un po'. Forse sono un po' troppo dura nel considerare i rapporti con gli altri, ma in un mondo come il nostro fidarsi della persona sbagliata può portare alla tomba... > mormora lei abbozzando un piccolo sorriso. < Magari sono più stronza di quanto si creda > ridacchia leggermente stringendosi nelle spalle un'altra volta, per poi osservarla e capire ora come mai il loro rapporto fino a quel momento fosse stato così altalenante. Momenti di risa e chiacchiere spensierate fusi ad attimi di gelosia o incomprensione. E' come se Mekura parlasse con la se stessa che sarebbe stata con molti meno dolori alle spalle. Una visione che probabilmente ora le pare irraggiungibile dopo tutte le dure esperienze vissute. Va a sedersi Kaori accanto alla ragazza, sul suo letto, ben attenta a tenere le gambe chiuse e l'accappatoio a coprire quanto necessario. L'osserva e l'ascolta per poi aprirsi in una divertita risata e scuotere appena il capo con fare più allegro, più spensierato. < E tu potresti avere un'amica un po' imbranata e orgogliosa che di tanto in tanto scoppia come un petardo quando non riesce più a gestire i troppi pensieri che ha per la testa. Insomma, potresti accollarti un problema più che un'amica, quindi fai attenzione > ride lei portando una mano a coprire le labbra per poi vedere quella di Mekura andare a stringere la propria, quella che le aveva precedentemente teso in segno di pace. Il sorriso sulle labbra di Kaori va ora allargandosi ed illuminandosi e la porta a snudare i denti mentre cercherebbe di tirare verso di sé il braccio della Hyuga per poi cercare di abbracciarla in uno slancio di entusiasmo. Si sente molto più leggera ora e molto più felice di avere l'altra accanto. Non si erano mai capite davvero perchè non avevano mai parlato di cose realmente importanti. Avevano sempre e solo grattato la superficie e solo ora, per la prima volta, avevano rivelato se stesse. Se fosse riuscita ad abbracciarla Kaori tenterebbe allora di cingere le di lei spalle con le braccia, il viso poggiato sulla sua spalla destra, almeno per una manciata di secondi. < Vediamo di farla andare via questa malinconia, mh? Ci lavoriamo insieme appena avremo preso a calci nel sedere questi matti > le propone con il sorriso ancora stampato sulle labbra prima di andare a sciogliere l'abbraccio, sempre ammesso -ovviamente- che fosse riuscita a strappargliene uno. [chakra: on] [In stanza: vambracci e schinieri: resistenza 50 || tasca porta oggetti: tonici coagulanti, tonici per il chakra, bombe luce, fumogeni, bendaggi, fasciature, fuuda, manette anti-chakra. || porta kunai e shuriken: kunai, shuriken e carte bomba || zaino: scorte di cibo, vestiti, respiratore, occhiali monolente]

17:53 Mekura:
 Mekura abbassa lo sguardo verso il basso di nuovo quando sente le parole di Kaori <...anche io> afferma con delusione prendendo un lungo respiro <ma da una parte preferisco che lui sia altrove e cerchi la sua felicità piuttosto che pensare che sia morto da solo, scomparso da qualche parte> chiude gli occhi ripensandoci scuotendo la testa <e dall'altra avrei voluto ammazzarlo io, lo voglio ancora in effetti> sospira scostando la testa da una parte. <perché alla fine devo riconoscere che anche se le cose sono iniziate come sono iniziate farmi la corte per più di un'anno intero rispettando i miei spazi e aiutandomi a crescere Ai è sempre stato al di la dei suoi interessi più carnali> alla fine oltre alla delusione ha avuto modo di passare con lui dei momenti di pace e tranquillità, come quando ha mangiato con lui sotto il cielo stellato di Suna, l'amore sincero alla fine lo ha avuto, non c'è da lamentarsi.Quando la vede sedersi e risponderle la ragazza ridacchia <è una minaccia..> poi l'abbraccio, che lascia basita Mekura la quale rimane con questa che le abbraccia le spalle dandole una sensazione calda, confortevole e morbida. Lascia cadere la testa sulla spalla abbandonandosi all'abbraccio..quando è che l'hanno abbracciata? Azrael, mesi fa è una bella sensazione. Ricambia l'abbraccio in modo più tiepido. Forse, ha fatto male a rivelare così tanto di se, ma deve raccogliere quello che ha seminato e avere una persona come Kaori male non fa. <proviamoci, per ora dobbiamo pensare ad altro> non ha detto tutto, come ad esempio il fatto che ha sgarrottato un neonato e la madre ed altre cose brutte, ma per ora, anche solo pensarci le sembra fuori luogo.<c'è altro che vorresti sapere?> domanda Mekura guardandola negli occhi <....hum...ovviamente devo chiedere scusa anche a Raido, per le battute idiote e tutto il resto> solleva le spalle <davvero, non so che mi sia successo> le sembrava di essere la brutta copia di Kurona..e lei odia quella donna. [ch on]

18:08 Kaori:
 Un mezzo sorriso si delinea sulle labbra della chuunin quando ode il dire dell'altra. Comprende -anche se non del tutto- quel che l'altra prova in quel momento nei riguardi del Nara e prova ad immaginare come debba sentirsi tradita e arrabbiata per una fine così deludente di un rapporto che era stato così importante. < Fa più male quando ti ferisce qualcuno a cui tieni, non è vero? > mormora lei con fare mesto, non potendo dire di aver provato in prima persona una simile esperienza. < E' difficile persino essere arrabbiati... > e questo può saperlo solo parzialmente ricordando l'unica lite avuta con Raido diverso tempo prima. Si tratta di una situazione assai diversa, molto meno tragica e dolorosa naturalmente, ma in quel momento era comunque estremamente arrabbiata con lui e la cosa le faceva male fin dentro al petto, fin nelle ossa. Chissà quanto debba essere assai più forte questo sentimento per Mekura... Ma per ora basta tristezza, basta brutti ricordi e basta dolore. Per ora è tempo di risorgere e festeggiare. E' tempo di solidificare quello che può essere un bellissimo rapporto, il legame fra due anime fin troppo simili, da sempre incomprese dal mondo, che si son sentite fuori luogo più del dovuto. L'abbraccia con spontaneità, con trasporto, ritrovandosi a sentire le mani di lei andare a ricambiare la stretta poco dopo. Le fa piacere, è contenta di poter condividere questo momento con lei. Le sembra quasi assurdo -adesso- pensare che solo fino a poco prima si erano scambiate parole pesanti e sguardi torvi. E' felice però che ora sia tutto finito e che alla fine abbiano chiarito e che si siano scusate; crescere è anche questo, no? Ammettere i propri errori e capire di aver sbagliato. Si distacca dall'abbraccio, dopo un po', tornando a guardarla negli occhi e sorridendo con fare felice, soddisfatto. Annuisce quando Mekura le ricorda che al momento hanno altro a cui pensare e poi si ritrova a pensare con le iridi rivolte verso l'alto. < Mmmmhhh... al momento non mi viene nulla in mente. Sarà la stanchezza per il viaggio... ma avremo tempo per sapere altro dopo tutta questa storia. Basterà uscirne vive > ride appena, con un pizzico di amarezza, cercando di prendere la situazione con un po' di leggerezza. In realtà è una questione assai delicata, una missione piuttosto complessa, ma deve credere fino in fondo che riusciranno a realizzarla e tornare a casa sane e salve. < Oh beh è il caso che vi conosciate meglio anche voi, dopotutto > sorride lei decisamente più tranquilla ora all'idea di far conoscere i due. < Credo che capirà > annuisce poi, serena, tenendo su il sorriso rilassato. < Anche se una bella strigliata toccherà anche a lui. E' troppo impulsivo a volte... ci sono cose che tocca a me affrontare, come in questo caso. Fintanto che non sono in pericolo spetta a me affrontare i miei demoni o finirò col fare troppo affidamento su di lui e non voglio. > rivela lei con un mezzo sospiro, andando a puntellare le mani sul materasso alle sue spalle e alzando il capo verso l'alto, le iridi perlacee ad osservare il soffitto. [chakra: on] [In stanza: vambracci e schinieri: resistenza 50 || tasca porta oggetti: tonici coagulanti, tonici per il chakra, bombe luce, fumogeni, bendaggi, fasciature, fuuda, manette anti-chakra. || porta kunai e shuriken: kunai, shuriken e carte bomba || zaino: scorte di cibo, vestiti, respiratore, occhiali monolente]

18:26 Mekura:
 Parlando di Raido è evidente che si è sentito di mettersi in mezzo per mantenere non solo il controllo sulla situazione ma anche per evitare che loro due si beccassero e si prendessero a schiaffoni, cosa poi non troppo lontana ripensandoci. <hum...da una parte lo capisco, si trova in una situazione nella quale è in mezzo perché noi due lo abbiamo chiesto, una situazione tesa ed ha visto noi due andare di matto ed ha fatto quello che doveva fare> solleva un sopracciglio come se stesse dicendo mentalmente "tuttavia" <anche se, forse sbaglio, ma doveva lasciarti affrontare il discorso da sola, cercava di risolvere la questione ma dato che è un superiore di grado, la gerarchia vale eccome, ma eri in grado di affrontare il problema o quanto meno tentare> storce il naso e muove la bocca verso destra mentre ci pensa portando lo sguardo nella stessa direzione <non essere troppo severa, ha fatto quello che ha potuto con le parole sbagliate, "ragazzina" ad esempio> solleva le spalle ripensandoci <quello poteva essere davvero problematico un po' per tutti, partiva lo scontro appena fuori da Kusa> l'arcata del sopracciglio si fa sempre più acuta <tornando a noi, ho imparato un segreto dal fatto di essere considerati inadeguati> afferma Mekura osservando Kaori seriamente <ed è il fatto che nessuno se lo aspetta, è un grande vantaggio in battaglia e fuori se cercano di attaccarti. Non c'è bisogno di fare la prima mossa è il caso in cui l'attacco non è la migliore difesa, o di copiare qualcuno, basta accettarsi per quello che si è e lasciare scorrere, tu lo fai molto bene per carattere ad esempio, ma è la spiegazione alla storia del "lascio che sia il fiume a portare il cadavere dei miei nemici a me" ci vuole pazienza e molto spesso non da le soddisfazioni che servono ma alla fine tutti arrivano in quella "parte di fiume"> solleva le spalle < a meno che non sappiano leggerti dentro, alcuni lo fanno, ma il resto che cerca di trovare debolezze per ferirti e guarda solo la superficie, finisce per cadere in trappola, comportarmi in questo modo frivolo fin ora, è stato come invitare a farsi avanti dando una idea che non è vera rispetto a quello che sono> sospira <è una sorta di mimetismo sociale, esiste anche in natura> [ch on]

18:42 Kaori:
 < Sì, senz'altro si trovava in una situazione scomoda, ed essendo gerarchicamente il nostro superiore si sarà senz'altro sentito in dovere di fare qualcosa, non dico che abbia sbagliato a cercare di metter pace... ma so anche che in parte il suo intervento è dipeso dal fatto che ci fossi io di mezzo > chiarisce meglio lei. Sa che quella discussione aveva creato problemi non solo alle due ma anche allo stesso jonin e di questo è davvero dispiaciuta; ma d'altro canto è del parere che non sempre un caposquadra può risolvere le cose, che si tratti del kiriano o meno. I ninja son pur sempre persone e a volte neppure un ordine può riuscire a surclassare i pensieri ed i sentimenti personali. < Sono contenta che desideri proteggermi, davvero. Non voglio sembrare una ingrata. Mi fa sentire incredibilmente felice vederlo così preoccupato, ma a volte deve lasciare che sia io a combattere le mie battaglie. Per lo meno quelle morali, ecco. I rapporti con gli altri sono qualcosa che devo coltivare e curare da me, non è qualcosa che lui può gestire per me... per quanto, in verità, penso che io stessa finirei col comportarmi allo stesso modo in situazioni inverse > realizza lei con una mezza risata. < Oooooh, sembro una gran bella ipocrita eh? > ridacchia appena scuotendo il capo, prima di espirare piano. < Che casino > stringe appena le labbra con fare stanco tornando ad ascoltare le parole dell'altra ragazza. La guarda negli occhi udendo ogni concetto, ogni parola, ritrovandosi ad annuire al momento in cui comprende il senso dietro le sue parole. Effettivamente aveva già pensato di sfruttare questa cosa a suo vantaggio... lasciare che gli altri continuino ad avere quell'immagine debole e inaffidabile di lei per poi sorprenderli con le sue reali capacità. Ma a volte ha paura di sopravvalutarsi troppo, di credere di potersela cavare più di quanto in realtà non sia capace di fare. Non sa fino a che punto poter contare sui propri poteri, sulla propria forza, perciò è sempre rimasta bloccata in un limbo fatto di altalenanti considerazioni di sé. A volte si sente troppo debole, altre più forte di quanto qualcuno possa credere. E alla fine rimanere rinchiusa in una incertezza logorante. < Beh senz'altro può essere una tattica molto utile. Mi chiedo solo se io sia effettivamente così forte come credo. So che ho ancora un sacco da imparare, che sicuramente non sono neppure in grado si sfruttare la metà del mio potenziale totale, ma al tempo stesso mi sento più capace di quanto gli altri possano vedere. E non so se questa sia superbia, vanità o una semplice coscienza di me. > rivela lei rialzando nuovamente il capo verso il soffitto. < Come si può essere sicuri di questo? > domanderebbe allora rivolgendosi a lei, voltando il capo in sua direzione. < Lo sai? > [chakra: on] [In stanza: vambracci e schinieri: resistenza 50 || tasca porta oggetti: tonici coagulanti, tonici per il chakra, bombe luce, fumogeni, bendaggi, fasciature, fuuda, manette anti-chakra. || porta kunai e shuriken: kunai, shuriken e carte bomba || zaino: scorte di cibo, vestiti, respiratore, occhiali monolente]

19:15 Mekura:
 Ridacchia quando sente che è stata felice di sentirlo preoccupato <ti capisco> è piacevole, indubbiamente, un po' vergognoso ma piacevole. <come ho detto prima è umano> solleva le spalle in tutta risposta a Kaori quando si da della ipocrita <lo capisci e sai che avresti fatto una cosa simile perché vi volete bene e perché siete coscienti della situazione in cui stiamo andando incontro, avere queste situazioni da subito non è molto confortante> mugugna abbassando la testa e poggiando i gomiti sulle ginocchia <cerca solo di non essere troppo dura nella strigliata, neanche lui ha sbagliato dopo tutto> quando fa delle domande riguardo alla tattica, chiedendo se sia sicuro Mekura scuote il capo <hum...questa tattica è a metà una lezione che la natura stessa ci insegna e metà un gioco di dadi> Mekura distende il braccio e si sgranchisce prendendo un lungo respiro <facci caso, tutto quello che noi abbiamo imparato nel combattimento è derivato dalla osservazione della natura, il nostro stesso tipo di combattimento si basa sul piegare la forza dell'avversario contro se stesso e colpire con precisione, è molto simile ai serpenti sotto certi aspetti in quando alle nostre capacità di manovra ed alla mantide religiosa, o ancora in modo più iconico come un giunco che si piega contro il vento per non spezzarsi, allo stesso modo la tattica di apparire sofferente o più debole è utilizzato da molti animali per attirare l'attenzione o per distogliere l'attenzione da se, i furetti ad esempio si comportano in modo anomalo quando cacciano, non è insolito infatti che riescano ad avvicinare le prede facendo i buffoni, divertendoli prima di addentarli, alcuni tipi di uccelli si fingono feriti per attirare l'attenzione dei predatori su di se mentre il compagno porta in salvo le uova per poi fuggire, alcuni serpenti addirittura tendono a fingersi morti in caso di svantaggio per poi stringere la preda appena possibile o fuggire> mugugna Mekura guardando di nuovo Kaori <non c'è nulla di sicuro al 100%, bisogna fare dei tentativi, bisogna provare, la natura ha impiegato secoli di tentativi prima di raggiungere la perfezione, bisogna imparare a conoscerci, cosa non facile ed avere anche una buona base di recitazione, osservazione ed intraprendenza..senza contare una rapida velocità d'azione. Ma grazie a questo sistema quando ero genin sono riuscita a contrastare un' individuo completamente folle che è fuggito via per l'esasperazione> sogghigna <il problema è che dopo un po' mi ha cercato di nuovo perché voleva che fossi la sua regina> [ch on]

19:32 Kaori:
 < Oh beh, su questo non c'è pericolo > sorride appena lei stringendosi di poco nelle spalle. < Non riuscirei ad essere troppo dura con lui neppure volendolo. E' il mio punto debole... > rivelerebbe arrossendo appena nel fare quella timida ammissione per poi ritrovarsi a tacere nell'ascoltare semplicemente il ragionamento ed il discorso della Hyuga. E' una tattica rischiosa, pericolosa, che potrebbe funzionare o fallire a seconda di come spira il vento od il volere della dea fortuna. Si tratta di una carta disperata cui ricorrere nei momenti più difficili e che Kaori non sa bene se sarebbe capace di sfruttare al suo meglio. Recitare non è mai stato il suo forte, è sempre stata più un libro aperto in genere e perciò si ritrova a considerare quella strategia come una sorta di ultima spiaggia. Ma sono poi quelle ultime parole pronunciate dalla kunoichi che la portano a fissarla con fare sorpreso, le iridi dilatate e le labbra schiuse in una mezza risata sorda. < Di tipi strani ne hai conosciuti davvero tanti, eh? > andrebbe a sorridere lei, divertita, nell'udire quelle ultime parole. Un attimo di totale e serena pace prima di avvertire un brivido freddo ripercorrerle la nuca, la schiena. I capelli mezzi umidi, la pelle scoperta sotto l'accappatoio iniziano a farla tremare appena da capo a piedi. La notte è ormai tarda e il mattino avrebbe portato con sé un nuovo viaggio. Forse è giunto il momento di tornare nella sua stanza, di riposare un po'. < Ad ogni modo penso che sia ora di dormire. Domani giungeremo a Iwa, sarà meglio farlo da riposati > si ritrova quindi a dire andando a rialzarsi dal di lei letto, tornando in posizione eretta accanto a lei. < Sono contenta che abbiamo avuto modo di chiarire e di andare avanti. > aggiungerebbe dunque voltandosi verso Mekura e abbozzando un sorriso gentile, sincero. < Ti auguro una buonanotte, Mekura. Ci rivediamo domattina > la saluterebbe allora dirigendosi verso la porta e successivamente verso la propria stanza se l'altra non avesse voluto aggiungere altro per fermarla ed impedirglielo. [End ?]

20:07 Mekura:
 Quando afferma che Mekura ha trovato un sacco di tipi strani Mekura sorride <si chiama Kefka, un genjutser con delle crisi mistiche che vuole diventare il Dio di questo mondo...pensa è un pazzo vestito da clown, truccato di tutto punto, gli piace manipolare i corpi umani come se fossero fatti di cera, a suo piacere> sospira <eppure era interessante, maniaco e tante altre cose, irrecuperabile, ma per certi versi simpatico> alla fine ha ceduto all'idea con gli anni di apprezzare la follia per quello che è. <giusto e magari prima di andare a dormire posso continuare e finire di leggere il mio libro..> uno dei diversi che ha deciso di portarsi dietro come lettura per i suoi studi. <anche io> serve che ci sia calma tra loro due, ora deve solo parlare anche con Raido della questione, non c'è molto tempo e deve parlare prima che sia tardi, ma non ora. <buona notte Kaori, ci rivediamo domani e cerchiamo di partire ad un'orario buono> si solleva in piedi rimanendo infine da sola nella stanza tra i suoi pensieri. <hum...> mugugna guardando altrove iniziando a camminare nella stanza <bisogna trovare delle tattiche per limitare il byakugan...il nostro problema non è l'assenza di luce> schiocca le dita <ma l'esatto contrario> gli occhi Hyuga sono più sensibili alla luce rispetto al normale dato che sono in tensione [end]

In seguito alla piccola lite verificatasi alla partenza da Kusa, Kaori decide di far visita a Mekura nella locanda dove hanno passato la notte nel loro viaggio.

Le due parlano e affrontano i loro problemi con molta più calma ed una certa chiarezza. Fra scuse, spiegazioni, rivelazioni ed un inatteso abbraccio, le due trovano un nuovo punto di partenza da cui sperano di far nascere una sincera amicizia.