Entrata Fabbri- Furaya

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Che è tutta quest’aria di festa che si respira? Signori qui siamo ancora al lavoro vediamo di non farci contagiare dal natale, come il nostro solito signor Destino che ha abbandonato la scacchiera ed è immerso fino ai capelli dal marzapane e dal mascarpone, sicuro che tornerà all’opera con qualche kg in più, anzi molti se continua a mangiare mentre cucina! Hey fermo! Dai che la vita a Konoha va avanti! Torna qui!
No niente, oggi dovremo fare a meno di lui che NON MANGIARE IL PANDORO! Ecco, si sta pure finendo le provviste prima del dovuto. Ad ogni modo torniamo ad osservare qui che è meglio, spostiamoci da quel Fato pasticcione ed osserviamo un uomo tutto d’un pezzo, si tratta del capo dei fabbri il grande Toyama come l’avrebbe chiamato il Destino se stesse guardando, lui a differenza di qualcun altro di nostra conoscenza ancora è a lavoro e se ne sta nella sua fucina, la sua adorata base a forgiare cose, tra fuoco, caldo e sudore. Un omone di un metro e novantasei di altezza che sopra ai soliti vestiti semplici indossa un grembiule in pelle abbastanza spesso da permettere alla sua panciona di non scottarsi troppo, hai capito Destino? Panciona! La stessa che avrai tu se non la pianti. Ma dicevamo? Ahn sì al momento sta semplicemente battendo una spada vicino all’ingresso, all’aperto per evitare che la temperatura nella bottega salga troppo, i suoi ragazzi sono all’opera e come sempre c’è silenzio, nessuno è in vena di feste o di chiacchiere, il lavoro è ancora molto e in un villaggio di ninja non manca mai effettivamente

15:59 Furaya:
 < Fucina Toyama. > Sibila, alternando lo sguardo a destra e a sinistra. Alterna le inferiori leve, non troppo velocemente, mantenendo una velocità quantomeno costante. Non nasconde il proprio volto, bensì percorre la via che conduce alla Fucina a mento alto. Indossa uno Yukata corto di colore nero, con dei fiori di ciliegio disegnati lungo tutto il tessuto. E' stretto in vita da una cintura nera, fatta di tessuto simile a quello dello Yukata. Tra questa e l'abito, precisamente sulla sinistra, sorregge la Katana nell'apposito fodero. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una Tasca Porta Kunai e Shuriken, accompagnata dalla Tasca Porta Oggetti sul medesimo lato, precisamente sul gluteo. Tra i capelli, or corti arrivanti più o meno a metà collo, vi è il Coprifronte della Foglia in bella vista. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja di colore nero, metallici e resistenti, dello stesso materiale dei vambraci, posti sugli avambracci e nascosti dalle lunghe e larghe maniche dell'abito stesso. Alle mani, porta un paio di guanti anch'essi neri, con placca metallica al di sopra del dorso. Sui polsi, vi sono, inoltre, dei Fuda, all'interno dei quali ha sigillato la Falce ( a destra ) e la Naginata ( a sinistra ). Tutte le armi "pesanti" con sé, sono ovviamente avvelenate. Non è mai disarmata, neppure quando si trova all'interno del Villaggio né quando vi è un Clima prettamente pacifico. Dovrebbe raggiungere l'ingresso della fucina senza nessun problema, riuscendo persino ad intravedere il Capo Mastro all'opera. E' costretta ad alzare gli occhi verso l'alto, assieme al collo tramite movimento e trazione dei muscoli delle spalle e collo stesso. < Salve, è la Fucina Toyama, corretto? > Di lei volto che non dovrebbe passare inosservato. Ma è davvero sicura che intraprendere quella strada possa far per lei? Chissà. Il Destino par averla condotta qui, evidentemente per una motivazione valida. Respiro lento, battito regolare. Silenzio, mentre attende con delle piccole nuvolette che s'addensano fuori dalle labbra altrui, ad ogni singolo sospiro. [Chakra ON]

Il secco suono del metallo che viene battuto dal grosso martello nella destra dell’uomo è ritmato e dona una piacevole melodia a tutta la fucina con i ragazzi instancabili che adeguandosi al suo ritmo battono altro, infiammano, scaldano e raffreddano prima di dedicarsi ai clienti, prendere ordini, ritirare i pagamenti, anticipi insomma il solito tram tram. E poi una voce femminile che blocca il martello del capo, qualcosa che per un secondo rompe il ritmo del luogo, i ragazzi sembrano quasi persi, chi detterà ora il tempo? Ma non si danno per vinti, dopo quello che suona come un semplice istante, una pausa di un solo ottavo, tutto riprende mentre l’omone alza il capo o meglio lo sposta dal metallo alla donna <Sono io> replica fissando la kunoichi <come posso esserle utile consigliera?> la sua fama la precede quel tanto che basta per far fermare l’uomo <tu!> chiama uno dei ragazzini al momento liberi da impegni <serve qualcuno che continui qui> e con queste parole lascia l’impugnatura grezza e il martello, facendosi di lato lasciando che l’apprendista prenda in suo posto senza aggiungere altre parole, occhi sulla donna, flette il capo prima a destra poi a sinistra per donare sollievo ai muscoli del suo collo ora non più in tensione

16:16 Furaya:
 Si ferma innanzi all'omone, adocchiando anche le svariate ed altre figure ivi presenti. Non vi si sofferma più di tanto, poiché crede che qualcosa possa andare storto. D'altro canto, è una mani di fata, mani che al massimo hanno usato delle armi e che, solitamente, vengono utilizzate per comporre sigilli. Inoltre, è una fucina composta da soli uomini e lei è una donna. Mantiene la schiena diritta, le braccia rilassate lungo i rispettivi fianchi, mento alto, cosicché possa guardarlo direttamente negli occhi. < Piacere di conoscerla. > Austera, tranquilla e pacata al contempo, come tradizione, uso ed abitudini vogliono. < So che può sembrare strano.. > Gesticola con la mandritta nell'etere, mero gesto randomico. Unisce gesti alle parole. < ..ma mi piacerebbe comprendere le basi.. > Si corregge. < ..il Mestiere del Fabbro. > Lei ha la temperatura e la Lava gratuiti, d'altro canto, ma non è lì con l'intenzione di dimostrare, bensì di intraprendere un nuovo percorso e modo di lavorare, differente dal fare tatuaggi. Lavoro che ha seguito per anni, e nel quale è ormai fin troppo brava ed esperta. < Posso chiederle aiuto, dunque? Mi hanno riferito ch'è molto bravo in quello che fa. > Che poi sia vero oppure no, questo non le interessa poi tanto. Spera di ammorbarselo, di essere quantomeno convincente. Occhi azzurri che si rivolgono in quelli altrui, labbra che si arcuano in un piccolo sorrisetto. Gentile, sia nei modi che nei toni, come nel portamento e gesti. Al solito. Pare essere anche piuttosto calma, rispetto ai giorni precedenti. [Chakra ON]

Al loro fianco il ragazzo batte con i primi accenni di fatica quella Katana, la allunga senza tregua <il ritmo è importante> un semplice consiglio a quell’allievo che sembrava più preso dal fare tutto e subito piuttosto che farlo bene. Insomma senza nemmeno volerlo mostra a Furaya le sue abilità di insegnante <una richiesta che non mi sarei mai aspettato> incrocia le braccia sulla sua pancia, sì le ha proprio appoggiate comodamente sul panzone <ma da voi ninja non ci si può aspettare altro> continua quindi con quella spiegazione mentre la destra si alza, si sposta quel tanto che basta per grattarsi la barba, dubbioso. Potrebbe fallire, ci sono tante cose che potrebbero non andare se dovesse accettare a partire dal fatto che una donna in fucina condurrebbe a duna serie di distrazioni non da poco, specie se dotata di bellezza come Furaya. Sospira andando a toccare la spalla al ragazzino <lascia> e così il martello torna a posarsi <mostrami cosa sai fare consigliera, prova a battere il ferro come stava facendo lui e io deciderò se accoglierti> nulla di che no? Forse ma in questo modo potrà mettere alla prova sia la resistenza che la forza oltre che la determinazione. Si fa da parte e indica il metallo, il martello a terra, attende tornando a grattarsi la barba

16:50 Furaya:
 Occhi cristallini che si posano sulla figura del ragazzo, intento a battere il ferro della spada. Riporta velocemente lo sguardo verso il Capo Mastro, aspettando possa dire o fare qualcosa a riguardo. < Perché non se la sarebbe mai aspettata, se posso? > Cordiale, inarca soltanto il sopracciglio destro verso l'alto per il dubbio, la sorpresa di tale affermazione. < Ci si adegua a ciò che si può fare. > Si stringe nelle spalle al di lui secondo dire, piegando appena il capo di lato e aspettando il resto della presunta lezione, o come la si vuol chiamare. < Uh? > Si avvicina ulteriormente al posto di lavoro, notando il martello. < Se riesco ad usare una Zanbato.. > Mugugna, mentre entrambe le mani si adagiano ai lati del manico. Una poco più sotto dell'altra. Dita che si serrerebbero con celerità, ma al contempo efficacia. Muscoli d'entrambi gli arti, schiena e addome che si contrarrebbero per cercare di apportare quanta più forza possibile, atta a sollevare il martello. Non dovrebbe essere troppo pesante, ma non si sa mai. Ciò non toglie che andrebbe a sollevarla, portandolo a ridosso dell'arma da colpire. Inoltre, cerca di prender per bene la mira, cosa che non dovrebbe portare problemi, sicché per una semi-Houjutser la Mira è altresì qualcosa di fondamentale che, tuttavia, s'apprende già da Deshi. Per non parlare del fatto che utilizza colpi a distanza. Solleverebbe il braccio destrorso assieme al martello, il quale verrebbe poi fatto calare sì con forza - moderata - e anche con destrezza. Cerca di colpire esattamente il metallo, in modo tale che non erri né colpisca altrove sbagliando. La schiena sarebbe leggermente arcuata, gli occhi fissi su quanto sta per compiere. Spalle che verrebbero tenute in tensione. Un corpo gracilino che, lì dentro, potrebbe non essere utile alla causa quanto invece lo è fuori. Ciò non toglie che si sente sicura, capace di fare ciò per cui è andata in quella Fucina. < ..riesco a fare anche questo. > Ha visto la Morte in faccia così tante volte, che una prova di questo genere la reputa utile, ma al contempo facile. Esagera, forse. Ad ogni modo, solleverebbe e abbasserebbe il martello con costanza, sicché non deve essere frettolosa, bensì lavorare con efficacia, come gli ha appena sentito dire. [Chakra ON | Forza: 25]

Ascolta e osserva la donna continuando a riflettere tra sé e sé <oh perché non è posto che una donna di solito ama frequentare> replica semplicemente <sudore caldo e molta attività fisica> ed ecco spiegato perché non si aspettava una simile richiesta. Sorride appena poi <usare una zambato è ben diverso dal forgiarla> replica lui osservando il suo primo colpo <c’è molto da imparare qui> si avvicina alla donna <prima di tutto il ferro va battuto finchè è caldo e qui ormai si è raffreddato troppo> una piccola trappola eh <e poi una mano deve reggere il metallo mentre con l’altra si colpisce tramite il martello ma ha avuto un assaggio di quello che facciamo tutto il giorno> continua con quel discorso <la domanda è> allarga le braccia per andare ad includere metaforicamente tutta la fucina <è disposta a tutto questo?> attende con le braccia ancora larghe che la donna risponda, restando in silenzio poi

17:10 Furaya:
 < ... > Trabocchetto. L'Eroina della Foglia - come Raido l'ha definita - che si lascia fermare da simili sciocchezze. Arriccia il nasino, mordicchia un istante il labbro inferiore con l'ausilio dei canini. < Non m'importa del sudore da versare. Ho versato sangue, questo mi sembra il minimo. > Sibila, dandogli ancor le spalle col martello tenuto nella mandritta. < L'Attività Fisica, tra l'altro, mi sarà sicuramente utile per non lasciarmi andare alla sedentarietà da scrivania. > Lavora sovente in Ufficio, quindi passa lì gran parte del proprio tempo. < Ne sono consapevole. > Esplica, riferendosi alla Zanbato. < Ma ciò non toglie che voglio persino provare a forgiarla. > Tra l'altro, ha letto d'una tecnica Yoton che le permetterà, se appresa, di creare delle armi dal nulla, composte esclusivamente di lava. Con le conoscenze adeguate, può diventare inarrestabile e, dunque, vuole approfittarne fin quanto può. < Ovvio che c'è molto da imparare. Non sarei venuta qui altrimenti! > Aggrotta le sopracciglia, volgendo lo sguardo in sua direzione. E' dotata di caparbietà e orgoglio, elementi fondamentali se vuole apprendere qualcosa di relativamente nuovo ai propri occhi. < ... > Abbassa gli occhi verso la lama. < Quale temperatura serve per riscaldarlo? > Si presume che la temperatura ch'ella possa generare sia sufficiente. Tuttavia, vuole comprendere appieno ogni meccanismo esistente per forgiare armi. < Okay. > Mancina che s'avvicina al metallo, destra che ancora sorregge il martello come poc'anzi fatto. < Le ho già detto di sì. Sono disposta ad apprendere il mestiere, sono qui di proposito. Qualora avessi voluto rinunciare, non avrei neppure chiesto all'inizio. > Seria in volto e austera persino nel tono. Sicura di sé, delle proprie capacità, le stesse che suo padre metteva in discussione. [Chakra ON]

Annuisce a quel discorso, la donna mostra caparbietà e orgoglio oltre ad una buona dosa di sicurezza che di certo non guasterà mai in quell’ambiente, sembra soddisfatto mentre le tende la mano per riavere il martello <e sia allora> replica lui <puoi diventare mi allieva ragazza> semplice e coinciso mentre va a riprendere anche il metallo di quella che diventerà una Katana, grezzo per ora battuto e allungato <bisogna portarlo a fusione, la temperatura varia a seconda della lega, di che metallo è e di quanto è stato lavorato> continua poco dopo <ma sono tutte cose che ti spiegherò a tempo debito, non essere frettolosa> cammina per la fucina solo per rimettere “al caldo” la lama o quella che un giorno lo sarà <oggi c’è tanto lavoro quindi potrai solo osservare ma già da domani potrò seguirti e spiegarti le basi iniziando così il tuo apprendistato> continua poco dopo andando semplicemente a riprendere il lavoro, osservando quell’arma in attesa di vederla cambiare colore arrivare al punto di fusione senza tuttavia permetterle di sciogliersi, modellarla non vuol dire distruggerla [end]

Semplice Ambient di entrata nei fabbri per Furaya
Niente px, il lavoro è il tuo premio v.v

e adesso Fufu deve sudare male! ♥