"I ain’t no demon, Lord. But neither are you."

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con Kimi, Hanae

17:18 Hanae:
 Il quartiere Uchiha non ha dato i risultati sperati nelle proprie ricerche, niente di effettivamente utile legato al proprio passato si è mostrato, motivo per il quale il mezzo Seiun ha deciso di prendere una pausa dalla ricerca del proprio passato..c'è un presente al quale pensare e molti elementi in esso sono ormai prossimi all'arrivo-- o almeno dovrebbero esserlo, secondo la mente ancora inconscia degli eventi recenti di Katsumi. Kimi non si è trovata al rifugio dell'Akatsuki dal quale si è spostato l'ultima volta, motivo per il quale si è mobilitato rapidamente ed in incognito per il centro abitato del villaggio dell'erba, dove pare che ci sia stata l'avvistazione di un elemento piuttosto caratteristico della Doku: una farfalla dalle dimensioni più che spropositate. Ed è proprio tra la gente comune che si muove il possessore del mangekyo sharingan, inseguendo un'ombra. < ...tsk..> Lingua a schioccare sul palato, il capo ad inarcarsi verso il cielo per un'istante, la velocità con cui questo si scurisce potrebbe divenire un problema in breve tempo..motivo per il quale deve dar fondo alle proprie energie. Passi ad arrestarsi e occhi a socchiudersi per un solo ed etereo istante, concedendo alla propria mente di visualizzare chiaramente una prospettiva in terza persona del proprio corpo. All'altezza del plesso solare due diversi flussi di chakra ad addensarsi rapidamente, creando due globi dalle eque dimensioni che vengono rapidamente sospinti verso l'alto, con lo scopo di raggiungere il nervo ottico. Da quest'ultimo le pupille, così da dar vita da una naturale reazione con il proprio gene sopito..lo sharingan. Entrambi gli occhi a bagnarsi nel colore del sangue, una rotazione repentina della pupilla fa seguire lo spuntare di tre piccole virgole nere, le tomoe, collegate da un cerchio nero. Lo sharingan di un Uchiha esperto, non più il suo limite..ma se qualcuno erroneamente vedesse un mangekyo sharingan attirerebbe troppo l'attenzione. A coprire il corpo una lunga mantella nera, priva di qualunque stemma a causa del suo attuale scopo, dotata di un cappuccio indossato per celare la propria identità. Al di sotto un giaccone nero che giunge alle ginocchia, un paio di pantaloni dal colore omonimo ed infine un paio di stivali. All'aprirsi degli occhi tutto dovrebbe dipingersi di due nuove ed uniche sfumature: nero e rosso. Per lo più le persone presenti sono avvolte nel nero, rappresentante individui comuni e privi di chakra, e tra questi sicuramente meno avvolti in un rosso cremisi più o meno denso. Capo a inarcarsi nuovamente verso l'alto, dovrebbe vedere chiaramente una creatura nel cielo, sia esso più o meno nero. E grazie al livello di dettaglio dello sharingan riuscire a riconoscere una delle accompagnatrici di Kimi. Il proprio chakra viaggia rapido e di conseguenza fuori dai propri tsubo, mosso come fili di chakra ad una velocità indicibile verso la stessa farfalla..con lo scopo effettivo di raggiungere direttamente la sua mente, chiuderla in un genjutsu così da poter inviare un segnale a livello uditivo. "Sono Katsumi, se stai accompagnando Kimi diglielo e dille di fermarsi. Sono al vostro seguito adesso." [ Sharingan III tomoe attivo] [ illusione un senso - udito sulla farfalla]

17:41 Kimi:
  [stanza] Dopo l’incontro con Mekura ha provato, in qualche modo, ad essere più discreta a mostrarsi di meno ed è per questo che se ne sta n una delle stanze di quella casa che probabilmente è ormai un luogo di divertimenti sfrenati più che un ostello per tutti i viandanti che hanno la pessima idea di passare per quella zona. Se ne sta sdraiata a terra, tra la polvere, con i capelli bianchi abbandonati in quella sporcizia, dietro alla sua testa il letto che ha comunque evitato, a giudicare dai rumori sentiti fino a quel momento ma soprattutto al livello di igiene delle stanze è decisamente meglio poggiarsi al ruvido legno, le sue ferite sono in via di guarigione, il rossore è ormai scomparso e rimangono solo due grosse cicatrici, anzi tre. Una sull’addome lì dove le hanno estratto il feto e due sulla schiena in corrispondenza dei due reni che le sono stati trapiantati. Le labbra sono ancora consumate dal fuoco nero mentre il resto del volto è scavato a causa della fame, gli occhi sono dotati di un colorito rosso intorno alle iridi, segno di un pianto che è arrivato ad asciugarla, gli occhi sono secchi. Eppure per quanto se ne resti nascosta in quel buco rimane in contatto con Hisoka, mandata all’esterno come tutti i giorni, per controllare ciò che avviene intorno a lei, per essere sicura che nessuno la stia cercando, si sente braccata, non c’è istante in cui la paura di venir catturata nuovamente non la assalga, non c’è istante in cui la paranoia non la porti a sospettare persino degli scarafaggi che attraversano quella stanza e lo si può notare dalle vistose occhiaie che segnano quel volto cadaverico, la palpebra sinistra è calata così che lei possa osservare attraverso gli occhi della sua farfalla, evocazione che non obbedisce alla richiesta di Katsumi, incastrata in quel genjutsu, proteggendo da tutti la sua evocatrice che ancora non si avvede del suo pericolo, vola Hisoka in cerchio proprio sopra il palazzo nel quale lei ha trovato rifugio quasi a voler suggerire all’Uchiha qualcosa senza però esporre troppo Medusa, quasi a volerla proteggere persino da sé stessa. Kimi però è sdraiata, con un occhio guarda il soffitto ancora inconsapevole di ciò che sta avvenendo fuori, Hisoka non riesce a riconoscere la figura di Katsumi per quanto la stia cercando e proprio per questo nemmeno lei può rendersene conto. Indossa oggi altri stracci rubati chissà dove, un intricato kimono rosa che le sta anche fin troppo largo, legato malamente intorno alla vita con un obi bianco, le maniche sono strappate in più punti, sporche di sangue nella parte degli avambracci, bruciacchiate anche intorno alle gambe, un abito che sembra aver passato l’inferno anche se non è poi così semplice capire se le ferite sono di chi lo indossava prima o di chi invece lo porta ora. Il tempo scorre ma non per lei, immobile con il respiro lento e cadenzato, paura che si mischia a disperazione mentre la sua mente elabora piani, vendetta, sta calcolando nel minimo dettaglio le mosse da fare, per quanto lei non sia mai stata una in grado di pianificare davvero, probabile che si stia limitando al come torturare e non come arrivare a quel punto [chakra on][hisoka][occhi dell’ade]

18:04 Hanae:
 Il genjutsu riesce a collegare le due menti sul livello uditivo, il messaggio giunge chiaro a quella figura ma non giunge reazione alcuna. Avrebbe forse dovuto usare maniere più esplicite? Probabilmente no, sempre che il posto sopra il quale la farfalla si muova non sia totalmente casuale. Kimi si trova lì dentro? Lo sguardo si abbassa, il genjutsu che da prima ha afflitto la farfalla va a sciogliersi, lasciando sommariamente una spesa nulla di chakra alla figura di Katsumi. Accelerazione repentina del moto del proprio corpo, uniformi tra loro i passi, facendosi spazio tra eventuali civili per potersi trovare prossimo alla "locanda" stessa. L'udito è il primo ad analizzare quel luogo, i suoni provenienti dall'interno presentano da sè il luogo e allo stesso momento fanno chiedere a Katsumi se effettivamente la Doku possa trovarsi in quel luogo. Cosa sta facendo nella zona probabilmente più degradata del villaggio dell'erba? E' questione di pochi minuti per raggiungere un luogo ben migliore qualitativamente parlando; ma non importa. Il capo permane leggermente chino per far sì che il cappuccio indossato ed una lieve penombra siano in grado di nascondere quanto necessario il colore dei propri occhi. L'olfatto ad accompagnare l'analisi del luogo, ormai decretato in tutto e per tutto pessimo. Alcool, fumi..chissà cos'altro si confonde in tali miscele. E qualora nulla fosse d'intralcio, non esiterebbe ad entrare. Lo sguardo scivola da subito sulle prime evidenti fonti di chakra, sempre considerando che degli shinobi..qualunque sia il loro grado, possano trovarsi in un luogo tanto scadente. Un'analisi rapida a ciò che incontra a primo impatto, per la maggior parte sempre tutto sfumare su una triste scala di neri. Persone comuni, qualcuno che tenta in qualche modo di alleviare l'inutilità della propria esistenza con qualche misterioso intruglio, un luogo frequentato a occhio dalla massa povera. Lo sharingan dunque passa ad analizzare i lati del luogo, porte..finestre, anche i più piccoli spiragli. E' così che, a men che di particolari avvenimenti, dovrebbe riuscire a intravedere una forma totalmente attorniata dal rosso cremisi rappresentante l'energia del chakra, tramite un foro nello scadente legno del luogo, tramite uno spioncino o anche soltanto lo spazio per inserire una chiave. Energia che potrebbe spiegare la presenza di Hisoka sopra quella struttura, come se stesse vigilando qualcuno. Si muove per questo verso quella fonte, dovrebbe raggiungere in breve la porta che lo separa dalla presenza di Kimi..ingenuo di quanto sia accaduto ancora. Braccio sinistro a tendersi verso l'alto e nocche della mano a battere un paio di volte sulla porta, per attirare l'attenzione di chiunque sia all'interno. < Sono Katsumi. > Si scosta appena, nella speranza di aver trovato la persona giusta e di trovare aperta la porta. [sharingan lvl III attivo][Chakra attivo]

18:20 Kimi:
 Complice la farfalla Katsumi si avvicina a lei senza che possa accorgersene, la farfalla continua a scandagliare quel luogo mentre lui è sempre più vicino, la trova senza nemmeno troppa fatica ma c’era da aspettarselo. Sente bussare su quella porta, un rumore sordo in grado di farla risvegliare dal suo torpore. Apre la bocca mentre la guancia destra va verso il pavimento così da puntare gli occhi sulla maniglia, come per controllare che nessuno stia forzando quella debole serratura, sta per maledire chiunque ci sia dall’altro lato, cacciarlo ma la voce dell’uomo giunge alle sue orecchie bloccandola, lasciandola di pietra, congelata, incapace di ragionare. No non ha mai pensato a quell’incontro, non ci aveva mai riflettuto ma avrebbe dovuto saperlo. Si alza, incapace di ragionare e spalanca entrambi gli occhi interrompendo così il legame con la farfalla. Scatta in piedi decisamente più agilmente di quanto ci si potrebbe aspettare viste le sue condizioni psicofisiche, occhi spalancati e corpo preso da vari tremori, il panico. Lui è davvero lì? Cosa vuole? L’ha abbandonata? Quante domande si affollano nella sua testa sull’orlo del tracollo. No non è pronta ad affrontarlo. La mano sinistra si posa sulla sua pancia, in silenzio, bocca appena spalancata mentre la destra si alza, trema la mano così come tutto il corpo. A fatica il pollice viene portato verso la bocca, i denti come una ghigliottina calano così da riaprire la solita ferita, sangue avvelenato che si mostra sulla pallida e fredda mano, fletterebbe nuovamente le gambe così da imprimere la mano sul terreno <Umiko> mormora lei, annullando così il contatto con Hisoka libera di tornarsene nell’Ade. Dovrebbe quindi apparire tra lei e la porta una farfalla dalle ali blu, un tenero azzurro verso le punte mentre il blu notte conduce al nero verso il corpo. Eccola lì l’ultima sorella con cui ha sviluppato un legame, proprio lei ora viene evocata a protezione del suo corpo. Non parla, per ora si limita a tremare come un animale braccato <rallentalo> mormora ancora dando una semplice e facile istruzione alla bambina dell’ade. A causa dei suoi movimenti il petto si è scoperto lasciando intravedere non solo la parte superiore del seno ma anche le cicatrici che ormai anni fa si è autoinflitta, la bruciatura con il simbolo dei cacciatori di taglie e soprattutto la scarnificazione con il “K-21” un codice il cui significato per lei continua a variare e che ora reca nuove ferite, segni di graffi a rovinarlo, quasi avesse provato a rimuoverlo così come le è stata rimossa la vita dall’addome, così come quel clan ha semplicemente tolto dalla sua vita felicità e speranza [chakra 70/95][Umiko]

19:05 Hanae:
 Rimane immobile davanti alla porta per degli istanti, quella fonte di chakra tanto intensa non appartiene ad un ninja qualunque, e dopo aver visto una farfalla sopra la struttura è quasi certo di cosa trovare dietro quella porta. Eppure..sarebbe forse meglio non saperlo, no? L'insaziabile curiosità umana e la determinazione stessa non sempre sono elementi benigni. Tuttavia sente qualcosa venir mormorato, suoni..microscopici spostamenti, elementi che soltanto lo sharingan assieme alla propria mente possono essere generalmente notati. < Kimi! > La voce si altera appena nel volume, c'è qualcosa di profondamente sbagliato nelle reazioni altrui. Qual'è il problema? Perchè non risponde? La mano scivola sulla maniglia, ma la porta pare essere serrata con chiave. Rapidamente le proprie braccia ad incrociarsi all'altezza del petto per comporre il sigillo apposito caratteristico di una specifica tecnica. Chakra a condensarsi tra le mani e ad essere plasmato affianco a sè nella forma desiderata; in questo caso sè stesso. Mantello a coprire il corpo, vesti eleganti al di sotto, un paio di pantaloni e stivali neri. Sul volto compare lo stesso sharingan macchiato di un color cremisi, capelli bianchi come neve e pelle chiara..in contrasto con le stesse vesti indossate. E tramite queste informazioni, assieme ad altri dettagli quali altezza e peso, andrebbe a creare un involucro della propria figura, riempito conseguente di solo chakra..in contatto con la propria mente. < Tieni sott'occhio il locale dall'esterno..> un sussurro a quella forma appena creata, accompagnato da preciso ordini mentali che indicano di segnalare ogni fonte di chakra in movimento direttamente all'Uchiha. Deve tentare di comprendere..è seguita da qualcuno? E' in fuga? Poche sono le spiegazioni al perchè si trovi in un luogo tanto sporco e affollato. Lo sguardo torna su quella porta, le nocche tornano a battere un'ultima volta prima di tornare al silenzio. Braccia a scivolare lungo i fianchi e le sole labbra a schiudersi appena. < Apri la porta, sei scomparsa da più di una settimana ormai! > E nonostante tutto quel tempo non sia stato sfruttato per cercarla, si limita a sfruttare la data del loro ultimo incontro in maniera approssimata. Non tiene spesso conto dei giorni che intercorrono tra un evento e l'altro, quasi ignora l'esistenza di calendari e orologi..essendo il tempo una cosa fin troppo relativa a causa dell'esistenza di determinate abilità e tecniche. Lo stesso sharingan è la dimostrazione che il tempo è più relativo di ciò che si crede. Inspira profondamente, ancora nulla. < Aprirò la porta con la forza se necessario. Perchè ti nascondi!? > Non sa come trattare quanto sta avvenendo..gli manca un importante tassello del puzzle. [ Chakra 64/90] [sharingan III tomoe attivo] [Moltiplicazione superiore del corpo estrema con 20 punti chakra]

19:26 Kimi:
 L’ordine dato alla farfalla è chiaro e molto semplice, rallentare l’avanzata di Katsumi. A lei si affida quindi mentre andrebbe a sfruttare quel legame con l’ade per comporre i sigilli di serpente e drago. Uno stretto legame il suo con quelle evocazioni abbastanza da permetterle di evocare al suo fianco un’altra creatura, piccola lei, dalle dimensioni comuni, gli occhi si chiudono mentre andrebbe a riversare nell’insetto il suo chakra, le ali bianche dalle piccola si limitano a trovare una nuova luce, svolazza quindi andando verso la finestra <conto su di te> le palpebre si aprono nuovamente, lasciando che le iridi ancora piene di terrore si puntino su Umiko già presa comunque a fare altro. La seconda farfalla evocata dovrebbe poter trovare con estrema facilità un’uscita da quella catapecchia, verso la strada. Tra il rischio di esporsi ed essere bracata e quello di affrontare la verità sembra aver deciso di rischiare nuovamente la sua vita, infatti semplicemente una volta raggiunta la massima distanza con l’insetto lei andrebbe a teletrasportarsi, letteralmente prendendone il posto, fuori dalla stanza, passando per la finestra e coprendo i restanti metri che le restano dal terreno cadendo, a terra andrebbe a poggiare i piedi flettendo le gambe e spostando in avanti il baricentro così da reagire proprio come una molla ed evitare danni agli arti inferiori o ripercussioni su quella schiena già provata dal trapianto dei reni. Ma intanto all’interno della stanza sta accadendo altro infatti la farfalla è andata a spostare il suo chakra verso l’esterno, fluendo dalla membrana delle ali e andando così a legarsi, teoricamente, con l’umidità dell’aria, questo dovrebbe far sì che nella stanza si formi una coltre scura di nebbia dai poteri paralizzanti, proprio mentre Kimi si proietta all’esterno <papà!> esclama la farfalla che interpreta a modo suo le indicazioni datole dalla shinobi. Non c’è nessun problema no? Insomma è una farfalla che parla, certo se solo non fosse proprio quella. Infatti lei è la bambina dell’ade, una voce innocente e infantile dovrebbe poter giungere chiaramente alle orecchie di Katsumi, rallentarlo, permettere all’evocatrice di fuggire da una verità inconfessabile, da un torto subito di cui comunque non riesce a liberarsi, si sente responsabile. Ha perso sua figlia solo per debolezza, ha giurato di non aver bisogno d’essere difesa e poi tutto le è crollato addosso, come può ora affrontarlo? L’unica speranza per lei è la fuga[chakra 58/95][Umiko ch:55/70- velo dell’ade][scomposizione dello shinigami]

20:02 Hanae:
 Immobile, in attesa..quelle parole sembrano non essere riuscite neanche a far esitare per un'istante la figura altrui..il proprio battere sulla porta non causa nessuna reazione. Rimane fermo davanti a quella piccola forma legnosa che lo separa momentaneamente da Kimi, tutt'attorno a sè il vociare dei presenti inizia a diventare fastidioso..ogni parola, risata, qualunque suono lo sta irritando. Una reazione della propria mente ad una sensazione di ansia, se non risponde è perchè è successo qualcosa..perchè sta per succedere. Perchè qualcosa NON sta andando per il verso giusto. Inspira profondamente, ma non è abbastanza per calmare sè stesso ed un battito che va crescendo con un senso di preoccupazione. Ad aggiungersi adesso il proprio clone posizionato appena precedentemente fuori dal locale che segnala la presenza di più d'una fonte di chakra presente, in questo caso Kimi, Umiko, ed una farfallina più piccola. Segue quello stesso richiamo dalla voce di una bambina, come se lo volesse richiamare. < PERCHE' TENTI DI FUGGIRE!? > è un urlo adesso, che sicuramente potrà coprire quei pochi metri di distanza dalla figura della Doku, e forse raggiungere e distrarre anche qualche semplice individuo che si intrattiene nei più svariati modi. All'altezza della bocca dello stomaco questa volta non si compone un solo sigillo, ma una serie di questi ultimi: cane, topo, tigre e bue. Quei sigilli danno l'avvio ad una tecnica che si nutre dell'essenza dello stesso Katsumi. Un'essenza color nero pece derivante dall'anima di un umano, essenza che si mischia omogeneamente al chakra e alle proprie abilità nel genjutsu per creare un'abilità che lavora in un raggio tuttavia limitato per quello che normalmente può fare con altre tecniche. Quell'essenza si sprigiona attorno a sè con fare repentino, agitata come un maremoto di spirali e mulinelli ma consistente anche meno dell'aria..in grado di sorpassare elementi solidi e non con lo scopo di catturare qualunque cosa si trovi nel proprio raggio d'azione. In questo caso, quell'essenza viene concentrata soltanto a forma di mezza circonferenza dinnanzi a sè..ond'evitare di investire gran parte del locale, nel peggiore dei casi pochi individui. Ma lo scopo è raggiungere Kimi..e qualunque cosa la stia accompagnando. Quell'energia dovrebbe investire la farfalla e la stessa Doku appena teletrasportata oltre la finestra. Una forma di terrore psicologico che normalmente potrebbe non essere tanto impattante, ma che in un genjutsu viene amplificato al punto tale dal non permettere di controllare le proprie emozioni. Ed assieme a quello, immagini rapide a viaggiare per la mente dei coinvolti..immagini della propria morte. Per mano di una lama, per mano di una tecnica, per mano di un viso che già ha fatto del male. Ma il punto focale di tutto ciò è semplicemente...costringere uno stato di paralisi totale del corpo. < Usa la manipolazione del chidori sul chiavistello, contieni il raggio. Usa una palla di fuoco multipla sharingan se c'è qualcuno ma non è Kimi, poi sparisci. > Questo è l'ordine dato al proprio clone sottotono, per non allarmare nessuno nel locale; ed è a seguito di ciò che L'uchiha..il reale Uchiha, si muove per uscire dal locale e fare il giro..quindi..raggiungere l'esterno della finestra, dove il proprio genjutsu potrebbe aver bloccato qualcosa. < DI' QUALCOSA! > Ancora prima di - eventualmente - raggiungerla un altro irritato richiamo. [ chakra attivo - 15 ] [ Paralisi - genjutsu 125 ] [ Chakra clone 5/20] [Paralisi 2/4 - Movimenti ] [turni massimi paralisi 4]

20:48 Kimi:
 La farfalla viene catturata proprio come lei che una volta atterrata si limita ad essere paralizzata, vittima dell’ennesimo genjustu che le viene imposto dall’alto senza permetterle davvero di sfuggirne. Bloccata a terra ora con le gambe flesse, prima di poter semplicemente scappare via, immobile con Umiko che nella stanza intanto dovrebbe aver comunque creato quella nebbia. Un buon tentativo forse ma inutile, ancora una volta incapace di fuggire o salvarsi e lei vorrebbe uccidere gli Uchiha? Distruggere un clan simile con quel potere? Impossibile. Dentro di lei si fa strada quella tremenda verità mentre si mostra finalmente a Katsumi, ammesso che la riconosca subito ovvio. Capelli bianchi che le arrivano appena sotto alla nuca, scompigliati e con della polvere tra i ciuffi, viso magro, tremendamente scheletrico con gli occhi azzurri completamente privi di luce, contornati dal rosso dato dalla secchezza delle iridi, le occhiaie sono poi le assolute padrone su quel candore della pelle al tutto va ad aggiungersi quel kimono rosa troppo grande per lei dai lembi bruciati e le maniche strappate, macchie di sangue sugli avambracci. Infine il tessuto si è aperto lasciando ben visibile parte del petto e quindi come già detto le sue due solite cicatrici, il “k-21” che reca decisamente troppi graffi per essere un caso, eppure la scollatura con quel tentativo di fuga si è ampliato lasciando intravedere la punta della ferita sull’addome. Ed è solo con gli occhi che lo fissa, che quasi urla, lo implora di liberarla, di permetterle di esprimersi e di fuggire se vuole. La cosa peggiore per lei ora è essere ancora una volta preda di quegli occhi, iridi che la costringono continuamente in un mondo che non le appartiene, che piegano la sua mente e giocano con il suo corpo al solo scopo di sentirsi potenti, di mostrare la loro forza. I muscoli sono tesi e non c’è lacrima sul suo volto, quelle le ha finite da ore ormai, non c’è nulla che riesca a piangere, nemmeno il sangue basterebbe ad esprimere il dolore e soprattutto l’umiliazione in quel momento, si sente sconfitta ancora una volta, violata nel più profondo laddove nemmeno lei è in grado di guardare ci arrivano sempre quelle illusioni. Le tolgono persino il potere che dovrebbe avere su sé stessa[chakra 58/95][Umiko ch:55/70- velo dell’ade][scomposizione dello shinigami]

21:26 Hanae:
 Il proprio clone buca quel chiavistello, fruscio elettrico ad accompagnare quel gesto ma nulla a fermarlo..la porta a schiudersi appena e a mostrargli nebbia. Nebbia che non mostra effettivamente nessuno all'interno di quella piccola stanza, motivo per il quale nessuna palla di fuoco viene scagliata, lasciando solo quel fumo creato dalla farfalla diradarsi appena per il suo raggio. Intanto, a fare il giro del locale la figura dell'Uchiha, il suono degli stivali udibile ad anticiparne il movimento, un rumore pesante, adatto all'espressione del volto. Fronte corrugata e sguardo assottigliato. Svolta dunque l'angolo che lo separa da dove la lei è uscita, capo dell'Uchiha a chinarsi verso il basso per osservare ciò che il proprio genjutsu ha catturato < Dun-- > ...e poi quell'immagine. Capelli bianchi..scompigliati e sporchi, ben lontani dal corvino di Kimi. Il corpo stesso sembra essere letteralmente uscito da torture, lo sguardo, il modo in cui le iridi sono cerchiate da insonnia e chissà cos'altro. Lo sguardo scivola ulteriormente verso il basso, un vestito che sembra essere stato strappato da chissà quale luogo. Le labbra dell'Uchiha a schiudersi appena, sorpresa..impossibilità a trovare parole..non è kimi? Purtroppo lo è. Riesce a riconoscere quel K-21, devastato da graffi..segni che racchiudono in maniera esplicita cosa vogliano rappresentare. E scendendo ulteriormente quello che sembra essere il punto di una ferita cucita..il segno di una cicatrice, sembra proseguire verso il grembo..laddove dovrebbe trovarsi Yu-- dov'è Yume? Il passo si arresta totalmente ed il corpo sembra paralizzarsi tanto quanto lo è quello di Kimi. Quel grembo normalmente pieno adesso sembra sull'orlo di collassare su sè stesso, vuoto e privo d'una seconda anima al suo interno. Dov'è finita? <...> Un passo avanti, due indietro. Il battito cardiaco ad accelerare..lo sguardo a fermarsi in tutto e per tutto su di lei. < No..> Un binomio di lettere che fuoriesce dalla gola a fatica. Uno scatto in avanti repentino, il corpo a gettarsi d'impulso a pochi centimetri dalla figura altrui, a poggiare sulle ginocchia il proprio peso per portarsi allo stesso livello altrui. Iridi cremisi a riportarsi sullo sguardo di lei..sul volto rigato per chissà quante ore da lacrime, fino al lasciare soltanto una sorta di ..vacuità. < Yume..> Al pronunciare quel nome..quel semplice "sogno" una fitta si ripercuote per il petto, come quando fu trafitto da Izanagi al cuore. < Dov'è Yume..? > Il flusso di chakra che paralizza la figura dinnanzi a sè ad essere istantaneamente bloccato, così come ciò che limita la farfalla nella stanza dove si trovava precedentemente. Lo sguardo scivola dagli occhi a ciò che rimane delle labbra altrui. < Cosa.. ti hanno fatto.. > Negazione, confusione..non c'è esatta risposta nel dire cosa stia provando ora. L'ira precedentemente cumulata svanisce al vedere ciò che gli viene posto davanti, lasciando soltanto il desiderio di fuggire via..lo stesso che ha violentemente negato poco fa alla Doku. [ chakra on ] [sharingan on] [clone e genjutsu off]

21:42 Kimi:
 Non può negarsi a quella vista, non può nemmeno distogliere lo sguardo, abbassare il capo, inerme davanti a lui e al suo straziante dolore eppure non c’è empatia in quel momento solo rabbia, per ciò che il suo clan le ha fatto e per ciò che ora lui ha fatto. Abbandonata a sé stessa e alle mani di quegli uomini che senza pietà le hanno semplicemente strappato la figlia dal grembo. E appena il chakra cessa lui potrà sentirlo quel respiro, quasi un urlo soffocato mentre con la bocca aperta, anzi i denti, respira a pieni polmoni, riempiendoseli, bruciano per la violenza con cui immette aria <VATTENE!> un urlo che sa di disperazione, di paura, di terrore e di rabbia, un urlo che la mostra per ciò che è ora, semplicemente un’ombra di sé stessa. A sentire quel nome la mano destra si alza, in direzione del petto, in direzione della scarnificazione, le unghie con forza cercano di affondare nuovamente nella carne, per graffiarsi, grattare via quel codice da cui ora vuole solo scappare ed è proprio ciò che fa, semplicemente abbassa il volto e si gira, pronta a fuggire. Si volta con il busto lasciando che i suoi piedi si preparino a quello scatto, Umiko libera anche lei si limita a spaccare la finestra e parte degli infissi in legno marcio, per poter raggiungere Kimi. Vetri infranti, come i loro sogni, che andrebbero quindi a ricadere rallentando il tempo ai suoi occhi, come se stesse vivendo tutto a rallentatore, istante per istante. Da le spalle ormai a Katsumi e abbassa il capo mentre le ginocchia si fletterebbero così da permetterle di spostare il busto in avanti, piegare il baricentro. Un mostro, devastata nel corpo e nell’anima, incapace di ammettere a sé stessa cos’è accaduto, incapace di guardarlo in faccia, arrabbiata per ciò che le ha appena ricordato, furibonda contro un potere che non aveva mai temuto fino a quel rapimento. Non riesce a piangere, non ne ha più la forza eppure ne sente la necessità, vorrebbe disperarsi ancora, starsene a piangere da sola mentre la sua mente partorisce idee di vendetta, sangue, sterminio insomma vorrebbe solo potersene stare da sola a leccarsi quelle ferite che tanto non riuscirà mai a curarsi del tutto, segnata per l’eternità ancora una volta. Inizierebbe così a correre con le gambe che appena la sostengono, finendo per rallentarla, troppe emozioni che la colgono tutte insieme, troppo dolore, troppa rabbia persino per ciò che si era abitata a sentire. Come potrà lui non odiarla? Come potrà lei non odiarlo? Non ha difeso la loro creatura e al contempo è stata brutalmente abbandonata da tutti coloro che le avevano professato amore, da chiunque dicesse di volerla proteggere[chakra 58/95][Umiko ch:55/70]

22:36 Hanae:
 Sembra una storia già conosciuta..qualcosa di cui lo stesso Uchiha conosce la fine già dall'inizio. Sì..un flashback rapido si inoltra in direzione della sua ex residenza limitrofa al villaggio dell'erba, un luogo adesso abbandonato dalla propria identità dopo che una sera illuminata da una luna simile a quest'ultima Kimi si è messa a correre, allontanandosi da sè stesso. E lui..rimarrà fermo a contemplare il nulla? Si darà una volta ancora alla disperazione? Alla sensazione di essere succube di un destino dedito al nulla? Il capo rimane inarcato verso il basso, le tre tomoe sembrano prossime allo svanire, un potere che vive soltanto negli animi più determinati..qualcosa che non è stato creato per essere sfruttato solo nelle nottate di luna piena, quelle nottate prive di nuvoloni..di problemi. Nel chiudere gli occhi può quasi sentire quella risata risuonare nella sua testa, può vedere la stanza dove ha divorato Nemurimasen. Ha divorato la sua figura per completare sè stesso, ed è forse questo il motivo per cui lo sharingan presente nei propri occhi ancora non è svanito totalmente...tre tomoe nere vive per un sottile collegamento di chakra. Il corpo sembra troppo pesante per essere mosso, per andare al seguito di Kimi, anche soltanto per dirle qualcosa. Deve ritrovare quel sentimento che troppo facilmente sommerge, quella fiamma che lo ha tenuto in vita dopo essere stato torturato per la prima volta, dopo aver per la prima volta mangiato un uomo. Quella stessa fiamma che gli ha permesso di afferrare avidamente il braccio di Akendo dopo essere stato trafitto dalla stessa Izanagi, la fiamma che gli ha permesso una volta per tutte di sopraffare l'insonne..o per meglio dire di comprenderlo, accettarlo come una parte di sè. Quel meccanismo che nello stesso presente infiamma ulteriormente il color cremisi del proprio sharingan, un rosso che riacquista colore e non soltanto. Le tre virgole nere a sfumare ed entrambe le pupille a ruotare su loro stesse, una macchia nera che si plasma all'interno dell'iride modificando ulteriormente il potere dello sharingan, rendendone la forma unica. Non è ira quella che sta provando, è un intenso odio rappresentato da fiamme color pece, fiamme eterne nella loro essenza. Ha provato a camminare sotto la sola luce, anche dopo esser stato ucciso da Akendo ha tenuto sotto controllo quel sentimento. Ci sono cose che probabilmente non sarebbero successe se Katsumi avesse accettato di cedere all'odio..un'oscurità che vela una ragione ancor più intensa di quanto possa sembrare. La pianta dei piedi ad esercitare sul terreno la forza necessaria dal portarlo in piedi, sul volto adesso attorniato da quello sharingan soltanto..delle lacrime, silenziose, prive di singhiozzi con cui poter essere contemplate, prive di urla con le quali esser giustificate. Il busto si flette in avanti e le gambe si alternano rapide una dietro l'altro, la sinistra - retrostante - a dare una spinta in grado di sbilanciare il baricentro in grado di fargli iniziare uno scatto, uno scatto che tenta di raggiungere Kimi, forse favorito dalle condizioni altrui o forse no, tenta di afferrarne il polso, la mano, il braccio, non importa. < Abbiamo già vissuto questa situazione, Kimi. > Stringe il pugno della mano libera, qualora soltanto una lo fosse, tanto dall'incidere la propria stessa pelle con le unghie. < Quattro anni fa..esattamente come allora. > Combatte quel sentimento che tenta di frenarlo, quella voce che gli sussurra di arrendersi, di non provare a cambiare le cose. < So che è difficile..so quanto faccia male..ma è tutto qua secondo te!? E' già tutto finito, di nuovo!? Dimmi cosa è successo..permettimi di farla finita in uno scontro e non in un quartiere di un villaggio che non ci appartiene! Promettimi di non farlo..> il tono non riesce a rimanere stabile e fermo, eppure questo è ciò che vuole esprimere. Vuole trasmettere quella fiamma fatta di Odio e speranza, ira e sogni. < Eri disposta a combattere contro di me per il nostro sogno!> [chakra on] [ Sharingan III tomoe > Mangekyo ]

22:54 Kimi:
 Non è così difficile da fermare né tantomeno da trattenere, le gambe semplicemente cedono lasciando che il suo peso la trascini a terra, quel peso che diminuisce ma comunque abbastanza da trascinarla su terreno, il braccio che resta teso verso Katsumi, bloccata vero ma nemmeno con la vera voglia di scappare, solo non si volta, non gli rivolge nuovamente il volto, fissa la terra con le ginocchia che bruciano appena procurandole una lieve sensazione di piacere, un busto ripiegato in avanti, la testa che pende nel tentativo di poggiare anche la fronte a terra, gli occhi chiusi e Umiko che vola su di lui <[u]non capisci niente paparino> è la voce infantile della farfalla a dare senso all’atteggiamento dell’evocatrice ancora rinchiusa in quel silenzio da cui non riesce ad uscire soprattutto in sua presenza, pensieri ai quali non può dare voce davanti a lui, una verità che non ha la forza di raccontare, non può renderla ancora più reale di ciò che è già <[u] i tuoi occhi hanno già fatto abbastanza danni> una frase e mille significati, non fa nemmeno in tempo a rimproverarlo la farfalla, una voce sì infantile ma che assume colori più maturi, quasi a volerlo avvertire <TACI!> un urlo, altra disperazione da parte di quella donna la cui voce trema violentemente così come il corpo. Sente quel contatto e non può né ritrarsi né accettarlo completamente, cerca solo di nascondere il suo volto da qualsiasi sguardo, non ha il coraggio di alzare le iridi, di puntarle sul suo volto. Un sogno che le è stato strappato da quel clan dopo che è stata incastrata in un’illusione, una sensazione così simile a quella che lui le ha da poco fatto provare, maledetti Uchiha. Il suo chakra inizierebbe a risalire, lo muove silenziosamente senza parlare più, chiusa in quella sofferenza di cui non vuole condividere il fardello, nascosta nella vergogna di essersi fatta strappare la bambina dal grembo, per questo il suo flusso andrebbe a convergere verso le sue ghiandole salivari, lì senza fretta verrebbe semplicemente immerso nel suo veleno tossico e così una volta assunte le proprietà base tornerebbe a circolare per il corpo rendendola solo a questo punto velenosa al solo contatto. Ha paura, sembra assurdo dirlo ma sono riusciti a farle avere paura di qualcosa e di qualcuno, un qualcuno non figurato, una massa nera che pesa sulla sue spalle e sulla sua mente, una massa che con quel genjustu ha preso le sembianze di Katsumi, un’ombra nera di sottomissione, il ricordi di quanto sia stata incapace e inutile, gli strazianti momenti in cui le hanno estratto la figlia, il fuoco che le ha bruciato le labbra trasformandola nel mostro che è ora. Si è sempre considerata un demone, uno dei peggiori è vero ma quantomeno un tempo il suo aspetto era piacevole, era travestita in una piacevole ragazza ed ora cos’è? Uno scheletro senza labbra le cui genive e denti sono sempre sotto alla vista di tutti. Ma la punizione peggiore rimane ricordare d’aver perso la sua unica speranza di cambiare, di combattere contro il suo destino e ciò che ha sempre rappresentato, una portatrice di morte non avrebbe mai potuto dare la vita e questo non avrebbe mai dovuto dimenticarli[chakra 55/95][Umiko ch:55/70][arte del veleno liv 3]

23:25 Hanae:
 Qualcosa varia in quella solita linea temporale, un ciclo che sempre si è ripetuto in un periodo costante..l'Uchiha vuole combattere quel percorso, e forse..è il momento giusto, forse ne hanno il potere. Ma un passo avanti non è il solo necessario, non lo sarà mai. Volere non è sempre sinonimo di potere così come potere non è sinonimo di volere. Afferra il polso altrui, nonostante la propria velocità per la media dei parigrado non sia realmente alta è riuscito a raggiungerla..bloccarla, sembra così piccola, così fragile. Così differente dal solito, sta urlando, ma la sua voce sembra morire lì dove dovrebbe nascere. Lo sguardo scivola sulla farfalla che spunta, la voce di una bambina, quel nomignolo che gli causa soltanto fastidio..eppure in quelle parole qualcosa gli fa dilatare appena la nuova forma degli occhi. I suoi occhi hanno fatto abbastanza danni? Il chakra altrui ad agitarsi e spostarsi, non ne riconosce il preciso spostamento, forse potrà avvertire per il proprio corpo fastidio e dolore, dovuto al veleno, o forse il proprio guanto impedirà per almeno un po' di tempo al liquido altrui di infettarlo, non importa realmente..conosce quel veleno da tempo immemore ormai, un veleno del quale una volta lei si vergognava, che la portava ad avere paura di sfiorarlo, paura di causargli dolore. < Ho sempre provato a proteggerti. Tenerti al sicuro..> Il braccio destro, che non tiene attualmente niente, a portarsi sui capelli, tirarli indietro, come per assottigliare appena lo stress. < Non avevo bisogno che qualcuno mi dicesse di farlo; è sempre stata per me la mia più grande responsabilità, lo sai? > Inarca il capo verso l'alto verso il cielo, ormai totalmente coperto dall'enorme vastità della notte. < Era come un lavoro. Avevo un lavoro, e..ho fottuto tutto. L'ho fatto e per questo, ti chiedo scusa. > La destra a scivolare sul volto, dagli occhi al mento, un lungo respiro ad essere preso in quel discorso che sembra velare un senso di colpa..una forma di autocommiserazione. < Immagino sia quello che faccio. Lascio cadere le persone che amo..ho lasciato cadere Yume, e ora si suppone che io lasci cadere anche te. > Le ginocchia a piegarsi per raggiungere entrambe il terreno, permettergli di portarsi quasi al livello altrui. < Come potrei? Come pensi che io possa vivere con questo? > Il braccio destro a scivolare sul fianco, lo stesso pugno a battere sul terreno una sola ed unica volta. < GUARDAMI! Ti prego.. > strattona appena la mano afferrata, un ulteriore segnale. < Cosa dovrei fare senza che tu mi dica qualcosa? Kimi? > Lo sharingan viene volontariamente disattivato, interrompe il flusso di chakra, lasciando tornare quelle iridi al loro colore "naturale" un bianco vitreo che si riflette, qualora ci fosse contatto visivo, nell'azzurro altrui. Ed un cremisi che inesorabile marchia l'Uchiha. < Come dovrei fare!? > [chakra top]

23:38 Kimi:
 La farfalla si posa a terra, occupando il resto di quella strada, accanto alla coppia ma soprattutto accanto alla sua evocatrice, anche su di lei pesa il fardello d’aver fallito nella sua difesa, le aveva tutte e tre, aveva chiesto all’Ade di proteggere quella bambina che ora non è più tra loro. La Doku invece ascolta tutto ancora chiunque in quel silenzio che si fa più pesante e doloroso ad ogni parola di Katsumi, una ferita che si apre e si fa largo ad ogni sillaba che sente pronunciare da lui <[u] non ci sono più> la avverte, quasi ad informarla laddove l’evocatrice a causa di quel volto reclinato non può guardare. Silenzio da parte sua mentre il petto si stringe, la mano libera va a raggiungere nuovamente quella scarnificazione, le unghie che affondano nella pelle a stringerla, ghermirla, gocce di sangue si manifestano unendosi a quelle ormai secche di poco prima <che colpa ne avresti tu> il suo è un mormorio estremamente debole, privo di alcuna forza, lontano e ormai vuoto, un sacco a terra incapace di consolare o farsi consolare che ancora serba quel segreto per lei <che colpa ne hai tu> continua a ripetere, sa perfettamente chi è l’unica colpevole in quella storia <non posso guardarti, non voglio vedere il disgusto, non voglio guardarti mentre mi abbandonerai> perdere anche lui sarebbe troppo, non importa quanto sia legato ai suoi aguzzini, ormai non importa più nemmeno del genjutsu che l’ha riportata indietro fino ai laboratori e alla tortura, no è solo quel lieve contatto fisico a permetterle di non distruggersi ulteriormente, di non finire in pezzi ancora più piccoli di quelli che già la compongono. La voce è debole e monocorde, non c’è inflessione in quel tono dal quale traspare solo una profonda e debilitante disperazione <Kimi è morta> aggiunge ancora poco dopo <Se Kimi fosse stata forte non le avrebbero preso Yume ma Kimi era debole> continua ancora in quel discorso delirante, volto rivolto al terreno, sussurra. Il corpo quasi come morto, solo il braccio è sorretto e non perché sia lei a deciderlo è semplicemente per Katsumi la tiene <se fosse stata più forte sarebbero vive entrambe> ormai si è persa in quei pensieri, esce da quel momentaneo mutismo senza ancora descrivere ciò che le è successo ma parlandone, almeno in qualche modo, seppur solo in maniera figurata ed estraniandosi <io non sono Kimi> non c’è sussulto nella voce per quanto il corpo continui ad essere scosso dai tremori, piegata in quel modo l’obi cede ulteriormente lasciando sempre più spazio alla pelle nuda sul busto e quindi anche alla cicatrice, nascosta per ora dalla sua posizione. La mano sul petto ricade morta, le dita sporche di sangue, lo stesso che resta su quel “K-21” scivola fuori dalla pelle candida per poi colarle lentamente sul corpo magro e devastato <sono morte> sembra diventato una specie di mantra, che continua a ripetere[chakra 55/95][Umiko ch:55/70][arte del veleno liv 3]

00:16 Hanae:
 Le proprie parole giungono alla lei..eppure ancora non sono in grado di superare quell'enorme blocco di pietra, forse l'hanno scalfita, l'hanno portata a parlare..hanno portato la propria stessa figura a parlare, ma non basta. Sembra che gli ostacoli piazzati dal destino vogliano essere insormontabili, messi lì per prendersi beffa di chi tenta di affrontarli. La mancina adesso si sposta dal polso altrui, il guanto a scivolarle sulla pelle con lo scopo di raggiungere la base del mento, affianco a quei segni di bruciatura tanto palesi..invadenti. Non gli importa, tenta tuttavia di ruotare con la forza quel capo, di forzarla ad inarcarlo, forzarla a trovare il proprio sguardo. < NON TI ABBANDONERO'! Non ci pensi!? > Tenta di tenere quel capo rivolto a sè, con una forza infima..qualcosa al quale anche Kimi potrebbe resistere, con un briciolo di volontà. < Non pensi che abbiamo dato abbastanza? Che abbiamo pagato abbastanza!? Non sei stanca di ripetere tutto..di nuovo!? > Scuote il capo, le ginocchia strisciano appena sul terreno per ridurre quella distanza di suo infima, pochi centimetri a separare il proprio capo da quello altrui, qualora lei fosse ancora ferma nella stessa posizione. < Kimi..non è stata forte abbastanza da contrastare un gruppo di persone che l'hanno colta alla sprovvista. > Non c'è modo che Kimi abbia ingaggiato uno scontro adesso..senza motivo alcuno, ma ancora l'incognita principale rimane, CHI è stato? Forse potrebbe trovare l'informazione con l'ipnosi sharingan, tornare a punto e a capo di quanto successo quattro anni fa..quel giorno, rimuovendole quel trauma, forse le ha fatto più male. Come una falena che viene aiutata ad uscire dal proprio bozzolo. E non commetterà l'errore di cancellarle questi ricordi e permetterle di fuggire. < Kimi..è abbastanza debole dall'abbandonare tutto? Hai detto che avresti dato tutto per lei! Hai detto di non avere bisogno di un padre che non è disposto a combattere! Kimi, chiudi gli occhi per un istante..riaprili e dimmi se eri sincera quando hai aperto bocca quella sera! > Attende una risposta, ma anche qualora non ci fosse andrebbe avanti. < Non abbiamo il diritto di farla finita finchè non daremo prova di quelle parole! > Lo sguardo scivola sul busto altrui, su quel K-21 che sembra ormai sparire..numeri che hanno perso l'originale significato per entrambi. < Se in questi mesi hai anche solo una volta creduto in quel sogno, dimmi chi è stato. Dimmi cosa hanno detto, cosa ti hanno fatto. Anche il più insignificante dei dettagli. Dai tregua alle nostre menti finchè non sarà davvero finita..> Silenzio adesso, cercando un esito, un segnale. [ Top al top]

00:26 Kimi:
 Non si oppone al gesto di Katsumi, il volto si muove sotto quel tocco senza alcuna volontà, gli occhi però rimangono bassi, incapaci di sostenere lo sguardo altrui, incapaci di vedersi riflessa nei suoi occhi perché sa già che ciò che vedrebbe non le piacerebbe. Umiko veglia su di loro, avvicinandosi alla coppia con un lieve salto, limitandosi ad occupare quello spazio, pronta a colpire chiunque osasse avvicinarsi <io ho dato tutto> replica appena limitandosi ad alzare appena lo sguardo, un solo istante in cui sfiora e iridi altrui prima di distoglierle verso la sua destra, non ne ha la forza, non ancora <la mia vita ha già la parola fine scritta ma non sarò l’unica a riunirmi all’Ade> replica quindi, continuando con quel discorso. I reni, pronti a cedere ad ogni sforzo, più passa il tempo più il suo veleno li infetta, lo sa fin troppo bene <li ucciderò tutti così come loro hanno ucciso Yume ma almeno tu dovrai salvarti> mormora quindi limitandosi ad alzare la mano destra a farla scivolare lentamente verso la sua spalla, priva di forza alcuna e per questo estremamente pesante <Katsumi io sto combattendo ma non posso oppormi alla morte stessa> solo adesso lentamente e titubante andrebbe a guardarlo <ucciderò chi ce l’ha tolta e probabilmente non sarò in grado di andarmene da quel massacro per questo non voglio coinvolgerti, sono già morta ma ci vendicherò> continua lei limitandosi a scoprire ulteriormente quella ferita, quella cicatrice sull’addome <non mi hanno tolto solo lei> lo sguardo cala nuovamente, verso il terreno, la vergogna, il dolore, il tormento e la rabbia si mischiano ancora una volta mentre la mano scivola via dalla spalla di Katsumi, ricadendo lentamente verso il terreno, le palpebre che calano lievemente <[u]è il suo veleno> replica Umiko, l’unica delle evocazioni che ancora osa prendere simili iniziative come parlare d ciò che sa <taci…> un mormorio debole della Doku in risposta mentre la farfalla bambina obbedisce, tornando a chiudersi nel silenzio. Sì lei sta combattendo e non smetterà di farlo finchè non avrà portato a termine la sua vendetta in quella missione suicida eppure non può permettere anche a lui di fare la stessa fine, non potranno mai convincerla a ferirlo, più di quanto non abbia già fatto cadendo sotto i loro colpi[chakra 55/95][Umiko ch:55/70][arte del veleno liv 3]

00:50 Hanae:
 Serra le labbra al dire altrui, le iridi scivolano su quel volto..pe quanto sia rivolto a sè le iridi sembrano prive di qualunque iniziativa, tuttavia dalle labbra della lei delle parole fuoriescono..qualcosa che gli fa comprendere il quadro della situazione almeno in una frazione maggiore. Lei parla di opporsi alla stessa morte..un flashback, ancora una volta quelle mani che lo trascinano in un lago di sangue, il silenzio più profondo, la sensazione di essere tutto e nulla..la sensazione di essere morto. La scoperta che è realmente possibile sovrastare le leggi della natura, recuperare un'anima laddove non dovrebbe essere possibile. E se mai qualcosa realmente sia accaduto a Yume, o mai accadrà a Kimi..indubbiamente sarà pronto ad andare contro quelle regole, ad oltrepassare il normale limite imposto dalla natura, se anche il costo sarà raggiungere lo stesso stato avuto da Akendo dopo aver riportato il vita la propria figura, se non peggio. Ma ci sono segreti da mantenere tali, ed è per questo che rimane ad ascoltare in silenzio fino al momento propizio, quando tutto viene svelato con l'aiuto di Umiko. < Non ci sarà salvezza per nessuno se non avrò modo di immergere le mani nella pozza di sangue di chi ha causato tutto ciò. Darò il necessario..qualunque cosa esso sia. > Chi Kimi lo abbia notato di sfuggita o meno, i suoi occhi sono ormai immersi nel mangekyo sharingan, un potere che ha lasciato nella propria mente e nel proprio cuore delle nuove radici. Radici di natura oscura, ma benigne..che lo hanno mantenuto in vita, che gli danno potere, al costo necessario. < E quando un giorno il mio cuore cesserà di battere..> definitivamente, almeno. < sarò in grado di lasciarmi trascinare in fondo al lago di sangue da me creato in pace. > Lascerà che la natura faccia il suo corso, senza opporsi, senza mostrare nei suoi confronti avarizia..desiderio, bramosia, senza tendere le braccia per cercare aiuto. < Il tuo veleno? > lo sguardo passa dalla farfalla alla Doku. < Kimi...tu non morirai. E qualunque cosa ti abbiano fatto..troverò il modo di metterla apposto. Ma devi parlarmi..devi guardarmi negli occhi e dirmi tutta la verità. > inspira, mentre quanto accaduto inizia a venire a galla. [top?]

16:36 Kimi:
 Quelle parole la raggiungono, sovrastano la confusione della sua mente, il delirio che la circonda fino a raggiungerla nel più profondo, lo sente mosso forse dal suo stesso desiderio di vendetta, dalla stessa sicurezza. Si stringe in quelle spalle magre, cercando quasi di sparire, di farsi minuscola, insomma non sarebbe mai dovuta arrivare a quel punto <non posso permettertelo> continua poco dopo, la voce è bassa <non posso> la voce pare rotta da un pianto che però non esce assolutamente, ha esaurito le forze <[u]quindi posso io> è la voce infantile della farfalla a raggiungere entrambe, arriva anche alle sue orecchie, scuote il capo, ci prova eppure non è sicura d’esserci riuscita davvero, un movimento minimo mentre ancora cerca di non incontrare o sguardo di Katsumi, sa che non potrebbe farcela <[u]è un sì> aggiunge quindi l’evocazione che continua con il suo stile ad ignorare quella richiesta, agendo per il bene della donna comunque, per quanto lei forse non riesca a capirlo <[u]ha subito un trapianto di reni> ed è mentre parla che le mani di Kimi si tendono debolmente per raggiungere le sue ali <Umiko> mormora stanca, a fatica, la voce debole esce da quelle gengive dato che non si può proprio parlare di labbra <[u] e il veleno li distruggerà> la sua mano destra sta sull’ala della farfalla, scivola senza però toccarla, incapace di avvelenarla davvero, non importa quanto l’altra abbia deciso di rivelare, quanto male le faccia anche solo ripensare a ciò che è accaduto, non riesce ad opporsi <goryo> mormora quindi senza più a capacità di opporsi <hanno detto così> continua lei senza ancora dare riferimenti <i reni si sono spezzati mentre> lascia cadere la frase, un sussulto e il corpo che trema, chiude gli occhi, si chiude in sé stessa, cerca di portarsi le mani sulle tempie, scossa dai tremori non solo per la debolezza ma soprattutto per la paura, i ricordi, il dolore. Non continua quella frase, incapace di andare oltre, di dire altro, non vuole rivivere quell’esperienza, non la vuole rivedere ancora, non ci vuole pensare <[u] e appena li avrete uccisi tranquillo che alle loro anime ci penso io> per quanto suoni ancora come la voce di una bambina, per quanto possa essere delicata c’è qualcosa di tremendamente minaccioso in quella frase, una rabbia non nascosta da parte della farfalla che non aspetta altro che torturare a sua volta gli aguzzini dell’evocatrice [chakra: 55/95][Umiko chk: 55/70][arte del veleno liv 3]

17:12 Hanae:
 Lo sguardo dell'Uchiha scivola ancora una volta sulle labbra altrui, quantomeno ciò che resta di esse, ascolta le parole che vengono espresse e inspira un'ennesima volta, profondamente. Il capo ad essere scosso lentamente nell'osservare lo stato altrui, labbra serrate esprimono una muta ira che forse..riuscirà a trovare l'obiettivo sul quale convergere per poter appiattire il sentimento che gli causa quella sensazione di fitta al cuore, o semplicemente sopprimerlo fino ai momenti nei quali la propria memoria non deciderà di stringere la presa sul lato emotivo dell'Uchiha, poco importante adesso..in confronto a quanto gli viene detto tra Kimi e la stessa farfalla. I reni sono collassati e sono stati sostituiti con un modello differente..il modello..Goryo? Sembra il nome di una persona..qualcosa in ogni caso di non casuale. Il solo braccio libero dell'Uchiha a scivolare sopra una delle tasche del giaccone indossato sotto la mantella che copre parte delle proprie forme, un taccuino in pelle sporcato da sangue ormai secco ad essere estratto da lì, una pagina ad essere aperta e l'oggetto ad essere posato a terra. La stessa mano ad afferrare una penna dal taschino precedentemente citato e il nome appena espresso dalla lei ad essere trascritto in kanji, occupando quasi l'intera pagina; deve trovare un modo per impedire al veleno di espandersi ulteriormente, ed un terzo trapianto di reni potrebbe essere la scelta più drastica e probabilmente mortale, forse quella parola nasconde qualcosa di più. Gli oggetti estratti ad essere riportati al loro posto, lo sguardo si posa sulla farfalla. < Troverò un modo per impedire che accada. > un cenno del capo, seguito dalla mancina che scivola all'altezza del mento altrui, una placida carezza ad accompagnare quel gesto. < Devi dirmi un'ultima cosa, Kimi...voglio che sia tu e tu soltanto a darmene certezza. > Tenta di cercarne lo sguardo..che siano secondi o soltanto istanti, sarà il tempo necessario all'esprimersi nelle parole che seguono. < Chi ha fatto ciò? > sguardo leggermente assottigliato e fronte aggrottata, espressione severa sul volto ad accentuarsi particolarmente in queste ultime parole..ormai sono arrivati al punto finale che serve a collegare i tasselli del puzzle, l'informazione che permetterà all'Uchiha di muoversi di conseguenza nel suo piano d'attacco. < ... > rimane in silenzio alle ultime parole di Umiko, senza esprimere sentenza alcuna e quantomeno alcun cenno. Quello che succederà alle loro anime non è probabilmente sotto la giurisdizione dei loro soli poteri. [ chakra on ]

17:24 Kimi:
 Il suo volto viene mosso dalle mani di Katsumi, gli occhi cercano in tutti i modi di sfuggire dallo sguardo altrui, la bocca trema mentre si apre appena quasi convinta a parlare <[u]forza> la voce della farfalla ad incalzarla nuovamente a spingerla a parlare, pronunciare quelle parole non dovrebbe essere così difficile, sa chi è stato, lo sa perfettamente e lo rivede davanti ai suoi occhi continuamente, ha pensato di ucciderlo in così tante maniere diverse eppure non riesce. Tenta solo di alzare la mano destra di portarla lentamente verso i suoi occhi o meglio l’indice che vorrebbe toccare il lato esterno dell’occhio destro, vicino all’iride. Non pensa nemmeno più al suo veleno <voi> lo accumuna, lo unisce a quel clan di cui non vuole vedere altro che il sangue a terra, lo sterminio di così tante persone le sembra comunque poco per ciò che le hanno fatto. La mano quindi se non fermata ricadrebbe verso il terreno prima di vita, andando ad impattare anche con violenza senza però che ci sia qualche reazione da parte sua <voglio ucciderli io> lo sguardo si abbassa, torna a fissare le gambe <voglio strappare la loro pelle quando saranno ancora vivi, voglio spezzargli ogni osso, ogni legamento, voglio che assistano alla morte dei loro cari, distruggere ogni suo sogno. Voglio che perdano tutto, piano. Voglio sentire le loro urla> la voce acquista una sinistra forza ad ogni parola, rabbia che traspare chiaramente <voglio essere implorata e lasciarli credere che tutto si stimerà prima di riprendere. Voglio curare le loro ferite solo per poterne infliggere altre, voglio infine fare a pezzi i loro cadaveri e lasciarli alle formiche e poi voglio che le loro anime vengano torturate in eternità> il volto che ruoterebbe appena per dirigersi verso Umiko, la fissa ora, una richiesta di cui le farfalla sono già state informate <[u]lo sai> replica lei <[u]e ci penserai tu stessa quando ci raggiungerai> sinistramente le viene ricordato anche quel patto, la sua anima per sempre loro in cambio dell’aiuto eppure ancora una volta non le sembra così male, a pensarci bene le è data la possibilità di torturare i suoi aguzzini per l’eternit, nei secoli nei secoli potrà infliggere loro continue sofferenze, una specie di matrimonio il loro senza quel finché morte vi separi dato che sarà proprio quella ad unirli. Un sorriso sembra spuntare su quel volto, anche se viste le condizioni delle non-labbra non è così facile stabilirlo. Gli occhi si accendono appena di una luce sinistra, di una fiamma di ardente rabbia [chakra: 55/95][Umiko chk: 55/70][arte del veleno liv 3]

17:49 Hanae:
 Le iridi permangono posate sulla figura della lei..dal capo una goccia di sudore ad affiancarsi per l'ulteriore tensione che si accumula nella mente del mezzo Seiun, dopo questa serata..dopo quello che ha fatto e poi visto..finalmente la domanda fatidica potrebbe star ricevendo risposta. La domanda unica e sola che gli permetterà di agire secondo il proprio metro di misura. E' pronto a qualunque nome possa essere citato in causa, eppure il momento nel quale arriva il "voi" lo lascia..basito? No..è diverso. Per un momento il solo odio si affievolisce e sottomette per dar spazio ad un sentimento appartenente alla categoria opposta, una sfumatura triste sul volto per quello che la mente elabora. Tristezza..causata da un'ulteriore delusione, al pensiero che il suo stesso clan ha causato ciò. Perchè dopo tutto l'odio provato verso Sasuke, l'astio nei confronti di ogni suo parigrado nei tempi passati..adesso non riesce più a provare un sentimento simile. Il ventaglio rosso e bianco che rappresenta il proprio clan è un elemento che in un certo senso ama come significato originale e come concetto di famiglia. Famiglia contaminata inesorabilmente dal malato seme dell'oscurità che sembra essere stato piantato con successo sulla maggior parte dei cloni di Sasuke più potenti. Arima sembrava essere differente, una guida reale, una figura per certi versi paterna, ma forse ha sempre fatto tutto parte di un teatrino messo su dalla mente di Katsumi. < Capisco..> Non ha parole da esprimere, da adesso in poi non ci sarà più alcuna promessa..ma soltanto azioni. Il sangue degli Uchiha è stato corrotto tanto tempo fa, e ormai il fiore del male è germogliato nella maggior parte di loro. Forse è il momento di interrompere tutto ciò, una volta per tutte. Le braccia tentano di passare dal mento altrui alle spalle, cingendola in quello che è semplicemente..un abbraccio. Silenzioso, lungo, con uno ed infiniti significati. Le labbra si mantengono serrate per diverso tempo. < E' guerra. > due uniche parole, mentre le mani - oltre il collo altrui - vanno ad unire i palmi per formare il sigillo della scimmia. Chakra ad essere concentrato lungo i palmi delle mani, questi ultimi a tentare di spostarsi sul debole corpo della Doku, precisamente sul dorso. Chakra ad essere immesso silenziosamente sotto la cute altrui, pura energia ad immergersi al sistema nervoso altrui, con lo scopo di raggiungere la mente. E una volta fatto ciò, causare uno stato di assopimento che in breve si trasformerà in puro sonno. < Se vuoi combattere dovrai tenere il tuo corpo sano..fintanto che non troverò un rimedio. > La mancina a sorreggere il corpo altrui, qualora vi sia efficacia nella tecnica, la gemella ad accompagnare l'eventuale calare delle palpebre. Il primo passo è allontanarsi da questo pessimo luogo. [End?]

Katsumi ritrova Kimi dopo il suo rapimento.
Inseguimenti top, genjutsu top, urla top, top top

Che stia per iniziare una guerra?