Kimi ritorna a Kusa.

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22:01 Mekura:
  [ring 5] Inutile dire che sta ancora dietro ad osservare come è la città di sera. Lo ha fatto questa mattina insieme ai suoi bambini ed avevano preso qualcosa di buono da mangiare, così l'ha usata come scusa per fare una passeggiata in solitaria. Non si è stancata di loro, non potrebbe stancarsi di loro, ma ha bisogno anche lei di trovare il suo momento di solitudine, in più è sera e non se la sente di tenerli con se di sera, sapendo quello che la riguarda. Presto dovrà andare a Iwa, quindi vuole rilassarsi prima di andare in missione per conto di Juusan Kagura Hyuga. Indosso porterebbe i suoi abiti soliti nella sua permanenza a Kusa:Indosso Mekura porta un Hori violaceo con maniche ampie e decorato verso i bordi con stampe geometriche simili alla trama della pelle di un serpente che si sfumano sempre più verso le spalle Sotto l'haori lasciato aperto si può notare il "busto" che ha deciso di indossare: è composto da due parti con il tessuto principale bianco che copre la orma del seno lasciando le spalle libere. Il tessuto chiuso sulla destra da una cerniera mascherata a dovere scende fino ai fianchi in modo morbido e sotto un paio di pantaloni aderenti in pelle con la parte frontale in rilievo appunto come se fossero delle penne o delle squame, sopratutto quando piega il ginocchio. Della stessa fattura anche i manicotti che si possono intravedere quando solleva le maniche del Haori, sempre di pelle nera, sempre con quella trama. Continua a camminare in silenzio osservando la zona più povera del villaggio e la sua situazione. [ch on]

22:11 Kimi:
 Da quanti giorni è tornata a Kusa, come ha fatto ad arrivare fino al luogo per un periodo ha addirittura chiamato casa, perchè è ancora lì e sopratutto: quanto tempo le manca prima che quei reni cedano? Un sacco di domande importanti potrebbero coglierla da un momento all'altro eppure solo un pensiero è fisso nella sua mente, anzi due: le manca sua figlia e deve vendicarsi di quel clan. Si trascina per la parte più povera della città celando la sua identità dietro a quei capelli bianchi, candidi come neve e che arrivano appena sotto al mento, dietro a quelle labbra bruciate da una tecnica tanto antica quanto potente, dietro a due occhi cristallini e lontani, velati da una sottile nebbia malinconica. In cerca di vendetta. Gli abiti indossati sono ben diversi da quelli a cui ha abituato tutti, il suo corpo è nascosto da un paio di larghi pantaloni neri, un tessuto leggero e strappato in più punti, probabilmente frutto di un semplice furtarello da qualche stendino, sul busto invece un altrettanto larga felpa azzurra, ci naviga dentro specie visto che è dimagrita ancora, il volto scavato, espressione di sofferenza. L'unico dettaglio a ricondurla a ciò che era un tempo, alla farfalla Hisoka che comunque vola alta nel cielo ben lontana da occhi indiscreti, sono le cicatrici sul suo petto, ben visibile la bruciatura alla base del collo con lo stemma dei cacciatori di taglie e immaginabile in continuo di quella scarnificazione sopra al cuore, di cui si nota solo un “21” il resto è coperto dal tessuto di quell'indumento allacciato fino al seno. Il cappuccio sta sul suo capo a nascondere in parte il crine, lo sguardo è basso ed un occhio è chiuso, anche se questo dettaglio potrebbe sfuggire, il chakra in circolo le permette di mantenere un contatto con la farfalla a più di dieci metri di altezza. Vola lei osservando ciò che ha intorno e permettendo alla sua evocatrice di tenere sotto controllo il luogo, paranoica ormai, dopo quel rapimento, quelle torture, la perdita della bambina non rischierà di morire, non ancora e non da sola. Mentre i passi si muovono lenti per il luogo, strisciando i piedi, il suo chakra si sposta verso le ghiandole salivari, cosa che dovrebbe permetterle di farlo immergere all'interno della sua innata, di quel veleno di cui andrebbe ad assorbire la tossicità prima di tornare a circolare libero, rendendola pericolosa al semplice contatto. No questa volta moriranno con lei, non potranno più coglierla di sorpresa. Una debole formica che nonostante le parole non ha saputo difendere il suo sogno [chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3]

22:37 Mekura:
  [ring 5] Allunga il passo, guardando verso la strada diretta a prendere una confezione di ravioli per Ken e Ai Non pensa molto a chi ha intorno se non a quelli che possono in qualche modo cercare di seguirla. In quel caso è sempre attenta a non dare nell'occhio ed a cambiare strada o prepararsi per tornare a casa o fermarli. ancora nessuno si è fatto vedere, ma comunque è una serata tranquilla: non vede il motivo di essere preoccupata per qualsiasi cosa la circondi. Incrocia le braccia tra loro e stringe l'Haori contro il petto. Abbassando lo sguardo verso gli angoli delle strade una cosa noterebbe a distanza...per via di qualcosa che in qualche modo sembra riconoscere. Non tanto la senza tetto che è li, smagrita e deperita, coperta con il cappuccio nero, ma più che altro sono quelle cicatrici, quello stemma, le bruciature, le ricorderebbero qualcosa. Corruga la fronte girandosi verso questa stringendo gli occhi per osservare Kimi senza ancora riconoscerla ma rimarrebbe li, perplessa senza riuscire a riconoscerla subito e cosa sarebbe quello? un numero?[ch on]

22:49 Kimi:
 Qualcosa la turba al punto da arrestare il passo all'improvviso, eppure non è ciò che vede dai suoi occhi ma bensì ciò che le è permesso scorgere grazie alla farfalla che vola lontana dalle loro teste ma non abbastanza per non riconoscere quella figura. Mekura, lei è lì, dannatamente vicina, in un attimo un'ondata di sentimenti contrastanti la colgono, si sente ferita e abbandonata, il quel posto era da sola, senza quella che ormai è diventata una compagna fidata, nessuno è corso ad aiutarla, a salvare sua figlia e dall'altra parte si vergogna, si detesta per ciò che è successo più di quanto si sia mai odiata e quel sentimento la porta solo ad odiare sé stessa ancora di più al punto da vergognarsi e desiderare solo di sparire si loro occhi. Alza la testa, la palpebra destra sempre calata così che solo l'occhio sinistro si sposta sulla figura della Hyuga, si muove sicura, sa già dove si trova, quello sguardo non è casuale, non incontra la figura di lei per fortuna o per sfortuna, sapeva dove trovarlo ed è facile da dedurre, la sicurezza con cui muove il capo, un solo istante prima di riabbassarlo e voltarsi per darle le spalle. Tramite la farfalla la controlla ancora ma cerca subito di buttarsi tra i vicoli, sparire dalla vista della compagna, non vuole incontrarla, per tanti motivi diversi. Se avesse voluto rivederli tutti ora non starebbe nella parte peggiore del villaggio, non sarebbe vestita così e sopratutto tutti saprebbero dov'è, invece lo nasconde ben consapevole d'essere stata lasciata a sé stessa. Yukio è troppo occupato, Katsumi ha i suoi affari e nessuno di loro ha pensato di cercarla, di scoprire che fine avesse fatto, anzi avessero per quanto ora la bimba non sia più parte di lei nelle loro menti dovrebbe esserlo ancora. Nessuno si è interessato, nessun membro di quella che dovrebbe rappresentare l'organizzazione più forte di tutto il mondo ninja, lei deve imparare a cavarsela da sola, questo è chiaro un concetto che non è mai stato più lampante di ora. Istintivamente la mano destra, mentre il busto è flesso per permetterle di mascherare meglio il volto con i passi che si muovono veloci e comunque agili, si porta sull'addome, sul ventre a toccare attraverso la stoffa quella che ora è solo una grossa, imbarazzante, penosa, dolorosa cicatrice. Un monito, una lezione, una coltellata qualcosa che difficilmente può ignorare, il destino che è tornata a prenderla per i capelli spezzando ogni sua speranza, per quanto debole e vacua, non c'è più nulla ora, solo dolore [chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3]

22:59 Mekura:
  [ring 5] Mekura continua a osservare quella ragazza, quel numero eppure, non sembra lei, non sembra Kimi. Osserva come questa le gira dandole la schiena, per poi muoversi velocemente altrove, tra i vicoli. Scuote il capo riprendendosi dai suoi stessi pensieri. Assottiglia le palpebre degli occhi e poi solleverebbe le mani al livello dello sterno.sollevando le mani a formare il sigillo della tigre, da li cercherebbe di prendere il controllo sul chakra risvegliato. Stringerebbe i denti e con calma cercherebbe di raccogliere e di guidare il chakra verso i punti di fuga associati alla testa facendo attenzione al che il flusso sia costante. Dopo di che una volta trovati i punti chiuderebbe le palpebre e irradierebbe gli occhi comprimendo il flusso verso l’esterno cercando di risvegliare la propria innata e conseguentemente causare una pressione attorno agli occhi che creerebbe la ramificazione venosa la quale grottescamente creerebbe spessore verso l’esterno tanto che passandoci una mano sopra si potrebbero sentire al tatto. Se il byakugan si fosse attivato abbasserebbe le mani e porterebbe indietro una ciocca di capelli mentre al momento sarebbe in grado di controllare lo stato attuale della casa, oltre ad avere maggiore controllo dell'ambiente circostante, per la precisione 1km frontale e una visione circolare di 90m per 300°. Detto questo una volta che fosse pronta la ragazza inizierebbe a seguire a distanza la senza tetto cercando di capire almeno dal chakra se fosse lei. Inoltre, se ci fosse riuscita, con l'ansia che inizierebbe a crescere, cercherebbe di identificare la ragazza..e la bambina. [ch on] [tentativo attivazione Byakugan liv III]

23:10 Kimi:
 Nessuna bambina agli occhi di Mekura, nemmeno la sua innata può scorgere qualcosa che ormai è morto, andato, strappato troppo presto al corpo della madre. Ma lei continua a fuggire, Hisoka la vede, lei vede la donna inseguirla, sa bene di non poterle semplicemente fuggire, sa di non poter fare assolutamente nulla per evitare d'essere raggiunta ma questo non le impedisce di provarci, convinta nel suo cuore che anche lei, come tutti gli altri, si limiterà a voltarle le spalle, non è già accaduto infondo? Non è nemmeno possibile descrivere con accuratezza l'ansia, il dolore e la disperazione che albergano nel suo cuore, mischiati a rabbia e desiderio di vendetta, veder scorrere il sangue sembra l'unica cosa in grado di placare quei suoi continui sensi di colpa, i conati di vomito per la sua debolezza, così tanti sentimenti che si sommano andando a formare un cumulo di negatività, qualcosa in grado di sopprimere la sua già quasi inesistente voglia di vivere. Flette le gambe, il busto si sposta ulteriormente in avanti, ha solo voglia di correre lei, scappare via da tutto e da tutti, sparire, leccarsi le ferite in un angolo buio prima di tornare e in un ultimo bagliore distruggere gli Uchiha per poi morire e tornare all'Ade, luogo che da sempre l'ha pretesa, una figlia delle tenebre, la regina della morte, proprio lei che più di tutti ha preso il potere in quel luogo, tra le anime, si ritrova ad esserne la maggior succube, le responsabilità che gravano sulle sue spalle impedendole una vita normale, semplice, impedendole di sfuggire ad un tetro destino che la vuole sola e senza alcuna speranza[chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3]

23:30 Mekura:
  [ring 5] Sgrana gli occhi quando vede che non c'è più. Non ci sono dubbi: il chakra è quello, la riconosce in tutto e per tutto ora e non riesce a non scuotere la testa quando vede che Kimi non ha più la sua bambina, non è più incinta, non ha più...oddio. <lo ha fatto..> sussurra, ma si ricrede: non era possibile! si era convinta, la trattava con amore, era sempre dietro a proteggerla, a fare in modo che fosse al sicuro a chiederle sempre come stava con il byakugan. Pensava che fosse a casa! pensava che fosse con Katsumi se non cono Yukio quando non l'ha vista e non aveva nessuno a cui fare quelle domande. Corruga la fronte, terrebbe gli occhi sgranati e allungherebbe il passo fino a correre letteralmente cercando di inseguire Kimi. Comprimerebbe parte del chakra verso le piante dei piedi e cercherebbe di spingere il chakra verso l'esterno in modo da creare al di sotto di questi una certa quantità di energia che farebbe da cuscinetto tra la suola delle scarpe al terreno. Qual ora fosse riuscita a farcela, l'aderenza del chakra le permetterebbe di camminare sulle varie superfici in modo da permetterle di seguire Kimi volendo utilizzando anche le strutture delle case attorno a lei. Allungherebbe la falcata delle gambe e si spingerebbe velocemente in avanti. <KIMI!> grida con una esplosione della voce secca, violenta, carica di dubbi e preoccupazioni, ma solida, rabbiosa in un certo senso...a quella bambina ci teneva anche lei, era la possibilità per Kimi di avere un minimo di normalità e così anche per Yukio insieme ai suoi bambini..ed è andata, che diavolo è successo? chi ha osato fare questo? [ch on - Byakugan liv III]

23:40 Kimi:
 Come era prevedibile, la raggiunge, la anticipa addirittura tagliandole la strada, piazzandosi davanti a lei e pronunciando quello che così a lungo per lei ha rappresentato un nome. La farfalla continua a volteggiare su Kusa, senza fermarsi e così quando lei alza appena il volto, con le labbra bruciate, su Mekura si posa solo un occhio, l'altra palpebra è chiusa, la sua mente è divisa in due, tra ciò che percepisce lei e ciò che invece appartiene ad Hisoka <sparisci> le replica con freddezza, fissandone il mento, incapace di sostenere davvero lo sguardo, di puntarle l'iride addosso, il mento è alto ma non si può dire lo stesso degli occhi. La voce suona stanca e lontana, in parte apatica in parte semplicemente svogliata <sparisci> riprende subito dopo <e dimenticati di me. Non sono nessuno> non ha altro da aggiungere lei o almeno non riesce ad aggiungere altro. Vorrebbe tanto urlarle in faccia il suo dolore, la sua rabbia, piangere come una bambina e disperarsi tra le sue braccia fino a quando non sverrà perchè ormai nemmeno si dorme più, troppi incubi la perseguitano e ammettiamolo ha sviluppato anche una certa paranoia eppure in quel momento è bloccata, svuotata, incapace di esprimersi davvero. Tenterebbe quindi di camminare nuovamente, passandole a destra, lentamente, le mani che cercano di nascondersi nelle maniche della felpa, di sparire alla vista della donna un po' come vorrebbe sparire lei, risucchiata dall'oscurità dalla quale è venuta e che sente di meritare come non mai. L'oblio è l'unica soluzione, non solo chi la circonda è già morto nella sua mente ma per la prima volta sin dalla sua nascita quella più morta di tutti è lei, sì certo ancora cammina in quel mondo, si muove e respira ma la sua vita ha una data di scadenza data dai reni impiantatole e che chissà quanto reggeranno al suo veleno e sopratutto data dallo scontro con il suo carceriere, sa che non ne uscirà viva e questo in qualche modo la conforta. Non cerca giustizia e a dirla tutta nemmeno una reale vendetta vuole solo portare morte e distruzione in quel clan che le ha tolto tutto[chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3]

00:00 Mekura:
  [ring 5] La anticipa, le si piazza di fronte osservandola..è successo qualcosa. Mekura non batte ciglio, mentre ferma, immobile sulle gambe e le braccia distaccate dai fianchi come un lottatore rimane come una statua di sale, ferma immobile, come un muro da scavalcare. <no> afferma secca in tutta risposta e seriamente riamane li, occhi che puntano quelli di Kimi senza spostarsi. <ah si? e dopo? cosa credi che Yukio dimenticherà? anche a lui dirai di sparire?> afferma lapidaria stringendo le palpebre. <smettila di fuggire Kimi! non può essere la tua soluzione a tutto per ogni cosa, ogni singola cosa! smettila di lapidarti, smettila di farti male da sola> afferma lasciandola passare per la destra cercando tuttavia di afferrarla per il braccio al di sopra dei vestiti della ragazza. <avvelenami se ti fa sentire meglio, ma anche da morta, giuro sui Kami che ti perseguiterò come uno spirito vendicativo, quindi PARLAMI, perché non avresti pace in ogni caso> corruga la fronte aspettando che Kimi le rivolga la parola. Non è neppure in forze, si vede che sta soffrendo, che è come una macchina senza benzina, come qualcosa al capolinea...qualcosa di terribile e mortale, questo non significa che non possa attaccarla comunque in qualche modo <cosa è successo? cosa ti è successo? cosa è successo alla bambina?> domanda la ragazza in modo sempre più acceso, cercando di farla reagire, anche violentemente se necessario. [ch on][buyakugan liv III]

00:10 Kimi:
 Questa scena, in qualche modo sembra di essere tornati indietro nel tempo solo che i ruoli si sono invertiti ora il passo che viene fermato è il suo, dalla parte di Yukio invece si schiera quella donna è tutto così inutile però, ai suoi occhi appare privo di senso, di interesse e di importanza <cosa crede che gli importi> sospira appena <cosa vuoi che importi a me ora> aggiunge, puntualizzando. Una palpebra sempre abbassata <e non chiamarmi mai più Kimi, ho sempre detestato doverlo usare come nome ma ora non lo sopporto proprio> un nome, già tutti hanno preso quest'abitudine a chiamarla eppure non merita un simile privilegio, lei non è altro che un tu qualsiasi, un nessuno, nulla degno di nota <sai già come finirà se non ti sposti> già il veleno. Lo sa la donna, lo ammette lei stessa <togliti> aggiunge ancora incapace di esprimere il tumulto nella sua mente, di dar voce a quei pensieri sconnessi e confusi che le intasano la mente. Eppure adesso non tenta più di scostarsi di lato, alza semplicemente la mano destra, palmo aperto, rivolto verso la donna. Muove quell'arto lentamente, quasi per farle intendere, per suggerirle di fermarla o spostarsi, le dita che fanno capolino dalla manica mentre tenterebbe solo di poggiare il suo palmo velenoso sul volto della donna, una vera e propria manata data però senza forza, non le serve. Vuole solo lasciare che il veleno vada ad incidere sulla Hyuga, avvelenarla quel tanto che le basterà poi per allontanarsi, sparire nuovamente dalla sua vista. Quindi il gomito si flette, la mano si alza e lenta si porta sul viso della giovane compagna, una palpebra sempre chiusa, un solo occhio ad aiutarla nella profondità, ed è anche per questo che forse si muove lentamente. Le sue dita dovrebbero andare a circondare gli zigomi di Mekura con il pollice che invece sosterebbe sulle labbra, quelle labbra delicate e ancora presenti, sane a differenza delle sue ormai rovinate dall'amaterasu.[chakra se tocco 92/95][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3-eventualmente: turno 1]

00:29 Mekura:
  [ring 5] <perfavore, distruggerebbe il mondo per te> afferma quando sente questa apostrofare così quella che lei stessa chiama "suo padre". <se non importa a te sono fatti tuoi, ti sto chiedendo esattamente quello che importa a me: che diavolo è successo?> afferma con ancora più impazienza di prima mentre questa cerca di allontanarla con il veleno. Mekura con la sinistra cercherebbe di intercettare il polso della mano destra di Kimi cercando di afferrarlo attraverso i vestiti e stringerlo cercando di impedirle di avvelenarla cercando di tenerla lontano dal volto. <no e te ne fai una ragione> A quel punto mostrerebbe i denti come una belva lasciando uscire fuori qualcosa di più vicino ad un ruggito <e tu sai bene che cosa succede a questa distanza, con un colpo come il palmo d'aria, lo conosci, sai che cosa gli ha fatto a quel coccodrillo, mi hai chiesto di colpirti con quella tecnica e adesso posso sfracellare un corpo gracile come se lanciassi del burro morbido su una parete> risponde di nuovo seccamente cercando di fare forza con la mano per tenera distante e di girare il polso costringendola a bloccarsi con quel arto. <basta con i giochetti, se pensi davvero che io ceda perché cerchi di avvelenarmi, non solo mi conosci poco, mi offendi, ma non ti importa vero? non ti importa un cazzo di nessuno, perché vuoi semplicemente sparire nella tua miseria, nella tua misera esistenza, Nella tua misera carne, nella tua incapacità e nella tua paura di vivere vero? ti piace così tanto fingerti di essere debole che non riesci a parlare e rimani nel tuo piccolo mondo fatto di convinzioni, te lo dico per esperienza NON FUNZIONA> continua ade esclamare la ragazza <COSA è SUCCESSO?> afferma cercando di scandire la propria voce [buakugan Liv III - tentativo di blocco polso mano dx Kimi]

00:41 Kimi:
 Solleva appena il labbro superiore, o meglio ciò che le è rimasto, mentre l'occhio resta sempre su Mekura, la mano viene fermata con estrema facilità anche visto che lei non sembra volersi ritrarre <tzè> schiocca la lingua all'interno del suo palato, ma non replica a quella frase su Yukio ancora una volta troppi pensieri e sentimenti si affollano sulla sua lingua impedendole di proseguire, la ferita è fresca, ancora troppo <se hai finito con la ramanzina> lascia cadere la frase alzando ora, per la prima volta, lo sguardo lasciando che la donna possa osservare quell'iride velato da una profonda tristezza, unito ad una grande apatia, un dolore che si cela male nell'iride azzurro <non è così facile colpirmi, provaci e ti ucciderò> ci va sempre piano con le minacce eh <non che ne abbia voglia> puntualizza poco dopo, con lo stesso identico tono <ma ho qualcuno da distruggere e se tu mi attaccassi non avrei altra scelta> rabbia, una profonda rabbia nella voce in grado di sovrastare quella specie di ringhio, qualcosa di viscerale e così profonda da riuscire a distorcere il volto fino a poco fa comunque distaccato <questo incontro è frutto della sfortuna senza non saresti venuta a cercarmi> o forse tanto per cambiare non ha capito niente della situazione e si sta sbagliando <quindi lasciami in pace e togliti di mezzo, non sei tu che voglio ammazzare> si morde il labbro inferiore, o meglio la carne bruciata che ora ne ha preso il posto. I denti bianchi si mostrano e affondano nella carne più debole che subito finisce per creparsi, lasciando che nei punti dove i denti, l'arcata superiore, affondano nella pelle il sangue venga in superficie colorandola di rosso, un colore scuro macchiato dal veleno tossico. Null'altro se non un tentativo di strattonare quel braccio, di muoverlo compulsivamente e ruotarlo verso il basso così da costringere o convincere l'altra a lasciarla. La conosce, sa che in una semplice scazzottata non potrebbe mai avere la meglio eppure non si ritrae, convinta delle sue parole e di quella che ora è diventata una missione[chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3]

21:42 Mekura:
 Mekura assottiglia lo sguardo e ribatte con una dose di freddezza che sprigiona dal suo corpo. < solo se hai finito il tuo archivio di minacce senza senso, non sei fisicamente in condizione di spaventare neanche le mie pantofole coniglietto> assottiglia lo sguardo e ritrae la mano ma ancora non si sposta dalla posizione in cui si trova mentre la ascolta in silenzio. Ascolta seriamente senza cambiare quella espressione accigliata, mentre osserva come il suo volto è contrito, sofferente, disperato. No, no non ha abortito di sua spontanea volontà, non avrebbe quella espressione conoscendo Kimi, ma qualcuno le ha fatto del male, seriamente male, qualcuno che ha agito pur sapendo che è una protetta di Yukio..ma chi è stato? il suo clan? a che pro? almeno fin ora la sua deduzione sarebbe questa. <senza non sarei venuta a cercarti?> sospira pesantemente ripetendo quelle parole con una nota di delusione <fammi capire, perché lo pensi?> chiede Mekura aspettando seriamente una risposta dalla Doku incrociando le braccia tra loro. <perché pensi che ti fermerei dal vendicarti del tuo scopo se non per partecipare a massacrare chiunque ti abbia fatto del male?... oltre a farti mangiare qualcosa si intende> arriccia le labbra verso l'interno per poi ricominciare < ho anche le conoscenze giuste per rendere quei maiali qualcosa di utile, quantomeno la loro pelle, mi devi solo dire che cosa è successo> a quel punto continuerebbe cercando di spingere a farla reagire <è stato quel qualcuno a farti del male? a ridurti così?> e poi la domanda importante, Mekura la guarderebbe negli occhi pronta a scattare nel caso avesse una reazione violenta improvvisamente <...sono stati loro a portartela via?> la conosce, sa che se c'è qualcosa che la tocca nel profondo tende ad allontanare tutto e tutti, ma se vuole capire preferisce farsi odiare ora e farla scaricare, piuttosto che lasciarla andare e comunque farla soffrire in modo apatico. [ch on] [byakugan liv III]

21:52 Kimi:
 La sua mano viene finalmente liberata, potrebbe andarsene, potrebbe anche tentare ancora una volta la fuga ma sa di avere contro qualcuno che forse è più testardo persino di lei. Abbassa lo sguardo e chiude entrambe le palpebre ora, si concentra su ciò che Hisoka vede, su quello che la farfalle le permette di osservare continuando in quel suo instancabile volo, la protegge come meglio può <quanto tempo mi avete abbandonata? Quanto tempo è passato e quanto ne sarebbe passato? Ci ha fatte incontrare il caso> continua con un tono decisamente più grave, sospira, prende un respiro profondo mentre ancora lascia che entrambe le palpebre siano calate, restando inerme <non ho intenzione di mangiare la mia vita sta giungendo comunque al termine> solo ora riapre la destra così da non rompere il contatto con l’evocazione, iride chiaro si porta verso Mekura, la fissa con insistenza ed una nuova forza, rabbia che le permette di sostenere quello scambio <non voglio che sia tu a distruggere, devono implorare me, devono pregare me> continua a sottolineare quel concetto <devono aver paura di me prima di perdere ogni speranza e rassegnarsi alla tremenda morte che gli donerò> non è mai stata una ragazza tranquilla c’è da ammetterlo ma tutta questa rabia, questo furore che le permette di condire così il suo piano è del tutto nuovo, una madre a cui è stata strappata la figlia dal grembo, una donna che non ha più nulla da perdere è forse l’essere più pericoloso che possa esistere. Non risponde alle altre domande, non ha nulla da aggiungere o da dire, solo non attacca, resta lì vicina alla compagna di sempre, alla prima a cui ha donato un sorriso dopo il combattimento a quella donna con cui ne ha passate molte e che l’ha vista nei momenti peggiori, se ne resta lì devastata nel fisico e nelle mente ma sicura, una forza non naturale per lei che la porta a camminare ancora sulla terra a dispetto di tutto ciò che le è stato fatto, di tutte le volte che hanno provato a piegarla e romperla, sa bene chi sono i suoi aguzzini e ancor meglio sa che il suo sarò l’ultimo volto che vedranno [chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3]

22:13 Mekura:
 Mekura assottiglia le labbra e chiude gli occhi sentendo come la colpa viene spostata sul gruppo della Akatsuki, su come l'hanno abbandonata. Mekura ha reagito di istinto quando ha lasciato la grotta per andare immediatamente a risolvere i suoi di problemi, problemi legati al clan e che comportavano la sua presenza, senza contare l'assenza di Azrael. Non è stato un periodo facile ed adesso sentirsi dire che ha abbandonato Kimi le sembra sostanzialmente ridicolo. <sinceramente? ero convinta che tu fossi con Akendo e con Katsumi....> ma immagina che lui non lo sappia ancora, Kimi avrà evitato di dire tutto a tutti, anche a Yukio. <...adesso è la tua rabbia che ti sta nutrendo> afferma seriamente Mekura, comprensiva, ma non commisera nessuno <ero esattamente come te quando hanno rubato la mia Ai, a malapena dormivo per cercare chi me l'aveva strappata dalle braccia, a malapena mangiavo> afferma seria spostandosi da li, mettendosi di schiena contro la parete lasciandola andare <non ti fermerò, anzi, tieni a mente ogni singolo attimo di quando ti hanno strappato quello che ti è più chiaro, devi avere ben chiaro che devi fare a loro dieci volte quello che ti hanno fatto, svegliati ogni giorno con il desiderio di mandarli nel oblio, che nulla su questa terra possa rimanere ai posteri, che nulla della loro esistenza possa salvarsi, così moriranno due volte ancora, medita e premedita ogni, singola mossa da oggi in poi, ma per farlo fai in modo che tu sia pronta> afferma Mekura seria mentre parla con uno sguardo feroce e scuro, folle nella sua gelida constatazione, impietosa <sei una arma Kimi, ed una arma arrugginita uccide ben poco, quindi smettila di brancolare nell'ombra come un verme, come chiunque ti abbia fatto questo vuole che tu sia, mostra che nulla ti può piegare, che quello che hanno fatto non è altro che dare un colpo di martello per rafforzare l'acciaio della tua lama, mangia e vivi, per quello che ti serve per combattere e uccidere...questo> indica i vestiti, lei e l'ambiente in cui sta cercando rifugio. <non ti aiuterà ad avere vendetta> prende un lungo respiro <ti do..due giorni per capire cosa vuoi fare, poi chiamerò Yukio e sai che lui ti può trovare ovunque tu sia> afferma Mekura seriamente prendendo un lungo respiro. [ch on Byakugan liv III]

22:23 Kimi:
 Ora la discussione sembra giungere al suo termina, la ascolta senza però prestarle poi tanta attenzione, ciò che le viene detto è ciò che sa, che continua a ripetersi in maniera incessante, davanti ai suoi occhi sono due le scene che corrono continuamente una è il momento in cui le hanno strappato la figlia l’altra è invece la sua vendetta, il piano che si dettaglia giorno dopo giorno mentre lei nell’ombra si lecca le ferite <ammesso che voglia trovarmi> puntualizza verso Mekura, arrivando a dubitare di tutto, persino dell’affetto che Yukio prova per lei <e non pensare di capire ciò che sto provando> aggiunge con un solo sussurro <non importa quanto tu abbia sofferto non potresti capirlo comunque> il tono si fa quasi grave, dotato di una strana e particolare saggezza forse, un tono improvvisamente matura, il tono di chi sta davvero soffrendo chi più del solito ha agognato la morte e l’oblio prima di risvegliarsi la mattina e capire che prima di potersi abbandonare al sonno eterno c’è qualcuno da punire. Un passo ora, un altro subito dopo per allontanarsi ora che finalmente Mekura la sta lasciando libera, si muove aumentato il passo e la velocità. Non importa se si sono scontrate apprezza ciò che ha fatto, continua comunque a vederla solo come una preziosa alleata, un’amica e questo è molto più importante di tutte le cose non dette e dei segreti che per vergogna ancora tiene per sé. Non è comunque riuscita a proteggere sua figlia, questa macchia non potrà mai toglierla solo sbiadirla attraverso un bagno di sangue dei suoi nemici. Si perde quindi per quel luogo, tornando a nascondersi agli occhi del mondo con Hisoka ancora in alto sopra alal sua testa che controlla e la tiene informata [chakra on][hisoka][occhi dell'ade][arte del veleno liv 3][end]

22:39 Mekura:
 No, certo che non lo potrà mai capire: è la figlia che le hanno strappato dal grembo, non vuole neppure pensare di essere in grado di capirlo, ma non è questo il senso di quello che ha detto. Deve spingere se stessa a reagire comunque di fronte alle difficoltà, anche di questo tipo. Preoccupazione, senso di colpa, nulla è più inutile di queste cose e deve decidere se essere continuamente succube oppure di imparare a reagire come hanno fatto tutti. <ci vediamo presto...Medusa> mugugna alla fine dandole la schiena prima di tornare a occuparsi dei suoi di figli. Ai e Ken...non li ha generati dal suo grembo, eppure sono suoi come se lo fossero, ucciderebbe per loro e questo la accomuna sempre di più alla mentalità di quel gruppo di cui lei fa parte. Ma ha imparato bene a trattenere le sue emozioni al riguardo, non ha più tempo ne desiderio di dimostrarsi debole. Perciò eccola li, a lasciare in pace Kimi come richiesto ed andare a prendere qualcosa di dolce per i suoi figli e chissà magari anche per i bambini di Yukio se fosse possibile. Quella serata è andata così, non ci può fare nulla e sa già come andrà a finire questa storia, può quasi prevedere tutto quello che si prospetta, ma per ora queste sono le battaglie di Kimi e non si metterà in mezzo, se vorrà il suo aiuto ben venga..altrimenti tutti dovranno fare i conti con le proprie scelte, è la vita, è inutile forzare il corso degli eventi [ch on - Byakugan liv III] [end]

Non c'è molto da dire: Mekura scopre Kimi in condizioni pietose e scopre che qualcuno le ha strappato la bambina.
La Hyuga ha formalmente rimandato tra due giorni la dichiarazione di guerra a chiunque ha fatto questa apocalittica idiozia fino a quando Yukio non costringerà Kimi a parlare.