Lava e Ghiaccio

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21:52 Yumire:
  [Albero] Si trova di nuovo qui, in questo luogo assolutamente tranquillo, in questo luogo assolutamente meraviglioso e colmo di colori nonostante l’avvicinamento dell’inverno. Indossa una maglietta a manica lunga blu scuro, un paio di leggins del medesimo colore a fasciare le gambe e un paio di scarpe nere, comode e pratiche, ai piedi. I capelli sono lasciati sciolti dietro la schiena, donando a essi un attimo di libertà, un attimo di respiro. E solo ora andrebbe a riprodurre il sigillo della capra: ecco cosa tenterebbe di fare davanti al proprio corpo. Unirebbe lentamente i palmi delle mani tra loro, avvicinandoli e incastrando le dita affinchè quella figura venga composta. Proverebbe così a estraniarsi da ciò che lo circonda: le iridi verrebbero per un attimo socchiuse, occludendo la vista di quel colore acquamarina. Proverebbe a “privarsi” momentaneamente dell’udito e cercherebbe di eliminare dalla testa le voci dei suoi compagni, la voce della Sensei e la sua stessa voce che, a volte, occupa i pensieri. Tenterebbe di cancellare ogni singolo immagine che si colleghi dal mondo reale, ogni ricordo inerente al suo breve passato e ogni pensiero odierno, che possa disturbare questo momento. Se fosse riuscita nell’intento, tenterebbe di ricercare quel piccolo flusso dell’energia psichica, secondo i suoi canoni dal colore neutro e quel piccolo flusso dell’energia fisica, donandole un tenue color azzurro pastello. Proverebbe a visionare il suo corpo, un ologramma del suo fisico, della sua struttura, dei dettagli che compongono la sua persona. E tenterebbe di unire la parte psichica e quella fisica, mescolandole tra loro, facendone diventare un minestrone dall’aspetto omogeneo, delicato, unico. E se ci fosse riuscita, proverebbe a mandare il tutto in uguale misura nelle diverse parti del corpo, per avere un maggior raggio d’azione in caso di bisogno. Osserva attorno a sé dopo questa prassi, appoggiando la schiena a ridosso del tronco dell’albero con la schiena. Silenzio nel cuore e silenzio nell’animo ghiacciato. Sta imparando sempre di più a padroneggiare il potere del ghiaccio, un enorme fiocco di neve che alberga nel suo cuore. [Attivazione Chakra: 25/25][Porta Kunai x1 – Kunai x3 – Shurinken x2 – Tonico per Chakra x1]

22:12 Yurashin:
  [Bosco] Una notte sorda, senza alcun rumore che si diffonderebbe nell'aria, se non quella semplice brezza, leggermente fredda, sintomo dell'arrivo imminente della stagione invernale. Eppure quelle temperature sarebbero affrontate, senza alcun timore, senza alcun freno inibitore, dal figlio di Kiri, il quale non farebbe altro che imporre il proprio passo, secondo un ritmo regolare e preciso, per le vie che accompagnerebbero il bosco dei ciliegi, luogo caratteristico del villaggio, situato poco fuori dal plesso cittadino. Un luogo di pace, un'area in cui qualsiasi anima può trovare alleggerimento, in quel mondo che sembrerebbe astratto, fuori da ogni linea di tempo e spazio; non si tratta solo di solitudine, ma trovarsi beato in quella visione floreale che non teme confronti con luoghi simili. Un haori nero che andrebbe a fasciare il corpo maschile, tralasciando solo una parziale visione del corpo sottostante; inferiormente un pantalone elasticizzato, color pece, che dovrebbe permettere l'esecuzione di ampi e larghi movimenti, senza incorrere in qualche strappo realmente fastidioso. In vita, a cingerne il busto, vi sarebbe un obi blu, di un color zaffiro, che taglierebbe la figura orizzontalmente, finendo con un piccolo intreccio alle proprie spalle. Ovviamente non sarebbe esente del proprio equipaggiamento, tra quella varietà di strumenti all'interno delle tasche e protezioni semplici, lungo i propri arti, che innalzerebbe la propria resistenza fisica. Iridi argentate che andrebbero ad oscillare con cura, lentamente, da una direzione all'altra, senza piegare il capo. Una movenza fluida, leggiadra, che non provocherebbe troppo rumore. Felpato il passo, con un portamento simile a quello adottato dagli esponenti nobiliari. La fierezza che si potrebbe palpare con facilità, per chiunque ne assaggiasse la visione. Una diafana pelle che andrebbe a contrastarsi con la chioma corvina, che ondeggerebbe lungo la schiena, vittima di quelle sferzate d'aria che ogni tanto si farebbe avvertire. Ovviamente, all'interno di sé, sarebbe già presente e reattivo quel processo, quell'impasto, che dovrebbe dar vita al chakra, frutto degli allenamenti di tempo addietro. Lo maneggerebbe con cura, seppur sia una prassi oramai semplice e banale per il suo grado. Controllerebbe, affinché venga espressa in ogni porzione del proprio organismo, fino alla sua naturale fuoriuscita. [Chakra On][Equip.Scheda]

22:30 Yumire:
  [Albero] Rimane nell’assoluto silenzio mentre osserva alcune foglie cadere dagli alberi attorno a sé, l’incedere di un inverno ormai alle porte e che offre solo gelo e sola brina. Guarda in ogni direzione, cercando di percepire la presenza di qualcuno, la presenza di uno sguardo su di sé. Eppure non riuscirebbe a percepire la presenza dello Yoton, dell’essenza completamente avversa del suo spirito. Quindi, cercherebbe di ritrovare il Suiton, il suo elemento base, quell’acqua che sa di frescura, che sa di vita, che sa di forza, che sa di tutto. E’ l’elemento che permette la vita, che permette la sopravvivenza ma che sa essere distruttivo e impetuoso se adirato, come la sua natura certe volte impone. Può essere in diversi stadi, in diverse forme: gassosa, solida, liquida. Un fiume che scorre lento dalla sorgente, un cubetto di ghiaccio che rinfresca una bibita o vapore che offre calore al corpo durante una sauna ristoratrice. E, assieme a essa, cercherebbe di ritrovare il Fuuton, la forza del vento, la forza degli uragani che distruggono le città sul loro cammino. Una folata di vento che dona calore in una giornata di sole e dona freddo in una giornata di neve. E vorrebbe fondere queste due forze insieme, donargli un’unica realtà, un’unica entità, un’unica essenza: lo Hyuton. Il ghiaccio, la sua essenza primaria, il fiocco di neve gigante che albergherebbe nel suo animo. Un enorme ghiaccio che si spanderebbe dentro al proprio corpo, offrendo un freddo piacevole, un freddo che lei stessa sta governando. Dovrebbe aver così attivato il suo potere principale, la fonte della sua forza più assopita. E non riuscirebbe a scorgere lo Yoton e, si sa, il ghiaccio non va d’accordo con il fuoco. [Attivazione Hyuton][Chakra On: 25/25][Porta Kunai x1 – Kunai x3 – Shurinken x2 – Tonico per Chakra x1]

22:37 Yurashin:
  [Bosco] Un susseguirsi di passi, un alternarsi delle gambe, che dovrebbe permettere la possibilità di macinare metri su metri, di avanzare in quel posto oramai conosciuto, esplorato tempo addietro e ben conosciuto. Eppure non si ritrarrebbe nel goderne comunque del panorama offerto, di riscoprire nuove sfumature dello stesso albero, soprattutto se contemplati con differenti incognite, quali stati d'animo e, non meno importante, compagnie. Già, proprio perché durante il suo percorso notturno dovrebbe avere la capacità sensoriale di percepire una presenza, una fanciulla per miglior precisione, non eccessivamente distante dal proprio corpo. Rallenterebbe il passo dunque, in modo graduale, fino ad arrestarsi totalmente e volgere appena il capo, in modo quasi impercettibile. Cosa si presenterebbe su quel volto marmoreo? Semplice neutralità, totalmente privo di emozioni, come se una spugna avesse risucchiato tutti propri sentimenti od avesse un collegamento mancante, tra l'interno di sé e la parte esterna. Un problema di comunicazione, espressione? Non proprio, ma semplice addestramento fin dagli albori della propria crescita, lungo la propria infanzia, direttamente dai propri genitori. Rigidi, come suggeriva il proprio villaggio natio, produttore non di bambini ma di automi pronti a combattere per la salvaguardia del terreno in cui sarebbero cresciuti. <...> Labbra sigillate, senza produrre in modo futile del suono dalle proprie corde vocali, limitandosi semplicemente ad un avvicinamento lento, con piccole falcate, per apparire dinanzi alla Genin, ad una distanza di circa dieci metri in continua discesa. Intanto la luna sembrerebbbe giovare anche a proprio favore, accompagnandolo durante la sua marcia, rendendo qualche effetto d'ombra parziale e risaltando gli squarci di pelle visibili. Ma non si limiterebbe a ciò, assolutamente no, a causa della propria indole, innalzando ogni guardia possibile, divenendo più reattivo di prima. Un semplice batter di ciglia, un semplice respiro poco più accentuato, profondo. Chissà se si potrà comprendere quell'attimo in cui i propri geni innati verrebbero stuzzicati, alimentati dalla volontà del Chuunin. Un dono che dovrebbe risvegliarsi, dunque, mettendo a disposizione una nuova energia, un nuovo flusso energetico, differente dall'impasto neutrale, grezzo, e da qualsiasi altra capacità. Un frutto quasi dimenticato, dato lo sterminio della propria dinastia, ma ancora presente e vivo. E così che, senza la composizione di alcun sigillo, senza esprimere nettamente quel cambiamento, andrebbe a portare avanti quel processo, ove le proprie affinità elementali andrebbero a convogliarsi in un unico contenitore. Il Doton che verrebbe abbracciato dal Katon, scomponendolo ed alterandolo con il fine ultimo di produrre del chakra particolare, di natura lavica. Questo nasconderebbe il Custode, mentre sarebbe impegnato nello sviluppo di quel nuovo miscuglio, affinché scorra prepotentemente all'interno del proprio organismo, come se diventasse contenitore di un'eruzione in atto, metaforicamente parlando. Si lascerebbe inondare dunque, senza oppore alcuna resistenza, anzi tutt'altro. [Chakra On: 68/70][Equip.Scheda][Arte Della Fusione II]

22:49 Yumire:
  [Albero] Dovrebbe essere riuscita ad attivare la propria innata, a dare sfoggio del suo fiocco di neve all’interno del proprio spirito. Mano che verrebbe appoggiata contro il tronco dietro di lei, con il palmo della mano destra che dovrebbe aderire, sentendo il legno sulla pelle. Cercherebbe di far convogliare il ghiaccio in quella direzione, facendolo scorrere il chakra glaciale lungo il braccio, oltrepassando il gomito e iniziando a incanalarsi all’interno delle dita. Dovrebbe così spandersi fino ai polpastrelli, fare in modo che si estenda verso l’esterno, che si possa ricreare una patina di ghiaccio su quella superficie verticale, della grandezza di mezzo metro circa. Un potere che dovrebbe entrare fin dentro il cuore del tronco, fin quando non andrebbe a staccare la mano e quindi spostarsi con la schiena rispetto a quel punto inizialmente scelto. Non saprebbe di essere osservata, non ha le capacità per poter percepire la presenza del Chunin attorno al proprio corpo. Il cielo è pieno di nuvole che minacciano pioggia ma non vedrebbe l’acqua scendere verso il terreno. Nessuna stella a disegnare costellazioni, nessuna stella a illuminare un blu scuro disseminato di nero pece. Si sposterebbe di qualche passo in avanti, spostando i capelli azzurri al di sopra della spalla destra e muovendosi celere, per potersi portare in direzione del sentiero, in direzione del villaggio. Non sa di essere in un probabile pericolo imminente, di poter essere pedina di una qualsiasi tipo di ustione, di calore estremo, di un elemento totalmente avverso al proprio. Lava, fuoco, fuoco fuso con la terra. Lei è ghiaccio, non acqua. Lei è ghiaccio e cercherebbe di accelerare il passo lontano da Yurashin, sentendosi osservata. Una sensazione che non le piace, una sensazione che non la farebbe sentire al sicuro. [Arte del Ghiaccio I][Innata Kori: Attiva][Chakra On: 24/25][Porta Kunai x1 – Kunai x3 – Shurinken x2 – Tonico per Chakra x1]

23:05 Yurashin:
  [Bosco] E durante quell'ispezione, quel cammino lento e ponderato, per avvicinarsi alla ragazza che aveva precedentemente avvistato, potrebbe accorgersi di un cambiamento repentino: non solo di quella dipartita rapida d'ella, come se stesse fuggendo da qualcosa di cui non saprebbe entità, ma altro attirerebbe l'attenzione maschile. Si avvicinerebbe comunque per poter godere di quell'alterazione, nei pressi della ruvida corteccia, di quella superficie che andrebbe a sfiorare appena con le dita, affiancandosi all'albero ove sarebbe stato iniettata l'innata Kori. Le dita che accarezzerebbero il materiale, quasi una carezza, individuando ciò che la vista avrebbe avuto già certezza. Rimarrebbe bloccato lì, per un istante, prima di muovere ulteriormente il passo in una direzione ben determinata. Ah, se solo qualcuno potesse notarlo, quella brina sembrerebbe totalmente scomparsa, a causa di quell'innata maschile, lasciata appena trasparire all'esterno, rendendo nullo l'effetto precedente, ristabilendo così l'ordine delle leggi naturali, quasi salvaguardando quell'albero da una morte per congelamento. Baricentro che andrebbe ad abbassarsi dunque, con la suola del calzario che striscerebbe sul terreno, gambe che andrebbero dunque a piegarsi appena, rendendo l'intero corpo pronto ad un ipotetico scatto. E difatti sarebbe questo che effettuerebbe, una movenza rapida, sfruttando il suo massimo potenziale muscolare, ponendo il peso non sulla distanza da percorrere ma sull'accelerazione da intraprendere, affinché possa comparire improvvisamente alle spalle della giovane, quasi come se fosse apparso lì per pura magia, andando a sfidare le stesse capacità avverse, nel seguire una proiezione così curata e rapida. Se fosse riuscito nel proprio intento, ad una distanza di circa sette metri, situandosi sullo stesso sentiero che l'altra stava percorrendo, andrebbe a schiudere le labbra, richiamando una piccola mole d'ossigeno, vibrando le corde vocali. <Discendente della nebbia.> Così la nominerebbe, così dovrebbe attirare l'attenzione femminile, con quel sussurro atono, ma delicato, senza infastidire eccessivamente la quiete che vi sarebbe intorno. Dovrebbe avere comunque un volume sufficiente da esser percepito dalla controparte, una melodia senza alcun accento, ma che s'addentrerebbe nella mente per quanto possa sembrare così fragile. Non avrebbe bisogno di gridare per farla rabbridire, sempre se un'esponente del ghiaccio possa davvero avvertire una sensazione simile. E poi lui sarebbe innocuo, avrebbe solo riconosciuto nell'immediato il gene innato avverso, famosi per la loro manipolazione del ghiaccio. Oltremodo, anche lei dovrebbe presentare dei tratti tipici dei Kiriani, come quel chiarore di pelle, a causa del clima del villaggio della nebbia. Ed ora come reagirà la Kori? [Chakra On: 66/70][Equip.Scheda][Arte Della Fusione II]

23:18 Yumire:
  [Albero] Si sentirebbe davvero osservata e sa di aver lasciato un segno su quel tronco, un segno del proprio passaggio. Vedrebbe quella brina svanire dal tronco con la coda dell’occhio, quasi certa che qualcuno abbia reso più celere quella sparizione. Non riuscirebbe a vedere Yurashin, non ancora, prima di ritrovarselo alle spalle, a una distanza di circa sette metri e la sua voce giungerebbe al proprio orecchio. E’ forte e decisa ma delicata quanto basta a non turbare quelle piante attorno a sé, quel paesaggio che sa di bellezza, che sa di meraviglia. Nessun sorriso traspare sul volto, se non una leggera smorfia che alzerebbe il labbro sulla destra, con quel nomignolo che le suona stonato, molto stonato. <E tu come fai a essere certo che io sia una figlia della nebbia?> chiede stizzita, con un leggero velo di nervosismo che si avvertirebbe nel tono. Si volterebbe di un angolo giro per ritrovarsi lo Yoton all’esatta fronte, prima di riprendere nuovamente parola <Hai fatto svanire tu il ghiaccio dal tronco? Chi sei?> perché sembri sapere qualcosa della sua innata mentre lei non sa nulla della lava, non sa nulla di un elemento che lei non si sognerebbe di maneggiare. Pelle bianca e limpida, par quasi un diamante brillante. Iridi acquamarina che fissano l’uomo, senza dire altro, limitandosi a guardarlo e basta. Andrebbe a toccare la base del kunai che fuoriesce dal suo contenitore, facendolo ghiacciare in brevissimo tempo, facendo convogliare lo Hyuton all’interno di quell’oggetto, facendolo passare attraverso le dita, attraverso i polpastrelli, prelevando così una piccola quantità dal proprio animo, da quell’enorme fiocco di neve che è parte viva del suo potere. Non si avvicinerebbe all’altro, lo lascerebbe a quella distanza, volendolo conoscere, volendo capire le sue reali intenzioni in questa serata priva di stelle. [Arte del Ghiaccio I][Innata Kori: Attiva][Chakra On: 23/25][Porta Kunai x1 – Kunai x3 – Shurinken x2 – Tonico per Chakra x1]

23:38 Yurashin:
  [Bosco] Sarebbe lì, immobile in quella posa statuaria, mentre la Kiriana andrebbe a voltarsi, ponendo il suo sguardo al cospetto del Fabbro, il quale non farebbe altro che iniettare i propri occhi, simili a due lune piene, nello sguardo opposto, senza far decadere minimamente il contatto appena intrapreso, quasi come se fosse una gara tra loro due, appena iniziata. Chi distoglierà prima lo sguardo dall'altro? In effetti, potrebbe esser sufficiente chiudere gli occhi un secondo, per far sì che qualcosa possa variare e ponderebbe la prossima mossa proprio su ciò. Infatti andrebbe quasi ad intuire la frequenza con cui l'altra possa sbattere le palpebre, per permettersi il lusso di un ulteriore movimento, quasi rettilineo, senza preoccuparsi d'esser rapido, riducendo ancora una volta le distanze del duo: dai sette metri andrebbero a calare a poco meno di tre metri, rimanendo sempre dinanzi alla ragazza, senza spostare il proprio corpo in qualche direzione in maniera decisiva. Spostamento apparentemente semplice che dovrebbe far intuire all'altra la differenza che possa presentarsi tra i due opposti, seppur questa non demordi ed andrebbe ad armarsi di un Kunai, verso cui infonderebbe l'essenza del ghiaccio. <Non ho alcuna intenzione di commettere un omicidio.> Andrebbe a stilare con una sicurezza disarmante, come se stesse trattando di un semplice argomento, come se non avesse emesso una tematica così sofisticata da gestire. <Non ne avrei motivo, poi.> Aggiungerebbe, con un ulteriore soffio, con quel verbo che andrebbe ad essere espresso, ad una voce ancora più bassa di prima, dato che le distanze sono state modificate. E se l'altra non avesse compiuto particolare movenze, a cui dovrebbe prestare attenzione, si preoccuperà semplicemente di argomentare, dialogare con una sconosciuta o solo in parte. <Ed avrei già potuto farlo, se avessi voluto.> Presuntuoso? Non lo sarebbe, ma l'opportunità l'avrebbe già colta qualche secondo addietro e non ha scandito nessuna mossa prettamente offensiva. Ma probabilmente la combinazione della loro natura, della loro essenza, funzionerebbe come una semplice calamita, spinta dalla semplice curiosità nel conoscere ciò che non si è. <Non esisterà Luce senza ombra e viceversa.> Andrebbe a professare, quasi filosofeggiando sulla domanda appena posta, sulla propria identità: <Ma gli opposti devono tenersi in vita l'un con l'altro, per permettere l'equilibrio.> Un respiro, semplice: <La vita.> E dopotutto che finalità potresti attenderti da qualcuno che impregna le proprie energie per salvaguardare la pace, seppur non traspara così facilmente fiducia? Ignaro se la propria voce abbia avuto la propria conquista: riuscire a placare il timore della Genin che avrebbe dinanzi, spingendola a riporre l'arma, almeno per la presenza d'egli. <Il mio nome è Yurashin.> Esprimerebbe, con garbo ed educazione, così come gli sarebbe stato insegnato dai propri genitori. Freddi non significa esser volgari, senza rispetto per le regole civili. <Ed il tuo nome?> Chiederebbe, seppur non sembrerebbe esser qualcosa di facoltativo, ma una richiesta esplicita di conoscenza. Alla fine, una sottospecie di legge del contrappasso. [Chakra On: 64/70][Equip.Scheda][Arte Della Fusione II]

23:50 Yumire:
  [Albero] Lo guarderebbe dritto negli occhi, cercando di non mollare la presa sulle iridi altrui, cercando di non mollare la presa contro una volontà ferrea e più esperta della sua. Le iridi acquamarina non andrebbero a muovere le palpebre, quasi forzando un movimento naturale del proprio corpo. Un sorriso che non appare, il labbro che viene ancora sollevato verso l’alto sul lato destro, prima di replica nuovamente <Non ho fatto nulla di male. Quindi no, non avresti motivo di uccidermi> non ancora, perlomeno. Un silenzio che alberga dentro al proprio animo di ghiaccio, ascoltando quelle parole colme di una sicurezza e di una presuntuosità fuori dagli schemi. Sopracciglio sinistro che viene sollevato appena, prima di continuare <Sei sicuro di quello che puoi fare, ti fa onore. Non tutti sono consapevoli di quello che possono o non possono fare nella loro vita>. Determinata e decisa, un tono quasi privo di suono, un tono che sarà educato e dal retrogusto delicato. Le parole filosofiche che seguono sembrano quasi collegarla a un’altra persona, a lei un po’ più cara di molte altre, assaporando ogni singola lettera, ogni singola sillaba, ogni singolo suono. Lo farebbe terminare, lo farebbe presentare e gli farebbe porre quella stessa domanda nella sua direzione. Una smorfia leggera a disegnarsi sulle labbra, rispondendo <Io sono Yumire> e questo deve bastare allo Yoton, perché non darebbe modo di fargli comprendere il suo vero cognome, quello che la rende un ghiacciolo gigante. <Gli opposti si attraggono… tu hai visto cosa posso fare io. Ne sono sicura, era troppo tangibile il mio segno. Tu muovi il fuoco, allora> un semplice dato di fatto, un semplice pensiero facendo un collegamento semplice e lineare. Non si avvicina, non oserebbe tanto perché non vuole scottarsi, non vuole bruciarsi, non vuole avere segni indelebili sulla propria pelle ancora per un bel po’ di tempo. Un solo passo che viene mosso ora in avanti, azzardando, ma senza forzare nulla contro la propria mente. Il coraggio non le manca, ma non vuole avere grane inutili in questa serata nuvolosa. [Innata Kori: Attiva][Chakra On: 23/25][Porta Kunai x1 – Kunai x3 – Shurinken x2 – Tonico per Chakra x1]

22:44 Yurashin:
  [Bosco] La fanciulla che avanzerebbe una vaga sicurezza, incentivando il non desiderio d'egli di compiere un atto così ostico, così rude verso la Genin, mostrandosi per quello che vorrebbe far creder: un'innocente, almeno per ora, senza alcuna macchia da ripulire, senza alcun crimine a sporcare la fedina. Eppure tutto ciò non tramuterebbe il volto del Chuunin, il quale andrebbe, con piccole e lente falcate, ad avvicinarsi ulteriormente verso la controparte, fin quando le distanze potranno equivalersi a circa un metro, non oltre; lui abbasserebbe solo leggermente il capo, a favore dello sguardo femminile, data la differenza d'altezza che scorrerebbe. <Non avrei motivo.> Confermerebbe, quasi nell'assicurarla, quasi ad impedire che altra dose di timore cresca forte in lei. Ma poi, quell'affermazione che seguirebbe, andrebbe ad esser sufficiente per una critica, per una precisazione: <Nessuno potrà realmente conoscere il massimo livello del proprio potenziale.> Sentenzia, con un sussurro ancora più delicato di quelli precedenti, per poi soggiungere poco dopo: <Anche se si fosse uno degli Shinobi più potenti, si potrà inserire sempre un ulteriore gradino, un ulteriore passo.> Inclinerebbe dunque appena il capo, di qualche grado, verso destra, torcendo appena il collo. <Anche quando non si avranno rivali, anche quando non sembrerebbe esservi qualcuno da superare, costui vi è sempre.> E con ciò cosa vorrebbe intendere? <Dobbiamo sempre superare il se stessi di un istante prima.> E così che raddrizzerebbe nuovamente quella testa, per definire tutto ciò semplicemente con il nome adeguato: <Evoluzione.> E con ciò terminerebbe quella tematica, lasciandosi avvinghiare dalla prossima, sicuramente più interessante. <Attrazione?> Retorico, non si attenderebbe d'esser realmente risposto a quel ripetersi. Ma non andrebbe a fermarla, lasciando che qualcosa possa fargli storcere il naso, ma senza presentarlo all'esterno. Una nota dolente che percepirebbe dall'interno e non lo farebbe intuire, rimanendo fisso con la propria apatia. <Se tu fossi una detentrice unica del Suiton, il Katon sarebbe stata la risposta adeguata.>, deve davvero spiegargli quelle cose così elementari? <Tu sei Ghiaccio, Kori.> L'essenza del proprio potere ed il Clan capace di destreggiarsi in tale arte. Mano che dunque andrebbe ad innalzarsi lentamente, frapporsi fra i loro corpi, affinché possa portare le dita tese verso il firmamento. Quasi come se fosse un ipotetico scudo, mostrandole la parte opposta del palmo, il suo dorso. Schiude nuovamente le labbra, lentamente. <Io sono Lava...> Ed il potere inizierebbe a confluire totalmente nel proprio arto, quello mostrato, su cui l'altra potrà notare una leggera variazione. <Yoton.> Un ultimo sussurro, prima che il braccio possa avanzare in quel processo, facendosi rivestire totalmente da una nuova patina, rendendo il potere innato, quasi come se fosse una protezione, una sorta di armatura seppur parziale. Incandescente, vivo. Un fenomeno davvero interessante, particolare. Qualche secondo di durata, prima che, se non vi fossero motivi particolari, il braccio venga ripristinato, lasciandolo decadere lungo il fianco in cui vi era prima. Silente, compiendo solo un altro passo, uno solo ancora, per poi suggerire: <Ti accompagno.> Non sembrerebbe essere un invito, ma una richiesta soprattutto di un esponente più alto su quella scala gerarchica, il quale avrebbe compito di salvaguardare le pedine più deboli, minori rispetto al proprio grado. Eppure non prenderebbe ancora passo verso le mura cittadine, fissando ancora la ragazza. Ora? [Chakra On: 62/70][Equip.Scheda][Arte Della Fusione II]

22:59 Yumire:
  [Bosco] Rimane ferma, immobile, senza fiatare, senza muovere alcun muscolo, senza quindi avanzare o indietreggiare rispetto alla controparte. Lo fissa negli occhi cercando delle risposte che non potrebbe avere, delle risposte che rimarrebbero sospese per aria, senza poter scendere o salire. Lo vedrebbe bruciare la distanza in brevissimo tempo, senza riuscire a spostare una minima fibra di ciò che la compone. Lo continua a squadrare, alzando nuovamente il sopracciglio destro verso l’alto, prima di riprendere parola <Lo spero vivamente> perché non vuole di certo giungere a casa, dalla zia, con qualche danno eccessivo sul proprio corpo. Ci tiene troppo alla pellaccia e vuole evitare cure e medicazioni inutili. Non ama farsi male e non ama ricevere troppe attenzioni dalle persone che la circondano, se non estremamente necessario. E’ un tipetto difficile la Kori, complicata nel carattere e nel porsi con la stessa società. Le parole che seguirebbero non vengono considerate particolarmente, mostrando solo una lieve attenzione, per non risultare maleducata o indifferente. Sono parole giuste, ma a lei non importa in questo preciso momento. <Katon, il fuoco> sottolinea semplicemente, una semplice constatazione a fior di labbra. Le iridi, tuttavia, andrebbero a spalancarsi alla successiva affermazione, rimanendo spiazzata e con la bocca leggermente aperta, con nessuna parola che uscirebbe dalle corde vocali. L’altro ha visto del Ghiaccio, ma quella è una precisione assoluta. Non aggiunge ancora nulla, lo lascerebbe finire, prima di riordinare per un attimo le idee e replicare, finalmente <Lava.. la sostanza tipica di un vulcano in piena attività> sì, sa cosa sia e sa che è calda e rovente quanto il fuoco nella sua base originaria. Osserverebbe quella piccola dimostrazione, provando a rimanere impassibile a quella visione, sicura di ricordare quel soggetto e di quello che riesce effettivamente a maneggiare. Se lo deve ricordare, ne va della sua sopravvivenza e del suo futuro. La testa provocherebbe un cenno di negazione in direzione dello Yoton, prima di aprire nuovamente le labbra e produrre altre parole, secche e decise <No, me ne torno indietro da sola. Non ho bisogno dell’accompagnatore..>. Nient’altro, il nulla. Volterebbe, dunque, le spalle all’altro, sperando che rimanga lì e sperando che non la segua ulteriormente. Vuole solo rientrare a casa, andare a dormire e pensare a quello che verrà l’indomani. Ha visto e sentito abbastanza, certa di dover tenere conto di quella Lava che minaccia il suo Ghiaccio. <End>[Innata Kori: Attiva][Chakra On: 23/25][Porta Kunai x1 – Kunai x3 – Shurinken x2 – Tonico per Chakra x1]

23:11 Yurashin:
  [Bosco] E quella dimostrazione effettiva, semplicemente pratica, andrebbe a funzionare ma non cosciente se la finalità attesa andrebbe a corrispondere a quella realmente ottenuta, in quanto l'altra andrebbe a schiudere le labbra, senza proferire parola. Non meravigliata, non nel senso positivo che si sarebbe atteso. Potenzialmente impaurita da quel potere lavico che scorrerebbe impetuosamente nel corpo maschile, che farebbe tentennare la ragazza. Infatti quest'ultima andrebbe a tagliare corto, senza sprecare ulteriore tempo in presenza del Custode, come se fosse stato appena etichettato come una principale minaccia, ma dopotutto sarebbe abituato a queste considerazioni dai membri del clan Kori, seppur non ne abbia scalfito alcuno, non per incapacità ma per volontà. L'altra si volterebbe, facendo decadere lo sguardo, rinnegando quell'imposizione, e lui ne approfitterebbe per commentare, salutandola con quelle poche parole: <Per permettere la vita, luce ed ombra devono esistere, per permettere un equilibrio.> Enigmatico, ma non troppo. In seguito, rapidamente, scomparirebbe dalla posizione precedentemente assunta, con un movimento laterale, intenzionato ad insediarsi all'interno della vegetazione vicina, per celarsi alla presenza femminile, e continuare a pedinarla di nascosto fino al ritorno ai territori prestabiliti, a quella residenza femminile, se gli fosse stato possibile. Solo una volta accertatosi che l'altra abbia avuto una strada sicura, un sentiero senza alcun problema, si impegnerà nello scomparire nell'oscurità, senza voltarsi indietro, nel rimirare la struttura in cui la Genin soggiornerebbe. La notte sarebbe ancora lunga per sé, fin troppo. [Chakra On: 60/70][Equip.Scheda][Arte Della Fusione II][EXIT]

Prima conoscenza tra i due opposti.
Lava e Ghiaccio che si studiano, senza tuttavia toccarsi.
Breve ma intensa :)