Risvegliati guerriero indomito! Mangekyō Sharingan

Quest

Giocata di Clan

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21:33 Kioku:
  [Covo Akatsuki Sud -> Konoha] A quanto pare il momento è finalmente giunto, come promesso a Katsumi e la stessa Hana, ora al suo fianco, partiranno alla volta di Konoha, l’uno per poter apprendere qualcosa in più sulle sue vere origini e…non solo, l’altra perché dopo tutto ciò che le è accaduto a causa dell’Otsutsuki, non si sognerebbe mai di farla intraprendere un viaggio solitario, un mirino bello grosso, al primo giro il gene Hyuga…il secondo? Non ci sarà. Motivo per cui farà affidamento sulle tecniche acquisire da poco per questo viaggio…breve se così si può dire, riuniti dunque nella sala principale del covo sud, comincerebbe con i dovuti preparativi, assieme ad una buona dose di concentrazione. Agli occhi dei due presenti, il Rikudo Sennin apparirebbe con indosso le sue solite vesti dal nero pece, contornate da nuvole cremisi, simbolo d’appartenenza al gruppo più conosciuto nelle terre ninja, pollice destro avvolto dal solito anello, simbolo di potere e controllo, pantaloni e sandali basic a completare il tutto, il suo Rinnegan pare essersi ripreso, se così si può dire, certo non è più bianco pallido, dopo svariati giorni passati nella vasca del Gedo Mazo, sembra aver riacquistato quel suo colore originario, certo non vivido come sempre ma…tempo al tempo. Un sospiro, puntando il proprio sguardo prima su Hana e in secondo, il cugino <se siete pronti poggiate la vostra mano sulle mie spalle, dopo di che non muovetevi per alcun motivo> anche perché qual ora disobbedissero a quello che pare più un consiglio che un ordine, probabilmente si perderebbero in qualche strana dimensione o peggio ancora spezzati in due, metà di qua e metà chissà dove, fiducioso che non facciano sciocchezze, senza attendere che abbiano o meno fatto come dice, socchiuderebbe gli occhi, creando nella propria mente diversi frammenti d’immagine, ognuna di loro con una particolarità, per poi unirli, formando così nella sua mente la chiara immagine del monte dei volti di pietra, ogni faccia, ogni singola roccia, ogni particolare verrebbe creato e collocato nel suo esatto posto, tutto ciò affinché nella mente di Akendo ci sia l’esatto luogo ove recarsi. Un ennesimo sospiro, mentre il chakra attivo in lui verrebbe richiamato all’azione, scuotendo l’intero sistema circolatorio del chakra, convogliato in ogni tsubo e arto presente, per poi espellerlo, circondandosene, come a crearvi un manto unico, sigillo della scimmia comporsi ad elevata velocità, mantenendolo. Come un lampo di fulmine, il trio scomparirebbe dal covo, trovandosi catapultato nel luogo desiderato dal Rikudo Sennin, la brezza notturna avvolgerli, mentre la Konoha illuminata salutarli. [Tecnica della dislocazione istantanea superiore] [chakra 65/100] [Rinnegan off] [Turni Akendo, Katsumi, Hana ( giocata in off)

21:52 Hanae:
 E finalmente il momento di muoversi è giunto, ha avuto modo in queste settimane di scoprire di più riguardo il Rikudo..lo sguardo ricade spesso su un passato non particolarmente remoto, un passato dove aveva timore della verità che l'insonne e non soltanto lui gli aveva proposto. E' adesso immobile nella sala centrale del Covo, capelli tornati a sfumare sul bianco, per troppo tempo rimasti sfumati su un nero legato alla scissione del proprio essere. Katsumi e 0-21, 0-21 e Nemurimasen. Parti di sè che ha ricongiunto soltanto evolvendosi, accettando sè stesso e il mondo nel quale vive. A coprire il corpo, sullo strato più superficiale, il mantello dell'Akatsuki; attorniato dalle nuvole cremisi dell'organizzazione, largo quanto basta dal mantenere le forme del proprio corpo nascoste e lungo abbastanza dal poter quasi sfiorare terra, mostrando appena i sandali ninja indossati. Al medio destro indossa l'anello della tigre bianca, una volta appartenuto a Konan, ed infine una benda bianca dalle bordature nere attorno all'occhio destro. Quest'ultima dotata di micro fori, non per la propria normale vista, ma per favorire lo sharingan, che in ogni caso sfruttando quel piccolo spazio potrà mostrare le sfumature di chakra circostanti. < E' ora. > La mancina a scivolare sul tavolo dinnanzi a sè, esercitando una semplice forza che lo porti ad alzarsi dal proprio posto per potersi avvicinare al Rikudo. Un cenno del capo in sua direzione, ponendosi al suo fianco destro, sollevando appena la mancina e distendendola all'altezza della sua spalla sinistra. Gambe leggermente divaricate e piedi piantati a terra, se è quello che pensa sa bene quanto forte debba tenersi ancorato, precedenti con Yukio..chi non li ha avuti!? Occhi a chiudersi negli istanti necessari al cugino per dar avvio alla tecnica, un solo respiro trattenuto e il chakra mantenuto attivo..non si sa mai cosa possa aspettarlo. Segno dell'avvenire della dislocazione dovrebbe essere..la sensazione di essere per una frazione di istante infinitamente piccola fuori dallo spazio, o in ogni caso un subbuglio rapido dello stomaco. All'aprirsi delle palpebre un paesaggio nuovo, una brezza quasi sconosciuta e legata ad un villaggio ben diverso da Kusa o dalla stessa Oto. E' passato un po' di tempo da quando è stato..a Konoha. < Il villaggio della foglia..> le labbra a schiudersi appena, lasciando scivolare lo sguardo sui presenti, concentrandosi in particolare sulla figura di Akendo. < Cosa stiamo cercando, Akendo? > Il braccio poggiato sulla spalla altrui ad essere scostato appena, ponendo ambedue le braccia all'altezza del petto ed incrociandole tra loro, osservando con capo chino ciò che la foglia mostra..in attesa di una risposta, o per meglio dire, una via da seguire per giungere ad essa. [ Chakra attivo ] [vesti akatsuki, anello akatsuki][top on]

22:43 Kioku:
  [Quartieri Uchiha ( tempio)] Tecnica riuscita, all’apparir delle luci di Konoha, al suo fianco anche i due ninja, si lascerebbe cullare da quelle alitate di vento fresco che la foglia gli dona, mentre prima di risponderebbe alla domanda, più che lecita di Katsumi Uchiha Seiun, si rivolgerebbe ad Hana, come d’accordi si avvierà alla propria casa, punto d’appoggio durante tutta la permanenza a Konoha, dunque la lascerebbe andare a casa congedandola con uno sfuggevole bacio nei confronti di Hana. Dunque senza perder troppo tempo, scosterebbe le due Katane, che mai dimenticherebbe ( il player invece si), la bianca Izanami e la nera Izanagi, portatrici di morte o di salvezza, dandogli così modo di fletter con più facilità i propri arti inferiori, caricando un semplice balzo, atto a raggiungere uno dei tetti più vicini dalla loro posizione, sicuro che venga seguito dal giovane Uchiha comincerebbe ad avviarsi verso un luogo in particolare, ma della risposta alla domanda del cugino ancora nulla. Nessuna risposta, poiché raggiunti quei quartieri ormai abbandonati da tempo immemore, automaticamente Katsumi, alla vista del simbolo Uchiha su diversi muri ancora in piedi del quartiere, otterrà la risposta alla sua precedente domanda <siamo qui poiché qui tutto è iniziato> è tutto finirà…forse, passi agili, non vuole perder tempo e la tensione è alta, permea l’aria attorno a loro, è quasi tangibile <qui sono sicuro che riusciremo a scoprire qualcosa in più per quanto riguarda il lato paterno> riferendosi ovviamente a chi possa essere il padre, anche se già ha in mente diversi modi per poterlo scoprire, ma non sarà lui ad indicargli la via, piuttosto lo accompagnerà, ma dovrà essere lui a compiere le giuste scelte. Passi che d’un tratto s’arresterebbero d’innanzi alla più imponente e facilmente capibile, importante, costruzione di tutto il quartiere…il tempio Uchiha <qui una volta i nostri fratelli erano soliti pregare e riunirsi> o almeno così la storia insegna, per quel che è riuscito a trovare nei lavoratori Uchiha di Oto, entrerebbe come se fosse padrone della casa, muovendosi come se vi fosse nato tra quelle mura, polveri e macerie, in parte potrebbe sembrar così, in realtà è un qualcosa che gli è stato spiegato molto tempo fa e sul quale ha avuto modo di indagare lungamente <ciò che però pochissimi sanno, ormai morti probabilmente> si girerebbe leggermente con il capo in direzione del cugino, ricercando una sorta di sguardo <è che si cela un qualcosa di più oltre a questo semplice tempio> arriverebbe dunque alla sala principale del tempo, dietro all’enorme statua, ormai distrutta in più punti, il Rikudo Sennin, andrebbe a tastare il pavimento legnoso, ormai marcio, premendolo con forza, affinché si apra un sistema automatico, come tasselli il pavimento si aprirebbe <una stanza segreta, un qualcosa tramandato solamente ai più illustri del clan Uchiha, o chi ne aveva il potere> dunque con un cenno del capo si inoltrerebbe nel buio delle scalinate, inutile ribadire che il giovane dovrà seguirlo…solamente se vuole ma d’altronde, perché venire fin qua per poi tirarsi indietro? Scale dopo scale, si inoltrerebbero nell’entroterra, legno circondarli, arrivando infine ad una sala, illuminata solamente da delle fiaccole che verrebbero accese dallo stesso Akendo, delle medesime proporzioni di quella sopra il loro capo, però qui tutto parrebbe esser rimasto intatto, invariato ed immortale nel tempo, una statua, la stessa, di quella ormai distrutta, sul fondo della stanza e come differenza più evidente una tavola di pietra…qualcosa vi è inciso. Il Rikudo Sennin vi si avvicinerebbe, mentre il chakra verrebbe convogliato all’interno dei condotti oculari, li, dove nasce il samsara e tutto ciò che ha dato vita alle arti ninja, li dove risiede la verità ed il tutt’uno con la natura, inonderebbe dunque gli tsubo li presenti, scatenando così l’attivazione del Rinnegan, che seppur meno di prima, risplenderebbe in stanza come luce propria…<la Leggenda narra che solo gli eletti avessero accesso a questa stanza, coloro con un potere che superava di gran lunga il normale standard elitario tra gli Uchiha> un sospiro <cosa più interessante è che ognuno di loro, all’attivazione del proprio Sharingan lesse qualcosa di diverso rispetto agli altri> un particolare più che importante, non di certo una favola per bambini. Inutile dire che ovviamente ciò che vi è realmente scritto su quella tavola è celato agli occhi degli uchiha, qualsiasi sia il loro livello oculare, ovviamente non per il Rinnegan, padre dello stesso Sharingan, colui che vede dietro l’inganno e svela le verità. Ovviamente ciò che vi è scritto, per quanto abbia turbato in tempi passati lo stesso Akendo, non è un qualcosa che può essere svelato, poiché vi è un motivo se è precluso agli stessi membri che ebbero la possibilità di accedere a questa stanza, dunque, voltandosi verso l’Uchiha-Seiun, compiendo una torsione di busto ed arti inferiori, lascerebbe che poche parole raggiungano Katsumi <attiva dunque l’innata e prendi posto al mio fianco, volgi il tuo sguardo verso l’antica tavola, scruta ogni minima parola e accettala> ovviamente lui rimarrà in religioso silenzio, in attesa che il ragazzo finisca. [chakra 65/100] [Izanami & Izanagi equipped] {rinnegan ON]

23:50 Hanae:
 Lo sguardo rimane puntato su Akendo nell'attesa di una risposta, tuttavia il solo suono che si palesa al proprio udito è il sussurrare del vento, che trasciana con sè suoni vicini e lontani appartenenti al villaggio stesso, alla sua piuttosto densa attività. Non ha mai avuto modo di considerare in modo alcuno Konoha come un luogo rilevante per la propria intera esistenza, semplicemente una delle principali sedi avute dagli Uchiha, eppure pare che tutto voglia ricollegarsi al passato, una forza superiore come lo è stata la visione di Madara, il fato? Indicibile poter sapere se tutto è stato determinato dall'inizio o sè si svolge per una serie infinita di casualità. Uno dei membri del gruppo si allontana, lo sguardo segue la figura femminile allontanarsi fino al suo amalgamarsi con le luci ed ombre del villaggio, per poi tornare in direzione del possessore del rinnegan. Il busto ad inclinarsi leggermente in avanti e le ginocchia a piegarsi quanto necessario dal poter accumulare la forza necessaria agli arti inferiori per seguire il fare altrui, un balzo che insegue la figura di colui che da sempre, sotto il proprio naso, è stato a sè imparentato. Le gambe ad alternarsi rapide, fino al momento nel quale dalle ombre non si intravede un particolare luogo. Ventagli rossi e bianchi ad alternarsi tra case, strade e mura. I quartieri Uchiha, tanto simili agli stessi presenti al villaggio dell'erba adesso, ma fin troppo differenti. Un quartiere freddo e privo di vita, colmo di quei piccoli dettagli che fanno presagire l'attività di un tempo. Il respiro viene preso con ritmo lento ma costante, lo sguardo scivola lentamente tra le strutture, rivolgendosi ad Akendo quando questo rivolge lui la parola. Arrivano tuttavia dinnanzi alla struttura più importante tra le presenti, un tempio..definito come il luogo dove tutto è iniziato. Quasi come quella visione a Lian Yu, dove per la prima volta ha avuto accesso alle memorie di colui che lo sta accompagnando in questo viaggio. Il pensiero che nell'intero quartiere risiedessero Uchiha denominati come puri un tempo gli avrebbe fatto percepire più e più brividi, quando ancora era semplicemente 0-21, un giovane che sognava un giorno di diventare uno shinobi..per il puro gusto di farlo. E quel sogno avveniva all'interno di una ristretta stanza scavata nella roccia, illuminata a malapena. Quel giovane in fin dei conti ha realizzato il suo sogno, rendendolo per maggior parte della propria vita semplicemente un incubo. E' forse soltanto adesso che sta aprendo gli occhi, i propri, mentre segue Akendo in quello che si palesa come un passaggio segreto all'interno di un quartiere abbandonato. Potrebbe fare un sacco di domande legate a quella che era la vita degli Uchiha prima della situazione, ma adesso la priorità è di andare avanti e svelare la verità, non la storia. Passi lenti in quella sala segreta abbandonata da tempo immemore, avvicinandosi a quella tavoletta. Le pupille sgranano appena quando ne viene narrato il funzionamento, tanto mistico quanto incomprensibile. Un messaggio che varia a seconda di chi lo legge, accessibile soltanto allo sharingan, forse l'oggetto più strano che mai gli si è parato davanti. Lo sguardo scivola sul Rikudo per un istante, seguito dalle gambe che porterebbero il corpo a spostarsi in modo da voltare lo sguardo in tutto e per tutto sulla tavoletta. < Vado. > Lo sguardo scivola sulla tavola, il corpo immobile e la mente più in movimento che mai, messa in moto per poter visualizzare il circolare del chakra nel proprio corpo. Masse invisibili di energia vengono convogliate all'altezza della bocca dello stomaco, sfere che per volere vengono sospinte lentamente verso l'alto con lo scopo di raggiungere il nervo ottico; e da quest'ultimo proseguire per giungere alle pupille, con lo scopo di inebriarle dell'essenza del chakra. Il proprio gene dovrebbe rispondere di conseguenza a quel segnale, assorbendo quell'energia in entrambi gli occhi e causando in essi una repentina rotazione della pupilla. A questa segue la formazione di tre piccoli fori per ogni occhio, le tomoe, accentuando il naturale cremisi dell'occhio destro. La mancina ad alzarsi all'occhio destro, rimuovendo con uno strappo la benda indossata e convogliando per intero lo proprio sguardo su quella tavoletta. Rosso su nero dovrebbe vedere kanji allinearsi per formare parole..parole che parlano di sè, di ciò che è..vorrebbe essere, cosa vorrebbe avere. < Uno specchio..> Aggrotta la fronte, sussurrando appena quelle parole e iniziando a leggere ciò che è inciso in quella tavola. Legge frasi che sembrano specchiarsi direttamente dalla parte più profonda della propria coscienza. Le labbra permangono socchiuse nel vedere, leggere..ciò che la tavola mostra. Non mostra tutto quella tavola, eppure ciò che vi è scritto narra dell'Uchiha come un narratore farebbe con un suo personaggio. Parla di ciò che vuole avere, ciò che vuole essere. La parola che più si ripete è equilibrio. Cos'è l'equilibrio? Cos'è che vuole raggiungere Katsumi? La perfezione? No..quella tavoletta va ben oltre quel mero concetto che forse poteva affiancarsi ad un'immatura mente. Quello che legge specchiato nella tavoletta è il desiderio di essere completo e di poter rendere completo ciò che lo circonda. Portare con sè il nero, ma anche il bianco. L'oscurità e la luce..nero e bianco. Ci sono due percorsi..ordine o distruzione. Non necessariamente uno è il bene e l'altro è il male. Lo sguardo continua a scivolare in quella tavola. Ha perso molto della sua vita, eppure è rimasto pazientemente immobile, ma a discapito di questa esperienza..cosa vuole raggiungere l'Uchiha? Luce? Oscurità? No, no..nessuno dei due. Perchè fin troppo facile è stato lasciarsi cullare dall'oscurità e farsi illudere dalla luce. Per questo dovrà trovare una via differente. Vuole camminare in mezzo ai due estremi ed essere in grado di mantenere ambo due le parti equidistanti, la chiave è l'equilibrio. E la chiave per portare simile energia in tale mondo è..il potere. [ Chakra on ] [ mantello akatsuki] [Sharingan III tomoe attivo ][ ma che ne so io di cosa succede]

00:43 Kioku:
  [Quartieri Uchiha ( tempio)] Attesa che par quasi interminabile, per fortuna di Katsumi il Rikudo Sennin è alquanto famoso per la sua incredibile pazienza e mente ferrea, d’altronde se ha deciso di guidarlo fino a qui il motivo c’è anzi…più di uno a dirla tutta. Nonostante avesse voluto aspettare un po’ di più, prima di mostrargli questo posto, eventi dettati forse da un qualche Kami o qualcuno a lui molto somigliante, hanno deciso che i tempi erano maturi, che Katsumi fosse maturo, quanto basta per apprendere la verità e non solo e in cuor suo, Akendo sa, che avrebbe potuto benissimo raccontargli qualche storiella, se non l’ha fatto è perché infondo sa che probabilmente è giunto veramente il momento di mostrare tutto ciò che c’è dietro al nome Uchiha, soprattutto ora che gli è stato fatto dono del passato dell’ex Seiun. Attenderebbe dunque, istanti, secondi ore? Anni? Non è facile ritrovarsi a leggere ciò che si vuole realmente, men che meno riuscire a comprendere come sia possibile, nessun trucco, nessun genjutsu, solo il proprio io che si manifesta, dunque è normale, per Akendo la prima volta che si trovò a tu per tu con la tavoletta non vi capì nulla, all’attivarsi del Rinnegan la verità gli fu rivelata, inorridito e al tempo stesso pregno della consapevolezza di dover portare sulle proprie spalle una verità scomoda, una delle tante del resto, questo è il suo ruolo d’altronde. Come risvegliatosi dalla concentrazione raggiunta, andrebbe a vociare in direzione del giovane Uchiha, qual ora avesse finito di scorgere se stesso all’interno della tavola <e dunque cosa hai appreso? E ancor di più, questo come ti fa sentire? Cosa percepisci?> sensazioni, emozioni, pensieri, tutto può essere utile per analizzare meglio quelle che saranno le parole di Katsumi, se accetterà di condividere con lui ciò che ha letto sulla tavoletta Uchiha. Udito o meno il verbo del cugino riguardante ciò che ha visto e letto sulla tavoletta, si allontanerebbe di qualche metro, cominciando a slacciarsi al lunga tunica dell’Akatsuki, fatto ciò, rimarrebbe con una semplice stoffa color blu scuro a coprir il busto del possessore del Rinnegan, dando così sfoggio delle due bellissime katane poste sui rispettivi fianchi, nemmeno il tempo di agire, parlare od disfare, che estrarrebbe ambedue le Katane <ahhh, la bianca Izanami, lama dalla bianca purezza, colei che elargisce perdono><in qualsiasi sua forma> passando poi alla lama nera dagli strani ornamenti <la nera Izanagi, lama nata dalle tenebre e portatrice di morte, colei che elargisce giustizia><in qualsiasi sua forma> fatte le dovute presentazioni con quelle che, per il Rikudo Sennin sono ben più di Katane dall’ottima qualità e dettaglio, si rivolgerebbe nuovamente al cugino domandandogli forse la domanda più semplice e al tempo stesso la più complessa <quale sceglieresti? In quale ti rivedi?> Le palpebre di Akendo andrebbero ad assottigliarsi, scrutando il tumulto del chakra dell’Uchiha-Seiun, che scalpita e freme, sotto costante pressione dalla situazione stessa. Una volta fatta la sua scelta, lascerà che solo poche, ma significative parole, scorrano lungo le carni delle sue labbra, abbandonandole e raggiungendo il suo parente <una domanda alla quale non vi è una risposta ne una scelta definita> attimi di silenzio per poi concludere <poiché in ambedue i casi vi è sia morte che vita, può sembrar paradossale ma questa è la verità, dove la bianca lama porta perdono, vi può esser carezza o ferita mortale, poiché solo la carezza quanto la ferita mortale può lavare il più crudele dei peccati e al tempo stesso> un sospiro, come a voler dare tregua per qualche istante ai polmoni <dove la nera lama porta morte e distruzione, vi può esser condanna o perdono, poiché solo un atto drastico come la morte o la vita possono cambiar l’animo delle persone> sembrano parole prese direttamente da un libro, ma caso non vuole, che siano le stesse parole trascritte e riportare su tutte e due le lame, Izanami e Izanagi, fratelli in contrasto ma legati dal sangue e dall’amore incondizionato così come le due lame, distanti per aspetto ed ideali ma uniti nella stessa e medesima azione. Scelta dunque la lama, Akendo la lancerà al giovane Uchiha, afferrata o meno, fletterebbe quanto basta il ginocchio destro e sinistro, facendo leva sul proprio tallone, compirebbe uno scatto ad elevata velocità, cercando di portarsi a pochi centimetri da Katsumi, per poi, sollevar la destrosa, la cui mano impugnerebbe la lama rimastagli e tentar di compiere un dritto sgualembro, colpo obliquo portato dall’alto del lato destro, fortuna per Katsumi poiché, ovviamente il colpo verrà portato ad una velocità a dir poco irrisoria per ninja come loro, dando tutto il tempo possibile del mondo, affinché Katsumi possa pararlo con tranquillità…<alcuni Uchiha erano anche maestri con la Katana, grazie ai loro sensi e lo Sharingan divenivano un temibile nemico persino per il più esperto dei samurai, questo è ciò che vuol dire esser elitario>. [Chakra 64/100] [Izanami Izanagi equipped] [80 agi] [10 forza] [Rinnegan On]

01:13 Hanae:
 Quelle parole fluiscono fuori dal tempo reale, analizzate in istanti che possono sembrare minuti, minuti che possono andare ben oltre la loro stessa illusoria concezione. Eppure come quella lettura è iniziata termina, o semplicemente viene interrotta..per volontà dell'uchiha, o dello stesso specchio del proprio animo. Inspira profondamente, gonfiando la gabbia toracica e trattenendo il fiato per qualche secondo a seguire, rivolgendo soltanto dopo lo sguardo in direzione altrui. E' come se tutti i suoi pensieri fossero stato estrapolati e filtrati, pulendo la mente e lasciando più chiaramente emergere ciò che è necessario. Rimane in silenzio per degli istanti alla domanda posta dalla figura altrui, le labbra permangono schiuse come se fosse prossimo a parlare, eppure..ancora sta assorbendo e plasmando il proprio riflesso. Non si sta semplicemente lasciando coinvolgere da quei pensieri, li sta comprendendo..li deve accettare per poter realmente dire che gli appartengono. Ed è per questo che da prima lo sguardo si posa sul fare altrui, la rimozione della tunica dell'Akatsuki..la visione delle due katane che ha da sempre portato con sè Akendo. Izanami e Izanagi..lo sguardo scivola sulla propria figura, capo leggermente chino, sembrava quasi di aver vissuto con quelle due lame..tramite i soli ricordi altrui. < Scelte..è proprio questo che era scritto nella tavoletta. > Osserva le due lame, ciò che ognuna rappresenta. < Entrambe ottime..gemelle e dalle qualità equalmente meritevoli. > Sembrano quasi fare il verso all'infinito ciclo del mondo ninja, bene e male. Come due ninja in conflitto, due nazioni..ilare, no? < Izanami. > Un nome..non si limita a dire altro e ad osservare il Seiun. La lama ad essere lanciata in sua direzione, a seguire uno scatto da parte dello stesso Akendo. Lo segue con lo sguardo, lo sharingan gli permette di rendere quei movimenti agevoli anche per il proprio livelli di abilità. Segue anche la spada, eppure..no, il braccio non percepisce neanche l'istinto di distendersi per afferrarla, non insegue quell'elemento. La gamba destra ad ancorarsi a terra, facendo da forza portante del peso e da perno per il proprio corpo. Il busto a ruotare verso sinistra, accompagnato dagli arti superiori e dal capo. La gamba sinistra a scivolare indietro, seguendo la rotazione in modo da spostare il corpo nello spazio e far sì che la lama possa passargli davanti agli occhi. Il busto ad esser rizzato completamente e portato appena indietro, per evitare che la lama possa sfiorarne il corpo. < Porti con te entrambe le lame in battaglia perchè tu non sei nè la luce nè l'oscurità. C'è una via di mezzo che si può raggiungere..oltre la portata della luce e dell'oscurità. Un confine esistente da sempre oltre il quale si è equamente influenzanti dai due colori. > Bianco e nero. < Simbolicamente avrei scelto entrambe le lame. E il primo passo per farlo sarebbe stato afferrare Izanami. > E allora perchè..ha deciso di non farlo? Perchè ha lasciato impattare la lama al suolo, decidendo invece di scostarsi dall'attacco altrui? < La chiave è l'equilibrio..la cui chiave è il potere. Ma io non ho ancora il potere necessario a bilanciare le due forze...ho capito che ciò che voglio avere è la forza di farlo. > Eppure..come poter andare oltre? come permettere a sè stesso di afferrare la chiave? Questa tavola altro non ha fatto che svelargli cosa vuole realmente. [ chakra on ] [sharingan on]

02:00 Kioku:
  [Quartieri Uchiha ( tempio)] Lascerebbe che la lama incroci lo sguardo del giovane Uchiha, fendendo l’aria e nulla più, del resto non vi era convinzione ne volontà di ferire in quel colpo, portato ad una velocità e forza che sarebbe bastato appoggiare il braccio a quello del Rikudo Sennin con la medesima forza per arrestare il cammino di quella lama, ma sono le parole a seguire che il giovane ragazzo dai natali nero e cremisi va a proferire, indirizzandole ad Akendo. Dunque questo è ciò che vi ha visto Katsumi, la tavola d’altronde non mostra altro che quello che si è o vorrebbe avere, se non la stessa persona insita in noi, quella parte celata alla nostra mente attiva, che risiede nello strato inconscio. Ma bando alle ciance, le parole di Katsumi sono semplici e dirette ed il suo ragionamento si unisce molto a quello di Akendo, detentore di ambedue ruoli e poteri eppure è nel mezzo, che sia la persona a cui si sta riferendo Katsumi? In parte lo è, forse no, difficile a dirlo quando molte sono le cose in ballo e non è facile comprendere che si è un punto in un immensa tela, qualcosa che unisci altri fili, che senza di esso tutto si sfalderebbe. Il braccio portatore di Izanagi, allenterebbe la sua tensione, riportandosi lungo il fianco, alcuni passi per distanziarsi dal proprio cugino, passo dopo passo, pensiero dopo pensiero, lentamente si girerebbe , volgendo corpo e viso in direzione di Katsumi, suo cugino, parente di sangue, membro dell’Akatsuki, e probabilmente ultimo dei puri…<per ottenere la forza necessaria vi è bisogno di tempo ma cosa più importante, essere disposti a sacrificarsi, non per martirio ma per un qualcosa di più grande> attimi di pausa <ed indubbiamente serve un grande potere per poter riuscire a divenire la piuma che fa la differenza sulla bilancia dell’equilibrio, padrone e giudice delle proprie azioni> un sospiro, poi un secondo <ciò che hai visto è dunque ciò che vuoi realmente, nulla di più, nulla di meno> lo sguardo posarsi sulle iridi contornate dalle tre tomoe, il braccio sinistro abbandonare il rispettivo fianco, formare angolo retto, parallela al terreno, il palmo della mano sinistra aprirsi…<ed il primo step per ottenere un potere in grado di bilanciare le due metà è quello di> pochi secondi di pathos…<accettare il proprio sacrificio>. Richiamerebbe a se il potere del Rinnegan e l’abilità stessa che aveva Madara e l’eremita prima di lui di controllare la gravità a proprio piacimento, creandola o plasmandola, in una esplosione di chakra interna, irrorando gli tsubo presenti in ogni dove, contrarrebbe leggermente il palmo della mano, tentando di generare un vero e proprio campo di gravita attraente che punterebbe proprio verso il torace dell’Uchiha in modo da attrarlo a se con violenza. Se Akendo riuscisse nel suo intento sfruttando tale potere, alla contrazione del palmo una sorta di destabilizzazione nell’aria si potrebbe avvertire, come se un’onda d’urto si fosse generate espandendosi e successivamente con violenza ritirarsi, portando e attraendo al punto di origine ogni cosa…in questo caso la figura di Katsumi, attraendolo violentemente a se, rendendo inoffensiva la sua avanzata. Se vi riuscisse però, non sarebbe conclusione di questo atto, poiché la sua destra, si solleverebbe nuovamente in aria, questa volta linea retta, un semplice affondo, dritto al cuore del cugino, li, dove la vita risiede e da dove il chakra prende energia, avvalendosi dunque dell’ipotetica riuscita dell’attrazione, tenterebbe questo affondo finale con la nera Izanagi e se vi riuscisse, accompagnerebbe il colpo, accogliendo quasi in un semi abbraccio il corpo di Katsumi sussurrando…<shhh, con calma, accetta questo dolore e lasciati abbandonare, cullati del freddo che percepisci e fallo tuo, beati del sonno profondo e lasciati cullare dalle acque della morte> pochi attimi di pausa, mentre spingerebbe sempre più affondo la lama, qual ora l’avesse colpito, sempre più a fondo <combatti invece, ribellandoti a quel freddo inverno, iracondo gettati in quelle acque poiché la beatitudine è solo per coloro senza scopo, senza motivo per vivere ma tu Katsumi un motivo ce l’hai> ovviamente parole e parole che servirebbero unicamente a fondersi con quello che par essere proprio il trauma più autentico e potente che vi sia…la morte. Lo cullerebbe così, accompagnandolo qual ora si spenga, sul freddo terreno della stanza…purtroppo andava fatto. [Rinnegan on] [se bansho tenin] [se chakra 48/100] [se affondo] [Nin 200] [agi 125] [forza 60] [ ½ bansho + ½ affondo] [Izanagi equipped]

02:35 Hanae:
 Sopracciglia leggermente aggrottate nell'osservare il fare del Seiun, quell'attacco sferrato con una forza palesemente sotto la media fa sottovalutare al portatore delle tre tomoe quanto possa valere questo gesto dalla figura altrui. Del resto..pensa di poter essere provato, crede che verrà provato..ne è totalmente certo, ma mai oltre l'estremo della tortura da lui già provata più volte. Il puro dolore fisico..è ben differente da ciò che è necessario, no? Ragiona tuttavia sulle parole della tavoletta, su ciò che rappresenta per sè l'equilibrio. Portare solo luce o solo oscurità vuol dire eliminare o soverchiare l'istinto umano del conflitto. Eliminarlo sarebbe come eliminare la stessa umanità, un ideale futile che lascia la maggior parte dei ninja orientati in maniera errata sul piatto della bilancia. Ascolta le parole espresse dal cugino, misteriose..intrinsecamente colme di un'aria particolarmente composta e tremendamente fredda. Ha sempre pensato che l'identità del rikudo fosse solo una serie di coincidenze..puramente "fortuna" ma adesso capisce che tutto vada ben oltre quel che era il proprio limite visivo, ristretto dalle tre tomoe. < Quello che voglio..> le braccia ad essere alzate appena, osservando i palmi delle proprie mani per degli istanti. Una volta avrebbe dunque letto solamente storie d'odio e dolore? O forse..non sarebbe neanche stato in grado di leggere. Lo sguardo a scivola conseguentemente su Akendo, secondi di Pathos tra una parte di una frase ed un'altra, osserva il suo palmo..eppure fintanto che non si presenta quella misteriosa forza altro non sembra che un elemento teatrale. E' solo lo sharingan a permettere di cogliere la differenza, notando quell'enorme massa di chakra convogliarsi in un solo punto. Oh..ma ha visto già una volta le doti del Rikudo, il busto si flette e il corpo si porta prossimo all'allontanarsi, ma se anche riuscisse a guadagnare qualche metro, verrebbe totalmente annullato da una forza ben superiore alla propria. La forza ad attrarlo alla figura altrui, come se all'interno del proprio corpo si fosse appena creato un magnete attirato per natura al corpo di Akendo. Le pupille a sgranare, il corpo ad agitarsi, eppure il battito accelera soltanto quando ai propri occhi la lama altrui prende posizione..non serve un houjutser per definire dove stia mirando con la punta della lama color pece. Persino un genin potrebbe udire appena il battito di quel cuore, come chi si sveglia improvvisamente da un incubo..con la differenza che qua il processo sembra procedere all'inverso. < AKEN-- > Freddo metallo a raggiungere il proprio corpo, a perforarlo, ad attraversare muscoli e tessuti per raggiungere il punto aspirato..abbastanza caldo dal poter rendere quasi piacevole al tatto la lama; eppure nulla di piacevole vi è in quel gesto. Così rapido dal non essere stato compreso dal portatore dello sharingan. Le labbra che chiamavano il nome altrui ad esprimersi con un singolo tonfo accompagnato da sangue. Sangue che cola dalla spada..dalle labbra, le iridi cremisi perdono parte della loro lucentezza, sembrano affievolirsi al raggiungimento del freddo tocco della morte. Ed è lì, sembra quasi che stia venendo abbracciato dal cugino tanto la lama viene affondata, per dei momenti infiniti..silenzio. Apre gli occhi, ma non è la realtà. E' disteso su un lago di sangue, il corpo galleggia ma pian piano affonda, parte di esso va scemando in quell'immensa pozza nera e rossa che rappresenta la fine e l'inizio della vita. E' quasi normale rivivere a velocità estrema tutto ciò che è stato e che è. La sua vita..la rivede scorrere dal suo inizio. Un clone difettoso, denigrato..deriso..lo stesso uchiha puro Sasuke lo ha denigrato per il suo status. Sente una presa da quel lago di sangue, qualcosa lo sta trascinando giù, forse la stessa mano del puro. Un battito ad essere avvertito, a risvegliare quel sentimento quasi sopito del tutto: odio. Il tempo va avanti rapidamente, ed ecco che arriva al post torneo chuunin. L'essere torturato, il cannibalismo, il dolore subito per interi mesi. Quel battito si sdoppia, lo stesso sentimento di odio si intensifica. E ancora una volta, tutti gli ostacoli durante la guerra civile di Oto, la separazione dalla doku, l'umiliazione subita dall'essere stato traumatizzato da un genjutser. Tiene gli occhi aperti in quel lago nero, si oppone alle forze che tentano di farlo scivolare in quel baratro, non può permetterselo, non ancora. Arima..ancora torture, la mancanza di identità, Nemurimasen. La sua vita si riduce a quei battiti, sembrano quasi sostituire un cuore da quanto intensamente pulsano dentro di sè. No..non può abbandonare quel sentimento, l'odio. Se lo facesse non gli rimarrebbe nulla, se non la possibilità di perire. Non può urlare..il respiro gli manca, eppure dalle labbra tenta di far spaziare ciò che sembra un ringhio. Un'espressione di odio..un metodo per ricordare a sè stesso PERCHE' è arrivato fin qua. Non ha mai voluto far niente, è sempre stato vittima degli eventi che lo coinvolgevano, ha sempre e soltanto subito. E adesso..tutto dovrebbe finire? In mezzo al nulla, in una stanza abbandonata dei vecchi quartieri Uchiha, dove probabilmente nulla e nessuno potrebbe trovarlo. Se ancora in quegli occhi è presente vita allora lo sguardo tenterà di raggiungere il rikudo, denti stretti per concentrare quelle poche energie. In quello sguardo che potrebbe essere spento da un momento all'altro dal silenzio della morte si sovrappone la scintilla dell'odio..o sarebbe giusto dire..della vita? [ohgodtop10animedeath on]

E' nera e buia la notte su Konohagakure. E' fredda e pungente la notte su Konohagakure. E' triste e solitaria la notte su Konohagakure. Ma una speranza c'è sempre. La speranza di un mondo diverso, la speranza di riuscire a conoscere e comprendere, la speranza di poter essere la differenza. Essere colui che fa la differenza... è realmente possibile? Per la stragrande maggioranza no naturalmente, ma alcuni si. Alcuni uomini possono fare la differenza, possono piegare il mondo e dirigere i destini di tutti in direzioni differenti da quelli che avrebbero preso naturalmente, ma come se non con il Potere? Il potere di Yukio che ha capeggiato una rivoluzione insorgendo e liberando Kusagakure, il potere di Hitomu che essendo riuscito a stringere un rapporto di reciproca fiducia con il Demone noto sotto il nome di Kyuubi, il potere di Akendo in grado di risvegliare il Rinnegan ovvero gli occhi che furono in origine del Rikudo Sennin... e Katsumi? Katsumi, tra i più brillanti esponenti del Clan conosciuto come Uchiha e portatori dello Sharingan, lui ha questo potere? No! Lui può fare la differenza? NO! E' tutto perduto? Forse si... Forse no. Il sangue del suo sangue, un parente così vicino a se che si rivolta contro quello che tanto tempo fa non fu altro che 0-21 mentre oggi è un uomo nuovo, cresciuto sotto innumerevoli punti di vista, cresciuto nel fisico, nello spirito, nella mente. Un viaggio lungo, travagliato e che ha lasciato piccole gioie indelebili ma anche un numero quasi infinito di ferite e non parliamo di quelle che si porta sulla pelle ma di quelle che sono state impresse a fuoco nel suo cuore. I quartieri Uchiha del Villaggio della Foglia stanno per assaggiare ancora il sangue dei membri del suo stesso clan? Quella lama nera di nome Izanagi, lama nata dalle tenebre e portatrice di morte, colei che elargisce giustizia sta per giustiziare quello shinobi, quell'uomo, quel padre? Akendo, il portatore del Rinnegan è capace di imprese mirabolanti e tra queste c'è il Bansho Tenin in grado di generare una forza attrattiva dalla potenza immane che si fa beffe di ogni possibile tentativo di Katsumi di sottrarvisi che in realtà non arrivano ed indipendentemente dalla sa volontà il Clone si ritroverà preda e succube di quella energia a lui sconosciuta. La fredda lama inizia a penetrare nel suo corpo, per lui che vede i movimenti rallentati grazie al proprio Sharingan è una tortura che si potrebbe dire quasi infinita ma è quando la punta dell'arma arriva al cuore che in lui si generano due differenti fitte di dolore: la prima arriva proprio dal muscolo che viene trafitto, la seconda arriva dal proprio sharingan. Izanagi avanza di un altro millimetro nelle carni e nel sangue ma più essa prosegue il proprio cammino più sembra rallentare agli occhi dell'Uchiha, occhi che si specchiano nelle pupille di Akendo. Occhi rossi dalle tre tomoe, ma tomoe che cominciano a ruotare attorno alla pupilla, in senso orario. Tomoe che non sono più semplici "virgole" immerse in occhi rossi, ma sono diventate qualcosa di più... potente. Un potere nero come il colore della morte, un potere rosso come il sangue, il suo sangue che ora si riversa quando la lama trapassa completamente il cuore, i muscoli, le ossa e la punta della lama fa capolino dietro le spalle di un morente uomo. Un uomo morente che nei suoi ultimi istanti di vita matura la consapevolezza di non essere più la stessa persona entrata in questa stanza, di aver acquisito il potere per poter tendere a ciò che realmente desidera ma al contempo matura anche la consapevolezza che la sua vita finisce qui. La ferita è troppo estesa, troppo profonda per poter sperare in un esito diverso se non la morte. Addio Katsumi Uchiha Seiun. Addio portatore, anche se per pochi istanti appena, del Mangekyō Sharingan. Il cuore si ferma, il respiro si ferma, il cervello si ferma. La sua vita si è spenta.

23:01 Kioku:
  [Quartieri Uchiha | Stanza Segreta] Difficile poter pensare di resistere ad un potere in grado di piegare la stessa dimensione terrena, sfruttarla e come padrone con schiavo obbligarla al suo servizio. Questo è il Rinnegan d’altronde, un potere così grande da imporsi su tutto il resto, come dogma incontrastato prevale su ogni cosa, il peso di una piuma, quanto basta a far pendere dove si vuole l’ago della bilancia. In questo caso l’illusione di poter resistere non grazia Katsumi, la fredda lama lentamente penetra nelle sue carni, al cuor sempre più s’avvicina, e nell’ultimo istante, forse anche grazie alle parole dello stesso Rikudo Sennin, gli occhi di Katsumi cambiano, qualcosa s’innesca e le tre tomoe ruotano come vortice nella tempesta, si uniscono, dando così vita ad un nuovo e completamente differente disegno, salvo poi rimaner così, morenti e spenti di ogni luce, nel momenti in cui la nera punta tocca il cuore, pungendolo e trafiggendolo, lasciando che i suoi ultimi spasmi terminino. Accompagnerebbe la figura, ormai senza vita, del cugino fino in terra, un sospiro, portando il capo al “cielo” in questo caso il semplice soffitto <a quanto pare era l’unico modo> già, a quanto pare così è, difficile ingegnarsi in tal modo anche per il Rikudo Sennin stesso, quando partorite una idea così folle e malsana può veramente cambiare diversi destini, quando non vi è più alcun trauma che possa trafiggerlo, soprattutto riguardo ai suoi cari, allora subentra l’ultima ed unica speranza, l’attaccamento ultimo alla propria vita ed il trauma di vedersela strappare via, un piano folle che richiederà un’altrettanta dose di sacrificio da parte di Akendo stesso, d’altronde l’aveva annunciato ad inizio discorso, per poter accettare un certo potere, bisogna sapersi sacrificare, ma non vi preoccupate…nulla viene dato per niente. Un sospiro, portando ora, grazie ai propri arti superiori, il corpo di Katsumi, pancia all’aria, le braccia del cugino unite ad intreccio all’altezza del proprio ventre, come un morto insomma, gli occhi spalancati che ormai celano il potere risvegliato, verrebbero chiusi, mentre comincerebbe a raccogliere le energie necessarie, la scommessa sta proprio in quella leggendaria tecnica, la sa, non l’ha mai applicata e per questo motivo non pensava di doverla usare così presto eppure, altri hanno voluto affinché il giovane scoprisse giorno dopo giorno sempre più cose, palesandosi infine d’innanzi alla realtà dei fatti, ed ora l’atto finale. Si siederebbe a gambe conserte, mentre le braccia, lentamente lascerebbero il fianco portandosi parallele al terreno, le mani proverebbero attrazione l’una per l’altra, intrecciandosi in un lento movimento ma denso d‘emozione ed energia, non solo del chakra ma energia spirituale, d’altronde per dare vita da qualche parte bisognerà pur toglierla no? Le mani lentamente intrecciarsi più volte…il possente bue, a seguire il maestoso drago, il veloce cavallo, il massiccio cinghiale, sigillo dopo sigillo, le energie comincerebbero a fluire in lui, la vita stessa si mischierebbe ad essa, come moto perpetuo, le mani continuerebbero ad intrecciarsi tra loro finendo gli ultimi sigilli, la bellissima lepre ed infine lo sfuggevole topo. Conclusi i sigilli, spalancherebbe gli occhi, dallo splendente rinnegan, vociando a gran voce <Gedo Rinne Tensei!!> Netto, rimbomba nella stanza, mentre tenterebbe di far fluire le proprie energie nel corpo di Katsumi, digrignerebbe i denti, mentre del sangue lascerebbe il corpo del Rikudo Sennin, sgorgando dal naso, sporcando labbra e mento, così come sgorgherebbe fuori dalle palpebre, rigando come rugiada il volto del possessore del Rinnegan. Un boato nulla più, la stanza non tremerebbe più come prima, le forze abbandonare per qualche istante Akendo, che si accascerebbe in terra stremato dall’enorme sforzo compiuto, mentre il dolore lancinante pervaderebbe tutto il suo essere, un dolore nato dalla consapevolezza di aver un pezzetto in meno d’essenza, come si può curare ciò che non è tangibile? Se tutto avesse successo, Katsumi Uchiha Seiun riemergerebbe dalle acque in cui era sprofondato, una mano cercherebbe di tirarlo da quelle acque, in cui le mani dei morti cercano compagnia, tentando di trascinarlo a se, combatti Uchiha-Seiun, combatti poiché una mano tenderebbe verso di te, una mano viva, piena d’energia…proprio come in quella strana visione, la figura di Akendo attenderti qual ora tu riesca ad afferrare la sua mano, issarti da quelle acque e lasciarti investire da quell’essenza di vita…combatti…ora. [Rinnegan On] [Se Gedo Rinne Tensei] [se chakra invariato] [se p.v 30/100] [Izanagi equipped]

23:39 Hanae:
 Inevitabile è il crollo del castello di carte sul quale l'uchiha ha aggrappato i suoi ultimi sentimenti, non è pace ciò che lo avvolge, è un freddo tocco che partendo dal petto sta congelando la propria essenza. E' un'insieme di mani che lo hanno trascinato sotto quello specchio di nero sangue, impedendogli di respirare e venendo avvolto da una parte di sè sopita...il subconscio che da sempre ha mantenuto intatte le proprie proprietà illudendo la mente dell'Uchiha stesso, illudendolo di essere sempre stato pronto ad accettare la propria morte, illudendolo di poter essere in qualche modo immortale. Ma ora quelle mani hanno avuto il sopravvento, il respiro va morendo. Pochi sono gli spasmi che anticipano la resa del corpo, il solo tempo necessario a svuotare i polmoni e cadere preda della sola e unica entità che tutti incontrano una volta nella vita: la morte. Tutto si scurisce, ciò che accade oltre la portata della vita rimane totalmente oscuro. Eppure..qualcosa non va, il cerchio della vita e della morte dell'Uchiha era ormai chiuso, completo, se non fosse che qualcosa si apre. Un punto che tiene tutto collegato svanisce, al suo posto il chakra del Rikudo si fa avanti. Energia pura che sfiora l'anima stessa dell'Uchiha, indescrivibile come possa fare, eppure una mano ancora afferra l'Uchiha, questa volta dal lato opposto. Una singola forza che si oppone alla morte, sfiorando il freddo corpo dell'Uchiha che continua ad affondare. Ed è quel vivo tocco che da un'input..combatti. Un sussurro che si sovrappone a ogni suono, qualcosa gli dice di combattere. Accende la fiamma necessaria, permette all'Uchiha-Seiun di poter ancora combattere..per permettergli di tendere ogni singolo muscolo del proprio corpo, per permettergli di poter figuratamente allungare le proprie mani con pura avidità in direzione della sola cosa che risplende di vita in mezzo a quell'abisso. Afferrarla e aggrapparsi ad essa. Le mani sottostanti continuano a tirare..reclamano la sua esistenza, alcune voci più dolci di altre, se lasciasse la vita potrebbe stare meglio. Le anime più oscure non sono quelle che si lasciano andare alla presa nera della morte, non quelle che si fanno cullare nell'ade, ma coloro che scelgono di fuggire da quell'abisso. Insaziabili della vita stessa..più che pura insoddisfazione, più che il mero inseguire la vita. E' forse afferrando egoisticamente quella mano che da prova della sua natura. Ed è lasciandosi trascinare fuori da quello specchio color pece che un battito potrebbe essere percepito. Alla riva colui che ha teso la mano in propria direzione, oh..riconosce quelle forme, ma non ha il tempo di esaminare ciò che la propria anima gli ha mostrato, poichè qualora riuscisse ad emergere tutto sfumerebbe, lasciando che per degli istanti tutto rimanga totalmente nero. E poi..occhi a spalancarsi e cuore a battere nuovamente in quella stanza segreta, lì dove è morto..e tornato dai morti, o forse rinato? Le pupille a dilatarsi quanto loro possibile, le labbra a schiudersi per inspirare quanta più aria possibile..fiatone e sudore seguono immediatamente dopo, assieme a freddo..confusione. Occhi affaticati che scivolano repentino attorno a sè..cosa è successo? Osserva Akendo, in quello stato..debole. Ed è osservandone la lama che la memoria visiva dovrebbe fare il resto. La katana che affondava al suo petto, quell'invalicabile sensazione di odio, la fine. Il braccio sinistro, tremante, a poggiarsi con il palmo sulla fronte, a sostenere il capo. < Cosa hai..fatto..> [ ..boh]

00:12 Kioku:
  [Quartieri Uchiha | Stanza Segreta] Alito di vita, inserirsi nel corpo di Katsumi, pervaderlo, insinuandosi in quel cuore ormai morto, risvegliarlo dal torpore della fredda morte, lentamente ricominciare a battere. Un sussulto questo parrebbe, le palpebre di Katsumi riaprirsi in un istante, nei suoi occhi il demoniaco, ovviamente per Katsumi questo non basta, come biasimarlo, vedersi togliere la vita dal proprio cugino ritrovato da poco, essere ad un passo dallo scoprire chi sia realmente, vedersi togliere infine tutto, strappato dalla propria presa ed ora nuovamente riportato a fare i conti con sensazioni terreni. Chiunque ne sarebbe scosso, e di fatti, conati prenderebbero il sopravvento a seguito della domanda che verrebbe posta ad Akendo, il quale tra un affanno e l’altro, mentre righe di sudore e sangue si mischierebbero sul suo volto, andrebbe a rispondergli <è successo che ancora una volta la mia superbia ha sconfitto gli dei, soprattutto grazie al Rinnegan> fatica parlare, mettendosi disteso con spalle rivolte verso il pavimento e pancia all’aria, sorreggendosi solo sui due avambracci, a formare un perno ed angolo di novanta gradi con il resto del braccio <purtroppo era l’unico modo per risvegliarlo, immagino che tu ora te ne sia accorto no? L’ultimo vero trauma> riferendosi ovviamente ai suoi nuovi occhi, occhi più potenti, occhi pregni di potere, occhi che vedranno il mondo sotto una luce diversa <ma ciò che ho fatto ha richiesto un prezzo alto, un prezzo che dovrai ripagare come…segno di patto fraterno, d’altronde siamo gli unici rimasti> anche perché non ha rinunciato a poco, se pensiamo che ha dovuto sacrificare un pezzo della propria anima per far si che quella di Katsumi non abbandonasse la dimensione terrena, afferrandola nel momento giusto e riportandola tra i vivi, un prezzo che dovrà in qualche modo essere…ricompensato, nessuno fa nulla per niente. Attenderebbe che un minimo d’affanno cali, seppur assai provato, con la vista che a tratti svanirebbe, spiaccicando le palpebre tra loro in cerca di una nuova visione, nitida si spera, attenderebbe dunque eventuali domande e una risposta da parte di suo cugino, quasi come se volesse una conferma per potergli chiedere questo favore, l’occhio destro spalancato, punterebbe verso i nuovi occhi dell’Uchiha-Seiun, mentre il sinistro provato rimarrebbe chiuso, forse solamente ora, in tutta la vita, Katsumi potrebbe scorgere realmente, le rughe, al stanchezza, la vecchiaia di quest’uomo, il cui potere sia affianca agli dei, per certi versi figlio di loro stessi e padre degli uomini, una sorta di connessione tra la terra e il cielo, per la prima volta potrebbe posare il proprio Sharingan su ciò che significa avere del potere. [Chakra 43/100] [Rinnegan On]

00:50 Hanae:
 Il corpo permane affannato, al contrario di Akendo però ben più sano in questo momento..sono sfocate le immagini di ciò che ha visto, percepito..la sensazione di essere trascinato in fondo a quel lago e di esserne riemerso tramite Akendo. Ciò che era necessario..il passo finale per poter iniziare questa nuova vita era di immergere il proprio corpo nella fredda coscienza della morte. Guardarsi attorno..è strano, osservare le proprie tremanti mani tinte di rosso..eppure vive. E' confuso come di rado ha avuto modo di esserlo recentemente, o forse l'esatto opposto. Capisce qualcosa di più..non soltanto dei propri ricordi, ma anche di ciò che ha potuto percepire tramite le memorie di Akendo, le emozioni erano la chiave..ed il cugino è stato in grado di sbloccarle. Dalle labbra appena visibile un'opaca nuvoletta d'aria, data dal freddo respiro. Un sacrificio..ripensa a quella parola, eppure non è stato il solo a sacrificarsi per i piatti di quella bilancia; per permettere ai propri occhi di aprirsi una volta ancora. Osserva la figura del cugino, visionando quanto realmente il suo corpo sia affaticato e allo stremo, il corpo e probabilmente la quintessenza che è la sua anima. < Sono pronto a dare tutto ciò che possiedo, Akendo. > Il tremore va appena scemando, ma il fiatone rimane costante..tra una parola e l'altra vi è un'istante di respiro. < ..Ogni tanto mi capita di ripensare a quando ancora possedevo una debole arte oculare..> si torna a coricare con lo stomaco esposto verso l'alto, occhio sinistro a posarsi su Akendo e destro a mantenersi chiuso. < Odiavo il clan Uchiha. > le labbra si schiudono appena, quasi sussurra quelle parole. < Avrei voluto bruciare ogni possessore di arte oculare. > Il risentimento e l'odio verso il clan lo fecero sopravvivere anche a quelle prime torture. < ..pensavo che mi avrebbe completato. > una smorfia sul volto, continuando a parlare. < Voglio cambiare le cose..distruggere l'idea di essere cloni, per troppo tempo gli Uchiha hanno creduto in false emozioni, sfruttandole come fonte di forza. > Qualcuno riusciva anche ad andare avanti tramite false convinzioni, ma per tutti c'è una fine..e spesso con tali convinzioni quest'ultima era in grado di giungere presto. Rimane in religioso silenzio per diversi secondi, lo sguardo passa sul soffitto..riflette appena. < ..sono contento di essere una famiglia..> lascia sottinteso con chi, e nonostante quella katana che precedentemente abbia raggiunto il proprio petto, adesso è qui..integro. Il busto a flettersi in avanti e le gambe a fare forza sul terreno per permettere alla propria figura di alzarsi, il tutto lentamente e ponendo nuovamente lo sguardo su Akendo, eventualmente offrendosi di sostenerlo con il proprio corpo. < Qual'è il prossimo passo? > Sarebbe stupido fare osservazioni sulla salute altrui, sta male..e non è niente che un tonico possa curare. Forse il gedo mazo potrebbe, ma non serve sicuramente che sia l'Uchiha a ricordarlo. [ tutto on]

01:33 Kioku:
  [Quartieri Uchiha | Stanza Segreta] A quanto pare è riuscito nel suo intento, riportando Katsumi tra i vivi, che a quanto pare sta meglio del sottoscritto, ancora affaticato dalla tecnica utilizzata. Ascolta tutte le parole del giovine, accoglie il suo odio, il suo rancore, la voglia di redimere il proprio clan, lui, uno dei pochi rimasti, forse l’ultimo, parole non nuove alle orecchie del Rikudo Sennin, che in certi versi quasi si rivede, avendo scoperto solo da poco perché fu abbandonato ad Oto da piccolo, perché proprio li? Certo fu per protezione ma per molto tempo ha covato l’odio ed il rancore di essere stato abbandonato, scoprendo solo poi che fu per una protezione maggiore del cugino più piccolo, doveva essere la garanzia, ironico come invece non siano andate proprio così le cose, ma come ha ribadito il giovane Uchiha-Seiun, sembra proprio di essere una famiglia, certo nel piccolo, anche se ormai per molti versi è più un Seiun Katsumi che Akendo ormai, chissà se in un futuro ipotetico il ragazzo riesca a riunire anche ambedue i poteri, certo è un qualcosa di mai visto, ma ormai non si può più credere a quei paletti illusori che il raziocino ci impone per non renderci degli squilibrati, l’impossibile a volte diventa possibile. Un sospiro, scambiando solo poche parole sulla questione <il nostro clan tornerà ad essere quello di un tempo, a tal proposito, quando sarà, condividerò con te la mia visione di clan, spero tu possa apprezzare> è un qualcosa che ha partorito da relativamente poco tempo, ma chissà se ora, con Katsumi al suo fianco, non riesca a realizzarlo? Passando ora alle cose più importanti, a quanto pare il cugino è incline a ripagare il proprio debito, parla di sacrificio seppur questo non sia realmente necessario, un tonico sfilarsi dalla sacchetta che ha sempre con se, legata ad uno dei foderi delle Katane, un tonico di recupero chakra, con il quale andrà subito a recuperare le energie del chakra, energie che gli serviranno per l’ultimo sforzo, l’ultima sua azione. Richiamare a se le due forze, quella fisica e quella mentale, un gioco da ragazzi per l’ormai Sannin dai cerchi concentrici di color violaceo, convogliarli all’altezza del plesso solare, portandoli ad un moto continuo vorticoso, atto a fonderli per dare così vita al chakra, la fonte d’energia per ogni ninja, il vero potere, nato dal fisico e dalla mente che uniti danno accesso ad un nuovo step, una evoluzione. Richiamato a se il chakra, scioglierebbe quell’intreccio di mani in posizione caprina, ormai inutili ai fini del richiamo eseguito <siediti a gambe incrociate e rilassa i muscoli> semplici avvisi che una volta seguiti, potranno permettere al Rikudo di procedere. Socchiuderebbe le palpebre, un sospiro, poi uno più grande, ora al concentrazione non è solo per il chakra e la tecnica ma soprattutto per rimanere in vita a seguito dell’immane sforzo, capra, drago, lepre, serpente, cinghiale, tigre, gallo, topo, cane, cavallo, bue, scimmia, l’interminabile sfilza di sigilli composti ad elevata velocità, quelle mani, che agilmente s’intreccerebbero per più di una volta, mani sospese a mezz’aria come fuori dal controllo del tempo, il chakra pervaderlo, al completarsi dell’ultimo sigillo, la destra, abbandonare quell’intreccio e di conseguenza al sinistra, portando il proprio palmo ad impattare contro il preciso punto ove poc’anzi la katana ha trafitto il giovane Katsumi, esattamente li, ove il cuore risiede. Il chakra fluirebbe dunque tramite l’arto superiore destro del Rikudo Sennin, raggiungendo quindi il palmo della mano e come fiume in piena inondare la pelle dell’Uchiha, dilagando come piega su quella pelle, il dolore recepito non sarà lieve, farà male, ma deve resistere, la vita è fatta di dolori, molti dei quali ci rafforzano, questo è uno di quelli. Se vi fosse riuscito, comparirebbe dunque il sigillo dello schiavo sul petto di Katsumi, la, proprio dove risiede sotto strati di carne il cuore, ansimante, Akendo attenderebbe però che il sigillo prenda il controllo del ragazzo prima di procedere, cosicché anche questo semplice evento dell’applicarsi del sigillo, oltre a tutto ciò che avverrà non sarà ricordato dal giovine. [se tonico] [Chakra 94/100] [se sigillo dello schiavo] [I turno] [se chakra 54/100] [Rinnegan ON] [note off: per motivi di orario e stanchezza, abboniamo il quarto di turno che andrebbe a sforare, abbiate pazienza <3]

01:52 Hanae:
 Forse un concetto strano di famiglia per quella che è la norma delle persone che circolano in questa terra, ma non è forse il legame dei due che ha portato l'Uchiha a riemergere da quel freddo lago di sangue? La risposta è semplicemente sì. In fin dei conti ogni singolo evento avvenuto fino a questo momento ha garantito la possibilità di scoprire la verità, di ottenere il potere di poter cambiare realmente l'equilibrio della bilancia che metaforicamente rappresenta il suolo su cui camminano e tutto ciò che lo circonda. Annuisce appena alle parole altrui, i pensieri a rivolgersi verso il clan. C'è tanto che avrebbe sempre voluto fare per tornare all'antico splendore, ma arrivarci potrebbe non essere privo di prezzo. Scontri, sangue..una sfida. < Mi farebbe piacere, un giorno. > Il capo a chinarsi verso il basso, dove il suo stesso sangue stava scorrendo dal petto fino a pochi secondi a precedere. Interrompere il ciclo di vita e morte..come può un potere simile esistere sulla terra? Una domanda nata da stupore, alla quale probabilmente non avrà mai alcuna risposta. Osserva l'impasto altrui, attendendo direttive..sedersi? La fronte ad aggrottarsi appena,ginocchia a piegarsi per permettere all'Uchiha di sfiorare nuovamente il terreno con le mani, per poter conseguentemente adagiare il corpo sul pavimento ed incrociare le gambe tra loro. < ..? > il capo a chinarsi appena su un lato quando nota la rapida composizione di quei sigilli, non sarebe la prima volta che vi assiste, ma qualunque cosa voglia fare l'altro può semplicemente fidarsi. Occhi a chiudersi ed un flusso d'aria ad essere inspirato, permettendogli così di espirare e rilassare al contempo i muscoli. Un ritmo costante per calmare il corpo, per permettere ad Akendo di poter agire sul suo corpo. Dal palmo altrui energia ad essere trasferita, a raggiungere il proprio petto e ad incidere qualcosa in esso; i denti permangono stretti ma il dolore non è niente di difficile da sopportare a questo punto. E adesso il silenzio..attendendo che qualunque cosa gli stia facendo stia avendo effetto. [top]

02:11 Kioku:
  [Quartieri Uchiha | Stanza Segreta] Finalmente il momento è giunto, molti erano i volti designati, eppure coloro che si muovono tra i fili di queste marionette, padroni di una grande teatro, hanno voluto altro, il primo degli Uchiha ha voluto che fossi uno in precisione a quanto pare, accollarsi questo gravoso compito, ma infondo non è che il parto di un genio malato, una idea così malata ed efficiente al tempo stesso, figlio di demone. Un sospiro, il volto del Rikudo Sennin mostrare un sorriso deforme, come solo quel volto sa fare, diviso tra demone ed angelo, morte e vita, qualcosa che non dovrebbe esistere eppure ciò che il mondo più ha bisogno in alcuni momenti <purtroppo la tecnica non è che una precauzione, in modo che nessuno col tempo possa forviare la tua mente o farti cambiare opinione> compreso chi più gli potrebbe essere accanto, cosa più strana, perché dire quelle parole? Nonostante sappia benissimo che nemmeno se le ricorderà, forse del rimorso nel non potersi solamente confidare come normali persone farebbero, eppure non è sfiducia, ma solamente il malato attaccamento alla propria vita, finalmente ha raggiuto il suo scopo, dio solo sa quanto tempo ci è voluto, da quando percepì il richiamo della morte sussurrare al proprio orecchio, non vi è stato respiro, sospiro o attimo di vita cui non ha dedicato per arrivare a questo momento <quando arriverà il mio momento, fai di tutto per recuperare il mio corpo, a quel punto, portami nella valle dei fulmini, la , dove tutto è cominciato> conscio che Katsumi, ora in possesso dei suoi ricordi, saprò benissimo dove è situato il loco in questione <d’innanzi al dio tuono e a quella terra che ha visto nascere un nuovo possessore del Rinnegan, comporrai questi sigilli> solo all’ora, le mani tornerebbero ad incrociarsi, intrecciandosi in modo da imprimere negli occhi di Katsumi i seguenti sigilli formati…capra, cane, drago, bue, tigre ed infine capra mantenuto <a quel punto lascerai me e quel loco senza imporre alcun sigillo d’obbedienza od ordine> Un sospiro, è fatta, cosa più importante ha affidato questo compito non solo a suo cugino, un detentore, se non l’unico del Mangekyō Sharingan. Qualunque siano le resistenze, quando arriverà il suo momento, nulla potrà resistere all’impulso di trovare il cadavere del Rikudo Sennin ed applicare gli ordini oggi impartiti, ma cosa più importante, non solo il portatore di tale fardello ora è dotato d’incredibili poteri e continuerà a crescere, cosa ben più importante, questo sarà un segreto, l’ultimo forse tra Akendo e Akendo, poiché irrecuperabile nella mente di Katsumi, se non negli occhi della mente dello stesso Akendo. Tutto ora è compiuto, passati i secondi necessari dall’utilizzo della tecnica, Katsumi tornerà cosciente, non curante di cosa sia capitato, d’innanzi ai suoi occhi un sempre più affaticato Rikudo Sennin <ed ora usciamo da qui, avremo tempo per ritornarci Katsumi> s’interromperebbe, ansimando per poi concludere…<come famiglia abbiamo l’obbligo di difenderci, rintraccia Hana, cercherò di guidarti alla sua casa come meglio posso> segno che ovviamente si poggerà sulle spalle del cugino facendosi trainare, troppo provato per mettersi a zampettare tra i tetti. Usciti da li dunque torneranno nella casa designata come ritrovo a Konoha, dove il Rikudo Sennin potrà recuperare dopo l’immane sforzo. [END per me]

02:20 Hanae:
 Le parole del Rikudo giungono ai propri sensi e alla propria mente, forzata da un vincolo superiore a seguire questo ordine. Quando il tempo giungerà sarà istintivo muoversi, eppure per il momento non rimane che un sussurro distante. Dopo qualche secondo la tecnica termina, e come in preda ad un repentino brivido la mente di Katsumi torna "attiva". Uno scuotersi lieve del capo, tornando ad osservare nuovamente il corpo altrui. < Chissà..> se mai torneranno a osservare quella tavoletta in pietra, e chissà se richiamerà incisi nuovi scritti. Ma adesso..non è il momento, ha una priorità ben più grande, ed è evitare che il cugino peggiori le sue condizioni di loro più che pessime. Un cenno del capo in sua direzione, pare che l'Uchiha dovrà ricorrere alle sue ristrette forze per portare Akendo ad un alloggio sicuro, lentamente..ma sicuramente si può fare. Una nuova alba giungerà presto, e muoversi nell'oscurità è un'occasione da sfruttare mentre Akendo si trova in queste condizioni. [ THE END IS WHERE WE BEGIIIIN]

Nulla da dire, momenti di crisi e di pianto fino all'ultimo, quel povero cristiano di Katsumi ha vissuto momenti di panico senza sapere che fine potesse fare realmente il suo pg.

E' invece surpriseeeeee, ottenimento del Mangekyō Sharingan e promozione a grado Jonin

Bravo ciccio te la sei più che meritata.

Detto questo, momenti salienti e palpitazioni durante tutta la role.

see ya.