Sotto questo nuovo cielo

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con Yukio

18:42 Yukio:
 È in alto alle varie strutture, sul terzo livello del secondo cerchio, così denominato. Anche se piove la vita continua come non mai nel villaggio. È da solo, con se non ha nessuno, nessuno a guardargli le spalle. Indossa i suoi classici vestiti, quel gilè verdone stretto sulla schiena da una fascettina di tessuto nero, braccia tatuate lasciate scoperte, una sciarpa a circondargli completamente il collo, un paio di pantaloni shinobistici neri e dei sandali del medesimo colore con la punta vuota ed il tallone mostrando la sua pelle chiarissima. La sua figura è posizionata vicino ad una delle tante grate di protezione tra i vari ponti che collegano i livelli e i cerchi. La mano destra sorge sul passamano in metallo, gocce d'acqua sbattono sul dorso di essa, bagnandola. I tatuaggi vengono segnati in rilievo da questi aloni d'acqua che trasparente si posa sulla propria pelle. I capelli raccolti all'indietro da un elastico svolazzano appena dal vento. Una atmosfera vecchia, una atmosfera di casa inizia a spandersi tramite gli odori dei chioschi, tramite il brusio dei bambini che giocano allegramente fra di loro, negozi aperti, persone che alzano la voce per attirare clientela, rumori vari da città e quant'altro. I colori più sgargianti che mai, lanterne vengono scosse dalla pioggia e da quel venticello che spira imperterrito e malandrino, insegne appese sugli alti muri decorati con pittoreschi affreschi, piante da parete e quant'altro. "..." Gli occhi ruotano, dal basso per vedere i livelli sottostanti a sollevarsi osservando i restanti superiori con altra gente che passeggia, ragazzi più esperti e ninja si muovono per il villaggio con il loro chakra, acrobazie su acrobazie fra i ponti, grate e pareti per fare più velocemente. Chiacchierate di gruppi di amici si potrebbero sentire alle sue spalle. Un gruppetto di scolaretti che avanzano sotto alcuni ombrelli che vengono ceduti alle ragazze. Un flebile sguardo su di loro ed un sorriso. Riconosciuto? Ormai è una abitudine; un cenno di capo viene fatto di conseguenza ai ragazzi porgendone il saluto lasciandoli sghignazzare fra di loro subito dopo "Ahhh..." Un sospiro felice, le labbra mutano da quella linea apatica ad un sorriso spensierato. La mano destra lascia il passamano lentamente, come se fosse uno straziante addio, il palmo a staccarsi per primo e a seguirlo tutte le dita, lentamente, fino a che l'ultimo polpastrello no abbandona il freddo del metallo misto all'acqua; infilata nella tasca dei pantaloni procederebbe con la propria avanzata, si guarda attorno, una contemplazione senza pari, ogni minimo dettaglio verrebbe catturato, ogni singolo colore, rumore, odore, qualunque cosa che richiama quel nuovo villaggio viene messo sotto cura dentro i propri ricordi.[ck on]

19:04 Yukio:
 La sua passeggiata è provvista unicamente di sensazioni, non aveva altre intenzioni. Non ha contattato nessuno, non voleva nessuno oppure... Voleva tutto. Voleva nuovamente quella persona al proprio fianco che ora non c'è più, ci sono i suoi figli però, qualcosa di più importante, decisamente. Rimane al bordo per non essere d'intralcio ai vari passanti, qualcuno seduto su qualche panchina a rivolgergli un saluto che viene ricambiato immediatamente, rimane piuttosto riservato, aveva proprio il bisogno di uscire, staccare, porre un limite alla vita sedentaria che stava facendo e vedere come sta realmente il villaggio "...Bene..." Con ancora quel sorriso sulle labbra. Non fuma, non vuole, non ne ha il bisogno più che altro adesso. Il suo sguardo cadrebbe involontariamente verso un chiosco, una fila lunghissima. Sarà buono no? E che ne può sapere lui che restando in ufficio si faceva unicamente portare il cibo da qualche buon samaritano o se lo preparava il giorno prima? I passi si fermano, arrestandone il corpo; gli occhi ad orientarsi verso quel chiosco completamente pieno ma molte persone fanno la file anche soltanto per portarsi il cibo per strada e mangiarlo. Al suo fianco destro una panchina adiacente alla ringhiera del piano, seduta li una coppietta giovane che si stanno gustando il cibo appena preso "A quanto pare... Si mangia bene li, vero?" Aspettando una risposta dai giovani rivolgendone il proprio sguardo venendo riconosciuto per ovvi motivi. Quest'ultimi risponderebbero confermando le proprie parole. Non resta nient'altro da fare che mettersi in fila, no? I passi vengono nuovamente indirizzati verso una meta, alla fine di quella folla che sta aspettando il proprio turno. La sciarpa a sollevarsi per coprirne le labbra e un paio di occhiali da sole vengono estratti da un taschino del gilè ed indossati. Le mani dopo questi gesti verrebbero inserite nelle tasche dei pantaloni, silente con la testa chinata per non attirare eccessivamente l'attenzione darebbe unicamente conto alle parole che vengono dette dalle varie persone, pone attenzione ad ogni loro singola discussione, evitando quelle private, vuole capire come sta la popolazione, com'è in questa nuova situazione e tutto il resto, vuole stare a contatto con loro.[ck on]

https://www.youtube.com/watch?v=sokKczASq4c

19:32 Yukio:
 Le spalle si stringono, un brivido di freddo incombe per ovvie ragioni, non è di certo il periodo giusto per uscire e stare così sbragato con un semplicissimo gilè. La pelle d'oca visibile sulle braccia in cui strisce di inchiostro nero indelebile ornano il chiarore degli arti, gli occhi oscurati dagli occhiali si posano sulle proprie braccia, le mani a serrarsi in due pugni dentro le tasche mentre le braccia rimangono contro ai propri fianchi per riscaldarsi quel poco che può. La fila continua e lui di conseguenza, dietro di se altre persone e avanti a se il numero va a diminuire. Gli occhi si posano su di una pozzanghera sopra ad un ponte, la osserva di sottecchi, uno dei pochi punti scoperti dai vari livelli con quegli intrecci di solai e ponti che ornano tutto il villaggio dentro una miriade di vegetazione.Le gocce cadono in quel cerchio d'acqua sul cemento, piccoli cerchi si ampliano ad ogni goccia fino al loro massimo, svanendo e intrecciandosi con altri cerchi prodotti da altre gocce d'acqua, un procedimento infinito fino a quando il cielo non deciderà di sgombrarsi. Tocca a lui! "Oh ehm... Buonasera!" Darebbe il profilo destro rivolto più verso le sue spalle quando si avvicina al bancone per chiedere la propria ordinazione "C'è per caso all'interno un posto soltanto?" Non vuole farsi riconoscere, non ne ha minimamente voglia. La risposta è ovviamente negativa ma non ha importanza "Non fa niente... Comunque il menu giornaliero va bene da portare via, per una persona, grazie" Lasciando che l'ordine viene preso e dato ai cuochi, nel frattempo "Mi dica un po', come si sta trovando a Kusa?"[ck on]

19:47 Yukio:
 Ascolta, ascolta profondamente la sua risposta, qualunque cosa dica la accoglie con piacere, fosse una cosa positiva o negativa "Grazie infinite" Anche se la cena non gli è stata ancora impacchettata o preparata. In quel preciso istante le mani uscirebbero dalle tasche da cui prende i soldi necessari per pagare il cibo con una mano mentre l'altra leverebbe gli occhiali che aveva in dosso, ruotandosi verso il proprietario del chiosco "È stato molto utile" Sorridendogli amichevolmente e porgendogli un cenno di capo "Mi aiutano molto queste parole" Mettendo i soldi sul profilo del bancone. Un cenno negativo del proprietario che non li vorrebbe accettare, ma "La prego, sta svolgendo il proprio lavoro, mai fare niente di gratuito a nessuno quando si tratta della propria professione, poi so anche della vostra fama dentro Kusa, mi dispiace non esser venuto prima ma sto rimediando ora a questa dimenticanza" Un ennesimo cenno di capo, non lo guarda direttamente negli occhi però. Rattristato? Più che altro è ancora nella sua fase di contemplazione. Lascia che il resto gli venga dato dopo varie attese e incertezze del proprietario infilandosi così nella tasca dei pantaloni le monete di resto. Il cibo viene preparato ed ultimato, impacchettato e messo dentro una busta e consegnato a Yukio "Grazie mille e buona continuazione!" Seguito da un: Buon appetito! Da parte del proprietario del chiosco. La mano sinistra che sorregge ancora gli occhiali da sole si solleva in un saluto, ruotando successivamente i tacchi per allontanarsi lentamente da quella sua posizione e lasciare che la fila prosegua. Nella destra, fra l'indice ed il medio, la busta di plastica ondeggia. Rimane sotto ad uno dei tanti solai di quel livello guardandosi attorno; osserva la vegetazione che ha deciso di lasciare intatta per questa ristrutturazione, non è raro vedere dei parchi sospesi o degli alberi che escono dalle pareti di alcune palazzine e moltissimi se non tutti tetti giardino alla fine di questi livelli. Il calore che fuoriesce dalla busta di plastica opaca verrebbe avvertito dalle nocche della mano destra, un tepore gradevole seguito dall'odorino di quelle cibarie. Continua facendosi largo fra la folla senza attirare chissà quanto l'attenzione se non il ricambio di un saluto sempre sorridente incrociando questa volta gli occhi di ogni persona che ne porge la buonasera. La sinistra dentro la tasca dei propri pantaloni fa ondeggiare il gomito ad ogni lento e cadente passo su quel piano ricolmo di chiazze d'acqua dovute dalle varie persone che sono passate in luoghi non scoperti, alcune cartacce al suolo e mozziconi come ogni città che si rispetti ma del resto la pulizia è sempre una cosa importante per il villaggio anche se gestirla in una ormai città sviluppata diventa difficile ma non impossibile. "Dove posso andare..." Guardandosi attorno mentre continua a camminare lungo quella via coperta fino a che alle proprie pupille non compare una specie di gazebo raggiungibile da un piccolo ponte scoperto. Nessuno è li sotto proprio perchè dovrebbero bagnarsi le persone per raggiungere quel luogo coperto e sospeso, collegato da due ponti. "Ecco la mia meta" Fiero, un sorriso soddisfatto quando ritrova una nuova meta in cui degustare il proprio pasto. Accennerebbe ad un passo più veloce rispetto a quello lento e contemplativo che aveva assunto poco prima.[ck on]

20:31 Yukio:
 Preme di più con i piedi compiendo quella camminata più veloce per fuoriuscire dalla protezione del solaio ed andare sotto la pioggia direzionandosi verso quel ponte che da al gazebo coperto caratterizzato dal classico stile orientale che è stato ugualmente mantenuto seppur ampliato a livello di architettura. La pioggia battente inizierebbe a rivestire il corpo e i vestiti di Yukio, la busta nella destra viene sollevata e tenuta contro il petto per proteggere l'interno da gocce d'acqua fino a che non arriverà sotto la protezione della tettoia del gazebo. Pochi passi, non va di corsa, si gusta quel momento. Lo sguardo è alto a guardare i restanti livelli collegati dai medesimi ponti che li uniscono, ad osservare i fori creati fra questi intrecci e il cielo di conseguenza oscurato con l'acqua che si proietta verso il basso. Il sorriso si allarga ed i passi continuano fino a che la propria vista non viene oscurata dalla tettoia rossa del gazebo sorretto da sei colonnine in legno verniciate di rosso e rivestite in più punti da rampicanti che si intrecciano armoniosamente mostrando le foglie lucide dall'acqua. Si guarda attorno, un paio di panchine sotto quella protezione; una viene scelta da lui in cui fa capolino accomodandosi e poggiandovi i glutei sopra. Rimane composto con la busta ancora attaccata al proprio petto. Si guarda attorno per una conferma dell'assenza di persone sotto quella protezione per poi abbassare dai bordi quella plastica opaca tenendola sulle proprie gambe. Una volta abbassata la busta infilerebbe entrambe le mani dentro per prendere la prima scatola di cartone laminato per contenere il calore e aprirla; all'interno della busta tovaglioli e bacchette, il primo piatto è una porzione di ramen ben decorata e posizionata, poca la brodaglia si è contenuta perfettamente in quel tragitto senza rovinare niente e mantenendo il ramen come dev'essere. Le bacchettine di legno vengono spezzate con accuratezza, iniziando a mangiare con calma "Porca miseria" Sgranando gli occhi fra un boccone e l'altro "BUONO!" Guardandosi attorno per ulteriori conferme riprendendo subito dopo a mangiare. Dentro una bottiglietta d'acqua che viene aperta in una delle pause con il ramen bevendone un po' di contenuto ponendo infine quella bottiglietta sul proprio fianco destro sulla panchina. Il ramen verrebbe finito in pochissimi minuti, giusto il tempo materiale di masticare e buttare giù e continuare così fino a che non avrebbe finito la propria porzione "E di secondo..." Creando per se stesso un po' di suspense. Il primo cartoccio viene richiuso e messo sotto quello della seconda porzione così da avere un rialzo; verrebbe aperto ma proprio in quel momento in cui i pollici fanno scattare i piccoli gancetti in cartone che ne serrano la chiusura ecco che dei passini leggeri vengono uditi verso destra. Lo sguardo a proiettarsi verso quella fonte seguita da altre due persone, si distinguono queste cose ormai. "Uhm?" inclinando la testa verso destra: una bambina di pochi anni che sta correndo sotto la pioggia per attraversare quel ponte e andare in direzione di Yukio, dietro di lei i genitori a quanto pare che se la ridono sotto l'ombrello. Il marito solleverebbe la mano per salutare il tessai il quale ricambierebbe con un sorriso e con la mano sinistra, agitandola. La piccola si fermerebbe proprio difronte a Yukio rivolgendogli un cenno con il busto, fra le sue mani un blocco note ed una penna. "Buonasera bella signorina" Le sorride, abbassandosi di poco con la schiena per poterla vedere in viso. Che richiesta potrebbe mai fare? Avere un autografo ovviamente "Uhm..." Borbotta, afferrando la penna di lei e firmandole il fogliettino lasciando un cuoricino alla fine "E come ti chiami?" Domanda, provando a guardarla sul visino che arrossisce velocemente. Ricevendo risposta scriverebbe il suo nome alla fine della dedica rivolgendole nuovamente il blocco note e la penna. La seconda scatola ormai aperta mostra i ravioli al vapore di carne. Le bacchette ne afferrano uno e lo porgono alla bambina "Vuoi?" Esita, come ogni bambina del resto, uno sguardo ai genitori per chiedere conferma e poi dargli un cenno di capo "E allora tieni" Chiudendo la scatola e lasciandogliela fra le mani tenendosi per se quel raviolo che aveva fra le bacchette. "Sono buoni, credimi!" vari cenni di capo, ingurgitando il proprio raviolo e mettendo le bacchette nel sacchetto di plastica "Fai la brava! Mi raccomando!" Osservandola ritornare dai propri genitori di corsa. "Mh... Ed ora?" Guardandosi attorno "[T] Ed ora passeggiata in compagnia, non credi? Hai finito di fare il solitario oggi?[/T]" Totoro che sbuca alla sua sinistra, con lui il passeggino doppio e la cuoca che sta facendo da balia ai suoi pargoletti. Un sorriso verso di lui, sollevandosi dalla panchina e riprendendo il sacchetto di plastica "Porto io!" Il passeggino, mettendosi subito alla 'guida' di quest'ultimo. Totoro, prima che possa accennare ad un nuovo passo, metterebbe sulle spalle di Yukio una tunica che si era portato "[T]E non ammalarti![/T]" E di conseguenza un inevitabile sbuffo del Tessai che lo ignora completamente con le ultime parole "Come se potessi ammalarmi!" - "Etchiù!" ECCO![ck on]

20:44 Yukio:
 Prendendo il passeggino coperto da un telone trasparente impermeabile gli occhi si posano inevitabilmente su Hime e Joji. "Amori!!" Occhi che sbrilluccicano mentre loro cercando di acchiappare il viso del loro papà "Adesso adesso, tra poco potete distruggermi la faccia!" Camminando con il passeggino tenuto dal maniglione con entrambe le mani uscendo da sotto quel gazebo, bagnandosi di nuovo, e mettendosi sotto un ennesimo solaio per coprirsi e scoprendo i piccoli da quel brutto telone "Adesso va meglio a papà, vero?!" Sorridendo a tutti e due e facendo una pernacchietta "Avete preso i vestitini? Ah? E i pannolini li avete presi? Che qui sennò facciamo la raccolta di rifiuti organici per la strada eh!" Se la ride fra se e se lasciando indietro totoro e la cuoca gustandosi questo momento con i suoi pargoli "Stamattina ho fatto delle pratiche ma tutto bene, sono riuscito a finirle prima del dovuto" Già, inizia a raccontare la giornata "[J] Ba ba- bà![/]" E hime di seguito "[H] babà baba![/]" Come a voler correggere il fratello in una risposta che ha dato a Yukio, entrambi ricambiano così le cose che dice Yukio senza troppi problemi intrattenendosi in una vera e propria discussione "Poi ho fatto la pausa pranzo con Totoro, siamo andati a mangiare al ristorante sotto al palazzo..." Mugugnando qualcosa, cercando di ricordare ciò che ha fatto "Poi sono salito, consegnato le ultime cose alla segreteria e sono uscito! Volevo vedere come stessero le persone" Sollevando le spalle fra lo sguardo sbigottito dei bambini che increduli pare alle parole del padre lo osservano "Ho trovato un chiosco veramente ottimo, farò una proposta al proprietario domani, sta lavorando duro e se lo merita, è anche arrivato il momento di avere dei servizi interni ai palazzi, non credete anche voi?" Ed entrambi farebbero dei cenni di capo fra Ba ba ba e altre cose incomprensibili "Ecco! E lo dicevo pure io!" Si capiscono, bhe... Beati loro![END]

Solitaria: Yukio dopo una giornata di lavoro al palazzo ha deciso di uscire, rimanendo in disparte fra le strade di Kusa per non attirare troppo l'attenzione. L'obiettivo di questa uscita è di rivedere il villaggio di Kusa, da quando lavora è perennemente nell'ufficio, questo è stato un buon modo per vedere lo stile di vita delle persone, riceve pareri e consigli e provvedere a eventuali miglioramenti. Bho, mi sono rilassato