Una nuova ed inaspettata conoscenza

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21:42 Sosachi:
  [Prati fioriti] Una serata diversa dalle ultime, passate in casa ad allenarsi e a pensare a quella dannata missione all'ospedale che doveva essere una bazzecola ed invece ha complicato le cose in maniera esponenziale. Non si da ancora pace per quella cosa. Che sia dispiaciuto va bene, ma ora deve anche rialzarsi e tornare a sorridere e a fare della propria arma migliore la sua tenacia. Indossa la solita cappa nera che non copre il capo, per cui il crine dorato sarebbe facilmente individuabile sotto la luce, ma oggi la luna non aiuta e la visibilità è scarsa dal momento che il meteo è variabile e non permette alla luna di fare capolino tra le nuvole con estrema frequenza. Se c'è una cosa che gli hanno però insegnato è che il chakra aiuta immediatamente aumentando i riflessi dei ninja, il che li rende diversi dalle persone normali e dagli altri popolani che non sarebbero in grado di godere di questo potenziale. Si trova nei prati fioriti, gli è sempre piaciuto questo tipo di location dal momento che è tranquilla, permette a chi vuole di appartarsi di avere la tranquillità per fare ciò che si desidera, rilassarsi ed anche allenarsi. Si trova Sosachi nel bel mezzo dei prati, una figura scura in un ambiente rischiarato dalla fioca luce della luna. Non è armato e non ha intenzioni assolutamente negative. L'unica cosa che ha intenzione di fare è richiamare il chakra. Quindi le mani andrebbero a congiungersi nel sigillo della capra all'altezza del plesso solare, quindi cercherebbe di richiamare il chakra immaginando le due consuete energie della mente e del corpo all'altezza dello stomaco. La concentrazione e la conoscenza del chakra dovrebbero permettergli di combinare le due energie attraverso la semplice polimerizzazione delle due energie. Se vi fosse riuscito sarebbe ora così in possesso di quell'energia che andrebbe a scorrere liberamente nel suo sistema linfatico. Se così fosse scioglierebbe il sigillo e rimarrebbe a fissare la luna. [chakra on(?)]

21:57 Aoyji:
  [Prati] Quei prati fuori dal villaggio dell'erba l'attirano per la seconda volta in pochi giorni. Sarà forse l'aura mortifera che alberga quel luogo, sopita per coloro non connessi con l'ade, ma ben presente alla sua persona. Cammina vestito dei soliti abiti, il pantalone nero a vita alta culminanti in una fascia che ne avvolge il ventre, le eleganti scarpe nere, ripulite dal fango nel quale nel medesimo luogo le avevano imbrattate, la candida polo sempre aperta sul petto. Sovrasta tutto ciò una giacca dalle larghe maniche lunghe color corallo con decorazioni romboidali violacee, non è indossata bensì solo appoggiata sulle spalle tanto da non farla muovere o cadere a meno di una chiara intenzione. Le sue pupille rosse scandagliano il luogo mentre con passo calmo e lento avanza verso un certo albero di sua conoscenza. La destra brandisce una sigaretta mentre nella tasca dei pantaloni destra vi sono il pacchetto e l'accendino. Il veleno viene portato alle labbra e assunto, sente la belva affamata di nicotina placarsi e dargli pace mentre esala fumo grigio. Il suo equipaggiamento è stato abbandonato a casa nella speranza che non gli sarebbe servito, ad ovviare in caso contrario sarebbe stato il flusso del chakra ed il sangue oscuro che gli irrora le vene. La luna nasconde il proprio volto come un bambino timido, ma proprio in tale maniera ogni qual volta se ne sbuca dal suo nascondiglio dietro le nuvole e illumina la pianura dinnanzi al biondo dai. La sinistra smuove una ciocca dal volto e stringe gl'occhi come per verificare che ciò che gli è appena apparso non sia stato un mero gioco di luci. Una figura sosta nel mezzo dei prati ed osserva il cielo, è incappucciata ma gl'occhi hanno carpito nell'attimo di luce il biondo dei capelli e qualche lineamento. Non è una sua conoscenza, beh poco male. Sorride alzando il sopracciglio sinistro. <Se ti dicessi che un tale molto intelligente una volta guardando sempre in alto è caduto in una buca che non ha visto ed ha dovuto chiedere aiuto per un'intera notte prima che lo salvassero saresti d'accordo nel dire che è sempre meglio controllare il proprio circondario?> Cammina lentamente verso l'individuo, le mani sono in vista, la destra brandisce la sigaretta la sinistra è vuota. Lo sguardo carminio si punta sul volto del giovane biondo dinnanzi a lui.[Chakra Off][No Equip]

22:04 Sosachi:
  [Prati fioriti] La luna è lì nel cielo. Ci guarda tutti dall'alto come se ci stesse osservando e stesse curiosando su che cosa stanno facendo i vari abitanti delle terre ninja, quasi come se cercasse di ficcare il naso negli affari che non la riguardano, dannato satellite. < uhm > un mugugno, accompagnato da un sospiro. Un respiro a pieni polmoni andrebbe ad allargare e poi a comprimere la cassa toracica, rilassandosi e buttando fuori i cattivi pensieri che stanno popolando la sua mente. < se solo .. > una specie di richiesta che però rimarrebbe lì, sospesa, quasi come se sapesse di non avere risposta. Alza la mano portandola al livello del petto e la guarderebbe, con quelle mani potrebbe portare morte, ma anche vita in quanto medico e membro attivo dell'OMM. Non aspetta nessuno, quindi vorrebbe per una portare morte, dolore .. chissà se è ancora capace a tirare fuori il velelno che c'è in lui e far un po' di paura al mondo < l'ultima volta che ho usato l'innata risale a .. a quando risale? > si chiede, ma è una domanda lecita perchè davvero l'ultima volta risalirà più o meno all'ultima missione, quella di quel dannato lupo. Mentre ci pensa andrebbe a toccarsi il collo dove ha un segno di quella missione, una bella cicatrice visibile, ma che preferisce tenere coperta. Ad un certo punto il suo status quo viene per un attimo interrotto. Delle parole, una voce assolutamente sconosciuta alle sue orecchie andrebbe a materializzarsi. < uhm? > questa volta il mugugno è di assoluta sorpresa. Si volta andando a rivolgere il suo sguardo ad un diverso soggetto. E' una figura umana, mai vista prima d'ora, la quale gli rivolgerebbe la parola interrompendo quel momento di solitudine e tranquillità. < beh, ogni tanto è bello mirare e puntare a qualche cosa che sia aldilà delle cose terrene e materiali. Il punto è capire quando guardare in alto e quando prestare attenzione al mondo circostante. > non sa se la risposta possa essere stata la più convincente e non sa se Aoyji possa essere soddisfatto delle sue parole. Fuma, non sembra ostile. Lo osserva, sembra sicuramente più anziano di lui. < Con chi ho l'onore di parlare questa sera? > Chiede sorridendo, il tono è altezzoso, ma volutamente ironico e sarcastico, quasi a canzonare ed ironicamente ribattere al tono utilizzato dall'altro precedentemente, quasi come ci fosse stata una sorta di discussione filosofica tra i due. A quanto pare il suo allenamento dell'innata sarebbe stato inutile e non ci sarebbe stato, ma poco male perchè potrebbe fare una nuova ed inaspettata conoscenza. [chakra on]

22:15 Aoyji:
  [Prati] <Stavolta ho trovato qualcuno d'educato.> Sorride spostando lievemente la testa di lato e socchiudendo gl'occhi in un'espressione che ha l'intenzione di sembrare cordiale. Poi la testa viene riportata al proprio posto d'origine. <Non sai nemmeno che gente che c'è là fuori.> Sbuffa. <Comunque il mio nome è Aoyji Rekuso, tu saresti?> Ben meno cortese e altezzoso dell'altro, parla come fossero conoscenti di lunga data senza troppi preamboli. <E' vero ogni tanto bisogna anche mirare qualcosa che sia aldilà delle cose terrene, però per quello aspetto la morte, mia o di qualcun altro. La morte ha sempre qualcosa di...ehm...> La lingua passa sulle labbra. <...intrigante...> Il sopracciglio destro s'alza appena mentre un sorriso malefico si fà spazio sul proprio volto. La distanza tra i due dovrebbe essere stata quasi del tutto coperta dal giovane camminando quindi ora proverebbe ad accarezzare il volto del suo interlocutore. <Cosa ci fà un così bell'agnellino tutto solo in questo posto di notte?> Azioni senza molto senso agli occhi del giovane biondo dinnanzi ad Aoyji, ma ogni giorno che passa quel suo sangue corrotto corrompe i suoi comportamenti, ne distorcono la visione del mondo e le sue interazioni con esso. Sta impazzendo, ma al contempo è molto più lucido di quanto non sia mai stato, una strana via di mezzo, un connubio tra innocenza e dannazione.[Stessi Tag]

22:22 Sosachi:
  [Prati fioriti] Lo sguardo del Doku si posa sulla figura che ha davanti, ma immediatamente, non per timidezza, ma per un riflesso naturale andrebbe a portare lo sguardo verso il prato fiorito in cui, a chiazze, andrebbe a vedersi quasi come una macchia colorata, segno della presenza di fiori che donano un po' di colore a quel verde pallido legato alla stagione invernale. Il fresco della sera comincia a farsi sentire, motivo per cui il Doku andrebbe ad incrociare le braccia al petto come a stringersi nel suo stesso abbraccio e a scaldarsi, è pur sempre una mezza salamandra e queste sono animali a sangue freddo, ricordiamoci! Ascolta le parole dell'altro, anche la risposta alla domanda che precedentemente gli ha posto il genin del vecchio paese del suono. Chiude leggermente gli occhi ed andrebbe a sentire che le palpebre, pesantemente, andrebbero a donargli una momentanea sensazione di sollievo e di ristoro: è stanco, particolarmente affaticato psicologicamente e fisicamente. Si sta sottoponendo ad allenamenti nella magione e sta aspettando di trovare Yukio, deve parlare con lui di quella missione. < Non so che tipo di gente tu frequenti, ma mi rallegra averti dato quest'impressione, si fa sempre in tempo a diventare maleducati .. e comunque alle persone più educate gli altri tendono sempre ad aprirsi maggiormente, o sbaglio? > è pur sempre un membro della Yakuza < .. io sono Sosachi Doshi > camuffa il cognome, meglio < fidati, conosco anche io la realtà che esiste lì fuori Aoyji > usa subito il nome dell'altro per mostrare attenzione < La morte? > sembra quasi capitare a fagiolo < beh, la morte è una questione di punti di vista, morire per vivere dopo la morte? Ci sono un sacco di teorie, a me piace solamente la mia: meglio avere il controllo di vita e morte per sapere sempre quale sia la scelta migliore > suo mantra incarnato dal fatto di essere Doku e medico contemporaneamente. < scusa, non vedo agnellini.. > sorride < .. comunque se vuoi sapere che cosa stia facendo io .. beh, mi piace ogni tanto venire a rilassarmi in un posto come questo. Mi fa sentire particolarmente bene. Tu? Non hai un posto migliore per fumare? > Chiede voltandosi verso la luna e guardandola ancora. Poi si gira e lo guarda sorridendo, un sorriso finto ovviamente. [chakra on]

22:34 Aoyji:
  [Prati] <Oh mio caro, siamo tutti agnellini e al contempo lupi, aguzza la vista.> La palpebra destra cala sull'iride rossa facendo al giovane biondo dinnanzi a lui l'occhiolino. <Mi piace questo posto, ha una certa aura, malvagia e buona al contempo. Qui trovo che si incontrino in maniera incommensurabilmente appagante la morte e la vita.> Poggia il ginocchio sinistro a terra e, dopo aver lasciato la sigaretta in custodia alle proprie labbra, con la destra coglie uno dei fiori carmini mentre gl'occhi del giovane ne osservano i fragili petali. <Molto sangue è stato versato su questo fazzoletto di terra e molti cadaveri sono impattati al suolo con un suono sordo esalando nel fango il loro ultimo respiro.> Fuma per poi prendere la sigaretta con la mancina ed allontanarla dalla bocca seguita dal fumo. <Quel sangue e quei cadaveri sono stati parte del nutrimento per questi fiori carmini. Vita dalla morte.> Lo sguardo si alza dal fiore verso il volto di Sosachi. <Purtroppo Sosachi quasi nessuno ha controllo su vita e morte se non nel momento nel quale decidono di recidere una vita o meno. Almeno così io penso.> La destra si chiude a pugno sul fiore accartocciandolo e lasciandolo poi cadere al suolo. S'alza in piedi e cerca nella propria tasca il pacchetto di sigarette e l'accendino porgendoli al giovane. <Vuoi?>[Stessi Tag]

22:40 Sosachi:
  [Prati fioriti] Una sensazione strana prova nel momento in cui va a intraprendere un qualsivoglia dialogo con Aoyji. Gli sembra una persona molto enigmatica e particolarmente strana da volerla indagare approfonditamente, ma per questo ci vorrà tempo. Nessuno si apre ad un primo incontro. Dialoghi su vita, morte, filosofia e mantra sono il pane quotidiano per un essere meditabondo come il Doku che fa del pensiero la sua più grande risorsa e rovina allo stesso tempo: quante volte i pensieri lo tormentano e lo attanagliano non lasciandogli praticamente respiro e modo di star tranquillo. Per questo deve uscire di casa e fare una camminata, un giro per rilassarsi, se poi si incontra qualcuno tanto meglio .. almeno si possono scambiare due parole. Sente le parole che gli sta rivolgendo l'altro e quindi ascolta, quasi come se stesse immagazzinando informazioni, pronto poi a rispondere tutto d'un fiato. < credo che nella vita sia meglio non essere nè lupi nè agnelli, ma essere qualche cosa di superiore, di infinitamente superiore a queste due categorie. > osserva la zona < anche a me piace, il contatto tra cielo e terra è diretto ed è molto poetico questo incontro, quasi come un incontro di due amanti. > sospira < Questa terra come tutta la terra è stata teatro di battaglie, spargimenti di sangue. Vedere la gente morire per mano di pochi che senza coscienza si fanno beffa dei deboli è la cosa peggiore. Gli assassini uccidono loro stessi, solo chi ha un vero motivo di togliere la vita sarà in pace con sè stesso. > dopo di chè osserva il gesto < No grazie, non fumo .. comunque si può togliere la vita come darla, basta sapere come. > Ha in mente una cosa, ma se la tiene per il gran finale, questo è certo. [chakra on]

22:52 Aoyji:
  [Prati] Sempre più intrigato dal giovane dinnanzi a lui Aoyji segue con attenzione le sue parole. Sorride alzando l'angolo destro della bocca. <Oh ma quanto siamo profondi caro il mio Sasachi, apprezzabile senza dubbio il tuo modo di pensare, ma è anche il tuo modo d'agire?> Compie un passo indietro con la sinistra per poi lasciarsi andare verso il suolo sedendosi sul freddo suolo. La gamba sinistra è distesa mentre la destra è piegata all'altezza del ginocchio, il braccio sinistro è teso a lato del corpo e viene usato come appoggio supplementare mentre la destra, dopo aver lanciato lontano la sigaretta finita, è abbandonata sul ginocchio piegato. Gl'occhi s'alzano al cielo osservando la luna e mostrando il collo disteso ed indifeso a Sosachi. <Sei un ninja? Se sì sei anche un assassino, nulla di più semplice. La nostra arte porta morte, NOI portiamo morte.> Fà una pausa. <Sai ogni tanto penso che girovagando di notte posso distogliere certe immagini dalla mia testa almeno per qualche istante...> I cadaveri dei bambini ammassati ai lati della strada nel centro del villaggio è solo una. <...tutto ciò che l'uomo fà porta distruzione e morte, per qualcuno. Noi siamo parte di quel circolo, siamo prodotti di una società; pensiamo, parliamo, ridiamo e piangiamo, ci lasciamo andare alla nostra umanità, ma nel momento in cui il dovere chiama siamo assassini e spie.> Gli occhi carmini si riportano sul giovane cercando i suoi. <Ho fatto la pace con me stesso per queste cose, e la mia...diciamo, condizione, mi aiuta molto.> Sorride maligno. <Inoltre, a meno che tu non abbia una tasca esattamente in concomitanza del tuo cavallo dei pantaloni e che ci sia qualcosa all'interno, penso che tu non possa dare la vita ad un bel niente.> Il tono è scherzono e la frase è concluda da una sonora risata.[Stessi Tag]

23:01 Sosachi:
  [Prati fioriti] Perchè rovinarsi la vita fumando, ci sono già mille modi per morire (.cit), non aggiungiamone di nuovi e subdoli. Occhi che andrebbero ad osservare il prato e sguardo che andrebbe a posarsi su uno di quei fiori precedentemente colti dal giovane. La destra andrebbe a prendere il gambo che verrebbe divelto così da permettere al Doku di avere in mano uno di quei graziosi frutti della terra e del sangue. Lo guarda. E' stupito dalla perfezione della natura < sarebbe brutto che un tanto bel fiore possa essere strappato dalla sua stessa terra e possa essere privato della sua vita. Io quello che cerco è di trovare un modo per ridare la vita, come se piantassi il fiore e questo potesse tornare a fiorire normalmente. > osserva poi il giovane sentendo le sue parole. < Sosachi, non Sasachi, grazie. > afferma corrucciando il volto. < il mio modo di agire? Quello dipende dalla situazione, se serve tolgo e se serve dò. Non mi pongo dei limiti, specialmente se riesco a fare ciò che desidero e voglio. > sente poi le sue parole, alle ultime non dà nemmeno tanto peso < beh sì, sono un ninja. Ma non è detto che tutti la vedano allo stesso modo. Prestare un servizio come difensori del villaggio presuppone difendere i propri ideali e la gente del paese. Usare la propria forza come strumento di morte non è di certo un modo per provare la propria superiorità. Solo usandola dove davvero serve si può passare alla storia come qualcuno che davvero ha dato la morte e la vita. Se si fanno omicidi qua e là si è semplicemente un criminale, e non si avrà fatto altro che creare un alone di inutile e finto terrore perchè ci sarà sempre qualcuno più forte. Solo chi usa il proprio potere con coscienza sarà davvero ripagato. > Sostiene, intanto andrebbe a passare le braccia dietro la schiena con nella destra ancora il fiore. Attraverso gli tusbo andrebbe a far fuoriucire il chakra venefico dalla propria mano, dopo che questo è passato come di consueto all'altezza delle sue ghiandole salivari. Queste, secernenti il suo famoso veleno, andrebbero a riversare il loro potere all'interno del flusso del chakra che viene facilmente dirottato alle mani e qui andrebbe a farlo fuoriuscire come alone violaceo, invisibile all'altro con il tentativo di togliere la vita a quel fiore e provare la sua abilità di latore di dolore. Non lo mostra ancora, ma sente che quel fiore sta perdendo la sua vitalità, sta diventando secco, sta perdendo ogni ragione di vita [chakra 23/25][ innata doku ]

23:16 Aoyji:
  [Prati] <Oh, sì Sosachi, chiedo venia.> Si scusa per la distrazione nella pronuncia del nome mentre ascolta ancora le parole di quel giovane tanto sicuro delle proprie idee da non permettergli di insinuare con le sue parole nemmeno il più piccolo dubbio. <Giudice della situazione senza appello quindi? Buon punto di vista, la fermezza e la freddezza sono indispensabili per ogni buon shinobi.> Gli sorride. <Dunque tu denigri coloro che uccidono senza una ragione però giustifichi chi nuoce al prossimo inseguendo un obiettivo?> La testa si sposta di lato, un sorriso maligno gli si crea ancora in volto. <Sai mi piace questo tuo modo di pensare, hai una buona risposta per tutto, sei un ragazzo molto sveglio ma pecchi, a mio semplice avviso, d'ingenuità nel analizzare i punti di vista di una situazione.> La destra corre alla tasca e poco dopo una sigaretta accesa orna la destra che s'allontana dalla bocca seguita dal fumo. <A mio avviso non si può giudicare razionalmente una situazione senza cadere in errore poichè la propria soggettività la fà da padrona, la nostra voglia di sopravvivere vince sempre, siamo animali come ogni altro essere su questa terra.> Fà una pausa osservando il giovane con le braccia dietro la schiena. <Per questo io penso che sia sempre meglio agire d'impulso e senza troppo ragionare sul bene e sul male, ci saranno altri a pensare al perchè delle nostre azioni ma nel momento, nella foga della battaglia, nell'incredibile attimo nel quale siamo sul filo del rasoio la cosa è sempre una: morire o uccidere. Semplice.> Fuma ancora. <Prepari una sorpresa per me?> Il cenno del capo lo indica, ma l'attenzione del giovane è rivolta alle braccia dietro la schiena dell'incappucciato.[Stessi Tag]

23:22 Sosachi:
  [Prati fioriti] Un sorriso si materializza sul volto del Doku, conscio che quel che ha fatto a quel fiore lo sta riportando al suo vero mondo, quello del mondo Doku che da un po' non incontrava. < Beh, togliere la vita non è solo sgozzare come capretti le persone, ma anche usare le parole, privarle delle proprie sicurezze vuol dire ucciderle. Se mai ti dovessi affezionare ad una persona e queste ti abbandonasse, è come morire. Non sempre si muore con il corpo .. > direbbe abbassando il capo. < La soggettività non è un elemento di debolezza se uno sa come gestire le proprie emozioni, per questo ci si deve abituare a controllare le proprie emozioni, facendo sì che non s'intromettano nella nostra attività. Ci possono distrarre, e agire d'impulso sicuramente può essere una via d'uscita, ma spesso la soluzione è molto più semplice, basta pensarci. > sorride < il mondo è bello perchè è vario, quindi è giusto e ritengo un'ottima opportunità ascoltare le parole di tutti quanti. Possono solo arricchire. > Sente l'ultima domanda, tanto vale svelare l'arcano. Da dietro la schiena andrebbe a portare davanti a sè la mano destra che, quindi, tiene dentro quel fiore, o i resti del fiore. Sorride andando ad aprire la mano. < Vedi? > si abbasserebbe per poi mostrare il fiore essiccato, intossicato, morto. < Pensa allo sforzo che ho fatto nel privare della vita questo fiore. Praticamente non ho fatto una piega, pensa cosa potrei fare con una persona se solo ne avessi voglia e motivo. > Sorride compiaciuto. Lascia cadere quindi il fiore a terra che lentamente volteggerebbe in aria finchè non si dissipierebbe in cenere quasi poichè pressochè distrutto dall'interno a causa di quel veleno tossico che lo rende unico tra i genin del villaggio. < Io devo andare, ma promettimi che non ti caccerai in pasticci con queste sigarette. Cavolo non vorrei che ci rimanessi per un po' di nicotina. > Sorride < Ad ogni modo, è stato bello fare questa discussione, mi è servita come ispirazione .. ti ringrazio. > sorride cominciando ad allontanarsi < Buona notte! > gli rivolge il saluto quando ormai è a qualche metro di distanza. Si è divertito, spera di rivederlo prima o poi. [ END ]

23:29 Aoyji:
  [Prati] <Oh non sai quanto hai ragione che non si muore solo col corpo.> Sorride con malizia ancora, pensa alla propria morte e rinascita nel segno del sangue oscuro, quel sangue che l'ha completamente svuotato della propria umanità per poi riportarlo alla vita come demone senz'anima, e con una mente un pò meno a posto. Osserva i resti del fiore che stringe in mano il giovane dinnanzi a lui, sbarra gl'occhi con sorpresa, felici. <Oh, ma che bello! Un non ho nemmeno notato un'accenno di fatica, quale bellezza questo bel fiorellino morto.> Gl'occhi carmini si spostano in quelli dell'altro. <Sai, in un certo senso io sono come quel fiore, morto. Ma come vedi al contempo non lo sono. La vita porta inconvenienti strani, molti dei quali si possono poi usare a proprio vantaggio.> Fuma. <Queste non mi uccideranno ne sono sicuro, sono più corrotto senza nicotina in realtà.> Sorride senza spiegare null'altro. S'alza in piedi mentre l'altro lo saluta e conclude i convenevoli prima di lasciarlo. <Notte a te mio caro, ci rivedremo sappilo, e mi spiegherai il trucchetto.> Si gira sul posto e s'allontana anche lui da quel posto riportando le sue membra entro le mura del villaggio. [End]

Un incontro inaspettato tra due figure enigmatiche. Il dialogo è basato su vita, morte e tante cose molto allegre.