Cure per Sakura

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A te la prima ~ Considerando il grado della ferita al rene immagino tu sia stata portata in ospedale subito dopo l'esame :)

11:58 Sakura:
  [Ospedale-Camera] Ha fallito? Non lo sa, ancora. Non sa come potrebbe essere andato l'esame, né tanto meno se lo ha superato. Ovviamente, crede di averlo miseramente fallito. Già la stessa Yume, le ha fatto notare l'errore banale che poteva risparmiarsi.. Quindi, presume che non ci siano posibilità, per lei, di diventare genin. O almeno non ora. Dopo l'esame è stata immediatamente portata all'Ospedale di Konoha, quasi svenuta sia per il dolore lancinante al fianco sinistro, sia per la stanchezza. I suoi genitori sono stati avvertiti per tempo e l'hanno raggiunta di fretta e furia, portandosi dietro non solo l'indispensabile per il soggiorno presso l'ospedale, ma anche gran parte della sua camera. Sul letto, ci sono due peluche di gatti appoggiati sui due lati della testa della ragazza, mentre sul comodino, ci sono sempre gatti, ma formato statuine, con le zampette che salutano a mo' di regine d'Inghilterra. Lei stessa, si trova sul letto. Pancia in su e braccia stese lungo i fianchi. La testa è poggiata sul cuscino e gli occhi sono aperti, accerchiati da profonde e scure occhiaie. Ha fatto la notte in bianco, con sua madre li vicino che piangnucolava sulle condizioni generali di sua figlia. Una ferita profonda al fianco sinistro, provocata da due kunai e due graffi, uno alla guancia dx ed uno al fianco dx, provocati da Makibishi. Le ultime due ferte non sono gravissime, certo.. Ma quella al fianco sx invece si. Secondo l'esame fattole ieri, potrebbe esserci un problema con il rene sinistro, danneggiato durante lo scontro. Nella camera sembra regnare il silenzio più totale, interrotto quasi ritmicamente dal suono del respiro che fa lei, non troppo pesante per via dei dolori provocati dalla respirazione. Ritmico e costante, interrompe quel silenzio tanto pesante, dove si affollano diversi dubbi e domande che devono trovare risposte. Principalmente, riguardano il suo fallimento. Come ha potuto commettere quell'errore, che le è quasi costato la vita? Come è potuto succedere'? Lei che è carente nei Taijutsu, non ha avuto grossissimi problemi.. Ma con le tecniche base.. Mannaggia. Una lacrima esce dall'occhio sinistro, provocata sia dai sentimenti che sta provando, sia dal dolore acuto e penetrante che proviene dal fianco sx. Non ci voleva, questa cosa. Non ci voleva proprio.

Il camice bianco svolazza alle sue spalle ad ogni passo. Una ragazza è stata ferita abbastanza gravemente in seguito al suo esame genin e ha bisogno di urgenti cure mediche. Si sistema la cravatta blu scuro posta sulla sua camicia rosa e apre la porta della stanza della giovane. <Buongiorno signorina... Kuchiki> insorge lui con un sorriso gentile ed affabile leggendo i dati della ragazza segnati sulla cartella che ha fra le mani. <Io sono Higuchi Ryobe e sono il Capo dell'ospedale> si presenta con tono piuttosto allegro e gioviale senza tuttavia apparir superficiale o sempliciotto. <Mi spiace che tu abbia dovuto attendere tanto ma purtroppo ci sono ninja feriti ovunque ti guardi in quest'ospedale, ma ora sono qui> cerca di rassicurarla poggiando la cartella su un mobile nella stanza e avvicinandosi a lei a passo svelto. È un ragazzo piuttosto alto, esile, dal viso dai lineamenti gentili ed eleganti. I suoi occhi sono di un cremisi raro e i capelli corti sono di una sfumatura confusa fra il blu ed il viola. I suoi occhiali hanno una montatura sottile, gli danno un'aria più seria. Si avvicina al letto ove è posta la giovane e l'osserva con gentilezza. <Direi di iniziare col curare la ferita più grave, mh?> le propone con tono cauto andando a porre le mani una sulla gamba della giovane e l'altra sulla sua spalla. <Per farlo però ho bisogno che tu ti stenda di schiena in su e che alzi il camice scoprendo la ferita. So che farà male, ma prometto che è solo per un istante. Ti aiuto io> tenta di rassicurarla andando ad aiutare la ragazza in quella dolorosa operazione. Andrebbe ad assecondare i suoi movimenti per farla stendere di pancia in sotto, così da permettergli di poter operare quel rene ferito in tutta libertà. Una volta che la giovane si fosse voltata sarebbe andato a staccare dalla sua pelle la medicazione fatta per tenere coperta la ferita. <Mh...> mormora andando ad osservare il taglio piuttosto profondo, le mani a sfiorare la zona circostante per riuscire a capire e studiare la situazione con estrema meticolosità. <Adesso sentirai pizzicare e bruciare per un po', ma finirà subito, te lo garantisco> L'avverte subito di modo che si prepari prima di porre le proprie mani al di sopra della ferita e infondere in essa il chakra medico che avvolge ambo i suoi palmi. Sakura sentirà una sensazione di tepore pervadere il taglio portando ad un bruciore fastidioso, un pizzicare improvviso che tende a dar l'impressione di esser colpita da mille piccolissimi morsetti. Ma, esattamente come ha detto il ragazzo, è una sensazione che dura per poco andando a scemare lentamente d'intensità. <Come ti sei fatta questa ferita? E' piuttosto profonda, poteva essere molto pericolosa se solo fosse stata fatta pochissimi centimetri più a destra. Sei stata fortunata> [Cure per Sakura] [Mani Terapeutiche S + 15 PV]

Pausa pappa

12:32 Sakura:
  [Ospedale-Camera] L'arrivo del medico non lo considera nemmeno. Difatti lo stesso, potrà vedere come se un'obra avesse preso il sopravvento sul viso della Deshi. Una semplice ombra, quasi del tutto immaginaria, che oscura i tratti spensierati e felici della ragazza. Quelle parole che le vengono dette, le ascolta con fare... Quasi scostante. Come se non la toccassero minimamente. <D'accordo.> La voce è quasi priva di emozioni. Solamente il dolore si può sentire, che rompe il tono in quella breve frase che afferma. Sebbene abbia il capo dell'ospedale vicino a lei e sebbene abbia con se il miglior, si presume, uomo di tutto il reparto medico di Konoha, non si sente rassicurata. Pertanto, ecco che va ad eseguire l'ordine del medico, andando quindi a poggiare, meccanicamente, i gomiti sul materasso, issando su il tronco. Gli occhi si chiudono ermeticamente e la testa si abbassa di qualche centimetro verso il petto, mentre la bocca si storce in una morsa di dolore piuttosto ffita ed intensa. Sposta il braccio sinistro verso destra, mentre il bacino compie il medesimo movimento. Movimento che le costa continue fitte dolorose. Molto più dolorose di quanto non pensansse di sentire. Una volta fatto ciò, si stenderà sul materasso, con la pancia rivolta verso di esso e la schiena verso l'alto. Il medico potrà vedere che indossa il camice e con la mano sinistra, andrà a scostarlo, così da poter permettere al medico la cura odierna. L'avvertimento del dottore lo ascolta, ma come prima, sembra quasi che non le tange. Solamente quando il Chakra curativo va ad impattare contro la ferita, avverte il vero significato di quelle parole. <Aii..>Continua a dire, mentre un'altra lacrima scende lungo il volto. Sospira, a denti stretti, co la mano sinistra che si stringe a pugno, prendendo parte delle coperte così da raggrinzirle tutte. Alla sua domanda, con la voce sempre rotta dal dolore, andrà a dire.< Ho fallito in quello per cui mi sono impegnata. I-il mio avversario era un Genin.. Ed ho sbagliato la tecnica della sostituzione. Sono stata un'idiota totale.> Lei che di solito non usa mai parole dispregiative o che semplicemente non usa termini volgari, va a catalizzare parte del dolore, della frustrazione e della rabbia in un quella terminologia.. Che non le piace. Proprio per niente. Il pizzicore, così come il bruciore che avverte non stanno diminuendo. Si vede che la ferita è abbastanza profonda. Forse troppo.

La ragazza si dimostra piuttosto cupa e depressa. L'espressione è una maschera di tristezza e gli occhi rivelano un tormento interiore palese ed evidente. Di poche parole esegue quanto richiesto dal luminare senza scomporsi particolarmente, trattenendo per sé il dolore dovuto a quel cambio di posizione. Ryobe l'osserva inarcando un sopracciglio, nota immediatamente il dispiacere che anima la giovane e, quando ode quelle parole, storce appena le labbra in un sorrisetto intenerito. <Al mio esame genin cascai come un ebete in un genjutsu e per tutto il tempo avevo continuato a combattere da solo contro un albero. L'esaminatore mi ha tenuto dentro l'illusione per tutto l'incontro, sperando che prima o poi mi accorgessi che era tutto troppo strano perchè fosse reale> racconta il ragazzo continuando ad occuparsi della ferita sul fianco, le cellule a rigenerarsi rapidamente, il sangue a fermarsi mentre persino il rene va recuperando la sua integrità. <Ero convintissimo di aver battuto il mio avversario, l'illusione è continuata fino alla fine dell'incontro se così vogliamo chiamarlo. Ero certo di essermi guadagnato il coprifronte fino a quando il sensei non ha messo fine al genjutsu e mi sono ritrovato davanti ad un albero, completamente solo accanto al mio esaminatore.> Una risatina leggera colora la sua voce mentre la sensazione che Sakura dovrebbe avvertire ora sarebbe sempre più piacevole. Il dolore si affievolisce fino a svanire, la sensazione di tepore diviene candida, rilassante mentre va a richiudere gli ultimi tessuti cicatrizzando la ferita. <Mi bocciò e mi umiliò pesantemente portandomi a sentirmi esattamente come te adesso. Ma sai cosa è successo dopo?> le domanda andando a scostare le mani dal suo corpo e interrompendo il flusso di chakra curativo sulla zona. <Che ho studiato come un matto fino al tentativo successivo e non mi hanno più colto impreparato o disattento a ciò che mi circondava e non ho più commesso lo stesso errore. Ne ho fatti altri, ovviamente, ma col tempo non li ho più ripetuti> le sorride con fare gentile andando a riabbassare il suo camice. <E' a questo che serve sbagliare. Per imparare. E finché i tuoi errori si svolgono all'interno di una scuola dove tutti sono pronti a curarti e aiutarti, dovresti esserne contenta perchè vorrà dire che saranno sbagli che non commetterai più>. Si sposta dall'altro lato del lettino per andare a visionare il graffio sull'altro fianco, quello sul suo viso. Li osserva con occhio critico sorridendo alla deshi con fare gentile. <Puoi metterti pure seduta ora.> le sorride andando a mettere una mano in tasca per estrarre poi un sacchetto di iuta. Lo apre andando ad estrarre una piccola pallina rossa, quasi simile ad un confetto, che andrebbe ad allungarle. Si volta verso il comodino lì vicino e riempie il bicchiere lì posto con un po' d'acqua dalla caraffa lì accanto, per poi porgere il tutto alla giovane. <E' un tonico, servirà a restituirti le forze perse e a rigenerare il sangue perduto. Per un paio di giorni ti sentirai affaticata e un po' debole per via della ferita al fianco, ma ti riprenderai perfettamente> le sorride annuendo appena col capo. Ora restano da curare solamente gli ultimi graffi. [Cure per Sakura] [Mani terapeutiche S + 15 PV] [Tonico coagulante + 20 PV] [PV Attuali: 41 + 15 + 15 + 20 = 91]

13:46 Sakura:
  [Ospedale-Camera] I discorsi sull'esame ne ha sentiti parecchi. Nelle ultime settimane, ha portato il suo cervello alla convinzione che forse ce l'avrebbe fatta. Ma l'incertezza è una cosa su cui non le piace scommettere. La chiarezza, invece, in tutto quello che la circonda, la rassicura. Ovviamente è una debolezza che deve combattere; nelle missioni, specialmente quelle ad alto rischio, non ci sono mai fatti certi, se non che la tua vita è in pericolo. Durante la breve narrazione del dottore, sente che il dolore scema rapidamente, lasciando il posto a quella classica sensazione di sollievo, quando si prendono le giuste medicine che fanno il loro effetto. Sospira, quasi sollevata da quel rapido, seppur ben programmato, piccolo intervento. Le fa più che piacere sentirsi finalmente libera da quel dolore martellante. Lascia andare il pugno, che ha stretto fino ad ora, sospirando di sollievo. Che magnifica sensazione, quella di essere curati immediatamente da un chakra che è... perfetto. No? Perhcé ilChakra medico lo è e a quanto sa, è anche particolarmente difficile da gestire e manipolare. Una cosa che non tutti riescono a fare. Segue il discorso, ora, con maggiore interesse di prima. Ovviamente sempre quell'ombra cupa in volto. Va dunque a sedersi, spostando il bacino verso destra e poggiando le mani sul materasso, issandosi su e portando il tronco perpendicolare alla superficie morbida del letto. Non ha avvertito dolore.. O meglio, non tanto quanto nelle ore precedenti. Sicuramente è lodevole questa cosa.. Difatti, si stupisce nel constatare il lavoro fatto dal medico. Lo va a guardare, ora, con un misto di strana insicurezza, depressione e gratitudine. Una faccia difficile da decifrare, probabilmente, ma sicuramente più semplice da comprendere quando va a dire. <Grazie...>, tra un sospiro di sollievo e l'altro. Afferra dunque il tonico con la mano destra, portandolo alla bocca e poi con la stessa prende il bicchiere, ingurgitando un po' di acqua, così da mandare giù quella pillola. Con il bicchiere ancora in mano, va a chiedere. <Per quanto rimarrò qui in ospedale?> Una domanda che ha un retroscena piuttosto.. brutto. Per quanto voglia bene ai suoi genitori, le troppe attenzioni la sfiancano. Il semplice fatto che le abbiano portato su mezza camera, le da sui nervi. Probabilmente non si rende conto della gravità delal ferita che aveva ed il fatto di avere tutte quelle attenzioni, l'ha semplicemente... Destabilizzata, portandola all'irritazione. Questi ragazzi.. Cercano sempre l'indipendenza.

L'espressione della ragazza par andare a mutare lentamente. Forse per il dolore che va pian piano svanendo, forse per il discorso del ragazzo che la sta curando: chissà? Non riesce bene a comprendere cosa stia passando per la di lei mente, lo sguardo è piuttosto ricco di sfumature e se da un lato par meno cupa, dall'altro non par essere neppure particolarmente sollevata. Dubbiosa, triste. Probabilmente solo il tempo l'aiuterà a superare quell'attimo di incertezza. <In realtà potresti tornare a casa oggi stesso. Le tue ferite saranno perfettamente guarite fra poco, avrai solo bisogno di un po' di sano riposo> le dice senza sapere quanto questa notizia non possa che abbatterla, in parte. Con le mani nuovamente avvolte di chakra verdastro, va dunque a medicare la ferita sull'altro fianco richiudendo in pochi istanti quel graffio piuttosto superficiale; il taglio era così leggero da non lasciare neppure una cicatrice, non ha ferito tessuti importanti. Pochi secondi per ripristinare il tutto e spostarsi dunque sul suo viso, su quel graffio altrettanto sottile e superficiale. Un pizzicore leggero, quasi simile ad un prurito, che va a solleticarle il volto prima di svanire assieme al segno rossastro che aveva fino a poco prima. <Come nuova> sorride lui scostando le mani dal suo viso e guardandola con l'espressione accogliente e cortese di sempre. <Purtroppo la ferita al rene era abbastanza profonda da lasciarti una bella cicatrice, per quella non potevo fare di meglio. Ma almeno qui sul viso non è rimasto alcun segno> le dice sorridendo e portando le mani lungo i fianchi. <Bene, ho finito. Quando ti sentirai pronta potrai lasciare la stanza e tornare a casa. Ricorda di riposare almeno per oggi.> un'ultima rassicurazione prima di voltarsi ed uscire: ci sono altri pazienti da dover trattare. [Cure per Sakura] [Mani terapeutiche S + 15 PV] [PV Attuali: 91 + 15 = 100] [End]

14:10 Sakura:
  [Ospedale-Camera] Gli ultimi trattamenti medici portano il loro risultato: il pizzicore sia al fianco che alla stessa guancia, sono nulla in confronto a quello sul rene. Ma un prurito, nulla di più. Qualcosa che sicuramente si può superare, anche senza sforzarsi troppo. Dunque, può tornare a casa anche oggi stesso. Un leggero sorriso compare sul volto della ragazza, quando dice questa cosa. Tornare a casa, di suoi parenti che ora se ne stanno a cucinare. Giustamente, poi. Aveva chiesto lei di rimanere sola, per qualche ora e che il ristorante, se avesse chiuso per oggi, sarebbe andato quasi in rovina. Considerando le esigenze famigliari, meglio lavorare sodo e sempre. <Bene, mi fa piacere> Sì. Rimanere li probabilmente non le sarebbe piaciuto. Sebbene le ferite siano guarite, la cicatrice al fianco sx rimarrà. Non che la cosa le dispiaccia, ci mancherebbe. Una cicatrice è il sintomo di qualcosa che è stato superato.. Di un nuovo inizio, in un certo senso. O forse di un monito per il futuro, dove dovrà guardarla e ricordarsi di quanto sia stata debole. O meglio ancora, un avvertimento. Deve allenarsi. Ma ovviamente non oggi. Oggi dovrà riposare, necessariamente. Ordini del medico. <Rimarrò qui per qualche ora, poi tornerò a casa. Grazie, dottore.> Già. Un grazie come quello non lo avrebbe mai pronunciato, nello stato in cui era qualche minuto fa. Segue la figura del dottore uscire dalla stanza, mentre ripensa alle parole che ha detto. Sì, sicuramente sarà un fattore che l'aiuterà. Ma non per oggi. Oggi solamente riposo.[End.]

Sakura è in ospedale per le cure dopo il suo esame genin.

Grazie all'intervento del medico ed all'assunzione di un tonico coagulante, le ferite guariscono senza intoppi lasciando semplicemente un leggero stato di debolezza dovuto al sangue perso ed al dolore costante.

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