L'ultimo Flashback!! Guarda nell'occhio del Samsara e scopri le tue origini!
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Giocata di Clan
Giocata del 05/11/2016 dalle 15:25 alle 19:31 nella chat "Covo dell'Akatsuki Sud"
Il braccio sinistro si affianca ad una delle pareti del covo sud dell'Akatsuki, mentre con passo lento L'Uchiha trascina il proprio corvo verso la parte centrale del luogo, nella ricerca di Akendo. Si sta avvicinando alle sue risposte, al motivo di questi continui flashback che tutt'ora lo attanagliano. Vede e percepisce benissimo tramite la propria mente ciò che Akendo già una volta ha vissuto, visualizza la valle dei fulmini in questo particolare flashback. Il luogo nel quale le cose hanno assunto una nuova piega, il luogo e tempo nel quale l'ex Seiun ha ricevuto il potere del Rinnegan. Tutto ciò con lo scopo di portare..equilibrio; di mandare avanti un ciclo fino ad ora ininterrotto. Un ciclo minacciato soltanto dalla sola entità che è stata in grado di mettere fino ad ora in difficoltà l'intera organizzazione alba. Il termine di quel ricordo è letteralmente istantaneo nella realtà, e come unico residuo del suo passaggio fa presentare nell'Uchiha una lieve nausea ed una lacrima cremisi, attua a rigargli parte del volto. La mancina viene spostata dal muro fino ad ora usato per sostenersi, strisciando conseguentemente il dorso di quest'ultima sulla guancia rigata, per poter pulire - ma non totalmente rimuovere - quel sangue. A coprire il corpo dell'Uchiha a partire dal collo fino ai piedi stessi la mantella nero pece dell'Akatsuki dipinta con nuvole color cremisi contornate di bianco. Sui piedi un paio di tabi avvolti in un paio di sandali infradito. Le iridi scivolano lungo il corridoio che conduce alla sala principale, sta cercando di trovare la figura di Akendo, e intanto..per agevolare il compito, il proprio chakra viene richiamato e convogliato all'altezza della bocca dello stomaco sotto forma di due speculari sfere azzurre, dense di energia. Queste ultime verrebbero poi sospinte lentamente verso l'alto, in modo tale da poter raggiungere l'altezza del nervo ottico e irrorare quest'ultimo con un flebile ma costante quantitativo di chakra. Tramite il nervo ottico verrebbero dunque raggiunte entrambe le pupille, in modo tale da irrorarle delle proprie energie per dare cosi' vita alla maestosa reazione del gene Uchiha. Una repentina rotazione delle pupille a 360 gradi, durante tale azione la formazione di 3 piccole placche nere per ogni pupilla, dalla forma di una virgola, nient'altro che le tre tomoe possedute da ognuno dei propri occhi. Il mondo circostante a colorarsi per lo più su sfumature di nero, lasciando contorni più o meno densi di rosso ove il chakra è depositato in maggior quantità. Continua cosi' a muoversi, accompagnato dal desiderio di avere risposte che soltanto Akendo potrebbe avere. Ma qual'è il luogo migliore per cercarlo? Qualche istante di silenzio, per poi pensare a ciò che più è ovvio: la vasca del gedo mazo. Passo rapido per muoversi verso il luogo prescelto, sharingan ad accompagnarlo nell'eventuale visione della sua densa quantità di chakra. E dunque..dovrebbe essere li' il Rikudo, immobile ad occhi chiusi dentro la vasca del Gedo Mazo. < ..sono qui per trovare delle risposte. Ma forse..già sai. > Esordisce cosi' per poterlo richiamare dal suo riposo, quanto tempo ci è voluto per arrivare fino a qua? Sull'occhio ancora visibile quella flebile traccia cremisi, che da sola..potrebe spiegare tante cose. [ chakra on ] [ sharingan on ] [Vasca Gedo Mazo] Battiti, fruscii, picchietti sul freddo legno che circonda la roccia nonché dimora dell’Akatsuki, molto simile ai precedenti covi dell’ormai perduto Sannin Orochimaru, sente tutto, in quella bolla ove ora egli risiede, ogni suo senso è amplificato, ogni sua sensazione, odore e quant’altro è di svariate volte superiore al normale, vuoi per la stanchezza, vuoi per la calma nella quale ora egli risiede, sommerso dalle acque del Gedo Mazo, par quasi una statua, abbandonata sul fondo del mare, sollo il suo volto ancora galleggiare in quella vasca, così spaziosa, da accentuare ancor di più l’illusione. Ma egli è lei, sarà sempre li, in mezzo agli umani, bestie o mostri, lui vi sarà, nel caso più specifico ora lo è per Katsumi, il quale con poche parole, risveglierebbe da quel limbo fittizio creato dallo stesso Rikudo Sennin, palpebre spalancarsi d’un tratto…<ebbene Katsumi, ogni umano al mondo cerca delle risposte eppure noto con piacere che nelle tue parole non vi è dubbio o domanda ma solo esclamazione> riferendosi senza neanche farlo apposta alle parole proferite da Madara stesso quella notte, sull’isola, in quella strana dimensione. Riemergerebbe quanto basta per poter poggiare ambedue i gomiti ai bordi della vasca, lasciando così quella lugubre posizione assunta fino a poco fa continuando nel discorso <non nascondo che purtroppo, a seguito della mia prigionia, non sono riuscito a dedicarti il tempo che avrei voluto> a completare il tutto l’enorme quantità di cicatrici che si estenderebbero su tutto il corpo dell’ex Seiun, un corpo provato e segnato dalla lunga prigionia durata mesi e mesi, un corpo affamato, ferito, che ancor necessita del Gedo Mazo, finché non sarà tornato al suo stato originale. Quel viola ormai appassito, tendente al bianco, del suo Rinnegan, si poserebbe sulla figura, nello specifico, sul volto del giovane Uchiha, notando ovviamente quel sangue circondare le palpebre del giovane, sgranerebbe leggermente le sue di palpebre, rievocando ricordi di antiche tecniche Uchiha narrate e lette stesse negli archivi dell’ormai perduto Laboratorio Uchiha ad Oto, per ora si acquieta, lasciando che solo poche parole abbandonino le fredde labbra del Rikudo Sennin, colando come cascata all’interno della vasca, al contatto con il caldo umore delle acque, divenire nebbia e brezza fredda, dirigendosi verso il medio destro <Cosa ti accade? E’ forse successo qualcosa in mia assenza?> domande lecita, soprattutto se lui ignora completamente il fatto che ora d’innanzi a se non solo ha uno dei più forti Uchiha in circolazione, ha soprattutto, d’innanzi a se, colui che ormai conosce tutta la storia del Rikudo Sennin, ricordi e fatti accaduti, misteri e domande e con esse risposte su ciò che riguarda la sua vita, un qualcosa che forse nessuno dovrebbe mai sapere…figurarsi la parentela che il Medio destro ha con Akendo, il legame che li unisce oltre al sangue e gli antichi clan. La parola ora all’Uchiha, finalmente ha compreso che le risposte vanno ottenute e non domandate, per fare ciò, dovrà addentrarsi in meandri sconosciuti, forse risposte che mai avrebbe voluto sentire, affrontare un qualcosa ove molti hanno fallito, ed ora proprio come allora, in quella strana dimensione, d’innanzi al suo antenato Madara Uchiha, Katsumi ha fatto una scelta, imboccando un determinato percorso, adesso non c’è Madara ma c’è Akendo, due facce della stessa medaglia, di un unico cerchio, nel quale tra loro vi fa parte anche Katsumi…a lui…l’ultima scelta, proseguire o indietreggiare. [Rinnegan Off] E una volta ancora si ritrova davanti a quell'identico corpo..macchiato da ferite ancora fresche di una battaglia appena terminata, forse più debole di quanto normalmente non sia, con la sola differenza che nei suoi occhi qualcosa di differente si cela. Non un mangekyou sharingan come fu con Madara, ma bensi' il rinnegan legato all'eremita delle sei vie. Si potrebbe definire il solo tratto che separa le due figure vissute in tempi tanto distanti. Eppure agli occhi dell'Uchiha sembra sempre di essere in un intoppo temporale, dalla prima volta nella quale ha avuto modo di osservare il Rikudo. Dalle labbra un breve sorriso al sentire le prime parole con cui Akendo esordisce in sua direzione. < Come due gocce d'acqua..> una nota di ironia nel tono, per quanto il pensiero sia sincero. Quelle parole tanto si rifanno a ciò che Madara già ha espresso a lui quella notte, quando per la prima volta Nemurimasen è caduto sotto l'influenza di un secondo. Qualche passo in avanti per avvicinarsi al bordo della vasca, per avere un contatto visivo più diretto con la figura a lui collegata..in qualche modo. < Non posso biasimarti per non essere stato presente prima. > Lo sguardo ricade sul suo corpo, su quei segni che palesemente richiamano uno dei motivi per il quale non hanno parlato qualche tempo a precedere. Ma in particolare lo sguardo si ferma sul rinnegan altrui..sbiadito nel colore, il loro avversario non ha sicuramente utilizzato la mano leggera per potergli estorcere qualunque tipo di conoscenza o potere volesse ottenere. < Ero perso nei miei dubbi, paralizzato da una verità sulle mie origini che la mia controparte mi ha esposto. > Un'onda di chakra priva di forma viene concentrata nei propri tsubo e conseguentemente espulsa in direzione di Akendo, niente di particolarmente pressante o violento, come se volesse far intuire alla mente altrui che vuole mostrargli qualcosa. E qualora ciò accadesse nella mente del Seiun inizieranno a formarsi immagini ordinate degli eventi che Katsumi sta narrando. Il momento nel quale si è addormentato nella grotta a Lian Yu per poi risvegliarsi in quel luogo..sconosciuto, la figura di Nemurimasen che troneggiava in quel piccolo dojo Uchiha, e poi..lui. Uchiha Madara a presentarsi davanti all'Uchiha. < Mi ha detto di cercarti, narrarti questo incontro, poichè io devo ricongiungermi alla mia linea di sangue e tu..sei la chiave. > A seguire di queste parole lo stesso ricordo dell'Uhciha a palesarsi nella mente del Rikudo, le parole di Madara a ripetersi..e poi tutto si ferma in quel genjutsu, almeno momentaneamente.. < Ho vissuto e continuo a rivivere ogni..> gli occhi si chiudono, come se stesse percependo ancora una volta un flashback. < singolo..ricordo, tuo ricordo. La tua nascita, adolescenza, scontri, guerre, amori, odio, il tuo esser vuoto.. tutto come se io fossi stato al tuo posto, come se avessi vissuto due vite fino ad ora. E poi..il risveglio del rinnegan. > Apre gli occhi sulla sua figura, su quel rinnegan sbiadito. < E' stato come se..fossi connesso con qualunque cosa. Con il dolore, con la sofferenza..molto più. > Quale parte del puzzle ancora manca all'Uchiha, per poter capire? Per poter aprire i suoi occhi e vedere il mondo. < E infine..> al seguire di quelle parole le immagini nella mente di Akendo tornano a presentarsi. Potrà rivedere la scena del massacro da lui causato quando ancora possedeva l'innata Seiun, immagini rapide che lasceranno poi a presentarsi la figura di Katsumi, la sua visuale che osserva il risultato di un massacro. Fiamme nere sparse per il viale e morti a seguire il suo cammino. Cosa manca per svelare la verità, dunque? [ Chakra on ] [sharingan III on] [potere illusorio a scopo top] [Vasca Gedo Mazo-->stanza centrale] In attesa di una risposta da parte del giovane Uchiha, il suo sguardo si fermerebbe proprio su quel perimetro delle palpebre, sporco ancora di quel sangue, mai sbiadito completamente, graffiato dalla faccia e dalle guance, un brivido stuzzica la sua mente, sa ma non è ancora sicuro che sia quello il motivo, il perché vi siano quei solchi sul viso di Katsumi o perché proprio adesso, tante domande quante possibili risposte, probabilmente le parole del ragazzo sapranno illuminare il buio attorno a questi quesiti. Un cenno con il capo in segno di riconoscenza per aver compreso i mesi difficili che ha dovuto passare, non tutti lo rammentano, non tutti se ne ricordano quando si parano d’innanzi a lui, morire a delle volte è fin troppo facile, desiderarlo lo è anche di più, resistere, mentalmente e fisicamente è un qualcosa che porta oltre il limite concepito il proprio corpo, nel suo caso si aggiungono le atrocità commesse sul potere del Rinnegan. Quel bianchiccio che par quasi carta, come origami, quel bulbo concentrico, come fosse finto, eppure del violaceo colore ancor rimane, si aggrappa disperato, ci vorrà un po’ prima che torni al suo colore originario, Akendo se n’è accorto, non è uno sciocco, tempo per guarire, per tornare al massimo potere. Se pensava che le parole potessero aiutare a capire cosa stesse succedendo al giovane Uchiha, bhè mai si sarebbe immaginato di udire e “vedere” ciò che ora, grazie alle abilità dello Sharingan, appaiono come in un film, sequenze, immagini e parole, l’una incatenata all’altra. La figura di Madara Uchiha, le sue parole, ah quel maledetto, che i Kami lo maledicano se ancor oggi riesce a divertirsi incasinando come può le vite , in questo caso rivelando verità scomode che forse avrebbe preferito tenere nascoste ancora per un po’ al giovane Katsumi, ma ormai è fatta, ciò che più lo sconvolge è come sia riuscito ad impiantare i ricordi e l’intera vita del Rikudo Sennin nella mente del giovane Uchiha, ancora adesso si sorprende degli incredibili poteri del suo antenato e non solo, sperando che non abbia udito il discorso di Risuka Seiun su chi sia realmente Akendo Seiun, continuerebbe a prestar attenzione alle immagini che continuerebbero a susseguirsi, alle parole del giovane Medio destro, dispiacendosi a tratti per aver dovuto condividere ciò che è il Rinnegan, magari per poco, magari per attimi, l’intero dolore del mondo riversarsi addosso, urla e strepitii assillare la mente giorno per giorno di colui a cui gli dei hanno donato il concentrico occhio. Infine la pioggia, ahhhh che ironia vedere nuovamente quelle immagini e per ben la terza volta, dopo averle vissute sulla propria pelle, riviste sotto l’influenza del Otsutsuki ed ora tramite la mente di Katsumi, rendendosi conto solo allora che il giovine ha veramente vissuto l’intera vita del Seiun, a tratti, sconnessi ma l’ha vissuta. Di scatto smorzerebbe quella trasmissione d’immagini, scuotendo il proprio chakra e ritrovandosi nuovamente all’interno della vasca, si alzerebbe con altrettanta agilità, andando subito a recuperare il panno sulla destra del bordo, ricoprendo l’intera zona dal bacino in giù, seppur affaticato e dolorante, si avvicinerebbe al Medio destro, sollevando ambedue le braccia, posando infine le sue mani sulle rispettive spalle di Katsumi, avvicinandosi più che può verso il viso di Katsumi, cercando il contatto diretto con quei sanguigni occhi maledetti, è una sensazione non sa se accadrà qualcosa, ma non è la prima volta che determinate tecniche o eventi si blocchino o sblocchino tramite il contatto visivo con determinate abilità oculari, chi meglio di loro dunque? Nati sotto abilità ed eccezionali poteri oculari? Il bianco Rinnegan, immergersi nel rosso dello Sharingan, quasi tingendosi di quel colore <Svegliati dal tuo torpore Katsumi e guarda nei miei occhi> un sospiro prima di concludere….<lascerò che ancora una volta sia io a farmi carico dei dolori altrui> detto questo, sperando faccia effetto, come in un istante, nuovamente miliardi di flashback apparirebbero nella mente dell’Uchiha, proprio come la prima volta, questa volta però, alla fine di tutto, abbandonare il corpo del ragazzo, per sempre, lasciando un enorme silenzio nella sua mente. Che abbia chiuso le palpebre, o le abbia tenute aperte, il volto del Rikudo Sennin si mostrerebbe alquanto provato, staccandosi immediatamente dal Medio destro, andrebbe alla ricerca delle sue vesti Akatsuki, appoggiandosi qua e la dove gli riesce. Una volta rivestitosi, dando il tempo di metabolizzare il tutto a Katsumi, imboccherebbe la via per la stanza centrale del covo, ruoterebbe il capo, portando le iridi violacee sul ragazzo…<seguimi c’è molto di cui discutere> nulla più, lasciando dunque che il ragazzo lo segua fin alla stanza principale, ove si trova il tavolo, probabilmente ormai saranno soli in quel covo, dunque un posto vale come un altro per parlare della verità che si cela dietro al mistero, l’immenso enigma degli Uchiha e dei Seiun. [Rinnegan ON] [> stanza centrale] Rimane immobile davanti agli occhi altrui, come se fosse nient'altro che una statua in grado di raccontare una storia. Ed in effetti per il momento è questo che sta facendo tramite il solo ausilio del proprio sharingan, cosi' tanto evoluto..eppure ancora non in grado di mostrare la sua reale potenza, la parte più leggendaria della sua essenza. Qualcosa che potrebbe anche non possedere di diritto, ma che..otterrà. Per onorare la promessa fatta a sè stesso, al Katsumi che una volta viveva la sua vita da bendato, osservando il mondo per piccoli spiragli color cremisi. E' passato tanto tempo da quando ha ricevuto un trattamento in qualche modo simile a quello che potrebbe aver ricevuto il Rikudo nel suo periodo di detenzione, e in parte si domanda quale sia stato il suo atteggiamento, le sue reazioni nel momento in cui ogni singolo frammento del dolore fisico e psicologico subito si è mostrato. Ad ogni modo, ci sono delle verità che vanno scoperte prima di poter andare avanti con la propria vita, verità che potrebbero totalmente traviare il percorso fino ad ora intrapreso. Si è preparato all'idea che la rivelazione che Akendo potrebbe dargli possa non esistere o essere dannatamente spiacevole, ma ha davvero il tempo per esitare? Dopo aver percepito cosa il rinnegan causi al suo utilizzatore, anche per breve tempo, è come ritrovarsi un marchio nella mente. Qualcosa che ti rende lentamente conscio di non poter semplicemente seguire la strada a tutti riservata, ma di dover proseguire per forza in un territorio inesplorato e sconosciuto, vivendo nella paura o in qualcosa di più. Ed è la seconda opzione che Katsumi sta tentando di affrontare, tramite questo incontro. Si sta inoltrando nel percorso di Akendo, senza rendersene conto il loro cammino si è intersecato tempo addietro. E' quando quel genjutsu viene repentinamente dissolto che lo stesso uchiha sgrana appena le pupille, nell'osservare che nonostante il bisogno di cure..il Rikudo si sia istantaneamente dato una mossa per fare qualcosa. Lo sguardo lo segue, per poi posarsi sui suoi occhi quando gli si avvicina. < ... > Il silenzio è la sola risposta che adesso può dare, limitandosi a mantenere fisso il contatto visivo e ad esprimersi con un cenno del capo, acconsentendo a qualunque cosa gli stia per fare. < Gh-- > mantiene lo sguardo su di lui fintanto che alla mente non si ripresentano repentini tutti i ricordi vissuti fino ad ora, tutti i flashback destinati a ricomparire con frequenza irregolare fintanto che qualcosa non accadrà. E sembra che quel "qualcosa" stia avvenendo adesso. Proprio come la prima volta quella miriade di informazioni và muovendosi, seguendo tuttavia un senso opposto, con lo scopo di uscire dalla propria mente, forse per rimuovere quei costanti flashback..o forse qualcosa in più. Ma al contrario di quanto accaduto con Madara tutto cessa, momenti di silenzio nella propria mente lo lasciano interdetto per degli istanti. < Ok.. > occhi ad esser chiusi per poi scuotere appena il capo, come a scrollarsi di dosso il fastidio. E successivamente il passo tornerebbe ad alternarsi per seguire l'altro alla sala principale, dove tenta di prendere posto. < Ti ascolto. > non c'è molto da dire da parte sua, ma pare che il pollice destro abbia di che raccontare.. [sharingan on] A quanto pare per istinto o per logica, l’intento di Akendo pare funzionare, come nel primo caso una miriade di flashback si compongono e scompongono in sequenza, una dietro l’altra, questa volta in senso opposto al precedente, con l’intento di navigare fuori dalla mente di Katsumi, lontani ormai saranno quei giorni di flashback per l’Uchiha. Come risvegliatosi da un brutto incubo, la nausea tornerebbe a farsi presente ma un silenzio circonderebbe al mente del giovane…tutto è finito ma nulla è perduto. I flashback e la nausea saranno anche scomparsi, ma i ricordi di ciò che ha vissuto e visto rimarranno per sempre nella sua e questo comporta delle responsabilità.
Giocata del 06/11/2016 dalle 17:20 alle 23:23 nella chat "Covo dell'Akatsuki Sud"
[Stanza Centrale] A quanto pare ha avuto ragione nel credere che il tutto fosse collegato ai suoi occhi, evidentemente voleva che Katsumi incontrasse il prima possibile Akendo, ecco il motivo dei continui flashback o meglio ecco il perché di un simile sistema per far sì che “ubbidisse” agli ordini del supremo Uchiha, paradossale come sappia che nessuna azione è lasciata al caso, un motivo vi deve essere se ha messo bocca sulla storia di Akendo rivelando cose alquanto scomode e verità che forse era meglio lasciar sepolte, ma se lo ha fatto è perché evidentemente vi era bisogno che Katsumi scoprisse l’intera storia e lentamente sta capendo anche il perché, stupido pensare però che l’abbia fatto per aiutare direttamente Akendo, ma non importa, sarà come un aiuto per il Rikudo Sennin, se tutto andrà in porto. Non molti sono i passi che servono al duo per raggiungere la stanza centrale, ai loro occhi un immenso salone, al cui centro vi sarà la tavola ove si riuniscono tutti i membri, a capotavola una sedia dai dettagli ben più curati delle altre, dietro ad essa l’immensa maschera del Gedo Mazo, di molte volte superiore a quella presente nella stanza della vasca, dalla cui bocca fuoriesce l’acqua dalle proprietà curative. Ora è il momento della verità, con un cenno della destra, inviterebbe l’Uchiha a prendere posto, mentre lui semplicemente si arresterebbe al fianco del posto preso da Katsumi, poggiandosi sulla grande tavola di roccia fredda, un sospiro, ricercando parole adatte per il momento <devi sapere che i nostri Clan hanno più legami e connessioni di quanto non sembri, partendo così dall’inizio di tutto…l’origine <d’altronde tutte le abilità oculari hanno come unico padre il Rinnegan, nello specifico gli Uchiha si possono considerare i fratelli dei Seiun, poiché il loro padre altri non è che Madara Uchiha> per quanto sia difficile ad Akendo esprimersi in maniera totalmente chiara, questa volta tenterà di essere il più chiaro possibile, affinché il giovane Uchiha comprenda bene il legame che lentamente prenderà sempre più forma…<Come ben saprai in natura esistono geni dominanti e recessivi, lo stesso vale per le innate nei clan, ti sarai sicuramente accorto come in alcuni casi, membri di alcune famiglie, anche importanti, non presentino alcuna innata, questo perché in loro non si è sviluppata alcuna innata, nascendo come ordinari uomini, a volte senza nemmeno acquisire i tratti estetici standard di quel clan> proprio come fosse una lezione, anche perché a conti fatti, è una lezione sulle proprie origini. Cambierebbe solo mano con la quale poggiarsi sulla fredda tavola <Madara Uchiha ebbe dei figli, due per la precisione, uno morì ancora in fasce, l’altro invece riuscì a sopravvivere…questo miracolato bimbo si chiamava Risuka Seiun, un bambino il cui Gene recessivo riuscì ad avere la meglio su quello dominante, divenendo a conti fatti dominante, i suoi occhi divennero neri con la pece e non la famosa tomoe in quel lago rosso> Un sospiro, come se lentamente si stesse liberando di alcuni pesi, le braccia andrebbero ora ad incrociarsi all’altezza del petto, mentre con un colpo d’anca, si staccherebbe dal tavolo roccioso compiendo qualche passo oltre il tavolo <questo è ciò che unisce i due clan, un filo rosso, che mai potrà spezzarsi> un passo in più verso quell’enorme maschera che domina la stanza…< Il legame di cui ti ha parlato Madara, in quella strana dimensione…riferendosi a me> riprendendo dunque il discorso che Katsumi ha mostrato ad Akendo poc’anzi < è quello che ci unisce come cugini> probabilmente ora ci starebbe una di quelle musichine da site come quando c’è il colpo di scena, ma questo non è un telefilm e nemmeno un anime, le parole che ha appena proferito il Rikudo Sennin, potrebbero essere di poco conto, peccato che ciò presupponga che Katsumi…non è mai nato in provetta come tutti gli altri cloni Uchiha, come è da una vita praticamente> già, l’amara verità. Come medicina scenderebbe lungo la gola, Akendo è pronto a qualsiasi reazione del ragazzo ora che le sue parole l’hanno raggiunto, pronto a tutto, attenderebbe dunque, prima di continuare…d’altronde…c’è molto altro da narrare. [Rinnegan ON] [Stanza Centrale] Passi lenti lo portano finalmente a raggiungere la stanza centrale, mantenendo nello sguardo ancora imparzialità verso ciò che il Rikudo gli ha narrato fino ad ora. Non accusa nessun particolare flashback, e ciò è strano considerando che la loro cadenza è piuttosto rapida. Che l'evento precedentemente accaduto abbia in qualche modo sanato ciò che Madara gli ha impiantato nella mente? Per quale motivo? Le pupille permangono spalancate per qualche istante, come ad attendere la possibilità di un flashback, ma nulla accade. Lo sguardo ricade sull'immenso salone appartenente all'alba, non solo un luogo enorme..ma anche meravigliosamente costruito. Ad ogni modo, i passi si fanno rapidi per raggiungere il tavolo e dunque le sedie, prendendo posto nella seconda sedia sulla destra rispetto a quella adibita al "capotavola". Lo sguardo scivola nuovamente al possessore del rinnegan, gomiti di entrambe le braccia ad essere poggiate sul tavolo e dorso delle mani a fare da poggia testa per l'Uchiha, quest'ultima leggermente inclinata di lato per rivolgere totalmente le proprie attenzioni in direzione del pollice destro. Sembra strano ma le parole espresse dal Rikudo sembrano per la prima volta voler fare totale chiarezza su quanto viene detto. Ascolta dunque in totale silenzio la storia legata alle origini del clan dei Seiun, e poi..si accenna a due figli di Madara. Ed è qua che la storia inizia ad assumere una piega a tratti inquietanti, le iridi dell'Uchiha permangono fissate sulla figura altrui, il fiato represso per non perdersi neanche una parola della verità che Madara Uchiha ha deciso di far salire a galla, proprio adesso. Quando si giunge a nominare il nome di Risuka Seiun l'Uchiha inizia a comprendere il meccanismo che l'altro sta tentando di fargli capire. Le pupille a sgranare impercettibilmente in un primo momento, per poi divenire due piccoli fori quando conseguentemente si afferma il loro legame come..cugini. I palmi delle mani a posarsi sul tavolo, gomiti piegati ad essere distesi per permettere all'Uchiha di scattare repentinamente in piedi e di porre lo sguardo verso Akendo. Il capo a scuotere lentamente in verso orizzontale, mentre qualcosa di ben più grande viene realizzato, all'interno di questo schema. Il solo modo in cui secondo questa storia loro potrebbero essere cugini, è che effettivamente..sia Katsumi che Akendo derivino da questa figura, Risuka Seiun. E di conseguenza qualcosa non torna nel ramo genealogico dell'Uchiha. Non semplicemente qualcosa, non torna niente. < Cosa..> le pupille sembrano tremare nel trovare buchi nella sua storia, uno dopo l'altro. Nel realizzare che Nemurimasen ha detto un piccolo frammento di questa grande verità. < Come spieghi aver vissuto ai laboratori Uchiha! > La mancina chiusa a pugno ad esser sbattuta sul tavolo. Se in tutti gli uchiha fosse presente questa anomalia non avrebbe senso parlarne solo a lui. < Sono nato come un clone difettoso di Sasuke, Akendo! Se anche avessi ragione..perchè proprio ora..e come.. > digrigna i denti, e soltanto dopo inspira profondamente. Inspira e torna a sedersi, osservando un punto imprecisato della stanza. < Vai avanti, ti prego. > placa momentaneamente quei dubbi, nella speranza che le parole future dell'ex Seiun possano sanare tutti quei..buchi. [ sharingan III tomoe ] [Stanza Centrale] Comprende come le parole da lui espresse non siano facilmente assimilabili, come comprende benissimo la reazione di quest’ultimo, motivo per cui avrebbe taciuto volentieri, magari risparmiando il giovane Uchiha ancora per qualche anno, prima di affrontare un tale discorso eppure, così non è stato. Ah che ironia, sentirsi in questo momento un po’ come Risuka Seiun, davanti ad uno sconcertato Akendo Seiun, raccontargli della loro storia, delle loro origini e dell’immenso potere in lui sopito, eletto a dio tra gli uomini, camminare solo in questa lande, amato o disprezzato, tutto ciò diverrà irrilevante ai fini dell’unico obbiettivo. Qua fortunatamente le circostanze sono un pelo diverse, ma il giovane Uchiha potrà comunque notare delle somiglianze in quei ricordi di Akendo che egli stesso ha vissuto come propri ed è proprio su questo che Akendo dovrà indagare, e sapere fin dove il ragazzo ha udito, visto e scoperto…<Calmati> il suo tono è glaciale, non vuole imporsi quanto più portarlo alla ragione, la cosa importante è che Katsumi comprenda e non si lasci trascinare dallo sconforto e lo stupore <comprendo appieno cosa stai passando in questo momento> pochi passi che lo avvicinerebbero al giovane, non sa bene come comportarsi, non è pratico di queste cose e lo stesso Risuka Seiun lo lasciò li, rantolarsi e rotolarsi in preda al potere risvegliato e le scoperte appena fatte, ma non è questo il caso, dunque, il braccio destro, lascerebbe la posa precedentemente assunta, portandosi all’altezza dell’ormai seduto Uchiha, poggerebbe la destra dietro al suo collo, spingendolo a se, lasciando che il capo di Katsumi per qualche istante impatti sul proprio petto…una sorta di…abbraccio? Pochi istanti, affinché il ragazzo si calmi, d’altronde se le sue parole sono pregne di verità egli è il cugino maggiore e tanto basta ad Akendo per comportarsi con presa maggiore rispetto all’indifferenza che di norma elargisce a chiunque. Pochi istanti quanto bastano, si staccherebbe da quella presa, procedendo verso la grande statua che troneggia sull’enorme stanza e tavola rocciosa, volendo l’Uchiha potrà seguirlo, forse è proprio un invito da parte dello stesso Rikudo Sennin <ebbene io posso spiegarti i Seiun, la loro vita, come sono nati e sono morti, la loro rabbia, il loro odio per la patria persa ma nulla di più> infondo degli Uchiha per quanto abbia studiato vi sono misteri antecedenti a molti anni prima della nascita di Akendo che egli stesso ignora, forse…andati perduti. Un sospiro, volgendo capo e sguardo successivamente verso la grande maschera del Gedo Mazo, affascinante creatura quanto potente <ti racconterò tutto ciò che so, per quanto ne posso sapere ovviamente> attimi di pausa <per quanto riguarda il lato Uchiha se vorrai ti aiuterò ma non posso fare di più> dunque, darebbe campo libero alla propria mente, sollevando dalle polveri della sua mente, le parole che suo Nonno ad Ame, proferì, spiegandogli i suoi natali e la sua famiglia, o almeno quello che pensava che fosse…<Nanami Seiun> non è un maestro del tatto Akendo e ormai si sarà già capito ma ecco dunque che partirebbe così, con il nome della madre di Katsumi < una bellissima donna da quando mi dissero al pari di mia madre> ovvie ragioni genetiche si potrebbe pensare, poi d’un tratto il volto si scurisce, divenendo più cupo e se il giovane Medio destro l’avrà seguito, potrà notare questo cambiamento <venne rapita e per diverso tempo pensammo fosse morta> le solite cose che accadevano ai tempi antichi, una bella donna, qualche uomo in lotta, stupri, massacri, sangue, nulla di eclatante se pensiamo a quegli anni, i più bui. L’ex Seiun volgerebbe il viso ora verso l’Uchiha, guardandolo negli occhi con quel pallido Rinnegan quasi…morente < Poi riapparve, bella come sempre, un fiore profumato che nel mattino e del sole si bea, mostrando mille colori, salvo…una eccezione> qualche attimo di pausa come è suo solito fare per poi continuare…<te!> A volte gli riescono i colpi di scena <un grembo fertile e ricolmo d’energia, così ti presentasti al mondo, tutt’altro che in provetta> Un sospiro avanzando di qualche passo in modo che la maschera del Gedo Mazo s’imponga su quelle due piccole figure in confronto alla sua grandezza <sospetto che la tua crescita nel villaggio del Suono sia per lo stesso motivo per il quale mi ritrovai anche io ad Oto, se ripenso ora a questo, non mi riesce difficile credere che l’abbiano fatto affinché io potessi vegliare su di te, eppure qualcosa andò storto, al mio risveglio non c’era Nanami ne te, solo e abbandonato in quella foresta, m’incamminai verso Oto> ed ecco che la storia li s’interrompe, dai primi ricordi veri di Akendo, la sua vita ad Oto di stenti e sacrifici, quella famiglia fittizia, ma in tutto quel tempo Katsumi? Ed ecco tornare al quesito perché i laboratori Uchiha? Figlio di una Seiun, eppure nei suoi occhi non vi è solo la tipica tenebra dei Seiun…vi sono tre tomoe, tre tomoe a testimoniare un’altra grande dinastia, un altor gene…dominante ed ecco che ora vari tasselli compongono quel mosaico infinito, eppure non così difficile da interpretare ora che la storia è stata narrata, Katsumi è cugino ad Akendo, figlio di una Seiun, il colore dei suoi occhi ed il suo potere non lasciano molta scelta o fantasia su chi possa essere il padre, ne i suoi primi ricordi in quel laboratorio Uchiha, dove per nomea in provetta vengono creati cloni, chi difettosi chi no ma una cosa è sicura…Katsumi è figlio della natura, nato uomo ed unico…clone di nessuno. [Rinnegan ON] [Stanza Centrale] Rimane immobile a osservare una parte di quell'immensa stanza adibita ai membri dell'Akatsuki, iridi color cremisi leggermente dilatate a scivolare senza un particolare obiettivo in giro, dall'immensa statua presente per poi tornare al tavolo. C'è qualcosa di tutta questa storia..che la fa sembrare un'enorme balla alla mente di Katsumi, ma d'altro canto più le parole del Seiun si protraggono e più l'intero quadro acquista credibilità. Ci sono sempre stati alcuni buchi nella sua storia, sempre colmati dal fattore tempo, uno dei possibili e più semplici esempi si riscontra nel naturale colore dei suoi occhi. Non un semplice nero, come i genetisti dei laboratori Uchiha si sono impegnati a riprodurre in ogni singolo clone, ma un fin troppo particolare cremisi. La prima parola di Akendo lo fa tornare alla realtà, lo sguardo precedentemente fermo sul tavolo va agitato in sua direzione, per osservare il rinnegan. Quell'occhio che alla vista di un'uchiha si presenta avvolto nel rosso del chakra. Il busto a ruotare appena seguito dall'intero corpo, in modo da rivolgersi in sua direzione e affrontarne lo sguardo. E'..sicuramente sconvolto, ma a causa di Nemurimasen si è ritrovato al tempo stesso quasi preparato. Sapeva che qualcosa non andava nelle sue origini da quando quella notte l'insonne ha bussato alle porte della sua mente. Riflette e riflette ancora, fintanto che non posa lo sguardo sul Rikudo, sul gesto che va a compiere. Rimane immobile e privo di difese nei confronti di quel gesto quasi..gentile? Momentaneamente resetta ogni proprio pensiero, ogni proprio dubbio. Forse ciò che dovrebbe fare è semplicemente smettere di domandarsi se tutto ciò è reale e plausibile, forse dovrebbe semplicemente fidarsi di quelle parole e andare da se a provarle. Inspira profondamente dunque, un cenno del capo a mostrare all'altro che ha riacquistato quantomeno ordine tra i propri pensieri. Si sposta una volta ancora dalla sedia, il rumore dei sandali indossati ad accompagnare il passo mentre si affianca al possessore del rinnegan, posto in direzione della statua del Gedo Mazo. Ciò che gli vien detto è di cercare una volta ancora le giuste risposte, per svelare totalmente il mistero delle proprie origini, i misteri del clan Uchiha. < Ti ringrazio. > un binomio di parole che precedono il nome della propria madre, un nome che già ha avuto modo di sentire, qualcosa sul quale si era prefissato di investigare dopo questo stesso incontro. < Nanami Seiun..> Ripassa quel nome, in particolare il cognome, quest'ultimo..tanto alieno. Ascolta ogni singola parola, ogni parte di quel discorso, in piedi e fermo, con il capo rivolto all'enorme statua che getta un'ombra su tutto il covo. < Ho vissuto in mezzo ad altri cloni che denigravano la mia figura a causa del mio solo codice.. > lo sguardo si rivolge in direzione del Rikudo, per quanto l'Uchiha conosca la vita altrui forse il contrario non è ben definito. < Ho incontrato Sasuke Uchiha, un giorno. E quel giorno stesso la mia vita è stata distrutta dal suo ego, i miei ricordi sigillati, dentro di me la sola idea di essere stato definito difettoso ha lasciato per fin troppo tempo una cicatrice enorme..> Quando ha recuperato i ricordi ha iniziato ad accusare di quelle cicatrici fino ad allora nascoste. < Son stato torturato per colpa della sua figura. Ho ucciso per odio, ho abbandonato alle mie spalle più che un granello di umanità. > Osserva il palmo della propria mano sinistra, avvolto nel guanto cremisi che fino ad ora era necessario quando dai propri occhi scendeva una lacrima colorata di rosso. < So per certo che tu sei in grado di capire cosa provo. > Uno sbruffo d'aria leggero ad esser emesso dalle labbra, inspirando ed espirando prima di proseguire. < Per quanto scomoda sarà, aiutami a scoprire tutta la verità. E' questo il mio nuovo obiettivo.. > silenzio adesso, in attesa. [ chakra on ] [sharingan 3 tomoe] [Stanza Centrale] Finalmente il quadro della situazione comincia a farsi sempre più chiaro, non solo per la storia dei Seiun e degli Uchiha ma soprattutto per quella di Katsumi Uchiha…Seiun, l’insieme delle parti ricongiungersi ed infine creare l’unico pezzo singolo. Un puzzle di anni e anni riunirsi, a fatica ma riunirsi, dove questo lo porterà non ci è dato saperlo ma tanto basta al giovine per intraprendere e scegliere che strada imboccare e proseguire, in un certo senso servirà anche al Rikudo Sennin, per comprendere meglio quello che una volta era il suo clan è quello che invece per discendenza e reincarnazione come tale che sia è un clan intriso di sangue e mistero, ambedue della stessa appartenenza per il possessore del Rinnegan, i due ninja li ora presenti non sono altro che due diversi volti della stessa medaglia, che questo sia un ciclo che ormai da anni e anni prosegue? Troppe le coincidenze eppure manca il tassello finale per comprendere come tutto si sia creato, se per caso o volontà o per un qualcosa ancora più sconosciuto. Lascia ora spazio al ragazzo, far fluire parole da quelle labbra per troppo tempo sigillate, nell’inconsapevolezza di sapere chi è realmente e se tutto quello che gli è accaduto ha un senso, molte le parole, quelle di Akendo, lo hanno aiutato a comprendere meglio la sua storia e nella proposta ultima del possessore del Rinnegan, da parte del giovane Uchiha la volontà di farsi aiutare, uniti ambedue sotto lo stesso occhio...nero, intriso di quel rosso, circondato dalle tre tomoe famose, due casate, la stessa storia. Ascolta con attenzione quelle parole che ora vengon rivolte e giungono alle orecchie dell’ex Seiun < un nuovo capitolo della tua vita sta per iniziare, molte sono le cose che dovrai apprendere e scoprire, che ti piacciano o meno dovrai accettarle e divenire un tutt’uno con loro, assimilarle e plasmarti di conseguenza> rispondendo così alle parole di Katsumi, mentre un respiro darebbe tempo ai polmoni di rigenerarsi, qualche istante prima di aggiungere <c’è molto altro ancora da fare, i nostri clan non hanno mai marciato sotto la bandiera dell’amore e della pace, macchiati dall’odio e dal sangue, dal dolore e dalla paura> attimi di pausa <incapaci di gestire emozioni, arroganti nel volerle provare a tutti i costi> concluderebbe così, lasciando che il resto delle parole sia solo di circostanza, sul da farsi vi sarà tempo ora c’è qualcos’altro che interessa al Rikudo Sennin. Volgerebbe il proprio busto e dunque capo e sguardo, in direzione del Medio Destro <io ti comprendo come ora tu puoi comprendere me, non è un mistero soprattutto ora che Madara ha deciso che questo fosse il tuo momento, per tanto io seguirò la sua volontà, se questo è ciò che vuole per te.> qualche secondo di pausa per poi porre la domanda fatale, quella che ora come ora più interessa e per certi versi metterà, in base alla risposta, il Rikudo Sennin, di dover affrontare un bivio, scegliere ora quale strada proseguire e dove collocare in tutto questo il giovane Katsumi Uchiha Seiun…<In questi Flashback, visioni e altri eventi, in particolare quello che ti ha permesso di comprendere meglio le croci, il dolore del mondo e l’urlo costante d’atroci ferite che su di me, come ombra della morte, poggiano ormai da tempo immemore> riferendosi ovviamente alla visione che L’Uchiha ha avuto del suo risveglio, l’incontro con Risuka Seiun, probabilmente la morte stessa del famoso antenato <cos’altro hai potuto udire e sentire?> interessato soprattutto alla rivelazione sulla sua somiglianza con Madara Uchiha e tutto ciò che concerne il Rinnegan, poteri e cosa significhi esserne il detentore. Attenderebbe dunque una risposta, per quanto il suo tono sia pacifico, pur mantenendo quel freddo glaciale, da parte del giovane Medio destro, che pur potrà percepire comunque un che di inquietante e pericoloso, ma non vi è altra soluzione se non rispondere con assoluta sincerità, come d’altro canto poc’anzi ha fatto Akendo con Katsumi. [Rinnegan ON] Katsumi Uchiha..Seiun. Il cognome finalmente si è completato, un lato della sua vita fino ad ora nascosto ai tanti si mostra, un lato che lo collega tramite un sottile filo rosso alla figura del Rikudo sennin. Lo sguardo ricade su di lui, rimanendo in silenzio nell'attesa che segue le proprie parole, parole che esprimono quanto più brevemente i tratti più incisivi della propria storia. Qualcosa che ha ruotato dal principio attorno alla sofferenza e all'odio verso Sasuke. Un odio che ha portato sulle spalle fintanto che il tempo non lo ha cancellato..almeno per la maggior parte. Un odio che lo ha privato di tanto, ma che al contempo gli ha permesso adesso di ritrovarsi davanti ad Akendo, assieme alle tre tomoe che contornano il proprio sguardo cremisi. Annuisce appena quando inizia a parlare dei due clan, parole di circostanza che mirano a far comprendere quando tutto ciò che potrebbe essere scoperto possa essere..scomodo. Eventi macchiati dal peccato che fanno da tasselli fondamentali alla loro storia. < Capisco. > Onorerà la volontà di Madara Uchiha, i suoi piani nei confronti della propria persona. E forse..Katsumi ha una vaga idea di dove tutto questo potrebbe portarlo, una vaga idea derivante dall'ultima immagine che Madara gli ha mostrato, quel deserto nel quale si sono intersecate le figure dell'Uchiha e del Seiun, lasciando poi spazio ad un..mangekyou sharingan. < Alla valle dei fulmini..li ho udito parole facenti parte della tua vita che mi hanno toccato in modo..particolare. > Ripensa a quel flashback, forse uno tra i più imponenti nella vita di Akendo. Il momento nel quale il rinnegan ha cambiato possessore, raggiungendo cosi' gli occhi dell'attuale Rikudo. < Il mondo non ha bisogno di essere sbilanciato, non necessita del bene assoluto e neppure del male assoluto. > Poichè il destino già è stato scritto dalle mani del fato. < Ha bisogno che le due forze siano in..equilibrio. Sono in qualche modo le tue parole..> un sorriso, al pensiero che effettivamente si trovi tanto in accordo con l'idea di mantenere tutto sullo stesso piano. < Ho scoperto che non si può cambiare il mondo. Che il meglio che si possa fare è vivere in equilibrio, seguire il ciclo della vita e della morte, per poi ripetere tutto da capo. > Osserva il corpo altrui, del resto..lo stesso Akendo non è altro che parte di quel ciclo, cosi' come Katsumi. Nel primo caso diretta reincarnazione del più grande degli Uchiha, del solo che ha toccato l'apice. < Ricordo quando hai iniziato a ripercorrere ogni momento della tua vita. "Se non si accettano le proprie emozioni non si può avere il potere" > Ricorda l'odio di Akendo come se fosse stato il proprio, e quelle parole altro non fanno che citare colui che ha sbloccato nel Rikudo quel potere. < Fino ad ora ho sempre teso a spormi troppo da uno o l'altro lato, bene o male, malessere o benessere. Ma..cosa mi stai facendo cercare? > Cosa vuole fargli ricordare di preciso? [ chakra on ] [ sharingan iii tomoeon ] [Stanza Centrale] A quanto pare le parole di Katsumi sono sincere, lo sbiadito Rinnegan vede oltre il fisico, li nel cuore del chakra non vi è posto per la menzogna, tutto ciò che voleva sapere l’ha saputo, lente e veritiere le parole di Katsumi riportano punto per punto ciò che fu detto quel giorno, sentire ancora quelle parole, questa volta non come fautore d’esse ma come semplice ascoltare e parole mai più vere potranno uscire dalle labbra del Giovane Uchiha Seiun, parole riflesse in quelle del Rikudo Seiun, al finir d’esse, sgranerebbe leggermente le palpebre, rammentando di quando fece un discorso simile a Kurako, sbagliando quel dì a lasciar che il giovane ascolti fin troppo della realtà che si cela dietro alla grande menzogna creata dall’uomo stesso. Sbaglio quel giorno, e di li a poco perse man mano Kurako, reso folle da quelle parole, mentre il proprio mondo si sgretolava sotto d’esso, eppure, nonostante la somiglianza di quell’incontro, ora in Katsumi non vede Kurako, la calma con la quale racconta di ciò che ha visto e udito può solo significare…forse--- tempo al tempo, il ragazzo ha assimilato così la vita di Akendo, in un lampo, minuto o anni per assimilarla non si sa, ne delle ripercussioni che ha avuto su di lui, ma sente in ogni caso di vedere ciò che Madara ha visto in lui, che ironia questo è certo, o non ne sarebbe la reincarnazione. Ma ci sarà tempo per esporlo con il tempo d’innanzi alla verità, per ora riconosce in lui oltre al suo cugino perduto una figura di cui poter fidarsi, magari il tassello mancante per il Rikudo Sennin <Molto bene Katsumi, nel tuo tono non vi è paura nelle parole udite in quei flashback, la tua mente ha espanso i suoi orizzonti ed ora è pronta ad apprendere, classica genetica di famiglia> clan come gli Uchiha, geni dotati dalla natura e i Seiun, figli della stessa madre, nati dallo stesso padre, non credo esista un mix più potente e perfetto di loro. I passi di Akendo si porterebbero ora in direzione del corridoio precedentemente intrapreso, ha bisogno di immergersi nuovamente nella vasca del Gedo Mazo affinché possa continuare le cure, questa pausa, seppur breve, non era necessaria, ma ha svelato molte cose, trovando un certo sollievo in tutta questa faccenda <da oggi a qualche giorno, vorrei che ti fermassi qui con me, avremo modo di istruirci a vicenda e conoscere l’un l’altro, non posso negare d’esser ignorante> ignorante…lui? <in materia di famiglia e legami, ma sono sicuro che troveremo un modo per rendere sensato e fare chiarezza sull’intera storia> riferendosi ovviamente al mistero per quanto riguarda il lato paterno di Katsumi e qualche idea…già c’è l’ha. Arrivato dunque ai bordi della vasca lentamente comincerebbe a spogliarsi <una volta ristabilito completamente, partiremo alla volta di Konoha, vi è molto altro che devi apprendere e scoprire e se i tempi sono maturi> facendo sempre riferimento alla volontà di Madara che ha innescato tutto questo, anticipando di un bel po’ i tempi che Akendo stesso si era prefissato per Katsumi <ti guiderò in questo tuo sentiero> una specie di Sensei, seppur mai ne ha avuti realmente di allievi, colui che poteva candidarsi a tale, ora giace in un rotolo, morto e sigillato, ah se lo sapesse. Concluderebbe dunque, mentre le sue stanche membra, coperte da ferite e cicatrici, s’immergerebbero nelle calde acque del Gedo Mazo, con ultime parole <ricorda ci ciò che hai visto e sentito in quei flashback…non scordare le sensazioni di quel risveglio divino, rimembra le parole che furono dette quel giorno e falle tue> nulla di più, come se lentamente tornasse ad essere statua di pietra, immerso nell’acqua fino al capo, unica parte del corpo visibile, ultimi istanti di attenzione, qualora Katsumi rispondesse per poi tornare in quella sorta di Limbo..li, dove Katsumi lo ha ridestato ad inizio incontro. [END] Lo aveva percepito da quando prima di muoversi per trovare Akendo era in viaggio per liberarlo: qualcosa sta cambiando. Qualcosa di ben più essenziale del mondo circostante, qualcosa dentro di sè, come un seme piantato da immemore tempo che finalmente ha trovato modo di crescere ed essere annaffiata dal succo della coscienza. Sa la verità..la stessa che l'insonne gli aveva anticipato, ma non ha paura. Forse sono stati quei ricordi, quella seconda vita vissuta regolarmente fino ad adesso, ma non è più semplicemente Katsumi Uchiha o 0-21. Forse un codice clone non dovrebbe più far parte della sua identità originale, ma..una cosa per volta. Tornerà al clan Uchiha quando i suoi obiettivi principali saranno compiuti e li avrà modo di agire, di cambiare ciò che non è più accettabile. < ..Un nuovo percorso..> c'è dello stupore nelle proprie parole, seguite appena dopo il primo commento altrui. Osserva il proprio corpo chinando il capo verso il basso, lo sharingan analizza sè stesso..come se volesse percepire il lento mutamento che è iniziato ormai da un po' di tempo. E' la prima volta che va oltre la debolezza, oltre il trauma, oltre la paura della verità. E' per la prima volta che vede chiaramente come sono disposti i piatti della bilancia della propria vita. Un equilibrio che potrà recuperare e aumentare soltanto seguendo un percorso comune a quello del Rikudo, come ..un sensei ed il suo allievo..o come una famiglia. Il battere dei sandali sul terreno può essere nuovamente udito adesso che Katsumi segue Akendo in direzione della vasca del gedo mazo. Sono stati decisamente per tanto tempo nella stanza centrale. Seguendolo, dunque, continua ad ascoltare ciò che ha da dire. < Sono d'accordo, mi sembra giusto approfondire..> il loro rapporto come famiglia? Il punto sarebbe quello, indubbiamente, ma suona decisamente alieno anche all'Uchiha. < la nostra conoscenza. > Grazie a Madara è riuscito a vedere qualcosa di più negli occhi di akendo, qualcosa di diverso dal potere, dal dolore avuto per ottenerlo. Ha visto un uomo, ha visto un'identità che ha meritato fiducia, che ha letto negli occhi dell'Uchiha e che ha lasciato che l'uchiha potesse leggere nei suoi. < Mi stabilirò in una delle stanze del covo in questi giorni, cosi' avrò modo di poter discutere maggiormente. Appena ti sarai ripreso mi farò trovare pronto per partire verso Konoha. > Fisicamente, per recuperare la sensazione di non avere costanti flashback e mentalmente per potersi preparare all'idea delle rivelazioni venture. < Grazie davvero, Akendo. > Un chinarsi appena del capo. Un evento più unico che raro, un segno di rispetto reale che a nessuno mostra con onestà. Lascia che l'altro si immerga per tornare alle sue cure, per poi tacere e spegnere la fiamma cremisi dello sharingan. Un nuovo percorso è stato intrapreso..da Katsumi Uchiha Seiun.[END]