Tsuki che gioca 2

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Stanza Creata: Prigione 3° livello sicurezza.

21:59 Tsuki:
  [# konohagakure / prigioni] Lungo è il cammino. Ormai è una mezz'ora che sono in viaggio per raggiungere le carceri ove le taglie più importanti sono segregate o meglio dire custodite con riguardo. Il dubbio assale quell'animo che turbato prosegue senza alcun fiatare, semplicemente dando possibilità ai propri sensi di ampliarsi nei dintorni per carpire ogni minima e singola informazione. Tutta questa situazione non sembra essere delle migliori e per questo che appena le è stata riportata la notizia si è messa in viaggio, o meglio, una sua copia è stata ricreata per non perdere alcunché al villaggio del Suono. Ci teneva ad andare di persona, ad incontrarlo veramente e definitivamente senza alcun sotterfugio per non scampare inoltre alla buona creanza. Lungo mantello violaceo ricopre la porpora setosa del prezioso kimono; strati e strati di seta scostata dalla briosa realtà per celare nella penombra tutto ciò che fosse stata la sua persona ad occhio indiscreto. Tutto è stato allestito per non rialzare ulteriori polemiche, disguidi o altro. Raccolta principalmente da un imponente pettinino di giada, tra le ciocche d'ebano se ne sta nel pensato dettaglio, un dettaglio che andrebbe ad arricchire l'intera fisionomia del volto mantenuto nascosto dall'ampio cappuccio. <anbu: ci siamo > questo precede ciò che la stessa potrà notare con i suoi occhi. Situati al di sotto della superficie, un livello riservato esclusivamente a chi avesse la competenza di curare lo spazio allestito per i traditori. Eppure attorno a se non si avvede d'altro che di desolazione, guardie dai volti diffidenti nei suoi confronti ed ancora meno in quel colloquio che avrebbe richiesto con quello che un tempo era una figura ambita tanto quanto lei tutt'ora ad otogakure. Una sorta di reggente, una figura di lustro e tanto altro. Eppure tutto questo non sembra esser bastato, tutto è stato motivo di mancanza di fiducia nei confronti del taijuster.

Tsuki  [# konohagakure / prigioni] [ gestione png anbu konohano/ scorta ]

22:11 Sanosuke:
 è da qualche giorno che è rinchiuso qui dentro. Da quanto? Non lo sa, sinceramente. Nessuno delle guardie gli dice nulla, anzi evitano accuratamente sia di parlare con lui che di guardarlo per troppo tempo. Tutto quello che sa è di trovarsi in una cella 3 metri per 3, con pavimento in terra battuta (non il massimo della pulizia) e una branda fissata al muro opposto alle sbarre. Nemmeno lui ha avuto modo di pulirsi... ma chi è in ordine lì dentro? Le uniche compagnie sono tutte criminali di altissimo livello (alcuni sconosciuti persino a lui) o semplicememte matti da legare pericolosi. Ma dovunque si trovi, il taijutser ci tiene a mettere in ordine il posto.. e stabilire chi è che comanda. Infatti, inconsapevole della prossima visita, si mette in piedi lentamente. Si passa una mano sul kimono bianco da allenamento, sporco vagamente di terra, per poi urlare stentoreo "ALLORA???? LA PIANTIAMO DI FARE CASINO???". La maggior parte dei presenti si zittisce immediatamente, anche se qualcuno ancora mugugna. IL taijutser si passa una mano sul volto coperto da leggera peluria e poi si gratta la nuca. "FOrse non posso uscire da qui sotto... ma siete nel mio stesso piano. NOn ci metto nulla e riempirvi di botte!" ed il silenzio, come per incanto, è quasi assoluto. Con leggera soddisfazione del taijutser. [Chakra OFF]

22:29 Tsuki:
  [# konohagakure / prigioni] Il di lei passo risulterebbe impercepibile poiché perfino attenta a tale dettaglio, per tutto questo tempo ci avrebbe lavorato. Lignei calzari si affiancano in quel grazioso ed elegante avanzar, ove inebria il profumo di lavanda impregnato in acqua di rose. Delicata fragranza che andrebbe a colmare li svariati km ormai lasciati alle spalle per giungere sino a lì. Arriccia le labbrucce, disegnati tali petali di un nettare cremisi baciato tra queste. Le guardie la cingono in una sorta di protezione e prepotente controllo. L'alleanza non per tutti è bene accetta e lei più di tutti dovrebbe recepirlo, non manca d'intuizione appunto ella. Si limiterebbe ad osservarli taciturna, con somma discrezione per quella diffidenza che come un odore insopportabile andrebbe a nausearla. Non lascia trasparire alcuna impressione di ciò, vispo lo sguardo che sottecchi rispecchierebbe il terreno per pochi istanti in cui il mento andrebbe rialzandosi. Gli anbu addetti a tale compito, ovvero scortarla in quella richiesta fatta molto umilmente al Consiglio del Fuoco, ecco che lentamente andrebbero a disperdersi senza mai perdere quella sorta di mania seguente una circonferenza attorno a sé. Permane eretta, sul posto statica dinnanzi alla cella del taijuster. Una maestosa figura dalle fattezze morbide in alcuni punti sotto quel mantello. Molteplici sono i fattori che potrebbero condurre alla figura della Geisha, guidando le memorie del Dainin oppure il vuoto. Lei di certo non sa quanto avesse potuto imprimersi in una mente tanto curiosa quanto riservata. Affusolate falangi andrebbero a ripercorrere il cappuccio, attendendo quei pochi istanti per compiere respiri profondi { è sempre un piacere vedere come vi battiate per i vostri diritti } suadente il tono della Jounin posta ancora un poco in penombra. Avanza con l'accenno di un sorriso { spero vi ricordiate di me } lentamente le ombre su di se andrebbero a riscendere, rivelando a poco a poco le dolci fattezze ricamate.

22:45 Sanosuke:
 l'arrivo della kunoichi è percepito da TUTTI i presenti in quel piano. A partire dallo stesso odore da lei emanato, in netto contrasto con l'aria di chiuso del piano. E la kunoichi probabilmente sentirà gli occhi di tutti su di lei. Ed anche quelli del taijutser, che non appena la donna fa il suo ingresso solleva leggermenteil mento, annusando quindi l'aria come un cane. Sul suo volto l'espressione si fa dapprima perplessa, poi incuriosita. Qundo poi si ferma davanti alla sua cella, i suoi occhi si socchiudono come a volerla osservare meglio. Rimane in silenzio, limitandosi ad osservarla... con un accenno di sorriso. Ne sente le parole, poi ne vede le fattezze. Il taijutser sembra calmarsi, per poi replicare piano "Puoi anche non credermi... ma hai portato una combinazione di elementi che qui manca come l'aria" annuisce leggermente, per poi rivolgersi alle guardie che la sorvegliano "Non credo che abbia bisogno di protezione... men che meno da voi". Ma non aspetta le reazioni eventuali degli anbu, tornando a rivolgere la sua attenzione sulla otina "Sei Tsuki..." qualche secondo di pausa, mentre gli occhi si alzano al cielo come se cercasse qualcosa "...ONizuka?" non sembra esserne assolutamente sicuro "Allora... cosa porta una persona importante di Oto come te a visitare un posto come questo? E soprattutto... a parlare con un traditore e genocida?" le ultime parole sono dette quasi con ironia. Sicuramente non crede di esserlo.

23:04 Tsuki:
  [(extratempore) prigioni konohagakure] Da quando ha messo piede lì dentro l'aria le viene a mancare. Sicuramente non chiede chissà quale riserbo per dei carcerati, ma solo risentirsi come rivestita di quell'aria pigra le viene da mancare. Non è una persona debole, non sarà di certo questo a farla indietreggiare. Arriccia il nasino provando a concentrarsi unicamente sulle sue volontà. Intanto il mormorio sottofondo, quella sensazione di essere osservata non la scalfisce per niente. È abituata a permanere sotto i riflettori, l'hanno cresciuta a tale scopo e sicuramente neanche questo la fermerà. Prosegue come in una danza, leggiadra si espone in quel corridoio di follia e desolazione per poi porgere i suoi saluti a colui che l'ha spinta a fargli visita con così poco preavviso ed in un tempo molto breve tanto da non far rendere conto neanche agli stessi Konohani della cosa. Grandi gemme smeraldine proiettando l'infinito di quell'arcobaleno negli occhio, risplendendo di nuova vita come poche rarità in questa vita terrena. Alla prima affermazione quel timido sorriso lentamente andrebbe a prendere piede sino ad affievolirsi nell'attimo seguente in cui lo stesso andrebbe ad intimare alle guardie il resto. Tace, non crede sia il caso aggiungere altro, semplicemente spererebbe che coloro che avrebbero assegnato a tale compito – ovvero di scortarla sino a lì- possa capire la situazione senza troppe polemiche. Piega il capo, un accenno chiaro ed inconfutabile ove proverebbe a convincerli di lasciarli un minimo di riservatezza per pochi minuti che le hanno permesso. Discreta, alquanto composta in quel fascio d'eleganza e femminilità. Ne trasuda il piacere, il conforto che effettivamente viene a mancare in quelli spazi stretti. Quasi le riporta alla mente quel piacevole periodo della sua vita, ove anche ella si trovata nelle stesse condizioni se non molto peggio. Lo sguardo ritornerebbe sullo shinobi che ai suoi occhi permarrà sempre di grande prestigio. Non lo compatisce sebbene se ne dispiace per lui { Sanosuke-San ..!} richiamerebbe la sua attenzione, avvicinandosi ancora un attimo ma venendo colta come da un flash la quale la soffermerà con le mani sospese in quei pochi centimetri di distanza che le mancano per afferrare le sbarre. Percepisce, un sensore che le fa intuire come le sue potenzialità in men che non si dica potrebbero essere prosciugate. Accuratamente le palpebre riscenderebbero, dando modo alle lunghe ciglia di carezzare le rosee gote { l'ironia nelle vostre parole mi dovrebbe far comprendere che non sia così? } sospira silente { non credo che una persona con un animo di simile intensità possa essere facilmente corruttibile dalle Ombre che ambiscono al Sole di Konohagakure } suadente il tono espresso più che altro dalle movenze delle labbra, labiale che comunicherebbe al posto di quel suono che a stento si potrebbe cogliere { non vi fate impressionare dalle apparenze, non l'ho fatto io stessa ed è per questo che ora sono qui a mostrarvelo } le mancano le parole, qualcosa lì nei dintorni la pone profondamente a disagio.

23:22 Sanosuke:
 il taijutser respira a pieni polmoni. E' un pò come con il cibo: è abituato a poter angiare molto poco per parecchio tempo (un esempio è proprio la prigionia, a pane secco ed acqua) senza troppi problemi... ma quando ne ha l'opportunità, "recupera". LO stesso è per il profumo della Kunoichi. Chissà quando avrà opportunità di sentire di nuovo aria più salubre. Quando lei si avvicina un minimo, subito si accorge delle particolarità delle sbarre. Comunque lo Shuusui la informa "Non lo farei. Sono fatte in modo tale da contenere soggetti pericolosi." senza aggiungere altro, non ce n'è bisogno. Uno sguardo agli Anbu, che sembrano fare qualche passo indietro come per lasciar un pò (minimo) di spazio. "Certo che non sono stato io" le sue parole perdono la carica eversiva e sferzante che usa di solito, anche perchè non ha bisogno in questo caso di fronteggiare il suo interlocutore. "Ma le prove..." sospira "...sono contro di me. Quindi, sono il nemico pubblico numero uno" incrocia entrambe le mani dietro la nuca "Beh, grazie per la stima. Per quanto vale." abbozza un sorriso "Probabilmente sarà l'ultima volta che ci vediamo. UNo del Consiglio... quello che mi vuole bene... sta spingendo per farmi giustiziare." dice pensieroso. IL riferimento è a Kuugo, che gli ha scatenato contro tutta la popolazione (o quasi). "Forse fai meglio a tenere d'occhio il tuo paese. Quella qui di KOnoha no sembra una cosa... isolata." le dice, un pò enigmatico.

23:45 Tsuki:
  [(extratempore) prigioni konohagakure] Quel sprezzante atteggiamento a poco a poco andrebbe affievolendosi e la cosa le procurerebbe un sollievo tale da indurre anch'ella a distendere i nervi, un poco. L'osserva tramite uno sguardo magnetico e carico di quel segreto che porta con se, nel mentre l'arcobaleno tal volta andrebbe a proiettarsi portando come una ventata di speranza nell'infinito di quello smeraldino Volere { mh. } annuisce semplicemente, l'aveva intuito. Quelle precauzioni che prendono sono sempre più innovative e non saprebbe tanto se felicitarsene o meno. Tanto vale mantenersi al passo, analizzando la copertura della sbarra con non poca attenzione. Somma sarebbe la concentrazione rivestita su ogni minimo dettaglio, da quale fosse la fonte che permetterebbe ciò a quale sia il modo per far ramificare tale meccanismo per ogni singola cella. Ampie maniche del kimono sfilerebbero sui fianchi allo smuovere delle leve superiori nel raggiungere le murate. Le sfiora senza avvicinarsi troppo alle sbarre impregnate di un chakra potente abbastanza da firmare un kanji che permetterebbe tutto ciò. Ne studia la resistenza di tale fuuijutsu, se sia tale. Gli anbu indietreggiano anche se qualcuno ancora scalpita nel ricordare che ciò non fosse stato mai pattuito ma neanche il contrario. In fin dei conti lei è lì per parlargli, ovviamente li shinobi non solo origlierebbero ma riporteranno tutto ciò a chi dall'alto li osserva. Assottiglia lo sguardo sulle murate, muovendosi con estrema nonchalance e grande astuzia. Infatti tale movenza andrebbe spiegata come un momentaneo mancamento che l'accosterebbe a ciò. Palpebre socchiuse, boccuccia schiusa per inferire con un { Shh } prosegue prima che la possano raggiungere gli altri con allarmante esecuzione <anbu: il tempo è scaduto !> si avvicina ad essa per riprenderla { Non vi preoccupate di questo } riprenderebbe l'artista, con temperanza { un ultima cosa.. mi fareste felice se voi accettasse questa } con morbide movenze delle falangi, andrebbero ad estrarre dalle lunghe ciocche il pettinino di giada il quale lascerà sfilare tra le sbarre. Non avendo alcuna connessione col chakra non dovrebbe essere un problema { vi ricorderà che non vi è mai un'ultima occasione per risollevarsi. Queste non sono vere mura che v'impediranno di farvi ascoltare } in un modo velato e misterioso cercherebbe di proferire con lui le ultime parole famose, prima di allontanarsi da lì. Sperando che quest'ultimo capisca dove lei voglia arrivare. Ricorda come avesse difficoltà a far ciò, ma la speranza è ultima a morire appunto { il Suono e il Fuoco percorreranno lo stesso Destino, ne sono sicura. Per questo le vostre accortezze non mi sorprendono } piega il capo, riportando una minima pressione sulle leve inferiori per un nobiliare inchino { purtroppo ho terminato il tempo a mia disposizione. Magari la prossima volta potremo approfondire il discorso.. } assottiglierebbe lo sguardo su di lui, un ultima volta { Sayonara } scortata dagli anbu sarà allontanata da lì per riprendere i suoi passi al di fuori di quella zona protetta. [ exit ]

23:59 Sanosuke:
 osserva la sua "ospite", se così si può dire, con estrema attenzione. E' veramente una sorta di "potente stranezza" in un luogo dove la stranezza è di casa. Ammaliante... non può negarlo. Ne segue con attenzione le movenze, cercando quasi di capire o percepirne eventuali pensieri. Poi, il regalo. Un pettine. UNo degli Anbu sembra avanzare un pò per osservare il regalo, per poi allontanarsi di nuovo. Il taijutser lo prende tra le mani con estrema delicatezza, quasi avesse paura (non tanto infondata, in realtà) di romperlo. "NOn ricordo l'ultima volta che mi hanno fatto un regalo..." non riuscendo a trattenere il commento dal dirlo a voce sufficientemente alta per essere udita. Quindi, si ritrova a replicare al saluto della kunoichi chinando leggermente il capo. "Grazie per la visita..." le dice, per poi tornare ad osservare il pettine. Un oggetto incredibilmente carico di risultati. Comprensibile anche ad uno zuccone come lui. Rimasto di nuovo solo, all'uscita di tutto il gruppo le luci si spengono. Torna quell'atmosfera opprimente, torna il senso di vuoto che prosciuga ogni speranza. Che risucchia il tempo, dilatandolo all'infinito. Una sorta di eterna tortura. Il Dainin si limita a chiudere gli occhi, per concedersi un pò di riposo. Forse... presto avrà bisogno di tutto l'energia possibile. [END]