Giocata del 28/10/2016 dalle 15:11 alle 19:04 nella chat "Centro di Konoha Saccheggiato"
[Casa civile] L'oscurità lo avvolge, lo culla in quella strana quiete. Un momento di pace, dove non vi è il caos, ne l'ordine, solo il buio. Ma improvvisamente una luce fioca e debole filtrerebbe in una piccola fessura che si formerebbe fra le sue palpebre, una luce inizialmente fastidiosa che non appena si mostra in quel millimetro gli occhi vengono richiusi. Stropiccia gli occhi in una smorfia, cercando poi il coraggio di riaprirli ancora. Chiaramente è in uno stato confusionario <Che diamine...?> un borbottio, una voce debole come quella di un sussurro e un poco più rauca del solito. Prova a muovere la mancina al capo, mentre il gomito destro verrebbe piantato nel pavimento per tentare di sollevare il proprio busto. E' adesso che aprirebbe di nuovo gli occhi debolmente, dando così una forma e dei colori a ciò che lo circonderebbe <Dove sono?> la vista è appannata, tutto intorno a lui è sfocato. Muoverebbe il capo a sinistra, poi lentamente a destra nella speranza di avere una buona panoramica di ciò che lo circonderebbe. Si sarebbe ritrovato sdraiato nel pavimento, ora però con il busto e la gamba destra rialzati di poco verso l'alto. Intorno a lui dovrebbe esservi dei muri e forse dei mobili, come anche altri indizi che dovrebbero condurlo a comprendere di essere all'interno di una casa, seppur ancora non riuscirebbe di preciso a identificare con precisione cosa lo circonderebbe <Cosa è successo?> chiuderebbe gli occhi ora, cercando di ricordare gli avvenimenti della notte prima <COme ci sono finito qui?> si, non ricorderebbe assolutamente nulla di tutto ciò che c'entrerebbe con quelle strane fiamme e accadimenti nel momento in cui questi fenomeni fuori dal comune sarebbero comparsi <Ero con Kagume...eravamo in centro> questo dovrebbe essere l'ultimo ricordo di quella sera e poi nulla. Ovviamente è vestito come la notte prima, ovvero una maglia pesante, maschera da ninja nera come il coprifronte posto appunto alla fronte, i pantaloni sono blu, privi di porta oggetti e porta shuriken e kunai, infine un paio di sandali da ninja blu aperti. Si trova in una casa qualsiasi, una casa anonima con quel civile che era stato utilizzato come una marionetta dal gigante, sonnecchiante, e raggomitolato su una sedia. <hummmmm..> mugugna mentre la luce filtra dalle finestre. Sembra mattina presto, la casa è un po' fredda ma nulla che un po' di movimento non possa scacciare via quella sensazione sotto i vestiti. Il civile sbadiglia e si solleva in piedi stiracchiandosi impastandosi la bocca. Mugugna appena massaggiandosi la testa con una mano mentre con l'altra si gratterebbe il sedere. <huuuuuuumm...> mugugna di nuovo ancora troppo assonnato per ascoltare Akahiro o per accorgersi di lui, al che girandosi verso il Nara caccia un urlo spaventato <AHHHHHHHHHH!!!> grida piombando di nuovo sulla sedia cadendo all'indietro e rotolando fino verso il muro. <ma ma ma!!!!!!> punta un dito contro Akahiro corrugando la fronte fino a quando non lo riconosce <aspetta aspetta, ma io ti conosco, sei quello alla quale ho lasciato aperta la porta...e...quella donna che fine ha fatto? e che fine ha fatto quel gigante????!!!!!> si porta le mani nei capelli cominciando a camminare in tondo abbastanza terrorizzato. <ok ok ok!! va tutto bene! era solo un sogno, ehi ci siamo ubriacati insieme? magari è per questo che sei qui> le prova di tutte il tizio, il Nara al momento ricorderebbe solo che c'è qualcosa che manca: ricorda il gigante, ricorda tutto quello che è successo quella sera, ma è come se non ricordasse bene quello che è successo dopo, il perché è riuscito ad arrivare qui, il come e cosa ha fatto in quelle ore. [ambient Akahiro]
[Casa civile] E nel momento in cui quel tizio si mette a parlare, o meglio urlare, una chiara smorfia solcherebbe i lineamenti del Nara. Per quanto riguarda dal naso fino al collo sarebbe un'espressione celata dalla maschera, ma gli occhi che si chiudono improvvisamente corrugandosi saranno più che sufficienti per capire la sensazione di fastidio che sta provando. Infondo chi è che vorrebbe sentire uno urlare quando si è appena svegli? Nessuno <Evita di urlare, per favore> la sua voce è bassa, giusto il minimo per essere sentito da quel tizio e nonostante ciò quel timbro infastidito caricherebbe tale frase in maniera più che evidente. La mancina premerebbe con più forza il capo, proprio a causa di quel fastidio. Ma ecco che quel tipo pronuncerebbe il gigante e la donna, probabilmente si riferisce a Kagume. Per quanto riguarda il gigante, sarebbero proprio le parole del tipo che forse gli causerebbero un piccolo flashback, più altre immagini di quella sera, non ricordando però il dopo Le palpebre verrebbero aperte improvvisamente e qui entrambe le mani verrebbero premute sul pavimento, tutto per tentare di darsi una spinta facendo forza sugli arti superiori e inferiori per rimettersi in piedi. Se ci riuscisse, velocemente cercherebbe di muoversi verso il tizio spingendo un poco avanti il busto. Non dovrebbero volerci molti passi, per questo risulterebbe essere per lo più un piccolo scatto. Alzerebbe il braccio sinistro di fronte a se, piegato. Il motivo di ciò è che cercherebbe di impattare l'avambraccio e il gomito nel petto di quel tipo, non vuole infliggergli dolore fisico, ne ferirlo. Per questo alla fine risulterebbe essere solo una spinta che porterebbe l'uomo, il padrone della casa, a toccare con la schiena nel muro. Questo sarebbe il suo tentativo di bloccarlo al muro, non è molto bravo con le parole, in più lui stesso sarebbe al quanto agitato <Ascoltami bene> il tono sarebbe serio, tanto quanto le iridi azzurre che si poserebbero su di lui <Non ci siamo ubriacati, non sono postumi di una sbornia che sento> E come fa a saperlo?? Beh..ringraziamo Kagume per questo <Io ho ricordi molto confusi, sopratutto su ciò che è successo nelle ore successive> si guarderebbe intorno <E non ricordo come sono finito qui> gli occhi tornerebbero su di lui <Te invece sembri ricordare molto più di me e mi serve assolutamente sapere tutto ciò che sai della scorsa notte, ma sei chiaramente in uno stato di panico. Quindi ora prendi un bel respiro> lascerebbe andare la presa che avrebbe su di lui con il braccio e con lo stesso indicherebbe la sedia <Ti siedi con calma e io ti vado a prendere un bicchiere d'acqua, dopo mi dirai tutto...ci siamo intesi?> direbbe ora allontanasi di qualche passo così da dargli più spazio vitale[Movimento verso l'uomo+blocco con il braccio][Agilità 25][Forza 10][Chakra:off]La manovra di Akahiro sembra in parte funzionare, il tizio si calma costringendolo a pensare a cosa è accaduto in quella strana notte. Mugugna sollevando la testa verso l'alto una volta libero dalla presa andando a grattarsi il mento <.....oh bhe> sospira andando a mettersi a sedere portando le gambe verso l'esterno mettendosi a sedere proprio come se fosse su un trono <tu dici così ma non è che anche io ricordo molto, humm...vediamo, vediamo...> si batte le nocche sulle tempie ma sembra che qualcosa lo blocchi <dannazione ce l'ho sulla punta della lingua...era qualcosa che voleva che ti dicessi, sembra che abbiamo fatto cose ma non capisco, c'erano degli oggetti legati a questi> scuote il capo e poi sconsolato guarda il Nara. <senti...ti va di andare a prendermi l'acqua? serviti pure come preferisci a tua volta se non ricordo male c'è un sacco da mangiare>afferma lui gentile e con un tono di voce molto pacato <scusa per prima ma per un attimo non ti ho riconosciuto, pensavo fossi un ladro o bho....> ride piano imbarazzato <chissà cosa mi è capitato! comunque, la cucina è giusto infondo a quel corridoio> lo punta con l'indice mostrando un corridoio bianco, asettico con una porta perfettamente chiusa alla fine di questo, con altre 4 porte, due per lato perfettamente allineate tra loro mentre il pavimento è una trama a scacchi, con piastrelle nere e bianche posizionate con ordine maniacale, forse un po' troppo. [ambient ]
[Casa civile] Non potrebbe fare a meno di inarcare le sopracciglia quando lo vede riflettere battendosi le nocche sulle tempie, esternando così velatamente la perplessità che sta provando nel vedere quella scena. Ma come dice di un qualcosa che doveva dirgli quegli stessi occhi sobbalzano e avanzando un passo con la gamba destra <Di cosa stai parlando? Chi voleva che mi dicessi qualcosa? Quel gigante??> le parole scattano, le domande sferzano nell'aria con frenesia, ansioso di scoprire tutto. Ma l'uomo stesso gli ricorda che doveva prendergli il bicchiere d'acqua, socchiudendo gli occhi e prendendo un piccolo respiro <Va bene> accompagna questa risposta affermativa con un gesto verticale del capo, inclinando il corpo proprio verso il corridoio da lui segnato e riaprendo gli occhi così che le pupille tornino sulla figura del padrone di casa <Ma tu intanto cerca di riflettere, è importante che tu mi dica qualsiasi cosa ti ricordi, chiaro? E non ti preoccupare per prima, è una reazione comprensibile> serio nella voce, come nella mimica e senza nemmeno aspettare la risposta, avanzerebbe verso quel corridoio cercando poi di camminare al suo interno verso. Guarderebbe i muri totalmente bianchi, sia laterali che il soffitto, cercando di capire se vi siano quadri o altro appeso nei muri o una qualche traccia sopra la sua testa, chissà..magari qualcosa che li conduca a ciò che è successo la scorsa notte. Un'occhiata al pavimento piastrellato a scacchi, bianchi e neri. Assottiglierebbe lo sguardo, ponendo poi il viso di fronte a se e verso quell'ultima porta che aprirebbe con la mano destra. Vi sarebbe un pizzico di prudenza in quel gesto, cercando di aprirla lentamente e guardando attentamente l'interno che come minimo aspettandosi altrettanto ordine e pulizia, si spera. E li aprirebbe le credenze e mobili alla ricerca di un bicchiere, sopratutto sopra al lavandino. Aprirebbe il frigo per cercare una bottiglia l'acqua e nel caso non vi fosse la prenderebbe dal rubinetto, più fresca possibile. Tutto ciò ovviamente se non vi fosse qualcosa a fermarlo o qualche dettaglio su cui porre la propria attenzione, dunque, se nulla lo fermasse, riprenderebbe quel corridoio in senso inverso per tornare di nuovo dal tipo a cui porgerebbe il bicchiere ora pieno di acqua <Ti sei ricordato meglio?>[Chakra:off]La percezione delle cose inizia a farsi strana, appena varcata la soglia del corridoio. Il Nara si accorgerà sempre di più che ad ogni passo il corridoio è come se si restringesse diventando sempre più piccolo e la stessa porta alla fine arrivando fino in fondo sarà come se fosse una porta della casa delle bambole. La porta si apre e effettivamente davanti a lui si troverebbe un bicchiere d'acqua come se quella porta fosse diventata uno sportello per la macchinetta del caffè, Insomma, una mano ci entra senza problemi. Intanto la voce rimbomba e le porte che prima ti sembravano chiuse appoggiate al muro in realtà giacciono a terra e non vi è nessun muro, soltanto un lungo campo a scacchiera senza parete. <era qualcosa che riguardava degli oggetti, una scelta. hum...era questo? credo che volesse mandarti un messaggio tramite questo> afferma la voce del civile che annuisce <ah comunque mi chiamo Orih piacere> si presenta e dalle iniziano a formarsi dei simboli: uno rappresenta una sfera, l'altro un pugnale, uno sembra una arpa o uno strumento musicale mentre l'altro una boccetta. <ah ECCO! aveva detto che se volevi ricordare devi scegliere uno di questi oggetti e che io in qualche modo ti avrei guidato a quanto pare, non ha spiegato il motivo, ho provato ma ha detto che non posso competere con la sua logica> strano individuo il gigante eh? Fatto sta che adesso hai quattro scelte: la sfera è la prima a destra verso la tua direzione, il pugnale è a sinistra il primo, arpa a sinistra ed è il secondo, mentre la boccetta è l'ultima a destra: quale prenderai? [scegline una]
[Casa Civile] Non appena la percezione dello spazio intorno a lui varia, facendosi ben più strano, Akahiro si guarderebbe intorno con aria ben più attenta <Genjutsu...?> a bassa voce e a se stesso formulerebbe questa semplice domanda, la risposta più ovvia a quel dubbio che lo assillerebbe ora. Lo sguardo si mostrerebbe chiaramente ben più infastidito <Questa storia sta iniziando a scocciarmi> e una volta giunto davanti a quella porta oramai divenuto uno sportello, lo aprirebbe cercando di afferrare il bicchiere con la mano, dato che sarebbe l'unica cosa che potrebbe entrarvi. Si volterebbe dunque e proprio in quel momento vedrebbe quelle porte porsi orizzontalmente e le pareti bianche svanire intorno a lui, ascoltando le parole del tipo. Socchiuderebbe gli occhi respirando profondamente, come se volesse mantenere una qual certa calma e non farsi prendere dal nervosismo <Che idiozia è questa??> respira Akahiro, respira <La prossima volta che lo becco, lo prendo a calci in culo! Spero che mi possa sentire!> riaprirebbe gli occhi i quali assumerebbero un'espressione contrita, chiaramente seccata <Muoviamoci allora, detesto questi giochetti> nemmeno pondererebbe troppo la propria scelta, semplicemente si muoverebbe verso la seconda porta a sinistra, ovvero quella dove vi sarebbe il simbolo dell'arpa. E su di essa alzerebbe il piede cercando di battervi sopra due volte <Su! Scelgo questa! Lo strumento musicale. Se devi farmi da guida muoviti e finiamo questa pagliacciata il prima possibile> ed è così che inciterebbe ancora il nostro Virgilio dei poveri ad alzare il culo, aspettando che questa porta si apra. In caso non lo facesse da sola, semplicemente si chinerebbe e muoverebbe verso di essa la mano sinistra, ovvero quella che sarebbe libera dalla presa sul bicchiere.[Scelta: Arpa]<eh? che cosa?> domanda Orih non capendo sinceramente di cosa stia parlando <hai capito come entrare in cucina?> lui è ancora rimasto li. Batte sulla porta dell'arpa e subito si sente un'altra volta la voce del uomo <oh cavolo, hai fatto qualcosa? perché un'arpa? aspetta!....L'arpa!! ahahah ahh si ha più senso> La porta si aprire sotto il piede di Akahiro, si allarga e sembra quasi che stia cadendo verso il vuoto, con la sola differenza che sente fisicamente il terreno sotto i piedi. In breve si troverebbe in una sorta di fossa, Sopra la sua testa c'è la luce della stanza precedente ma seppur sia al buio non ha nessun problema a vedere quello che ha davanti..ovvero una proiezione di immagini, riprodotti con uno stile strano, quasi fossero delle ombre cinesi molto, molto complesse. <si ecco ricordo: eravamo con il gigante, ha detto che si chiama Mathauth è che lui è qualcosa di più che una illusione, si è definito la creazione maggiore del mondo umano> alla figura del gigante apparirebbero le immagini di folle collegate a questo per la testa <si dichiara il giudice, colui che nasce dalla moralità delle persone..e dalla loro immoralità, dice che non sono li per ferire nessuno, tutt'altro sono qui per lavorare riguardo a qualcosa...una cosa richiesta> le parole diventano confuse e dalle immagini di prima si palesa una nuova figura, una enorme farfalla con delle fattezze di una donna sottilissima e allungata come se l'avessero tirata verso il basso. <dice che la più gentile, si è svegliata nel suo sogno sul mondo, dice che è successo perché hanno portato lo squilibrio negli inferi e quindi sta cercando di proteggere l'integrità delle cose, prima che sia tutto finito..oh ma non è concluso, ricordo che ha detto di dirigerti in un luogo "dove la voce dei muti grandi del passato è ferma nella nuda roccia" devi andare li> [ambient]
Sgrana gli occhi nel vedersi cadere verso il basso, eppure non muoverebbe un muscolo perchè sente chiaramente i piedi ancorati al terreno ed è proprio questo che lo sorprenderebbe maggiormente. E quando quella discesa finirebbe, ecco che alzerebbe lo sguardo intravedendo la luce di quello che doveva essere il corridoio. L'oscurità nuovamente lo avvolge e lo coccola come come prima di svegliarsi, ma questa volta non è il nulla che lo circonderebbe. Al contrario i suoi occhi azzurri potrebbero vedere ciò che lo circonda, ovvero quella che davanti a se si presenta come una proiezione di immagini senza il proiettore. Le osserverebbe, serio e assorto. Gli occhi punterebbero quelle strane immagini, quelle sagome non perfettamente definite ma che dovrebbero fargli comprendere la sequenzialità, mentre le orecchie sarebbero tutte verso il vociare dell'uomo. Non potrebbe fare a meno di socchiudere gli occhi e severo direbbe <E invece di questo indovinello non poteva semplicemente dire di andare "Alla Montagna dei Volti di Pietra"?> quanto è lamentoso <Tanto solo un cretino non lo capirebbe, potrebbe essere solo due cose, o la Montagna dove sono scolpiti gli Hokage, oppure la Valle della Fine, ma sicuramente si riferisce alla Montagna> alza le iridi verso la botola(?) da cui è stato fatto scendere, dicendo <E quando mi devo recare li? Di giorno, di notte, di mattina? Quando e sopratutto...perchè dovrei dare retta e uno che non mi sembra altro che un manipolatore? Non vorrà ferire nessuno, però terrorizzare, soggiogare e controllare mi sembra proprio di si> il tono diverrebbe improvvisamente più forte e quasi adirato <Non ho alcuna intenzione di prestarmi alle sue richieste senza un valido motivo!> indicherebbe con il dito sinistro lo schermo <E chi sarebbe questa tizia?! Chi è che ha portato squilibrio negli inferi??> se il gigante sperava di dargli delle risposte, invece non sta facendo altro che porgli ancora più domande e dubbi nella mente <E poi io voglio ricordare cosa è successo, non farmi controllare!> <hei! non è colpa mia se lui preferisce parlare in questo modo! anche io ho indovinato facendo la stessa domanda ma...> mugugna <non so come dire, ha detto che loro vedono il mondo come emozioni, di solito non usano neppure parlare è un evento molto raro per loro per questo ci ha messo tanto a parlare ieri sera, a mostrarti la signora, quella gentile, loro + come se vivessero nell'ombra...> spiega il suo virgilio mentre la botola si allarga di nuovo e in breve l'oscurità si dilegua riportandolo in quel corridoio, questa volta tuttavia sembra tutto normale: non sembra un luogo surreale e il tizio è ancora seduto sulla sedia. il problema è che seppur con la stessa altezza, seppur non gigantesco, la figura del gigante è seduta sulla sedia ed ha già il suo bicchiere d'acqua. < quella gentile te l'ho detto! la più gentile per la precisione! non ha un'altro nome> sospira con la voce della povera cavia da laboratorio che è Orih con le sembianze del gigante <e non è che puoi decidere, sarebbe un peccato se a te non piacesse, ma ormai dice che fai parte della canzone, fai parte del sogno della signora. > questa volta la voce sembrerebbe un po' alterata <e poi cosa ti aspetti? ha detto che è le due facce della medaglia degli uomini, insomma anche tu certo che è manipolatore! mi sorprenderei se non ci stesse manipolando ora> afferma ancora una volta ignaro di tutto. Sospira mentre per terra si presenterebbero altre immagini come se li generasse il pensiero dell'uomo <hum...ricordo....tu tutta la notte, hai consentito a usare delle ombre! oddio era inquietante si muovevano ovunque e lui ti sfruttava per generare altre creature, fino al mattino almeno...> La storia è confusa e strana, non c'è modo di dire se questo sia impazzito per via del gigante, o semplicemente che sia ancora sotto controllo di quello, almeno completamente. Ma quello che dice è vero: un flashback e il Nara si ricorderà di come ha usato la propria ombra e questo allungando la mano l'ha allargata aprendo la strada ad altre creature di ombra. Il resto è canzoni, una intera notte di canzoni e ombre e luci dove tutti e due sono stati trascinati fino a quando dal cielo non è arrivata una creatura, una donna alata, con un occhio ferito di sei che ha sottratto le due vittime al gigante per poi lasciarli in quella casa, stranamente quella figura sembra Kagume, la stesa figura verrebbe riproposta nel pavimento mostrando in dettaglio le sue fattezze [https://it.pinterest.com/pin/377669118735783862/][ambient]
Quella botola su cui punta gli occhi si allarga all'improvviso e lui come viene nuovamente spinto verso l'alto, nello stesso modus operandi. E per un momento si sente sollevato nel vedere quel corridoio che non ha più quello strano aspetto, non dà più quella sensazione irreale di prima. Ma non fa nemmeno in tempo a tirare un sospiro di sollievo che vedrebbe la figura del gigante, non più gigante però, nella sedia <Tu!> digrignerebbe appena i denti <Maledetto> e dei passi più pesanti verrebbero avanzati che lo riporterebbero nuovamente nella stanza. Però si fermerebbe, tutto perchè la voce sarebbe quella dell'uomo di prima e il suo modo di parlare anche. Gli occhi si sgranerebbero appena, cercando di rimanere fisso li dov'è, ad ascoltarlo <O tu sei ancora il suo burattino, oppure sta controllando la mia mente> si guarderebbe intorno con aria attenta e diffidente. Quando poi ecco che parlerebbe proprio di quello che ha fatto in quella notte di cui non ricorda nulla, cosa che lo porterebbe a volgere il proprio viso e i propri occhi proprio in direzione di questo, uno scatto del collo <Cosa??> e come quelle immagini si formerebbero nel pavimento le sue pupille si abbasserebbero, il capo verrebbe chinato di poco e così nel suo campo visivo si paleserebbero quelle nuove immagini. Filmati che non potrebbero altro che lasciarlo attonito, stranito da quella stessa visione di se stesso che fungerebbe da catalizzatore per quelle ombre. E nel momento in cui finirebbero, di scatto il Nara si muoverebbe verso la figura che ha le sembianze del gigante. Tenterebbe così di porre le mani sulle spalle di quello e se così fosse i suoi occhi si poserebbero all'altezza in cui dovrebbero esservi gli occhi altri, anche se dovrebbero essere coperti dall'elmo <Ascoltami bene...se vedo la tua immagine ripugnante al posto di questo poveraccio, allora scommetto che mi puoi ascoltare...Mathauth> l'espressione incisa nei suoi occhi sarebbe intensa, decisa e persino rabbiosa nelle sue sfumature <Quindi basta usare un tramite, voglio parlare direttamente con te e quindi ascoltami bene. Non mi fido nemmeno di una parola di ciò che hai voluto dirmi, ma non osare mai più usarmi, mai, o giuro che farò di tutto per estirparti dalla faccia dell'esistenza, a prescindere da qualsiasi latrina tu provenga. E sopratutto..> in particolare ora i suoi modi si farebbero rabbiosi e minacciosi <Dov'è Kagume?? L'immagine di quella donna, è Kagume! Spero che non le abbiate fatto nulla, perchè altrimenti vi assicuro che per quanto crediate di conoscere e sentire il Mondo e le sue emozioni, proverete le mie abbattervi su di voi! E non sarà piacevole> E alla fine, lui si scopre <sei strano...incoerente in un certo modo> Porta le mani davanti al volto stringendole tra loro <hai scelto la musica eppure ti comporti come il pugnale non vuoi ascoltare eppure...eppure> Si solleva in piedi e il terreno si contorce diventando più grande ancora una volta immenso, la stessa pressione attorno a lui fa male. <Ti sto giudicando Akahiro, ti ho sempre giudicato...ti conosco, sei tu che mi hai creato, una piccola parte di te almeno> il chaos è attorno a loro tutto è sporco, logoro, deforme, corrotto, tutto sembra consumato da qualcosa di rugginoso. <non sto facendo nulla per farmi notare, tu mi stai chiamando Nara, tu controlli l'ambiente attorno a te tu hai creato il mio divertimento per quella sera, è stato così semplice guardare nelle tue emozioni spingerti a fare quello che voglio...con la semplice idea di apparire come quello che tu odi di più, puoi provare a continuare ad odiarmi a spingere sempre più forte con quello che provi, con la tua rabbia, ma non fai altro che nutrirmi...non sei che un briciolo minuscolo di quello che sono composto ed è ora che tu ti renda conto che le tue minacce non mi tangono> Rimane in silenzio prima di continuare rimettendosi a sedere <la rispettosa, è venuta a sua volta in tuo aiuto per proteggerti, ma quella donna che tu chiami Kagume ha a che fare con lei e con lei se la vedrà...se vuoi finire questa storia, allora puoi decidere di andare ai monti, altrimenti....bhe la notte ci vedremmo ancora e ancora e ancora, del resto tu stai ancora danzando> Detto questo la sua figura verrebbe risucchiata e davanti a lui rimane solo il lavandino della cucina Con il getto che scorre rapidamente e il bicchiere pieno che straborda. <hei...> il tizio si avvicina preoccupato <ci stai mettendo una vita, tutto bene?> domanda mentre finalmente tutti e due sembrano essere tornati alla normalità e il Nara con delle risposte in più [end]
Assottiglia lo sguardo nel concepire che finalmente davanti a lui non vi è un semplice tramite, ma Mathaut stesso. Ma il terreno intorno a lui si deforma, si storce. C'è qualcosa che non va. Punterebbe le iridi azzurre intorno a lui, guardando quello stesso luogo sformarsi, divenendo caos, divenendo sporco. La sua stessa espressione si sformerebbe in quella che sarebbe una smorfia contrita sia per il dolore che prova, sia per quella situazione surreale. E gli occhi si muoverebbero verso di lui <Se mi conosci tanto bene, allora dovresti sapere che la musica non è solo armonia e non sempre è melodiosa. Ha molte sfumature e può essere generata da un perfetto suono, pulito ed elegante, come da uno distorto e generare caos e rabbia!> lentamente muoverebbe la mano sinistra al volto, abbassandola mostrando così interamente il proprio viso. E da questo un chiaro e sinistro sorriso <E mi starai anche controllando e nutrendo con le mie emozioni, ma anche tu hai fatto un passo falso. Perchè se è vero che ti ho creato io, allora posso anche trovare il modo di distruggerti e lo farò. E sappi che Kagume non è sola, ci sono io con lei e dopo che mi sarò sbarazzato di te, la aiuterò con quella che chiami "La rispettosa". Ti schiaccerò.> ma ecco che davanti a lui e all'improvviso si mostrerebbe il lavandino e lui con il bicchiere in mano. Sgranerebbe gli occhi, da cui probabilmente scenderebbe qualche goccia di sudore. Si volterebbe all'improvviso verso l'uomo, il quale lo vedrebbe guardarsi intorno con aria vagamente confusa. Fino a che non si volterebbe del tutto, porgendogli quel bicchiere <Tieni!> più che porgerglielo glielo metterebbe direttamente in mano, improvvisamente e di scatto <Non posso fermarmi oltre, ho delle cose da fare> e con un passo deciso e svelto si muoverebbe verso la porta della casa, sicuramente si vorrà recare subito alla montagna dei volti.(//UScita)