Stanno nascosti tra la gente… sono in mezzo a noi e voi non li vedete

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Il sole è oramai calato da circa una mezz’oretta oltre l’orizzonte, lasciando dietro di se il famosissimo Satellite Terrestre che come sempre vive e fa vivere di luce riflessa. La volta celeste rimane però puntellata da una miriade di stelle che la adornano, affiancandosi alla Luna nel tentativo di illuminare praticamente a giorno il suolo Kusano che rimane puntellato da un numero indefinito di luci che come fuochi fatui sorvolano a mezz’aria per mezzo di candele attaccate ai pochi muri che ancora non sono crollati. La vita è finalmente tornata a Kusa e questo è possibile intravederlo grazie alle molte persone che anche quest’ora gironzolano indisturbate lungo le vie del centro. Molti sono coloro che, una volta persa la propria abitazione, hanno deciso di dormire vicino ad essa, magari accampandosi proprio tra le macerie. Altri, i più poveri, sopravvivono a stento lungo le strade chiedendo ai vari passanti i pochi Ryo necessari per gustarsi un pasto caldo. Pochi, ma più fortunati, sono coloro che hanno già ripreso a pieno regime le loro attività e che dunque tentano di riavviare l’economia del Villaggio. Non importa il motivo che vi ha spinto a raggiungere il Centro del Villaggio e probabilmente non importa nemmeno se quest’oggi siete in compagnia visto che il destino di ognuno di voi va regolarmente ad intrecciarsi con quello di molte, infinite altre persone. Camminate per strada tentando di schivare i passanti che tutt’ora incedono a capo basso lungo le vie secondarie, oppure tentate di svincolare il vostro passo da un gruppo di persone troppo lente per i vostri gusti, oppure,ancora, tentate di schivare con innata agilità le macerie degli edifici che sono cadute per strada e che non sono ancora state trasportate all’esterno del Villaggio. Cupi banchi di nubi sorvolano oziosamente il cielo serale mentre piccole o grandi pozzanghere d’acqua risiedono al suolo in memoria dei diversi acquazzoni che a più riprese hanno martellato il villaggio quest’oggi. Specchi d’acqua putrida che come un quadro idilliaco disegnano perfetti ritratti di tutto ciò che vi circonda, comprese le luci sospese a mezz’aria che illuminano la via d’avanti a voi. L’odore nell’aria è quello tipico dell’autunno, la temperatura non è troppo bassa ma l’umidità assale le vostre carni carezzando con malcelata soddisfazione le vostre ossa provocandovi brividi di gelo. A stento captate le parole dei vostri possibili accompagnatori, il vociare generale è troppo alto per consentirvi di focalizzarvi su un unico suono ma non temete, tutto è nella norma… tutto, finalmente, è vivo. Kusa è in festa ma voi, forse, sapete che non v’è mai luce senza oscurità in questo binomio perfetto che si re incarna di generazione in generazione. Come due lati della stessa medaglia. Come due nemesi che sono imprescindibilmente legate.[Orario fato:20.02][Turni liberi][ 20 minuti il primo, 10 gli altri][Ambient Aperto][Per dubbi missiva Kami]

20:09 Raido:
  [Centro] Indosso porta un armatura leggera in cuoio fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 50 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 50 kunai, 50 shuriken, 50 kunai a tre punte. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato mentre sul lato destro della cintura un ulteriore fuda con dentro una wakizashi. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere simboli del patto fatto con il diavolo. Ha appena finito la sua solita ronda serale per i confini del villaggio; ha lasciato Kaori a casa in attesa della partenza, prossima, per Konoha. Un momento che ha temuto per settimane e ora sta per giungere, deve accompagnarla nel paese del fuoco e poi salutarla senza sapere quando può rivederla. Si sente male, il solo pensiero di distaccarsi da lei lo manda in crisi ma deve trovare una soluzione...deve parlare con Yukio per risolvere questo problema. Cammina per il centro della città, l'obiettivo è proprio quello, Yukio, vuole andare da lui, deve parlare con lui per risolvere questo problema. Gli occhi a puntarsi sui vari edifici, sulle persone che ricercando la carità nel prossimo, sulla gente che vuole ricostruire la propria casa. Kusa è morto e risorta in questi giorni e riprendersi è fin troppo difficile. [Chk 80/80][Samehada equip][Equip: 5 tonici per il chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 10 fumogeni, armatura leggera (+8 alla resistenza), 50 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno un tronchetto, 50 kunai, 50 shuriken, 50 kunai a tre punte, 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro, 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro, 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita, 1 wakizashi sigillata in un fuda sulla parte destra della vita, veleno stordente livello S su ogni lama]

20:17 Haran:
 <Hic!> .. <Hic, Hic!> E via di un'armonia di singhiozzi che proprio armoniosi non sono. Meiko è di buon umore questa sera, ha voglia di festeggiare. La rivoluzione è finita, la pace è tornata, il Villaggio sta rinascendo e lei ha superato il suo esame genin. Sua nonna le ha smollato qualche moneta -rubata ai risparmi destinati ad affrontare la crisi- come regalo e lei ha deciso di voler festeggiare in grande -da sola- non appena l'anziana vecchina non si fosse assopita. Finita la cena, messa a letto la nonna, eccola allora che si è diretta in centro a bere qualcosa in un bar aperto. La gente è eccitata, emozionata dai risvolti presi dalla situazione dell'Erba e c'è una generale atmosfera festosa per strada. La ragazza dal verde crine è intenta a finire la sua bottiglia di saké ritrovandosi così a sentire il viso in fiamme e a veder tutto piuttosto sfuocato. Allegra, entusiasta, si sente la regina del mondo col suo coprifronte nuovo di zecca a splendere attorno al bicipite destro e la bottiglia vuota stretta per il collo nella mancina. I capelli smeraldini son lasciati sciolti, lisci lungo la schiena mentre le iridi color dell'oro sono circondate da un alone rossastro della sclera. Gli occhi son lucidi, luccicano ai riflessi delle candele accese ovunque, e la portano a sbattere contro una colonna in mezzo al locale ov'era seduta. <Porca misheria... maledetta te e chi ti ha messo qua...> biascica con voce confusa e bassa massaggiandosi il braccio che ha urtato contro la pietra. Ha lasciato sul tavolo i soldi necessari a pagare il suo conto e si sta dirigendo fuori dalla porta per tornare sulla strada. Il passo è barcollante, ondeggiante, ma in un modo decisamente non sexy come quello suo solito. Piuttosto par indicare una certa instabilità. Si ritrova a varcar la soglia fermandosi dinnanzi l'entrata alzando le braccia al cielo, la bottiglia ancora stretta in pugno. <Fashiamo festaaaaaaah!> ride da sola, con le gote infiammate, sentendo la maglietta priva di maniche, nera, andare ad alzarsi appena, scoprendo di poco la pelle candida del ventre piatto. Il collo alto della maglia le dà fastidio, par quasi impedirle di respirare mentre i pantaloncini permettono all'aria fredda della sera di carezzare le cosce scoperte. Dalle ginocchia in giù indossa degli scaldamuscoli morbidi e caldi, mentre ai piedi porta dei calzari ninja ordinari. Dai gomiti fino ai palmi è coperta da dei manicotti in coppia con il tessuto attorno alle sue gambe e per il resto non ha con sé che il porta kunai e shuriken legato attorno alla coscia. Ed è proprio riabbassando le braccia e voltandosi verso la strada che nota la figura inconfondibile di Raido. <Seeeeeeenseeeeeeeeeeeeeeei!> esclama a gran voce alzando la man destra, agitandola convulsamente con fare di saluto. <Seeeenseeeeeeeeei! Festeggiamo!> andrebbe quindi a dire cercando di correre verso di lui, distante una decina di metri scarsi da lei, in avanti, alla destra dell'uscita da quel locale. Tenterebbe di correre verso di lui con quel suo passo strascico, con quel tremolio leggero delle gambe, ritrovandosi -ovviamente- a capitolare dopo soli tre metri, finendo di faccia a terra e culo all'aria. <...Aaaaaahiaaaaa!> [x5 kunai; x3 shuriken]

20:20 Yurashin:
  [Centro] Silenzio, questo avvolgerebbe la figura maschile, come se fosse una mera protezione da tutto ciò che gli sarebbe attorno: distaccato da quel complesso cittadino, da quella realtà che gli scorrerebbe accanto ma senza intaccarlo. Ma non per questo, distratto e totalmente disattento a ciò che si prospetterebbe distanti. Dei passi lenti, piccole falcate, in una scansione ritmica regolare, orma dopo orma, in un movimento elegante e fluido. Capo leggermente rivolto verso il firmamento, una proiezione apparentemente simile a quella d'un esponente nobiliare. Mostrerebbe fierezza sopra ogni limite. Ecco come si erigerebbe metaforicamente ad un gradino di chiunque altro, od almeno dovrebbe esser la sensazione esterna, di chi volge sguardo verso d'egli. Un vestiario che si comporrebbe di un semplice haori ed un pantalone elasticizzato color pece, spezzato dal piccolo obi, legato in vita, di color blu zaffiro. Il proprio equipaggiamento sarebbe disposto lungo il proprio corpo: una varietà di strumenti all'interno delle proprie tasche, legate posteriormente al bacino, e quelle duplici coppie, di cuoio e metallo, che ne aumentano superficialmente la resistenza fisica. Intanto labbra serrate, nessuna espressione che si dipingerebbe su quel volto, dalla carnagione diafana. Apatico. Non farebbe altro che spingere leggermente un meccanismo all'interno del proprio organismo; una semplice distorsione della propria volontà, prestando attenzione a quella serie di piccoli passaggi, in modo tale da guadagnare un flusso energetico di grande portata, pronta ad esser attinta. Energia fisica e psichica che andrebbe ad esser radunata, sotto forma di due sfere distinte, all'interno del plesso solare. Esente di sigillo, poi, lascerebbe che queste due unità vadano ad unirsi, a fondersi in un'unica miscela, alimentando un legger tepore lungo l'addome. Sarebbe quel focolare tiepido a rendere un frutto generoso, linfa vitale per chiunque voglia minimamente definirsi uno Shinobi: il chakra. Questo, come un torrente in piena, andrebbe a solcare il terreno, a scivolare lungo i canali all'interno del proprio corpo, fino alla naturale fuoriuscita mediante i punti di fuga. Copiosa quantità, costante. Ed ecco che il chakra dovrebbe prodursi, neutrale e non lavorato, in quanto non predisposto ad atti lenitivi. Ora dovrebbe esser quasi tutto pronto, concentrando ogni senso affinché possa percepire segnali di emergenza o pericolo; una guardia che comunque si manterrebbe alta, non lasciandosi cullare da quella potenziale felicità che sembrerebbe divagarsi, all'interno delle strade cittadine. [Se Chakra On][Equip.Scheda]

Chi per un motivo e chi per l’altro camminate apparentemente indisturbati lungo le vie principali del Villaggio. Roboanti tuoni sono appena percettibili in lontananza, fregio di un futuro nemmeno troppo lontano che s’abbatterà senza vergogna sulle terre già martoriate dalla carestia. Luci, suoni e odori, tutto vi riporta per certi versi a quel villaggio che un tempo potevate chiamare casa e che ora appare come suo macilento fratello. Qualche bancarella è appena visibile ai lati della strada e forse son quegli gli odori che si mescolano attirando o meno la vostra attenzione. Però, per voi, le Moire quest’oggi han ben altri piani e mentre lavorano silenti nei loro arabeschi tessono trame inaspettate e nefaste. <AAAAHHHHHH!> Un urlo nella notte che va a rompere quell’apparente allegria. Potete notare le persone abbassare nuovamente il capo ed accelerare il passo mentre quel miasma umano si disperde celermente lungo i viali secondari del Villaggio dell’erba. Un urlo agghiacciante quello che vi perfora i timpani riportandovi, finalmente, alla realtà. Lo sentite tutti, indipendentemente dalla vostra posizione e riuscite perfino a capire che proviene da una delle tante biforcazioni della strada, una stradina stretta e buia che vi invita quasi mefistofelicamente al suo interno mentre lentamente il silenzio torna come unico e impietoso sovrano in quel luogo ammantato di paura, timori. A voi la scelta, avventurarvi all’interno del vicolo oppure andarvene insensibili delle sfortune altrui. A facilitarvi la decisione, forse, arriva un pianto sommesso che proviene dal vicolo ma che questa volta è caratterizzato da una vocina acuta, sicuramente infantile. Non chiede aiuto, non vi implora di inoltrarvi in quel loco oscuro eppure è un pianto spezzato a più riprese da un dolore profondo che vi carezza l’animo mentre brividi percorrono il vostro corpo nemmeno la vostra schiena fosse percorsa da gettate d’acqua gelida. Intorno a voi più nessuno se non anziani impauriti e poveri mendicanti troppo deboli per tentar di muoversi. Potete decidere ma dovete farlo in fretta, il tempo scorre e tutto pare precipitare nell’oblio <Tic-toc>[Orario fato:21.01][Turni liberi:][ 20 minuti il primo, 10 gli altri][Ambient Aperto][Per dubbi missiva Kami]

21:15 Haran:
 <Ahi ahi ahi che botta...> piagnucola la giovane rialzandosi, i palmi a fornirle sostengo contro il terreno mentre poggia le ginocchia a terra e si dà la spinta necessaria a mettersi in piedi. Ginocchia leggermente sbucciate, il mento arrossato e dolorante, ma niente di rotto apparentemente. Una caduta di quelle che da piccoli chiunque ha fatto almeno una volta nella vita. Si massaggia il costato con una mano, la bottiglia è andata in frantumi nella caduta e per fortuna pare che nessun coccio l'abbia ferita. <Meno male che era vuuuuota> biascica lei osservando i frammenti rimasti in terra, la lingua a schioccar sonoramente sul palato. E mentre sta per riprendere la corsa verso il suo sensei ecco che andrebbe ad udire quell'urlo, quello strazio che va a dilaniare l'aria portando la gente a svanire lentamente per le strade. Meiko si guarda attorno confusamente, le vie che un po' le girano tutt'attorno, mentre quel vociare festoso si disperde lentamente sostituito da un silenzio di tomba. <Oh> mormora sbattendo le palpebre con fare confuso, gli occhi lucidi a bruciare appena. <Mi sa che è caduto qualcun altro> si dice a bassa voce puntando lo sguardo verso il punto da cui ha udito quell'urlo. La giovane segue -guidata dall'euforia del momento e dall'annichilimento dei sensi dovuto all'alcool- la via che si apre al suo fianco, quella strada che la porta nelle vicinanze del vicolo da cui è certa sia giunto l'urlo straziante. Si ferma un attimo, incerta sul da farsi, quando d'improvviso un pianto prende a farsi vivo nella medesima direzione. Un pianto innocente, acuto, che riporta alla mente una infanzia ormai lontana. Un pianto irregolare, interrotto ad intervalli casuali forse da dei respiri spezzati, forse da un dolore insopportabile che invero spezza il respiro. Meiko non lo sa e, sicuramente non ha le capacità necessarie per capirlo. <Sci penso io!> direbbe andando a puntarsi un pollice contro lo sterno, esattamente fra i due seni pieni e generosi di cui è stata benedetta. <Ehi! Ti shei fatto male? Shei caduto anche tu?> domanderebbe andando a muovere i propri passi verso il vicolo dinnanzi a lei. <Guarda che ti capisco eh? Gira tutto stasera> tenterebbe di rassicurare la persona in lacrime, ricercando con lo sguardo la sua figura se fosse riuscita ad arrivar nel vicolo nefasto. <Ma assai eh> [x5 kunai; x3 shuriken]

21:39 Raido:
  [Centro] La sera riserva sorprese e una di queste proviene proprio dalle neo-genin, la stessa che ha promosso questa mattina dopo un piccolo combattimento. Osservano la giovane cadere a terra con una bottiglia in mano e poco ci vuole per capire a cosa sia dovuta la caduta, è ubriaca, ha bevuto troppo. Chiude gli occhi non riuscendo a credervi, queste sono le nuove generazioni. I passi continuano svelti fino ad arrivare al capezzale della ragazza<Già...sei ubriaca, te ne rendi conto?>commenta vedendola rialzarsi, tornare in piedi dopo quella rovinosa caduta. Fa fatica a pensare che è la stessa di quella mattina, la stessa che lo ha preso in giro con una piccola tattica niente male per gli standard a cui è abituato da parte dei deshi. Non parla più, non osa dire niente di più ma un urlo scuote l'aria, un possente urlo distrugge quell'attimo di silenzio che si è andato a creare tra loro. Lo sguardo si porta nella direzione da cui proviene, una piccola viuzza poco più avanti rispetto a loro<Una caduta non provoca tali urla>pensa ad alta voce mentre inizia ad avvicinarsi al vicolo con al fianco la giovane Meiko per poi fermarsi all'entrata. La via è buia, le tenebre infestano quella parte di Kusa, difficile dire cosa ci sia dentro e quei vagiti non preannunciano niente di buono ma Meiko attira la di lui attenzione...un eroina si cela dentro di lei<Mh>. Volta lo sguardo in sua direzione mentre alzerebbe il braccio e con la mano tenterebbe di prendere il di lei colletto impedendole di andare avanti<Ferma qua. Sei ubriaca, non essere anche avventata>detto questo infila la mano nel portaoggetti estraendo un fuda vuoto senza alcuna scritta. Il pollice viene portato fra i denti, il canino va ad incidere su di esso facendo uscire un po' di sangue e, con quel sangue, va a scrivere il kanji fiamma sul fuda vuoto. Fatto questo andrebbe ad estrarre la katana dal fodere per poi arrotolare il fuda sulla punta di essa e solo allora il chakra comincerebbe a muoversi per tutto il corpo. Si muove percorrendo ogni singolo punto del corpo ma il luogo prescelto sono le mani dove va a convogliarsi nella zona degli tsubo cercando di farlo uscire all'esterno, verso la spada, farlo passare attraverso essa fino a giungere nel fuda provando a convogliare una modesta dose in esso; se ci fosse<Haiso>pronuncerebbe la suddetta parola e il fuda dovrebbe cominciare a risplendere formando una torcia con una visibilità di ben 6 metri<Ora possiamo andare>e con questo inizia ad inoltrarsi all'interno del vicolo, illuminandolo, cercando di scoprire cosa vi è all'interno. [Chk 80/80][Se fuuinjutsu semon-ka | Kanji fiamma: 6 metri di visibilità][Samehada equip][Equip: 5 tonici per il chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 10 fumogeni, armatura leggera (+8 alla resistenza), 50 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno un tronchetto, 50 kunai, 50 shuriken, 50 kunai a tre punte, 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro, 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro, 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita, 1 wakizashi sigillata in un fuda sulla parte destra della vita, veleno stordente livello S su ogni lama]

21:55 Yurashin:
  [Centro] Un susseguirsi di passi che verrebbero ostacolati da un suono acuto, secco, che spezzerebbe l'aere e ruberebbe una notevole quantità di attenzione: un grido che si diffonderebbe non poco distante da sé, infastidendo alquanto il proprio apparato uditivo. Stringerebbe appena i denti ad udire quella note così alta, improvvisamente, durante la sua ronda serale; eppure non rimarrà sicuramente inerme dinanzi a ciò. Braccia che andrebbero dunque ad issarsi, dinanzi al petto, nel tentativo di avanzare rapidamente una semplice sequenza di siglli, solo un paio esattamente, per concretizzare il primo requisito, per ottenere una migliore capacità difensiva; i sigilli scanditi sarebbero quelli del bue e del drago. E, richiamando a sé il chakra, infuso dell'affinità elementale Doton, non farà altro che produrre una nuova superficie, invisibile ad occhio nudo, che rivestirebbe il corpo del Chuunin, fornendogli così una seconda pelle, composta totalmente da terra. Questo almeno sarebbe il primo passo, la prima mossa che eseguirebbe, in quanto la fonte di quello strido sarebbe all'interno di un vicolo buio e stretto. Troppo buio, per i suoi personali gusti. Così non farebbe altro, se fosse riuscito nel proprio intento, ad agguantare con la mancina mano una delle illuminazioni poste lungo le pareti di quelle strade, una di quelle luci che renderebbero il loco più gioioso e festivo. Ottenuto tale oggetto, non farà altro che tentare d'avvicinarsi, portandosi inizialmente verso il vicolo, all'esordir di esso. <Identificatevi.> Proporrebbe, verbalmente, con una voce atona, ma dall'accento autoritario. Probabilmente brusco, ma non per questo freddo d'animo. Infatti non smetterebbe di procedere e prenderebbe nuovamente passo, ponendo il braccio sinistro leggermente in avanti, prestando attenzione a cosa si mostrerebbe dinanzi ed attorno a sé. Movimenti lenti, mentre il flusso energetico continuerebbe a smuovere l'organismo maschile, pronto ad esplodere se necessario. Iridi argentate che andrebbero a protrarsi quanto più possibile in avanti, ricercando qualcuno che assomiglia ad una fanciulla dato il singhiozzare che si avrebbe. Cosa mai troverà? [Se Chakra On][Equip.Scheda][Armatura di Terra]

Il gruppetto decide dunque di muoversi in direzione del vicolo scuro che si trova alla vostra destra tenendo conto che osservate tutti il Palazzo del Governo. Oramai siete rimasti quasi unicamente voi tre e questo dovrebbe consentirvi di vedervi e forse unirvi in quel breve cammino che vi porta all’imbocco del viale. Ognuno di voi si avvicina a modo suo. Meiko si avvicina traballando mentre Raido tenta di tenerla a freno arrivando tra l’altro ad utilizzare un escamotage molto semplice ed al contempo efficace che permetterà a tutto il gruppetto di avanzare in sicurezza, aiutato ovviamente dalla saggia scelta di Yurashin che si porta dietro una delle tante lanterne artigianali che si trovavano attaccate sopra quasi ogni muro . Vi trovate in uno spazio angusto, il suolo è tappezzato da lastre in pietra dismesse che creano avvallamenti o veri e propri buchi di pochi centimetri che risultano comunque pericolosi per un normale civile senza troppa coordinazione o per eventuali ciechi come sareste stati voi senza l’aiuto di Raido e Yurashin . Due file d’edifici vi affiancano a circa un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro lasciandovi la possibilità di camminare al massimo per coppie, rischiando comunque di farvi male contro le pareti per lo più diroccate che vi circondano. Un’odore nauseabondo ammorba i vostri ricettori olfattivi come se foste entrati all’interno di una palude dove l’acqua stagnante marcisce attimo dopo attimo. Pozzanghere più o meno profonde d’acqua vi permettono di osservarvi come se foste davanti ad uno specchio. I singhiozzi continuano e con esso il pianto infantile che proviene da una zona ancora oscura che si trova comunque a pochi metri da voi, forse una decina. Se continuate a camminare potrete notare le prime tende situate tra questa o quella rovina, lochi ove diverse persone paiono celarsi nell’oscurità, quasi impaurite dalla vostra presenza. Non v’è segno di lotta, no… non li. Avanzate, si, fatelo e vi troverete a raggelare sul posto mentre i vostri passi sfioreranno una pozzanghera unica di carminio sangue che si allargherebbe a partire da un piccolo corpino ancora girato di spalle davanti a voi. E’ un bambino, capelli biondi abbastanza lunghi ma molto sporchi che vanno ad unirsi in svariate ciocche a causa del lerciume che tutt’ora li ricopre. Veste con pochi stracci, letteralmente, stracotti bianchi uniti grazie ad un po’ di filo che lasciano scoperti parecchi lembi di pelle che si presentano a voi divorati da diverse piaghe di varie dimensioni. Tra le braccia tiene un corpo adulto ,probabilmente di donna viste le forme che si palesano a voi ma è evidente che sia senza vita, un poco per la sua immobilità ed un poco per quel colore di pelle cinereo che risplende oramai cremisi a causa delle vostre luci.[Orario fato:22.09][Turni liberi:][ 20 minuti il primo, 10 gli altri][Ambient Aperto][Per dubbi missiva Kami]

22:21 Haran:
 <Ooooooooooh, la guerra è finita, ho presho il coprifronte e stamattina ti ho> un ghigno enorme ad aprirsi sul suo viso, un dito a tentare di picchiettare sul suo braccio. <Bat> altro picchiettio. <tu> e un altro ancora <to>. Il sorrisone andrebbe ad ampliarsi, la mano a tornare sul proprio fianco se l'altro si fosse fatto stuzzicare da quel dito impertinente. <Battuto! Quindi sì, volevo festeggiare, problemi?!> Ah, se solo sapesse quanto di questa sera potrebbe pentirsi a sbornia passata... Si rialzerebbe dunque andando poi a sentire quell'urlo, le parole di Raido a dirle che no, probabilmente non si tratta di una caduta. Meiko lo osserva con le labbra schiuse in una sorta di 'o', prima di avviarsi assieme a lui verso quel vicolo. Il tentativo della ragazza sarebbe quello di entrare e capire che sta succedendo, ma qualcosa la blocca prima che possa superare l'entrata del vicolo. <NGH!> sente la gola venir stretta dal colletto della sua maglia, qualcosa tirarla alle sue spalle. Porta istintivamente le mani al collo prima di indietreggiare di un paio di passi fino a tornare al fianco dell'albino. <Ma si è fatto male...> mormora lei con una semplicità disarmante al richiamo dell'Oboro, ritrovandosi dunque ad osservare i suoi movimenti. Vede il ragazzo prendere il fuuda, macchiarlo del suo sangue senza tuttavia riuscire a capire che diavolo stia scrivendo considerando la vista offuscata. Osserva il modo in cui la carta viene avvolta attorno alla punta della sua spada e poi... <Waaah> Luce fu. E solo allora ecco che egli va a darle il permesso d'avanzare al suo fianco. Pochi passi prima di vedere una nuova luce farsi avanti, in loro direzione. <Aspè, aspè. Ci stiamo prima noi, eh?> gli direbbe con la voce ancora impastata, la lingua a schioccare sul palato mentre con una mano andrebbe come a tentare di indicare a Yurashin di fermarsi, di non avanzare. Se fossero riusciti a muoversi per primi, ecco che andrebbero ad imboccare quella via piuttosto stretta, sentendo un odore marcescente e nauseante andare ad attaccare i sensi ad ogni passo. <Bleaaaah... è disgustoso...> mormorerebbe la giovane dal verde crine portando una mano a coprirsi bocca e naso e l'altra ad afferrare un lembo della veste dell'albino. Cammina lentamente, incerta, cercando di non cadere nonostante tutto stia girando attorno a lei. Nauseante... quell'odore è nauseante. Cerca di inspirare l'odore delle proprie mani che ancora sanno di saké, ma non basterebbe questo -probabilmente- a coprire l'olezzo di morte che sale dal terreno. Se Raido avesse condotto la giovane fino allo spiazzo oltre il vicolo, ecco che allora tutto avrebbe avuto un senso. Il terreno è vermiglio, fiumiciattoli di sangue denso scorrono su quelle lastre di pietra irregolari, riconducendo al corpo d'una donna ormai morta ed al suo bambino a lei stretto. Questa visione sarebbe troppo per lo stomaco scombussolato della neo genin che, sentendolo rivoltarsi nel suo corpo, andrebbe semplicemente a voltarsi in direzione opposta rispetto a quella ove Raido e rovesciare tutto quanto ha mangiato e bevuto quel giorno nell'angusto spazio fra lei ed il muro poco dietro alle sue spalle, sulla destra, accanto all'ingresso del vicolo da cui sarebbe appena venuta fuori. <BWUARGHHHH> [x5 kunai; x3 shuriken]

22:32 Raido:
  [Centro] Al fianco di Meiko continua a camminare notando la strada abbastanza diroccata con varie pozzanghere profonde, acqua ovunque mentre l'ubriaca che è in lei continua a parlare, commentare gli eventi di quella mattina che l'hanno vista protagonista<Se vincere ti fa questo effetto, forse avrei dovuto batterti non appena hai allungato la gamba per avanzare. Un piccolo movimento e ti saresti ritrovata a terra>mette fine alla questione, va bene festeggiare ma montarsi la testa no. Le pareti, del vicolo, sono altrettanto pericolanti e lo spazio non garantisce movimenti perfetti. Una minima disattenzione e si rimane secchi. Lo sguardo va posarsi per qualche attimo su Yurashin, non gli è ancora passato il nervoso per quella faccenda ma non può mettere in piedi un altra commedia. La mano sinistra è sempre rivolta verso Meiko essendo l'unica scoordinata tra loro; non la tocca ma cerca di fare attenzione a dove lei mette i piedi e anche a dove lui stesso li mette cercando di non farsi male, cadere. Sente nuovamente Meiko andare a parlare, questa volta nei riguardi dello Yoton, intimandogli di far passare prima loro. Non bada molto a queste sciocchezze, vuole solo scoprire la natura di quell'urlo mentre la genin si appende ai propri abiti. La puzza è tanta, molto di più di quanto si possa pensare, l'odore è nauseabondo e vomitevole ma resistere fa parte del mestiere<Non pensarci>vuole, in qualche modo, rassicurare la giovane impedendole il peggio ma il peggio sta per arrivare. Si guarda ai lati notando gente impaurite nelle tende, persone che una paura priva di eguali negli occhi; nota il fiumiciattolo di sangue scorrere sul suolo e poi eccolo, un bambino, un ragazzino biondo sporco con in braccio...un cadavere di donna. Lo sguardo permane fisso sul giovane, non bada al vomito di Meiko anche se<Un Oboro non può permettersi debolezze di questo tipo Meiko>si rivolge a lei usando il nome del suo clan, cosa vuol dire? Non da spiegazioni in merito ma i passi proseguono andando verso il ragazzino. Forse è suo il pianto ma il grido, il grido deve essere della donna<Chi è stato?>chiede al ragazzino andando a piegare le ginocchia per mettersi al di lui fianco<E' tua madre?>chiede cercando di scrutare il volto del bimbo. [Chk 80/80][Fuuinjutsu semon-ka | Kanji fiamma: 6 metri di visibilità][Samehada equip][Equip: 5 tonici per il chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 10 fumogeni, armatura leggera (+8 alla resistenza), 50 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno un tronchetto, 50 kunai, 50 shuriken, 50 kunai a tre punte, 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro, 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro, 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita, 1 wakizashi sigillata in un fuda sulla parte destra della vita, veleno stordente livello S su ogni lama]

22:37 Yurashin:
  [Centro] Non sarà l'unico che si è avvicinato a quel vicolo, notando come una seconda luce, forte e limpida, si presenterebbe al cospetto dello Yoton, il quale potrà riconoscer facilmente uno dei due individui dinanzi. <Salve Raido-San.> Vocifererebbe in direzione dell'Oboro, osservando per qualche frangente la figura femminile che gli sarebbe accanto. Si sarà già annoiato della Konohana oppure la ragazza sarebbe lei, sotto mentite spoglie? Ma questi pensieri sono così temporanei, provvisori, rispetto a quello che potrebbe avvertire, sotto le proprie narici, avvertendo il pungente quanto fastidioso odore che andrebbe ad estendersi. Farebbe passare prima il duo, per poi avanzare dietro di loro, ad un paio di metri di distanza, prestando doverosa attenzione. Ora dovrebbero avere un buon campo visivo e potranno gustarsi la scena che si presenterebbe: quel bambino biondo, di spalle, con un vestiario povero, che andrebbe a stringere tra le proprie braccia una figura umanoide, di sesso femminile. Osserverebbe il tutto, ogni particolare ed ogni sfumatura di quella situazione; e probabilmente è mediante la propria concentrazione, che potrà salvaguardarsi dalla ragazza presente, la quale si volterà per vomitare. Il figlio di Kiri si limiterebbe a mobilitare passo in direzione opposta, in modo tale da non venir coinvolto da quella tecnica segreta, se così possiamo definirla. E sarebbe l'Oboro a presentarsi al ragazzino, abbassandosi di lato al bambino, chiedendo quelle domande ovvie, ma essenziali. Eppure il Custode andrebbe a preferire guardarsi attorno, muovendo solo qualche altro passo, per poter trovare qualche indizio maggiore. E poi? Andrebbe quasi a poggiare al suolo quella luce, per avere momentaneamente le braccia libere, le quali vanno a protrarsi nuovamente dinanzi al proprio corpo: sigillo caprino, mantenuto. Onda di chakra che andrebbe ad essere rilasciata, come un radar, nel tentativo di estendere la propria percezione e cogliere le fonti di chakra, attive e passive, nelle strette vicinanze. Riuscirà a coglier qualcosa di interessante da questa nuova mossa? [Chakra On][Equip.Scheda][Armatura di Terra][CDF- Percezione del Chakra]

Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Il bambino rimane li, seduto in maniera scomposta al terreno mentre singhiozza disperato carezzando tremante i sottili fil di seta color pece che adornano il volto della ragazza tutto sommato giovane che accoglie in grembo. Non v’è sguardo per voi che però ne sentite mille estranei perforarvi la schiena in quanto ad intensità. Non esiste nulla in questo mondo che regga il confronto con il dolore che vedete davanti ai vostri occhi. < Tic-tac> passano i secondi, forse sono minuti ma infine il piccolo riesce a controllarsi andando inoltre a stropicciarsi gli occhi con la mancina così da poter tornare a parlare mettendo a fuoco i vostri volti <è- è mia sorella> socchiude le palpebre mentre calde lacrime di puro cristallo creano invalicabili solchi sul volto dalla pelle distrutta < Sono loro…> sospira pesantemente < Stanno nascosti tra la gente… sono in mezzo a noi e voi non li vedete… > deglutisce un groppo di saliva mentre comincia a guardarsi intorno palesemente spaventato < è incominciato tutto quando è finita la guerra… hanno iniziato a spuntare di notte, in gruppi> un singhiozzo ne blocca le parole in bocca < prendono tutto quello che abbiamo e se proviamo ad opporci… se proviamo ad opporci ci uccidono. Nessuno fa caso a noi, nessuno di è interessato quando le cose andavano bene, figuriamoci ora che l’intero Villaggio è in crisi. Sono mercenari, sciacalli… e vogliono portarsi via anche la nostra anima > un brivido di freddo che percorre le membra del piccolino prima che ritorni a piangere calde lacrime per la morte della sorella. Capite da soli che non otterrete altro da quel poveretto e l’unica possibilità è quella di andar via prima che qualcos’altro di brutto vi accada. Sentite mormorii nel buio mentre gli sguardi che sentite addosso oramai son vicini, tanto che ne sfiorate a volte le iridi stesse. Raido, prima di andartene troverai un piccolo pezzo di stoffa grigiastra recante una parte di un sigillo rosso, un sigillo che hai conosciuto bene da quando sei giunto a Kusa. Juzuochi, non è ancora finita.[Orario fato:22.09][Turni liberi:][ 20 minuti il primo, 10 gli altri][Ambient Aperto][Per dubbi missiva Kami][End]

23:18 Raido:
  [Centro] La risposta alla propria domanda arriva prima del previsto e non è niente di buono. Una ragazza morta e qualcosa nel buio si muove. La gente continua ad osservarli, a scrutarli mentre il bambino continua a parlare su ciò che è successo e poi ecco che lo vede; per terra, un pezzo di stoffa con un sigillo fin troppo conosciuto. La sinistra si allunga andando a prenderlo, lo stringe nella mano<Ti prometto che tua sorella sarà vendicata. Kusa ha sofferto abbastanza>una decisione decisa e sofferta allo stesso tempo. Adesso, ora, non può andare a Konoha con Kaori, c'è troppo da fare ancora, Kusa non è sicura, è in pericolo e qualcuno deve proteggerla<Meiko, andiamo>direbbe alzandosi senza guardare indietro. Si avvia per la stradina eseguendo gli stessi passi. Ora più che mai deve preservare la pace della sua nuova casa, la Juzuochi ha vissuto abbastanza. [Chk 80/80][Fuuinjutsu semon-ka | Kanji fiamma: 6 metri di visibilità][Samehada equip][Equip: 5 tonici per il chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 10 fumogeni, armatura leggera (+8 alla resistenza), 50 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno un tronchetto, 50 kunai, 50 shuriken, 50 kunai a tre punte, 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro, 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro, 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita, 1 wakizashi sigillata in un fuda sulla parte destra della vita, veleno stordente livello S su ogni lama][END]

23:20 Haran:
 Non pensarci... mica facile! Il suo stomaco sta gridando pietà, tutto quell'alcool è stato troppo per il suo fisico ed ora quell'odore nauseabondo si rivela troppo per il suo olfatto. Non appena arrivano all'esterno del vicolo l'odore sfocia in tutta la sua prorompenza rivelando persino la sua stessa fonte. In altre circostanze avrebbe prestato più attenzione a quanto stesse accadendo, sarebbe stata perfettamente sobria e capace di intendere e di volere. Ma adesso non è nessuna di queste cose e perciò si ritrova ad abbandonare la presa sulla veste dell'Oboro per lasciar fluire quel veleno che le corrode la gola in un getto violento. Tossisce, si scosta i capelli, sente gli occhi lacrimare e il calore che finora ha permeato il suo corpo andare a mutare in un freddo improvviso. <Diamine...> un sussurro roco, spezzato, al termine di quell'atto liberatorio, la voce ora meno biascicante, meno acuta. Più sua. Parte della sbornia par aver abbandonato il suo corpo assieme a quei liquidi ma i suoi sensi permangono confusi, sfuocati. Solo la sua mente par ora farsi più lucida grazie al dolore che le ha graffiato la gola riportandola ad uno stato di pseudo ragionevolezza. Insomma... più o meno. Il tempo di fare un paio di respiri -non propriamente salubri- ed ecco che andrebbe a rialzarsi tornando in posizione eretta, il manicotto sinistro a venir passato sulle labbra per pulirle delle ultime tracce di vomito rimaste. <Buon per loro guarda> andrebbe a rispondere alle parole dell'albino sentendo la gola ardere, consumata da quell'acidume che brucia ogni cosa. Andrebbe solo ora a volgersi, a puntare lo sguardo annebbiato dalle lacrime dello sforzo verso le figure al suolo. Sono tutti attorno ai due corpi, la ragazza è piuttosto debilitata, ma sicuramente più stabile di poco prima. Muoverebbe qualche passo con fare incerto, lento, andando a raggiungere il fianco dello spadaccino per meglio osservare quel bambino. Sente la sua voce, le sue parole e lo sguardo non può fare a meno che scorrere tutt'attorno, verso quelle ombre che s'affacciano dalle tende, dalle case. Un brivido freddo le risale la schiena, la colonna, nulla a che fare con la sbornia o con il malessere fisico appena affrontato. E' paura. E' inquietudine. Non puoi affrontare ciò che non conosci e ciò che non conosci può sempre sorprenderti. In bene. O in male. <Se... se non hai una famiglia> la voce andrebbe ora a fuoriuscire roca dalla sua gola, raschia la carne dolorosamente. Si volgerebbe verso il ragazzino, si chinerebbe faticosamente sulle gambe andando a fletterle, i glutei quasi a toccar terra. <Puoi venire con me> La sua mano andrebbe ora a porgersi appena verso quella del biondino, l'espressione affaticata, un po' sudata, ma seria. <Abbiamo un letto in più e del cibo caldo, anche se non è molto. Ma è già qualcosa se non hai nessun altro con te> Una proposta forse inaspettata per una personalità briosa e schietta come la sua, lei che par non interessarsi a nulla, in genere, che non sia se stessa. Ma sa bene cosa voglia dire non avere una famiglia, no? Esser cresciuta da qualcuno che ha avuto pietà di lei. <Ti va?> ed a quel punto avrebbe atteso o il ritorno a casa, magari da dei genitori, del bambino, oppure che lui avesse acconsentito a seguirla, a venir con lei. In ogni caso, qualunque fosse stata la scelta del fato, la sua prossima mossa sarebbe stata andare a casa. [End]

Un grido proveniente da un vicolo secondario porta questo gruppetto eterogeneo a formarsi. I tre indagando scoprono tramite un bambino che ha perso la propria sorella che ultimamente degli sciacalli stanno derubando i pochi beni rimasti agli sfollati della Guerra.

Commenti: Bravi tutti e tre. MI è piaciuta molto Meiko che è rimasta coerente con la prima azione andando a giocarsi tutti i malus del caso senza che vi fosse il bisogno che io la indirizzassi. Raido e Yurashin, mi è piaciuta l'idea del fuoco( anche perchè se no vi prendavate dei parciapiedi in testa. Per il resto siete stati tutti coerenti e la cosa mi è piaciuta. NOn mi dilungo più di tanto che era un ambient semplice.

Meiko: Il bambino verrà con te a casa e li rimarrà nonostante il primo mese resterà diffidente e poco propenso al dialogo
Raido: Hai un pezzo di stoffa con una parte dello stemma dei Mercenari|


Non è stata una serata ispiratissima quindi per dubbi ed errori son qui. Se avete delle gravi rimostranze andate dal CM! See ya soon!