Esame Genin Meiko - Teorico

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Il sensei è già in classe. Le luci sono accese, i banchi posti ognuno a un metro dall'altro, sia lateralmente che avanti e dietro. Su ogni banco c'è un foglio capovolto e una pena nera. Non serve il chakra ma sappia che sei in ritardo di 5 minuti.

09:50 Haran:
 <Cazzo...> stringe appena i denti mentre, a passo svelto, va a muoversi per le vie di Kusa in direzione dell'Accademia. Di tutte le volte che avrebbe potuto tardare, proprio oggi doveva metterci quel quarto d'ora in più per svegliarsi? Anche lavandosi e vestendosi di tutta fretta saltando la colazione non è proprio riuscita ad arrivare in orario. L'orario previsto per l'inizio dell'esame risale a cinque minuti prima e lei sta varcando soltanto adesso la soglia dell'edificio. Il fiato corto, la chioma smeraldina a ricadere leggermente smossa e spettinata alle sue spalle, le gote infiammate per lo sforzo della corsetta fatta fino a lì. Ricerca sulla bacheca l'aula dell'esame mentre con le mani va a raccogliere i capelli sul capo sistemandoli in una alta coda di cavallo. Caldo, troppo caldo. Nonostante l'autunno inoltrato il sole è alto in cielo e le temperature non sono così fredde come avrebbero dovuto essere. Indossa una maglia a collo alto e senza maniche che le ricopre il busto ed il seno prominente, nera. Un paio di pantaloncini verde scuro le coprono la vita fino alla parte superiore delle cosce mentre gambe e braccia sono ricoperte di manicotti e scaldamuscoli scuri. Dei pratici calzari ninja fan sfoggio di sé ai suoi piedi mentre, individuata l'aula, si dirige con una nuova corsa verso di essa. Ripercorre il corridoio, svolta a destra ed eccola lì. Andrebbe a varcare la soglia della classe fermandosi solo oltre di essa, il fiato corto e il busto appena chinato in avanti con le ginocchia flesse, le mani poggiate su di esse. <B-Buon...> Niente, non ce la fa. <Buongiorno sensei> Anf anf. <Scusate il ritardo> Come se a nessuno sia mai successo di ritardare qualche minuto. Mpf. I banchi sono tutti piuttosto separati fra loro per l'aula, solo il suo posto è ancora vuoto. “Merda” penserebbe stringendo le labbra e, se il sensei gliel'avesse permesso, ecco che sarebbe andata a sedersi dietro all'unico banco libero rimasto, lo sguardo a soffermarsi istintivamente per un istante su quel foglio girato sul banco. La prova della verità, insomma. Per lo meno non hanno ancora iniziato, forse le è andata meglio di quanto avesse sperato. Avrebbe atteso, a quel punto, una qualunque parola, un qualunque segnale che potesse dare il via all'esame.

Il sole splende sul villaggio dell'erba ma il vento freddo dell'autunno non fa altro che aumentare rendendo quei piccoli raggi solari inutili. Kusa sta venendo ricostruita molto lentamente e tutti gli abitanti sono al lavoro mentre all'accademia si continua a svolgere la normale ruotine. I sensei spiegano, esaminano...soprattutto esaminano ed è quello che sta per succedere, oggi, alla giovane Meiko, in ritardo per la sua prova d'esame. L'aula è la B-12 dove al suo interno vi è un sensei abbastanza impaziente<Buongiorno? Ti pare questa l'ora di arrivare? Tardava un altro minuto ed eri fuori>la sgrida per quel ritardo mentre la osserva andare a sedersi. La porta viene chiusa<D'accordo. Su quei fogli ci sono le domande dell'esame e avete 30 minuti per rispondere a tutte nel miglior modo possibile, intesi?>meglio essere chiari fin da subito<Ah, se vi scopro a copiare, non solo verrete bocciati ma farò in modo che ripetiate tutto il percorso accademico>si siede sulla sedia dietro la cattedra andando a guardare l'ora sul proprio orologio<Cominciate>e così l'esame può avere inizio. [Esame][Solita cosa. Aspetta le domande dopodiché hai 30 minuti per rispondere][NON azionare]

Ora inizio 10:00. Ora consegna 10:30

Fare end di consegna

10:27 Haran:
 Stringe i denti, Meiko, impedendosi di rispondere a tono all'insegnante. “Calma Meiko, calma. E' solo frustrato. E' un uomo così debole che invece di andare in missione deve stare a spiegare in classe.” Si limita a chinare appena il capo in segno di scuse e va a sedersi al banco. Ascolta gli avvertimenti dell'uomo, le spiegazioni e le minacce. Non ci tiene affatto a ripetere tutto il percorso accademico ma in ogni caso dubita fortemente ch'egli sia capace di far accadere una cosa simile al solo fallimento d'un test. Sarebbe ridicolo! Respira a fondo lei cercando di rimanere calma, di concentrarsi e di ricordare tutto quanto ha dovuto apprendere per quelle aule. Se dovesse tornare a casa con un risultato insufficiente sa già che sua nonna sarebbe capace di prenderla a mattarellate in testa fino a quando non fosse riuscita a recuperare. Il test ha finalmente inizio e la giovane dal crine color smeraldo s'affretta a voltare il foglio e leggere le domande. Tira silenziosamente ed internamente un sospiro di sollievo: sembra piuttosto semplice. Inizia dunque a rispondere alle varie domande nel modo più esauriente e al tempo stesso conciso possibile, estraniandosi dal resto dell'aula. Capo chino sul foglio, matita che corre e poi... nulla, è già finito. E si è dovuta pure svegliare di fretta per quelle cinque domande. Che vita infame. Rilegge le risposte scritte fino a quando il tempo a disposizione non termina e, una volta finito l'esame, si alza col foglio fra le dita per consegnarlo all'insegnante. Una occhiata truce a puntarsi sul viso dell'uomo mentre, a testa alta e passo fiero, si dirige infine verso l'uscita della classe. <E questa è andata.> [End]

Meiko affronta l'esame teorico

Note: Niente da dire, sei stata ottima. Passi al pratico