Ombre nell'Ombra

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00:52 Hisamaru:
  [Centro di Konoha] Una notte placida. Un silenzio dolce e quasi sinistro. Lo stesso che accompagna il movimento silente del Deshi Hisamaru. Da non molto ritornato a casa, nella sua terra natale. Giusto oggi ha concluso la sua prima missione. Abbastanza placida. Parliamo solo di qualche intoppo, ormai lasciato alle spalle. La sua dura e velata faccia è difatti guarita. Gli occhi rosso fiammante scorrono liberi nei dintorni. Passano sui grandi volti di pietra, ossia i cake del passato, complrtandosi verso la volta scura della notte e la strada percorsa sena remora alcuna. Le due mani si trovano rispettivamente nelle tasche apposite. Il busto è dritto, mostrandosi vigoroso. Scarpe chiuse per lui. Una sorta di paio di stivaletti che lascia spazio ad un pantalone anch'esso nero, ben elasticizzaro, e che a primo impatto sembra scomodo quanto logoro e tagliato. Il tutto si chiude con una maglietta di una tonalità più tenue di nero. Finta pelliccia probabilmente < Umpf. > Sbuffa il corvino, lasciando che la cappa distrutta che porta con sè gli veli sin sotto il naso. Sopra le sopracciglia una bandana rosso sangue al pari della mantella ben salta quelle sue spalle. Sembra un sopravvissuto. Un guerriero perfetto e logorato dal tempo. La sua volontà del fuoco lo tiene sveglio. La notte gli va stretta..

00:58 Furaya:
  [Centro | Via Principale] Chi volete che vi sia lungo le vie Principali del Villaggio a quest'ora così tarda? Se non proprio la Consigliera che - dannato sia il suo lavoro - sta or ora tornando al Quartiere Nara? Ha fatto gli straordinari. Nei dintorni della Magione, ad ogni modo, vi ha lasciato una delle sue Copie. Altre sono disseminate tra Mura Esterne, Quartiere Nara - dal momento che non c'è stata finora -. Quella al centro è scomparsa quando lei vi ha messo piede. In quanto Generale Anbu, deve anche tenere sotto controllo il proprio Villaggio. Lo faceva già prima, quando durante la Guerra di Ryota si sentiva in obbligo a dare una mano a chiunque, solo perché lei condivideva lo stesso sangue con Ryota. Gli occhi azzurri, in tal momento, spaziano da un punto all'altro della stessa via. Ogni senso è allerta, anche ora che, teoricamente, non ve ne sarebbe bisogno. Ma è pur sempre notte. Però, chi oserebbe mai alzar le mani sulla Consigliera del Villaggio, dentro Konohagakure stessa? Il delirio. Indossa uno Yukata corto, di base nero, con vari fiori di ciliegio disegnati lungo tutto il tessuto, a partire dalla base, sino a salire alle spalle. E' chiuso in vita da una cintura, abbastanza larga, al centro della quale - nella zona posteriore -, vi è la Katana posta trasversalmente, in modo tale che non le dia alcun fastidio. Le maniche lunghe coprono sia i vambraci di metallo, sia i Fuda su entrambi i polsi, all'interno dei quali ha sigillato la Falce - a destra - e la Naginata - a sinistra -, entrambe avvelenate. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja neri, alti fin sotto le rispettive ginocchia e rinforzati in metallo. I capelli - corti, neanche arrivanti al collo - son spettinati sulla sommità del capo. In compenso, stanno ricrescendo. Il coprifronte è tenuto attorno al collo, coprendo la giugulare con la placca metallica. Attorno alla coscia destrorsa, ha la Tasca Porta Kunai e Shuriken. Passeggia, tranquilla. Il silenzio della notte, di per sé, è un grande aiuto, soprattutto per lei che dorme ben poco. Chakra, ovviamente, attivo, dal momento che - data l'esperienza - è conscia del fatto che i nemici non aspettano che tu attivi il Chakra per attaccare. [Chakra ON]

15:49 Hisamaru:
  [Centro di Konoha] Incalzante è il ritmo del suo spostamento. Trasportato da intenzioni ignote invero, lasciato unicamente in balia di se stesso e di quell'aura così cupa che si porta dietro. Progenitore di un Io completamente risvegliato al seguito di un richiamo da parte della sua volontà assopita. Ancora rimembra quelle immagini come se persino in quel momento gli stiano passando di fronte agli occhi semichiusi. Il rosso dell'iride scandisce lo spazio, mentre il silenzio è interrotto solo dal rumore della suola che tange la litosfera. La cappa logora e scarlatta viene smossa da una lieve brezza che spira tra le strade. La chioma viene scomposta e ondulando libera il viso dal suo solito occludimento parziale. Lo spigoloso zigomo è rilassato, così come le sue labbra che non sembrano volersi dischiudere < ... > O quasi, giacché un pensiero impellente si vuol palesare solo a se stesso al momento < Potrò mai essere perdonato? > Una domanda carica di una tristezza elevata. Mogio, il suo incedere va scemando, e la marmorea albina figura si arresta. Le spalle scrollano e il destrorso braccio si alza a palmo aperto. Lo stesso viene posato sul viso, andando per la maggiore a coprirlo. Il collo si china sul fronte e parte delle nere ciocche ricadono sul medesimo versante. Il polso si muove e massaggia quasi la pelle, come se avesse una forte emicrania e stesse cercando di scacciarla < ...Maledizione. > Espira duramente dal naso, riprendendo il passo. Alla cieca in effetti. Cosa che irrimediabilmente lo porterà sulla strada di un passante. Uno decisamente importante invero. La vomitalava.

16:17 Furaya:
 Cammina a passo celere, poiché s'è fatta comunque una certa ora. La colonna vertebrale è ben diritta, gli occhi spaziano da un punto all'altro della via, almeno finché non si posano su una figura quasi-- lugubre? Aggrotta un poco le sopracciglia, stranita dal vedere qualcuno per le vie del villaggio. Sospira, sollevando il braccio manco e passando le dita tra i pochi capelli che sul capo. Le arrivano più o meno all'altezza del collo. Riabbassato il braccio, considerando che gli occhi mai si son tolti dal volto del Kyoden, la Nara va ad aprir bocca. Facendo vibrare le corde vocali, pronuncia singole parole, ben specificate. < Salve. > Solitamente, son gli altri a salutare lei, ma anche così non è male. Una volta ogni tanto non la riconoscono. < Cosa ci fai-- in giro a quest'ora? > Il capo viene leggermente flesso verso la spalla manca, per osservarlo meglio, ovviamente dal basso, data la minuta statura della Consigliera del Villaggio. Un volto ben noto il suo, per quanto si senta sfigurata(?), avendo pochi capelli, rispetto a quando - fino a non molto tempo prima - le arrivavano a metà schiena. Seppur non sia un incarico prettamente di "Furaya", in quanto non è nei panni di Gekido, si interessa comunque della sicurezza di Konohagakure. In fondo, i Portoni son aperti. Potrebbe entrare chiunque, da fuori. [Chakra ON]

16:27 Hisamaru:
  [Centro di Konoha] La flebile luce lunare illumina pensieri e loco. Le figure che lo popolano sono a malapena due. Rispettivamente la consigliera e il Kyoden. Il secondo, sarà immancabilmente tratto alla realtà dalla voce della prima < Mh? > Una lieve scossa lo riprende dal torpore. La mano destrorsa viene allontanata dal viso, in modo che gli occhi possano tornare perfettamente a svolgere la loro principale funzione. Ambedue le inferiori leve si fermano, lasciando che il movimento si annulli. Qualche attimo vien speso dalle palpebre per dischiudersi al meglio, lasciando filtrare quella luce rubina delle retine sulla appena incontrata < ... > Sentenzia con un silenzio il suo incontro inaspettato, ancora una volta lasciandosi andare in una tempistica lemme quanto poco rassicurante < Salve... > Sibilante, seppur il tono caldo non mette affatto in agitazione. Par quasi rimembrare quella calma che si prova quando si è circondati dalle persone che si amano, seppur sia segnata al contempo da una punta di malinconia < In realtà... Non lo so neanche io... > Scrolla le spalle, liberando un respiro pesante come un grave. Le ciocche corvine vengono smosse con un veloce movimento del collo, che torna dritto, atto a fissare Furaya da quei centimetri in più che si ritrova rispetto alla donna < ...A dirla tutta, sono appena tornato al villaggio dopo molto tempo. > Con un gesto amplio della mancina leva superiore indica il loco in sé < Mi sento un po spaesato a dirla tutta. > Manca effettivamente da molto tempo < Tu invece? > Inarcando la schiena, drizzando il petto < Come mai gironzoli? > Una domanda soltanto per lei.

16:52 Furaya:
  [Centro | Via Principale] Si ferma a circa due metri di distanza da Hisamaru. Non distoglie lo sguardo, bensì ne ascolta il dire. Lo squadra dalla testa ai piedi. A conti fatti, non è malaccio. < Da dove vieni? > Chiede, sbattendo le palpebre. Teoricamente, sta facendo troppe domande. < Solitamente, mi assicuro che chi entra nel Villaggio non sia un poco di buono. > Si stringe nelle spalle, mentre alza il braccio destrorso, affinché possa rivolgerlo in sua direzione. Palmo aperto, dita tese e distanti tra loro. < Il mio nome è Furaya Nara. > Nome che dovrebbe essere conosciuto anche fuori - in parte - dove ha potuto dirigersi. Tuttavia, se l'altro manca da tanto - roba come più di quattro anni - è altresì normale che non si ricordi assolutamente né sappia chi sia lei. Ma non se ne fa cruccio. Vuol solo sapere chi ha davanti e perché è lì a quell'ora. Sembra chiaro. E' il proprio dovere. < Da quanto manchi? Se vuoi-- Posso aiutarti. > Si rende disponibile, come spesso fa, anche solo per poter capire se possa fidarsi da lui. Fa tutto parte del gioco. < Io sto semplicemente tornando a casa. Inoltre, non credo tu debba preoccuparti per me. Semmai, il contrario. > Effettivamente, lei sa difendersi piuttosto bene da attacchi nemici. Anche se ha una guardia del corpo che la segue a distanza - della quale si è accorta, ma che non decide di sbolognarsi di dosso -. Tutto è utile. Inoltre, per esser un Generale Anbu, bisogna anche avere una certa forza, una certa tattica. Ovviamente, per chi sa chi è lei. Ma, considerando che lo stesso grado negli Anbu deve rimaner celato, poco importa. < Ho lavorato finora per garantire al Villaggio protezione e sostentamento. > Non mente, giacché è ciò che fa in Magione, in assenza dell'Hokage o, comunque, anche quando c'è. Attende, infine, una qualche risposta da Hisamaru, magari anche soltanto un nome e una motivazione. Non le importa che accetti o meno il suo aiuto. Potrà andare a dormire quanto prima, in caso. [Chakra ON]

17:10 Hisamaru:
  [Centro di Konoha] La distanza che li separa non è molta. Lascia la possibilità di avvicinarsi ulteriormente, ed al contempo di lasciarsi ulteriormente ad altri convenevoli. In primo luogo l'osservazione. Lascia correre difatti l'attenzione sulla donna. Dalla sommità del capo sino alle punta dei piedi, almeno un paio di volte prima di fermarsi sul volto, in modo da poter continuare il discorso nel migliore dei modi. Seppur si tratti di una cosa impari, essendo il proprio velato da chioma, cappa che occlude le labbra e fascia rossa che vela la fronte < Come ti dicevo, sono di questo villaggio > Ripeterebbe pazientemente, avvicinandosi imperale verso la donna, seppur con il semplice intento di ricambiare il gesto cordiale e stringerle a sua volta la mano < Immagino siate una sentinella, se controllate le entrate. > Abbozzerebbe la sua teoria, completando così il saluto, unendo i due palmi. Pochi frangenti, prima di ribassare il braccio e porlo al pari del gemello lungo lo snello fianco. La distanza ora dovrebbe essere decisamente minore per forza di cose, e ben più particolari possono saltare all'occhio < Io sono Hisamaru Kyoden. > Serenamente, completa indi la presentazione in toto. Ovviamente non conosce la donna che gli si è parato di fronte, essendo mancato dalla terra natale ben più di < Sette anni. Molto tempo in effetti. > Ammetterebbe con quella solita punta di malinconia. La stessa che potrà essere letta negli occhi per qualche attimo, prima che si possa procedere con il discorso < Non mi preoccupavo a dirla tutta. > Ammette < Se viaggiando ho imparato qualcosa... Una delle nozioni più importanti che ho ricevuto è che spesso vi è un motivo per ogni cosa. > In sostanza, vorrebbe dire che se costei gironzola a quest'ora, non vi è nulla da temere. Avrà i suoi motivi. Lui stesso sta ormai intraprendendo la via del ninja. Il suo interesse è quello di arrivare a proteggersi ben meglio di come ha fatto in tutto questo tempo. Ma non solo, alla luce di quanto successo, impiegherà la sua capacità per ben altro < Mi farebbe comodo un po di aiuto in effetti > La man dritta verrebbe portata alla nuca. Lievemente in imbarazzo forse? < Vorrei prima di ogni cosa farti una domanda > Criptico < Seppur immagino tu sia stanca. Questione di poco tempo > Velocemente, mette in chiaro la cosa < Nella foresta della morte... > Inizia con un nome tutt'altro che rassicurante < ...Qualcuno ha mai avuto delle...VISIONI? > Gli occhi si aprirebbero, fulminandosi dentro quelli altrui. E' ancora frastornato da quanto visto. Che sia per questo che stia arrancando di notte? Decisamente si.

17:32 Furaya:
 Stringe la mano altrui, sancendo quella presentazione. < Ho sentito. > Ribatte, riferendosi al fatto ch'egli è di Konohagakure. < Ma, non avendoti mai visto, mi son chiesta solo chi fossi. Gironzolo spesso per il Villaggio-- > Una scusa innocente. In realtà, son le Copie a gironzolare e non propriamente lei, tuttavia avendo una connessione telepatica, vede ciò che vedono loro. Dunque, è quasi sempre informata su quel che accade all'interno delle Mura di Konohagakure. Si stringe nelle spalle, con le labbra a piegarsi in un piccolo quanto innocente sorriso. Una volta ogni tanto, non fa male a nessuno, per quanto vada a scemare nel giro di ben pochi secondi. < Ad ogni modo, non sono una Sentinella. Sono la Consigliera. > E' una delle poche volte in cui deve presentarsi a sua volta, con la nomina che gli è stata data. Almeno, il ragazzo non si comporta come Kajitsu, la quale la venera e la segue. Sta pensando di promuoverla a provetta Stalker. < Ed è mia preoccupazione assicurarmi che i Cittadini non corrano alcun rischio. > Sarebbe compito dell'Hokage e anche della Polizia. Sospira, andando a piegar le braccia sotto il proprio seno. La massa corporea viene suddivisa tra le due leve inferiori. < Posso immaginare. Quantomeno, ti sei scampato le ultime guerre. O hai partecipato all'ultima? In fondo-- Ha preso vita in quasi tutte le terre Ninja conosciute. > Ammette, ma - ad ogni modo - è una domanda futile, sicché, se l'altro si trova davanti a lei, vuol dire che è sopravvissuto di sicuro. < Già. > Ribatte alle di lui affermazioni, annuendo con la testolina un paio di volte. < E di cosa ti occupi? > Le sembra un po' cresciuto per la carriera Ninja, ma chi lo sa? Ha visto anche Anziani riprendere quella via che avevano lasciato. < Dimmi pure. > Sbatte le palpebre, aspettando che quegli possa rivolgerle le domande di cui ha bisogno d'una risposta. Cerca di aiutarlo come può. < Non ti preoccupare. Tanto, non dormo quanto dovrei in ogni caso. > Ridacchia sommessamente, ascoltando quanto le vien chiesto. < Visioni? > Ci rimugina su. < A dire il vero-- > Lei le Visioni le ha ovunque. < --ho visto cose strane provenire sia dalla Cascata dell'Epilogo, sia dalla Foresta, sia dai Monti Ardenti. > Si stringe nelle spalle. < Ma sarà la mia fervida immaginazione. Saranno state Illusioni di qualcuno. > Scrolla le spalle, non del tutto convinta. < Perché, cosa hai visto nella Foresta? > Chiede, curiosa. [Chakra ON]

Bacio bacio bacio

18:22 Hisamaru:
 Non spiccica mezza parola, piuttosto aspetta che sia l'altra a sbloccare la situazione con le sue. Le quali giungono ben presto e con una certa sicurezza. Un interesse difatti si leva quando l'altra si presenta con la sua effettiva carica < La consigliera? > Sfarfallano le ciglia, decisamente colpito. Man dritta che si porta all'orlo della mantella, abbassandola in modo da poter palesare anche le labbra. Il grado che costei occupa, sommatosi al suo attuale compito dovrebbero combaciare < Ora capisco... > Le labbra vengono inumidite velocemente, decisamente sorpreso < ...Immagino facciate un buon lavoro. > Scrolla le spalle. Per ritrovarsela a quell'ora intenta solo in quel momento a tornare alla propria dimora... Gli basta fare due più due per poter asserire quanto detto in precedenza < Non ho partecipato alla guerra. > Ammette, annuendo piano < Ad essere precisi, ho partecipato come ombra. Velato, fuori da tutto. > Un innocente insomma. Senza contare che ipotizza che i suoi genitori siano deceduti proprio per mano del conflitto che si è consumato < ... > Ignora volutamente la domanda sulla propria occupazione, soffermandosi piuttosto sul seguito < Ho visto delle immagini nitide, sembravano decisamente vere > Ammette, socchiudendo gli occhi e portando la mancina a stringersi in un pungo < Giovani, anziani, bambini, donne e uomini tutti di questo villaggio mi sono apparsi in continui flash! > Lo sguardo non si sposta da quello altrui < Molti erano bisognosi. Cercavano aiuto. > La dritta si alza, e senza tangerla, si fermerà ad altezza ventre altrui < Ed ho sentito una strana sensazione... > Schioccano le labbra, servendosi di una pausa per riorganizzare le idee < Un fuoco. Una sensazione di calore e calma. > Ritrae il braccio a sé < Era così strano... > Scuote il capo < ...Credo che mi servirà solo una dormita. > Ammette, non volendo apparire per un mollaccione di sorta < Ascolta, sapresti dirmi un luogo per alloggiare? > Espira amaramente. Nei giorni che seguiranno si impegnerà a ritrovare la dimora dei suoi genitori, sempre che sia ancora libera. Ma questa sera, sarà abbandonato alla Vomitalava.

01:01 Furaya:
 Le labbra si piegano in un piccolo sorrisetto. < Già. > E poi, sentendo quanto viene espresso successivamente, ribatte: < Questo non posso dirlo io. > Non si vanta quasi mai di quel che fa. Il capo vien mosso dall'alto al basso. Annuisce, ascoltandone le parole relative alla guerra e a come quest'ultimo non abbia partecipato affatto. < Son contenta che tu non abbia partecipato. In quella Guerra, son morte un sacco di persone. > Si stringe nelle spalle, abbassando lo sguardo verso il terreno. Ha perso la vita suo fratello, tra tutti. Scuote lievemente il capo, poiché preferisce non ricordare affatto quegli insulsi dettagli. Memorie vecchie di tre anni che vorrebbe aver già dimenticato, pur consapevole che qualcosa del genere, forse, non accadrà mai. La Guerra verrà tramandata di generazione in generazione, proprio per non esser mai perduta. Ascolta, rialzando lo sguardo in sua direzione, la spiegazione secondo la quale, all'interno della Foresta della Morte, abbia sentito - anzi visto - qualcosa. Deglutisce un grumo di saliva, sfarfallando le ciglia. < Potrebbe anche essere stata suggestione; potresti aver bevuto, inalato qualche sostanza presente nell'aria della quale non ti sei reso conto. > Non è poi così utopistico. < Oppure sì-- Avrai soltanto bisogno di una dormita. > Scrolla le spalle, certa che non sarà niente di grave. < Non molto distante da qui, c'è una locanda. Se vuoi, ti ci accompagno. Devo prendere quella strada per tornare al Quartiere Nara. > Ebbene, qualora l'altro accetti, s'avvierà con Hisamaru verso la presunta locanda, prima di dileguarsi dalla scena, diretta verso la propria dimora. [END]

Hisamaru e Furaya s'incontrano per caso al Centro.
Discorsi vari, atti a capire se il ragazzo sia impazzito o se sia normale sentire voci nella Foresta. Infine, lei l'accompagna ad una locanda dove poter passare la notte.