Buon Sangue non Mente

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Giocata di Clan

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con Aoyji

22:53 Aoyji:
  [Campo dei Ribelli] La luce della luna sfiora il volto del giovane risvegliandolo dal sonno meno concigliante e ripatatore nel quale Aoyji si sia mai calato. Sempre se sonno si può definire. La notte precedente, ed il giorno stesso, l'ha passata tra atroci dolori, febbre e forse anche qualche grido d'agonia. Il sangue maledetto entrato in circolo ha iniziato ad espellere il proprio da ogni orifizio procurandogli a intervalli regolari fitte nel centro del petto quasi stesse per avere un infarto. Intorno alla propria branda vi sono sparse qui e là chiazze color rosso spento, testimonianza del fatto che più d'una votla durante questo tempo si sia alzato a vomitare. Si alza a sedere aiutandosi con la destra come perno e sostegno mentre un dolore lancinante alla testa fà il suo ingresso annebbiandogli un poco la vista. Sente nuovamente quella sensazione di nausea. Un'onda interiore gli risale dallo stomaco lungo l'esofago e la laringe. Vomita ancora una volta, espellendo liquido viscoso color rosso acceso sia dalla bocca che dal naso,mancando per poco i propri pantaloni neri. <Ugh...> La sensazione è quella d'esser moribondo. Lo sguardo si posa sulla parte della branda ove aveva poggiato la testa. Una chiazza rossa di circa le dimensioni della propria testa indica la posizione esatta del proprio capo durante la notte. Porta la mancina all'orecchio e passa l'indice nella conca; ciò che vede sul proprio è ancora sangue. Tenta di alzarsi in piedi, prima porta entrambe le gambe sotto la sua figura, flesse con le ginocchia toccanti il suolo, in una posizione quasi di preghiera. Le braccia sono utilizzate quasi come fossero delle stampelle a sostegno del peso del proprio corpo mentre la sinistra poggia la pianta sul terreno e pone una pressione bastante per far sì che il giovane s'alzi. Quasi ce la fà, barcolla all'ultimmo cercando di ovviare alla mancanza d'equilibrio portando la gamba destra dietro alla sinistra a circa 30 centimetri di distanza e contrae i muscoli. Il corpo non risponde come dovrebbe e cade a terra di culo. I palmi delle mani, portate parallele ai fianchi per cercare di attutire la caduta, sono bagnati. E' finito culo a terra in una delle sue pozze di vomito non aconra rappreso. <Che schifo...> Ritenta d'alzarsi stavolta svolgendo ogni azione più lentamente e dopo essersi messo a carponi riesce nell'ardua impresa. <Ho capito cos'intende per inferi adesso..eheh...ugh!> Ancora un conato che preannuncia un'altro tsunami di sangue rosso. Si vomita sulle scarpe. Muove un passo barcollando come fosse ubriaco, la vista ancora un poco annebbiata. Per non cadere stavolta la destra và ad appoggiarsi ad un palo che sorregge una delle tende del campo, appoggiandosi ad esso circa all'altezza degl'occhi del Genin. Così vede la benda. Sorride ricordandosi il buco nella mano. <Mi hai fatto anche da infermierina ah Yukio?> Ride. La risata si tramuta in tosse e questa in un'altro rigetto di sangue. <Quanto cazzo di sangue ho in corpo, diamine!> Si volta verso la branda dietro di lui. Non gli è chiaro come ci sia arrivato, ma del resto vista la benda può capire chi ce l'abbia portato. Tutt'intorno alla branda vi sono chiazze di sague rosso, qui è completamente rappreso, là è ancora viscoso; più che la branda di un genin sembra un campo di battaglia appena dopo la conclusione dei conflitti. Mancano le teste mozzate, ma ci siamo quasi. Inspira profondamente cercando di riprendere un minimo controllo del proprio corpo. Chiude gli occhi mentre sente che piano piano la nausea un poco svanisce, rimandendo comunque sempre presente ma lasciando un pò la presa sullo stomaco del giovane. Inspira profondamente ed espira. <Saranno dei giorni duri...ma ne vale la pena.> La determinazione ancora una volta lo fà avanzare oltre l'ostacolo, ha ben presente in mente il perchè stia facendo tutto ciò e il perchè abbia accettato tale prova, perchè d'altro non si tratta. Kusa deve tornare in mano ai cittanidi. Si volta, ora più stabile sulle proprie leve inferiori, e prende una strada che l'allontana un poco dal campo dei ribelli, verso una radura con un ruscello poco distante per poter meditare in solitudine e provare le sue nuove capacità, sempre ne sia in grado.[Chakra Off]

22:53 Aoyji:
  [Radura] Raggiunta la piccola radura il giovane prosegue verso il piccolo ruscello e vi si inginocchia. Le mani s'immergono nella limpida e fresca acqua, argentea sotto luce lunare, e unendosi come fossero una coppa ghermiscono una piccola quantità d'acqua e la portano al volto. Una sensazione di piacevole freschezza pervade il giovane mentre si lava il volto. Finita l'operazione si ferma a guardare il proprio riflesso nell'acqua. Il volto è tirato e pallido a mostra della sua condizione di scarsa salute momentanea, si accarezza la guancia destra mentre nota un cosa che quasi lo fà sobbalzare. Avvicina la faccia all'acqua e guarda attentamente nelle sue sclere riflesse. Butta una mano nell'acqua spezzando e facendo svarire il suo riflesso come per controlloare che non ci sia nulla di estraneo nel suo riflesso. Quando l'acqua ritorna chiara e limpida il suo volto nuovamente visibile, così come sono visibili due punti neri nelle sue sclere, uno per occhio. Sono di piccole dimensioni ma abbastanza da essere visibili. <Questa poi non me l'aspettavo.> Si alza mentre medita su ciò che questo avrebbe voluto dire: la sua appartenenza alla famiglia di Yukio sarebbe stata ben in vista. Muove le spalle come in uno spasmo verticale come a dire poco importa. Cammina lentamente verso il centro della radura e si siede. Chiude gl'occhi e si concentra mentre ascolta l'acqua scorrere poco distante. Si calma e si rilassa. La destra si muove a livello del petto, in corrispondenza del plesso solare mentre la mente comincia quell'operazione che oramai gli è tanto famigliare da essergli piacevole. Focalizza come prima cosa la sua sfera di energia mentale: una piccola sfera blu in corrispondenza del terzo occhio, in mezzo alla fronte. Sposta poi la propria attenzione su quella di energia fisica, posta all'altezza della bocca dello stomaco. La visualizza e la trova differente rispetto al solito: non più di color rosso scuro bensì con una rete di tentacoli neri tutt'attorno. Vortica velocemente anch'essa. Inspira ed espira ricacciando giù un conato di vomito. La sua visualizzazione si allontana dalla sfera rossa e nera mentre la muove verso il plesso solare, convogliando al contempo nello stesso punto anche quella azzura. Le due cominciano il proprio valzer lentamente per poi aumentarne la velocità e accorciando le distanze fra loro. S'uniscono dopo poco in un piccolo vortice di di tre colori: rosso scuro, azzuro e nero. Il vortice aumenta d'intensità e dimensioni occupanto la gabbia toracica del giovane. Aoyji apre gl'occhi e si china verso destra. Vomita sangue rosso nuovamente. [Tentativo Impasto]

22:53 Aoyji:
  [Radura] L'avambraccio destro portato alla bocca si sporca di sangue mentre pulisce le labbra del giovane. Nonostante il conato di vomito il giovane, grazie alla sua concentrazione, riesce a mantenere l'impasto non senza fatica. <Con questi conati continui sarà difficile anche solo mantenere attivo il chakra, speriamo di riuscire a vedere se questo sangue maledetto lo posso già quanto meno richiamare.> Parla da solo, pensa a voce alta per mantenere la mente lontana dai dolori e dai conati. Una fitta allo stomaco lo fà piegare in due mentre la sinistra và instintivamente a far pressione nel punto dolorante. <Cazzo!> Il respiro è affannoso e la sensazione è quella di una lama che gli rovista le viscere. Dopo poco la stretta svanisce lasciando i muscoli addominali doloranti per la contrazione. Rimanendo seduto con le gambe incrociate pensa ora a ciò che ha visto fare a Yukio ed a ciò che il Tessai gli ha detto. Delle goccioline di sudore gli compaiono sulla fronte, brividi prendono il controllo della schiena: febbre. La vista per attimo s'annebbia. <Non...non posso cedere...> Stringe i denti come ad obbligare il suo corpo allo stremo a mantenere le redini della situazione. La vista ritorna ad uno stato di normalità, ma i brividi permangono ancora per qualche istante facendogli battere i denti. <BASTA!> Urla. Un urlo colmo di rabbia, colmo di risentimento verso se stesso. Un torpore segue l'urlo per colpa dello sforzo. Poi vi è calma. Come sono giunti i brividi svaniscono, lasciandolo in pace, almeno per ora. La sinistra si muove sulla destra, togliendo la benda applicatagli dal Tessai. Non si vede più nulla, proprio come gli era stato detto la notte prima. Il dorso è immacolato, così come il palmo. Sorride. <Questo è ancora più interessante.> Rilassa nuovamente tutti i muscoli e chiude gl'occhi. Si concentra sul proprio sistema circolatorio primario, si concetra su quel sangue nero che ora è all'interno del proprio corpo. Cerca di sentirlo al proprio interno mentre si sostituisce con aggressività al proprio. <Di più...devo provarci di più...> Inspira ed espira lentamente. Cercherebbe di visualizzare ogni movimento di quel sangue all'interno del proprio corpo. Lo cercherebbe, andando a vedere dove quest'ultimo abbia completamente preso il posto di quello carminio e si concentrerebbe su di esso. Arriverebbe a denotare che la parte dove il sangue è più presente nel suo corpo rimane il braccio destro, quello da dove il sangue del resto è entrato, insieme alla testa, dove Yukio, prima di salutarlo, ne ha aggiunto una dose. Il sangue nero si sarebbe sostituito a quelle rosso in 1/3 del suo sistema circolatorio e sarebbe presente comunque nei restanti 2/3 dove starebbe ancora svolgendo quella sua invasione implacabile. Sentirebbe così quel modo che partire dallo stomaco, irrefrenabile, sentirebbe salire ancora una volta un grande flusso di liquido sù per la gola. Sbarrerebbe gl'occhi e vomiterebbe una quantità di sangue rosso maggiore delle precedenti e con tale pressione da creare un getto di circa 20 centimetri. Affaticato respirerebbe a fatica, ma avrebbe una maggior conscienza del sangue nero nel suo corpo. [Chakra 30/30]

22:54 Aoyji:
  [Radura] Con maggior coscienza della propria situazione interiore ora per Aoyji giunge il momento del secondo passo del suo allenamento. <Vediamo cosa riesco a fare.> Si concentrerebbe sulla mano destra ove poco prima ha sentito che il sangue demoniaco è ben più presente. La sua mente visualizzerebbe il sistema circolatorio nella propria mano focalizzandosi sul centro del palmo della mano. Con gli occhi aperti guarderebbe la propria mano mentre penserebbe a ciò che ha visto la prima notte quando ha conosciuto il Tessai, suo ormai CapoClan. La mente andrebbe a visualizzare quella piccola sfera che Yukio aveva utilizzato per indicargli il punto dove trovare la propria energia fisica per poter riuscire ad impastare il chakra. La palla che fluttuava all'altezza del proprio diaframma aveva un diametro di non più di 8 o 10 centimetri ed era di un colore violaceo tendendte al nero. Ne immaginerebbe le striature, la superficie lucida ed i cambi di tonalità dal viola scuro al nero. La visualizzerebbe ora nel palmo della propria mano cercando di richiamare quello stesso sangue demoniaco a se. Nulla però accadrebbe o meglio, qualcosa sì, ma non ciò che il giovane tenta di fare. Non sotto forma di sfera nera sopra il palmo della mano ma comunque il sangue nella destra risponderebbe alla chiamata: si concentrerebbe in una buona quantità nel centro del palmo ma rimarrebbe lì, facendo gonfiare un pò la pelle, bloccato sotto di essa, senza via d'uscita. Aoyji guarderebbe la chiazza violacea nel proprio palmo della mano e scuoterebbe la testa. <Che stupido, non è energia, ma materia fisica, come ha avuto bisgno di una ferita per entrare, avrà bisogno di un taglio per uscire.> Sorriderebbe. <Interessante...> [Chakra 30/30][Tentativo non riuscito di richiamo dell'innata]

22:54 Aoyji:
  [Radura] Un altro conato di vomito gli percuote lo stomaco e lo obbliga a mettersi carponi per non vomitarsi addosso. La pozza di sangue gli imbratta le mani. Nuovamente si fanno vivi i brividi lungo la schiena e la vista s'annebbia. <Dannazione...devo rimanere con..cen...tra..ugh!> Vomita nuovamente e questa volta la pressione è tale che sangue gli fuoriesce anche dal naso e gli occhi vengono sbarrati dallo sforzo. Si lascia cadere sulla schiena poco lontano dal vomito. L'odore del sangue è nauseabondo. La luna lo guarda alta e insensibile dalla prorpia poszione in cielo illuminandolo di luce asettica, poi una sensazione di freddo gelido lo ghermisce. Porta le sue braccia intorno al corpo cercando di riscaldarsi e si rannicchia in preda a forti tremori. Dopo qualche interminabile istante i tremori di freddo cessano permettendogli nuovamente di rimettersi a sedere. <Kami, qual prezzo c'è da pagare per la tua benedizione.> Alza gl'occhi verso il cielo cosparso di stelle. <Concedimi qualche istante ancora di lucidità per confrontarmi con questa nuova parte di me, io ti prego.> Una preghiera. Forse col nuovo sangue è giunta anche una nuova convinzione. Il chakra scorre ancora nel suo Keirakukei. Nel palmo della mano non v'è più traccia della chiazza violacea. <Mmh...> Porta la sinistra al porta Kunai e ne estrae uno, ne porta la punta sul palmo della destra e l'incide con un piccolo taglio. Un lieve dolore affluisce dal taglio. Ripone il Kunai. Osserverebbe ora l'incisione nel palmo destro e ricomincierebbe la visualizzazione della sfera nera vista la notte che diede l'inizio a tutto. Ne vedrebbe la forma lucida, le dimensioni, il raggio ed il diametro, la circonferenza ed il nucluo liquido al suo si muoveva interno. Si concentrerebbe sull'immagine di quella piccola sfera e cerccherebbe di richiamare il proprio sangue nero per scolpirlo nella stessa forma. Passerebbe poi a focalizzarsi sul sangue all'interno del suo braccio destro e cercherebbe di focalizzarlo nello stesso punto nel quale la figura circolare violacea sarebbe apparsa in precendeza. Inizialmente dalla ferita fluirebbe un rigagnolo di sangue nero che si andrebbe a librare nell'aria, poi lentamente a circa 3 centimetri sopra il palmo il rigagnolo si fermerebbe ed altro sangue nero fluirebbe dal palmo della mano andando ad ingrandire la fine di quel sengmento ondulato. Pian piano nascerebbe una piccola sfera, non più di un paio di centimetri di diametro, collegata da un filo di sangue nero al palmo della mano come fosse un palloncino legato al suolo. Attraverso il piccolo filo il sangue risalirebbe fino alla sfera e ne amplierebbe il diametro finchè questa non raggiungerebbe le dimensioni desiderate dal Genin. Aoyji la guarderebbe con un sorriso contemplandola per qualche istante.[Chakra 29/30][PV 89/90]

22:55 Aoyji:
  [Radura] [Radura] La sfera levita sopra il palmo della mano destra del giovane Genin e lui la guarda con una certa meraviglia. Si concentrerebbe sulla forma sferica e cercherebbe di farla alzare ancora di qualche centimetro dal proprio palmo e di farla fluttuare di fronte ai propri occhi. La guarderebbe mentre questa vorticherebbe lentamente in senso orario osservandone la superficie lucida nella luce lunare. <Sei meravigliosa...vola ora!> La farebbe volare a circa un metro di distanza dinnanzi a lui e la farebbe poi svoltare in una curva di 90 grado verso destra facendola arrivare a circa un metro e mezzo diagonalmente a lui per poi richiamarla nel proprio palmo. <Ottimo!> Esulterebbe felice. <Cosa puoi diventare, mostrami!> La mente visualizzerebbe un Kunai, la lama affilata, il manico ricoperto di tessuto e l'anello al concludersi di esso. La sfera inizierebbe a cambiare di forma: si tramuterebbe inizialmente in un rettangolo per poi assumere la forma del pugnale. Per prima si formerebbe la lama, la punta ed il taglio. Seguirebbe poi lo stringersi del rettangolo a formare il manico e sopra di esso si creerebbe il tessuto di color violaceo. Ultimo si creerebbe l'anello. Il pugnale fluttuerebbe ancora sopra il palmo della destra mentre l'indice della mano andrebbe ad infilarsi nell'anello brandendo il Kunai con la lama verso il basso, stringendo il manico nel palmo. <Incredibile...> Sbalordito osserverebbe la sua scultura. Un conato lo spezzerebbe nuovamente mentre il Kunai si scioglierebbe in sangue nero che svanirebbe. Vomiterebbe dinnanzi a se. <Cazzo...> Poi un ricordo gli tornerebbe alla mente: il Tessai sarebbe entrato oggi a Kusa per liberarla. <Devo...andare...> Si alzerebbe sulle proprie gambe, la febbre riprenderebbe il suo controllo sul giovane donandogli brividi e vista annebbiata mentre questo barcollerebbe verso il campo dei ribelli, prossima fermata Kusa.[Chakra 28/30][End]

Aoyji, febbricitante e stremato dalle condizioni in cui si trova a riversare per colpa del sangue demoniaco si sveglia la sera del giorno seguente l'infezione e l'entrata a far parte del clan.