Squadra al completo - La genin e il Dainin;

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14:08 Kaori:
 Piove. Lo scrosciare dell'acqua che cade sulla roccia, sulla terra, sul creato va a confondersi e mescolarsi allo sciabordio incessante della cascata contro il suo stesso letto. Un cielo buio, coperto di nuvoloni grigi, nasconde l'astro bruciante del mattino lasciando scivolare una prematura notte sulla Foglia. L'odore di pioggia sale dal terreno, dalla vegetazione grata e pregna l'aria frizzantina portando Kaori a sentirsi totalmente travolta da un senso di pace e armonia. Si sente quasi in comunione con la natura così seduta su un enorme masso appartenuto un tempo all'enorme statua di Hashirama Senjuu. Una parte del suo torso, forse del suo braccio: chissà? Lascia che l'acqua scivoli su di lei schiarendole le idee, incollando la chioma violetta al suo viso, al suo collo, ai vestiti premuti e pressati contro la pelle altresì nuda. Indossa il solito completo ninja costituito di un corsetto buio ed un paio di comodi pantaloncini color pece uniti da una spessa cintura alla quale è annessa una pratica tasca porta oggetti. Un coprispalle nero va a proteggere la zona delle clavicole e delle scapole mentre le braccia esili sono tutelate da lunghi guanti scuri. La folta chioma è lasciata sciolta, libera di qualsiasi costrizione, a pesare oltre la sua testa lungo la schiena, arrivando a scivolare e poggiarsi in molteplici ciocche sottili e grondanti lungo i contorni del masso. Le gambe, incrociate all'indiana, son coperte fino al ginocchio da alti stivali ninja, privi di vero e proprio tacco, mentre le cosce son lasciate scoperte, nude, ad eccezione di un porta kunai e shuriken ben stretto attorno il quadricipite destro. A completare il tutto v'è il coprifronte della foglia tenuto, come sempre, legato attorno al collo, annodato dietro la nuca così da permettere alla placca metallica recante l'incisione del simbolo di Konoha di proteggere la sensibilissima zona della gola da eventuali colpi d'arma. Kaori è ferma, immobile su quella roccia, ad occhi chiusi. Col chakra precedentemente impastato grazie alla fusione delle energie psichiche e fisiche proprie della sua linfa vitale tramite il sigillo della Capra, si ritrova a cercare di schiarirsi le idee. Cerca di pensare, capire cosa possa essere accaduto al Tempio dei Custodi del Fuuinjutsu e, al tempo stesso, di trovare un terzo compagno da far unire a lei ed Hiashi per la missione ad Iwa ormai estremamente vicina. Si sente la testa piena di pensieri, piena di domande irrisolte, dubbi, incertezze, ed ha ricercato nella selvatica quiete di quel posto silenzioso e isolato, consiglio. La forza necessaria a trovare un ordine ed equilibrio che potessero aiutarla a risolvere i propri dubbi. [Impasto]

14:46 Azrael:
 È piuttosto lontano da lì, si ritrova in un punto imprecisato attorno ai monti Kakuri, senza nulla da fare, senza un vero e proprio scopo in cui impegnare la propria giornata. La nostalgia di casa, sempre presente, per un mero bisogno di vedere ogni tanto quel posto che lo ha ospitato per tanto tempo e che per tanto tempo è stato il suo unico interesse. Si concentra, il chakra fa il resto, lo ricopre in una sottile patina uniforme per tutto il corpo senza che venga esclusa nessuna piega. Focalizza la propria attenzione sul suo copri fronte, non tanto perché ha bisogno di incontrarne la sua temporanea proprietaria, ma giusto per la sola sensazione di gioia che gli provoca il vedere l’espressione sorpresa sul volto di una giovane ninja che non conosce ancora le risorse che il mondo offre agli shinobi per distruggere il mondo stesso. E dunque si ritroverebbe in un istante lì, dietro di lei, austero, alto. < Bu. > Pronuncia, la voce è scura, ma accomodante. Porta indosso abiti piuttosto civili, una maglietta nera a maniche corte, aderente sul petto e sull’addome ed un paio di pantaloni dello stesso colore. A coprire il tutto un pesante mantello nero, col cappuccio che viene indossato non appena le prime gocce di pioggia cominciano a bagnare il crine corvino, con suo sommo dispiacere e fastidio < Aaah- che io ricordi in questo posto c’era sempre il sole! > Impreca contro il meteo non proprio favorevole, appoggiando il cappuccio sul capo. Poi si gira intorno, per capire bene dove è finito, la cascata, le statue di due eroi distrutte da eventi infausti, ma altrettanto epici. < Sempre da queste parti, eh? Ti sei affezionata al rumore della cascata? > Sorride, infine, incrociando le braccia al petto. [dislocazione] [c on]

15:00 Kaori:
 Pace. Silenzio. La natura come unica compagna e musica attorno a lei. Questo l'ha portata in quel luogo oggi, questo l'ha portata a scegliere quel masso per sedersi e riordinare le idee. Il monte dei Volti era un'altra valida opzione, sicuramente, ma Kaori avvertiva il bisogno di camminare quest'oggi, di sgranchire i muscoli con una passeggiata solitaria che l'ha condotta infine qui. Qui ove sola si sente tranquilla, a suo agio, sicura che nessuno sarebbe giunto fin lì con quel tempo nero. 'Bu'. O magari si sbagliava. Sobbalza la genin trattenendo a stento un verso spaventato, sorpreso, portandosi d'istinto la mano al cuore balzato in un istante a bloccarle la gola. Sente il riverberarsi di quel battito accelerato lungo tutto il corpo, una sensazione piuttosto spiacevole e improvvisa che le rende corto il fiato. Si volta trovando dinnanzi a sé la figura del Dainin della Foglia coperta, come lei, interamente di nero. Come ha potuto non udirlo avvicinarsi considerando il rumore che i suoi passi avrebbero dovuto fare a contatto col terreno bagnato? Anche lo sciabordio della cascata e lo scrosciare della pioggia non avrebbero potuto coprire totalmente tali suoni! <Ma come fai a comparirmi ogni volta alle spalle in questo modo?> domanda tirando un sospiro di sollievo, per lo meno rasserenata dal fatto di conoscere la persona giunta dietro di lei. <Inizio a credere che tu sia un fantasma> abbozza un sorriso gentile sulle labbra, andando a ruotare il corpo di modo tale da ritrovarsi frontale al nuovo venuto. <Oppure che tu sappia volare. Cosa che non escluderei considerando che più avanti vado nei miei studi, più rimango stupita di ciò che un ninja può fare con un po' di sano allenamento> Lo nota andare a sistemarsi il cappuccio sul capo, sul viso, udendo quel suo dire circa il tempo che quest'oggi par non voler trovare pace. A lei la pioggia non dispiace, in verità. Le piace la sensazione dell'acqua che le scivola addosso, fredda e rigenerante. Un po' meno il sentire gli abiti incollarsi alla pelle, ma a quello ci si abitua. <Beh, ogni tanto un po' di pioggia serve. Sei solo arrivato nel giorno sbagliato> sorride lei andando a passarsi una mano sulla fronte così da scostare i ciuffetti viola che le coprono parte della vista. <Al silenzio che le caratterizza, piuttosto> direbbe lei andando a volgere appena il capo in direzione della cascata immensa e padrona del luogo, una occhiata quasi affettuosa a quella implacabile discesa d'acqua limpida. <E' un ottimo posto per pensare> conclude infine tornando a rivolgere al Nara la sua attenzione ed il suo sguardo. <E le...tu?> domanderebbe correggendosi al momento di rivolgersi all'altro con quel fare solitamente formale. Ricorda nel loro ultimo incontro il suo chiederle di dargli del 'tu', un po' come fece Furaya sama o il Tessai kunese quando li aveva conosciuti. <Affari da sbrigare da queste parti? O solo nostalgia di casa?> [chakra: on]

15:27 Azrael:
 Quel posto è particolarmente evocativo, a pensarci è uno dei luoghi – a parte le praterie della memoria – che hanno visto più storia, più grandi shinobi passare di lì e magari affrontarsi o magari ancora stringere alleanze. Il Nara stesso si è ritrovato in uno scontro che lo ha fatto penare parecchio, prima di terminarlo come vincitore. Ed ecco che Kaori sobbalza di nuovo, sul volto del Nara si palesa un largo sorriso sereno e spensierato ed anche piuttosto divertito. C’è dell’innocenza in quella ragazzina, un’innocenza che al Nara piace, gli ricorda i periodi dell’Accademia o anche quelli di quando era Chuunin e ripercorreva quei corridoi nella speranza di tirare su qualche nuova leva che un giorno potesse prendere il posto sul trono della Magione o nei libri di storia. Il mantello inizia ad appesantirsi sotto l’umidità ed il peso della pioggia che goccia dopo goccia permea la stoffa nera, rendendola ancora più scura. Scioglie l’incrocio delle braccia sul petto, sollevando la destra e la sinistra a mezz’aria, facendo spallucce < Come faccio? E io che ne so. Magari sono un mago. > Si concentra, richiama il proprio chakra un’altra volta a permeargli il corpo allo stesso modo in cui sta facendo l’acqua, lento ed implacabile. Focalizza la propria attenzione su un punto al di là delle spalle della Hyuga e… vi si disloca. La ragazza vedrà sparirlo e ricomparirle di nuovo alle sue spalle, nuovamente a braccia incrociate, come trasportato da una brezza leggera. Con una semplicità disarmante, come quella di un prestigiatore che fa volteggiare le carte da gioco tra le proprie mani e l’aria. < O magari sono un fantasma. > Si sporge in avanti per sussurrarle quelle parole nell’orecchio, trovandosi in quella posizione. Poi torna dritto sulla propria schiena. Attende che lei si giri, come dovrebbe essere naturale che sia dato ciò che è appena successo, poi riprende, lo sguardo nero pece fisso nei suoi occhi, non insistenti, ma solo cortesi, come si conviene a due persone che stanno conversando. < Per pensare, una volta, era un bellissimo posto anche il Monte dei Volti, poi è diventato meta di fin troppe persone, è raro trovare un po’ di silenzio. > Non pare infastidito in quel che sta dicendo, anzi. È piuttosto contento del fatto che sempre più gente apprezza la vista di Konoha dall’alto, dal punto di vista degli Hokage che furono. < Io sono qui perché Konoha è la mia casa e ogni tanto devo passare a vedere se è tutto a posto, cosa accade, se qualcuno dei miei vecchi amici ha preso qualche carica importante per congratularmi e rievocare vecchi ricordi, se qualcuno minaccia la sicurezza del mio amato Villaggio. > Volge lo sguardo in alto, alla cima della cascata. Sospira, piano- lento. < Cos’è che ti porta tanto bisogno di pensare? > Domanda infine, tornando con lo sguardo sulla terra. [dislocazione] [c on]

15:45 Kaori:
 Azrael svanisce in un istante dalla vista della genin. Il tempo d'un battito di ciglia o d'una singola goccia di pioggia che, nella sua discesa, copre per una frazione di secondo la sua figura. Svanisce per ricomparire assolutamente a suo agio alle spalle della kunoichi che, come richiamata dalla sua voce, si ritrova a voltarsi inconsciamente con una nuova rotazione del corpo. Lui è palesemente divertito, sta giocando e porta la ragazza ad assottigliare leggermente lo sguardo nel fissarlo una volta che si fosse distanziato dal suo orecchio dopo averle sussurrato quelle parole. <Mhhh> mormora lei stringendo le labbra con fare pensoso. <Non mi convinci!> esclamerebbe schioccando la lingua sul palato e portando ambo le mani ad unirsi all'altezza del seno, a formare così il sigillo della Tigre. Anche lei andrebbe a concentrarsi sul proprio chakra così da lasciare ch'esso viaggi tranquillo nel suo corpo per poi forzarne parzialmente il flusso così da spingere una quantità maggiore di energia all'altezza degli occhi, delle iridi antiche e rare. Andrebbe a riversare quella forza in eccesso attraverso gli tsubo posti sui bulbi oculari così da irrorarli di chakra e lasciare ch'esso funga da carburante per risvegliarne l'antico potere. Se fosse riuscita in questo le vene ai lati dei suoi occhi dovrebbero essersi gonfiate sotto la pelle candida, umida, e dinnanzi a lei dovrebbe ora poter vedere la figura del Nara in modo totalmente diverso; una sagoma percorsa da tantissimi canali stretti e intricati ricolmi di una quantità incredibile di chakra azzurro. <Vediamo adesso come fai> andrebbe a dire, divertita a sua volta, andando a incrociare le braccia al petto con fare quasi di sfida, incuriosita dalle capacità incredibili mostrate dall'altro. Sorride poi mentre le parole scivolano oltre le loro labbra e si ritrova a mordersi il labbro inferiore con fare quasi colpevole al successivo dire del Nara. <...ops?> mormorerebbe inarcando le sopracciglia. <Lassù ormai ci ho preso residenza di questi tempi> rivela quasi fosse una colpa con una voce leggermente più acuta, una risatina nervosa a fluire oltre i denti bianchi. <Uhm... beh, vediamo se posso aiutarti.> dice lei lasciando sporgere appena il labbro inferiore e roteando di poco gli occhi verso l'alto, con fare riflessivo. <Dunque.. non so chi siano i tuoi vecchi amici, Kyundaime a parte, ma proprio l'altro giorno, passando dai quartieri Nara, ho notato che la Consigliera Furaya è stata appena eletta nuova capoclan!> esclamerebbe andando ad illuminarsi come una lampadina quando il pensiero le sfiora la mente. <E... beh diciamo che non saprei dire se si tratta di una vera e propria minaccia> sospira la kunoichi andando a portare una mano sul capo, a ravviare la chioma fradicia all'indietro con un gesto secco delle dita. <Cioè, sì. Ma non si ha idea da parte di chi.> Prende una pausa umettandosi le labbra e guardando l'altro con aria più seria ora. <Okay, meglio spiegare tutto dall'inizio. Sai che recentemente Konoha è stata sotto minaccia di distruzione da parte delle anime dei primi quattro Hokage e di Sukui Aburame sfuggite e dal Sigillo del Diavolo?> domanderebbe lei non sapendo se la voce di tale evento fosse effettivamente uscita dai confini del Villaggio, se fosse giunta, in tal caso, ovunque l'altro fosse stato in quel periodo. <Oh beh... sto ordinando le idee per organizzare la spedizione a Iwa per aiutare quella ragazza che abbiamo soccorso proprio qui qualche tempo fa> spiegherebbe alla domanda del moro posando lo sguardo sul fiume che scorre violento sotto i loro occhi. <L'Hokage mi ha affidato il compito di occuparmi di questa faccenda e sto cercando di organizzare un team per affrontare il viaggio. Finora ho scelto solamente Hiashi Hyuga come compagno, ma non so a chi chiedere come terzo elemento> andrebbe a chiarire lei inclinando appena il capo verso la propria spalla destra. [Tentativo Byakugan I] [chakra: 29/30]

16:18 Azrael:
 La giovane si mostra curiosa, volenterosa di imparare e di scoprire. Tuttavia quella tecnica è qualcosa di complicatissimo da replicare, inoltre l’azione di ricoprire di chakra il proprio corpo è comune a molte tecniche, diciamo anche moltissime considerando che quelle di base, ad esempio la semplice trasformazione. Quel che caratterizza la tecnica è all’interno della mente di chi la esegue, è lì che avviene la dislocazione, nel momento in cui travasi la mente nel punto che vuoi raggiungere col corpo. È un concetto difficile persino da spiegare. < Non ti convinco… > Ripete le sue stesse parole e si avvicina, gli occhi fissi sul suo volto, in quegli occhi ormai scoloriti dall’innata del clan Hyuga. Sorride, dolce. < Ho una cosa da proporti. Tu ti fidi di me, chiudi gli occhi e ti lasci portare in un luogo dove non sei mai stata. Non vedrai come faccio, ma lo proverai sulla tua pelle. Sei ancora troppo giovane per poterti cimentare in tecniche del genere, potrebbero persino arrivare a farti del male. > Ed attente, aspetta di conoscere la sua scelta. Nel frattempo allunga le braccia, a poggiarle le mani sulle spalle – qualora lei glielo permettesse – e proseguirebbe solo qualora lei avesse scelto di fidarsi di lui. Il tocco è leggero, delicato, le mani si potranno appena avvertire sulla superficie umida che le ricopre le spalle. Il chakra scorre dal plesso solare attraverso le braccia che ora li collegano per ripetere lo stesso procedimento che ha svolto altre due volte nel corso di quella giornata. Verrebbero ricoperti entrambi, il volto del Nara viene direzionato altrove, a puntare con gli occhi sulla cima della cascata. Chiuderebbe gli occhi, tutta la concentrazione di cui dispone verrebbe focalizzata a quello spostamento. Ed è allora che, riaprendoli, entrambi dovrebbero trovarsi su uno sperone di roccia a circa 80 metri di altezza, sulla cima della cascata, l’acqua che scorre violenta sotto di loro, il panorama che si apre ai loro occhi, specie a quelli dotati di Byakugan che dovrebbero essere in grado di vedere lontanissimo da quel punto di vista, tutta la natura che circonda Konoha. Qualcosa quasi di magico. Allora proseguirebbe il proprio discorso da lì, altrimenti lo farebbe a terra, se la Hyuga non avesse fatto come da lui richiesto prima di quell’ennesima dislocazione. < Furaya? Sì, è una mia vecchia conoscenza- andrò a trovarla, per > una piccola pausa, un velo di dubbio sul suo volto < congratularmi con lei. > Termina, riabbassando le braccia mollemente lungo i fianchi < Un giorno quel posto fu di mio padre e poi del suo, sono curioso di capire se lei renderà il giusto onore alla nostra casata. > Sorride per breve tempo, andando poi a scemare all’udire il nome di Hiashi. Il pensiero giunge immediatamente, senza nemmeno tempo di articolare varie opzioni < Verrò io. Sarò il membro mancante del tuo team. > [se dislocazione] [c on]

16:40 Kaori:
 La proposta è allettante. Per un certo senso quasi la mette in allerta, come se fosse qualcosa che non dovrebbe conoscere, non ancora. Eppure quella curiosità, quel bisogno costante di sapere, conoscere e capire la pizzica, solletica la sua mente con fare provocante. Intrigante. Lascia che i denti vadano a far loro prigioniero il suo labbro mentre ascoltando il dire del Nara stabilisce nella sua mente cosa fare. Si fida di lui. Non ha motivo di non farlo, non se il suo Hokage, a sua volta, lo fa. Per cui basta poco per lasciare che la sua curiosità abbia il sopravvento ed il suo volto vada ad annuire con vigore mentre andrebbe ad alzarsi in piedi scivolando giù, oltre la roccia ove è stata seduta fino a quel momento. <D'accordo, ci sto!> esclama lei con uno spiraglio di quell'entusiasmo infantile che ancora la caratterizza nonostante l'età. Lascia che le mani dell'altro vadano a poggiarsi innocenti sulle proprie spalle e chiude gli occhi come da lui richiesto. Può avvertire attorno a sé una sensazione familiare e lontana. Si sente come avvolgere dall'energia altrui, la sentirebbe fluire attraverso le sue mani fino ad andare attorno a tutto il suo corpo, per poi ritrovarsi a sentire il vento frustare con forza il suo viso. Apre gli occhi ritrovandosi magicamente sulla cima della Cascata, in piedi su uno sperone roccioso nato dalla frattura della statua dello stesso Hashirama. Guarda il mondo dinnanzi a sé sgranando appena gli occhi e ritrovandosi a schiudere le labbra senza quasi pensarci. <Ma... è la stessa tecnica di-...> si blocca all'improvviso, forzatamente, portando una mano a coprirle la bocca per un istante. Già una volta è stata dislocata senza neppure saperlo, da Yukio Kokketsu. Dai monti di Shukosato fino alla magione Hyuga, una distanza considerevole che la lasciò stupita e sconvolta. Non crede sia il caso di rivelare ai quattro venti d'aver conosciuto il Tessai Mukenin dell'Erba, non ha idea di quale idea si possa fare la gente considerata la fama del kunese. Così alza le iridi verso l'altro deglutendo silenziosamente, lasciando che la mano si riabbassi lasciando nuovamente scoperte le labbra e la parte inferiore di viso precedentemente coperte. <E' incredibile> direbbe come a voler cambiar discorso, un tentativo piuttosto misero e debole ma, ehi, è anche sincera nel suo dire. Lascia che il chakra nella sua testa ritorni al suo flusso normale e costante disattivando così la sua innata, non trovando più necessario il tenerla attiva considerando che l'utilizzo di tale potere richiede comunque un certo sforzo, seppur minimo, e ode la voce del moro andare a dire ciò che pensa circa la nomina della Consigliera. <Se fossi rimasto a Konoha credi sarebbe stato il tuo a quest'ora?> domanda lei incuriosita inclinando appena il capo prima di udire quella sua affermazione. Sgrana appena gli occhi Kaori osservando il suo viso, le labbra schiuse in segno di sorpresa mentre lo sguardo andrebbe ad illuminarsi di gioia: sarebbe davvero perfetto avere in squadra un elemento del genere! <Dici sul serio? Sarebbe un onore incredibile!> esclama la genin con un sorriso radioso, felice, che la porta ad essere molto più fiduciosa circa l'esito della missione. <Oh, bene bene bene, allora è deciso! Ti aggiornerò su tutte le informazioni che ho raccolto prima della partenza> annuisce lei entusiasta, le mani a strofinarsi fra loro sotto la pioggia scrosciante mentre par quasi preda d'un improvviso accesso di energie. <Sì sì, sarà un gran successo di sicuro. Dunque. Partiremo fra pochi giorni. Secondo le informazioni ricevute dalla nostra ospite sappiamo quando la grotta sarà sguarnita di guardie, tuttavia ci sarà sempre un guardiano ad attenderci. Dice che dovremo affrontarlo senza però combattere, cosa che ha lasciato me ed Hiashi leggermente perplessi.> Si ferma un istante per prendere un attimo di pausa. <Non sembrano essere ninja questi banditi ma un piccolo gruppo ha le capacità di un jonin a quanto pare quindi dovremo stare attenti. Tuttavia se saremo abbastanza rapidi e silenziosi non dovremmo arrivare allo scontro suppongo, se consideriamo che quel giorno non dovrebbero esserci guardie> riassume lei cercando di essere chiara e di riferire tutto ciò che è venuta a scoprire. <Il tesoro in questione è una mappa con l'esatta posizione delle miniere da cui quel piccolo Villaggio trae sostentamento, per cui credo siamo fortunati a poter contare sul Byakugan per cercarla attraverso eventuali nascondigli particolari> [chakra: 28/30] [Byakugan off]

14:55 Azrael:
 La fiducia, una cosa che non si da mai a cuor leggero e – se dovesse accadere ciò – brucerebbe ed insegnerebbe una delle prime lezioni della vita: non bisogna mai affidarsi completamente a qualcuno. Un qualcosa che il Nara ha imparato con l’esperienza. In questo caso, però, la richiesta era davvero allettante. Il provare qualcosa di nuovo, gettarsi nell’ignoto che, da che mondo è mondo, è ciò che più stuzzica qualunque essere umano ed in quanto tale Kaori non sfugge a questa legge non scritta. È un attimo, prima di ritrovarsi sul punto più alto della cascata, il punto in cui il vento li frusta in maniera più decisa, l’acqua li bagna andando ad infrangersi in infinite gocce a disperdersi nell’aria prima di gettarsi a valle, nel fiumiciattolo che da lassù sembra davvero piccolissimo. La sua attenzione è divisa tra la Hyuga e la spettacolare vista che gli si presenta davanti da quella posizione. Una meraviglia, facendo un po’ di silenzio pare quasi di sentire gli echi delle battaglie che si sono consumate in quel luogo, respirando e chiudendo gli occhi si ha la sensazione di catapultarsi tra Madara ed Hashirama, mentre scrivevano la parola “fine” alla loro rivalità. Magico. E nel porre attenzione anche alla giovane Hyuga non gli sfugge un particolare, una mezza frase, coperta poi da quella mano sulle labbra, ma chi ha orecchie per intendere ha inteso bene. Le labbra sottili e rosee del Nara si piegano in un sorriso appena accennato, a quanto pare non è la prima volta che la ragazza vive quell’esperienza e l’unica altra persona che conosce in grado di un tale prodigio è il Tessai che gliel’ha insegnata. < Sì. È la stessa tecnica di quel cattivone. > Un Mukenin, vero, ma che da come lo ha pronunciato il Nara è evidentemente tutt’altro nella sua mente. Un amico, un confidente, un validissimo compagno ed alleato. Un mukenin solo sulla carta, perché tutte le sue cattive azioni provengono da ragioni corrette e pensieri valorosi, pensati – appunto – per il bene comune. < Ma resterà un piccolo segreto tra noi tre, d’accordo? > Le dice, con fare piuttosto complice ed amichevole, non che debba necessariamente restare un segreto il fatto che loro conoscono quella tecnica, ma di certo è meglio non sbandierarlo ai quattro venti. Questo certamente la genin potrà comprenderlo senza difficoltà, non avendo mai dato segni di essere una sprovveduta, è anche per questo che il Nara si sta aprendo così tanto con lei e le sta mostrando una parte delle proprie conoscenze e del proprio mondo. < Come è successo? > Le domanda a proposito del suo incontro con uno shinobi che non è stato ancora nominato, ma che entrambi hanno capito chi sia. Per il resto… Azrael si ritrova ad aggrottare la fronte, pensando a quella che potrebbe essere la sua vita se fosse ancora a Konoha. Dietro le quinte, dietro una maschera, forse capoclan della stirpe che porta il suo cognome, ma mai felice davvero. Lontano da Mekura, lontano da un mondo che solo in quegli anni ha avuto il piacere di vedere e di sperimentare. No, si sarebbe perso fin troppe cose. < Probabilmente, non lo so. Forse non sarà mai chiaro a tutti, ma nel Villaggio ho sempre avuto un ruolo piuttosto- particolare. >< Voglio assicurarmi che Furaya sia pronta per occuparlo, ma sono più che certo che non ne verrò deluso. > Termina poi, dovendo parlare di una questione lavorativa. Essere in un team che ha come caposquadra un genin. Non può che sorridere fortemente divertito a quest’idea, tanto che le poggia nuovamente la mano sulla spalla, delicata, cordiale < Sì, caposquadra! > Enuncia con enfasi, quasi mettendosi sull’attenti, in maniera naturalmente giocosa. E poi gli sfugge un risolino dalle labbra, mal trattenuto tanto da sembrare una serie di rumori strozzati e grugniti che escono dal naso per via delle labbra serrate < Ah, le capacità di un Jonin… Sembra-- > Una pausa, ora sì che gli scappa una risatina ironica < --pericoloso > E termina lì, non commentando altro riguardo le informazioni ed il tesoro di Iwa, ovvio che prenda la cosa seriamente, ma ormai è routine dover affrontare certi pericoli e di certo non sarà un problema anche se si dovesse arrivare ad uno scontro. < Cosa mi stavi dicendo prima di Konoha? Sfortunatamente in questi giorni sono stato quasi tagliato fuori dal mondo, non mi è giunta alcuna voce riguardo questi pericoli, o sarei intervenuto molto prima. > [C on]

15:38 Kaori:
 Ecco, sì, a quanto pare quella tecnica devono conoscerla davvero in pochi perchè Azrael pare capire immediatamente a chi Kaori si stesse riferendo nonostante si sia trattenuta dal fare qualsiasi nome. Le iridi perlacee di lei si alzano ad incontrare il suo sguardo piuttosto divertito, mettendo su una espressione abbastanza colpevole, quasi come se avesse appena fatto un passo falso. Effettivamente, in teoria, lo è. Quella del Tessai è una conoscenza pericolosa per quanto sia perfettamente possibile che l'altro si sia già dimenticato della nostra giovane amica, considerando la taglia che Kusa ha messo sulla sua testa e i suoi straordinari poteri che qualcuno potrebbe definire persino divini. Eppure in qualche modo il Nara non pare parlare di lui con fare preoccupato o sospetto, par quasi invero piuttosto in confidenza con l'altro a giudicare dal modo in cui ne ha parlato. <Mhh> non dice nulla la genin limitandosi a bloccare il labbro inferiore contro l'arcata dentaria superiore con fare indeciso. Quel nome aleggia silenzioso fra loro, nessuno dei due lo pronuncia, eppure par che entrambi sappiano di chi stanno parlando. Non arriva nessuna predica per quella sua conoscenza potenzialmente pericolosa ma solamente un piccolo patto di segretezza per tenere al sicuro l'anonimato di quella tecnica. La Hyuga annuisce con un sorrisetto divertito prima di portare le mani sui fianchi e voltarsi col corpo di fronte al Dainin così da averlo esattamente davanti. <Solo se prometti di insegnarmela quando sarò più forte!> divertita, scherzosa, con fare sereno lo guarderebbe in viso puntando i piedi sulla roccia sotto di loro, la pioggia a renderla fradicia come un pulcino e ancora più piccola e esile che mai. <Magari quando giungerà il momento di renderti il coprifronte> Beh... ci prova lei. È una tecnica sicuramente strabiliante e a quanto ha detto l'altro incredibilmente potente: sicuramente non le dispiacerebbe impararla, in futuro, quando avrebbe avuto le capacità sufficienti a padroneggiarla. Se loro saranno o meno disposti ad insegnarle è tutto un altro discorso, ecco. La domanda del moro la porta a roteare appena gli occhi verso l'alto assottigliando di poco lo sguardo con fare pensoso. <Mh... Ero nei pressi dei monti di Shukosato. Volevo vedere cosa c'era fuori dalle mura del Villaggio e l'ho incontrato che fumava una sigaretta steso sotto un albero> Un tipico incontro col Tessai, insomma. <Mi ha chiesto di fargli un favore una volta che fossi tornata a Konoha e mi ci ha riportato con questa tecnica in un batter d'occhio> riassume lei scrollando di poco le spalle, terminando la spiegazione. È stata l'unica volta che l'abbia mai visto, non ha più saputo nulla di lui da allora. Chissà se è arrivato a Konoha alla fine? Se ha parlato con Hitomu senza che lei neppure si sia resa conto del suo arrivo? Beh, considerando che può spostarsi con sì tanta semplicità avrebbe potuto perfettamente “teletrasportarsi” nell'ufficio dell'Hokage e sparire con la stessa rapidità del suo arrivo. Insomma... chissà? Ascolta le parole del Nara circa quello che sarebbe potuto accadere se fosse rimasto a Konoha e sorride leggermente con fare gentile. <Lo credo anche io. Mi sembra davvero una persona affidabile> direbbe la sua, lei, per quanto il suo parere possa effettivamente contare qualcosa in una faccenda così importante e più grande di lei. Ad ogni modo il tempo scorre e la giovane prende a raccontare all'altro tutte le informazioni sulla missione verso i territori della Roccia, ritrovandosi a vedere l'altro divertirsi mentre, poggiandole una mano sulla spalla, va a stuzzicarla appena con fare amichevole. Il viso della ragazza si tinge di un tenero ed innocente porpora portandola a stringere i pugni verso il basso senza alcuna rabbia, ma solo spinta da un vivace imbarazzo. <Waaaa non prendermi in giro!> esclamerebbe con la voce pregna di vergogna, l'espressione innocente e ingenua di sempre nello sguardo. <Non ho mai fatto da caposquadra prima e a questo punto mi sembra un sacco stupido...> rivela timidamente prendendo a giocherellare con un dito ed una ciocca di capelli viola. <Mi ci vedi a dirti cosa fare?> .. <Cioè, è assurdo> ridacchia a sua volta cogliendo fin troppo bene l'ironia della cosa. Ma almeno la presenza del moro non è che una certezza di riuscita per quanto la riguarda. La rassicura tantissimo sapere che in caso di un suo errore avrebbe potuto contare sull'esperienza e la maturità di compagni così abili come il Nara e il suo compagno di clan. Ride a sua volta quando l'altro, trattenendo malamente una risata, va a commentare la potenza dei loro avversari, scuotendo leggermente il capo e sporgendosi di poco verso di lui, come una mamma che rimprovera il figlio. <Tu ci ridi, ma io non ne uscirei ben messa se dovessi incontrarli sai?> E certo che lo sa. <Mica siamo tutti Azrael Nara noi, sai?> lo prende un po' in giro tornando ad ergersi lungo il suo metro e sessanta scarso di statura con le braccia incrociate sotto al petto. Ride, scherza, fin quando la voce del moro non la riporta al presente -o meglio al passato- chiedendole cosa sia accaduto a Konoha poco tempo prima. Il sorriso si spegne appena sulle sue labbra mentre prendendo un profondo respiro andrebbe a raccogliere e riordinare le idee. <Qualche tempo fa i Custodi del Fuuinjutsu hanno richiamato il Sigillo del Diavolo per dimostrare di aver appreso come controllarlo. La cosa si è rivelata falsa e dal Diavolo stesso sono sfuggite le anime dei primi quattro Hokage e di Sukui Aburame, tornate nei loro corpi con lo scopo di distruggere la Foglia> inizia a spiegare lei dal principio così da dargli una idea più chiara e precisa di cosa fosse accaduto. <Abbiamo fermato i loro attacchi cercando di guadagnare tempo fino all'arrivo dei Custodi e, per fortuna, tutto era andato per il meglio. Nessuna perdita, il Villaggio tutto intero... sembrava tutto a posto> dice umettandosi le labbra e lasciando che un silenzio breve scenda fra loro. <Però quando i Custodi hanno tentato di risigillare le anime dello stomaco del Diavolo, Sukui ci ha parlato e ci ha detto che non è stato ucciso dallo Shinigami ma da qualcuno che ha controllato i recenti incidenti avvenuti col sigillo in questione e che minaccia la Foglia> Si ferma inspirando a fondo prima di proseguire con l'aria preoccupata e tesa che spesso l'ha distinta negli ultimi giorni. <Subito dopo io, Hiashi e una ragazza dai lunghi capelli d'argento siamo stati come preda di una illusione piuttosto strana. Nella mia c'era un dolore indescrivibile, fortissimo che partiva dalla testa e sembrava avvolgermi ovunque. Ho visto qualcosa che ho sempre temuto nella mia mente e poi sono tornata alla realtà> .. <Non so cosa sia successo agli altri, ma credo che comunque non sia qualcosa di molto diverso. A parte per il fatto che la ragazza sanguinava dopo. Non sembrava ferita, il sangue fuoriusciva da sotto i suoi abiti, e quando ho provato a visitarla si è racchiusa in una specie di bolla di un chakra nero e denso, sembrava fatto anch'esso di sangue quasi... Non siamo riusciti ad avvicinarci ed è fuggita via>

16:32 Azrael:
 È quasi incredibile la semplicità con cui quella giovane ninja gli parla. Una vita passata a difendere un Villaggio che poi gli è parso in più occasioni non dargli nulla, a difendere persone che hanno dubitato della sua integrità al primo errore di calcolo, a parlare con persone che avevano ed hanno la distruzione ed il rifacimento della stirpe umana come unico scopo. Questo è quello che attende la vita di uno shinobi che riesce ad essere così longevo da attraversare tutte le fasi della vita e della propria carriera, questo quello che – alla fine – rischia di renderti un guscio vuoto. E poi quegli incontri, quegli incontri che quasi lo ripagano del tempo passato a mettere prima Konoha, che la propria vita privata, che la propria persona. E gli mette gioia, gli gonfia il petto di una forma di orgoglio e felicità strane, diverse dal solito. Resta a guardarla per un po’, gli occhi neri si addolciscono nell’accarezzare col loro passaggio sui tratti delicati della ragazza, di quella giovane Hyuga che gli ricorda così tanto la sua Mekura. Sospira lentamente, si lascia andare a quella sensazione un po’ malinconica di quando credeva davvero che fosse la sua strada, quella di aiutare a crescere i piccoli allievi dell’Accademia per farli diventare valenti shinobi, prima di comprendere che per far conoscere a qualcuno se stesso ed il proprio scopo nella vita, devi anzitutto conoscere il tuo. < Un giorno, quando verrò a riprendermi il copri fronte, se mi batterai ti prometto che ti insegnerò tutto quello che conosco. Ma per ora, continua ad approfittare del servizio di teletrasporto, ci stai? > Le strizza l’occhio, un occhiolino con il sinistro, seguito da un disteso sorriso che mette in mostra le arcate bianchissime dei denti curati con una perfezione quasi maniacale. Nell’ascoltare poi il suo incontro con il Kokketsu non può far altro che scuotere la testa con fare piuttosto sardonico, se l’aspettava che sarebbe successa una cosa del genere, lui che fuma all’ombra di un comodo albero. È veramente un copione, per chi lo incontra le prime volte, un po’ una scena standard che vivono tutti, da lì alla richiesta di andare a vivere nella sua Magione il passo è brevissimo. < Yukio. > Pronuncia il suo nome, alla fine del discorso < Puoi dirlo eh, non ti succederà nulla. > Una pausa, quasi a prendere in giro il timore reverenziale che la ragazza prova nei confronti del Tessai – giustamente – data la sua fama da mukenin. < Yuuuuukiiiiooooooo > Allunga il nome, accentuando ogni singola vocale che compone quella parola. < Non c’è nessuna pena su chi pronuncia il suo nome, forse su chi si dichiara suo alleato e favorevole alle sue idee per quanto riguarda Kusa, ma finché siamo solo io e te ad ottanta metri di altezza si può dire. > Termina, poi, specificando anche che tipo di rapporto c’è tra i due, magari per metterla a suo agio dato che è evidente che quell’incontro con lui l’ha colpita particolarmente, quasi un voler non demonizzare quell’uomo, che di demoni ne ha visti ed affrontati tanti. < Siamo amici di vecchia data, non è un uomo cattivo, ma è sicuramente una persona a cui fare attenzione. E poi- > Ridacchia, per motivazioni al momento sconosciute alla giovane Kaori < -abbiamo in comune il nostro debole per le Hyuga. > Non sorride più adesso, scacciando quell’argomento dalla propria mente per fare ordine e spazio a qualcosa di più serio, la missione, il pericolo appena passato da Konoha. Si sente anche piuttosto in dovere di dargli qualche dritta, prima di iniziare a lavorare insieme, ovviamente non è una posizione semplice quella della caposquadra, con due compagni di team più esperti e di grado più alto. In fondo le cose da sapere non sono poi molte e la maggior parte si imparano sul campo. < Sì che ti ci vedo. Il caposquadra non deve mica essere quello più forte. Bisogna avere visione di insieme, capacità di adattamento alle varie situazioni, anche la decisione necessaria per cambiare idea in corsa, se le cose si mettono male. Ed un’altra cosa importantissima… > A questo punto si ferma, la osserva. Richiama il proprio chakra e lascia che nel plesso solare si mischi con quello fuuton, un soffio d’aria, un turbinio di puro vento che prende ogni singola stilla di quell’energia cerulea e la trascina in sé, nell’occhio del ciclone. Acquisisce un colore più simile al vento, soffia e spira nel keirakukei con una violenza impressionante, immettendosi in ogni singolo e sottilissimo dotto per andare ad essere utilizzato. Gli tsubo sulle mani si aprono per lasciarsi ricoprire da quell’energia, invisibile ad occhio nudo, ma che ora ricopre uniformemente i palmi, le dita affusolate, fin sulla cima delle punte. A questo punto si concentra di nuovo su di lei, un mezzo sorriso, con una punta di mistero a non lasciar intendere quel che sta per fare < … è conoscere alla perfezione le capacità dei tuoi compagni. > Una pausa, guarda avanti ed allarga le braccia, i palmi aperti in degli attimi di sospensione in cui il Nara semplicemente prende fiato ed il sorriso inizia a diventare quasi- sadico, crudele, come se stesse per attaccare un avversario. < Anche solo con un battito di mani. > Ultima cosa che dice, prima di compiere il gesto che ha appena dichiarato. Le braccia si chiudono e le mani coincidono l’una col palmo dell’altra. Il rumore generato sarà assurdamente forte, un tonfo sordo che parrebbe più come se fosse amplificato da una caverna in cui l’eco rende i suoni più grossi. Uno spostamento d’aria che è talmente tanto forte ed intenso da essere addirittura visibile ad occhio nudo, come se l’aria davanti a sé per un raggio d’azione molto ampio si deformasse, tanto da far tremare anche la terra su cui poggiano i loro piedi. Lascia poi ricadere le braccia lungo i fianchi, adesso basta con le tecniche, ha dato anche troppo sfoggio di se stesso, anche se questo dall’esterno pareva solo un battito di mani. Un fortissimo battito di mani, capace di dividere una montagna, forse. Poi riprende a parlare, come se nulla fosse accaduto, tranquillo e rilassato, verso la Hyuga, a prescindere dalla reazione che avrà avuto, pur osservandola bene per capire se si è fatta un’idea del potenziale che dovrà guidare. < Ti sei spaventata, mh? > Domanda, riguardo la sua esperienza con l’illusione, col sigillo del Diavolo < Si risolverà, vedrai, in fondo era solo un’illusione, sono fatte per scuoterti a livello mentale. Per ora concentrati solo su ciò che è reale. > Ultime rassicuranti parole, prima di osservare il sole ormai più basso, dai toni arancioni a tingere il cielo azzurro seppur coperto dal maltempo, segno che si sta facendo piuttosto tardi e che sarebbe ora di tornare a casa. [C on]

16:33 Azrael:
 [Battimani di susanoo] [Nin 125]

17:06 Kaori:
 Se mi batterai. Kaori è scettica. Decisamente poco convinta lo osserva con un sopracciglio inarcato mentre inizia a tamburellarsi con le dita le braccia incrociate sotto il petto, mettendo su un'aria pensosa. Un rifiuto più gentile di quanto si sarebbe aspettata: dubita fortemente di poter mai avere la possibilità di battere un ninja come quello che ha di fronte. Se lei nel corso del tempo andrà migliorando, così sarà anche per il Nara. Non rimarrà certo fermo ad attendere che qualcuno lo raggiunga, no? Sicuramente anche lui continuerà ad allenarsi e migliorare, lasciando ugualmente spaventoso il divario fra loro. Eppure l'idea di provare ad affrontarlo la stuzzica. Sicuramente sarebbe un ottimo metro di paragone per capire a che livello sarà arrivata. <Mhhh perchè no? Sarà interessante provare a sfidarti> sorride lei snudando i denti bianchi prima di notare come la pioggia sembri quasi diminuire d'intensità, battere meno scrosciante. Si ravvia i capelli fradici dietro il capo osservando la figura altrui, sorridendo quando egli per la prima volta nomina quel nome ad alta voce. Sì, adesso ogni eventuale minimo dubbio circa una possibile incomprensione va sparendo e un sorrisetto divertito increspa le labbra color rosa di lei. <Beh è una delle persone che non sbandiererei in giro di conoscere, ecco> direbbe lei scrollando appena le spalle. Non intimorita, semplicemente cauta. <Dopotutto non è che siamo amici. Ci siamo incontrati solamente una volta. Magari si sarà già dimenticato il mio nome> ridacchia lei vedendo le cose con prospettiva. Lei ha conosciuto una leggenda vivente e attualmente al centro di un sacco di discussioni nei territori dell'Erba, lui ha incontrato una genin qualunque della Foglia cui ha chiesto di riferire un messaggio. Insomma, non è che abbia propriamente fatto qualcosa che possa garantirle di esser rimasta fra i suoi ricordi, eh! Ascolta il successivo dire del Nara circa la loro amicizia e andrebbe ad indicarlo col proprio indice con fare istintivo, senza riuscire a controllarsi. <Ah-ah! Lo sapevo!> esclama lei con tono vispo illuminandosi in viso. <Lo avevo immaginato quando mi ha detto che era un vecchio amico di Hitomu. Ho pensato che magari avrebbe potuto conoscere anche te, ma non mi era sembrato il caso di chiedere in quel momento> spiega con fare leggero prima di portare una mano dietro la nuca, grattandola leggermente. <Sai, c'erano un paio di anbu che lo stavano cercando in quel momento, eravamo un po' di fretta> Sì, beh. Adesso ci ride, ma sul momento un po' di paura c'era. Un po' tanta. Ed è alle parole successive del Nara che Kaori andrebbe a mettere su una espressione ammiccante, un sorrisetto furbo tipico di un qualche spettegolezzo in arrivo. <Sì, mi aveva detto che una sua ex era una Hyuga, i miei occhi ricordano sempre qualcuno a qualcun altro> sorride prima di tornare al suo tono provocatorio e stuzzicante, non manca neppure la gomitata leggera e provocatoria contro il suo braccio. <Ehhh a proposito di Hyuga...> ammicca lei sollevando e abbassando rapidamente le sopracciglia. <Come va con Mekura? MH?> domanderebbe nel tentativo di sorprenderlo visto che lui non le aveva mai detto chiaramente il nome della ragazza speciale di cui avevano parlato una volta. <Non la vedo da un po' al Villaggio. Te la sei portata via da qualche parte?> Ecco. Sì. Ogni tanto un po' di gossip fa bene alla salute. (?). <Guarda che a casa ci serve eh? Voglio imparare un sacco da lei, quindi dovremo condividercela> Sì, come no. Ride divertita scuotendo appena il capo. È strano pensare che possa scherzare così allegramente con una figura come quella del moro, eppure sembra così normale, così semplice lasciarsi andare così a delle chiacchiere così innocenti. Ma chiacchiere come quelle trovano poco spazio nelle loro vite, divise fra incarichi e responsabilità. Difatti poco dopo i due tornano un po' più seri parlando della missione che li avrebbe attesi. Kaori ascolta avidamente i consigli ricevuti dall'altro e annuisce con convinzione quand'egli tenta di offrirle una lezione di vita. Immagazzina ogni nuova informazione e, quando vede l'altro allargare le braccia verso l'esterno, lo osserva un po' confusa, un po' incuriosita. Inclina leggermente il capo cercando di capire cosa stia cercando di fare per ritrovarsi poi ad impallidire visibilmente al vedere le conseguenze di quel suo semplice battito di mani. Esse vanno a ricongiungersi con un colpetto secco e leggero dando vita ad una sorta di forza soverchiante e spaventosa capace quasi di abbattere un intero Villaggio di piccole dimensioni. Il vento è impressionante, la chioma di Kaori danza tutt'attorno seguendo il movimento delle correnti appena scatenate, portandola a fissare ad occhi sgranati l'effetto di quell'ondata di vento che si agita pericolosamente dinnanzi a loro. <...beh...> mormora lei con la voce secca, flebile, andando a schiarirla poco dopo in un paio di tentativi. <...diciamo che tu fai le cose impossibili> Riassume piuttosto accuratamente le capacità altrui ancora colpita da quella dimostrazione di forza. Caspita. È questo che vuol dire essere un ninja di quel livello? Torna ad osservare l'altro con fare un po' più mesto quando egli le chiede se ha avuto paura. <Abbastanza> rivela lei dopo qualche attimo di silenzio osservando un punto imprecisato dinnanzi a loro, la pioggia svanita lentamente attorno a loro senza che neppure se ne rendesse conto. <E' che... Se fosse stato lì in mezzo a noi perchè si è limitato solamente a questo?> domanderebbe lei ponendo quella domanda che le preme sin da quel giorno. <E se non era con noi... come ha fatto a farci cadere in quell'illusione?> Domanderebbe voltandosi verso di lui, nuovamente, con un sospiro stanco. <In ogni caso indagheremo sulla faccenda. Hitomu-sama si metterà all'opera per capire chi possa esserci dietro questa faccenda mentre io andrò a parlare coi Consiglieri del Tempio. Troveremo il responsabile e lo fermeremo> sorride lei rivolta all'altro, cercando di convincersi lei stessa di quelle parole. <Proteggeremo noi la Foglia mentre sei via, non preoccuparti!>

13:03 Azrael:
 La reazione a quella sfida lo diverte abbastanza, tanto da riuscire a farlo sorridere ancora. È abbastanza raro per lui essere di un tale buonumore, non per niente gli è capitato un paio di volte di andare a Konoha proprio per cercare quella genin e gioire nel parlare con lei o anche solo nell’osservare l’espressione mutare su un viso così giovane e poco segnato dalle sofferenze e dagli intrighi del mondo ninja. < La sfida è il sale della vita, Kaori. Quegli uomini che si vantano di aver raggiunto il loro apice sono uomini tristi, perché non hanno più alcunché per cui combattere, non trovi? > Anche lui, col suo modo di sfidare un po’ chiunque, con la sua volontà anche di tornare a Konoha per testare le abilità della sua conclannata, in modi che ancora deve partorire nella propria mente. E per il Nara è tutto, non può altro che continuare a cercare nuove sfide, deve cercare di non fermarsi mai perché fermarsi equivarrebbe a morire. < E me? Sbandiereresti di essere stata portata sulla cima della cascata da questa tua conoscenza? > Dice, con quel tono caldo, basso, di quelli ammaliatori che utilizzerebbe un ipnotista per far cadere la propria vittima nella magia, per asservirla alla propria volontà. D’altronde se a Konoha gira ancora qualche voce su di lui sarà anche per le capacità di affascinare. E poi, continuando a parlare di Yukio e di questioni un po’ più personali, quasi a livello di pettegolezzi mondani, sul volto del dainin si inarca il sopracciglio, alzando la mano a poggiare il palmo sull’indice puntato verso di sé per fare una leggera pressione ed abbassare la mano della giovane. < Oh, sì, è sempre inseguito da qualcuno. Sarà frustrante per gli Anbu inseguire un individuo che si teletrasporta da una parte all’altra del mondo ninja. > Ridacchia, ben sapendo quanto può essere avvilente inseguire un semidio, dato che in qualità di Generale ha dovuto avere a che fare in maniera piuttosto costante con lui ed è riuscito a prenderlo solo quando si è costituito, per poi dislocarsi via dalle prigioni. Tipico. < Uh? > Mugola con fare piuttosto interrogativo riguardo la Hyuga che accomuna i due ninja, Dainin e Tessai. Porta la mano a grattarsi la nuca, sull’attaccatura dei capelli, i polpastrelli vengono cinti dai capelli mossi del giovane. Resta così per un po’, nel risponderle, come fosse un po’ imbarazzato. < Ahem- > Sì, sorpreso è sorpreso, ma più che altro perché non è che i suoi occhi ricordano sempre qualcuno, ma sempre la stessa persona. < Sì, in effetti la ricordi parecchio, sia a me che a Yukio- > Una pausa, lasciando che il braccio ricada a peso morto lungo il fianco. Tira un lungo sospiro, come rassegnato a dover condividere ormai quell’informazione personale. < Mekura è stata con lui, poi- diciamo che la vita ci ha portato ad avvicinarci. Ed ora tra noi è tutto a posto, ma- te l’ha detto lei che stiamo insieme o hai tirato ad indovinare con una Hyuga a caso? > E poi si lascia andare in una risata libera, spontanea < A dirla tutta è più lei che ha portato via me che il contrario, comunque non ci teniamo troppo assenti da Konoha. Entrambi andiamo pazzi per Ichiraku. > Per non parlare del fatto che una volta l’ha rapito e se l’è portato a Suna per farlo cucinare lì e fare una cenetta romantica. Questi sono dettagli da non condividere, perché potrebbero risultare inquietante. Si silenzia poi, beandosi di quell’improvviso cambio di espressione successivo alla tecnica che dall’esterno altro non è che un semplice battito di mani, capace poi di scatenare ben altre conseguenze. Sì, lui fa le cose impossibili. < Ma sta a te dirmi qualche cosa impossibile devo fare e quando, ok? > Termina in un sorriso, prima di richiamare un’ultima volta il proprio chakra, stavolta sotto le piante dei piedi in modo che si distribuisca in maniera uniforme e diventi colloso, quasi come una patina di nastro biadesivo. Con tale conoscenza non gli sarà difficile camminare su superfici verticali e scendere quindi la parete rocciosa. < Un’ultima cosa, mentre torniamo a casa. > Una pausa, iniziando così a scendere lo sperone di roccia, in modo da assicurarsi di avere una presa salda dei passi sulla superficie rocciosa che costeggia la cascata < Prima di dislocarsi bisogna imparare a camminare, poi a correre ed un sacco di cose, quindi ora torniamo giù a piedi. > Scherzoso, gioca con lei anche per smorzare la tensione che un avvenimento così traumatico le avrà certamente provocato, come ben si nota dal cambio di atteggiamento < Sono certo che riuscirete a proteggerla, assolutamente. Esistono mille e mille tecniche che ancora non conosci tu e che forse non conosco nemmeno io, non stare a porti troppi crucci riguardo quell’illusione. In fondo non avrà più importanza quando avremo debellato la minaccia, mh? > Le da un colpetto sulla spalla, prima di cominciare a scendere nel silenzio, tenendola sempre d’occhio in modo che – dovesse fare qualche passo farlo – potrà prenderla al volo e portarla giù, così da congedarsi poi a fine “passeggiata” e tornare a casa propria. [rilascio chakra finale] [end]

14:15 Kaori:
 Inclina appena il capo la genin udendo le parole del Nara. Per lei è quasi impossibile immaginare di arrivare ad un punto in cui sentirsi “arrivati” all'apice delle proprie capacità, per cui le sembra davvero strano poter pensare che esista realmente qualcuno che senta di non avere nient'altro da imparare, nulla in cui migliorare. <Credo che sia triste chiunque si vanti di qualcosa, in realtà> direbbe con disarmante semplicità scrollando di poco le piccole spalle. <Se si ha bisogno di ostentare così le proprie capacità forse nel profondo si è solamente insicuri e spaventati>. Oppure si è solamente un po' arroganti con la voglia di sminuire gli altri, chissà? L'improvviso cambio di tono da parte del dainin porta la genin a fissarlo boccheggiando, presa decisamente in contropiede da quella voce così ammaliante, incantevole, capace di toglierle la parola e la calma per diversi istanti. Suoni soffocati escono dalle sue labbra mentre si aprono e richiudono confusamente, portandola a deglutire infine silenziosamente per ricercare di riordinare le idee. <Sì> balbetta annuendo piano <Cioè, no!> si corregge subito dopo scuotendo il capo con convinzione, il viso a divenire man mano sempre più rosso per via di quel suo imbarazzo crescente. <No, no, meglio di no. Se la voce arriva al Villaggio finisce che mi metto contro tutte le altre che ci sono> sospira scuotendo il capo come a non voler neppure immaginare un simile scenario. Non è raro beccare qualche ninja più 'anziana' a parlare con occhi trasognati il Nara in questione. Effettivamente sarebbe ridicolo negare il suo fascino, ma la giovane genin, così innocente ed ingenua, non riesce benissimo a comprendere quel loro perdersi dietro fantasie impossibili. Lei è ben contenta anche solo di quello che ha in quel momento: chiacchierare tranquilli, salutarsi di quando in quando, ridere assieme per qualche battuta od un ricordo divertente. Non desidererebbe di più da lui ed è contenta così. Una risatina sfugge leggera dalle sue labbra quando il Nara pone quella riflessione circa l'inseguire qualcuno che può spostarsi da una parte all'altra del mondo come sanno fare loro. Effettivamente il solo pensarci è piuttosto ilare. <Scommetto invece che per lui è piuttosto divertente> commenta la genin snudando i denti bianchi in quel riso genuino. <Mi sembra una persona che non si preoccupa per niente> rivela la sua impressione sul Tessai per quel poco che ha potuto conoscere di lui. Effettivamente non era affatto preoccupato quando s'era avveduto della presenza degli anbu a dargli la caccia quel giorno: sembrava piuttosto tranquillo, in pensiero solamente per la Hyuga più che per se stesso. Dopotutto quei ninja non erano una minaccia per lui, come, probabilmente, non lo sarebbero per il Nara che ha ora di fronte. Sembrano piuttosto simili sotto diversi aspetti e, a quanto pare, anche in ambiti più... privati. Azrael le rivela che effettivamente i due hanno in comune persino l'affetto per una ragazza, cosa che porta Kaori a schiudere le labbra sorpresa. <E' lei la sua ex!> esclama sconvolta, una mano davanti alle labbra a coprire la bocca rimasta aperta, esattamente come gli occhi sgranati e grandi di stupore. <Cavoli. Certo che ne attira di calamità Mekura-san...> mormora lei sbattendo rapidamente le ciglia. Probabilmente non tutti possono vantare una carriera sentimentale di questo tipo (?). Un sorriso molto più tenero, poi, va ad illuminarle il viso quando l'altro le chiede come abbia compreso che la Hyuga in questione era lei. Scuote il capo con fare infantile portando ambo le mani ad intrecciarsi dietro la schiena, sporgendosi appena in avanti col busto con quel fare spontaneo ed ingenuo di sempre. <Mh-mh> diniega lei scartando il tentativo dell'altro di capire la verità. <Ai> .. <L'ho conosciuta qualche tempo fa a casa di Mekura-san. Mi avete raccontato entrambi la sua storia anche se nessuno dei due ha nominato l'altro, ma penso che non esistano molte altre Hyuga disposte ad adottare una bambina cieca a quest'età. La nostra famiglia è un po'... mh... chiusa?> spiegherebbe con un sorriso piccolo e gentile sulle labbra prima di tornare in posizione eretta e ridacchiare alla spiegazione del moro. <Eh sì. Ichiraku non si dimentica mai> Non per niente potrebbe essere il tesoro più grande della Foglia ormai, altro che Volontà del Fuoco. (?) Ad ogni modo le chiacchiere scorrono, il tempo passa e le dimostrazioni di forza del Nara portano Kaori a sentirsi sempre più lontana dall'essere un ninja indipendente. Ammira quelle capacità con ardore trovando nuova determinazione nel portare avanti i suoi studi ed allenamenti ritrovandosi a sorridere a sua volta alle parole altrui. <Oh non c'è problema. Ormai sono piuttosto sicura che qualunque cosa possa chiederti di fare conosci il modo di farla. Magari schioccando le dita> Un livello al quale si impegnerà ad arrivare anche lei in un futuro al momento piuttosto lontano. Il loro tempo è terminato, la serata è giunta ed è ora di tornare a casa. Kaori vede l'altro iniziare a scendere giù camminando per la parete rocciosa e ascoltando le sue parole andrebbe a ridacchiare interessata a questa nuova “sfida”. <Sissignore!> esclama lei con decisione prima di andare a compiere lo stesso esercizio fatto dal Nara. Concentrandosi sul chakra che le scorre in corpo andrebbe a ripercorrerne il flusso fino ad arrivare alla zona dei piedi, concentrando una moderata quantità di energia sotto ambo le piante. Tenterebbe di plasmarne la forma così da rendere il proprio chakra aderente alla superficie ove andrebbe a poggiarlo, ritrovandosi dunque a seguire i movimenti dell'altro iniziando la sua discesa di quella parete rocciosa camminando verticalmente su di essa. Un passo per volta, lentamente, così da esser sicura di riuscire a mantenere la concentrazione fissa sul moto del chakra sotto i piedi. Ascolta le rassicurazioni dello shinobi ed un sorriso sollevato e confortato va a disegnarsi sul suo viso, portandola a sentirsi un poco più sicura. <Sì, hai ragione. Una volta eliminato il pericolo andrà tutto bene> Vero. Non sarebbe più caduta in una illusione come quella. Ma... se quell'illusione fosse divenuta realtà, avrebbe trovato comunque la forza per andare avanti senza paura? Ma questo è un pensiero che preferisce tenere per sé mentre, camminando lungo quella parete scura, si avvia verso casa. [End]

I due si reincontrano nuovamente alle Cascate grazie all'Hiraishin che Azrael ha posto sul coprifronte donato alla genin.

Trascorrono un pomeriggio sereno -pioggia a parte- chiacchierando del più e del meno. Azrael si propone di far parte del gruppo della genin per la missione che lei deve guidare nei pressi di Iwa e le dà un paio di dimostrazioni sulle sue capacità impossibili.

Kaori dal canto suo lo aggiorna su quanto accaduto a Konoha negli ultimi tempi prima di imboccare assieme a lui la strada verso casa.