Re:start

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con Kimi, Hanae

16:48 Kimi:
  [Accampamento] Si è risvegliata nella sua tenda, da sola. Le è venuto automatico mettersi una mano sulla pancia, restarsene lì sdraiata, per qualche attimo a fissare solo la tenda, il soffitto di plastica è complicato capire a cosa sta pensando, per qualche attimo si può godere la calma non pensare a nulla solo tenere il palmo della destra lì sopra, non sa nemmeno come sentirsi, rifiuta con tutta sé stessa l’idea di avere un figlio, l’idea che lei possa dare la vita abituata com’è a toglierla e al tempo stesso si sente tremendamente in colpa per aver perso la bambina, ha sbagliato ancora una volta, ha ucciso e questa volta un essere che si era appropriato come un parassita del suo corpo. Sospira appena e decide di iniziare una nuova giornata, deve muoversi a terminare il compito, Yukio ha bisogno di lei, deve trovare i ricercati mancanti ucciderli e poi tornare verso Kusa, tornare da suo padre. Si alza rimanendo semplicemente seduta la mano che esita ancora sul ventre, scuote il capo e ora sposta il braccio per arrivare fino al mantello dalle nuvolette rosse, si rimette l’anello lasciato accanto al giaciglio e si veste. Ha da fare non ha tempo per pensarci ora. Sospira appena quindi andando ad uscire allacciandosi quel mantello e nascondendo così il suo corpo con quel ventre appena gonfio, è appena accennato si scambia tranquillamente per qualche kg finalmente ripreso, la sua magrezza in questo caso le rema contro. Ma fortunatamente vestita com’è tutto viene nascosto abilmente, i capelli sono lasciati sciolti e prima di uscire al freddo si infila quelle scarpe imbottite di pelo che le tengono al caldo i piedi. Il chakra ormai scorre nel suo corpo da quando ha aperto gli occhi, è un’abitudine la sua però non va a richiamare l’innata, ha bisogno di compagnia ora ed è questo il motivo che invece la spinge a mordersi il labbro con abbastanza forza da farlo sanguinare, il pollice della destra successivamente va a sporcarsi con il sangue, si accarezza semplicemente per poi andare a terminare il richiamo, mano che si poggia sul terreno. Ad apparire è Hisoka <cercalo> un ordine facile, non ha nemmeno bisogno di specificare chi deve cercare, la piccola farfalla dell’ade si limita a prendere il volo per andare alla ricerca di Katsumi è di lui che ha bisogno ora, non sa ancora se gliene parlerà, non ce ne è davvero bisogno eppure sente la necessità di vederlo, di posare su di lui gli occhi anche se manterrà quel segreto, quella colpa deve ricadere solamente su di lei non ha intenzione di coinvolgerlo, distrattamente torna a posarsi la mano sul ventre, non c’è battito che lei possa percepire, il feto è troppo piccolo e soprattutto è convinta che sia già morto, si accorgerà della dura verità ma non oggi, non ora. Si incammina quindi nell’accampamento aiutando la piccola farfalla nella ricerca [chakra on][hisoka]

17:08 Hanae:
 Presto si allontanerà dall'isola, nuovamente e definitivamente porterà il proprio sguardo lontano da quest'isola abbandonata da Dio. La propria postazione è abbastanza vicina all'accampamento, si trova semplicemente in un'incavatura naturale scavata nella roccia, un luogo abbastanza familiare per lui considerando l'esistenza degli ex laboratori Uchiha. Ma..non è decisamente quello il motivo per cui ormai da diverso tempo è fermo in quel punto. Deve ancora capire cosa tutto ciò che è successo ha rappresentato, eppure adesso la propria mente è riuscita a mettere in secondo piano il nome di Nanami Uchiha, passando invece ad Akendo Seiun. La mantella dell'Akatsuki poggiata di fianco a lui, per terra, a coprire il corpo una camicia nera dalle lunghe maniche ed un relativo pantalone con motivo a righe grigie. Scendendo un paio di stivali neri, e per coprire il tutto un cappotto grigiastro totalmente abbottonato, lasciando appena vedere la propria figura dalle ginocchia in giu'. Dopo quella notte in cui si è risvegliato immerso nel suo stesso sangue potranno esser intraviste macchie rossastre sulle vesti, sparse nella zona del petto. La mancina scivola all'altezza del proprio capo, scivola sugli occhi, mentre una forma di chakra viene richiamata all'altezza dello stomaco sotto l'identità di due sfere che vengono poi sospinte verso il nervo ottico, avvolgendolo di chakra ed irrorando al contempo le pupille, causando in esse una spontanea rotazione con conseguente formazione delle tre tomoe che accomunano il proprio sharingan. Osserva il mondo su quella scala di neri e rossi, poggiando con la schiena ad una delle pareti dell'incavatura. Sta ancora realizzando tutto ciò che ha visto, tutto ciò che ha sentito. La sensazione effimera di collegamento con il dolore del mondo, quella stessa sensazione che il rinnegan porta con sè. Ma tutto è ancora confuso, la propria mente fatica ad ordinare i ricordi di una seconda vita, e la conseguenza di tutto ciò è una forma di rigetto. Nausea, confusione, lacrime color cremisi. E non è qualcosa che accenna a fermarsi, manifestandosi appena dopo all'apparizione di ricordi legati alla vita dell'attuale possessore del Rinnegan. Che sia un momento triste, felice, di pace o guerra, segue sempre quella forma di rigetto. < ..! > Occhi a sbarrare in modo repentino quando un suono si fa pian piano più presente, un suono che viene riconosciuto solo in seguito come un battito d'ali. Kimi? [Chakra attivo][sharingan attivo]

17:23 Kimi:
 Lo sta cercando per tutto l’accampamento, silenziosa e dai passi abbastanza lenti e incerti, non si fida più del suo corpo, non sa come stia reagendo a tutto quello sa solo che ha la nausea, una conseguenza della gravidanza o dell’interruzione della stessa? Appare più pallida del solito e non si muove troppo velocemente proprio per evitare che quella sensazione peggiori, almeno ora sa perché ogni volta che si svegliava si sentiva così, guardiamo il lato positivo. Sospira ed è Hisoka a trovare a Katsumi, proprio la farfalla decide di inviare ciò che vede a Kimi che dal canto suo si vede costretta a chiudere la palpebra destra poter osservare. La farfalla plana andando prima a svolazzare sul corpo dell’Uchiha mentre in Kimi monta l’ansia, che diamine è successo? Il sangue, sta male, decisamente male. La farfalla poi torna verso il sentiero seguito per raggiungerlo così da mostrarle come arrivare fin lì. Dal canto suo la Doku non esita nemmeno un istante, la sua nausea corre in secondo piano, le gambe andrebbero a flettersi così che lei possa iniziare quello scatto al massimo della sua velocità. Corre con il fiato rotto e il cuore in gola, le mani sono abbandonate lungo i fianchi. Si ferma solo davanti ai piedi di lui, la farfalla a questo punto prende posto su un ramo rimanendo silente. Lei apre entrambi gli occhi lo fissa. Sangue, il primo dettaglio a saltare agli occhi è proprio quello, lacrime di sangue sul suo volto. Non respira trattiene il fiato senza nemmeno accorgersene in quell’unico istante in cui incapace di fare qualsiasi resta immobile davanti a lui. Sarà per gli ormoni o per la notizia sconvolgente ma le sue mani adesso tremano, sta visibilmente tremando, troppe emozioni, troppo forti. Sbarra gli occhi e senza esitare di più andrebbe a lanciarsi verso di lui. Flette le gambe per muoversi e portarsi verso il suo capo, aggirare quel corpo <Katsumi> mormora appena <ci sono io ora> e non importa quanto poco sia utile in quel momento. Trattiene la palese rabbia che monta su di lei ogni secondo che passa a vederlo ridotto così. Tenterebbe delicatamente di portare le sue mani sul capo del ragazzo per aiutarlo a voltarsi di fianco così che non finisca per soffocarsi vomitando. Al contempo andrebbe a piegarsi e sedersi lasciando che lui possa poggiare la testa sul stesso ventre. Le ginocchia sono piegate ed unite così che lui possa usarla davvero come un cuscino, lo supporta anche fisicamente. La mano destra starebbe sulla sua fronte, a reggerlo per evitare che si faccia del male da solo mentre la sinistra scivolerebbe verso il suo collo, il petto, lo accarezza dolcemente, mostrando ancora una volta un lato del tutto sconosciuto di lei al mondo <chi..> si morde il labbro. No non è importante ora, non deve sapere chi è stato adesso, non riuscirebbe a starsene lì ed aiutarlo <cosa> si ferma ancora una volta, la lingua lecca il sangue che torna ad uscire dalla ferita autoinflitta di poco prima. Silenzio poi, la destra inizia a muoversi sulla sua fronte, sui capelli di lui ad accarezzarlo <passerà> conclude alla fine, non ci sono domande giuste da porre. Solo un’occhiata ad Hisoka <controlla nei dintorni, se trovi qualcuno che non sia dell’alba seguilo e poi portami da lui> un ordine molto facile, detto a denti stretti, la rabbia nella sua voce ha cambiato il suono detta stessa, fredda e quasi roca, si sta trattenendo e trema, ancora trema anche ora che dovrebbe averlo tra le sue braccia, trema per trattenere la voglia di radere al suolo quel luogo, trema per la preoccupazione, trema per mille motivi diversi e soprattutto perché mai fino ad allora era stata così emotiva[chakra on][hisoka]

17:50 Hanae:
 Pessima situazione, eppure nella propriamente non si sta domandando realmente niente. Quelle parole che Madara Uchiha gli ha rivolto sono fondamentalmente il motivo. Smettere di farsi domande e prendere da sè le risposte, accettare quella che è la sua discendenza di sangue. Oh..la risposta sa dove trovarla, e per prenderla dovrà sopperire a questa costante sensazione di nausea che prova a tratti, per sopperire alla confusione che nella propria mente esiste. La stessa cosa dovrà fare per quanto riguarda Nanabi Uchiha, riordinare i pensieri e agire per prendere risposte. Fondamentalmente cambiare punto di vista nei confronti del fato che ha citato nel suo ultimo dialogo al fianco di Kurako, o per meglio dire, Hanga. Lo sguardo scivola sulla farfalla che lo raggiunge, dovrebbe poterla riconoscere come appartenente al contratto di Kimi, fattispecie a causa delle dimensioni di quest'ultima. Le labbra si schiudono appena, inspirando e facendo scivolare la mancina lungo il volto, pulendo, o per meglio dire, sfumando il rosso che scivola da parte delle pupille avvolte nelle tre tomoe. Ha visto anche il disegno del mangekyou di Madara, lo ha affrontato faccia a faccia. Il primo degli Uchiha davanti a lui. Il fatto che abbia una possibile madre. Forse-- è il momento di smettere che esistano tante coincidenze. Avvolta da sfumature color cremisi si presenta poi la sagoma di lei, Kimi. Sulle labbra a pendere un mezzo sorriso, sguardo appena assottigliato per sopperire al fastidio che il rigetto gli porta. Normalmente non è propenso al mostrare tanto un malessere, una questione intrinseca legata fondamentalmente all'orgoglio, ma..è felice che la Doku sia li, nonostante tutto. Nonostante tutti gli anni passati affianco ad Arima non lo hanno aiutato a concretizzare la possibilità di ucciderla. Oh..non ci riesce, davvero no. Eppure quei momenti hanno aiutato la propria figura a compiere un passo avanti, psicologicamente. Gli occhi vengono semplicemente chiusi, sembra semplicemente rilassarsi poggiato alla lei. < Devo ancora capire..> un sussurro in direzione altrui. Osservando meglio la sfumatura bianca sui propri capelli è andata scemando, dando più spazio al color pece che naturalmente lo rappresenta. < Kimi..> mantiene gli occhi chiusi, per quanto si trovino nel purgatorio riesce a trovare pace, in quella piccola incavatura. La mancina si distende in avanti, la punta delle dita leggermente sporca del proprio sangue, tenta di raggiungere il mento altrui, da li' la guancia sinistra. Una carezza..semplicemente una carezza. < Ormai quattro anni fa..mi ero lasciato tentare dal potere che lo sharingan mi avrebbe potuto dare. Non so spiegarti tutti nei dettagli, non so molto neanche io, però mi dispiace. > Tre anni di totale assenza, dopo quella sera. Tre anni nei quali ha pensato di fare la cosa giusta. Lascia passare qualche secondo, totalmente in silenzio, prima di portarsi su ciò che sta accadendo adesso all'uchiha. < Devo..trovare Akendo, è il solo indizio che ho. > [ chakra attivo][sharingan on]

18:07 Kimi:
 Quella semplice carezza ferma il tremore, non smette d’essere agitata, spaventata, arrabbiata e chissà quante altre emozioni al tempo stesso solo riesce a dominarle, lui, la sola persona da sempre in grado di domarla, di fermare la sua natura di vedere e soprattutto comunicare con la sua umanità, persino un demone può essere umano ed è tutto appeso a lui, come altro potrebbe essere? Lo fissa, i suoi occhi azzurri restano su Katsumi, lo accarezza, gentilmente e solo chiude una palpebra, ancora per mantenere il contatto con Hisoka, soppresso solo un attimo, guarda attraverso i suoi occhi, la vede volteggiare elegante in quell’incubo, nessuno a suo orizzonte ma la ricerca non è finita non è stata richiamata a lei comunque non sembra aver intenzione di fermare la farfalla che con il suo teschio sull’addome continua imperterrita elegante e veloce nel suo sbatter d’ali frenetico. Gli occhi si puntano su quel volto, perdendo la visione di ciò che ha intorno per ora ma senza mai spezzare il contatto, scivolano lentamente per tutto il viso senza mai scostarsi, grandi occhi azzurri pieni di amore e rabbia al tempo stesso, qualcuno pagherà per quello che ha appena visto, non importa chi ma qualcuno lo farà. La sua nausea intanto sembra aumentare velocemente e cogliendola impreparata, le labbra che prima si erano dischiuse per quel tocco ora vanno a serrarsi con forza, chiude gli occhi, stringe le palpebre e deglutisce, un profondo respiro, deve solo tenere duro ormai sa come funziona, passerà, riuscirà a sopportare anche questo. Il sangue di lui le macchia la guancia candida, u sorriso tirato appare sul suo volto <va bene> replica lei a quelle parole, sente scemare quella generale sensazione di malessere, spera di uscirne indenne oggi, spera di non doversi nascondere, di non dover scappare da lui <ma sarà con te> non sta propriamente chiedendo, dimentica Yukio, dimentica la sua richiesta d’aiuto, dimentica la necessità di rimuovere quel parassita morto dal suo stomaco. Ridicolo come la semplice bugia di Mekura cambi la prospettiva eh? Ora che crede che il feto sia morto quasi le spiace, non l’ha mai voluto è vero ma sta osservando Katsumi, egoisticamente l’idea di avere qualcosa di lui per il resto della sua esistenza la tranquillizza, ma è tutto andato. Il senso di colpa monta nuovamente in lei, ha rovinato tutto con la sua stupidità, troppo egoista per rendersi conto di essere incinta, troppo egoista per ridurre gli sforzi, ancora una volta ha tolto una vita, alla fine è davvero l’unica cosa che le pare di saper fare. La sinistra si alza solo per andare a prendere la mano di lui e intrecciarla con le sue dita, teneramente cercherebbe quindi di portarla sul petto dell’uomo così che possa stringerla senza mai perdere davvero contatto con il suo cuore, la destra continua ad accarezzarlo. Non importa quanto quel vomito possa farlo puzzare, quanto il sangue rappreso possa disgustare chiunque per lei è solo bellissimo, il suo amore funge quasi da filtro ora, si piega così lentamente per andare a dargli un piccolo bacio sulla fronte, flette in avanti il busto per andare lentamente a poggiare le sue labbra sulla fronte di lui <non ti lascio solo> mormora esitando ancora qualche attimo in quella posizione. Ha promesso di difenderlo, ha giurato che l’avrebbe fatto ed è proprio ciò che vuole fare. Ne approfitta poi, di quella posizione, per deglutire e resistere a quella sensazione che ancora non la lascia, è solo questione di tempo, presto passerà. [chakra on][hisoka]

20:07 Hanae:
 Ironico, il modo nel quale tutto sembra essere tornato ad una fase di della mentalità dell'Uchiha più acerbo e immaturo. Ironico il modo in cui quelle parole sfiorino l'udito di Kimi come in passato facevano, con una gentilezza totalmente non consona a ciò che il fato ha programmato per lui. Le palpebre ad esser aperte appena, permettendogli di osservare lo sguardo azzurro della Doku. E' una dolce melodia che risuona nella sua mente, non avverte più un requiem, non sente tanto meno prurito lungo il proprio corpo. Per un attimo tutto sparisce attorno a lui, che abbia gli occhi aperti o meno si sovrappone con violenza alla realtà una serie di immagini, parole, emozioni. E' sempre li' Katsumi, dal punto di vista del possessore attuale del Rinnegan, succube delle sue azioni. Ad infondere in sè quel ricordo e l'esperienza che esso da. Sbarra gli occhi nuovamente quando tutto termina, non è un sussulto, ma la nausea torna ad accentuarsi, mantenendolo inchiodato a quella che è la sua posizione, per il momento accettabile. Un paio di istanti e lo sguardo si ricompone, notando tuttavia come sia la lei ad avere un accenno di malessere. Assottiglia appena lo sguardo, aggrottando la fronte. < ..? > china leggermente il capo di lato, come a chiedere se tutto sta andando bene, ma..una volta è considerabile come una semplice casualità, no? Difatti tornerebbe semplicemente a chiudere gli occhi, il capo a poggiare comodo sulle gambe altrui, e le labbra leggermente schiuse, per permettergli di inspirare e parlare quando necessario. < ..ad Oto..> Lo sguardo scivola in direzione di Kimi, lentamente una piccola dose di chakra si accumula fuori dagli tsubo, muovendosi in direzione della mente altrui per causarle una rapida visione. Il loro primo incontro, dove Katsumi genjutsò la lei e la lei riconobbe lui. Subito dopo la giornata al giardino all'estreno della magione di Yukio, il tutto dal punto di vista dell'Uchiha. Pochi istanti soltanto prima che tali immagini si dissolvano come la luna sparisce coperta dalle nuvole. < Inizialmente avevo bisogno. Bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi, bisogno di bloccare l'incessante suono di un trivella. > La mancina andrebbe a sfiorare le palpebre altrui, un tocco accentuato a malapena, indicandone gli occhi. < Guardando i tuoi occhi mi sentivo meglio. Eri un antidolorifico. > dalle labbra uno sbruffare, proseguendo. < Non ricordo il preciso momento in cui tutto è evoluto. Eppure anche adesso..continui a fermare quello stridio. Accompagni il mio dolore più di quanto io possa accompagnare il tuo. E' anche per questo che ho accettato questa possibilità. > Indica con la destra il sangue che scivola dalle iridi cremisi. La possibilità di ritrovare la sua discendenza, come esplicato in modo piuttosto vago dal primo degli Uchiha. < Solo diventando più conscio di ciò che sono potrò amarti senza paura. > Una volta, del resto, ha fatto una promessa. < ..voglio fermare la tempesta. > E forse, il dono che gli è stato fatto, gli concederà la possibilità di riuscirci. [ chakra on][ illusione vista][sharingan on]

https://www.youtube.com/watch?v=yQJCi4RVFZ8 come minimo.

20:32 Kimi:
 In un attimo tutto si stravolge nuovamente, lo sente stare male tra le sue braccia e si limita a stringere appena la sinistra, la mano che ha intrecciata alla sua. In un attimo tutto passa, lo osserva, si preoccupa e resta immobile, odia restare lì immobile e non poter fare nulla, odia tutto questo con così tanta forza che le sue dita riprendono a tremare lievemente e poi quei ricordi. Sorride appena, non aveva mai capito quanto servisse a lui era sempre e solo riuscita a vedere dal suo punto di vista. Quei ricordi la fanno sorridere, in quei momenti stavano male ma nulla rispetto a ciò che stanno passando ora, quanto tempo è passato? Quanto male si sono fatti? Quanto hanno sofferto? Tanto. Eppure nonostante tutto sono ancora lì, uno accanto all’altra a stringersi immutato è solo il loro amore che pare davvero non essersi mai esaurito. Lo ascolta. Ancora una volta si piega su di lui, un bacio lieve su quella fronte sofferente, forse anche sudata, non importa, flette il suo busto solo per donargli quel bacio, lente le labbra si poggiano sulla pelle di lui mentre continua ad accarezzargli i capelli, resta lì a lungo chiudendo gli occhi mascherando della lacrime, non le mancano quei tempi ma per assurdo era tutto molto più facile. Nasconde quella sofferenza persino a lui, soprattutto a lui, non è il momento <ci siamo promessi che l’avremmo cacciata> sussurra senza staccarsi da lui, deglutisce ancora una volta per allontanare quel groppo in gola, è cresciuta ed ha imparato a controllarsi quel poco che basta per non far tremare la voce e non scoppiare in un pianto disperato, è difficile e non sa nemmeno perché è così tanto triste, un po’ lo capirebbe ma il resto di quella sensazione no <e io ti aiuterò a farlo> continua poco dopo, senza mai staccarsi, restando in quella posizione, stringe la sua mano con forza quasi per fargli percepire quanto intensamente la stia colpendo, quanto forte sia l’amore che prova per lui, è tutto dannatamente amplificato <non smettere mai d’amarmi> aggiunge poco dopo lasciando che le sue labbra si separino dal volto dell’altro, solo adesso si sente pronta, solo ora è arrivato il momento in cui mostrare ancora una volta lo sguardo. Hisoka è in giro, il contatto non è stato interrotto ma non sente il bisogno di chiudere un occhio, non vuole che nulla possa separarla da lui eppure la sua rabbia su qualcuno ricadrà, non crede di potersi trattenere, se dovesse per sbaglio individuare un prigioniero ora si alzerebbe solo per andarlo ad attaccare con tutta la sua forza quindi meglio ignorare per adesso, meglio non sapere che ha trovato la farfalla. I capelli sfiorano il suo petto e quelli di lui, incrociandosi un po’ come le loro mani. La mano destra non si ferma mai, cerca continuamente di fornirgli supporto, passa sulle guance come per pulire il sangue, quelle lacrime cremisi scese da lui ancora una volta, lo fissa, proprio come durante il loro primo incontro, si muove poco e si limita a guardarlo quasi rischiasse di romperlo se esagerasse, non dimenticherai mai quella prima giornata in cui i sentimenti a caso mutarono, non se lo aspettava di certo, non si era resa conto di essersi presa una cotta per il suo salvatore, non si era accorta fino a che punto lui era riuscito ad attrarla fino a quando non cadde vittima di quel primo genjustu [chakra on][hisoka]

18:56 Hanae:
 Non è facile abituarsi al fluire di una mole d'informazioni tanto imponente quale quella di un'intera vita, una quantità di dati che non puo' esser rappresentata neanche nel più grande dei rotoli. Eppure non è semplicemente quello, il punto. E' più radicale, quel malessere, affonda le radici nel desiderio che Madara ha richiamato dal proprio subconscio. Un desiderio che credeva di aver mai abbandonato sulla strada, adesso esternato in una forma decisamente più riflessiva. Una forma di bisogno nata da ciò che ha potuto percepire, prima di vedere il deserto. Oh, è davvero pacifico riflettere su ciò in questo momento. Lo sharingan accompagna quasi invisibile il proprio sguardo color cremisi, si rivolge appena verso l'esterno, tornando poi sul flusso di chakra più vicino a lui, ovvero Kimi. Le labbra si schiudono appena, lasciandosi cullare per soli pochi istanti dal calore altrui. < Questa è l'ultima volta. > aggiunge soltanto una volta terminate le prime parole della lei. Ne stringe appena la mano, pochi e brevi istanti nei quali permane nel più totale silenzio, prima di applicare forza sui piedi, drizzando il busto e spostandosi. Andrebbe dunque ad alzarsi, la mancina a scivolare sulla parete dove inizialmente poggiava, sfruttandola come sostegno e volgendo lo sguardo verso l'esterno, dove la notte inizia inesorabile a calare, facendo divenire la - poco accentuata - luce solare un crescente ricordo. Pochi passi, si sposta il necessario da affiancarsi all'entrata. < L'ultima volta che nomino la tempesta. > Lo sguardo scivola, il capo a chinarsi appena per osservare la propria mancina, sporca del suo ormai vecchio sangue. < Per fermare quel primo vortice ne abbiamo creati altri, sempre più grandi. > Forse, il solo errore è stato essere talmente egoista e possessivo nei confronti di ciò che lo circonda. Egoista nei confronti di Kimi e del proprio innato potere, troppo preso dal bagliore degli occhi di Sasuke per poter volgere lo sguardo altrove. Per quanto Yukio non possa capire nel profondo quel disagio, gli ha detto una frase che adesso risuona decisamente più imponente. < Per non voltare lo sguardo verso la realtà ho deciso di guardarla tramite gli occhi degli altri, in passato. > Assumendone le sembianze, avvolgendosi in una fredda oscurità. Non è forse Sasuke, l'esempio più lampante di queste sue parole.? Il tono ad abbassarsi appena, rivolgendo per un solo istante lo sguardo su Kimi. < Non smetterò. > Risponde soltanto ora alle parole che la Doku gli ha espresso diversi secondi fa, lo sharingan viene lentamente sopito per dar invece spazio al normale cremisi che vive nel proprio sguardo. < Forse è il momento di riscrivere questa tragedia..> un sussurro, appena udibile. La guerra si avvicina, non solo per la situazione che a Kusa sta sviluppando. < Cosa farai? > Ultime parole prima di silenziarsi. [Chakra on]

19:19 Kimi:
 Appena lui manifesta la voglia di alzarsi, di sfuggire a quella presa le sue mani perdono forza, lo libera semplicemente senza opporre alcuna resistenza, seguendolo con lo sguardo azzurro, Hisoka è andata, troppo lontana per poter avere un vero contatto ora ma sa che tornerà da lei, sa che quel bestione tornerà a riferire. Osserva Katsumi, quella tempesta <non sarà l’ultima> lo mormora a voce talmente tanto bassa che le pare più un solo pensiero, non voleva dirlo le è sfuggito, presa in quell’istante quasi alla sprovvista, la prossima tempesta è già iniziata, lui ancora non lo sa e chissà se davvero sarà in grado di proteggerlo. Abbassa appena lo sguardo i sensi di colpa la raggiungono nuovamente, ha fatto morire quel parassita e se a lui fosse interessato? E’ stato davvero giusto decidere da sola, agire egoisticamente ha senso che si senta sollevata per la sua morte? Non sa più che pensare, è confusa. Lo osserva e lo ascolta, non comprende fino in fondo le sue parole ma è lì ad ascoltarlo e provare a capirlo, senza mai abbandonarlo <finché mi amerai io resterò> replica quindi, ed è vero se avrà lui non rischierà nuovamente di perdere la sua umanità, non finirà per chiudersi nel dolore, lei esisterà in quella forma fino a quando potrà accettare il mondo, fino a quando non dovrà affrontarlo da sola. Cosa vuole fare? Vuole stare con lui ma ha un segreto di cui occuparsi prima, la sua salute o quella di lui? Che domande <starò con te> la decisione è repentina, dovesse anche rischiare di morire a causa del feto non importa, non c’è nulla che import quanto ciò che hanno. Solo adesso si avvicinerebbe, la sua nausea come previsto è scomparsa, pare essere riuscita a spuntarla oggi. Si avvia quindi veloce per raggiungerlo, delicatamente proverebbe ad aiutarlo nei movimenti, la sua mano destra che andrebbe alla sinistra di lui, delicata ne sfiorerebbe il palmo per poi distendere il braccio e fornirgli così appoggio, se questo gesto dovesse essere accettato andrebbe a flettere il busto così da infilarsi nell’incavo formato dalla sua ascella con il solo scopo di poterlo sorreggere. Lo stringerebbe a sé andando a poggiare delicatamente la mano sinistra sul fianco si lui mentre la destra tenterebbe nuovamente di legarsi <ti seguirò ovunque> il pollice, se fosse riuscita a stringerne la mano, accarezzerebbe gentile il dorso di lui, sfiorandolo costantemente, un gesto fatto quasi per aiutarlo a calmare la nausea e quella sensazione di rigetto, un gesto che forse serve più a sé stessa per calmarsi, per non pensare a cosa gli sta nascondendo ancora convinta che quella sia la giusta strada, lo proteggerà ad ogni costo[chakra on][hisoka]

20:34 Hanae:
 Non è poi cosi' pesante, stare in piedi. Oh..ciò che lo ostacola maggiormente è esattamente nella sua testa, non si tratta di ricordi esterni o quant'altro, si tratta semplicemente di sè stesso. Aggrotta appena la fronte quando il sussurro di Kimi sfiora il proprio udito, le iridi scivolano per incrociarne per un istante soltanto lo sguardo. Ha sentito come anche lei non si senta propriamente bene, ma quelle parole da lei espresse suonano semplicemente come un monito al futuro. < Forse no, ma se mai ce ne saranno altre faremo in modo di ammutolirle prima di essere un problema. > Questa forse è solo una rassicurazione, in confronto alla realtà. Una tempesta non aspetta di esser notata, semplicemente appare, esattamente come suggerisce il suo nome. < Fintanto che potrò condividere con te il mio peso..e finchè io potrò provare a sorreggere il tuo. > Il loro peso, il peso della loro coscienza e di ciò che con sè porta. Un immediato mancamento alla vista, nuovamente la propria mente viene indirizzata in un secondo loco. E' nuovamente li', osservando il mondo tramite lo sguardo del Rikudo sannin, davanti ad una donna..ne percepisce la fragilità. Parlano, tentano di comprendersi, condividono la loro solitudine. Al riaprire gli occhi nella realtà nuovamente viene macchiato dal peso che i propri occhi si son addossati, eppure non è solo, non è caduto a terra. Ancora in piedi viene aiutato proprio dalla Doku a stare in piedi, la quale sorregge il proprio corpo quanto basta dal mantenerlo in equilibrio. < Grazie. > Avrà bisogno di qualche giornata per abituarsi a reggere il peso di quei flashback e di ciò che ne segue, ma finchè sarà supportato potranno farcela. Tenta di farsi affiancare per qualche passo verso l'esterno del luogo, se saranno celeri anche considerando questi mancamenti Lian yu sarà un ricordo per l'arrivo dell'alba. < Nanami Uchiha..> Sussurra un nome in direzione della lei. < Non so chi sia..ma se ti capitasse di sapere qualcosa al riguardo, informami. > Non sa neanche se esiste per davvero, ma ha motivo di prepararsi ad affrontare una qualsiasi verità. [ Ck on]

14:04 Kimi:
 Non smette mai di sorreggerlo, di aiutarlo come meglio può. Lasciando in secondo piano la sua condizione. Cammina al suo fianco stringendolo senza mai lasciarlo, il suo cuore è saldamente legato a lui, a quella figura. Annuisce semplicemente alle sue parole <qualsiasi tempesta> replica, suona come una promessa la sua, una promessa natica e che risuona nelle loro menti da fin troppo tempo e che in un modo o nell’altro sono sempre riusciti a mantenere, quante volte si sono addentrati in terribili tempeste? Quante volte hanno lottato contro tutti e tutto, contro sé stessi solo per tornare a stare insieme, i momenti di sofferenza sono sempre stati mitigati dalla presenza dell’altro, mai davvero soli per quanto effettivamente poco spesso fisicamente insieme ma quella è la strada che hanno scelto, i ninja dell’alba i più temuti e i più forti, certo la sua strada per meritarsi davvero quel posto è ancora lunga, è conscia del dislivello con gli altri ma è diventata la regina degli inferi ha rivendicato il suo trono nel mondo dei morti ora non le resta che rivendicarlo anche nel mondo dei vivi. Cammina accompagnandolo finché lui vorrà e fino a dove lui vorrà <Nanami Uchiha> annuisce appena <mi dirai chi è?> ma ha memorizzato il nome, lo farà. Sa di dover tornare da Yukio, sa di doverlo lasciare per la sua strada, non può fisicamente supportarlo per sempre, presto o tardi dovrà camminare da solo e lei si dovrà limitare a fare da contorno, aiutarlo solo su quello che lui chiede e solo quando lo farà, risolvere il suo personale problema prima che diventi di entrambi, rimuovere quel feto, cancellare i suoi dubbi e i suoi sensi di colpa. Deve essere forte, questa volta davvero, deve farlo per loro due per il loro futuro. Ha perso un figlio, un figlio mai desiderato e che avrebbe fatto una pessia fine ma comunque il loro figlio, il frutto del loro amore. L’ha perso perché è stata troppo stupida per capirlo, perché si spinge sempre troppo vicina al suo limite, l’ha ucciso senza nemmeno volerlo ma poco importa, dovrà perdonarsi davvero, per la prima volta da quando è nata dovrà avere la forza per perdonare un errore, perdonare sé stessa, smettere di sentirsi sbagliata anche per quel motivo <quando ti mancherò metti la mia collana> quella dei cacciatori che dovrebbe essere prega del suo odore specie visto che l’ha usata per ustionarsi e marchiarsi il petto <qualche farfalla potrebbe avvicinarsi, loro sono le mie sorelle> un po’ per fargli capire che mai sarà solo <spero ti ricorderai di me> si ferma appena sospira e si volta per fissarlo <ti amo Katsumi> da quanto non lo diceva? Da quanto non c’era quel trasporto nella sua voce, imbambolata, incantata da lui. Lo ama e il solo dirlo la riempie di forza e la svuota al tempo stesso, vive per i lui e per i suoi respiri [chakra on][hisoka][end]

12:08 Hanae:
 Lo sguardo scivola in direzione della Doku, qualche istante soltanto nel quale ne osserva il viso, il modo di fare. Eppure lo sguardo scivola repentinamente verso il cielo, accompagnato da una tipica fitta nebbia degna del purgatorio. Forse è l'ultima volta che vedrà questo paesaggio, da ora in poi. In quest'isola potrebbe essere stato ucciso, ma ancora non può saperlo. Ucciso e fatto rinascere sotto una mentalità una volta ancora nuova, qualcosa che ancora non comprende ma che può soltanto percepire ogni qual volta si formino quei flashback. < ... > lei pronuncia il nome della Uchiha, non ne sa ancora niente, ma..Nemurimasen non gli ha sicuramente mentito. Dovrà cercarla, dovrà cercare lo stesso Arima se si rivelasse necessario. E allora prenderà la sue risposte. < Soltanto un fantasma, per ora. > Assottiglia appena lo sguardo, aggrottando al contempo la fronte e iniziando a muovere lenti ma costanti passi per avvicinarsi alla riva, dalla quale partiranno per raggiungere un punto d'uscita dell'isola. Il pensiero viene indirizzato alla collana che ormai qualche tempo a dietro gli è stata donata, la collana con la quale lei ha deciso di marchiarsi per la vita intera. < Non c'è modo che io mi dimentichi. > Ha capito che non è più disposto a cancellare tutto per pura debolezza, non per un motivo tanto affiancabile ad una debolezza cosi' accentuata. < Continuo a pensare di amarti.. > una reminescenza al passato, a quel giorno alla magione di Yukio. Era tutto nettamente differente, viveva nel proprio mondo e li' soltanto. Ma..è ora di andare avanti, adesso. [END]

//Giocata effettuata post risveglio di Katsumi dopo l'ambient "Il Dono".