Un tempo c'era la sanità mentale.

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15:45 Kimi:
  [Bosco] Si è rinchiusa per qualche tempo nella sua stanza a Konoha, è sparita poi per altri giorni riprendendo il nome di spettro e andando in giro alla ricerca di farfalle e soprattutto di quell’anbu che tanto l’ha attratta a sé e in un certo senso plagiata, insinuandosi nella sua mente abbastanza dal farla procedere con quella ricerca. Per questo a dispetto degli ordini arrivati direttamente da Akendo lei è nel territorio Kusano, ormai la sua disobbedienza è all’ordine del giorno, si limita a far quel minimo indispensabile per non ritrovarsi tra i piedi compagni troppo arrabbiati ma per il resto è convinta d’essere stata abbandonata a sé stessa. Da quanto non ha notizie di Katsumi? Da quanto la più grossa parte del suo cuore è stata strappata lasciandola in pezzi? Anni. Il Rikudo, beh non ne parliamo, non ha mai avuto l’onore d’incontrarlo tanto che è giunta alla conclusione che lui altro non sia che una produzione di una qualche illusione, un burattino dotato di potere solo nella sua testa, una fame creata ad arte per poterla catturare, confondere. Insomma praticamente si ritrova persa in un mondo in cui non è sicura di vivere davvero, vittima sin troppo spesso di illusioni, vittima di una speranza continuamente infranta e di un cuore danneggiato, diviso e spezzettato che proprio non vuole saperne di ripararsi. Cammina quindi all’interno del bosco protetta solo da un paio di pantaloncini neri, delle culottes potremmo dire e una fascia elastica a coprire il seno, non c’è altro indumento su quel corpo che quindi è libero di mostrarsi non solo per l’estrema magrezza, quella assenza di massa grassa, qualche muscolo fin troppo definito e poi solo ossa il tutto ricoperto da pelle bianca, così candida da farla quasi apparire una bambolina ad eccezione fatta per le vare cicatrici, più scure o addirittura più chiare, segni di un masochismo che l’ha tormentata in modo particolari in questi anni. I capelli neri sono sciolti e ricadono lungo il suo petto andando a sfiorare quella scarnificazione autoinflitta e per questo dai bordi irregolari, quel “k-21” marchiato a fuoco proprio sopra al cuore, segno del dolore che ha rischiato non solo di farla affondare definitivamente. Il crine nero è abbastanza lungo da arrivarle poco sotto al seno decisamente più maturo di qualche anno fa, insomma di quanto era sparita. Di quanto è stata lasciata sola con sé stessa e quella sua convinzione. Forse non sarà la figlia del demonio ma è ormai decisa a diventare la regina degli inferi, uno strato di ghiaccio ha ricoperto le sue ferite. Al collo la collana dei cacciatori di taglie, ninnolo che va quindi a mascherare la bruciatura a forma di testa di lupo, una delle tante in realtà, che sta proprio appena sotto al collo, tra le clavicole. Insomma le due cicatrici più evidenti per casualità si sono in qualche modo mascherate ma sul resto del suo corpo sono ben visibili quei graffi e quelle bruciature in via di guarigione o cicatrizzati ormai. A guardarla con attenzione comunque potremmo notare una fascia viola legata intorno alla vita, sui pantaloni, messa quasi come una cintura, un dono speciale che dovrebbe attirare a sé le farfalle presenti nel bosco. Si concentra mentre cammina per far in modo che il suo chakra possa andare a scorrere all’interno delle sue ghaindole salivari prima di tornare in circolo, cosa che dovrebbe permetterle di attivare l’innata e rendere la sua pelle pericolosa al solo contatto, tossica e velenosa proprio come il suo animo [chakra on][arte del veleno liv 2]

  [Bosco] Non ha idea di dove il suo vagabondare lo abbia condotto, dovunque sarebbe stato comunque meglio del laboratorio. Non si può definire come una fuga da casa, non è certo un bambino, per di più quella era tutto tranne che la sua dimora, anzi, ogni istante passato lì dentro era un tormento. Solo e senza neanche la vaga idea del perché volessero ucciderlo, si trascina verso quella che sembra una landa distrutta, crepe e spaccature solcano il terreno, rendendo l'avanzata impegnativa. E' da parecchio che non mangia o beve e il suo corpo inizia a risentirne. Fortunatamente la pioggia degli ultimi giorni gli ha permesso di abbeverarsi, seppur minimamente. Gli occhi rosso chiaro scrutano l'area circostante con fare paranoico, come se lo stesse seguendo qualcuno. Dove potrebbe andare? Non conosce nemmeno il suo nome.. non gli sembra neanche di averlo mai avuto. L'aria fresca gli riempie i polmoni, la brezza gli dona un leggero sollievo.+ ...? +Si ferma, osservando il paesaggio deturpato dalle fratture nel terreno. Nulla di familiare, neanche la parvenza di un deja vu... Tira un sospiro affranto, ricominciando a muoversi, portando un piede di fronte all'altro e continuando la propria avanzata senza meta. Dovrà pur incontrare qualcuno, prima o poi.

16:10 Yukio:
  [Bosco] "CIBOOOOOOOOOOH!!!" ...Iniziamo bene. Un tonfo decisamente spropositato si propaga a una quindicina di metri dalla posizione di Kimi, un rumore simile a un qualcosa che si accascia al suolo, o meglio... Scaraventato da una terza persona. Poco le basterebbe per aguzzare la vista nella direzione in cui si è ampliato il rumore ed... Bhe si, è lui. ovviamente. Che diamine. Un cinghiale di mastodontiche dimensioni, a momenti sembra una evocazioni finale quella che ha catturato, è di cinquanta centimetri sospeso dal terreno, sotto di esso un enorme ellisse circondato da pietre di qualunque dimensione a delimitare il confine ed un 'piccolo' fuocherello ad arrostirlo "Mh.. Che fame..." Appoggiando la mano destra sul proprio e docile pancino che brontola come non mai. Fra le labbra una classica sigaretta che proviene dal proprio pacchetto, lo zippo ha già acceso la corona di essa che brucia ardentemente al soffiar del vento. I capelli sono raccolti dietro la nuca stile codino di samurai, color nero pece e cordino viola scuro. Indossa una maglietta lunga ma smanicata con degli spacchi profondi, rigorosamente bianca con dei motivi simili a piume nere, un paio di pantaloncini (OMG porta i pantaloncini?! Mai visto.) Aderenti ed elasticizzati fin sopra al ginocchio, con se non ha nessuna arma, nessuna pillola o qualsivoglia oggetto, del resto mica deve andare in guerra, e anche se fosse... "Uhm?" Bhe, a quella distanza come possono sfuggire i movimenti di Kimi? Ormai ha memorizzato pure la pressione del suo corpo quando solca quell'erbetta e terriccio nel territorio. Un balzo lo porta a mettersi sopra al mastodontico animale, sul costato, osservando Kimi e la sua direzione. "Uhm-hm" Schiarendosi la voce "HEIIIIII!!!" Non la chiama con il proprio nome... E... Come mai? Semplice "Uhuhuhu... Visite.." Territorio di Kusa=Corax, informazioni passano direttamente o a yukio stesso o a Totoro, due sono le scelte, ma per ora non pone molta attenzione a Arah, sopratutto bisogna sempre vedere vicino a cos'è e in quale direzione.[ck on][innata on]

16:22 Kimi:
  [Bosco] Kusa quindi Yukio, la verità è solo questa. Nemmeno il tempo di approfondire la sua conoscenza con le farfalle che tutti quegli esserini così delicati ed eleganti diretti verso la sua fascia, attirati solo dal profumo di quella, immediatamente si dileguano, scappano, si allontanano da lei. Non perché si sia mostrata in qualche modo pericolosa ma perché Yukio e la sua preda fanno decisamente troppo rumore per permettere alle farfalle di restare in quel luogo in pace. Sospira lei che in realtà che mette un po’ a capire di chi si tratta. Solo quando sente la sua voce riesce a riconoscerlo davvero. Ma andiamo per gradi che è meglio. Appena il tonfo irrompe nella quiete del luogo lei cerca sin da subito la causa di tutto, fa prima a mettere a fuoco le sagoma del cinghiale piuttosto che quella del tessai, specie per via degli insoliti pantaloncini, gli occhi azzurri e di ghiaccio vanno in quella direzione, socchiude appena le palpebre per provare ad attuare un piano che le permetta di liberarsi dell’impiccio in senza alzare troppa polvere, evitando così il conseguente putiferio e la successiva lavata di capo. Eppure appena quella voce giunge alle sue orecchie tutto cambia, una specie di sorriso monta su quel volto che abbandona quell’aria grave e fredda per mostrarsi, non è facile capirlo, sicuramente più umana, diciamo che pare quasi felice di rivedere il tessai ed è verso di lui che si muove velocemente, andando a pestare il terreno con i suoi piedi, un passo leggero come al solito, l’erba sotto di lei che muore marcendo dato che si è tolta chissà dove le scarpe. Lascia una chiara scia di morte che riconduce a lei, delle impronte di erba marcia sul terreno. Se comunque il rumore non dovesse riprendere altre farfalle verrebbero condotte a lei, tornerebbero pian piano a dirigersi verso la donna <tu!> esclama semplicemente fermandosi a qualche metro da lui e puntandogli gli occhi addosso <mi odi?> domanda appena andando solo in quell’istante a ricordare il suo disdicevole, almeno per altri, comportamento tenuto durante l’ultimo incontro, l’odio mostrato verso Mekura che è in realtà solo il risultato di quella rabbia serbata per Katsumi e nascosta persino a sé stessa <io> abbassa lo sguardo, sospirando. Non vorrebbe ferirlo ma l’idea di una Mekura che si vive felice la sua vita dopo ciò che ha fatto a lui non riesce a sopportarla, perché se lei c’è riuscita anche 0-21 potrebbe averla sostituita, un’idea che le rende insopportabile persino l’ossigeno aspirato ogni istante con un piccolo ed impercettibile movimento del diaframma. Il povero Arah non viene notato nemmeno da lei che ha canalizzato come suo solito, le attenzioni verso Yukio finendo per dimenticare il resto del mondo [chakra on][arte del veleno liv 2]

16:38 Buro:
  [Bosco] Prurito. E anche forte. A quanto pare quegli abiti che gli sono stati dati in laboratorio iniziano a dargli parecchi problemi, vorrebbe addirittura strapparseli di dosso. Cammina a piedi nudi sul terreno asciutto, i capelli sciolti e disordinati si dimenano debolmente a ogni spira di vento, quella specie di pigiama bianco gli copre gran parte del corpo tranne le mani e la zona dagli stinchi in giù, il respiro calmo e silenzioso fa sì che la sua camminata sembri ancora più spettrale agli occhi di un osservatore. Sembra quasi come se non appartenesse a quel mondo, la sua andatura lenta ma sicura non sembra destinata a terminare presto. Non si accorge nemmeno dei due figuri, forse fuori dal suo campo visivo, eppure non può fare a meno di sentire una voce levarsi alta, forte, non troppo distante da lui. Gli occhi si spostano lentamente in sincrono con la sua testa, voltandosi in direzione del trambusto, scorgendo quello che sembra un fuoco e due persone, una seduta, l'altra in piedi, impegnate a.. conversare? Non ne ha idea, finalmente però ha trovato qualcuno, forse loro sapranno indirizzarlo verso un villaggio; devia quindi dal suo percorso, dirigendosi verso gli sconosciuti, senza però fare rumore o attirare la loro attenzione.

16:47 Yukio:
  [Bosco] Il bello è che il cinghialotto sta volteggiando in aria senza nessun sostegno e... Bho sempra tutto normale con Yukio che segue i movimenti dell'animale morto sollevandosi su e giù, ormai ci si può aspettare di tutto da lui, purtroppo. "Ciao depressissima!" Scattando verso di lei con le braccia aperte intenzionato ad abbracciarla. Se fosse riuscito in quello scatto ad eseguire quella azione, che durerebbe ben pochi secondi, si ritrarrebbe squadrando la donna da capo a piedi, in forma? Bha, mal ridotta come sempre secondo i suoi standard "Uhm? Ma che cazzo dici, ti sei bevuta il cervello? Perchè dovrei odiarti?" Massaggiandosi la nuca e, come sempre, qualche ciuffo esce dal nastrino che gli lega i capelli incorniciandogli il volto con quei spicchi neri, lunghi e snelli ai propri lati oltre le orecchie. "Però potevi avvisarmi del tuo amico che ti sei portata dietro, no?" Inclinando la testa verso sinistra, direzione in cui dovrebbe provenire Arah rispetto alla loro posizione, quindi destra di Kimi. "Ma comunque! Bando alle ciance su! L'ho appena catturato, dovrebbe essere buono... mlmlml... Ho già l'acquolina in bocca... A proposito" facendosi un tiro di sigaretta, sbuffandola in circolare dirigendone un po' verso Kimi, sembra il brucaliffo in queste situazioni. "Stai mangiando in questi giorni? Eh?" Imbronciando il proprio volto, incrociando le braccia al petto e sorreggendo la sigaretta unicamente con il corrugarsi delle proprie labbra "Intanto.. Vediamo chi è questo nuovo pargoletto... Che dici? Faccio il buono?" Borbottando, iniziando a camminare oltre il cinghiale per veder arrivare Arah verso di loro, insomma si mette difronte alla traiettoria del ragazzo, silente, aspettando il suo arrivo.[ck on][innata on]

17:10 Kimi:
  [Bosco] Quei bei momenti in cui la persona che reputi tuo padre ti abbraccia e finalmente dopo eoni finisce per avvelenarsi a causa del contatto con la tua pelle, segno che il tuo potere è aumentato e che forse non sei più la bambina di un tempo. Beh li conoscete quegli istanti? Kimi ora sì. Infatti appena viene abbracciata il veleno tossico entrerà in circolo a Yukio, ammesso che ci sia stato davvero del contatto diretto. Una sensazione di bruciore dovrebbe pervaderlo, non è certo bello essere contagiati dalla sua innata eh. Quindi eccola sbattere le palpebre per fissarlo, come per assicurarsi di non avergli fatto male, appena dispiaciuta ma in realtà nemmeno così tanto, insomma chi se lo aspettava? Fino a qualche tempo prima nemmeno con tutto il suo impegno riusciva a colpirlo di certo non credeva di potergli nuocere con un semplice abbraccio. Le domande di lui vengono quindi ignorate in massa dato che è ora è decisamente più attenta alla questione veleno <non ho fame> trova comunque il tempo di replicare. In tutto questo delirio una farfallina giunge fino a loro andando quasi innocentemente a svolazzare sulle loro teste prima di cercare di posarsi su Yukio, sulla sua testa, quindi davanti a Kimi. Le ali viola, le ricordano così tanto quell’uomo, il fascino di quel ragazzo è per lei innegabile. Osserva qualche secondo l’esserino, mette a fuoco quello andando quindi a vedere lo sfondo solo come un ammasso di colori sfumati, non mette subito a fuoco la figura del clone. Le parole di Yukio la portano però a sbattere le palpebre, al lato della sua visuale dovrebbe solo ora intravedere qualcosa, o anzi qualcuno. No. Non è vero, insomma non può stare lì davanti a lei, camminare tranquillamente. Katsumi. Quello che lei vede è proprio il suo amato, prima però di tutta quella trasformazione, certo non ha e cicatrici intorno all’occhio ma ancora non è in grado di focalizzarsi su quel dettaglio. Ha passato tre anni in presenza del gemello Irou, ha imparato a riconoscere lui e soprattutto a imparato a non confonderlo nella sua fantasia, andiamo se persino l’altro Uchiha veniva scambiato per 0-21 quante speranze ha lei di non illudersi ora che è in presenza del suo clone? Tace. Apre la bocca, spalanca le mandibole con la mano destra che va a premere sulla scarnificazione, brucia adesso, il cuore fa male. Pare pietrificarsi mentre lo fissa <k> mormora senza riuscire davvero a continuare, le gambe cedono, lei cadrebbe semplicemente a peso morto verso terra, incapace di controllarsi, son passati più di tre anni dal loro ultimo incontro ma fa ancora male, la speranza di tornare tra le sue braccia è troppo forte, il suo amore non si è mai sopito, ha cercato solo di seppellirlo e nasconderselo ma la realtà è che ha bisogno di lui per andare avanti[chakra 78/80][arte del veleno liv 2]

17:27 Buro:
  [Bosco] Eccolo quasi arrivato a destinazione, ancora una decina di metri lo separano dal falò eppure ecco che uno dei due estranei si muove verso di lui. Non percepisce chissà quale emozione, il figuro sembra abbastanza minaccioso in un certo senso, forse perché molto più alto dell'amnesico. Gli occhi rossi si posano su di lui, scrutandone il volto con un misto di curiosità e cautela. Non ha mai incontrato un altro essere umano, o almeno, anche se fosse successo, non ne ha più il ricordo. L'altra persona tuttavia sembra star avendo problemi, gli sembra nervosa, quasi sconvolta, non riesce a coglierne una visione migliore per via dell'uomo che gli ostruisce la visuale. E adesso? Non ha la più pallida idea di cosa chiedergli, non ci aveva pensato, tanto era grande il desiderio stesso di avere del contatto umano. D'un tratto la ragazza sembra voler pronunciare qualcosa, finendo soltanto con lo stramazzare sull'arido terreno. Il braccio si solleva esitante, indicando il corpo di lei mentre giace a terra, sul suo volto un'espressione neutra, al massimo leggermente confusa, il braccio ritorna quindi in posizione rilassata mentre si avvicina ulteriormente alla coppia, vinto il timore per lo sconosciuto.

17:37 Yukio:
  [Bosco] Gli occhi si chiudono dolcemente dopo quell'abbraccio, ruotando il corpo verso Arah. Serra i denti, il veleno è in circolo già dal primo contatto ma fluirà all'esterno tra poco. Fa male e non c'è niente che possa fare al momento che non il disintossicarsi. Dietro le proprie gambe,schiena e braccia delle linee nere iniziano a comparire, formandogli una sottospecie di scheletro per non farlo accasciare al suolo per il dolore, sarà pure un tessai ma ciò non significhi che sia immune alle tecniche. Camminerebbe aiutandosi dalla propria innata mentre l'apertura, sui propri avambracci formata da due tagli profondi, inizierebbe a far espellere il sangue dannoso e ricrearne dell'altro, poco tempo dovrebbe metterci, una ventina di minuti per ripristinare completamente le sue funzioni vitali. "Ohw... Capisco..." Un colpo di tosse che lo prende all'improvviso, oh miseriaccia doveva proprio abbracciarla ah?! "Ma che figurino interessante... Molto devo dire..." Scrocchiando la testa a destra e a sinistra "..." Ruota gli occhi verso Kimi, sospirando pesantemente, ritornando verso il ragazzo. Con uno schiocco di dita andrebbe a generare una sottospecie di tenda, un separé che impedisce la vista di Kimi verso Arah e viceversa, una tenda circolare non molto alta, circa due metri e nemmeno troppo limitata per i movimenti di Kimi, così che possa riprendersi con calma, chissà... "Non avrei mai pensato che i genetisti si fossero rimessi a lavorare..." Borbotta pesantemente, è così scontata una cosa per uno che ha vissuto con loro per un bel periodo "Ciao..." Bofonchia, avvicinandosi ancora un poco verso Arah aiutandosi con lo scheletro di sangue attaccato al proprio corpo facendo ugualmente fatica dato il veleno, mantenendo lievemente gli occhi strizzati "E tu... Saresti...?"[ck on][innata on]

17:55 Kimi:
  [Bosco] Tutta la possibile gioia pe quella sua presa di coscienza su quanto sia migliorata in questi tre anni svanisce completamente quando rivede la figura di Katsumi. Nemmeno il tempo di concentrarsi su una farfalla che viene semplicemente turbata dalla presenza altrui. Quando ci fosse davvero l’anbu a vegliare su di lei adesso un paio di farfalle la raggiungono andando a posarsi sopra a quel muro di sangue creato da Yukio. Come per distrarla anche loro. Lei le osserva giusto un attimo prima di scuotere appena il capo. Mentre i due dall’altra parte si prendono tutto il tempo di discutere lei rimane lì a fissare le ali colorate di quegli esserini, allunga appena la mano destra in loro direzione prima di ricordarsi dell’occhio, le cicatrici sull’occhio che non ha notato in quello che quindi appare solo come una qualsiasi persona. Beh forse non proprio qualsiasi che sia una specie di 0-23? Un altro fratello di Irou e Katsumi? Già non può far a meno di pensare anche a lui. Stupidi gemelli Uchiha che le rovinano la psiche, non che di suo ovviamente sia mai stata tanto sana e brillante. Ad ogni modo passa qualche istante prima che decida di rialzarsi <YUKIO!> esclama a voce decisa e alta. Appurato nella sua mente che non si trova in presenza del vero Katsumi bisogna estirpare il problema alla radice No ok magari è meglio procedere con più calma ma non le va certo bene che ci sia gente troppo simile al suo amato, ai suoi amati, oooh insomma non lo sa manco lei. Quell’urlo sembra quasi un tentativo di opporsi alla protezione del Tessai che come al solito pensa a lei e cerca subito di limitare eventuali danni che potrebbe causa, a sé stessa o altri ovviamente. Per tutta risposta fissa le due farfalline e cercherebbe di flettere le gambe, senza fare altro. Solo si concentra così da andare ad accumulare la sua forza nelle gambe cosa che dovrebbe permetterle di balzare decisamente in alto nel momento un cui decide di distenderle gambe Si carica come una molla e spostando appena il baricentro in avanti cercherebbe di andare a saltare per quei due metri necessari verso l’altro spostandpsi, rimanendo inclinata, anche di circa un metro in avanti così da atterrare oltre al velo tra lei e la copia <cosa sei> il tono è decisamente minaccioso. Eppure dopo aver saltato oltre la barriera lei rimarrebbe immobile. Le farfalle semplicemente tornerebbero in volo per poi andare a rimanere in volo poso sopra al suo capo, quasi per osservare curiose quella situazione[chakra 78/80][arte del veleno liv 2]

18:12 Buro:
  [Bosco] La ragazza gli viene sottratta alla vista da un misterioso muro o forse una barriera dal colore nero, il tono del Tessai per nulla rassicurante lo spinge a fare un passo indietro e rivalutare le sue opzioni. Forse non è stata una buona idea approcciare le prime persone incontrate dopo giorni a camminare in territorio inesplorato.. non che per lui ce ne sia qualcuno effettivamente conosciuto. I suoi occhi sono aperti e vigili, ampi, tremano leggermente mentre cercano di non perdere di vista il maschio ancora visibile. Quest'ultimo sembra infastidito dalla sua presenza, parla di genetisti, non ha idea di chi siano. Forse gli uomini del laboratorio? E' tutto così confuso nella sua mente, un braccio si solleva all'altezza dell'addome in una posa difensiva, una risposta involontaria del suo cervello forse? A mano a mano che l'uomo si avvicina, lui fa qualche passo indietro per mantenere la distanza, mentre sente la donna urlare e balzare fuori dal cerchio nero che la nascondeva, atterrando di fianco al compagno e fissando il clone con occhi carichi di rabbia, facendogli raggelare il sangue. Gli vengono poste domande a cui neanche lui sa rispondere, se le era poste più e più volte negli ultimi giorni, mentre si sforzava di ricordare, invano, la sua espressione si trasforma lentamente in una maschera di dispiacere e timore, incapace di dare una risposta ai due, limitandosi a scuotere lentamente la testa e a fare spallucce. In che guaio si è andato a ficcare?

18:24 Kimi:
  [Bosco] Il veleno, unto a quell’urlo quasi isterico di Kimi più le risposte che non giungono fanno sì che Yukio borbotti qualcosa sul cinghiale sprecato e sui genetisti, si ode anche un “totoro” da qualche parte in quelle frasi incomprensibili mentre se ne va. Solo un “sai dove trovarmi” riferito a Kimi, un invito a raggiungerlo, a mangiare a farsi circondare da qualcuno che ci tiene a lei, insomma il solito. Ovviamente lei recepisce anche un “on uccidere” ma questi sono dettagli, come un cagnolino al guinzaglio si limita ad annuire verso al figura del Tessai che semplicemente toglie il disturbo. A fugare il resto dei dubbi su Katsumi ci pensa l’espressione di quel ragazzo, così diversa da quelle del suo amato, no mai lui avrebbe fatto una simile faccia, certe emozioni non le ritrova in colui che ama con tutta sé stessa. Un paio di passi ad avvicinarsi lui, passi che la portano ad avvelenare il terreno, erba che a contatto con il suo piede nudo marcisce, un altro paio di farfalle si unisce alla coppia precedente, curiose anche loro e attirate dall’odore della sua fascia. Uno spettacolo che forse ha più del macabro ma che rimane teatrale mentre lei avanza circondandosi non solo di farfalle ma soprattutto seminando morte, una scia di morte che la segue <perché sei uguale a lui?> domanda semplicemente <PARLA!> urla in sua direzione continuando a camminare per avvicinarsi ulteriormente a quel ragazzo che ora si ritroverà contro una salamandra stranamente arrabbiata, anche perché va bene tutto ma la rabbia serbata per anni e nascosta viene fuori davanti a quella figura così identica a Katsumi. Rabbia per il dolore che ha subito, per la perdita, per il loro distacco e per quella rottura, insomma una rabbia insensata e non logica che però ha covato in silenzio per anni senza permettere nemmeno a sé stessa di accettarla[chakra 78/80][arte del veleno liv 2]

18:37 Buro:
  [Bosco] Supplica l'uomo con lo sguardo, a quanto pare lui era il meno pericoloso e il più pacifico dei due, quasi implorandolo di non lasciarlo solo con quella donna apparentemente imbestialita per qualche motivo a lui oscuro. Le sue speranze spariscono insieme al Tessai mentre quest'ultimo si allontana dal luogo, abbandonando il cinghiale sullo spiedo. Si volta dunque a fissare di nuovo la ragazza, la quale sembra furiosa, quel poco di erba che ricopre il terreno sembra appassire e inevitabilmente morire, assumendo un colorito malaticcio ad ogni suo passo. Una specie di versione letterale di Attila, dove passa lei non cresce più l'erba. Probabilmente toccarla o lasciarsi toccare non è per nulla una buona idea, anzi, ogni volta che ella cerca di avvicinarsi a lui, per ogni passo lui ne fa due per allontanarsi. E' confuso e spaventato, la sconosciuta continua a tempestarlo di domande, ora addirittura gli urla di parlare, le parole gli si aggrovigliano in gola, non ha davvero idea di cosa risponderle.. chi è lui? Cosa intende con uguale? Somiglia a qualcuno? <Non toccarmi..> Sono le prime parole che abbia mai proferito in tutta la sua breve vita, così cariche di ansia e panico, se la donna avesse attaccato non avrebbe avuto speranze, inesperto com'è nell'arte del combattere. <Stammi lontano...> Aggiunge dopo qualche istante di incertezza, il suo sguardo incontra quello di lei.

18:51 Kimi:
 Appena sente lA sua voce il passo si arresta, quanto è difficile per lei ora? Lui giustamente cerca di allontanarsi, le chiede di non toccarlo ma lei davanti adesso ha nuovamente Katsumi, quella voce è identica, fa fatica a distinguere la realtà dall’illusione, la sua mente le gioca brutti scherzi. F amale, le sembra di scoppiare il cuore, la mente, tutto in lei sta soffrendo, non urla ma apre la bocca, i suoi occhi lasciano trasparire quella sofferenza. Arresta il passo e si blocca, quello è davvero solo un’immagine speculare di Katsumi? Siamo sicuri che non sia lui? E a peggiorare il tutto forse altre farfalle si uniscono allo spettacolino messo in piedi dalla donna che adesso riesce solo a scuotere il capo. Chiude gli occhi e si copre il volto con le mani, si graffia la fronte per quanto forte le sue dita premano sula pelle, le unghie che vanno a penetrare nella carne andando a far fuoriuscire del sangue. Non sa cosa fare, non ha idea di cosa stia succedendo. Ancora più sconvolta del ragazzino riesce solo a voltarsi e correre via, allontanandosi da lui, corre il più veloce possibile con gli occhi che si riempiono di lacrime e finiscono per offuscarle la vista, cosa che rende la sua corsa in quel bosco decisamente più difficile e pericolosa. Lontano da lui, lontano da tutti, nascosta nella vegetazione si permetterà di urlare, dare sfogo al suo dolore e soprattutto piangere, una cosa che non faceva da anni, un fiume che era riuscita ad arrestare ma che ora torna a sommergerla. Tra le varie cose invocherà Irou, credendo quasi che solo lui possa in qualche modo alleviare quel suo dolore, tornare a farla stare bene come già era riuscito a fare. Nascosta ancora una volta sentirà il desiderio di sparire, di esistere solo come spettro lasciando che medusa finisca in un dimenticatoio e si porti dietro la sua sofferenza[chakra 78/80][arte del veleno liv 2][end]

19:06 Buro:
  [Bosco] Non riesce a capire cosa stia succedendo, ne a lui ne alla ragazza, abbassa le spalle rilassandole, concedendosi un attimo di tregua mentre la ragazza si blocca di colpo, terminando la sua avanzata. Cos'è successo? Possibile che l'abbia in qualche modo spaventata più di quanto lei stessa stesse minacciando la sua incolumità? Non sa cosa fare, la donna si copre il viso, nascondendolo, sembra piangere. Quelle farfalle che le sciamano intorno hanno un che di surreale, sembrano stregate da qualcosa. Vorrebbe chiederle scusa ma non sa per che cosa, non ha idea di come avrebbe potuto offenderla, non si sente colpevole, neanche l'ha mai vista eppure ella emana un tale sconforto e una tale amarezza da farlo star male per lei. Non suscita nessun ricordo, nessun legame, eppure quel viso affranto lo turba... sta sanguinando? Si è fatta male da sola? Perché? A stento le ha parlato, che sia perché le ha chiesto di stargli lontano? Di colpo la donna si volta, inoltrandosi nella selva, lasciandolo lì, sorpreso e confuso, tenta di seguirla per chiederle di fermarsi ma si arresta dinnanzi alla fitta vegetazione, perdendola di vista mentre scompare tra gli alberi. <Non lasciarmi..> Cerca di chiamarla in un ultimo disperato tentativo di contatto, accorgendosi tristemente che non c'è ormai più nessuno ad ascoltarlo, rimanendo così immobile e con lo sguardo afflitto. <..solo..> [END]

Yukio ci abbandona prima ç_ç
Comunque Kimi più traumatizzata di così non potrebbe essere Arah invece sarebbe stato più fortunato a non incontrarla, forse

(I FEELS.)