Notte Profonda

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23:45 Kawagura:
  [Centro Di Konoha - Seduto su una panchina] Serata calma,ed il giovane si trova in centro nella tarda notte,seduto ad una delle panchine di una delle vie di Konoha.Indossa una tuta da allenamento totalmente nera con una cintura rossa alla vita.Ai piedi ha un paio di stivali neri.I capelli ordinati,e lo sguardo spento e pensieroso.Un adolescente che medita tanto con un viso impassibile senza alcuna espressione se non quella del vuoto.Gli occhi scrutano un po a destra e sinistra.La postura è normale,e sembra fermo proprio come una statua.Di certo un adolescente che sta da solo in tal modo,può apparire strano se non un po preoccupante.<Beh se avrei incontrato quel tizio...Yano Manju..Di sicuro il cielo piangerebbe nuovamente....>Già sembra che ha incontrato il povero Yama Senju di cui ha storpiato il nome sempre e solo sotto la pioggia.Fa un sospiro per quell'attimo e rimane a braccia conserte ritornando a quello sguardo misterioso in cerca di scrutare qualcosa di interessante nei paraggi.Ma al momento nulla di interessante,tutto appare nella norma.

00:00 Furaya:
 Lenta nell'incedere, spalle rilassate e sguardo fisso innanzi a sé. Più che innanzi, si potrebbe dire che guarda il terreno. Non vuole incrociare lo sguardo di nessuno. Indossa uno Yukata corto, dallo sfondo nero, con tanti fiori di ciliegio disegnati al di sopra. Una cintura, attorno alla vita, lo tiene chiuso, oltre a sorreggere la Katana chiusa nell'apposito fodero, contro il fianco mancino. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja rinforzati in metallo, alti fin sotto le rispettive ginocchia. Attorno alla coscia destrorsa, ha una Tasca Porta Kunai e Shuriken, accompagnata da una Tasca Porta Oggetti, posta al di sopra del gluteo dallo stesso lato. I capelli son raccolti in una coda, dalla quale pendono alcune ciocche, ricadenti lungo il collo e le spalle. Tra questi, inoltre, compare il coprifronte della Foglia. Appeso al collo, il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha, assieme ad una fascetta rossa. Sui polsi, infine, ha due Fuda, all'interno dei quali ha sigillato la Falce e la Naginata. Insomma, in parole povere, si porta dietro fin troppa roba. E, ipoteticamente, potrebbe anche non usare tutte quelle armi e tutti quegli oggetti. Alza lo sguardo solo per accertarsi di non andare a sbattere contro qualcuno che poi, data la sua fama, dovrebbe persino salutarla e riconoscerla, in quanto Consigliera di Konohagakure. Ricambia celermente quei vari saluti, senza indugiar troppo. Sta cominciando a trattare tutti con distacco, soprattutto dopo gli avvenimenti di tre anni prima che, seppur non voglia darsi pace, si sono acquietati con la morte di suo padre. Espira, senza notar, per ora, la figura di Kawagura, il quale passa come semplice passante agli occhi della giovane, non avendolo mai visto. Il Chakra, come al solito, è tenuto attivo, affinché possa usarlo nell'istante in cui ve ne sia il bisogno. Non prima. Non vuole causare danni al Villaggio, sia mai. [Chakra ON]

00:11 Kawagura:
  [Centro Di Konoha - Seduto su una panchina] La serata continua e guardando il cielo,e il cielo giurerebbe vendetta dicendo solo un.<Madre mia,padre mio....Sono passati diversi anni,vi prometto che riuscirò a trovare il vostro assassino e di vendicarvi come si deve.<Direbbe il giovane osservando quel cielo,l'espressione è decisamente seria seppur apparentemente impassibile,però dentro vi è una rabbia smisurata che cresce sempre di piu,seppur esternamente riesce a celare qualsiasi sentimento.Rimane fermo ed immobile seduto con fare tranquillo e annoiato.Fino che passa una donna armata e con il coprifronte del proprio villaggio vedendo come è vestita ed osservandola la riconosce come la consigliera di Konoha,e direbbe semplicemente osservandola mettendosi una mano sul mento e si direbbe tra se e se un.<Mmm....La consigliera...Come si chiamava?.....Fujinji......Fusako,Fukuya....>Si li sta provando tutti i nomi,ma alla fine nessuno dei nomi del ragazzo è quello giusto.Lo sguardo è sempre spento di quel giovane,però osserva Furaya.Non è un tipo che dialoga molto,però un unico saluto educato lo fa dicendo <Salve Lady>.No non dice il nome in quanto non ne ha indovinato di sicuro manco uno,e preferisce starsi zitto.Gli occhi del giovane rimangono sempre persi in quell'oblio di pensieri.Il rosso dagli occhi rossi cosi ritorna ad osservare Furaya,chissà se è riuscita ad udirlo in qualche modo

00:42 Furaya:
 Piede destro che s'alterna al mancino, con un movimento analogo compiuto partendo dal piede sinistro. La schiena viene tenuta diritta, lo sguardo s'alza nel momento in cui qualcuno, l'ennesimo, pare salutarla. <Lady?> Questa è forte. Nessuno finora l'ha mai chiamata Lady, figuriamoci un ragazzino che, da quel che vede, non sembra neanche avere un coprifronte. <Sei del Villaggio?> Le porte, d'altro canto, sono aperte. La paranoia non l'è mai passata. Quella resta sempre, seppur sotto diversi aspetti. L'ultima volta, la sua paranoia era basata sulla presenza oscura di Ryota Nara che lei, sistematicamente, vedeva e sentiva ovunque. Adesso, non si fida di molta della gente che ha attorno a sé. Le palpebre s'assottigliano, le labbra si schiudono. <Con chi ho il piacere di parlare?> Domanda, dunque, poiché, come poc'anzi detto, vuole accertarsi che innanzi non abbia un poco di buono. Non ha intenzione di perdere tempo, poiché vorrebbe tornare a casa, nel Quartiere Nara. Effettivamente, potrebbe permettersi anche una casa più grande, più spaziosa. Magari perfino al centro di Konoha, come se non la controllasse già la maggior parte del giorno. Lo sguardo, successivamente, seppur non si sposti troppo dalla figura di Kawagura, saetta da un punto ad un altro, accertandosi che sia tutto in ordine. Dannata paranoia. In tre anni, avrebbe anche potuto far visita ad uno psicologo. Magari, l'avrebbe rimessa apposto. [Chakra ON]

00:56 Kawagura:
  [Centro Konoha - Panchina] La serata continua tranquilla in quel luogo e con quelle pupille vuote e sguardo inespressivo come se fosse proprio chiuso in se osserva ancora Furaya che sembra che abbia sentito il suo saluto forse diverso dai soliti saluti ottenuti.Sembra che la consigliera sia riuscita ad ascoltarlo in qualche modo,ed ascolta le sue parole dicendo verso di lei un.<Si lady>Lo sguardo come sempre di lui è impassibile ed unicamente quando lei fa la domanda,lui con quel tono vuoto che appare quasi senza emozione direbbe verso l'altra un.<Sono Kawagura Kenjitsu Lady,anche se non penso che il mio nome abbia importanza>Figlio dei Kenjitsu che sono morti tempo fa uccisi da un assassino ignoto.Il giovane pare poco emotivo,e non traspare nessuna emozione,ne stupore ne altro.Infondo è solo un quattordicenne ed egli rimane calmo per poi dirle semplicemente un.<Mmm....La notte è misteriosa alle volte...Si possono incontrare persone particolari>Tono come sempre calmo e tranquillissimo,seppur in viso inespressivo non trapeli nessuna emozione..Cosi si mette a braccia conserte osservando la donna e sospirando,ritornando a stare fermo

16:33 Furaya:
 Non si smuove poi molto dalla posizione precedentemente assunta. Resta, invece, sempre rivolta verso Kawagura, ascoltandone il dire. Lo scruta, sicché vuol conoscerlo meglio e capire se, effettivamente, possa diventare un ottimo Shinobi. E' naturale che solo a parole non sia possibile capirlo, ma ciò non toglie che potrebbe vederlo ben presto in azione. <Il nome di ognuno ha importanza.> Replica al di lui dire. <C'è chi ne ha di meno, chi ne ha di più.> Come in questo caso, per l'appunto. <Ma ciò non toglie che hanno importanza comunque.> Le spalle restano rilassate, il peso corporeo viene spostato da una gamba all'altra, mantenendo comunque un saldo equilibrio sul terreno. <Frequenti l'Accademia?> E' una domanda che, teoricamente, non dovrebbe avere ancora chiesto al giovane Kawagura. Male che va, può sempre spacciare il suo errore come dimenticanza dovuta alla vecchiaia(?). O, per meglio dire, al suo stato emotivo che, dopo anni, le dà ancora tremendi problemi. Problemi che deve cercare di risolvere in qualche modo. Ma quale modo? Sta di fatto, che non è il momento migliore per chiederselo, sicché ha altri progetti, altri programmi che, comparati a questi, forse sono persino meno importanti.. Tuttavia, torna a rivolgere attenzione al Deshi, volgendo però lo sguardo verso sinistra. Adocchia la via, ormai resa adombrata dalla poca Luce della Luna e delle lanterne lungo la strada. In fondo, è calata la notte: son calate le Tenebre. <La Notte porta consiglio.> Aggiunge alle di lui parole, con le labbra a smuoversi appena d'un millimetro, come un fremito, come se volessero far uscire un sorriso involontario, ben fermato, in tempo, dal cervello di lei. <La notte, delle volte, è utile. In Battaglia, in Missione.. la notte permette ai Ninja di nascondersi meglio. Chi non ha un occhio allenato, potrebbe anche rimetterci la vita.> Esplica, ragionando da sola o con lui, qualora le risponda e le rivolga un proprio pensiero in tal ambito. <Durante la Notte..> E ne ha passate molte insonni. <..la Solitudine, però, si fa sentire di più.> Gesticola con la mano destra per qualche attimo. <Non è sempre bellissima come si dice.> In fondo, la notte è accomunata alle stelle, al candore delle stesse. <Tu cosa ne pensi?> Così, giusto per avere un altro contributo, un altro pensiero, forse diverso dal proprio. [Chakra ON]

16:48 Kawagura:
  [Centro Città] Ascolta le parole della ragazza osservando attentamente Furaya guardandola attentamente con uno sguardo come sempre vuoto osservandola piu o meno negli occhi per poi dirle semplciemente.<Punti di vista lady,punti di vista,io parlavo di me soggettivamente,non penso sia un qualcosa di rilevante..........Ad ogni modo si frequento l'accademia.........Il mio desiderio è solo uno....>Tono sempre calmo ,del giovane dagli occhi rossi.Non smette di fissarla,lui sembra non provare proprio nulla o meglio il suo sguardo non traspare nulla,se non oscurità scolpita in quel cuore e solitudine come quella luna piena di ombra.Cosi Kawa ascolta ciò che la donna ha da dire a lui e risponderebbe verso di lei con fare tranquillo un.<La notte,mi piace,medito meglio,nell'oscurita notturna ,non per la battaglia ,per nascondersi o altro,anche se anche quello è vero....Nella notte in molta gente vedono il proprio io meglio della luce.......>.Cosi ascolta il resto quando parla della solitudien e lui direbbe verso la ragazza sempre con fare vuoto,senza alcuna emotività,osservandola negli occhi.<Io sono abituato alla solitudine....Vivo solo per vendicare i miei genitori,non mi importa di null'altro....Probabilmente una volta divenuto Ninja,partirò alla ricerca dell'ignoto assassino,e scovero passo dopo passo le informazioni che mi condurranno all'identità della persona che ha ucciso i miei anni fa>.Sguardo rosso serio verso di lei rimanendo fermo ed immobile,per poi dirle un.<Se si parla di solitudine lady,che sia notte,o sia giorno....Sono solo in entrambi i casi>.Cosi ha spiegato il suo dire.

17:18 Furaya:
 Il braccio mancino vien piegato e, dunque, poggiato sull'elsa della Katana ch'ella porta contro il fianco. Non lo fa per prepararsi ad una ipotetica battaglia, bensì per star semplicemente più comoda. Da un certo punto di vista, potrebbe persino risultare offensiva, ma così non è. Non ha assolutamente voglia di mettersi a combattere, a meno che non sia necessario. Se attaccano il di lei Villaggio, il Senso dell'Onore non le impedirà di sguainare l'Arma. <Chiamami Furaya.> Ripete, sicché dovrebbe aver già detto anche questo. <Preferisco.> Cerca di sembrare molto più simpatica, molto più cordiale di quanto fosse stata in precedenza. Accenna persino ad un vero sorriso, uno che dura qualche secondo in più. Uno forse più normale.. persino naturale. <Puoi rivelarmelo questo tuo desiderio?> E' sinceramente curiosa e non sposta gli occhi dal di lui viso. <Corretto. Anche io la notte riesco a meditare meglio che durante il pomeriggio.> Non scherza. Ha cominciato a meditare per poter tenere sotto controllo i bollenti spiriti dello Yoton, affinché non si attivi per puro caso, solo per via della rabbia che si trascina dentro. Inoltre, è pur sempre un qualcosa legato profondamente al suo stato d'animo, e quello mentale, in primis. <La Solitudine non è bella. Ho fatto di tutto per uscirne.> Rivela, raccontando qualche aneddoto di sé che, in ogni caso, non sembra voler approfondire più di tanto, sicché le tornano alla mente pensieri che vorrebbe dimenticare. Peccato non possa farlo. Potrebbe risolverne molti di problemi, in questo modo. <Perché vuoi seguire la via della Vendetta? Cosa risolveresti una volta aver ucciso l'Assassino dei tuoi genitori?> Assottiglia lo sguardo, ora più seria che mai. Non dovrebbe parlare lei. La Consigliera ha cercato in lungo e in largo il modo in cui vendicarsi di suo padre, reo di aver ucciso sua madre e di aver infranto ogni sogno, ogni speranza della giovane. Gli ha dato il colpo di grazia, lo ha persino poi fatto sotterrare, quasi si sentisse in colpa. Eppure.. Eppure.. <Perseguire la vendetta è sbagliato.> Forse lo ha capito, maturando in tre anni. <Il Destino, il corso della vita farà da sé. Quell'uomo perirà da solo..> L'assassino dei genitori di Kawagura, intende. <..e il circolo finirà lì.> Possibile? Così crede lei. Ma nessuno può aver risposte certe a questo mondo.. [Chakra ON]

17:38 Kawagura:
  [Centro Villaggio] Ascolta le parole della ragazza osservandola per poi dirle con aria tranquilla un.<Beh...Non sono abituato a ricordarmi i nomi....Finisco con lo storpiarli.........>.Direbbe sincero,cerca di rimemorizzarsi il nome,seppur non fa altro che sbagliarlo ,per poi vedere il suo sorriso,lui rimane sempre serio per poi dirle con fare semplicemente.<La vendetta è appunto il mio desiderio,la mia via,o meglio l'obiettivo......>Già,lui rimane serio e tranquillo e ascolterebbe le parole che lei dice.Per poi dirle con aria sincera osservandola negli occhi e dicendo.<Che io sia circondato da qualcuno o no,per me è uguale......Non provo piu niente...Assolutamente niente....Qualcosa forse la provo,ma è un qualcosa di superficiale>.Abbassa per un attimo lo sguardo per poi osservarla quando parla della via della vendetta che lui ha intenzione di seguire.<Dopo essermi vendicato,posso anche morire e riposare in pace,ma fino che mi porto questo dolore addosso,non mi sentirei in pace con me stesso...Quel poco che basta>Egli è totalmente veritiero,per poi dirle con fare tranquillo un.<Certo il destino he..he..he...Magari muore a novant'anni per anzianità,e fino ad allora vive tranquillo ,allegro ,mangiando ,o chi lo sa,fa ancora del male ad altra gente......>Cosi opi aggiungerebbe verso di lei con tono serio.<Probabilmente ormai sono destinato a non trovare la pace qui dentro dove mi trovo a disagio,mentre vedo i ragazzi della mia età,essere supportarti dai loro genitori,complimenti,incoraggiamenti....Sono cose che io non vedrò mai ..Non potrò mai sentire un Kawagura figlio mio sono fiero di te!!!>Qua è piu secco,e questa volta è piu ombroso di prima,stringe i pugni,come se emotivamente fosse combattuto.Tenta di fare un respiro per tentare di calmarsi.Cosi la osserva per poi dire semplicemente un.<Cosa dovrei fare quindi,fare finta che nulla fosse?Sorridere come un idiota facendo finta che i miei non siano mai esistiti?No..no...No...Non è da me>.Cosi rimane a braccia conserte con sguardo basso a pensare per bene ricorda ancora quando era solo un ragazzino e ricevette quella notizia,ricorda che era a casa da solo,quando lo informarono,iniziando a giurare vendetta contro il tipo ignoto.Il giorno in cui Kawagura fu segnato.

17:59 Furaya:
 Lo ascolta, senza perdersi neanche una parola di quel che viene pronunciato. <Uhm.. Allora, va bene. Chiamami come preferisci.> Si stringe nelle spalle, giacché non gliene fa una colpa. Ognuno ha i propri difetti. Lui non ricorda i nomi, lei sta impazzendo pian piano, all'età di appena ventitré anni. La vita non è sempre rosa e fiori, non è mai come la desideriamo. Ci sono alti e bassi, e la Nara finora di bassi ne ha visti fin troppi. Deve mettersi l'Anima in pace. Ormai, quel che è fatto, è stato fatto. Non poteva tornare indietro. E seppur i sogni, gli incubi continuino a tormentarla la notte.. deve semplicemente farci l'abitudine. Deve imparare a conviverci, esattamente come ha imparato a coesistere col Potere che si trascina dentro, così indomito. <La Vendetta non è un percorso saggio. E te ne parlo per esperienza personale.> Ma ancora non si apre totalmente. Non vuole rivivere niente di tutto quello che ha passato.. Ne porta ancora le cicatrici, ancora il marchio che la affibbia come una proprietà, come un esperimento. <Vivi e lascia vivere, Kawagura. Pensa all'Accademia. Onora i tuoi genitori anche ora che non ci sono più. Posso capirti. Anche io li ho persi entrambi.> Annuncia, seppur da un lato sia contenta d'averne perso uno dei due. <Mi sento esattamente come te. Vuota, come se dentro di me, non ci fosse più nulla. Neanche una mezza sensazione. Eppure, son certa che c'è. Bisogna soltanto riscoprirle. Nessuno è privo di emozioni, di sentimenti. Esistono. C'è chi le nasconde..> Fa riferimento agli insegnamenti del Fu Ryota Nara. <..e chi li mostra, anche troppo volentieri.> Si stringe nelle spalle, rilassandosi subito dopo. Non deve scaldarsi troppo, non ne ha veramente alcuna intenzione. Ha fatto tanto, finora, per cercare rimedi. <Karma, Kawagura. Karma.> E non calma(?). <Ciò che ha fatto lui, gli verrà ritorto contro. So che forse avrò torto, forse sto immaginando cose che per altri, come te, non sono possibili.> Gesticola con la mano destra, senza distogliere lo sguardo da questi. <Non credi, però, che possa esserci un fondo di verità in questa visione?> La sua, quella appena spiegata, appena descritta nel modo in cui essa stessa crede e la vede. Un sospiro nel sentir quelle parole. <Son le stesse parole che avrei voluto sentire io. Volevo sentirle da mio padre, ma le ho sentite dall'Assassino che è diventato.> Abbassa lo sguardo, smuovendo del terriccio con la punta della scarpa. Si avvicina, infine, d'un passo in direzione del ragazzino dai capelli rossi. <Non ti sto dicendo di non far nulla in proposito. Potresti passare il resto della tua vita a cercare un uomo che, probabilmente, potresti invece non trovare. Cosa ricordi dell'Omicidio? Lo hai visto? E poi.. Come hai già detto, dopo esserti vendicato, dopo averlo ucciso, non ti resterà nulla da fare.> Come lei. Dopo aver ucciso Ryota, si è sentita vuota, inutile. Il suo compito era concluso. Che avrebbe dovuto fare se non convivere coi suoi Demoni? In parole povere.. Vuole lanciargli un insegnamento. Una sorta di " Non fare quel che ho fatto io ", molto velato. [Chakra ON]

18:22 Kawagura:
  [Centro Villaggio] Ascolta le parole della ragazza osservandola negli occhi ,rimanendo impossibile con gli occhi vuoti,per poi ascoltare le sue parole parlando di percorso saggio e non saggio risponde con la sua. <Non ho mai detto che fosse una scelta saggia....Non ho nessun altro scopo...Quando sarà il momento io Kawagura Kenjitsu viaggerò nella mia solitudine,divenendo una sorta di giovane eremita alla ricerca di prove.......>Come se fosse il semplice viaggiare in solitudine a renderlo un eremita,cosi ascolta il resto di lei un.<Lasciare vivere?....Equivale a dimenticare,ed io non dimentico.....Non ho bisogno delle persone,sono all'accademia proprio per questo...Per diventare un Ninja,e seguire questa via che seppur sbagliata.....Ne ho la consapevolezza>.Cosi ascolta il resto di lei rimanendo attento e sentendo che ha perso entrambi i suoi genitori,per poi dirle un.<Per lo meno capisce...Allora il mio dolore.....?Se si sente come me?..........Sento come se questo luogo non fosse casa mia,come se una casa non la avessi.....>Si sente confuso e pensieroso,Cosi quando si parla di Karma lui direbbe a Furaya osservandola dicendole un.<Beh Lady Fumiya....Il Karma non è una cosa a cui credo molto....,Non ho un vero scopo nella vita,non ho nulla,mi resta solo questo........>Sguardo intristito del giovane ,ma allo stesso tempo sincero,una delle poche volte in cui lascia trasparire una delle sue emozioni.<Non ne ho idea..........>Direbbe lui riguardo la verità ,e cosi direbbe verso di lei quando dice la sua sulle parole che avrebbe voluto sentire,e si il dolore sembra lo stia avvolgendo,e l'unica cosa che riesce è.< Non so nulla....Non ho nessuna prova....Non ho niente.....Vivo in un inferno.....Questo è quello che sento....Anche quando vi è un sole caldo estivo....Io sento freddo....So bene che una volta che avrò ucciso non avrò piu nulla,una volta finito lo scopo,probabilmente potrò riposare....Ho gli incubi tutte le notti....Non vi è un solo istante che io non penso a quello che è stato...>Si rabbuia. per poi dirle sbagliando di nuovo il nome <Vedi Furama?....Mi sarebbe piaciuto cambiare il passato...Ma non si può>Ammette sincero

23:38 Furaya:
 Prende posto sulla panchina, accanto al giovane, con la schiena a poggiarsi contro la panchina stessa. La gamba destra viene accavallata sopra la sinistra, lasciando ciondolare il piede nell'aere. Non lo guarda, bensì lo ascolta. Gli occhi azzurri della donna son rivolti verso il cielo, decisamente più scuro rispetto a questi ultimi. <Se sai che non è una scelta saggia, allora perché farla?> Chiede, socchiudendo appena le palpebre. <Inoltre..> Piega le braccia al di sotto del suo seno, rilassando al contempo le spalle. <..sei convinto che riuscirai nel tuo obiettivo? Ne sei veramente certo? E se morissi PRIMA.. di portarlo a termine?> Un quesito al quale vorrebbe sinceramente una risposta da parte del ragazzo. Difatti, non appena terminata la frase, volge l'attenzione verso il di lui viso, soffermandovisi. <Certo che posso capire il Dolore che hai provato e che provi tutt'ora.> Piega un poco le sopracciglia, volendogli andar incontro, volendolo aiutare per quanto sia possibile farlo. <Ti racconto la storia..> E perché mai? <..di una ragazza che seguiva il tuo stesso obiettivo, o comunque molto simile.> E questo cosa sta a significare? <Il padre, per arrivare ad avere un potere sconfinato, per riuscire a provare emozioni forti e intense, si finge morto, abbandonando sua figlia e sua moglie. Quest'ultima, la ucciderà in seguito, poiché minava al compimento del suo piano.> Si schiarisce la voce, proseguendo nel raccontare. <Quando la figlia viene a saperlo, ormai diciottenne, decide di ucciderlo, anche se questo dovesse costarle la vita. Deve fermarlo ad ogni costo..> Son le stesse parole che, tre anni prima, lei stessa ha pronunciato, in quella promessa durata mesi e mesi. <..per il bene del Villaggio e per vendicarsi.> Più o meno come lui. <La tortura, la sevizia..> Ma le dona un potere sconfinato, multiuso. <..e poi?> Gli chiede, avendo fatto un riassunto generale di quella che, in realtà, è stata la battaglia contro Ryota, che lei stessa ha vissuto in prima persona e della quale ancora ne porta i traumi. <Una volta riuscito a finirlo..> Non totalmente per merito suo, sia chiaro, poiché non racconta l'ansia e la paura di non farcela, le stesse emozioni che l'hanno spinta a chiedere aiuto a chiunque fosse in grado di combattere. <..cosa è rimasto?> Si stringe nelle spalle, senza guardarlo nuovamente direttamente, bensì sollevando lo sguardo verso la Luna. Quella stessa Luna che suo fratello le disse che l'avrebbe protetta. <Niente. Una volta essersi vendicata, una volta aver portato a termine l'obiettivo..> Allarga le braccia verso l'esterno, attenta però a non colpirlo. Solleva le spalle, storcendo un poco le labbra. <..non c'era più nulla per cui valesse vivere. Si è spinta fino alla Morte, fino ad uscir di senno..> Ormai, se n'è resa conto da sola, per quanto stupido possa sembrare. <..per NIENTE. Per avere solo una verità, della quale non può accertare assolutamente niente. Vuoi ritrovarti nella situazione di non saper più cosa fare della tua vita?> Chiede, forse divenendo giusto un po' più dura nel tono. Non lo fa di proposito, ma il nervoso, l'ansia.. non se ne sono andati. Si sono affievoliti, ma sono ancora radicati dentro di lei, e anche fuori, attorno alla cicatrice che porta tra le scapole, la quale recita un monito, un avviso, etichettandola come un oggetto. <E se lo sai, perché continui a volerlo fare..> Ripete, per l'ennesima volta, alzandosi in piedi. <Consegnalo alle autorità. Consegnalo a me, magari, qualora tu riesca a trovarlo.> Ma non deve fare ciò che ha in mente, ecco tutto. Si rovinerà l'esistenza e non è giusto che un'altra persona soffra quanto ha sofferto lei. E' ingiusto. Dannatamente ingiusto. <Mi ha fatto piacere, parlare con te.> Ammette, alzandosi in piedi, con le mani a poggiare contro le cosce, issandosi in piedi. Gli dà le spalle. Spera solo che quella insulsa storiella gli abbia dato da pensare. <Pensa a quanto ti ho detto.> Ragionaci. Ultime parole, queste, prima di andare via, di allontanarsi dalla zona, dirigendosi verso la propria dimora.. o chissà dove. [END]

00:13 Kawagura:
 Ascolta le parole della donna rimanendo li ad osservarla con fare serio,e sempre allo stesso modo il rosso,e ascolta guardandola e risponderebbe un.<.....Se morissi prima.....Almeno avrò tentato nel farlo>.Direbbe il rosso ancora per poi osservarla negli occhi quando lei racconta la storia.Rimanendo attento senza proferire parola.Questo perchè si sente come se quella donna,lo stesse capendo,si l'unica persona che probabilmente ha ben capito cosa sta pensando il giovane Kawagura,ed una volta che la donna avrà finito egli dirà un.<Lei lady...Sembrerebbe l'unica che abbia ben capito come si sento....Penserò molto alle sue parole,e se avrò trovato uno scopo che riterrò giusto della mia vita rispetto alla vendetta,lei sarà la prima a saperlo,e se troverò il colpevole,allora farò come lei ha detto,e di segnalarlo......O consegnarlo alle autorità......>Cosi poi si alzerebbe e farebbe una sorta di inchino,dicendo un.<La ringrazio della chiaccherata lady ..Tenterò di non deluderla....>Fa quella sorta di inchino mentre la guarda andare dopo che sarà andata,egli starà li a riflettere di tutto quello che ha dentro,e di certo sembra anche combattuto tra il suo vendicarsi,e il suo cercare di vivere,si qualcosa di davvero confusionare.In effetti dopo che si sarà vendicato ha ragione la donna,non gli rimarrà nulla,e probabilmente quello che attenderà è solo quello di morire.Cosi si allontanerà andando via.Di certo quella storia gli ha dato tanto da riflettere,non ha dato risposte sulla storia in se,perchè non interrompe mai qualcuno che gli parla.[END]