[Missione D] --"Fuoco?".

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16:46 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] I capelli raccolti in uno chignon disordinato, bianco, lascia ricadere la frangetta e due ciocche parallele sui bordi del viso pallido e bendato, così come ogni altra parte del corpo visibile e non visibile. Porta dei tipici pantaloni da shinobi leggermente più stretti nei pressi del ginocchio, ed ampliamente larghi ad altezza del cavallo e delle cosce, dove una corda di juta spessa -dal diametro di tre centimetri e passa- si stringe in un nodo che invece di ricadere davanti come ricordiamo nel manga, ricade dietro a ridosso dell'osso sacro, posizionato ad altezza del coccige. Una canottiera bianca dal giro spalla slabrato infilata totalmente dentro al pantalone, si rigonfia appena sul ventre e sui fianchi, dandole una liberta di movimento assoluta. Così come i sandali da shinobi tipici, che rasentano l'altezza del terreno e si intrecciano sulla caviglia e parte del polpaccio. Sosta sull'ala ovest dei prati fioriti, priva delle sue solite allieve-geiko, ma con una squadra di deshi pimpanti e pronti a spaccare il mondo. Un sorriso raggiante incontra il sole, dal carattere solitamente frizzante e allegro, ed occhi rossi vispi, ora socchiusi in una fessura infastitida. <Bene, vedo che ci siamo tutti finalmente!> Incalza il discorso abbassando la destra che prima stava sulla fronte a coprirla in parte dal sole. Le bende sulle braccia, come sul costato, il collo, ed il viso, dove sulla fronte la piastrina del coprifronte riportante in basso rilievo lo stemma di Kusagakure no Sato, brilla violentemente riflettendone la luce. Portato obliquiamente, così da coprire in parte il sopracciglio sfregiato ed i kanji sull'occhio destro, mutandone e celandone il significato. Invero le bende la coprono fino a sopra il naso, lasciando libera la fronte e gli occhi arricciati in un classico sorriso. Sopra alla canotta, il classico giubbotto da chuunin nero, che solitamente vediamo verde, con degli spallacci metallici ornamentali. Al suo fianco c'è Med, in piedi, sosta semplicemente ed attende gli ordini della padrona. <Tutti sappiamo com'è fatto il gattino, giusto? Oggi perlustreremo l'ala ovest dei Prati, attenti a non sfociare nel territorio del Team Kai, o la missione diventa uno sfacelo e quantopiù inutile. Siate prudenti, i movimenti bruschi lo spaventano e lo fanno scappare.> La mano che s'abbassa, lenta, va a battere contro l'altra in uno schiocco sonoro, dando il via ufficiale allo "disperdetevi". Man mano che i ragazzi spariscono dietro le quinte degli alberi, Kurona abbassa le spalle, guardandosi di sottecchi i vestiti maschili. <Uhnm- dalle grandi lotte, alle ricerche di un cazzo di gattino, ah-> Bofonchia incalzando una camminata verso il limitare degli alberi. <Cosa non si fa per amor di patria.> Parole sputate, socchiudendo gli occhi e sfruttando le alte percezioni per captare movimenti. [CK ON][Men; 85]

16:46 Murai:
  [Prati] Uscita da poco dall'ospedale, uscita da quel posto pieno di angoscia, dolore e sofferenza, almeno per lei. Per settimane è rimasta in un letto, le hanno fatto esami sopra esami, ogni singolo dottore di quel posto ha cercato di capire cosa effettivamente abbia ma l'unica risposta sensata è quella del "sei malata", solo questo sono stati in grado di dirle; il suo corpo, la sua mente, infatti, sono soggette a un malattia che provoca la perdita della memoria a tempi irregolari ovvero non si sa quando possa succedere. Per Aiako è la seconda volta che capita, ha dimenticato nuovamente tutto ma il problema è che lo sa fin troppo bene, ha dimenticato ogni persona conosciuta, ha dimenticato tutto quello fatto, sa solo il suo nome e ciò che le sta capitando maledicendo la sua condizione, maledicendo il giorno in cui è nata e che si è ammalata. Il viso è rigato dalle lacrime che scendono dagli occhi, esse scendono lungo le guance bagnandole il volto fino a cadere a terra e, di conseguenza, bagnando anche, seppur di poco, il terreno. I pugni sono stretti, non libera le mani, il corpo è rigido, non riesce a muoversi, la rabbia per questa sua malattia è tanta così come è tanta la voglia di morire e abbandonare per sempre questo mondo talmente crudele da averla privata di ogni singola cosa a lei più cara...vuole morire, lo pretende. I suoi vestiti sono cambiati, indossa un semplice abito lungo bianco da vecchia, esso arriva fino a dopo le ginocchia, le mani sono libere, i piedi avvolti con dei sandali ninja, i capelli sciolti e non più legati nella classica coda di cavallo, in bocca ha il solito piercing così come sul braccio destro ha quei tatuaggi. Una semplice ragazza, non ha il chakra attivo, non ha il copri fronte del villaggio seppur gli abbiano detto di essere una shinobi; niente di tutto questo gli interessa oramai, non ha nemmeno la forza di difendersi, vuole solo porre fine a questa inutile e schifosa vita che le hanno donato. Sente il proprio cuore battere all'impazzata, si agita, si lamenta ma non ha la forza ne il coraggio di mettere in atto un gesto come il suicidio, almeno per adesso ma pian piano il suo pensiero cambia e la strada verso quel destino così amaro diventa sempre più illuminata, più chiara, più marcata capendo che quella è l'unica via che può imboccare, l'unica che può donarle quella serenità che perde ogni volta e forse potrebbe essere in grado di recuperare tutta la memoria persa, recuperarla nel momento della morte e dall'alto rivedere tutti quanti. Un destino macabro quello che aspetta la giovane Hozuki, un fato crudele ma è stato proprio quest'ultimo a decidere per lei. [Chk off]

16:58 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] Gli occhi chiusi, il vento che fischia tra le foglie degli alberi, il muoversi dell'erba, il brusio lontano dei deshi che cercano il gatto fischiettando o parlottando tra loro e cercando con il classico "micio-micio?". Le fa spuntar mezzo sorriso, se non fosse che tra i cespugli sembra che qualcosa attiri la sua attenzione. Qualcosa palpita, si muove, forse è solo il vento, forse è qualche animale. O forse il gatto, insomma, dipende dalla fortuna del caso. Il chakra attivo che si spalma lungo la muscolatura e la fà muovere alla sua effettiva velocità "potenziata", più veloce di un comune umano, tuttavia, mai abbastanza veloce da riuscire a battere qualsiasi altro shinobi. Le labbra si incurvano nel formulare questo stesso pensiero, mentre per i deshi è solo una sfumatura che si muove nel verde, un suono di stizza esce dalle labbra, secco, scocciato, facendola rallentare in direzione di una siepe, dove passo dopo passo, i lombi si contraggono nel farla abbassare e muovere in modo silenzioso. Cerca tra le ombre delle foglie la sagoma felina, finendo per sfiorar con le ginocchia rinforzate da uno strato di tessuto extra, le poggia su quel letto d'erba e terra morbida e inumidita dalla brezza notturna. <Ch-ch-ch--> Richiama il gatto, infilando la destra nella sacca dello smanicato e lasciando cadere a terra dei bocconcini per gatti dall'odore pungente-- se non fosse che il piagniucolare di Aiako l'attira, guardandola fugacemente all'inizio, come si guarda un elemento fuori scenario. Un piccolo punto da mettere a fuoco. Lascia cadere i bocconcini, issando il ginocchio e spostandosi verso l'albero accanto. <Hei- tu-- oh!> Le fa cenno con la mano. <Sei su un luogo di ricerca, i deshi si stanno allenando, non ti conviene rimanere qui se non fai parte delle squadre di ricerca.> [CK ON]

Kurona tira un D100 e fa 35

17:15 Murai:
  [Prati] Continua con il suo piagnisteo infinito, continua a crogiolarsi nel proprio dolore eterno rivolto verso quel mondo che l'ha distrutta completamente desiderando soltanto la morte, quella dolce e semplice carezza nera che può consolarla per l'eternità e rendere la sua vita dopo la morte più confortevole. Sente già il brivido di tale momento e ogni suo dubbio scompare, fugge via come se non fossero mai esistiti, lascia che la serenità del cupo mietitore la avvolga completamente e totalmente. Gli occhi son chiusi, le lacrime scendono imperterrite come se non ci fosse un domani, a fiumi, il poco trucco posto sotto gli occhi si scioglie facendo colare tutto il nero; una ragazza disperata, ecco cosa rappresenta Aiako in questo momento, una shinobi che ha perso tutto troppe volte per una sola vita, troppe volte per una sola esistenza e il suo cervello, la sua mente non possono reggere un altro colpo come questo, non ci riuscirebbe nemmeno volendo...morire è l'unica soluzione per evitare di soffrire ed eventualmente evitare che anche altri soffrano per la sua malattia sperando che non sia contagiosa. Un vociare arriva alle sue orecchie, una voce femminile si rivolge alla ragazza, una voce che non ha mai sentito prima o forse si, non se lo ricorda. Ha già incontrato Kurona, in una vecchia missione dove hanno combattuto insieme ma tutto questo per lei rasenta il nulla più totale, non significa più niente. Si volta leggermente leggermente a guardarla, vede il copri fronte di Kusagakure, il giubbotto verde, una shinobi in piena regola alla fine, una kunoichi è la giovane Kokketsu. La guarda negli occhi, ne vede i suoi movimenti, i vestiti, il viso, tutto quello che può esserle utile per ricordare qualcosa del suo passato ma niente, tutto quello non le ricorda praticamente niente e nel vederla, una sola piccola frase che funge da richiesta<Ti prego...>la voce è spezzata dalle lacrime, rotta, esce a fatica, rauca<...uccidimi>solo questo viene chiesto a Kurona, solo questa piccola richiesta che spera venga esaudita, con tutto il cuore. [Chk off]

17:34 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] Gli occhi che si abbassano sulla figura di Aiako, per qualche secondo rimane immobile allargando le labbra sotto quelle bende bianche, mentre un sospiro ne esce, pesante, ma non tanto da esser sentito dall'altra figura troppo distante da lei. La può vedere solamente scostare lo sguardo da lei, al vuoto più totale. Ucciderla? Fosse stato in un altro momento, non avrebbe esitato a rispondere all'invito, andandoci a nozze, ma ora, in una veste ufficiale, non può far altro che ripiegare sul suo compito e lasciare indietro Aiako e il suo piagniucolare fastidioso. <Tch.> Le esce dalle labbra un suono secco, finendo per voltarsi e proseguire verso l'albero opposto, lentamente, guardando alla base delle siepi e lasciando cadere a terra dei croccantini. <Stupida codarda.> Un filo di voce percepibile, ma non tanto da apparire un urlo, i sandali che affondano nella terra, la pianta che si scosta e si muove per andar avanti sul suo tragitto, divenendo sempre più una sfumatura nell'aria, e meno una voce realmente presente, quella di Kurona. <Non ho così tanta pietà.> No, a dire il vero, questo guscio freddo, non ha avuto pietà di nessuno fino ad ora. Neanche per chi l'ha amata, e per chi la ama ancora. Figurati se ne mostrerebbe un briciolo per chi passa il proprio tempo a piangersi addosso come fa l'Hozuki. Si china posando la mano sinistra sull'albero, guardando il muoversi di qualcosa al di la dell'alta siepe che ha di fronte. Come al solito, guarda verso il tronco -nel centro- ed appena dietro, lasciando li, una scia che si muove da sotto la siepe, fino ai piedi dell'albero affianco, così che il gatto possa esser preso in flagrante. Se non da lei, da qualcun'altro che passa di li. Quando si rialza, gli occhi si dirigono verso l'orizzonte, osservando il muoversi contro gli alberi dei suoi deshi. Uno sbuffo taurino, ironico, prima di proseguire.[Ck ON]

Kurona tira un D100 e fa 61

17:46 Murai:
  [Prati] Le parole della Kokketsu arrivano forti e chiare alle orecchie, così forti da farla stordire più di quanto non sia. Il mondo è un posto crudele e privo di compassione e ciò che viene detto da Kurona ne è la prova lampante, non c'è pietà per persone come lei in queste terre, nessuno può regalarle la serenità che tanto cerca, sta letteralmente morendo e vuole morire ancora di più. Comincia a camminare lentamente, passo dopo passo prova ad avvicinarsi alla donna intenta a cercare qualcosa nascosto nell'ambiente, non sa cosa, non ne ha idea, l'unica cosa che vuole è porre fine a questa inutile esistenza<Il mondo...>inizia a parlare con voce rauca e distrutta dal dolore, un dolore che proviene direttamente dal cuore oramai in frantumi e da una testa sull'orlo della pazzia. Si avvicina più che può cercando di raggiungere la giovane, provare a toccarla ma prima che possa riuscirci si inginocchierebbe al suolo<...il mondo è un posto crudele, le persone che ci abitano sono crudeli, gli stessi Kami lo sono. Non esiste pietà o compassione, non esiste niente>sta farneticando o semplicemente pensa ad alta voce<Io ho bisogno di aiuto...>ricomincia a piangere stringendo i pugni, li abbatte sul terreno con la misera forza che si ritrova<...ti prego, aiutami a porre fine a questa vita, ti supplico>si abbassa ancor di più inchinandosi, le mani messe avanti, il busto ricurvo, le ginocchia piegate<Ti scongiuro ninja di Kusa, aiutami a porre fine alla mia vita, aiutami e te ne sarò eternamente grata>continua la sua enorme supplica, vuole morire ma non ha i mezzi per farlo, a mala pena si ricorda come impastare il chakra, figuriamoci a usare un jutsu la cui complessità va ben oltre il semplice impasto. Resta abbassata, piange ancora nel suo dolore<Lei non ha mai sofferto tanto da desiderare la morte e sperando che qualcuno esaudisse il desiderio?>chiede senza alzare il capo, ci sta provando in tutti i modi sperando di trovare quello giusto. [Chk off]

17:56 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] Le dita affusolate che si allungano verso delle radici rialzate, dove qualcosa di piccolo, peloso e viscido par uscire allo scoperto. Un topo morto? Le ginocchia che s'abbassano leggermente, flettono il corpo ad abbassarsi fino a posar le antiche sui polpacci in tensione, tirando su per la coda quel piccolo cadavere ed osservandolo con un aria a metà tra l'esser divertita e disgustata. <Nhm> Si, quella piccola bestia di satana dev'esser passata sicuramente da queste parti. Ma come ritrovarla, è tutto un altro paio di maniche. Di certo lei non è un Inuzuka e non possiede un fiuto infallibile per certe cose, ma questo non si può dire per Med che sembra accostarsi finalmente di fianco a lei, ritornando dal branco di Deshi e dagli alberi. Il passo sballottolante, affannato, la lingua lunga che cola di lato al muso, mentre si avvicina curiosa a Kurona, che le porge il topo. <Annusa Med, trova delle tracce..> Med lo annusa per qualche secondo, sbatte il topo in rigor mortis che pare un pezzo di legno, ma dopo, alza il muso, spalanca le fauci, e se lo butta giù come se niente fosse. Contando pure che era riversato da dentro a fuori in un modo orribile, Kuro alza il labbro superiore in una smorfia a dir poco schifata. <Brutta-->..<Stonza!> Tirando un cazzotto giocoso sulla spalla della Iena che facendo dei rumorini -tipo chi si sta soffocando- butta giù la carogna del topo tossicchiando appena. "HIHHIH--Anfanf" Abbassa il muso tastando con il tartufo il terreno dove il topo era posato, cercando una nuova traccia. Kurona si alza, proprio mentre la donna si avvicina, si inginocchia, ma lo sguardo in una scia di scintille rosse che infiammano il crepuscolo, non sembra addolcirsi. Invero più va avanti, più sembra irritarla. Sembra ricordarle Kurako, che attende la morte per mano sua. Ma lei non ne è all'altezza. Non riesce a sfuttare, ne a render più denso quel potere che possiede. Non può trovarne di nuovo. Non può aumentarlo. Ha le mani legate, per esser solo... Solo un ninja di Kusa. I passi che ruotano, mentre Med parte, cerca la nuova traccia, cerca una direzione, il viso si abbassa su lei, che piange, supplica; Quella domanda. <Ogni giorno.> Una risposta sincera, ogni giorno vorrebbe smetter di sentire dolore. Smetter di vivere. <Ogni giorno però ho le palle di alzarmi e guardarmi allo specchio.> La voce bassa, ovattata dalle bende, mentre la punta del piede si posiziona sotto il gomito di lei, la fa scattare verso l'alto, come a volerla rialzare senza toccarla. <Ogni giorno affronto la faccia che di più detesto al mondo. Vesto vestiti che non sono i miei. Un nome che mi pesa addosso. Ogni giorno sopporto la fame di qualcosa.. Di cui non mi posso sfamare.> Si china appena, infastitida, le sussurra addosso. <Non ti permettere di inscenare questa pietosa lagna con me. Non sei degna di stare davanti ai miei occhi se non hai le palle di affrontare la vita.> Si gira, seguendo Med e muovendo un paio di passi. [CK ON]

Kurona tira un D100 e fa 26

18:17 Murai:
  [Prati] Quelle parole fanno male, malissimo, un qualcosa di tremendamente brutto. Kurona non sa il motivo di tutto ciò e in parte comprende le di lei parole, può capirle ma ciò non toglie che la morte è una cosa che vuole a tutti i costi, la sta desiderando più di ogni altra cosa in questo mondo<Ti alzi, ti guardi allo specchio e vedi sempre la stessa persona, la stessa identica faccia, stesso nome, ogni singolo dettaglio lo riconosci>commenta la giovane alzando lo sguardo in sua direzione, va a guardarla negli occhi quando sente il suo sussurro. E' vero, non ha le palle per affrontare la vita, non ha più la forza di farlo<Io, invece, mi alzo e non mi riconosco più, non so chi sono, non ho idea di chi io sia. Questo corpo, questo viso, non mi dicono niente>cerca di alzarsi per rimettersi in piedi, torna a stare diritta davanti alla ragazza che nel frattempo si allontana<E' vero, non ho più la forza di affrontare la vita perchè quella forza, probabilmente, mi è stata portata via insieme alla vita stessa. Vedo tutto nero, la mia mente è completamente nera, ogni cosa, la mia memoria è nera, scomparsa, non ricordo niente>sta parlando praticamente da sola<Non è la prima volta che succede e allora mi chiedo, che senso ha vivere? Che senso ha continuare questa vita che non riserva altro che dolore e non so nemmeno il perchè...cosa ho fatto per ricevere un simile trattamento? Chi ho provocato? Chi ho infastidito? Non lo ricordo>decisamente parla da sola ma sta sfogando ogni singolo pensiero. Oramai è prossima alla morte, non gli interessa che un estranea sappia dei suoi fatti personali quando nemmeno lei sa quali siano i propri<Io sono praticamente morta, devo solo ufficializzare la cosa ma nessuno mi concede questa grazia>stringe i pugni, li stringe forti<Nessuno>a rabbia comincia a salire<Sono tutti dei miseri bastardi e infami, pronti a voltare le spalle a chiunque non appena gli viene chiesto qualcosa>la rabbia è una brutta cosa ma non è così forte da superare il desiderio di morte. [Chk off]

18:26 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] Med si muove a vuoto, tutto quello che trova, la fa girare a vuoto attorno all'albero, senza dare un vero e proprio capo alla fine di questa corda. Lei la guarda di sbieco, curiosa, ansiosa d'avere nuove tracce, ma quando la bestia si ferma rivolgendo il viso verso di lei come a comunicare un buco nell'acqua, Kurona sospira semplicemente abbassando pesantemente le spalle. <Nhf-> Le gambe si piegano appena, il giusto per immetter una buona quantità di forza nelle punte che affondano nella fanghiglia del prato, facendola issare di scatto ed appendere al primo ramo dell'albero sotto cui sostava. Il vento che ne avvolge le ciocche bianche, facendole muovere con violenza attorno al viso, il giubbotto sbatte sulla schiena, mentre le mani tangono il legno rugoso, issandola su abbastanza da poter alzare la gamba destra e far aderire la pianta del piede contro il ramo e tirarsi su, addossando il proprio peso al tronco. Eppure quando lo fa, sembra un movimento così soave e naturale, dettato maggiormente dall'eleganza e l'astuzia con cui Kurona stessa si muove nel territorio. Ascolta Aiako, che diviene sempre più lontana, mentre manda un fischietto a Med che alza il muso a guardarla. <Verso di li!> Glielo urla contro direzionandola verso un lato, così da potersi muovere con lei. L'indice alzato verso Aiako, come se avesse qualcosa da ridire a riguardo del suo discorso. Le labbra schiuse come a dover parlare ma-- aspetta. Infame c'è. Bastarda c'è. Pronta a voltare le spalle? Pure. <No, niente.> Eh si, niente, l'ha descritta benissimo. Sfoggia un sorriso veramente e sfacciatamente falso, ritirando la mano e guardando verso gli alberi del circondario, affinando i sensi in caso un miagolio segnasse un GID; Gattino in difficoltà! <AHH-- eh, si.> Si, di che parlavano. <Si capita che vai a dormire e il giorno dopo sei sempre tu..> E non un alieno, se non ti fai di oppio come Kurona, capita. <Si, terribile eh, se vuoi ti passo qualcosa per fartela passare, ma-> Si piega in avanti, compiendo un balzo leggero, da un ramo all'altro, quasi fulmineo. <Ma una certa- assiduità fa male. Alla fine tornerai sempre ad esser te stessa.> [CK ON]

Kurona tira un D100 e fa 14

18:46 Murai:
  [Prati] Niente da fare, ha trovato uno dei punti più bassi dell'essere ninja, un qualcosa che non avrebbe mai creduto e mai pensato in una kunoichi del villaggio dell'erba. Tutti la stanno deludendo, chiunque incontri, tutti quanti, nessuno escluso. Viene presa in giro, denigrata dalla Kokketsu, il dolore aumenta così come la rabbia, deve praticare il suicidio, deve portare a termine la sua vita da sola senza l'aiuto di nessuno, forse è questa la strada da percorrere, anzi, l'unica strada che realmente può battere<Non puoi capire, nessuno mi riesce a capire...>abbassa il viso andando a guardare il terreno<...io non sono me stessa, io non sono nessuno e un nessuno non vive, non esiste e io non devo esistere. Questo mondo ha già giocato abbastanza con me, mi ha già fatto troppo male e non ne posso più...voglio morire>continua a ripeterlo senza sosta, prima a voce e poi in mente, non riesce a darsi pace. Il cervello comincia a viaggiare, cerca tra i suoi ricordi ma non trova niente, cerca nella sua mente un qualcosa per riuscire a provocarla e farsi attaccare per mettere fine a quella stupida vita che si ritrova<Te lo chiedo per favore, io sono una shinobi o almeno è quello che mi hanno detto e come shinobi ti chiedo di porre fine alla mia vita. Non riesco più a sopportarne il peso, non riesco più a continuare a vivere>alza il volto arrabbiata, gli occhi scavati e piccoli<UCCIDIMI ADESSO BRUTTA PUTTANA>e partono gli insulti, giunti a questo punto sono l'unica alternativa che ha per scatenare in quella donna un qualcosa di abbastanza forte da concederle pace eterna. Non le piace insultare in questo modo, lo odia, una cosa positiva ma ora deve fare ciò che è giusto per se stessa, deve trovare quella pace e quella serenità che il mondo non vuole concederle e lo deve fare, a qualunque costo, anche se ciò vuol dire scatenare una guerra mondiale tra i paesi ninja, non gli interessa niente. [Chk off]

18:59 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] Il chakra che si spande, come una coperta calda che avvolge i muscoli e il sistema nervoso, finendo per affinarsi contro il sistema linfatico venoso ed arterioso, andando ad alterarsi in una tipologia di chakra che per altro, caratterizza molto bene la nostra Hozuki. Suiton. Esso risveglia ed attiva la proprietà dell'Hijutsu Kokketsu, rendendo il sangue plasmabile attorno a se, come se fosse parte del corpo della stessa Kurona. Le ginocchia abbassate a dare un ulteriore sguardo, sia agli alberi, che a Med che tasta il terreno senza trovar nulla. Probabilmente il gatto non è in questa zona. E non è manco nei dintorni immediati, dato che non sentono niente. Ne vedono niente. I deshi oramai, si son seduti su un tronco posizionato a terra a mo di panchinetta. La destra fa scivolar le dita tra loro, aprendo una spirale da cui sorge il sangue Kokketsu, lo si può veder chiaramente vorticare su se stesso, con tanta volenza da muovere i capelli di Kurona. Si lascia scivolare in avanti, atterrando esattamente di fronte ad Aiako. <Compiere il seppuku è più onorevole di lasciarsi uccidere.> A mo di informazione, tornando seria com'era prima. Il suicidio è una pratica praticata tra i samurai, ma Kurona stessa preferisce il Seppuku all'esser uccisa da qualcun'altro. Il sangue kokketsu torna a vorticare nel palmo della mano, dopo aver immesso nel palmo una dose di chakra necessaria, andando ad assemblare un arma che non ha nulla a che vedere con quello che l'Hozuki può aver già visto. Una pistola, una pistola vera e propria, che ruota attorno all'indice della donna. La sinistra sosta dietro all'osso sacro, muovendosi tranquillamente verso di lei. Così solamente si avvicina, dolce, alla minuta Aiako. Con il fascino dell'effimero e del violento, gli occhi socchiusi, simili a quelli di una iena verace. Può vedere quell'ossidiana informe prender la sagoma di una canna allungata, il caricatore, il grilletto, il paramano, fino a roteare completamente formata. Si avvicinerebbe tanto da sfiorarle le labbra con le sue, un tipico bacio di giuda, schioccato teneramente. E il bollente tocco della bocca dell'arma che si posizionerebbe al centro del mento di Aiako, con la bocca riversa verso l'alto, così da passarle -in caso facesse fuoco- il cranio da parte a parte, spappolandole il cervello. Le labbra come petali s'arricciano, si rilassano, schiudono.. <Fuoco?> Forse vuole metterle paura, farle sentire quel soffio di vita, intenso, prima di morire. Ma certamente, se solo Aiako annunciasse di voler che faccia fuoco, non si tirerà indietro. Farà fuoco, abbandonerà il corpo ai Prati, e si ritirerà con la sua squadra di deshi, troppo lontani per vedere l'accaduto. Tutto sta nelle mani di Aiako. [END]

18:59 Kurona:
  [Cresta degli Alberi] Edit: [ck on][Hijutsu 2/4 on][Pistole Kokketsu una pistola 2/4]

Kurona tira un D100 e fa 41

19:07 Murai:
 Osserva il movimento della Kokketsu, quel finto bacio e la pistola fatta interamente di sangue nero, si ritrova un arma sotto il mento pronta a far fuoco<Fallo, ti prego>direbbe alla chunin chiudendo gli occhi e aspettando il suo momento. Il colpo dovrebbe partire attraversandole la testa, percorrendo tutto il cranio fino a bucare il cervello, il sangue schizza ma tutto ciò non ha significato. Aiako vede tutto nero, i suoni cominciano a farsi più lievi, sente sempre di meno, il corpo inizia a divenire freddo, inizia a sentire freddo ma è come se qualcuno la stesse abbracciando, qualcuno la avvolge, il cupo mietitore è finalmente giunto a mettere la parola fine alla vita della Hozuki, vita che lascia quel corpo per dirigersi verso un altro. Il cadavere della giovane cade a terra, un sorriso si forma sul volto, l'ultimo movimento della chunin prima di spirare definitivamente, l'aria esce dalla bocca, il corpo si ferma, tutto quanto si ferma e finalmente la vede; una strada illuminata si crea davanti a lei, la strada per un mondo migliore, per arrivare dove veramente vuole o ottenere ciò che realmente desidera ovvero la pace, togliere la sofferenza dal suo corpo. La sua vita giunge al termine, tutto è finito, niente conta di più oramai, ha trovato la pace e la felicità nell'altro mondo. [END]

Kurona e la sua squadra di deshi son appena arrivati ai Prati Fioriti e si son appena dispersi, quando Kurona inizia le sue ricerche per ritrovar il gatto, l'Hozuki inizia a lagnarsi della sua vita e di come desideri la morte. Kurona all'inizio si obbliga a non ascoltarla, poichè in ufficiale veste* da ninja di Kusa, ma quando le ricerche vanno per la peggiore e l'Hozuki inizia a farsi insistente, la Kokketsu fa prender forma alla sua innata, mutandola in un pistola che le punta sotto il mento, domandandole se desiderasse davvero questa morte.
Quando Aiako non si tira indietro, a missione conclusa, Kurona le dona l'ultimo suo regalo; il riposo eterno, attraversando la parte alberosa dei prati per raggiunger il suo gruppo, e spostar le ricerche altrove, abbandonandone il cadavere.