Mamma e Papà divorziano

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18:07 Kimi:
  [Piazza] ciò che per lei rappresenta, lasciare nel suo cuore i sentimenti per Irou e per Katsumi, spezzare quel filo che la lega a loro due per poter tornare ad essere Medusa, la facciata sempre mostrata a tutti, quella donna senza pietà o speranza, senza nulla di buono ad illuminare quel nero della sua vita. Sa di non essere figlia della morte, ormai se ne è convinta ma questo non significa che abbia cambiato scopo nella sua vita, ha solo smesso di farsene una colpa, come se uccidere fosse la cosa più giusta da fare, un modo per superare il dolore di quella separazione, un modo come un altro per cancellare la sua umanità, solo così ha potuto tornare alla vita come una persona e non più come il semplice fantasma che era diventata. Eppure resta incredibilmente magra, denutrita, gli zigomi alti ben visibili in quel vito smunto, consumato, i capelli sono decisamente più lunghi, non li ha mai tagliati in questi anni, un lungo mare nero che le ricade lungo la schiena, gli abiti, beh i soliti di un tempo, pantaloncini neri, fascia sul petto sempre nera e manto dell’Akatsuki appena poggiato sulle spalle ossute. Le gambe e le braccia nude sono piene di segni di tagli e bruciature in via di guarigione ormai, l’anello è sulle sue ditine scheletriche al suo posto. Spiccano in tutto quello la bruciatura con il simbolo dei cacciatori di taglie sul petto, all’incrocio tra le clavicole e quella scarnificazione malfatta e guarita forse peggio che recita “K-21” esattamente sopra al cuore. Il chakra è ovviamente in circolo, la pace non è una cosa da lei conosciuta, diventata genin durante la guerra ad Oto ha imparato fin da subito a tenere sempre tutte le sue armi pronte, ed è per questo che starebbe anche tentando di andare a spostare il flusso di chakra verso le ghiandole salivari, qui si limiterebbe a farlo così da lasciare che il veleno tossico trasmetta le sue proprietà al chakra che quindi tornando in circolo la renderebbe pericolosa al solo contatto diretto. Gli occhi scavati si puntano un po’ ovunque in quel centro, un villaggio solare se paragonato ad Oto, un villaggio di cui nutre un solo ricordo ed è anche abbastanza piacevole, quei fiori, oh non si dimenticherà mai di lui [chakra on][arte del veleno liv 2 ]

18:10 Mekura:
 Tempo di spese: dopo il lavoro la casa a bisogno di rifornimenti. Mekura porta con se le borse della spesa e una lista di cose da prendere. La giornata è al termine donando gli ultimi bagliori di una giornata calda al villaggio prima che subentri la sera, ed in genere è stata una giornata serena, senza lode e senza infamia. Anche domani dovrà svegliarsi presto per il lavoro, in modo da dare una mano in bottega anche se solo di mattina. Le sta bene, del resto è il suo lavoro ma questa sera la vuole passare in tranquillità con la sua Ai non si aspettava di certo qualche chiamata del destino o qualche spettro del passato. Allunga il passo con lo sguardo ancora rivolto verso la lista della spesa. Indosso porterebbe una camicetta bianca senza manche con un nastro rosso che chiude nel colletto, pantaloni neri e gli immancabili mezzi guanti neri che arriverebbero fin poco sotto il gomito per nascondere quella brutta cicatrice al braccio destro. Ai piedi porta un paio di stivaletti chiusi grigi e con se non porta altro che dei soldi e del materiale personale che si è portata dal lavoro ed un rocchetto di Nylon. Insomma nessun distintivo, nessuna arma, nulla di nulla, solo una giovane donna che fa la spesa e nulla più. Il chakra sarebbe attivo più per comodità per spostarsi verso casa più velocemente ed avere più energie a trasportare le cibarie a casa oltre alla abitudine di essere sempre pronta a reagire: la guerra non va mai via del tutto, si può solo sopire per un po'. [ch on]

18:18 Kimi:
  [Piazza] Che vita strana lì, le persone stanno tranquille, sì magari la fissano un po’ troppo visto come si è vestita e il corpo che si ritrova ma nessuno sembra temerla, nessuno ne ride, è tutto un altro mondo rispetto alle rovine a cui si era abituata, inizia a non piacerle stare lì, insomma almeno un po’ di rispetto e abbiate paura! Ad ogni modo non è lì per il semplice ordine del capetto mai incontrato o per piacere, alla ricerca di Kurako e Mekura si è mossa andando lì dove ricordava di aver saputo fossero l’ultima volta ed è per questo che quindi dovrebbe poter riconoscere la donna. Il passo si arresta improvvisamente restando di sasso, lì a fissarla. Se non fosse cambiata nemmeno un po’ ora le sarebbe già saltata al collo per ucciderla ma insomma anche se di poco lei è cresciuta motivo per cui ancora si trattiene, non sa come siano andate le cose, insomma potrebbe essere quella donna la vittima eppure al primo sguardo le sembra improbabile, lui era distrutto lo si capiva ma non si può dire lo stesso per Mekura. I suoi occhi ghiacciati si puntano sulla figura dell’altra, senza mai lasciarla, la studia quasi, fissandola e basta con quel ghiaccio che la caratterizza. Mekura in un solo istante diventa anche ciò contro cui prendersela per la sua rottura con Katsumi, fino ad ora l’aveva fatto contro sé stessa, contro il destino ma adesso che può in qualche modo rifarsi su di lui semplicemente prendendosela con una persona. Ovvio è tutto diverso eppure si trova davanti a duna donna che sembra stare decisamente meglio del suo ex e che soprattutto è lì a portata, per quanti strati di ghiaccio abbia usato per ricostruire il suo cuore ora quelle stesse ferite tremano, una scossa che rischia di spezzare quel collante usato in tre anni per permetterle di camminare ancora tra i vivi [chakra on][arte del veleno liv 2 ]

18:28 Mekura:
 <vediamo...> sospira guardando la lista <hum....Ai> ha di nuovo cercato di usare i timbri per indicare cosa prendere, in particolare un dolce che da un po' di tempo gli sta chiedendo espressamente. <e va bene...facciamo di si per oggi> abbozza un sorriso mentre riprende a camminare e guarda un po', sollevando lo sguardo vede tra la folla una figura con le nuvole rosse. Rimane di sasso come se non si aspettasse di vedere una cappa ora, adesso. Stringe gli occhi non capendo subito chi fosse, sono passati anni ormai e tutti sono cambiati..più o meno. Al che c mette un po' mentre si avvicina e finalmente si vede chiaramente il suo volto comporre una faccia sorpresa e poi un sorriso mentre allunga il passo <KIMI!> è da una vita che non la vede..ed è ancora più magra, ormai sembra un fantasmino nero, se le mostra il fianco scompare. <Kimi! da quanto tempo, come stai?> col senno di poi non era una domanda da fare ma la Hyuga non lo sapeva, era solo felice di vederla. <sono tre anni! cosa ti porta qui?> chiede ancora appoggiando le buste della spesa aspettando una risposta mentre allarga le braccia quasi fosse sul punto di abbracciarla. [ch on]

18:36 Kimi:
 La vede chiaramente voltarsi, fissarla, rimanerci di stucco e poi correrle incontro, la stava osservando motivo per cui, a meno che non si trovassero troppo distanti, dovrebbe poter cogliere tutti i suoi movimenti, eppure lei non sorride, non sembra affatto elice di vederla. Ascolta le sue parole e mentre l’altra allarga le braccia lei si limita a fare un bel sorriso, sì avete capito bene, ma uno di quei sorrisi che non hanno nulla di amichevole, che paiono più che altro di circostanza, che sembrano dire chiaramente “spero che tu muoia male” fredda. Arretra appena facendo scivolare il piede destro e spostando poi tutto il peso, e il baricentro, lì così da mettere distanza con la Hyuga <devo chiederti una cosa> va dritta al punto lei, evita addirittura di rispondere a quella domanda, anche perché la risposta non sarebbe piacevole. Continua a fissarla con la solita freddezza, con quello che a tratti pare anche odio, finalmente ha davanti a sé un Katsumi che può permettersi di odiare senza sentirsi un mostro <hai lasciato tu Yukio?> eccola la vera domanda, quella importante, l’unica cosa che davvero le interessi, unica cosa che permetta e lei di mantenere una specie di parvenza di tranquillità, insomma non ha ancora deciso se odiarla o meno, distruggere definitivamente quel quadretto della famigliola felice scegli di stare dalla parte del padre, ancora esista, deve sapere prima di prendere qualsiasi decisione [chakra on][arte del veleno liv 2 ]

18:45 Mekura:
 La vede arretrare, la vede arretrare e farle un sorriso: lei ha già visto come le sorride di solito lo ricorda bene dalla loro battaglia al ospedale di Oto, era un'altro sorriso, questo era, strano. Rimane perplessa abbassando le braccia mentre l'espressione da felice cambia e diventa seria, prima per la domanda alla quale annuisce e basta e poi...la domanda in se. Yukio....Non riesce a parlare per un po', sono passati tre anni, tre anni in cui nessuno dei due si è deciso a parlare, lei troppo arrabbiata e lui che sembrava non darle nemmeno peso. <...> abbassa completamente le mani verso i fianchi e guarda il terreno per un paio di secondi. Socchiude gli occhi e di nuovo solleva lo sguardo verso Kimi <sei davvero qui per questo?> tre anni ci sono voluti <ti interessa sul serio?> non risponde direttamente mentre quello che sembra una scintilla di rabbia si può intravvedere negli occhi mentre ancora è indecisa se rimanere in quella chiusura fittizia oppure lasciare andare. La guarderebbe per un po' sospirando, studiandola per cercare di capire prima che le rispondesse direttamente <tu sei venuta a Konoha per sapere della mia vita privata?> [ch on]

18:52 Kimi:
  [Piazza] Non abbassa mai lo sguardo, continua a fissarla senza mai stancarsi o dar segno di cedimento, vuole sapere, anzi più semplicemente deve sapere. La osserva è vero ma non ci mette attenzione, non è interessata alle emozioni che passano lungo il suo volto, non le importa di quell’attimo di silenzio come se l’altra si fosse messa a riflettere non lo coglie e soprattutto non ne è per nulla interessata. Assottiglia ulteriormente lo sguardo <non darti troppa importanza> replica lei fredda e distaccata <se fossi venuta a Konoha solo per te avrei anche trovato un modo per ucciderti> eh com’è che si finisce sempre lì? No seriamente come diamine è possibile che per lei l’omicidio sia un pensiero fisso? Beh. Ad ogni modo affronta adesso gli occhi della Huyga, affronta quella rabbia che non legge in lei, non la teme e anzi in un certo senso la sta quasi sfidando, tenta di imporsi mostrandosi senza alcuna pietà, una maschera bianca lei, come quelle da teatro, neutra, non c’è sentimento leggibile suo volto adesso che il sorriso è scomparso <non me ne frega della tua vita privata> sottolinea quel tua con la voce, andando ad alzarla appena in modo da essere del tutto chiara <voglio solo sapere se tu hai fatto a Yukio ciò che è stato fatto a me> e qui qualcuno dovrebbe ricordarle che tra lei e Katsumi è andata decisamente in modo diverso, ma tant’è <sai tu per me non sei nessuno a differenza sua> puntualizza ancora una volta, sì insomma il Kokketsu si sa che è ormai molto importante per lei, una figura paterna sempre desiderata mai avuta e anche i suo personale angelo custode, quante volte l’ha salvata fin ora? Quante volte è arrivato all’ultimo istante solo per tirarla fuori dai guai? Come minimo deve sdebitarsi togliendo di mezzo quello che fa soffrire lui, ovvio. Mica tanto ma si sa che ragiona male. [chakra on][arte del veleno liv 2 ]

19:08 Mekura:
 Solleva un sopracciglio quando sente quello che sente: "non darti troppa importanza", "uccidere" Mekura rimane li, con una serie di sentimenti che stanno venendo fuori senza capacità di controllo: tradimento da parte della otiana, frustrazione, rancore, rabbia. In breve tempo si ritrova con una sensazione di formicolio alle mani, il petto che si gonfia e il cuore stretto in una morsa, i denti che stridono l'uno contro l'altro ed un tic nervoso all'occhio destro. Prende un lungo, un lunghissimo respiro dando fondo ad ogni briciolo della sua pazienza. <te ne frega visto che la relazione con Yukio è la mia vita privata> e sottolinea è con un certo impeto quasi stesse ringhiando verso Kimi <cosa?> sussurra quasi: cosa ha fatto quel rincoglionito di Katsumi, come fa ogni volta ad essere per lei un problema anche a distanza? <non idea di che diavolo sia successo a te Kimi, ma non sono affari tuoi QUALSIASI sia la tua relazione con Yukio> il quale sta soffrendo <è adulto sa risolvere i suoi problemi da solo e tu non sei la sua balia> sono altre le parole che vuole usare ora, ma Kimi è comunque una sua compagna, una compagna che fin adesso le stava simpatica, l'unica di Oto che le stava simpatica alla fine. [ch on]

19:20 Kimi:
  [Piazza] A differenza di Mekura lei rimane una maschera di assoluto nulla, non ci sono sentimenti su quel volto consumato. La osserva continua a guardarla immutata, con lo sguardo che rimane lo stesso freddo, sembra quasi volerla congelare lì sul posto, quegli occhi azzurri, che ora tanto risplendono su quel volto pallido e consumato stanno sulla donna, non reagisce particolarmente alle sue parole, non sussulta, non stringe le mani, è esattamente come prima, un essere immutato in quel poco tempo, nonostante la conversazione sia tutt’altro che lontana o disinteressata <non me ne frega del perché> replica ancora una volta, il tono suona estremamente calmo, parla a voce contenuta, non sta urlando e non lascia sfuggire alcun sentimentalismo dalla voce, ghiacciata, un cubetto vestito di nero <l’hai lasciato tu o lui ha lasciato te?> replica ancora una volta, rimanendo ferma sul suo punto, ignorando tutto il resto, rifiutandosi di andare avanti, di parlare del uso rapporto con Yukio o anche solo di farsi sfiorare l’idea di fargli da balia, anche perché parliamone sappia tutti essere più che altro l’opposto <è una domanda facile, tu o lui?> replica, fredda e tremendamente calma, quasi non le importasse assolutamente nulla, un po’ come se le avesse appena chiesto se preferisce vino o birra, una domanda da niente no? Attende quindi, una risposta, anzi LA risposta, quella definitiva, non se ne andrà da lì senza averla saputa questo è ovvio. Il turbinio di sentimenti rimane interno a lei, in parte nascosto pure alla sua coscienza per il suo bene, non si rende nemmeno conto di quanta parte di quella rabbia dipenda più che altro dall’Uchiha, di quanto stia identificando lei come la ragione delle sue sofferenza, di quanto lei stia diventando davanti ai suoi occhi tutto ciò che odia. Le braccia abbandonate lungo i fianchi prive di vita alcuna. Fa quasi impressione con questa noncuranza tratti quell’incontro, chissà se sarà in grado di avere lo stesso atteggiamento con il sensei più odiato della storia ma di cui sa di aver bisogno ora [chakra on][arte del veleno liv 2 ]

19:31 Mekura:
 Addirittura continua a comportarsi in quel modo, quel modo che identifica come nemico come Kurona. Odia quando succede così, odia che si abbia un atteggiamento freddo, quel freddo tra l'altro, supponente e che viene fatto come se si trovasse in un piedistallo. Assottiglia gli occhi prendendosi il suo tempo dato che quelle condizioni non fanno che peggiorare la sua attuale situazione a rispondere ed alla fine, finalmente mantenendo il contatto visivo con gli occhi di questa fa la sua rivelazione, un'unica parola <si> afferma lei con le mani abbassate verso i fianchi e strette tra loro per generare dei pugni con le stesse ossa che scricchiolano e le nocche che diventano bianche <sono stata io a lasciarlo, ti soddisfa ora la risposta?> e attende li aspettando quasi l'ovvia reazione della ragazza al riguardo: ce l'ha con lei, ce l'ha a morte con lei ed è solo per Yukio? non ne ha idea, ma al momento non è importante [ch on]

19:45 Kimi:
  [Piazza] Finalmente una risposta, finalmente può giudicare senza alcuna remora, non rischia di sbagliare, sa quello che voleva sapere, ciò che basta. Lo sguardo muta, gli occhi si infiammano di odio, di rabbia quello che si trova davanti adesso è un animale ferito, la sofferenza si palesa in quello sguardo fino a poco fa le faceva schifo <soddisfatta> mormora solo in risposta. La voce finalmente si colora, si tinge di rosso, le stesse cose che traspaiono dal suo volto ora passano anche attraverso il suo tono, odia Mekura, odia quello che ha fatto, odia Katsumi sotto sotto. La fissa lasciando che un sorriso disgustato e di sfottò le sorga sul volto, un’espressione piagata verso lo sdegno, il disgusto. Si vede lontano un miglio quanto odia quell’atteggiamento, quanto Mekura le faccia schifo. Apre la bocca e non esce nulla, una voce nella sua testa. Ascolta con attenzione le parole di Yukio, ora anche le sue mani vanno a chiudersi a pugno. Le palpebre calano attentamente sui suoi occhi, lenta va a chiuderli prendendo un respiro profondo. Così com’era giunta la voce di colui che identifica ormai come un padre svanisce, beh sì era abbastanza prevedibile non c’è che dire. L’altra potrà vedere chiaramente come le sia, apparentemente, bastato respirare per placare almeno in parte quell’odio. Una decisione davanti a lei. Con maggiore intensità ora osserva la Hyuga come per captarne i sentimenti, finalmente riesce a vedere in lei qualcosa <mi fai solo schifo> replica <il tuo egoismo mi fa schifo> non ha idea del perché quei due si siano lasciati ma come sempre giudica tutto in base alla sua esperienza personale. E poi resta lì, continuando a fissarla, meno arrabbiata di poco tempo prima, non sembra più intenzionata a saltarle al collo eppure non ascia la presa, continua a fissarla con rabbia <ti sei divertita almeno? Causare sofferenza ti piace?> già perché alla fine non è tanto diverso da ciò che fa abitualmente lei e insomma per anni si disgustata da sola e ora ha smesso di farlo solo perché il peso della sofferenza era troppo <chi ti credi di essere schifosi umano> sì ha usato il maschile, nella sua testa ancora una volta qualcuno ha preso il posto di Katsumi, anche senza illusione, anche senza un danno, il suo cuore spezzato basta a farla vivere in quella continua illusione, così vicina a quel baratro che rischia di ingoiarla <ti sei divertito a creare un demone?> continua quindi, questa volta però non è nemmeno all’Uchiha che si rivolge ma bensì a quello che potrebbe essere definito come il suo padre genetico, quello stupratore che le ha fato l’enorme favore di darle la vita. La guarda mentre i denti vanno a mordere il suo labbro inferiore, come se quel dolore fisico potesse in qualche modo lenire la rabbia [chakra on][arte del veleno liv 2]

20:22 Mekura:
 C'è un tic che parte, un grosso tic che parte nella testa della Hyuga: il disgusto immotivato e quelle parole, quelle parole arrivano a scavare infondo e sembra fiammeggiare direttamente dagli occhi tanto che non sta neppure ad attivare nessuna innata dato che le se gambe si muoverebbero da sole Infatti scatterebbe in avanti cercando di fare forza con le proprie gambe in modo da esserle addosso a prescindere che avesse la sua innata attiva francamente non le interessa <KIIIIIMI!> strascicherebbe lo stesso nome della doku <ascoltami bene stron*a> si fermerebbe a pochi centimetri da questa e cercherebbe di afferrarle la fascia con la mano destra allungando il braccio mentre porterebbe la gamba sinistra in avanti in mezzo a quelle di Kimi per cercare di consentirle solo dei movimenti indietro o laterali e comunque gestibili per lei e quindi spingere in avanti con le braccia, il busto coperto e le gambe cercando di toglierle l'equilibrio mentre la mano sinistra stringerebbe la spalla destra di Kimi appoggiando la mano sulla divisa della Akatsuki. <Non ho lasciato Yukio perché sono una squilibrata del caz*o, non l'ho lasciato perché mi piace farlo soffrire o perché lo trovi divertente, NON AVREI MAI MAI LASCIATO YUKIO PER QUESTE PUTTANATE> le griderebbe praticamente davanti alla faccia <L'ho lasciato perché ho sopportato il suo cannibalismo, ho sopportato che quella casa fosse un porto di mare, l'ho sopportato per le sue iniziative da Dio senziente, l'ho sopportato per i suoi tira e molla, PER i KAMI! mi ha lasciato a sua volta! per poi pregarmi di tornare indietro e ci sono tornata, CI SONO TORNATA. HO aspettato, lui, lui che aveva messo in pericolo un mio amico perché non h parlato prima, la guerra, ho accettato di avere una...UNA...> non riesce neppure a dirlo < KURONA...in casa, una che non si è fatta remore a dichiararmi guerra per avere Yukio per se, ho aspettato di avere una vita con lui e lui era sempre altrove, che sia guerra oppure...a bere thè con Akendo ed una tizia che non conoscevo! SONO MOLTO EGOISTA> grida di nuovo con impeto. [ch on]

20:23 Mekura:
 [tai 70 - agi 80 - 30 forza][movimento e presa]

20:57 Kimi:
  [Piazza] Sarebbe saggio, furbo, intelligente spostarsi davanti a quell’attacco, provare almeno a scostarsi e non lasciare che la donna possa avere il suo corpo e farci quello che vuole, la scelta di una persona saggia certo peccato che lei non sia quel tipo di persona. Quindi di fatto non prova nemmeno ad opporsi alla Hyuga che la immobilizzerà in parte senza troppi problemi. Eppure piega appena le gambe cerca di flettere e sposta in avanti il baricentro cercando di resistere e non cadere, quel tanto per non finire sedere a terra. Per farlo cercherebbe di far scivolare i piedi indietro, così da flettere effettivamente e gambe, il primo dovrebbe andare a schiantarsi proprio contro quello di Mekura che invece l’ha piazzato lì proprio per farla stare ferma. La guarda negli occhi mentre la donna prova inutilmente a difendere la sua posizione davanti ad un giudizio prestabilito, che la supera, più grande di lei e che forse nemmeno ha più a che fare con la storia tra lei e Yukio <sopportato tzè> sbotta lei che quindi prima di tutto tenterebbe di portare la sinistra verso un lembo di quel mantello che come specificato è semplicemente poggiato. Se ci fosse riuscita quindi andrebbe a stringerlo tra le dita. Il Polso che si torce appena mentre lei ora andrebbe a tirare verso il basso così da riuscire a sfilarselo dalle spalle e da limitarsi quindi ad avvelenare Mekura grazie al tocco con il suo corpo <povera piccolina> replica ancora una volta mentre sempre la sinistra ora scatterebbe. Il suo braccio, nudo tenterebbe di alzarsi, per flettersi davanti al busto e raggiungere il polso della donna, il polso sinistro solo per stringerlo con la sua forza, ma non è quello che importa, no si tratterebbe del veleno che cercherebbe quindi di andare ad imprimerle per la seconda volta. Il primo avvelenamento infatti dovrebbe avvenire nel caso in cui sia riuscita a sfilarsi di dotto la mantella dell’Akatsuki <e dirmi attaccarmi dimostrerà che ho torto?> sorride appena <o forse confermerà a te stessa che ho ragione?> replica quindi mostrando quel sorriso sul suo volto mentre contrae anche i muscoli addominali sempre nel tentativo di opporre resistenza alla donna e non cadere, tutta la sua forza orientata solo al restare ferma in quella posizione, non vuole cederle nemmeno un centimetro vuole guardarla negli occhi adesso, fissarla da lì con quel sorriso sul volto, quell’espressione che trasmette ancora disgusto e rabbia <sei così egoista che hai bisogno di giustificare la tua scelta> continuerebbe poi anche se la fatica è palese in lei <fai schifo> sorride, no non lo sta dicendo solamente a Mekura ma anche a Katsumi, quell’uomo che è sparito senza più farle sapere nulla, lasciandola lì sull’orlo del baratro, quante volte si è avvicinata alla morte? Quante volte si è ferita con il solo intento di far fermare le lacrime? Quel K-21 scarnificato sul petto cosa credete che significhi? Dolore, amore, distanza, fatica e sangue. Un legame a cui non vuole rinunciare e che per questo si è incisa per il resto della sua vita [chakra se tocchi: 76/80][arte del veleno liv 2 ]

STOP, attendere

21:14 Yukio:
  [Piazza] "Uh...Uh...Uh..." Già... Era li da prima, non è una novità del resto la sua presenza "Dar spettacolo avanti a tutti, non me lo sarei aspettato da voi due... Uhuhuhuh..." Quella voce, così bassa, dolce, ma allo stesso tempo da far venire i brividi, si sa a chi riconduce quella tipica risata ormai. "Non posso renderti una disertrice per una cosa simile, con tutto quello che provo per te come figlia, ma non ti permetterò di rovinarti la vita..." Già, ecco cosa c'era fra la mano di Kimi e il polso di Mekura, quel dannatissimo sangue nero per bloccare l'avvelenamento a Mekura. Lo stesso sangue nero si infila fra le fessure della stretta della Hyuga per aprirle in qualche modo la mano e opporre resistenza alla sua forza, per liberare Kimi "Arretra... Cortesemente" Già, tecnicamente sarebbe un ordine ma viene detto con quella voce che si scema velocemente. Gli occhi ruotano, abissandosi nella figura della Doku con tristezza. Il vestiario di Yukio è cambiato per l'ennesima volta, un completo composto da pantaloni neri eleganti, scarpe del medesimo colore con ricami all'inglese maniera con lacci, calzini invisibili, una camicia di colore rosso scuro, simile al sangue dei normali esseri umani privo di cravatta, un gilet nero con svariati ricami e sei bottoni d'argento per chiuderlo mostrando con la profonda scollatura quella camicia abbottonata fino al collo. "Guarda... Io posso capire tutto ciò che hai detto..." Gli occhi ruotano verso Mekura, annoiati "Ma il tradimento non lo capisco, ANZI... Più che altro non lo concepisco, il che è diverso..." massaggiandosi la nuca "Ah si~" Ecco, che cambia subito tono e carattere "Sono qui da prima, uhuhuhuh..." Scemando con l'ennesima risata. "E guarda, sono contento da una parte, di certo non porterò rancore verso di te, non ne ho bisogno, ma saprò ciò che porterai sulle tue spalle da ora fino al giorno che arriverà, intanto goditi i buoni momenti..." Scrocchiando la testa verso destra e sinistra, e in quel momento dovrebbe presentarsi una figura a lui conosciuta a cui porta un rispetto e un'amicizia seria. Gli rivolge unicamente un cenno di capo, d'intesa più che altro, contro di lui non ha assolutamente niente e anzi, in un certo senso lo ringrazia "Kimi... Possiamo andare, non è luogo e tempo di prendere certe decisioni... Ascoltami" cerca di convincerla, in qualche modo. Il sangue utilizzato prima rimarrebbe ancora nei paraggi, sempre fra Kimi e Mekura per un eventuale infuriata da parte di entrambe, si spera di no, ovviamente.[dislo precedentemente effettuata][innata on][utilizzo innata primo 1/2 di turno][ck on][-4 pv]

ancora stop fino a prossima azione, attendere pls

21:20 Azrael:
 Non si può nemmeno fare un tranquilli giretto in quel di Konoha che la voce squillante della tua fidanzata risuona per le strade del centro. Non c'è un solo momento in cui aspetta prima di rilasciare il proprio chakra attorno a sé, come ad emulare un mantello che lo ricopre interamente in maniera uniforme, senza lasciare spazi più o meno densi o vuoti. Socchiuderebbe gli occhi e focalizzerebbe il proprio intento sul sigillo posto sul corpo della Hyuga. E da lì basterebbe solo trasportare quell'involucro di chakra che ormai dovrebbe ricoprirlo nel punto in cui si trova la ragazza. Dunque ora dovrebbe trovarsi lì, davanti ad una lite tra donne. Non male come spettacolo, se non fosse che la Doku sta puntando ad uccidere. E quindi quella figura apparsa lì praticamente con il teletrasporto, vestito con la mantella color sabbia a richiamare le avventure vissute a Suna, con sotto un paio di grigi e consumati pantaloni ed un paio di calzari non troppo curati. Potrebbe quasi sembrare un barbone. Fatto sta che in quella situazione, non ben capendo esattamente tutti i motivi del litigio, semplicemente tenterebbe di afferrare la mano della Doku per il polso, per staccarla dalla Hyuga, facendo abbastanza forza da intimidirla, ma non abbastanza da spezzarle il polso come fosse un grissino. L'altra mano, invece, andrebbe sulla spalla della sua compagna, porgendo quel po' di forza necessaria a farla indietreggiare di un passetto. < Presumo di dover dare ragione a questo vecchiaccio. > lo sguardo di intesa viene pienamente ricambiato, accompagnato da un cortese cenno della testa, ci va talmente d'accordo che alla fine può permettersi di scherzarci come fossero amiconi di vecchia data - cosa non del tutto falsa - < Non devi dar spiegazioni a nessuno del tuo operato, Mekura. > Le sorride amorevolmente, la mano sulla spalla che trasforma la presa delle dita in una dolce carezza lungo la linea del collo della ragazza < In fondo è una così bella serata, perché rovinarla così per una lite? > lascia andare le mani ora lungo i fianchi, spirando un profondo sospiro, li inviterebbe tutti a casa, non fosse che dovrebbe stare tutto il tempo a fare attenzione assieme a Yukio che quelle due non si stacchino le relative teste. [C on] [Dislocazione istantanea]

Potete continuare <3

21:35 Mekura:
 <No, non dimostrerà niente in questo senso> afferma di getto Mekura quando sentirebbe la voce di Yukio si gira sgranando gli occhi mentre sente questo forzarla a lasciare la presa mentre continua a fissare Yukio..tre anni. La presa la lascia praticamente ogni forza muore e non ha più neppure la forza di continuare o non farsi trascinare via. Quando poi aggiunge le ultime parole sembra che si stia riaprendo una ferita in pieno petto. Tradimento...non c'è solo quello fisico se è per questo <eppure non hai mai fatto nulla per riavermi, mi hai solo allontanata e hai risolto la cosa, facile vero quando sono gli altri a rincorrerti, ma non fai nulla per tenerli> a malapena riesce a non tremare per rabbia o per delusione quando Yukio senza apostrofarla va a far intendere bene come la considera <quindi no, non capisci e non capirai mai..da te la predica non la accetto> e gli darebbe le spalle in modo da non vederlo e quindi senza ascoltare troppo la carezza del compagno ritorna alle borse lasciate a terra infilando dentro quello che è caduto cercando di riprendere la sua spesa, mentre arrabbiata e umiliata cerca di allontanarsi da tutti e di non guardare in faccia nessuno pur tenendola alta neppure la platea di persone che si sarebbe fermata a guardare...causa le sue urla sempre ammesso che la volessero fermare. [ch on]

21:47 Kimi:
  [Piazza] Qualcosa non va, non c’è contatto, il veleno non passa. Manco il tempo di riflettere davvero su quello che sta accadendo e quella voce la raggiunge. Sbuffa sonoramente e palesemente mentre cercherebbe di tornare in sé <avevi detto che non saresti intervenuto> puntualizza allontanandosi come le viene gentilmente chiesto, gli obbedisce come una brava bambina tornando con quella maschera addosso, non ci sono più emozioni sul suo volto. Dimostra di sapere di non essere stata sola durante quella discussione, per tutto il tempo in cui Mekura ha pateticamente cercato di difendere il suo operato lui era lì e lei lo sapeva.<e poi lei ha attaccato me> puntualizza quindi sul rovinarsi la vita, non che ci sia molto da rovinare comunque. Si ritrae da quel combattimento andando in caso solo a raccogliere la mantella per tornare verso Yukio, quasi a volersi schierare palesemente, più di prima, al suo fianco, ha scelto con quale genitore vivere in pratica. Lo ascolta parlare ascolta quel discorsetto senza accettarlo o comprenderlo ma lasciando che sia lui a gestirla. Apre nuovamente la bocca, forse un insulto quando finalmente nota Azrael, ode le sue parole e per quanto questa vada ben oltre a ciò che vorrebbe per la prima volta la pausa si palesa sul volto di quella ragazza tutta rabbia e dolore. Si blocca, raddrizza la schiena e chiude la bocca, lo fissa in silenzio, come un animale pronto a sacrificare la sua vita nel tentativo di salvarsi dal predatore, pronta ad ucciderlo solo per non essere ucciso o peggio. Ricorda fin troppo bene il volto come dimenticarlo? Come scordare anche la minaccia, lei inerme davanti a qualcuno che può avere il suo corpo come vuole, l’esatta replica di suo padre davanti ai suoi occhi. Tradimencosa? Lo sguardo torna ad infiammarsi nuovamente, le flette il busto in avanti come per voler attaccare nuovamente, flette le gambe, eppure sta ferma. Sa che senza il consenso di papino caro finirebbe per essere ripresa praticamente subito quindi resta lì a guardarla, fissarla con odio <egoista> replica quindi alla risposta di Mekura <e pure stupida direi, così tanto da non capire quanto tu sia egoista> così giusto per ribadire il concetto, se non si fosse capito. Ed infine eccolo l’affronto finale, incapace di affrontare la discussione forse se ne va, la Hyuga molla tutto per allontanarsi ed è qui che il suo noto masochismo ha la meglio, nonostante la presenza dell’unico in grado di farle davvero paura, nonostante la necessità d’essere degna della fiducia di Yukio la sua rabbia prende il sopravvento. Ai suoi occhi è Katsumi che se ne va, ancora una volta. Ed ecco quindi che entrambe le sue mani andrebbero ad unirsi davanti al suo petto per comporre il sigillo del serpente, infine si posizionerebbero davanti alle sue labbra come a voler formare un prolungamento della bocca, il palmo della mano che viene poggiato sulle labbra, inferiori, il polso che quindi è a contratto con il suo mento. Le dita sono tese in avanti così appunto da fornire quel prolungamento. Intanto il chakra sarebbe tornano nelle sue ghiandole salivari dove questa volta invece dovrebbe aver dovuto formare una specie di cucchiaio così da andare a trasportare il veleno sulla lingua, dove tenterebbe di mescolarsi ad esso così da andare a modificare quel liquido rendendolo sottile, solido e acuminato. Osserva la donna e semplicemente inspirando più aria possibile ora andrebbe a buttarla fuori di colpo così da dare forza a quei quattro spiedi che dovrebbero partire verso la donna, alle sue spalle forse <fermo!> sì ancora una volta usa il maschile, nella sua testa le due figure si mischiano, Katsumi e Mekura sono la stessa persona ed è loro che sta attaccando [chakra se tocchi: 68/80][arte del veleno liv 2 ][spiedi doku (4)]

21:51 Kimi:
  [edit] [ninjustu:90]

22:04 Yukio:
  [Centro] "Scusami se vieni messo in mezzo a questioni ormai passate, credimi non volevo farti assistere a certe cose..." Verso Azrael, realmente dispiaciuto a ciò che sta assistendo, gli da fastidio che i fatti loro vengano messi allo scoperto così facilmente. Cerca di posare lo sguardo su Kimi, ma non fa in tempo che le parole di Mekura arrivano alle proprie orecchie. Reazione? Una fragorosa risata "Aspetta aspetta aspetta... Questa mi piace" Posando la mano destra sotto le proprie palpebre per togliersi una lacrimuccia derivante dalla risata. "Non ho mai fatto nulla per riaverti..." Balbettando, senza senso, giusto il tempo per mettere bene in mente le parole "Carino il tuo intento di farmi del male con le parole ma... Sai che è molto difficile nei miei confronti, o già te ne sei dimenticata...? Uhuhuh..." Ancora la sua risata... "Quante volte... Ti ho aiutata a sconfiggere la tua debolezza, la tua i.n.u.t.i.l.i.t.à.?" Scandendo bene ogni singola lettera dell'ultima parola "Te la ricordi questa... Parola... Vero?" Chiuso il discorso, per ovvi motivi "NON-" Gli occhi saettano verso Kimi, osservando i sigilli già composti. "...E poi i medici dicono che dovrei stare calmo... ma come cazzo faccio?!" Borbottando fra se e se "...Scusami..." Verso Kimi. La mano destra si solleva, debolmente, un semplice richiamo d'innata per contrapporsi fra il getto degli spiedi di Kimi e Mekura, un involucro di sangue nero atto a prendere quelle cose velenose sotto forma di spiedi per lanciarle in aria, con un successivo movimento della stessa innata, così che non feriscano nessuno. Se non qualche piccione viaggiatore ubriaco che si è messo a volare di sera, poretto. "...Capirai..." Una folata di vento impercettibile per tutti, se non per Kimi, la investe completamente. La vista inizierebbe a traballare, offuscarsi lentamente. Quelle parole dette da Yuikio a rimbombare nella propria mente, un suono ovattato ma confuso, difficile adesso sentire bene quel che sta accadendo attorno. L'olfatto verrebbe annullato e l'udito seguirebbe la stessa via, intenzionato a farle perdere l'equilibrio; come ultimo sintomo il tatto. Esso andrebbe ad annullarsi completamente, in un singolo istante, causa probabile: Svenimento. Annesso a questa cosa anche l'annullamento del chakra e delle eventuali tecniche attive non potendo più reagire in alcun modo. Il braccio sinistro si metterebbe semplicemente dietro kimi per aggrapparla e tenerla a se nel momento in cui il corpo collassi "Vi auguro una buona serata!" Verso azrael e Mekura, come se niente fosse...[End sicura alla prossima][Stat: Nin 145/Gen: 125 vs 70][Primo 1/2 di turno innata, secondo 1/2 di turno, illusione completa dei sensi][Tutti i sensi intaccati][ck: 135-4-30= 101]

22:20 Azrael:
 Paradossalmente quello che gli dedica più attenzioni non è Yukio, non è Mekura, ma è Kimi. Quello sguardo velato di paura e di astio, lo stesso di anni prima, mentre tra le sue dita scorrevano i gesti da imporre al corpo dell'altra a proprio piacimento, tenendo le redini di quel potere sui polpastrelli, agitandoli quel tanto che basta da far subire gli spasmi di quel tremolio ai muscoli della Doku. Ad un tratto dal potersi prendere qualunque cosa di cui avesse voglia semplicemente chiudendo la mano a pugno, o flettendo determinate dita a sfavore di altre. Avrebbe potuto farla inginocchiare davanti a sé, farsi guardare negli occhi e farle mimare delle scuse, delle preghiere con le labbra. Quei ricordi lo fanno sussultare per la bestialità con la quale si vede nel passato. Sposta qualche passo per mettersi nella traiettoria tra la Doku e la Hyuga, dove quegli spiedi stanno facendo il loro corso, anche prima di essere fermati dal Kokketsu. Paura di essere colpito? Non ne ha nemmeno una piccola stilla nei suoi occhi. Anzi, quasi spera che quell'attacco lo colpisca in pieno, giusto per farle prendere una piccola rivincita nei confronti di quel gesto avvenuto anni ed anni fa. < Non avere paura di me, piccola. > Non sorride, non accenna ad alcuna emozione, forse anche un po' inquietante in quel modo di fare. Tuttavia vuole davvero che lei smetta di temerlo come il mostro che incontrò tempo prima. Che funzioni o no, questo è un altro discorso. Poi lo sguardo si sposta su Yukio, non interrompendo le sue parole, benché non sia minimamente d'accordo. Tuttavia, alla fine < Adesso basta. > pronuncia con tutta la calma di questo mondo, in difesa della propria donna < Mi chiedesti di prendermi cura di lei e di impedire che le fosse fatto del male, ti ricordi? > è certo che la risposta sia sì, quindi semplicemente continua a far correre le sue parole < Non mettermi nelle condizioni di doverla difendere anche da te. Lo sai che ne ha passate tante, nonostante tu non concepisca alcune delle cose che ha fatto. > diplomatico quanto riesce, dando la giusta lentezza alle sue parole, il giusto proseguire, prima di girarsi in direzione della Hyuga. Normalmente la sua indifferenza l'avrebbe fatto arrabbiare, ma quel viaggio con il Seiun lo ha messo in condizione di essere un perfetto paciere, di non lasciarsi mai scalfire da nulla che non sia il desiderio di equilibrio. < Non voltare le spalle anche a chi cerca di aiutarti. > scuote la testa, come se fosse deluso da tutta quella situazione < Dovremmo andare a casa. > termina così, volgendo uno sguardo di complicità e congedo al Kokketsu, sicché lo rispetterà sempre nonostante qualunque cosa possa mai accadere. [C on]

22:26 Mekura:
 Sentirebbe il grido alle spalle quel fermo e gli aghi che le arrivano addosso. Yukio li fermerebbe sul nascere e per il momento nessuno si farebbe male, non nel vero senso della parola. non voleva neppure ascoltarla così come Yukio che le ride in faccia. poi guarda lei, e guarda Yukio <anche> il tono è quasi freddo quando abbassa lo sguardo sul cibo <...si che ti sei rovinata la vita, proprio ora> afferma atona guardando lei ma come se non ci fosse <e te lo dico da poliziotta, sei arrivata, hai provocato una persona che in realtà ti ha solo afferrato i vestiti..quando poi questa persona se ne stava andando in pace tu l'hai attaccata, non di meno alle spalle> piega la testa di lato come una bambolina rotta <forse io sono stupida da non capire il mio egoismo, ma ti ho forse ferita? no, tu invece hai cercato di farlo questo è quello che ti mette nei guai> non sbatte neppure gli occhi. Azrael parla intanto, parla tanto <in questo caso sono perfettamente in grado di rispondere adeguatamente..e riguardo a te> si rivolge a Yukio <seguendo le tue parole che hai detto tempo fa al torneo: è sempre stata una questione mia, la mia inutilità la mia debolezza> rimane a fissarlo <...sei stato un bravo maestro ma questo non significa che come compagno tu mi abbia strappato il cuore a brandelli più e più volte, non ti meravigliare se prima o poi qualcosa si rompe anche nel tuo ma il fatto che tu rida dimostra solo quello che ho detto, una volta mi hai chiesto perché ti amavo, ti ho risposto allora, ma tu non hai mai detto perché mi amavi, forse non lo hai ma davvero fatto> detto questo si inchinerebbe a Yukio in segno di saluto chiuderebbe gli occhi per poi sollevare la schiena <si dovremmo...> un ultimo sguardo verso Kimi rimanendo immobile come una statua di sale. [ch on]

22:40 Kimi:
 E’ davvero una sfortuna che Yukio l’abbia fatta svenire subito dopo aver bloccato il suo attacco. Altrimenti sarebbe bello poter spiegare a Mekura quanto le interessa delle leggi e di chi ha davvero torto in quella storia, come se le fosse mai importante di qualcosa, insomma sappiamo tutti quanto in certi casi la vera stupida sia lei, mai negato altrimenti non passerebbe il tempo a tentare così palesemente il suicidio. Non fa in tempo nemmeno a sentire Azrael, non che la paura le sarebbe passata sia chiaro troppo presa a guardare male Yukio per averla fermata e successivamente troppo presa a cadere nell’ennesimo genjustu, sente ogni senso svanire, persa completamente, senza punti di riferimento che possano aiutarla a difendersi da quella tecnica da cui comunque non avrebbe mai provato ad uscire, perché le piace essere vittima di quelle illusioni, insomma qualsiasi visione è meglio della sua realtà. Ad ogni modo il corpo cade, come morto tra le braccia di Yukio che quindi la porterà via se vorrà e pensare che voleva solo avvelenare un pochino Mekura non scatenare quel putiferio, lei è una povera incompresa, chiaramente [end]

22:52 Azrael:
 Alza gli occhi al cielo. Niente, quella ragazza proprio non vuole calcolare il suo intervento. Poteva risparmiare il chakra, tanto che lui ci sia o no è piuttosto irrilevante, a parte che ad essere mal guardato dalla Hyuga ed essere messo da parte nella sua uscita contro il Kokketsu. Non che gli manchi la vita da scapolo incallito, eh. Assolutamente. Tuttavia non gli spiacerebbe sentire un po' più di partecipazione nel non voler creare discussioni inutili in proposito. < Alzo le mani, cavatela pure da sola. > totalmente atono in quella sua conclusione, tanto gli altri due sono andati via - circa di loro volontà - quindi non gli resta che distendere la stoffa del mantello sabbia, come per eliminare qualche invisibile piega formatasi nella zona dell'addome. Niente, non è scalfito da quella situazione, non vi è emozione che lo attraversa in viso mentre avanza qualche passo in direzione di casa. Si volta appena di tre quarti per assicurarsi di essere seguito. Potrebbe utilizzare nuovamente la dislocazione per andare a casa, ma, come detto da egli stesso poco tempo prima: si tratta di una serata troppo bella perché sia sprecata, Konoha è sempre stata bellissima di notte. [end]

Botte da orbi a Konoha (forse.)