Torture d'Oriente-- Nella tana del Lupo.

Quest

Missione di Livello D

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Primo fato della fata (cioè io.)

Mi sento sadica, lancia un d50 1-25 positivo 26-50 negativo

Hiashi tira un D50 e fa 4

Se il nostro protagonista non è stolto, avrà recuperato quel foglietto con le indicazioni esatte per raggiungere la base del genetista che da oramai un mese -u n m e s e - sta cercando. Sunagakure è relativamente accogliente, a dire il vero, l'unica pecca è proprio l'esser schivi con chi non appartiene al villaggio, soprattutto dopo una guerra e soprattutto per informazioni tanto delicate. Qualcosa di molto simile all'omertà, assaggiata in diretta dal nostro ninja della foglia. Il deserto-- come ce lo immaginiamo? Asfissianti lunghe giornate di sole a picco- un mare di Dune che s'alzano come onde nel mezzo d'una tempeste, di un color pallido, poi rossiccio, poi ancora più scure-- tanto che ci è capitato di sperare di camminar sulla terra ferma. Dove non spereresti mai di scontrarti con un Sabaku o un Marionettista-- noti clan nativi di questa location. Perchè, ti domandi? Perchè ad ogni passo i tuoi piedi affondano. E se cammini velocemente, ti par di sprofondare in avanti, star per cadere. La sabbia entra nelle scarpe, s'appiccica sulla pelle, sul sudore, e il fiato -bollenti fiotti- par non esser abbastanza per sopportare questa tortura. La gola brucia- sebbene le scorte prese parevan abbastanza, sei arrivato alla seconda settimana- immerso nel deserto- senza l'ombra d'un albero, un cespuglio, senza acqua a rinfrescarti e senza una bava di vento, durante queste torride giornate. L'unica oasi- che poi oasi non è- è stata proprio il tempio. Nel suo gesso e marmo bianco- così stanco- così abbandonato alle cure della madre di Suna- la sabbia. Il giorno prima addirittura, una tempesta primaverile t'ha sbarrato la strada-- sai cosa vuol dire? Che, ignobile madre natura, t'ha fatto risvegliare ai piedi del Tempio, srotolando d'innanzi a te uno scenario totalmente diverso. Le dune- unico punto di riferimento- son diverse, spostate, come se il deserto fosse un inganno- ladro- una tortura fatta d'insetti, moscerini, sudore, vestiti attaccati al corpo, fame e sete-- troppo lontano per tornare indietro, troppo spaventato per andar avanti? Probabilmente la grinta- la fame di conoscenza stessa- t'ha portato fino a dove sei ora. Una macchia nera in una distesa color beige, proprio come rappresenta la tua foto. E' l'unica differenza in un mare di pareti fatte a specchio. Dove ora poggi i piedi- puoi guardar avanti, destra, sinistra, indietro non c'è NIENTE che differenzia il nord, dal sud. Dall'ovest e l'est. Non macchie sullo sfondo. Non monti. Non villaggi, segnali, alberi, piante. A farti compagnia, la sabbia e le carcasse degli animali sciocchi che si son spinti troppo distante. Eccoti ora, faccia a faccia con la realtà. Con un piede nel baratro, e l'altro che oscilla, tentenna. Sei partito -ingenuo- come un treno alla ricerca della verità. Ed ora che ti si pone davanti, hai il coraggio.. Di aprire quella botola? Nessun rumore, nessun movimento-- Probabilmente è chiusa ermeticamente tant'è che -SE- proverai ad aprirla sentirai il classico suono d'aria che invade uno spazio -come una confezione sottovuoto, o una lattina-, per il resto-- sta a te Hiashi, a te, ed alle tue scelte.[AMBIENT NARRATIVO]

[Tre settimane nel deserto, sei da quattro giorni circa senza acqua e senza cibo.]

15:04 Hiashi :
 Lo shinobi indossa delle calzature in stile ninja di colore nero, un pantalone lungo fino al ginocchio di tessuto nero non molto stretto ed una maglia semplice senza maniche in tessuto, anche questa non aderente e di colore nero; le mani so coperte dai guantini senza dita in tessuto con le placche metalliche sul dorso. In vita si trova una cintura che sorregge un porta kunai a destra dove sono inseriti 4 kunai e 4 shuriken ed a sinistra un portaoggetti con all'interno 5 Fuda vuoti, 1 bomba luce ed un paio di fili di nylon, più un gruzzoletto di circa 30 monete e qualche carta bomba, un tonico coagulante ed uno per il chakra oltre alla trasmittente che lo collega direttamente a Yami. Naturalmente ha anche le foto ed i documenti che ha trovato in casa propria. In verde sulla fronte ha un tatuaggio, fatto da diverso tempo recante il simbolo del marchio della casata cadetta della Clan Huyga, che, seppur abolito, rappresenta per lui un modo per ricordare il padre mai conosciuto. Gli avambracci sono protetti da delle placche metalliche ed il suo coprifronte con il marchio della foglia inciso nel metallo è legato alla vita tramite una cinta apposita mettendolo in bella vista; nascosti sotto il coprifronte, sotto i vambracci metallici e sotto gli avambracci si trovano un fuda con sigillato un tronchetto pronto per la tecnica della sostituzione, cinque in tutto e tutti non visibili. Altri due portakunai sono legati alle cosce, quello destro contiene cinque kunai i quali sono collegati tramite un filo di nylon lungo un metro ai fumogeni, il cui stock è assicurato al portakunai stesso in modo che lanciando il kunai questo si porti dietro anche un fumogeno almeno secondo le intenzioni dello Hyuga; nel portakunai sinistro invece ci sono 4 kunai con le carte bomba arrotolate attorno all'impugnatura. Il suo volto non è più quello di un tempo, la parte destra del volto infatti è completamente priva di capelli e del sopracciglio ed è inoltre orribilmente deturpata da delle cicatrici ancora fresche da ustioni. Al momento è coperti da un mantello leggero color sabbia ben chiuso sul davanti e con il cappuccio alzato. Ha sete, anche fame ma più che altro sete dato che ormai sono diversi giorni che non riesce a venire incontro a questo suo fisiologico bisogno, se almeno conoscesse qualche tecnica di elemento Suiton si sarebbe potuto aiutare in tal senso ma purtroppo non è questo il caso. La vista è annebbiata anche per la spossatezza generale, i piedi si muovono a fatica perchè la disperazione si sta prendendo sempre più le ultime energie rimaste tanto che i piedi sembrano non volersi muovere da solve sono per la sensazione che li sente scivolare nella sabbia. Ma un miraggio gli arriva alla vista, gli fa recuperare parte della sua lucidità... deve controllare che non sia solo un miraggio <Ru-n-ri-ko> le labbra secche sono ormai spaccate ed ogni respiro sembra disidratarlo ancora di più. Cerca di forzarsi, di ricorrere alle ultime energie a disposizione per raggiungere quel puntino nero in un mare di sabbia. Sta quasi per provare ad aprire quando si blocca, l'addestramento Anbu ha il suo peso e potrebbe aiutarlo a cercare di controllarsi. Qualora ci fosse riuscito proverebbe a concentrarsi dapprima sulle singole energie, psichica a livello della fronte e fisica a livello dell'ombelico cercando di percepirle chiaramente e solleva le mani a livello del petto andando ad incrociarle per formare il sigillo della Capra, o almeno provandoci: anulare e mignolo della mano destra che si piegano verso il palmo mentre vengono coperti da quelli della mano sinistra che si appoggiano sulle nocche, mentre le restanti quattro dita vengono proiettate verso l'alto con le dita della mano destra che si appoggiano con le punte a quelle della mano sinistra a livello dell'intersezione delle ultime due falangi. Quindi immaginando due flussi energetici, prova a visualizzare due fiumi che scorrono l'uno verso l'altro, uno dall'alto verso il basso che rappresenta l'energia psichica e l'altro dal basso verso l'alto che rappresenta l'energia fisica, e tenta in tal modo di sospingere le due differenti energie verso il plesso solare dove, provando ad immaginare un vortice, tenta di impastarle e mescolarle per farle diventare una cosa sola andando a dare vita al Chakra. Che sia riscito o meno nel suo tentativo di impasto proverebbe comunque ad aprire quella specie di botola, sperando forse anche di trovare un po d'ombra oltre che dell'acqua magari [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai cosia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici - schinieri metallici][Tentativo Impasto]

Sfreeze.

Il sole che batte a picco sul bollente acciaio di quella botola, lo fa brillare d'una acciecante-- e l'unica cosa che riesci a biascicare, tra le vaghe folate di pensiero che ti riportano alle tue stesse necessità, è proprio il nome di tua sorella. La botola s'apre come detto in precedenza, sempre che abbia lui digitato sul tastierino il numero riportato dietro la foto ricevuta dall'Oste della taverna di Suna, dando verso l'esterno e mostrando una classica scaletta ferrea a pioli, che ricorda vagamente quella delle fognature di Konoha stessa. Uno stacco di temperatura immane, non appena t'immergi per scendere. Non arriva un rumore, per ora- ma sul muro puoi notare che con l'intento di raffreddar l'interno, s'è creata una condensa che ricopre quel cunicolo poveramente illuminato-- forte odore di muschio, goccioline che t'imperlano la fronte come decorano le stesse pareti che ti accingi a scalar al contrario- esattamente. Ti devi calar lì dentro dove, man mano, una luce artificiale pizzica gli occhi con quell'insolito retrogusto azzurrino. E' come un bunker, fatto interamente di pareti ricoperte in lamiera. Alcune son ricurve, altre son ritte. Certe pieghettate come quelle d'un tetto fatto male. Ma ovunque tu possa girarti, non trovi segni di vita. Vi son delle bocche dell'aria, piccole circa trenta centimetri, forse dieci in totale. O più. Collegano quel posto limitando l'aria, ma facendola in qualche modo arrivare, rendendolo vivibile, più o meno. Degli scaffali ferrei decorano le pareti: Sulla destra, una sfilza di ramen pre-cotto, bottiglie e bottigliette d'acqua -oro puro per i tuoi occhi, al momento-. Sulla sinistra, son scaffali chiusi a pareti scorrevoli. Una sorta d'archivio di documenti o-- chissà, questo rimane alla nostra immaginazione al momento. Ritto difronte a te, un corridoio tondeggiante. Sul pavimento un filo d'acqua piovana caduta il giorno prima, nella tempesta, decora il circondario di giallo e verde muschietto-- c'è un odore pungente. Medicinali, sudore, piscio-- e un rumore perpetuo fora i timpani. Un battere di ferro contro ferro-- lo sventolar di una ventola che rimescola l'aria-- il cadere di una goccia -quello che possiamo collegare ad un lavandino non chiuso bene- dalla lamiera, a quello specchio sottile d'acqua. <Onegai--> Una voce roca, femminile, biascica, supplica. Ci sono tre celle, tre celle chiuse sulla destra ed un ufficio/stanza sulla sinistra, lasciato socchiuso. <Onegai-- acqua.> Il rumore metallico che si sente, proviene proprio da li-- è una ninna-nanna. Ti folgora. Una ninna-nanna, che ora, ricordi bene. [AMBIENT NARRATIVO]

https://www.youtube.com/watch?v=dBfo1vS88yA

19:13 Hiashi :
 Cinque-otto-otto-due è il codice necessario ad aprire la botola che si alza verso l'esterno rivelando un ambiente quantomai innaturale quantomeno se confrontato con quello circostante composto unicamente da sabbia e sole e sole e sabbia. Gli occhi hanno bisogno di qualche istante per riuscire a mettere a fuoco quelli che sembrano dei pioli di una scala metallica. Sono fatti appositamente per salire e scendere per cui il rosso prova a girarsi ed a poggiare dapprima i piedi sui pioli e poi le mani tentando di calarsi all'interno ma muovendosi con estrema lentezza dato che ha la sensazione di avere i riflessi rallentati a causa della fame e della disidratazione che lo affliggono. In più non vuole fare rumore, è vero che dovrebbe essere l'orario in cui non c'è nessuno ma perchè rischiare?! Proverebbe anche a richiudere la botola giusto per non lasciare segni evidenti. Qualora fosse riuscito ad entrare potrebbe godere quantomeno del refrigerio che riesce a percepire sulla pelle a causa della differenza di temperatura netta che è presente la sotto rispetto all'esterno. Un mix di odori lo raggiungono, ma la sua mente è stanca, si sente come se tutto fosse coperto da un velo d'organza bianca similmente ad una culla per un infante coperta dal leggero tessuto per impedire l'ingresso delle fastidiosissime zanzare. Un piolo alla volta cercherebbe di arrivare sul fondo, non c'è luce naturale, si ferma per cui per provare ad abituare gli occhi alla nuova illuminazione e per alcuni secondi porta la mancina a formare una visiera sulle sopraccigia come se stesse indossando un berretto; la destra invece toglie il cappuccio del mantello color sabbia. Sembra una struttura simile al rifugio dei civili di Konoha durante la guerra, quello dove lui è stato mandato a proteggere i cittadini innocenti dalle nefandezze della guerra. Cerca di avanzare con molta circospezione, un po per la fatica dei muscoli ed un po perchè si trova in un ambiente potenzialmente ostile anche se non si vede nessuno in giro. La prima cosa che nota è l'impianto di areazione grazie alle bocchette che garantiscono un continuo approvvigionamento di ossigeno alla struttura intera si direbbe dato il numero. Qualcosa poi però attira la sua attenzione, quello che sembra del cibo, ma di più ancora l'acqua per cui buttando all'aria ogni indugio prova a raggiungere lo scaffale ed a prendere dell'acqua cercando di bere a sazietà perdendosi per qualche secondo. Non sembra importargli di nient altro ora come ora. Non mangia però, una volta idratatosi sembra realizzare che si esporrebbe a rischi eccessivi per cui cerca solamente di rubare delle bottigliette ed infilarsele nella tasca portaoggetti e nella cinta, vuole una scorta per se! Ora si sente in grado di pensare più lucidamente e cerca di avanzare ancora nella struttura raggiungendo il corridoio con quella leggera patina d'acqua ed un pungente odore che ricoonsce solo in parte e per certi versi è simile a quello di una stalla. Una serie di rumori lo raggiungono, qualcuno facilmente riconoscibili come la goccia d'acqua che cade, altri mento come quello della ventola a cui non è abituato. Tre porte, celle, chiuse a destra ed una socchiusa a sinistra. E poi ecco che arriva anche quella... quella voce femminile. E' una stillettata al cuore, quella voce, quella nenia, una scossa elettrica tra i suoi neuroni e qualcosa riaffiora alla sua mente. "No, non è possibile" pensa e cerca di precipitarsi per spalancare quella porta come in preda al panico! [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai cosia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici - schinieri metallici][se on Chakra 30/30]

Un ambiente ostile- nuovo, qualcosa a cui i ninja della foglia non son addestrati come potrebberlo essere quelli di Sunagakure. Nessun ostacolo che pare frapporsi tra Hiashi e le sue scorte, se non una fitta allo stomaco dovuta alla fame, risvegliata dallo stesso aver il proprio "carburante" proprio li, sotto al naso. La lamiera che rimbomba sotto la voce, vibra sotto i passi, rialzando quella patina d'acqua di cui in precedenza-- avevo parlato. Nulla che lo separa da quel motivetto creato semplicemente dallo sbatter di qualcosa di ferreo contro le pareti, quella musica che Hiashi ricorda come un dolce frammento del passato. La porta di ferro che si presenta chiusa con un vecchio e minuto lucchetto arrugginito. Di quelli che sentono l'appesantirsi del tempo e dell'acqua che gli cola addosso. E più batte, più quel terribile suono par un tuono a ciel sereno. Ma ogni colpo, ogni tentativo d'aprirla, par far scricchiolare incredibilmente quel lucchetto- come qualcosa che ti si sgretola sotto le mani. Dalle sbarre tipiche di una cella -ad altezza occhi- una donna par spaventarsi di quel suono. E' seduta, rannicchiata a terra. Dei capelli color dell'ebano che -umidicci e sporchi- le cadono sulla fronte e sulle braccia, troppo lunghi per apparire curati. Ha uno scatto, issa il viso, si scansa fino ad aderire al muro con le spalle. Sembra cercare di dir qualcosa, ma supplica ancora. <O-onegai--> Ti prego, ti prego, ogni volta che Hiashi batterà su quella porta-- fino a che vede i suoi occhi-- i suoi occhi, così simili ai propri. Le labbra pallide che si aprono e la porta, finalmente, cede- cigola come una vecchia signora, pesante, aprendo un passaggio tra lui e Runriko Hyuga. Trema, in silenzio, ma non s'alza anzi-- pian piano, scivola verso di te, le gambe che oramai non la reggono più, così minuta, sciupata, dal viso asciutto e distrutto. Ogni suo passo verso di lui, è orrore agli occhi di Hiashi-- l'occhio destro cavo, è voragine scura. L'occhio sinistro riporta un capovolto e spento Amaterasu le tomore che spesso vediam ritte attorno alla pupilla, puntano il capo di quella virgola verso il baricentro del bulbo. Rosso come il fuoco. Le labbra secche, assetate. Le gambe son state fratturate -nello specifico- le rotule, son ridotte a gelatine, non si muovono più, peso di quel corpo dove come bracciali-- indossa due spesse manette - anelli incatenati al muro plubeo e ammuffito-. A vederla, così, questo mostro.. Sarebbe più facile pensar a tua sorella come un essere oramai trapassato? Sarebbe più facile che essa-- non sia un eroe Hyuga? Schiude le labbra, docile-- freme. <H-Hiashi-> Le mani che arpionano il terreno, incurvandosi stancamente verso di esso, mentre un rivolo di sangue riga la bocca, fresco, uscendo dalla narice sinistra. <H-H--> .. <Bambino-- mio> Tende una mano verso di lui, incapace di piangere, se non sangue-- <M-mio figlio--> .. <PERCHE' NON SMETTI DI T--T--> Si blocca, sfiata dai polmoni oramai seccati da quella invivibile umidità, tossisce, toccando -battendo- a terra con il viso, mentre le catene tintinnano. <di -- tormentarmi -- con i miei peccati--> Io-- l'avevo detto. Non sempre la verità, Hiashi, è quella che vorresti sentire.

20:02 Hiashi :
 Il cuore batte all'impazzata, il sangue pulsa nelle vene e gonfia quei vasi facendoli risaltare sulla pelle. Il respiro si fa affannoso come se stesse andando in iperventilazione. E' incapace di pensare lucidamente in questo momento... che sia un vero e proprio attacco di panico in piena regola?! Le sue ginocchia minacciano di cedere ma c'è una porta a separarlo dalla fonte di quella voce, una porta che non può restare li a separarlo da ciò che è venuto a cercare tanto lontano da casa. Spallate, una dopo l'altra, solo uno sguardo viene lanciato all'interno e nella mente una voce comincia a risuonare sempre più forte "è lei, è lei, è lei" incapace di pensare altro continuerà a provare a sfondare la porta fino a quando questa non cederà sotto il peso dei suoi colpi ma disperato come un bambino cede ed insieme alla porta crolla in avanti abbattendosi sul terreno. Apre la bocca, vorrebbe parlare, dire qualcosa, mille e più pensieri si affollano nella mente e litigano per arrivare per primi alla bocca creando un vero e proprio ingorgo che si trasforma in un blocco del traffico così che neppure una sillaba viene pronunciata. Un mezzo disperato sorriso gli si dipinge in volto, più simile ad una smorfia in realtà, le lacrime cominciano a rigargli il volto. Lacrime che hanno il sapore agrodolce di una disperata e non-sperata felicità. In cuor suo era ormai certo che, qualora avesse avuto fortuna, avrebbe trovato unicamente il corpo di Runriko. Tende la mano verso di lei, prova a strisciare verso lei come se fosse un serpente, come un verme ferito <Runriko...> non c'è dubbio che sia lei, chi altri potrebbe conoscere il proprio nome così lontano da casa. Prova a raggiungerla, ad accarezzarle il volto e ad asciurarle quelle lacrime di sangue. Per quanto felice per aver ritrovato una sorella di cui non sapeva nulla, il suo cuore è anche in frantumi perchè quella ragazza con la sua stessa esistenza testimonia che tutto il suo passato e tutti i suoi ricordi non sono che una menzogna. In più quella che ha davanti agli occhi non è la dolce Runriko delle foto, ma sebbene parli e si muova sembra più il cadavere che il ragazzo si aspettava di trovare. No, sente si, ascolta anche, ma arrivare a mettere insieme i pezzi in questo istante è qualcosa che va oltre le sue capacità e probabilmente oltre le capacità di chiunque. Trema, è in preda all'angoscia, non sa come deve comportarsi ma è il tintinnio delle catene che gli fa abbassare lo sguardo. Quella che crede sia sua sorella è ancora li incatenata. I polmoni fanno fatica a gonfiarsi, gli occhi sono sgranati ed il cuore batte talmente forte che sente come se stesse per schizzargli fuori dal petto <s-sono io> anche la voce trema ed è una o due ottave sopra il suo normale tono per la tensione che lo attanaglia <s-sono venuto a prenderti...> le parole pronunciate dalla ragazza gli rimbombano nella mente "Bambino mio - Figlio mio - i miei peccati" ma trovano un blocco, un vero e proprio rifiuto di ascoltarle. No, non vuole sentirle, non vuole sapere, ha trovato sua sorella [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai cosia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici - schinieri metallici][se on Chakra 30/30]

Hai giocato con il fuoco scavando a fondo, come iniziar a far una fossa con una pala ed arrivare ad una vera fonte di petrolio: Oro nero, certo.. Ma ora cosa fai? Lo raccogli con le mani? Chiami aiuto? Quella che striscia, non è che lo spettro della Runriko che speravi di trovare. Forse sarebbe meglio averla trovata morta? La porta che crolla sotto il tuo stesso peso, ogni muscolo che pare atrofizzato, sforzato troppo, fino allo stremo. Come se avessi corso quattro volte quello che ti potevi permettere. Quella sagoma minuta, che nella foto -un ricordo che avresti fatto meglio a trattenere- ti ricambia in modo confuso lo stesso sorriso. Quell'accenno, che par l'insicurezza che tu sia reale o meno. Il viso volto verso di te, slittato dolcemente lasciando una povera scia a terra di sangue. <..> Vorrebbe dirti qualcosa, ma sta piangendo- ora più forte. Stremata. Singhiozza e vorrebbe aver la forza di far l'opposto: Salvar lei, te. E quelle parole che frullano il cervello dello Hyuga-- quelle parole che lei gli rivolge, trovano delle compagne. Si avvicina pesantemente, posando le labbra su quella "x" dipinta nella pelle. Lei -nativa della casata cadetta- porta solamente due righe ma la svastica -con un po d'attenzione- oscilla tra l'apparire e scomparire. Se solo riuscisse finalmente a morire, il suo byakugan si distruggerebbe e con lui, ogni potere su cui il genetista sta lavorando, al fine di creare-- cloni? Cosa c'è, dietro a tutto questo? Gli carezza il viso-- tremante. <A-Avrei dovuto prendermi cura di te-- avrei dovuto riporre in te maggiore speranza?> Un soffio di voce sul viso di Hiashi, posto in modo da guardarla a "testa in giù", opposto. <--> Abbozza una risata-- semplice-- <Ma si compiono azioni che risulterebbero sciocche-- vigliacche persino, al fine di proteggere ciò che di più prezioso abbiamo donato al nostro villaggio.> E suona come uno di quei discorsi che non vogliamo sentire. Non è tua sorella, no, non lo è. Da come ti sorride. Da come ti teneva in braccio e sorrideva in quella foto. Da come ti guarda ora-- con l'unico occhio disponibile che brilla sotto quel velo di sangue-- <T-ti prego non--> Si spegne, la vista dello Hyuga sfuocata, qualcosa sfiata dalle pareti una nebbiolina densa-- dall'odore di medicinale. Ogni parola che t'arriva ovattata. <Non dimenticare--> Risuona storpia, deforme-- il sonno ti prende, ti coccola, il tempo di muover un arto- è la fame? E' la sete? Ti senti terribilmente rallentato, spossato-- E Morfeo tuo subdolo nemico, ti strappa alle braccia di.. Tua madre. L'ultima scena son i suoi occhi sbarrati, si tira indietro bruscamente.. Cosa-- succede? [END - To be continued.] - [Fine delle Torture d'Oriente pt. I]

[PS: A fine azione 1/4 ti addormenti. La seconda parte domani, brace yourself]

20:39 Hiashi :
 Si sente il cadavere di se stesso, il suo corpo non vuole saperne di rispondere come dovrebbe, come vorrebbe. Come un picchio che a furia di battere su un tronco, come una goccia d'acqua in grado di scavare persino attraverso la nuda roccia, anche le parole che ha sentito il ragazzo cominciano a penetrare attraverso la sua barriera emotiva innalzata per proteggere il cervello da informazioni troppo dure da recepire. Ma ciò che ascolta subito dopo è letteralmente la fine per qualsiasi tipo di argine mentale che il genin aveva eretto, il tutto crolla ed una nuova desolante verità si apre davanti ai suoi occhi <M... a... d... r... e...?> è incredulo egli stesso. Mai, neppure aveva messo in conto la possibilità di poter arrivare a tanto, arrivare a trovare quella persona che un tempo lo mise alla luce donandogli la vita. No, lui era andato li per sua sorella, perchè ha trovato sua madre? perchè non è morta? perchè? perchè? perchè? e dov'è Runriko? <Runriko> balmetta, biascica. Il terreno gli frana sotto i piedi, metaforicamente per certi versi e per altri versi letteralmente perchè cade preda di un sonno che lo lascia disteso su quel freddo pavimento con gli occhi troppo pesanti per rimanere aperti e i muscoli troppo affaticati per compiere qualsiasi altro movimento. Il cervello però come si sa, non si spegne mai anche durante il sonno... possibile che continui ad essere tormentato da quei pensieri e scoperte in una serie di sogni ed incubi che si ripetono, si susseguono, lo lacerano? Solo il Fato potrà dirlo... arrivederci alla prossima puntata <end>

Nessuna missione, prima parte dell'ambient narrativo di Hiashi.

Sei bravissimo e sai bene che mi piaci, ma ti porto in evidenza una cosetta che ho notato.

Non lasciare nulla al caso! Quando fai qualcosa ad esempio "Aprire una botola" scrivi il COME cerchi di aprirla-- perchè io avrei potuto dirti che boh, a mani nude non ci riesci.
O come cerchi di aprire una porta chiusa.
Non è di vitale importanza eh, solamente ricordati che un master non può "prevedere" quello che vuol fare il tuo pg e se non vuoi lasciare "libera inventiva" -non sempre positiva- ti conviene specificare quello che desideri fare u_u

No exp per questo giro, sei stato bravo ma-- vediamo come va a finire questa storia u.u