dopo tutto questo tempo

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22:00 Mekura:
 Il suo metodo di usare le armi è buono. Per cercare di evitare di perdere il contatto e l'equilibrio con il terreno la ragazza allungherebbe le mani sul bastone in modo che non la colpisse al fianco direttamente e si farebbe spingere di lato per poi allontanarsi di qualche passo togliendosi dalla lunghezza dell'arma in modo da non cadere nel suo raggio. Vede il gesto e allarga le labbra in uno sguardo di sfida. <spero che anche io rientri in questo scopo> afferma la donna mentre vedrebbe troppo l'influenza di Akendo in azrael..bhe dopo tre anni. Si porterebbe in una condizione di guardia difensiva, sollevando le mani al livello delle spalle, poco sotto ad esse e forte nella posizione delle proprie gambe. Cercherebbe perciò di avvicinarsi spingendo con il proprio corpo in avanti cercando di fare un salto tale da raggiungere una certa altezza paragonabile a sopra la cintura del Nara, a quel punto cercherebbe di roteare il busto cercando di roteare con il busto verso destra mente porterebbe avanti un attacco con il piede sinistro cercando di caricare una certa forza verso il petto. Terrebbe le braccia sollevate con i gomiti al livello delle spalle e una volta che fosse riuscita ad arrivare a compimento la ragazza porterebbe le mani sulle spalle e con i piedi poggiati al petto quasi fronte contro fronte a quale si concederebbe di dare un veloce bacio a stampo e cercherebbe di spingersi saltando indietro inarcando la schiena indietro con le braccia aperte in modo da mantenere l'equilibrio in volo.Cercherebbe di roteare su se stessa piegando le ginocchia verso il petto per poi cercare di atterrare con i piedi dopo aver compiuto una completa rotazione cercando di allontanarsi di 3m se ovviamente fosse stata abbastanza veloce ma nel mentre sorride [movimento - attacco - movimento][ag 80 - tai 70 -ch 76/80]

22:22 Azrael:
 Di certo è avvenuto un certo cambiamento, sia nella psiche che nel fisico del Nara, sicuramente più allenato e preciso nei movimenti. Ha persino preso ad usare le armi, cosa che prima per lui era a dir poco impensabile. Ha perso quella vena sempre un po’ sopra le righe, oltre il limite che lo caratterizzava, ma che allo stesso tempo lo svantaggiava molto. L’equilibrio ora lo mantiene perfettamente, lo domina, non lascia che il desiderio dello stesso lo porti giù fino a sprofondare nell’abisso della sua anima. Calmo e pacato anche nei movimenti, inclina curiosamente la testa al vedere la sua prossima offensiva. Certo che potrebbe prenderla e scaraventarla lontano, se fosse una nemica. Eppure è la persona con cui ha avuto più contatti in questi tre anni, escludendo il sannin. Il Bo è ancora nella mano destra e non viene mosso affatto, è la mancina a muoversi semplicemente per porre il dorso davanti al proprio petto, ad opporre la forza necessaria a non farsi colpire, ma lasciandola comunque continuare la propria offensiva. D’altronde potrebbe mai schivare anche quel bacio. Si allunga appena per contraccambiarlo, restando nonostante tutto impassibile. La lascia persino allontanare, prima di lasciar cadere le braccia a peso morto lungo i fianchi, rilasciando le dita dal legno del Bo, facendolo cadere a terra. Una scintilla gli si accende nello sguardo, osservando gli occhi della ragazza e, finalmente, abbozza un sorriso. Uno dei suoi vecchi sorrisi, quelli un po’ furbetti, di quel ragazzo che tanto si è dannato per strappare la ragazza dalle braccia del Tessai all’inizio un po’ per gioco, finendo poi per innamorarsene. Allunga il braccio sinistro verso l’esterno, palmo rivolto in avanti e dita aperte. Una minuscola quantità di chakra gli correrebbe lungo il braccio, tsubo aperti in modo che quell’impulso di energia si riversi direttamente nel fuuda che gli avvolge il polso, per liberare una gigantesca Zanbato di due metri di lunghezza ed uno di larghezza. Enorme, pesantissima, eppure la regge con una mano come fosse una piuma. L’angolo destro delle labbra si estende in un mezzo sorriso che non preannuncia qualcosa di buono, forse vuole spaventarla, forse vuole farle desiderare una risposta. Le corre incontro, annullando quei pochi metri che li dividono, come se volesse travolgerla in carica, eppure sposta il peso sulla destra all’ultimo, aggirandola per arrivarle alle spalle e le appoggia il piatto della enorme zanbato alla schiena. < Hai mai smesso di essere parte dei miei scopi in questi anni? > sussurra dietro di lei, spingendo con forza la lama perché questa la spinga in avanti. Poi ne poggia la punta a terra, aspettando ancora le mosse dell’altra. < Ai come sta? E Kurako? Si è avvicinato a te in questi anni? > non c’è nemmeno un secondo di astio in quelle parole, non prova rabbia, le domande sono unicamente a titolo informativo. [C on] [Parata – Movimento – Spinta]

22:45 Mekura:
 Quando sorride mordicchiandosi il labbro ridacchia piegando la testa di lato come se fosse riuscita in un intento vedendo quel sorriso <huhu> si rimette dritta sui piedi mentre vede che cosa vuole fare, Sgrana gli occhi quando vede l'arma sorpresa di come questa sia..grossa, come diavolo fa a reggerla? Corruga la fronte e manterrebbe una posa di difesa mentre questo le viene addosso, deve dire che anche se apprezza la prova un po' l'ha spaventata. Veloce e rapido faticherebbe a seguire Azrael mentre questo la affianca e le appoggia l'arma di patto sulla schiena <oh> si vergogna un po' della cosa, non essere riuscita negli anni a migliorare se stessa come doveva..ora le distanze si sono raddoppiate. <no mai..ne tu dei miei> afferma sussurrando verso questo prima di sentire la spinta dove le chiederebbe di camminare in avanti per reazione mentre si girerebbe verso questo roteando e ritornare subito alla carica. Si sposterebbe verso la sinistra di questo cercando di affiancarlo, girerebbe in senso antiorario e cercherebbe di portare la mano destra con il palmo aperto rivolto verso il fianco di Azrael ma sarebbe una finta dato che alzerebbe rapidamente la mano con la sinistra. cercando di puntarla di taglio verso il volto cercando di arrivare ad un centimetro dalla faccia di Azrael solo per potergli accarezzare la punta del naso <dovresti vederla è come se riuscisse a vedere sul serio.> riguardo a Kurako <è tornato solo di recente ma non ha mai dato fastidio> afferma la donna rimanendo li <ora...non vorrai bucarmi le mani> di solito arrivano a questo punto loro due del allenamento. [ch on 74/80]

23:10 Azrael:
 Permane fermo in quella posizione, qualunque cosa la Hyuga vorrà fargli. Non muove un muscolo, anche perché non viene colpito da nulla se non lievissimi tocchi. Lo sguardo è sveglio e attento, ma il corpo ha l’unico ordine di rimanere immobile. Solleva la spada, prima appoggiata appena con la punta a terra, per imprimere forza massima in un colpo al suolo, che incastrerebbe la punta della stessa nel terreno, spaccandolo, in modo che si mantenga senza che le mani debbano stare sul manico. Come una bandiera, insomma. Volta il capo per guardarla negli occhi, espressione neutra come prima. Tuttavia lo sguardo tradisce una certa felicità per la situazione. < Ho temuto ogni tanto che al mio ritorno ti avrei ritrovata tra le sue braccia. > la semplicità e la calma con cui pronuncia quelle lapidarie parole ha dell’ammirevole. Ovviamente il soggetto non è Kurako, ma un’altra conoscenza molto approfondita dei due. < Hai più avuto sue notizie dopo il festival? > per quel che ne sa, potrebbe anche non aver mantenuto la promessa di andare per affari personali lontano da tutto e tutti. < Per quanto riguarda Kurako, dovremmo stabilire una pacifica convivenza. Specie ora che dobbiamo lavorare insieme. > La mancina va al collo della mantella color sabbia, afferra un filo e lo tira fuori dalle stoffe, perché sia ben visibile. Una collana che ha come pendaglio un anello. L’anello che appartenne ad Itachi ai tempi della primissima formazione dell’Akatsuki, quello dell’anulare destro. Non c’è molto da dire al riguardo, di certo la Hyuga saprà cosa pensare al riguardo. < Credi che Ai mi riconoscerà? > cambia di nuovo argomento, stavolta un po’ più emotivamente coinvolto, la bambina è un suo punto debole, tanto quanto è un punto forte, ma tre anni sono tanti e quella povera creatura è già stata abbandonata abbastanza volte da far sembrare strano che non abbia sviluppato sentimenti di odio. < No, stavolta eviterò di ferirti e di spogliarmi per bendarti. > abbozza un piccolo sorriso, in ricordo dei vecchi tempi < Ho imparato quanto posso fare con la mia forza, non ferirò più nessuno nemmeno per errore. > e di questo ne è certo, lo si comprende anche dal tono di voce deciso e determinato. Ormai lui è sopra ogni standard che avrebbe mai potuto pensare e desiderare. < Non vuoi sapere cos’altro ho fatto in questi anni? > certo, le lettere spiegavano qualcosa, ma non dei luoghi che ha visitato, non delle avventure, delle donne che avrebbero potuto esserci. Insomma, di domande ce ne sarebbero. [C on]

23:37 Mekura:
 Ferma i suoi movimenti, abbassa le mani e dal volto alle braccia fino al petto di questo continuando a sfiorarlo con le nocche. Si ferma solo quando sente quelle frasi, rimanendo a fissarlo per un po' in silenzio prima di sorridere con più dolcezza <no> risponde questa rimanendo li a poggiare le mani sulle sue <no> ripete di nuovo senza il bisogno di dire altro <si, ma sei i kami vorranno non ci saranno problemi> Commenta la donna appoggiando la testa sul petto di questo prendendo lunghi respiri <ha bisogno del suo tempo...è ribelle> ma il tono in cui lo dice fa supporre qualcosa di positivo, adorabile. <si, ma volendo puoi anche spogliarti sai?> afferma la ragazza ironica sospirando prima di pensare ad altro qualcosa di meno malizioso che potesse rovinare quel momento, ogni volta pensava a come doveva essere quel momento. <non puoi prometterlo: sono più debole di te eppure ho ferito quando non volevo, però so che ci proverai ed è quello che serve> è seria mentre lo dice, pacata, ma sincera. <si..devi raccontarmi tutto e per bene> continua a stare li ferma immobile continuando a guardarlo prendendo un lungo respiro prima di cercare di riabbracciarlo <mi sei mancato così tanto perché ci hai esso così tanto?> sussurra continuando a toccarlo come se non riuscisse a farne a meno. [ch on]

00:08 Azrael:
 Porta la mano su quella della ragazza, ne accarezza delicatamente i contorni e se la porta alle labbra, inalandone il profumo della pelle e poggiandoci un bacio sopra, prima di lasciarla ed impegnare le proprie braccia a cingerle i fianchi nella maniera più salda e che più la faccia sentire al sicuro. Inspira ancora, come un drogato farebbe con la propria dose giornaliera, per riabituarsi al suo profumo ed alla sua presenza. Non che se ne sia mai dimenticato. < So che non ti è mai spiaciuto vedermi in quel modo, ma sarebbe sconveniente in un luogo pubblico. > dov’è Azrael e chi è questo strano alieno che lo sta sostituendo? Nei paesi orientali in cui ha trascorso questi ultimi tre anni, pare. < Rivedremo Yukio prima o poi, non era un regalo di addio la tecnica della dislocazione, suonava più come un arrivederci. > esprime quel concetto come a darle la speranza che prima o poi lo rivedrà ancora, per quanto la cosa non gli convenga. < Spero vi rivediate presto, anche se dovessi tornare tra le sue braccia, la sua presenza ti rasserena. > zero emozioni nel dire quel che ha appena detto, per quanto la cosa sia abbastanza orribile, ma ora passa al racconto degli anni passati con Akendo, pur senza nominarlo direttamente. < Ho girato le terre ad Oriente, risiedendo in qualunque villaggio fosse comodo. Mi sono allenato duramente sia nel fisico che nello spirito e, beh, mi sono unito all’Akatsuki. > l’anello quasi tintinna a quel nome, come se si sentisse chiamato in causa < E ora sono più tranquillo, ho compreso molte cose. E credo di aver imparato a dominare i miei istinti più bassi, da quelli carnali all’emotività della rabbia. > un lavoro abbastanza impegnativo, per chi lo conosce come quello che rischiava di attivare il sigillo maledetto e distruggere Konoha. < Ora mi sento in pace con il mondo e con me stesso. Sento di non essere più un problema per nessuno. > tuttavia… per quanto possa sembrare così freddo e quasi robotico in certe parole dette senza un minimo di anima, al termine di questo piccolo discorso ferma il proprio sguardo negli occhi della Hyuga e sorride, senza mezzi termini, sorride e basta. La mano le accarezza il viso ed il proprio si avvicina, congiungendo le labbra con quelle della chuunin in un bacio pieno di dolcezza, ma anche di bisogno. < Mi sei mancata anche tu. > a fior di labbra, prima di re immergersi di nuovo nelle sensazioni di quei baci < Ti vedevo in ogni volto e ti sentivo in ogni voce. Quasi non mi sembra vero di essere tornato da te. > [C on]

00:27 Mekura:
 <hum...> mugugna neppure troppo interessata al commento che ha fatto ma quando sente la seconda risposta la ragazza solleva la testa e distende le braccia guardandolo seriamente. <...> da un colpo con la mano destra a pugno chiuso sul petto prima di lasciare la presa <ho avuto la mia storia con Yukio, è una persona che rispetto, ma è finita chiaro?> afferma quasi arrabbiata per il commento freddo e crudele che ha appena fatto quell'altro <non ho tradito con tanta sofferenza, non ho sofferto così tanto da rendere la mia scelta inamovibile, non ti ho aspettato per tornare da lui..> e ci sarebbe molto da ringhiare verso Azrael che parlandoci chiaro se lo è meritato ma si zittisce sollevando il labbro inferiore calmandosi: non vuole litigare, vuole sapere <come è li?> chiede incuriosita cercando di farsi una immagine mentale del luogo prima di sentire che si è unito alla Akatsuki. Non può dire di essere felice ma sapere che ha comunque trovato la sua via le basta. Lei rimane li rapita dalle parole e successivamente dal sorriso di questo con le mani che le accarezzano il viso appoggiando le labbra su questo premendo costante su quelle labbra assaporandole come se il gusto le fosse mancato <riposati mio guerriero, la tua lotta è conclusa, riemergi e vivi> afferma la donna dopo aver fatto quella citazione presente in alcuni tomi del clan <ogni volta che leggevo queste parole ti pensavo...> ridacchia <..se vado avanti..potrei essere arrestata per abuso di parole zuccherose> [ch on]

00:46 Azrael:
 Sgrana gli occhi, quasi come se fosse stupito da tanta foga nel rispondere ad un’osservazione che pensava solo rispecchiare un’eventualità del vero. Quei tre anni lo hanno reso molto meno sensibile di quanto non fosse prima, ma non ha del tutto cambiato il suo essere. Lo ha solo mediato. < Non intendevo in alcun modo offenderti o sminuire quel che abbiamo passato. > un velo di tristezza gli copre per qualche istante il volto, prima di lasciar spazio alla naturalezza solita che non gli distorce mai il viso < Confido in te come nel sorgere del sole ogni mattina. > gli anni passati hanno reso persino i suoi complimenti più poetici < Lì è… pieno di sabbia. > Comincia, socchiudendo gli occhi come se stesse rivivendo quei luoghi sulla propria pelle < Il tempo sembra scorrere in maniera diversa, è tutto più tranquillo, più lento. Forse perché sono immersi tra i granelli del deserto. > sorride al solo ricordo di tutte le avventure passate < E ci sono piccoli nuclei abitativi immersi nel lusso più sfrenato, ville, vino, cibo, donne e uomini a seconda dei gusti. > fa spallucce, prima di continuare il proprio dire < Ho soggiornato lì quasi sempre, all’inizio pensavo che ci sarei stato bene, ma quando ho iniziato a comprendere il vero scopo del mio viaggio ha iniziato a disgustarmi. > Sospira profondamente, emettendo poi un mugolio di apprezzamento alle parole della ragazza < Non sono mai stato il guerriero di nessuno, sai? Per caso i guerrieri fanno… questo? > la stringe per i fianchi e la solleva forse più facilmente di quanto fatto con la zanbato, girandola in modo che possa poggiarsi a sedere sulla sua spalla destra, togliendo poi le braccia per farla stare in equilibrio, magari facendole anche prendere un po’ di sano spavento ed intanto ride, ride libero e sereno come mai è stato prima di partire. [C on]

01:00 Mekura:
 Sente le scuse e scuote il capo <sei perdonato> lo sa che cosa significa stare con Akendo: può ribattergli per un po' di tempo ma neppure lei resisterebbe per 3 anni con lui. Rimane ad ascoltare tutto quanto incuriosita dalla cosa prendendo un lungo respiro e quasi gli occhi le brillano. <e lo scopo?> domanda la ragazza mentre il discorso cambia completamente <bhe fanno molte OAH!> grida alla fin quando viene caricata e rigirata sopra la testa <ahahah No no fermo> ride come una bambina mostrando una fila di denti. Si ritrova sulla spalla di questo andando ad avvicinare le mani verso il collo e la spalla inversa cercando di prendere l'equilibrio anche se ha sempre l'impressione che possa cadere da un momento all'altro <ahah! si che lo fanno, lo fanno anche i falconieri> tutto era così semplice, così naturale <non sapevo mai quando saresti arrivato, non sapevo mai come preparare..avevo sempre paura che tu arrivassi mentre mi stavo affogando di dolci> c'è stata più di una occasione, era l'ora della consolazione, una volta ogni tanto con Ai dopo qualche litigata oppure qualche delusione. <eheh...qui si respira un'altra aria! ecco cosa fate voi altoni!> risponde gioviale andando a sconpligliare i capelli di questo aricciando una ciocca attorno all'indice destro. [ch on]

01:24 Azrael:
 < Hai visto? Sono diventato più forte! > come se non lo avesse già dimostrato abbastanza nel suo fare sfoggio di alcune delle nuove armi del suo arsenale. La fa molleggiare sulla spalla, come se stesse facendo saltellare Ai sulle gambe mentre sono accomodati sulla poltrona davanti ad un cartone animato. < Lo scopo era quello di darmi una calmata, se vogliamo dirla in maniera rozza e poco ragionata. E penso di esserci riuscito. > la riacchiappa ora per i fianchi, portandola giù con una semplicità che si potrebbe addire solo ad un sollevatore di pesi < Sarei voluto arrivare molto prima, sai? Ma ho fatto una promessa ad un amico, di prendermi cura di te. > e non sarà troppo difficile capire a chi ha promesso questa cosa < E per prendermi cura di te, di Konoha e di me stesso dovevo assolutamente essere certo di finire questo percorso. > Lo ribadisce ancora, risistemandosi i capelli che la ragazza gli ha scompigliato e poi si ferma, si sofferma a guardarla, accorgendosi di nuovo di quanto gli sia mancata la sua presenza. < Domani andiamo da Ai, ma adesso... > il tono di voce è serio più che mai, di uno che non accetterebbe troppo facilmente un no come risposta < ...vieni a casa con me, ho dormito solo per troppo tempo. > un po' di malizia c'è, ma più che altro c'è il desiderio di sentire il calore della propria casa e della propria donna dopo anni ed anni che essi mancano. E, insomma, ora che può la prenderebbe in braccio e se la porterebbe di peso a casa, in stile prima notte di nozze. [END]

02:05 Mekura:
 In effetti è diventato più forte, più spesso, potrebbe quasi vederlo sotto i vestiti. <darti una calmata hum?> ripete lei prima si sentire quei saltelli <ah! hei? Hei> ripete la ragazza continuano cercando di rimanere stabile ma per fortuna decide di farle ritoccare terra. La accoglie felicemente rimanendo ad osservarlo quasi stesse scodinzolando <grazie> miagola prendendo un lungo respiro prima di rispondere a tutto. <domani andiamo da Ai? cosa vuoi..> ma riesce a sentire il resto ed il tono come se stesse emergendo da quella figura di pace e speranza. <oh...alla fine Akendo non ti ha reso del tutto un santo, meglio così> si lascia trasportare come e fosse una sposa alla prima notte di nozze e rimane li accoccolata a lui senza staccarsi <ed allora per domani sia> tanto è dietro a casa di una amica <oggi ce la teniamo per noi> afferma maliziosa rimanendo felicmente attaccata a questo. [end]

I due si ritrovano finalmente dopo tanto tempo, Azrael racconta un po' di come sono le terre d'oriente.