Tre anni dopo...

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17:32 Furaya:
  [Monti] La pace. Sembrava irrealizzabile, lontana, mistica.. Eppure, eccola qua. Nessun sentore di Guerra né di Astio. Pace, semplice e pura. N'è passato di tempo dall'ultima epica battaglia contro Ryota, e la Consigliera - bene o male - si è ripresa abbastanza. Finalmente, riesce a dormire almeno sei ore per notte, tonde tonde. Di più, non ci è ancora riuscita. La Pace e il relax le stanno facendo bene, nonostante abbia aumentato notevolmente i propri allenamenti. Indossa uno yukata - simile al Kimono - ma molto più corto, tant'è che le copre il corpo sino a metà coscia. E' completamente nero, con fiori di ciliegio sparsi ovunque per il vestiario. E' legato in vita tramite una cintura altrettanto nera con altri fiori ivi disegnati. Sul pettorale sinistro, vi è il simbolo della Casata Nara, aggiunta necessaria per l'onore del proprio Clan. Le maniche le coprono tutte le braccia, sino ai polsi, allargandosi in prossimità degli stessi. I capelli rosei sono raccolti verso l'alto, con vari ciuffi, alcuni lunghi e alcuni più corti che le ricadono lungo il collo, adagiandosi sulle spalle. Sono cresciuti notevolmente, decidendo di non tagliarli. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja di colore nero, rinforzati in metallo e alti fin sotto le rispettive ginocchia. Ha anche dei vambraci, opportunamente coperti dallo Yukata. Inoltre, attorno ai polsi, ha due Fuda, all'interno dei quali ha sigillato la Falce - a destra - e la Zanbato - a sinistra. E' un tratto distintivo che non ha perso nel corpo del tempo. Così come non ha perso la mania di essere una armeria vivente. Difatti, contro il fianco mancino, sorretta dalla cintura che porta in vita e che tiene legato l'indumento a fiori, vi è la Katana, chiusa nell'apposito fodero. Attorno alla coscia destra, ha una Tasca Porta Kunai e Shuriken, con altrettanti oggetti sparsi nei vari Fuda. Il coprifronte della Foglia è tenuto attorno al collo, ben in vista, con il laccio nero. Dalle orecchie, pendono due orecchini a forma di chiave. Gli occhi seri, tristemente seri, osservano i dintorni, stando attenta a ciò che potrebbe trovarci. Okay, si è in periodo di pace, ma ciò non toglie che la sua preoccupazione in quest'ambito non è sparita affatto. Si è affievolita, forse. Un ciuffo più lungo e folto degli altri le ricade lungo la guancia sinistra. Il braccio sinistro è piegato all'altezza del gomito, poggiato a ridosso dell'elsa della Katana. Cammina con passo lento, attento. Cerca di non farsi sfuggire nulla. Le labbra sono rosee, assottigliate, senz'ombra di un misero sorriso. E' tornata la Nara di sempre, attenta a ciò che trasmette all'esterno. [Chakra ON]

17:38 Kurako:
  [Monti] 3 anni son passati da quando ha lasciato le terre ninja, ha viaggiato per tutto questo tempo lasciando dietro di se ogni cosa, pensiero o azione, un po' di distacco dalla vita prima di ritornare all'azione vera e propria. I contatti con l'Akatsuki sono rimasti ovviamente, ha sempre lavorato per conto di Akendo rispondendo a ogni sua chiamata senza mai tirarsi indietro. Un viaggio non solo fisico ma anche interiore per capire cosa fare effettivamente. Non ha visto nessuno in questo periodo, ne Kurona ne Furaya, ne altre persone che influenzano la sua vita, solo Akendo qualche volta se era necessario ma nulla di più; la solitudine, in questo periodo, è stata la sua compagna di vita e i pensieri che si son susseguito son molti, forse troppi per una normale persone ma si sai, lui di normale non ha niente. L'ultima visita l'ha fatta alla stessa Kurona per poi scomparire nel nulla come un ombra, un fantasma, quel fantasma che per anni si è professato e ora tornato per continuare le sue vicende. Vestito con le solite vesti ovvero fasce bianche ad avvolgere tutto il busto comprese braccia, gambe, addominali, pettorali, collo e metà del viso lasciando solo gli occhi e il resto della testa scoperti; maglietta grigia aderente al busto con maniche corte e tanti piccoli rombi sparsi, pantaloni neri, sandali ninja neri, anello giallo con kanji del sud messo sull'anulare sinistro, portaoggetti legato alla vita e posto dietro la schiena, mantella nera con nuvolette rosse dell'akatsuki messa sopra ogni cosa, maniche lunghe, cerniera alzata fino a buona parte della faccia, cappello di paglia con drappi bianchi pendenti verso il basso posto sul capo lasciando che la chioma nera dei capelli ricada lungo tutta la schiena. Le fasce sulla faccia sono abbassate in modo da poter respirare al meglio senza niente che possa dargli effettivo fastidio. Cammina piano e lentamente, sta per giungere in prossimità del villaggio del fuoco attraverso proprio i monti ardenti, gli stessi monti che conosce come le sue tasche essendo vissuto li per molto tempo ma accade qualcosa di imprevisto e i suoi occhi si posano su una figura che riconoscerebbe tra mille ovvero Furaya, la sua ragazza anche se, oramai, questa definizione non ha più senso di esistere e in questi anni tutto può esser successo...anche un tradimento da parte sua. Aumenta il passo, fa in modo di essere visto avvicinandosi più che può alla giovane ma mantenendo le distanza di "sicurezza" in quanto sa bene di essere sparito per anni senza dire niente<Oh, Furaya>parole che escono dalla sua bocca rivolte verso la Nara, chissà quale sarà la magica reazione. [Chk on][Equip in scheda]

18:08 Furaya:
  [Monti] Prosegue in quel suo incedere che non ha fretta. Gli occhi son puntati innanzi a sé; si spostano appena verso destra e manca, per accertarsi che sia tutto tranquillo. La temperatura lì è piuttosto elevata, ma non le interessa. E' il suo habitat naturale e si sente perfettamente a suo agio. Le spalle sono rilassate, con il braccio destrorso che penzola lungo il fianco corrispondente. I sandali ninja impattano contro il terreno, passando persino su piccoli rivoletti di lava. Di certo, non le faranno alcun danno. Il problema è quando, in quel silenzio così irreale, si prospetta una figura che, nonostante siano passati anni, conosce anche fin troppo bene. E' stata sola anche lei. Ha cercato di allontanare da sé tutte le persone più care che le sono rimaste. Poche, in realtà. Non ha ritrovato il proprio fratellastro, il Senjuu si è allontanato per un bel periodo, perciò non ha avuto timore di uccidere qualcuno, per via di quell'orrenda Maledizione che ancora è convinta d'avere su di sé. Messe al sicuro le persone che più le stavano attorno, ha passato la maggior parte del suo tempo a fare altro, qualcosa di più costruttivo sia per lei che per il proprio fisico. La mantella nera con le nuvolette dell'Akatsuki è quanto di più familiare abbia potuto vedere. La riconosce senza troppi scrupoli. Così come è certa di conoscere chi c'è sotto quel cappello dai drappi bianchi. Le labbra restano serrate, gli occhi posati sulla figura che ha di fronte. Il peso corporeo vien spostato da una gamba all'altra, piegando appena la mancina per un maggiore equilibrio. Lo scruta dalla testa ai piedi. <Oh, Kurako.> Il tono è serio, quasi senza emozione. Non sembra essere neanche arrabbiata, per quanto effettivamente dovrebbe esserlo, considerato che non l'ha avvisata prima di sparire. E' sparito e basta, senza alcuna ragione. In realtà, lo ha accettato quasi subito. Le opzioni erano due: o era morto per via della sacrosanta Maledizione, oppure aveva ben deciso di allontanarsi da lei proprio per evitarla. <Qual buon vento ti porta qui?> Quasi ironica, senza l'ombra di un mezzo sorriso. Non dice nient'altro, si limita a sostenerne lo sguardo, ad ascoltare qualsiasi cosa egli abbia da dirle. Del resto, è scomparso lui. Non lei. Lei è rimasta a Konohagakure, ad adempire al suo ruolo. [Chakra ON]

18:24 Kurako:
  [Monti] Nessuna emozione nel di lei viso, non vede niente, ne rabbia ne altro, resta indifferente alla vista del giovane lasciandolo un po' perplesso ma non più di tanto. E' scomparso come se niente fosse, ha seguito la sua natura ed è giusto così, non può pretendere altro, specialmente dopo quello che ha detto a Kurona ben 3 anni fa; quella voce gli è mancata, dopotutto tra loro è successo qualcosa e la sua mancanza si è sentita nonostante tutto quello che è successo in quest'ultimo periodo della sua vita. Tranquillo come non mai, non è agitato nel rivederla, anzi, è contento che, almeno nell'apparenza, stia bene e in salute come ha sempre desiderato e quasi gli dispiace di quello che ha fatto<...>non risponde subito alla domanda, resta a pensare alla risposta più giusta da dare senza troppi giri di parole ma non gli viene niente in mente, solo futili frasi per attaccare un discorso che non vuole affrontare affatto<Niente>solo questo. Dell'Akatsuki non può far parola e altri motivi non ne ha, è tornato solo per proseguire la sua via verso il potere, la vendetta e cercare di avere il cuore della Kokketsu e nel frattempo rimediare ai numerosi torti fatti a chi non centra niente<Uhm...>piccolo versetto fatto in attesa di dire qualcosa ma l'imbarazzo per tale situazione è abbastanza elevato, non è mai successo di ritrovarsi in questa situazione. Le precedenti relazioni sono finite per usa volontà e non per qualcosa di superiore che ora lo costringe a comportarsi in questo modo<...come...>muove il braccio indicandola per poi riabbassarlo<..stai?>le chiede alla fine come se avesse esaurito le parole; non sa cosa dirgli ne che discorso intraprendere...come può guardarla negli occhi e di fatti li chiude, rallenta il respiro cercando di trovare un po' di calma in quell'agitazione che il suo corpo gli trasmette in modo involontario, non gli piace come sensazione eppure ce l'ha e deve tenersela<Non ci vediamo da quasi...3 anni>direbbe infine il giovane prima di zittirsi lasciando che sia la ragazza a parlare o, nel peggiore dei casi, attaccarlo facendogli molto male. [Chk on][Equip in scheda]

18:47 Furaya:
  [Monti] Non è la stessa ragazzina timida di oltre tre anni prima. La Guerra l'ha cambiata. Gli eventi della stessa l'hanno mutata e resa ciò che è adesso. E' cresciuta ed è maturata, anche forzatamente considerando ciò che ha dovuto patire. Il capo viene appena piegato verso destra, restando irrimediabilmente.. glaciale. Non sembra provare alcuna emozione, come tanto tempo prima. Anziché migliorare, in quest'ambito è decisamente peggiorata. <Alla grande.> Replica alla sua domanda, per quanto noti il suo imbarazzo e il suo modo di fare, come se non sapesse intraprendere un discorso. <...> Alla sua ultima affermazione, però, vi è un attimo di titubanza. Deve stare attenta. Ha imparato, in gran parte, a controllare le proprie emozioni, in modo tale che possa controllare, al contempo, l'Innata Yoton nel migliore dei modi. <Non per colpa mia.> Ribatte, dopo qualche attimo, cercando le parole giuste da dire. <Dannazione! Ti lancerei addosso tutta la Lava presente in questi Vulcani.> Esplica, serafica, seppur sul suo viso appaia un lieve rossore. Di certo, il suo non è imbarazzo.. quanto, invece, rabbia. Vorrebbe sul serio ucciderlo? No, probabilmente no. Ma fargli male, sì. <Sparisci per tre fottuti anni, senza dirmi NIENTE.> La voce che aumenta notevolmente quando pronuncia quella parola. <E poi ti presenti così, come se nulla fosse, con un "Oh, Furaya".> Si sta cominciando a scaldare sul serio. Fortuna vuole che lo Yoton sia ancora disattivato, altrimenti la Lava avrebbe già cominciato a vorticare attorno a lei, difendendola come uno scudo. <Porca puttana, mi prendi in giro!?> Lo sguardo diviene, sì serio, ma al contempo.. furioso. Non dovrebbe averla mai vista così, forse. Tranne quando minacciava di uccidere di Ryota Nara senza risultati. Il peso corporeo viene spostato sulla leva inferiore destra, la quale affonda nel terreno per sorreggerne il peso e la furia. Le spalle si irrigidiscono, così come le braccia. <...> Tace, alla fine. Non ha nient'altro da dire, anche perché ipoteticamente esagererebbe. E non vuole. Si sta trattenendo, vuole prima capire cosa lui abbia in mente di fare, adesso. La distanza è la stessa: né si avvicina né si allontana. [Chakra ON]

19:08 Kurako:
  [Monti] Le parole sono quelle sbagliate, non le ha messe insieme nel modo giusto anche se non aveva scelta, un discorso da intraprendere in questa occasione è difficile, molto difficile ma ci pensa la Nara a ravvivare la situazione e, per la prima volta, ne riesce a vedere la rabbia vera e propria nei suoi confronti, l'ha fatta arrabbiare e adesso ne sta pagando le conseguenze. Alla prima frase resta in silenzio senza pronunciare sillaba alcuna ma è dalla seconda che comincerebbe a pensare cosa fare sul serio, lo minaccia, gli rinfaccio ciò che ha fatto. Gli occhi fissi sulla di lei figura sono immobili, la osserva intensamente riuscendo a toccare con mano la sua rabbia...come vorrebbe sfidarla, combatterla per mettere alla prova quelle abilità acquisite ma mai testate, vorrebbe sfoderare tutto il suo arsenale eppure qualcosa lo frena al momento, non riesce a istigarla all'attacco. E' pacato, fin troppo pacato, calmo e tranquillo, in quella rabbia vede tutto chiaramente e una reazione del genere significa soltanto una cosa, la ragazza prova ancora qualcosa di forte per lui, è ancora innamorata dopo tutto questo tempo, il cuore è ancora suo<Perchè non lo hai fatto? Perchè non mi hai attaccato? A quest'ora ti sentiresti meglio presumo...>questo deve dirglielo assolutamente<...e poi cosa avrei dovuto dirti? Cosa avrei dovuto fare? Abbracciarti come se niente fosse successo? Non credo lo avresti apprezzato>riflessivo mentre dice tutto questo, ogni singola parola è pensata e calibrata al punto giusto<Me ne sono andato per riflettere. Da quando ho lasciato Konoha 6 anni fa non ho mai avuto del vero tempo per pensare, ho sempre fatto qualcosa, che sia per alba o per me stesso. Ho visto e fatto troppo...avevo bisogno di una pausa da tutto e...da tutti>compresa lei ovviamente perchè lei fa parte della sua vita<Ma tu non puoi capire ovviamente>abbassa il capo voltandosi e dandogli le spalle, che sia davvero tutto finito tra loro? Quel momento lo ha immaginato ma affrontarlo è ancora più pesante di quanto avesse pensato e ora tutto può solo degenerare. [Chk on][Equip in scheda]

21:57 Furaya:
  [Monti] Immobile. Non si sbilancia d'un centimetro. Il sopracciglio sinitro viene sollevato nel sentire le di lui parole. <Siamo in periodo di pace.> La risposta è semplice, ma ha altro da aggiungere. <Non ci ricaverei nulla dall'ingaggiare un combattimento contro te.> Assottiglia lo sguardo, rabbiosa. <Probabilmente, accumulerei altra rabbia.> Sentimento che non può permettersi di ignorare, dal momento che, da quel che è riuscita a notare, è strettamente collegato all'Innata Yoton. Pertanto, deve stare particolarmente attenta. E fare una sfuriata del genere, per l'appunto, neanche aiuta. Inspira profondamente, socchiudendo per un misero istante le palpebre. <Sai benissimo cosa avresti dovuto e potuto fare.> Esplica, avvicinandosi d'un paio di passi. Il braccio sinistro viene abbassato, dal momento che non ha intenzione alcuna di apparire offensiva. <Avrei capito. Ti avrei lasciato andare senza dire niente. Non ho neanche pensato fossi morto..> Si stringe nelle spalle, mostrando un piccolo sorrisetto ironico. <..in fondo, sei al pari di un Kami!> Gesticola con la mano mancina, ridacchiando. <Sei morto e risorto così tante volte che non crederò mai più ad una cosa del genere.> Si stringe nelle spalle, fermandosi a circa mezzo metro da lui. Non ha nessuna intenzione di fargli del male, per adesso. Tutto dipende da cosa dirà il Senjuu, seppur gli abbia ormai spiegato che non vuole attaccarlo. <...> Lo lascia parlare, ascolta con estrema attenzione. Le labbra si serrano, ma si schiudono appena per permettere ai canini di mordicchiarsi il labbro inferiore e tirarselo. E' un vizio che, nonostante siano passati anni, non ha perso. Ogni volta che c'è qualche situazione difficile, che le crea fastidio o nervosismo, si ritrova a mordicchiarsi il labbro. <Perché dici che non posso capire?> E' una frase che.. odia. Le cresce nuovamente la rabbia dentro. <Spiegami.> La temperatura si sta alzando. E non per niente, attorno è pieno di vulcani.. Sospira, solelvando la mano destra verso il capo, così da spostare qualche ciocca di capelli dalla fronte. Aspetta ch'egli prenda la parola. Nient'altro. [Chakra ON]

22:14 Kurako:
  [Monti] La pace, una brutta cosa se la si guarda fino in fondo, non permette di fare niente e questo, per lui, è una cosa terribile, non può sfogarsi ne combattere, ne fare altro<Tanto non avresti potuto fare comunque niente>non dice altro ma allude al fatto che avrebbe potuto batterla senza molte difficoltà ma capirlo spetta alla ragazza, lui ha solo messo una piccolissima pulce<Avvisarti della mia partenza? Dirti che me ne andavo? Cosa sarebbe servito? Sarei stato costretto a darti delle spiegazioni che fisicamente non potevo dare perchè nemmeno io conoscevo le risposte>ne ascolta la frase successiva, avrebbe capito e lo avrebbe lasciato andare. Abbassa il capo, chiude gli occhi per poi voltarsi a guardarla notando la vicinanza, la fissa negli occhi<Lasciato andare? Pensi che ti avrei lasciata?>pensa davvero quello? Forse lo avrebbe fatto ma si trova in una strana situazione al momento. Ama Kurona ma allo stesso tempo, il sentimento che prova per Furaya rivive ogni volta che la guarda, è in balia di tutto questo e non capisce ne sa cosa deve fare<Un Kami? Magari, a quest'ora avrei risolto tutti i miei problemi>abbassa la testa di lato, un sogno irrealizzabile al momento. Una piccola risata proviene dalla bocca del ragazzo nel sentire tale frase, è ironica la cosa<Già, se volessi potrei far perdere le mie tracce per poi ricomparire dal nulla come feci anni fa>si addentra nei ricordi più profondi, morto per tutti e poi nuovamente vivo e vegeto, un miracolo si può pensare ma in realtà è solo il suo genio che si è messo all'opera e che adesso continua imperterrito ma ovviamente lei non può capire cosa gli passa per la testa però, forse, può fare in modo che ci arrivi da sola a tale conclusione, forse può compiere lui un simile miracolo<Va bene ma prima rispondi tu a una domanda e per favore, sii sincera>prende fiato, sta per chiedergli qualcosa di molto pesante che nemmeno lui stesso ha la forza di chiedere<Mi ami ancora Furaya? Sei ancora innamorata di me? E se è si perchè? Cosa ci trovi in me?>tante domande a cui ha sempre voluto rispondere e ora, finalmente, ne ha l'opportunità. [Chk on][Equip in scheda]

22:54 Furaya:
  [Monti] <Con questo cosa vuoi dire?> Ribatte, osservandolo dritto negli occhi. Non sopporta questa situazione, questi atteggiamenti. Si schiarisce la voce. <Potevi lasciare un foglietto. Una lettera, un qualcosa del genere!> Allarga le braccia verso l'esterno, digrignando i denti. E' esasperata. Qualcosa del genere, del resto, non doveva certo dirglielo. Poteva pensarci da sé. Sfortunatamente, le cose sono andate in questa maniera e si è arrivati a questo. E poi quell'affermazione.. Pensava che l'avrebbe lasciata? <E' quello che hai fatto, Kurako!> Esclama, sgranando gli occhi, in preda alla furia. Non è ancora totale, ma c'è vicina. Se fosse un termometro, sarebbe a poco dallo scoppio(?). La discussione non sta prendendo la piega desiderata. A dire il vero, lei non si aspettava certo di trovare il Senjuu ai Monti Ardenti. Alza gli occhi verso il cielo, espirando dalle labbra. Stiracchia la schiena, in verità. Vuole cercare di rilassarsi. Inspira profondamente, osservando il cielo terso sopra di loro. Il tramonto è ormai prossimo e si avvicinerà la notte. Riabbassa il capo verso di lui, con un sopracciglio alzato, curiosa dalla sua premessa. Le labbra sono socchiuse, le braccia invece si sollevano. Le piega, al di sotto del seno. Al contempo, piega la gamba destrorsa, aspettando ch'egli continui. Il capo vien mosso dall'alto al basso, in un tacito annuire. Sta semplicemente a significare che, sì, sarà sincera. O che, in ogni caso, gli risponderà senza problemi. <Sono passati tre anni.> Comincia col dire, senza farsi prendere dal panico. Non ha interesse nel mentire. <Sei stato importante. Probabilmente, sotto sotto, lo sei ancora.> Sbatte le ciglia, restando a poca distanza da lui. Non lo ha ancora sfiorato, neanche abbracciato. Si limita a guardarlo, questa volta dritto negli occhi, affinché possa capire lui stesso che non sta mentendo. <Ma sono stufa di questo.. Ti fingi morto, ritorni, poi sparisci senza dirmi niente. Finché accadeva per qualche settimana, non era un problema. So che hai da fare, ognuno ha una propria missione da seguire e adempire.> Il tono sembra rasserenarsi, calmarsi. <Tuttavia, questa volta, si è trattato di ben tre anni. Come pensi che mi sia sentita?> Piega le sopracciglia, con il capo a sbilanciarsi un poco di lato. <In te, ci ho trovato ciò di cui avevo bisogno.> Abbassa lo sguardo, gesticolando con la mano destrorsa. <Quando tutto mi sembrava crollare, sei stato la mia roccia. E mi hai aiutata. Ero innamorata di te. Ora, non lo so. Dopo tre anni, non credi che io mi sia rifatta una vita?> In realtà, non è così, ma vuol vedere cosa ha da dire lui. <Perché queste domande? Cosa t'importa, adesso?> E' passato troppo tempo. [Chakra ON]

23:17 Kurako:
  [Monti] <Niente, lascia stare>è tarata come al solito, una caratteristica che non cambia nemmeno con il tempo ma man mano che va avanti con il discorso tutto prende pieghe sempre più drammatiche, tutto discende in un limbo sempre più oscuro da cui è difficile uscire<...>non risponde a quell'affermazione, l'ha lasciata ma non l'ha lasciata, un discorso complicato quello da affrontare al momento. Osserva il viso della giovane, la fissa intensamente senza perdersi nemmeno un movimento e solo guardando quel viso comincia a capire dell'errore fatto, dell'errore commesso. Ascolta quelle parole in silenzio ma non gli crede, non riesce a credergli, la reazione avuta dalla ragazza svela più di quanto non vorrebbe<Non ci credi nemmeno tu>risponde semplicemente. Si avvicina alla ragazza accorciando le distanze ancora di più ma non fa niente di più continua a guardarla negli occhi<La tua reazione è giusta ma è proprio quella che mi ha confermato che sei ancora innamorata di me. Forse non lo vuoi ammettere per evitare di soffrire ed è giusto, da quando sono entrato nella tua vita non ti ho portato altro che sofferenza e non dire che sono stato la tua roccia o altre cose del genere perchè sappiamo entrambi che non è vero. Con me nella tua vita hai sofferto e di questo mi sono sempre incolpato, ogni giorno, ogni volta che tornavo da te mi chiedevo se fosse la cosa giusta da fare, se tu meritassi di vivere il dolore del mio mondo>un discorso che non ha mai uscito con lei, lo ha sempre tenuto nascosto per evitare di aggiungere problemi a problemi in modo inutile<E' vero, io vado via e torno perchè quello che faccio necessita questo...>riferendosi all'Akatsuki<...ma..>abbassa il capo cercando di pensare alle prossime parole da dire<..mi chiedi il perchè di queste domande e perchè adesso>un sorrisetto si forma sul suo viso, un sorriso amaro e malinconico<Sono cose che mi son sempre chiesto ma non mi sono mai premurato di ricevere risposta perchè avevo paura che, pensando a fondo a tutto, avresti cambiato idea su di me. Te lo chiedo adesso perchè tu sei uno dei motivi per cui me ne sono andato Furaya>un altra piccola rivelazione da parte del ragazzo. E' vero, lei fa parte di quella lunga serie di motivi che si porta dentro<Sono fatto così, non ci posso fare niente, è la mia natura e cambiare ancora è impossibile giunti a questo punto>respira lentamente, non sa bene come continuare i discorso<Tu meritavi di meglio e per quanto mi faccia male ammetterlo, io non lo sono e mai lo sarò probabilmente ma...>non capisce quei sentimenti che prova, innamorato di due donne contemporaneamente, un qualcosa che non gli è mai successo prima<...nonostante mi sia allontanato, ti amo ancora e forse per sempre>conclude chinando definitivamente il capo, gli occhi vengono chiusi. [Chk on][Equip in scheda]

15:52 Furaya:
  [Monti] Stringe i pugni. Le dita si serrano, infilzando il palmo delle mani con le rispettive unghie. Inarca il sopracciglio destro verso l'alto, focalizzando lo sguardo negli occhi di lui. <...> Beh, il sentimento che ha provato per il Senjuu, senza dubbio, è stato qualcosa di molto forte. Tuttavia, è anche vero che son passati tre anni, perciò potrebbe quantomento affievolirsi. In realtà, è ciò che pensava lei. Non avendolo affianco, pensava bene di poter stare bene e di non avere nessun rimpianto. In fondo, è stato lui ad abbandonare lei e non il contrario. E' un fatto che metterà sempre in risalto, poiché le ha fatto male. <Hai avuto mille modi per non farmi soffrire.> Si stringe nelle spalle, rilassando i muscoli delle mani e delle braccia. <Non hai saputo utilizzarli.> Esplica, piegando la testa verso la propria spalla sinistra, mantenendo però gli occhi a riflettersi in quelli scuri di Kurako. <Il dolore del TUO mondo?> L'angolo destro delle labbra si solleva, mostrando un mezzo sorrisetto, nervoso. <Sto ancora cercando di comprendere il dolore del mio.> Quel sorriso stupido svanisce, continuando ad ascoltare ciò che le viene propinato dalle labbra che, in quei tre anni, non ha potuto baciare. <Lo so che il nostro rapporto sarebbe stato così. Ero consapevole fin dall'inizio che, per via dell'Akatsuki..> Alla quale, ovviamente, non attribuisce nessuna colpa. <..ti saresti allontanato spesso da Konoha, da me.> Sbatte le ciglia, sostenendo ancora il suo sguardo, qualora egli la stia effettivamente guardando. Ciò che le dice successivamente, però, la fa desistere dal continuare quella discussione. <Sono addirittura uno dei motivi per via dei quali sei sparito.> Annuisce, indietreggiando di un paio di passi. Le braccia si piegano al di sotto del seno, con gli occhi azzurro cielo che si spostano dalla di lui figura, osservando i vulcani che circondano quel luogo.. quel luogo che tanto adora e che, fin troppo spesso, ha ospitato dialoghi del genere. <Non ho altre parole da dirti.> Ammette, senza osservarlo. Continua a rimirar gli splendidi Monti Ardenti. <Ognuno ha un proprio modo d'essere. Ognuno ha una propria natura.> Ripete, riabbassando finalmente lo sguardo sul capo chino del ragazzo. <E proprio adesso, considerata la tua natura, non so se crederti o meno.> E' ancora arrabbiata con lui, perciò è altresì normale che non riesca a ragionare con lucidità, dandogli risposte esaustive o pregne di significato. <Non avrei cambiato idea su di te. Ti amavo per ciò che eri già allora. Qualsiasi altro dettaglio, non m'avrebbe fatto desistere dal continuare a farlo.> Azzardata.. troppo. Non s'aspetterebbe mai che il carnefice di Shusui è proprio lì, davanti a lei. [Chakra ON]

16:12 Kurako:
 <Hai ragione ma nonostante quei modi per non farti soffrire sono io il problema. Io ti porto sofferenza, lo vuoi capire? Tu non hai nessuna maledizione, è solo una tua fissazione, in realtà sono io che creo i tuoi problemi>deciso su queste affermazioni il ragazzo, continua imperterrito a dire tutto ciò<Non puoi aver accettato una cosa del genere>non ci crede, non vuole crederci, è troppo strano. Alla fine il vero pensiero della ragazza viene a galla, non vuole più parlare, non ha niente da dire a riguardo, non gli crede ma non avrebbe smesso di amarlo in ogni caso, qualsiasi cosa fosse successo<Non credermi e smetti di amarmi allora, oggi finisce tutto Furaya, mi dispiace di averti fatto soffrire tanto, non volevo ma l'ho fatto e non saprei come rimediare. Se ti sei rifatta una vita sono contento, in caso contrario farò in modo di essere dimenticato per aiutarti ad andare avanti. Non sentirai più parlare di me, non mi vedrai più, non mi avvicinerò mai più a te...non esisterò>se ne va, ecco la decisione finale del Senjuu, va via da lei, scompare dalla sua vita per sempre ed è meglio così, lo fa per il suo bene, per farla stare bene con se stessa<Addio amore mio>e con quest'ultimo saluto volta le spalle alla giovane andando via da quei monti, forse per sempre ma il suo passo è chiaro, non rimetterà mai più piede a Konoha, per nulla al mondo. [end]

Giornata soleggiata ai monti ardenti ed è li che si ritrova Furaya la quale sta vivendo un incubo peggiore della morte ma tale incubo non è altro che un sogno, difatti è con la schiena appoggiata a una pietra intenta a dormire. Sa bene che Kurako è a Kusa per "lavoro", è stata avvisata dallo stesso Senjuu che ogni tanto torna a Konoha per staccare e farle visita ma non oggi...forse la giovane sente la sua mancanza?

16:55 Furaya:
  [Monti] L'attenzione vien rivolta totalmente al Senjuu. Nel sentir quelle parole, non si sente sollevata. S'accorge di non poter fare a meno di lui, nonostante finora abbia detto e pensato il contrario. Non spiccica parola, poiché, buona parte di lei, quella legata alla maledizione, è convinta che sia cosa buona e giusta. <D'accordo.> Il capo viene chinato, gli occhi socchiusi per qualche istante. Annuisce, autoconvincendosi, in un certo senso, che tutto stia andando nel verso giusto. E' destinata a non avere niente e nessuno; a non provare sentimenti; a non avere compagni. <...> Vorrebbe fermarlo. Vorrebbe tornare indietro e non intraprendere questo stramaledetto discorso. Pertanto, si starebbe già alzando.. distendendo il braccio destrorso in avanti, così da serrar la mano, le dita, attorno all'abito o ad un braccio di lui. Ma è proprio vero che i sogni si interrompono nel momento migliore.. Riapre gli occhi, ritrovandosi innanzi al volto i Monti Ardenti. Li sgrana, sorpresa, non riuscendo a comprendere cosa sia effettivamente accaduto. <Kurako!> Pronuncia il di lui nome, spostando lo sguardo a destra e a manca, ritrovandosi poggiata contro un masso. La mano viene portata alla fronte. <Che diamine.. Mi sono addormentata qua.> Non se ne sorprende più di tanto, alla fine, poiché è consapevole che l'insonnia, nonostante siano passati gli anni, qualche volta, la tormenta ancora. E questa è la dimostrazione che non dorme abbastanza. <Dannazione.> S'alza in piedi, barcollando. Cerca di svegliarsi decentemente, sbattendo le palpebre. <Meglio che torni a Konoha.> E' un sogno strano, ancora non se ne capacita di aver sognato Kurako che, tra l'altro, le diceva di lasciarla. <...> Un sospiro, prima d'avviarsi verso casa. [END]

Kurako e Furaya s'incontrano, dopo tre anni, ai Monti Ardenti, per puro caso. Furaya è arrabbiata con lui per averla abbandonata, senza nessun avviso. Kurako le spiega le sue valide ragioni.. ma la Nara, d'un tratto, quando lui le sta dicendo addio, si risveglia contro un masso. Null'altro che un sogno.. Un ennesimo.

OFF// La stringa di fato e il relativo finale sono colpa di Akendo(?)