Yoton e Jinchuriki: Armatura Degli Antenati.

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16:03 Yurashin:
  [Magione] Firmamento chiaro, esente di quel danzare quieto di nuvole grigiastre, sul territorio di Konohagakure no sato, ove il Genin proseguirebbe con il proprio passo, in un intercedere lento e caratterizzato da piccole falcate. Un movimento elegante, fluido, mentre quel capo sarebbe ripiegato di poco verso l'alto, in un portamento fiero ed apparentemente altezzoso. Analogo a quello adoperato dagli esponenti nobiliari, in parol povere. Un movimento lineare, un susseguirsi di passi regolari, che dovrebbe portare l'individuo dinanzi ad una delle strutture più importanti e fondamentali del villaggio, la magione al cui interno vi dovrebbe celare l'ufficio dell'Hokage. Respiri profondi, atti a far circolare una grande quantità di ossigeno nei propri polmoni. Un volto che non sembrerebbe trasparire emozione alcuna, dagli accenti apatici, mentre il crine nero ondeggerebbe appena ad ogni falcata pronunciata, accarezzandone la schiena. <Son qui.> Un sussurro, flebile, avanzato maggiormente per se stesso, un fonema che verrebbe donato a quel vento che accarezzerebbe appena le proprie carni maschili, leggermente più chiare rispetto alla carnagione umana tipica. Un vestiario che consisterebbe in un pantalone largo, dalle tonalità scure, in modo tale da permettere movimenti ampi che si restringerebbe ai livelli delle caviglie, dove prenderebbero forma i propri sandali, tipicamente da shinobi. Superiormente una camicia bianca, candida e splendente, ma non completamente abbattonata, rilasciando scoperto degli squarci del proprio busto in modo superficiale; superiormente, ad adagiarsi sopra tale indumento, si troverebbe una giacca smanicata di color nera, che non intralcerebbe in alcun modo quella proiezione. Non sarebbe esente del proprio equipaggiamento completo, disposto principalmente in quella serie di tasche legate al bacino, posteriormente, in cui sarebbero immersi numerosi strumenti di diversa entità, e delle placche lungo i propri arti, come maggior sicurezza, implementando una resistenza maggiore. Al collo, mediante una striscia di tessuto nera, sarebbe legato il proprio coprifronte, una placca metallica che riporterebbe le effigi di Kusa, villaggio in cui avrebbe consumato la maggior parte dei propri anni ad esser precisi, ma non quello natio. Alle proprie spalle, non mancherebbe una grande cassa dal colore grigiastro, legata al giovane come se fosse uno zaino mediante alcune funi. Un contenitore di notevoli dimensioni che conterrebbe la propria creatura, motivo e pretesto per cui sarebbe all'interno di quei confini. Silenziosamente, andrebbe a proseguire, mentre le braccia si erigerebbero dinanzi al proprio busto. Mano destra che accoglierebbe la sinistra, nella formulazione del sigillo caprino, requisito fondamentale per un Genin, per far sì che il processo da lui desiderato venga ad attivarsi. Energia fisica e psichica che andrebbero a canalizzarsi nel proprio plesso solare, sottoforma di due sfere energetiche. Quest'ultime esordirebbero in una rotazione su se stesse, rompendo gli argini di quelle circonferenze, producendo così un impasto pregno di nuova energia, la linfa vitale di ogni Ninja: il chakra. Grezzo, non lavorato, in quanto non predisposto ad usi lenitivi. Neutrale, senza alcuna sfumatura. Una copiosa ed ingente quantità che verrebbe trasmessa nel sistema circolatorio maschile, fino alla sua naturale fuoriuscita mediante i punti di fuga. Un flusso energetico che scorrerebbe impetuoso, come un torrente in piena, che donerebbe un pizzico di vigore in più, una nuova fonte di energia che verrebbe adeguatamente smistata per tutta l'estensione del proprio organismo. Arriverà intanto qualcuno ad accoglierlo od ad indicargli la giusta direzione per raggiungere la persona richiesta, il mittente tanto importante e famoso, niente poco di meno che il Nono Hokage? [Se Chakra On: 25/25][Equip.Scheda]

16:42 Hitomu:
  [Ufficio dell'Hokage] La quiete regna sovrana in questa giornata a Konoha assistita da un Sole che illuminerebbe ogni superficie, ogni volto e ogni pianta su cui i suoi raggi posano la loro luce. E all'interno della Magione, tutto prosegue nella più assoluta tranquillità. Ognuno esegue le sue mansioni giornaliere. Chi negli uffici tecnici e chi, come molti jonin, sorveglia i corridoi e le entrate della Magione. Pochi minuti prima, all'ingresso dell'edificio, si è presentato un ragazzo proveniente dal Villaggio di Kusagakure mostrando un permesso che gli permette la visita al Nono quest'oggi. Il ragazzo viene, ovviamente, controllato dalle guardie poste davanti l'ingresso. I jonin, con cortesia, chiedono al ragazzo di riporre tutte le sue armi, qualora ne avesse, dentro un contenitore posto sulla destra del ragazzo. Nel frattempo, i ninja sensitivi posti in Magione si accorgono di una fonte di chakra che si attiva percependola all'ingresso della Magione. Tramite trasmettitori tutte le guardie vengono avvisate e un jonin accanto al ragazzo si assicura che il ragazzo sappia delle restrizioni presenti nella Magione. Il jonin si pone davanti allo Yoton mettendo il braccio destro davanti a lui, come a voler interrompere il passo del ragazzo se questi voglia proseguire. Dopo di che, la guardia chiede al ragazzo se avesse attivato il chakra e gli chiederebbe, se la risposta sarebbe affermativa, di bloccare la fonte d'energia per via delle regole che non permettono a nessun visitatore di incontrare l'Hokage con il chakra attivato. Il jonin mantiene un tono cortese al momento sperando che il ragazzo non si ponga problemi. Solite norme di sicurezze svolte dalle guardie in maniera pulita, efficiente e cortese. Se tutto fosse andato secondo i piani delle guardie, il ragazzo disarmato e senza chakra verrebbe scortato da due guardie dentro la magione dove salirà una rampa di scale e dopo aver percorso un lungo corridoio, si ritroverà davanti all'ufficio. Dentro quest'ultimo, intanto, sta lavorando il jinchuuriki del Kyuubi concentrato su delle pratiche che vuole terminare al più presto. Il vestiario del Nono è il solito composto da una maglia a maniche lunghe di color blu con sopra il giubbotto di color verde con varie tasche mentre sotto un paio di pantaloni di color blu, con una fasciatura bianca stretta sulla coscia destra, e infine un paio di sandali neri. L'haori bianco con sfumature rosse da Hokage è tenuto sulle spalle e completa l'outfit del giovane hokage.

17:00 Yurashin:
  [Ufficio] Orme maschili che si imprimerebbero sopra quel terreno, mentre le braccia si distanzierebbero fra loro, sciogliendo il sigillo dapprima composto, e riprenderebbero la posizione precedentemente assunta: lungo quei fianchi, dondolando leggermente. Sguardo argentato che accarezzerebbe la struttura fisica di ciò che si erigerebbe dinanzi, imprimendo ogni elemento o particolare in quella mente. Ogni composizione della magione ed ogni indivuo che sarebbe in quei pressi, come se non riuscisse ad essere completamente rilassato e tranquillo, seppur ciò non lo dimostrerebbe esplicitamente. Attento, ovviamente, anche se la pace sia stata oramai annunciata e si trovi in un continente alleato. Ma ovviamente, se lui si comporterebbe in tale modo, dall'altra parte non sarà da meno, notando come venga prontamente bloccato da numerosi individui, accerchiandolo completamente. Lo sguardo proprio che scivolerebbe su ognuno di questi essere umani che si presenterebbero dinanzi, notando il loro cortese agire e le loro richieste che comprenderebbe nell'immediato. Un semplice cenno del capo, mentre si preoccuperebbe di rimuovere ogni sorta d'arma presente e riporle accuratamente in un cestello, posto alla propria destra. E poi un nuovo individuo che gli serrerebbe ulteriormente l'avanzata; anche la presenza di Ninja sensitivi farebbero la loro comparsa, per far sì che il flusso energetico venga disattivato. <Lo disabilito.> Sussurrerebbe gentile, sufficientemente adeguato dinanzi a quella norma di sicurezze così ferree. <Ciò che risiede all'interno della cassa non è assolutamente un'arma, ma la creatura che ho costruito a favore del vostro Hokage, dato che è stato lui a commissionarla.> Melodiosa voce, che verrebbe espressa lentamente, con una sicurezza disarmante. <Se dovete controllare anche quella, non ho alcun problema a riguardo. L'unica mia umile richiesta è che la salvaguardiate e non la rovinate in alcun modo.> E, se fosse necessario, la mostrerebbe così come avrebbe eseguito alle mura cittadine, per poi rinchiuderla nuovamente, in quanto per il Genin sia fondamentale che possa portarla personalmente, che possa mostrarla agli occhi altrui. Sarebbe un pezzo unico e raro, in cui sarebbe stato immesso tutto il proprio impegno di quest'ultimo periodo, tra uno scontro e l'altro per respingere il nemico comune. Dunque, dopo aver bloccato il circolo di Chakra ed essere stato totalmente controllato, visionato e ripulito di qualsiasi arma, andrebbe a seguire le guardie per una rampa di scala ed un profondo corridoio. Eppure avanzerebbe a sufficienza per giungere dinanzi a quella porta, che è l'unico impedimento che lo separa dalla figura politica. Non avrebbe nessuna informazione sulla personalità del proprio cliente, nemmeno un generico dettaglio su quel carattere avverso, ma semplicemente alcuni dati, per ovvi motivi, per poter costruire ciò che gli sarebbe stato richiesto. Un emblema del passato, degli antenati che forgiarono Konoha, affinché venisse utilizzata per le prossime battaglie, come se fosse sicuro la loro prossima esistenza. Braccio che, se acconsentito, verrebbe innalzato affinché le nocche possano sbattere contro la superficie lignea, un paio di volte, prima che l'arto possa cadere con grazia, nuovamente, vittima della pressione atmosferica. <E' permesso?> Sicuramente una persona educata che attenderebbe l'autorizzazione per inoltrarsi in una stanza così importante, in una magione così sorvegliata. Se solo avesse avuto risposta positiva, si sarebbe preoccupato di aprire la porta e portare se stesso oltre la soglia di quella porta, con un principio di sorriso, di cortesia, su quel volto maschile. Debole, accennato, ma sicuramente presente e ben notabile. Yoton e Jinchuriki, due mondi distanti, eppure ora così vicini, a contatto visivo. [Chakra Off][No Equip.]

17:17 Hitomu:
  [Ufficio dell'Hokage] La mano destra del ragazzo mantiene la penna bagnata dall'inchiostro mentre pone la sua firma su più documenti e quindi concludere il lavoro che gli era rimasto arretrato per colpa della guerra. Nel frattempo, le guardie giungono dinanzi alla porta dell'ufficio seguiti dal ragazzo che porta una cassa sulle spalle. Il genin si avvicina alla porta sbattendo per due volte le nocche contro la porta dell'ufficio. L'attenzione del jinchuuriki viene dirottata sull'ingresso della stanza e le sue iridi azzurre si proiettano sulla superficie lignea che separa il suo ufficio dal lungo corridoio. La penna viene poggiata sulla base della scrivania mentre i fogli davanti a lui vengono sistemati con cura e messi sul lato. <Avanti, prego> esclama il giovane jinchuuriki mentre presta il suo sguardo alla figura che in questo momento fa il suo ingresso. Gli occhi attenti del Nono notano il ragazzo e la cassa che porta alle sue spalle capendo, dunque, chi si trova davanti. Sì perchè, all'arrivo del genin di Kusa, un jonin ha fatto rapporto all'Hokage sullo Yoton, proprio come lui aveva richiesto. Il jonin lo aveva descritto per filo e per segno specificando che in quella cassa porta l'armatura richiesta proprio dall'Hokage. Il giovane jinchuuriki di Kurama si alza in piedi rimanendo dietro la sua scrivania. <Yurashin.. Yoton. Dico bene?> afferma quasi retoricamente il Nono con tono deciso <Mi hanno avvisato del tuo arrivo. Prego.. Accomodati se vuoi> conclude il jinchuuriki mentre indica la sedia posta davanti alla scrivania. Il ragazzo dalle iridi azzurre riprende posto sulla sua sedia poggiando delicatamente il dorso sullo schienale. <Hai fatto un buon viaggio?> gli domanda al genin di Kusagakure, quasi a volersi sincerare delle sue condizioni <Avrei mandato qualcuno a prendere il lavoro, ma sono felice che sia voluto venire di tua spontanea volontà> afferma infine mentre lascia la parola al ragazzo in maniera che si metta a suo agio nella stanza.

18:08 Yurashin:
  [Ufficio] Le parole chiare e cristalline che vengono espresse dal Hokage, a riguardo di quel permesso accordato, non farebbe altro che permettere al giovane di addentrarsi in quella stanza e notare la figura eretta che avrebbe dinanzi. Un leggero piegare della gamba mancina, mentre il capo si ripiegherebbe in avanti: un inchino, non profondo, verso quell'individuo che celerebbe sicuramente un potere enorme, per aver raggiunto quel trono, per aver combattuto fin troppe volte con quello che molti chiamano destino e di aver la possibilità di respirare ancora, sano e salvo. <Salve a Lei, Nono Hokage.> Crederebbe che sia il soprannome da utilizzare in quel caso, dato che è sprovvisto di confidenza con quella maestosa presenza. <Yoton Yurashin, esatto.> Confermerebbe la propria identità: <Figlio di Kiri, ma cresciuto a Kusa.> Espresso in modo fiero quella precisazione, come se volesse far splendere il proprio luogo d'origine con il proprio cognome, nome di un leggendario Clan a protezione del villaggio della pioggia. <Mi permetterei di accettare la sua richiesta, la ringrazio.> E, così facente, piegherebbe il corpo verso sinistra, affinché la fune lì presente si smuova ed inizi a rilasciare quel peso della cassa, che verrebbe lentamente poggiata sul pavimento; egual movimento, ma a direzione opposta, per sciogliere completamente quell'intreccio e sentire qualche chilo in meno a suo carico. Smuoverebbe appena i muscoli delle spalle, in varie direzioni, quasi a sgranchirsi di quel peso che fino ad ora avrebbe portato a danno della propria schiena. Un allenamento, interessante. Dunque si appresterebbe a sedersi, accomodandosi in una di quelle sedie che situerebbero dinanzi alla scrivania presente. <E' la prima volta che viaggio da solo, per spostarmi da un continente all'altro. Viaggio abbastanza lungo, in quanto non possiedo le capacità per sigillare una creatura così immensa. Dunque ne ho approfittato per aumentare la mia resistenza fisica.> Ammetterebbe mentre lo sguardo si incentrerebbe in quello avverso, quasi intenzionato a penetrare ed osservare al di là di quei bulbi oculari. <Mi perdoni la presunzione, ma avrei ben speso parte del mio tempo per soggiungere qui. Una commissione di questo calibro non potevo esentarmi nel presentarmi dinanzi al miglior cliente che avessi fino ad ora ricevuto.> Respirerebbe appena, mentre la propria attenzione visiva scorrerebbe velocemente su quel contenitore accanto: <Non posso celare che è stato un grande onore per il sottoscritto ricevere la sua ordinazione. Ma mi dispiace semplicemente di non aver affrettato il processo di creazione, in quanto anche Kusa è stata vittima di numerosi scontri e la mia presenza, in veste di Shinobi, era obbligatoria.> Argomenterebbe brevemente, lasciando che la mano destra si estenda appena, intenzionato ad accarezzare quel materiale grigiastro, quelle lastre a protezione di quell'oggetto. Quasi geloso di quanto fabbricato, ma non eccessivamente da impedire l'acquisto reale. <Ma credo che anche qui a Konoha vi siano state dell'intense battaglie, in cui, presumo, abbia preso parte, per assicurare la pace e la salvaguardia del suo popolo.> Rimarrebbe solo ora in silenzio, preferendo attendere che sia l'altro a gestire quell'incontro, almeno per ora. [Chakra Off][No Equip.]

18:39 Hitomu:
  [Ufficio dell'Hokage] Le iridi azzurre del Nono Hokage seguono i movimenti fatti dal ragazzo proveniente dal Villaggio dell'Erba. Parecchi chilometri separano Konohagakure dal Villaggio centrale dell'Alleanza e per questo, lo stesso jinchuuriki capirebbe le fatiche prodotte dal ragazzo davanti a lui. Il suo sguardo si concentra mentre Yurashin rilascio sul pavimento quella cassa contenente, per sua immaginazione, l'armatura richiesta. Il giovane kiriano, nativo della Nebbia a parole sue, accetta la richiesta del ragazzo e si accomoda davanti alla scrivania del jinchuuriki iniziando a interloquire con il Nono. Le sue parole vengono ascoltate volentieri dal Nono che presta la sua attenzione sul ragazzo, senza staccare gli occhi da quelli altrui. China il capo in avanti quando si sente dire di esser stato il miglior cliente. Non lo prende come un complimento, anche perchè probabilmente non lo è. Ma è soddisfatto di aver dato questa possibilità ad un giovane fabbro per mettersi in luce e mostrare le sue abilità nel lavoro in cui milita. <Sono felice allora che sia stato di tuo gradimento portare a termine questo viaggio. Non penso sia da tutti, quindi mi complimento con te> gli da del tu giustamente, non vuole essere troppo informale trattandosi pur sempre di ambito lavorativo. <Oh, ti capisco e non preoccuparti per il tempo impiegato. Anche io ero molto occupato qui a Konoha e forse non avrei avuto nemmeno il tempo per accoglierti come è stato fatto ora invece> afferma rispondendo alle parole del genin di Kusagakure mentre si ferma alcuni attimi per poi riprendere <Konoha è stata luogo di molte battaglie, in questa ultima guerra. Ma grazie al lavoro di tutto il Villaggio, siamo riusciti a respingere e sconfiggere la minaccia nemica. Questi sono stati giorni di pace e siamo al lavoro per far sì che questo periodo si protragga a lungo. Spero che anche a Kusagakure tutto si sia risolto nei migliori dei modi.. Non ho avuto notizie, in questi ultimi giorni..> chiede al ragazzo sperando gli porti buone notizie dal quartier generale, se così si puo chiamare, dell'Alleanza.

18:52 Yurashin:
  [Ufficio] Respirerebbe profondamente, intenzionato a riprendere un processo di respirazione regolare, potendo mostrare una netta calma dinanzi all'Hokage, mentre quest'ultimo si appresterebbe ad accogliere nei migliore dei modi quell'apprendista fabbro. <Spero di poter esser richiamato da lei anche per altre creazioni, soprattutto se questa soddisferà a pieno ogni sua richiesta o necessità.> Legger piegar dei reni, affinché possa innalzarsi nuovamente e compiere pochi passi, ponendosi dietro quella gabbia d'acciaio, che non lascia trasparire nulla del suo contenuto. <Credo che sia corretto mostrarle qualcosa, mentre possiamo proseguire anche questo incontro, se non le rubo eccessivamente tempo.> E così facente, lascerebbe che la mano destra possa portarsi verso quella maniglia superiore, su quella lastra orizzontale, che verrebbe trascinata verso l'alto, liberando le pareti esterne. Un meccanismo elementare che dovrebbe permettere alle quattro lastre di procedere verso l'esterno, sbattendo anche leggermente contro il suolo. <Questa è la sua armatura.> La presenterebbe, mentre questa si paleserebbe: colma di tutti gli accessori richiesti, dalle spalliere, all'imbottitura varia, a quei lineamenti così curati. Un oggetto pregno di valore, per il suo creatore e per il suo richiedente. <Kusagakure no Sato ha visto continue lotte in quest'ultimo periodo, ma siamo riusciti ad eliminare ogni traccia nemica, seppur qualche perdita vi è stata. Ci sono strutture completamente rovinate, distrutte, ma il popolo ha risposto bene e già vi sono i lavori di ristrutturazione. Si sente meno quella tensione che attanaglia lo stomaco, quel nervosismo che produceva risse interne, per una semplice ciotola di riso.> Inclinerebbe appena il capo verso destra, di una decina di gradi: <Abbiamo subito molto, ma non abbiamo calato la testa. Questo è l'importante.> Sintetizzerebbe brevemente quanto sia accaduto in quelle terre in cui avrebbe combattuto. <Può richiedermi una curiosità?> Un sorriso che viene presentato, questa volta più ampio, dai tratti quasi enigmatico. Se ricevesse risposta positiva, andrebbe a richiamare una piccola mole di ossigeno e farla vibrare nelle corde vocali, producendo suono: <Quante conoscenze possiede su Kirigakure no Sato? O, precisamente, possiede informazioni a riguardo del mio cognome?> Vorrebbe intuire se l'esperienza avversa possa concedere maggiori informazioni sul proprio casato, su quel clan tanto leggendario quanto maledetto, a quanto sembrerebbe, dato colui che precedentemente siedeva su quel trono composto di lava, quello che ora spetterebbe a Yurashin, appena sarà capace di impadronirsene. Che realmente non sappia nulla dei poteri innati di questo Clan? [Chakra Off][No Equip.]

19:18 Hitomu:
  [Ufficio dell'Hokage] Ascolta le parole del ragazzo con le iridi azzurre che rimangono fisse sulla figura del genin nativo di Kirigakure ma shinobi di Kusagakure. <Perchè no, Yurashin? Sono dell'idea che chi merita, avrà sempre un'altra possibilità. Dunque se la tua armatura si rivelerà adatta ad ogni situazione, Konoha non ci penserà due volte a richiamarti per un altro servigio> afferma verso il giovane shinobi mentre un sorriso si disegna sul suo volto in direzione del genin. Il suo sguardo rimane fisso sulle movenze di Yurashin mentre si appresta ad estrarre l'armatura dal contenitore metallico che verrebbe lasciato sbattere sul suolo senza provocare danni, ovviamente, ma solo un forte rumore udito dal Nono, Yurashin e chi fosse nei pressi al di fuori della stanza. L'armatura viene estratta da chi l'ha forgiata e mostrata a colui che ne diventerà proprietario. Un insieme di placche metalliche adornate da un colore rosso, quasi a voler richiamare il colore degli occhi del Kyuubi. I suoi occhi azzurri rimangono a fissar quella 'creatura', come precedentemente chiamata dal ragazzo seduto davanti a lui. Il rosso di quel metallo si riflette sull'azzurro dei suoi occhi convincendo il jinchuuriki dello splendore di tale oggetto. Ma oltre ad esser bella, dovrà esser pur resistente. Questo è fondamentale per il giudizio del Nono Hokage. Ma non lo scoprirà oggi, davanti a Yurashin. Non la prende in mano, visto che il ragazzo di Kusa sembra non porgerla nella direzione del jinchuuriki e quindi, per ora, si limita allo sguardo mentre continua ad ascoltare le parole dello Yoton che spiegano al Nono la situazione in cui riversa Kusagakure. <Mmh.. Capisco. Come hai detto te, l'importante è che non vi arrendiate. Rimanete uniti e ricostruite tutti insieme il Villaggio> afferma chiudendo, si presume, il discorso sul Villaggio dell'Erba e 'capitale' dell'Alleanza che sembra aver passato un brutto periodo durante la Guerra stando alle parole di Yurashin. Quest'ultimo, poi, chiede al jinchuuriki di Kurama la sua conoscenza in merito al Villaggio di Kirigakure e al Clan Yoton. Il giovane, a dir la verità, non saprebbe troppo ma gli confida tutto ciò che sa <Sul Villaggio di Kirigakure so che, prima della guerra, ha subito un attacco dal nemico ma è riuscito a salvarsi e difendersi anche se con qualche problema. Si tratta, comunque, di un Villaggio molto riservato. Di più, non so dirti> non sa o non vuole? Potrebbe aggiungere che il Villaggio della Nebbia non si presenta quasi mai alle riunioni dell'Alleanza ma, come si dice, questi sono affari interni e segreti. <Sul Clan Yoton, invece.. Avevo un amico in quel Clan. Il suo nome era Kyuzo Hosoi> afferma ricordando quante volte, nella giovinezza del Nono quando era ancora un genin, l'Hosoi ha aiutato lui e Konoha. <Dopo di che, non so molto altro. Giravano voci che il Clan si sia estinto, anche se alcuni membri escono allo scoperto ancora> proprio come Furaya e Ryota, quest'ultimo morto dopo aver visto lo scontro del suo Drago di Lava contro Kurama.

19:42 Yurashin:
  [Ufficio] E la frase nascerebbe quasi spontanea, come se non ci pensasse realmente due volte a quello che direbbe: <Probabilmente un giorno potrei tentare di acquistare uno spazio e creare una filiale, a mio nome. Mi piacerebbe svilupparmi anche in questo ambito lavorativo, seppur giungerebbe sempre come seconda funzione rispetto alle nostre vie da Shinobi.> E, dopo aver mostrato l'armatura, la quale dovrà essere sicuramente testata nei giorni a seguire, esplicherà: <Io rimarrò a Konoha ancora per un breve periodo, nel caso in cui lei volesse aggiungere o plasmare con qualche altro minuzioso accessorio questa creatura. Dunque non esiti a contattarmi, nel caso in cui fosse necessario.> Ascolterebbe dunque a riguardo di quella storia, sul proprio villaggio inizialmente e poi, in particolar modo, su quel nome, sul casato nominato prima. <Le voci non sono errate. L'intero Clan è stato sterminato, ci sono pochissimi elementi che possono ancora usufruire di quel nome.> E dunque soggiungerebbe, da lì a poco: <In realtà, a mia conoscenza, oltre al sottoscritto, nonché discendente diretto della Mizukage, esiste solo un'altra persona che detiene lo stesso cognome. E' il successore di colui che lei ha nominato, è stato colui che mi ha cercato per pormi sulla strada per far rinascere il mio Clan.> Premerebbe quasi su quell'aggettivo finale, di possessione. Lo marcherebbe senza problemi. E che lo si perdoni, in quanto ignaro della presenza di esperimenti, quale la consigliera del Kage. <Tutto ciò per esplicare che quest'armatura non è stata composta unicamente dal metallo, facilmente ritrovabile, ma anche da una superficie di materia, prodotto dal mio Chakra Yoton.> Lo confesserebbe, senza alcun problema, vantandosi quasi di quella composizione, di quel connubio che avrebbe ricreato. <Mi son permesso di personalizzarla in questo modo, di lasciare una mia persona firma a tale creatura, affinché possa migliorare la sua unicità e le sue capacità.> Anche se effettivamente non saprebbe a conoscenza delle variazioni, delle qualità implementate in quell'armatura. <Ripongo fiducia che non veda tale atto come un modo per mancarle di rispetto.> Calerebbe appena il capo, per una manciata di secondi, per poi innalzarlo nuovamente. <E spero di poterla vedere, anche solo una volta, prima di ritornare a Kusa, con tale armatura a delineare la sua figura. E' stata forgiata sulle sue misure e dunque dovrebbe calzare perfettamente.> Rimarrebbe per ora in piedi, senza accomodarsi nuovamente; che non voglia rubare altro tempo o semplicemente non ha interesse nell'accomodarsi nuovamente? Mancherebbe ancora la questione del pagamento, ma potrebbe anche attendere qualche giorno, per far sì che l'altro testi l'armatura. Soddisfatto o rimborsato, questa sarebbe la prassi. [Chakra Off][No Equip]

20:19 Hitomu:
  [Ufficio dell'Hokage] L'idea di Yurashin non è male. Aprirsi un proprio spazio in cui lavorare e accogliere tutte le richieste dei clienti. E perchè no, magari accogliere qualche nuovo aspirante fabbro e farlo crescere sotto la sua ala. Sono tutte idee che potrebbero venire in mente al ragazzi di Kusagakure, una volta che diverrà un mastro nel lavoro in cui agisce. <Culla questo piccolo sogno, se così vuoi chiamarlo. E portalo avanti, se è il tuo desiderio. Potrebbe rivelarsi un'ottima idea> afferma il jinchuuriki al ragazzo davanti a lui esponendo il proprio pensiero all'idea appena rivelata dal kiriano. China la testa un paio di volte, come a voler dire di esser d'accordo con il giovane <Se avrò bisogno di qualche piccola modifica, sfrutterò questi giorni in cui rimarrai a Konohagakure> conclude ringraziando il giovane per la disponibilità nel rivedere alcune situazioni sull'armatura qualora ci fossero problemi o placche da sostituire, ovviamente. In caso contrario, non ci sarà bisogno di alcun intervento sull'oggetto. Ascolta le parole del ragazzo, infine, sul suo clan non capendo in questo momento di chi si tratti. Quel successore di Kyuzo, chi è? <Successore, hai detto?> domanda sperando che il giovane gli dia più delucidazioni sullo shinobi della casata Yoton rimasto in vita dunque che ha cercato Yurashin per permettere al Clan Yoton di riprendere vita. Capisce, infine, perchè il giovane Yurashin di Kusagakure insiste sul suo Clan, anche grazie alle parole di quest'ultimo che rivelano una specialità dell'armatura composta, oltre che dal metallo, da materiale lavico fatto da chakra Yoton. <Mmh.. Interessante. Bisognerebbe capire quali vantaggi l'armatura a tratto da questo materiale. Ma ci sarà solo un modo per scoprirlo.. Ovvero metterla alla prova. Ma ci sarà tempo..> afferma il jinchuuriki ribadendo il suo pensiero di non voler mostrare ora la resistenza dell'armatura. <Figurati, Yurashin. Quale mancanza di rispetto? I fabbri lavorano come meglio credono. Ricordatelo..> usa i fabbri come esempio. Ma potrebbe usare ogni lavoro per citare questa frase. <Spero di poterla indossare presto allora> sorride verso il giovane Yoton che gli chiede la sua volontà di vederlo con indosso l'armatura prima del suo ritorno a Kusagakure. <Per quanto riguarda il pagamento? Vorrei saldare subito il mio pagamento.. Il tuo lavoro è stato portato a termine e se ci saranno problemi nell'armatura, ci sentiremo nuovamente. Senza alcun problema> afferma il jinchuuriki di Kurama con sincerità <Dimmi, dunque> conclude aspettando la risposta del ragazzo.

20:49 Yurashin:
  [Ufficio] Un paio di cenni col capo, atti a chiudere quell'argomentar della propria professione, nel caso in cui venisse confermata e divenisse sicuramente più abile a lavorare quel tipo di materiali. Dopotutto, in questo momento, è ancora in uno stadio principiante, all'esordir del proprio percorso e ne dovrà percorrere di strada e di impegno prima di potersi considerare uno dei migliori fabbri esistenti. Sembrerebbe invece sorpreso l'altro quando si argomenterebbe del proprio Clan e su quel successore, di cui richiederebbe maggiori informazioni: <Hosoi Yoton, successore di Kyuzo Hosoi.> Lo presenterebbe, indirettamente, per poi proseguire: <Ovviamente un Clan sterminato ha bisogno di una nuova figura che abbia la possibilità di far tornare allo splendore una leggendaria famiglia di Kiri. E sembra che tale prescelto sia proprio il sottoscritto.> Qualche respiro, per poi chiedere: <Lei è a conoscenza di altri esponenti ancora vivi?> Chiederebbe, per ovvietà di cose, in quanto non escluderebbe la presenza di qualcuno con cui condividerebbe il sangue lavico. Eppure non decade quella sfumatura di se stesso, sull'essere il perno principale e tutto il resto, semplicemente, sarebbe noia. E poi si ritornerebbe nuovamente sull'armatura e sul suo pagamento, cosa che gli interesserebbe comunque: <Il pagamento sarebbe di 1.000 Ryo.> Quasi secco, diretto e senza utilizzo di perifrasi, se non fosse che aggiungerebbe una piccola richiesta, oltre quella somma di denaro: <E, se fosse possibile, vorrei chiederle un'ulteriore richiesta.> Tensione che avvolgerebbe il giovane, un silenzio che elettrizzerebbe la stanza e la situazione. <Per quel poco che ho potuto conoscere, Konoha sembrerebbe un paese davvero esteso ed interessante. Per tale motivo, vorrei avanzare due piccole richieste, se fosse possibile. La prima consisterebbe che, nel caso in cui lei sia soddisfatto dell'armatura, di divenire l'unico fabbro a cui farebbe affidamento, divenendo mio cliente fisso. La seconda richiesta sarebbe la possibilità di instaurare un miglior rapporto con la sua persona.> Strana sarebbe l'ultima richiesta: <Non ho intenzione di commettere azioni stupide, ma semplicemente non mi dispiacerebbe aver la possibilità di qualche ulteriore viaggio presso Konoha, per potermi godere di questo sereno tempo e del vostro squisito Ramen. Ho fiducia che possa capire le mie intenzioni assolutamente positive. Non qualcosa di particolare, ma che non si meravigli se verrò a farle visita qualche volta in più, se le condizioni siano possibili. Potrò contare sulla sua disponibilità, in tale caso?> Sorriso che si allargherebbe, mostrando la sua dentatura bianca, candida come la neve. Riuscirà a strappare quelle due richieste, banali ma interessanti? [Chakra Off][No Equip]

21:18 Hitomu:
  [Ufficio dell'Hokage] Il ragazzo pronuncia il nome di Hosoi Yoton, quasi un ononimo di Kyuzo. Ascolta le sue parole sul prescelto per rifondare le radici della Casata Yoton di Kirigakure e che tale scelta sia caduta proprio su Yurashin <Un compito arduo. Penso che ti aspetteranno mille difficoltà in questo percorso.. Ma se la tua volontà sarà forte, nulla potrà fermarti. Dipenderà tutto da te> vuole responsabilizzare il giovane genin sul riportare il Clan agli antichi fasti. Il jinchuuriki del Kyuubi ne sarebbe felice, soprattutto per Kyuzo Hosoi. <Altri esponenti del Clan vivi?> ripete la domanda come a volerci pensare <No, non ne conosco al momento> per ora esclude Furaya dal definirla una Yoton. Per lui, la consigliera è una kunoichi del Clan Nara. Dopo aver chiuso il discorso sulla Casata Yoton, il giovane ascolta il prezzo dettato dal genin di Kusagakure per pagare l'armatura <Perfetto, mi sembra ottimo> afferma senza farsi alcun problema. Dal cassetto va ad aprire una busta e metter tanti soldi quanto richiesti, per poi chiuderla e allungare sul tavolo in direzione del ragazzo in modo che questi si avvicini per prenderla. Yurashin, infine, pone delle richieste al jinchuuriki in merito a suoi desideri. La prima è quella di divenire una sorta di fabbro ufficiale dell'Hokage, richiesta che viene accettata seppur accantonata al momento dal jinchuuriki <Per me potrebbe andare bene, Yurashin. Ma una risposta definitiva l'avrai solo nel momento in cui sarò certo che l'armatura è adatta ad ogni situazione. Sono sicuro che capirai> afferma sperando che capisca che non può prendere una decisione definitiva senza aver testato la 'merce'. La seconda, invece, riguarda la sua intenzione di proseguire anche in futuro con i viaggi presso Konohagakure. <Certo, il Villaggio di Konoha è lieto di accogliere chiunque voglia fargli visita. Non ci saranno problemi, Yurashin. Puoi visitare quando vuoi la Foglia, basta che ti atterrai a ogni consiglio delle guardie. Ma penso che non ci sarà nessun disguido, su questo ambito> conclude accettando dunque la seconda richiesta del genin. Il tempo della visita sarebbe finito dunque e il jinchuuriki andrebbe a salutare il giovane genin <Bene, se è tutto allora ti saluto. È stato un piacere fare la tua conoscenza e spero ci sarà un'altra occasione per incontrarci. Goditi il Villaggio di Konoha in questi ultimi giorni della tua visita> afferma per poi salutare il ragazzo <Buona serata, Yurashin> conclude guardando il giovane che dovrebbe, par ovvio, lasciare la stanza dalla porta in cui è entrato venendo scortato nuovamente da due guardie e donato nuovamente di tutti i suoi oggetti lasciati all'ingresso. END

22:15 Yurashin:
  [Magione] Le discussioni sulle proprie origini andrebbe gradualmente a concludersi, lasciando che le ultime parole siano direttamente del Genin: <Ho una forza di volontà notevole e sarò sempre disposto a dimostrarla, in qualsiasi momento ed in qualsiasi situazione.> Un sorriso ampio, mentre noterebbe la busta che verrebbe colmata di denaro, quanto richiesto dal giovane. Si avvicinerebbe alla scrivania ed agguanterebbe, con la propria mano, la busta presente, posizionandola in una tasca interna della giacca nera che avrebbe. <E' stato realmente un piacere.> Ultimo sguardo verso la propria creatura, per poi ritornare sul Nono Hokage. <Potrà testarla quando vorrà, anche se dubito che troverà difetti.> Presunzione? Probabilmente solo un accenno di quella caratteristica. Andrebbe a piegar nuovamente il capo, in modo profondo, con il conseguente movimento delle gambe, per compiere un inchino. <La ringrazio della sua disponibilità. Per le guardie e le loro richieste, non vi sono problemi. Ho avuto una educazione che mi distanzia eccessivamente da azioni che potrebbero ritorcermi contro così facilmente.> E così facente, andrebbe a prendere qualche passo indietro. <A presto, Nono Hokage.> Si preoccuperebbe di congedarsi, voltando il busto e direzionandosi verso la porta, che verrà aperta e richiusa solamente dopo che il Genin sia fuoriuscito. Eseguirebbe una traiettoria simile a quella precedente, fin quando non raggiungere l'entrata, ove andrebbe a recuperare il proprio equipaggiamento, nella sua complessità. Il sorriso oramai sarebbe oramai scomparso, mentre la sua dipartenza da quella magione sarebbe sempre più vicina. Silente, scomparendo nell'oscurità, tra le vie cittadine del villaggio. [Chakra Off][No Equip][End]

Giocata in cui lo Yoton si recherebbe all'ufficio del Nono HoKage per consegnare l'Armatura, richiesta da quest'ultimo.

Il Genin approfitta dell'incontro per tessere una miglior visibilità, positiva.