Il corteo

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17:42 Hiashi :
  [Strada Principale] Lo shinobi indossa delle calzature in stile ninja di colore nero, un pantalone di tessuto nero più stretto di quelli che utilizza di solito ed una maglia semplice a maniche lunghe in tessuto, anche questa non aderente e di colore nero; le mani so coperte dai guantini senza dita in tessuto con le placche metalliche sul dorso. In vita si trova una cintura che sorregge un porta kunai a destra dove sono inseriti 4 kunai, due dei quali con delle carte bomba arrotolate sull'impugnatura e 4 shuriken ed a sinistra un portaoggetti con all'interno un paio di Fuda vuoti, un fumogeno ed una bomba luce ed un paio di fili di nylon, più un gruzzoletto di circa 30 monete e qualche carta bomba, un tonico coagulante ed uno per il chakra. In verde sulla fronte ha un tatuaggio, fatto da diverso tempo recante il simbolo del marchio della casata cadetta della Clan Huyga, che, seppur abolito, rappresenta per lui un modo per ricordare il padre mai conosciuto. Gli avambracci sono protetti da delle placche metalliche ed il suo coprifronte con il marchio della foglia inciso nel metallo è legato alla vita tramite una cinta apposita mettendolo in bella vista; nascosto sotto la cinta e sotto l'avambraccio sinistro si trovano un fuda con sigillato un tronchetto pronto per la tecnica della sostituzione. Nel portaoggetti anche dei fogli di carta ed una matita da usare quando si reca in accademia. Il suo volto non è più quello di un tempo, la parte destra del volto infatti è completamente priva di capelli e del sopracciglio ed è inoltre orribilmente deturpata da delle cicatrici ancora fresche da ustioni. Per una volta, dato che l'allarme è cessato, si prende il lusso di non attivare il proprio chakra dato che si trova comunque all'interno del Villaggio [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

17:49 Datsu:
  [Strade] L'allarme per il villaggio oramai è terminato, l'esame è stato superato e tutto è nella norma. Cosa dovrebbe volere di più dalla vita? Cosa c'è da pretendere se non una giornata come questa? Certo, non ci sarebbe dispiaciuto poter vedere il sole nel cielo, ma non si può avere tutto dalla vita, no? Ed ora che la vita è tornata nel villaggio eccolo lì a far sfoggio del suo coprifronte da poco acquisito, se solo ci fosse quel tipo strambo che voleva farlo fuori, se ci fosse gli sbatterebbe in faccia quel coprifronte assieme ad una bella scarica di mazzate. Ma non divaghiamo e torniamo a noi, siam qui per osservare le gesta del biondo, non per stare muti ad ascoltare storie passate. Su di uno dei bassi tetti del centro del villaggio, ecco quella testa bionda sbucare, preannunciando la presenza del genin appollaiato sul bordo dello stesso. Gambe che penzolano al di sotto mentre le chiappe sono poggiate saldamente sullo stesso. I biondi capelli tenuti in una lunga coda mentre i vispi occhi cerchiati d'oro bazzicano per quelle strade mentre è intento a fare una cosa: Mangiare. La sinistra regge quello che è un pacco di patatine mentre con rapidità la destra va ad estrarre il salato contenuto portandolo in uno scrocchio alla bocca <..mmm...> Mugugna pensieroso consumando quel suo spuntino. Indosso gli abiti del giovane varierebbero un po' rispetto al solito portando ora una giacchetta rossa che sovrasta quella che è una maglia nera, accompagnato da un paio di lunghi pantaloni dello stesso colore. Come lo Hyuga non troppo distante il coprifronte tenuto quasi come una cinta mentre legato alla coscia destra una piccola tasca simile ad un marsupio contenente shuriken, kunai ed i fuda con il tronchetto da sostituzione. Le mani sono coperte dai guanti con la placchetta di ferro <...Mm... gnam... certo che è stato facile...> Che cosa? Chi lo sa. Sappiamo solo che è perso nei suoi pensieri non notando ancora Hiash...[Equip: Guanti Ninja, Shuriken x3, Kunai, 4x Fuda con tronchetti]

Un canarino azzurro dalle nubi che ricoprono il cielo di Konohagakure, si poggia sulla spalla destra di Hiashi, cinguettando sonoramente, come se si stesse lamentando per il ritardo della primavera. Fortunato lui, vero? Non risente ne della guerra, vinta o persa, che ha portato solo morte e lagrime sulle terre ninja. [Ambient narrativo a striga unica]

18:12 Kurona:
  [Piazza | Strada Principale] Il tempo poco permissivo che oggi solca i nostri sguardi, si muove sotto una bava di vento gelida, scoprendo e ricoprendo parti di quell'azzurro sporco che di questi tempi, ci piacerebbe oltremodo vedere. Se non per godere a pieno della primavera alle porte, per ritrovare un barlume di speranza dai feriti costanti che si rivelano nei villaggi presi di mira, una maggiore preoccupazione a cui stare attenti. Kurona con il suo seguito di maiko ne solca e riempie la strada di colori e bellezza. Del resto le Geiko son la maggiore ambizione d'uno shinobi. Il portamento fiero, oltre la portata di qualsiasi samurai e damiyo. Non per elevarla ad esser più di quel che è; ma anche solo guardar quel corteo passare, ti fa desiderare che gli occhi di una di loro si posino dolcemente su di te. Qualcosa che molti osano pensare, scostandosi dal tragitto delle donne che prendon possesso della strada principale del centro, al fine di dirigersi alla Magione del Kyudaime Hokage dove dovrebbe stare di diritto la sua allieva prediletta. Nonchè unica anima che ha appreso qualcosa da Kurona, con tutta la sua dedizione a far di lei un gioiello all'occhiello di Konoha. Perchè istruire una giovane kunoichi, di un altro villaggio? Così che possano le sue parole arrivare lontano. Oltre le terre del fuoco. Il mento affilato e pallido che punta sempre d'innanzi a se, mentre Med -la iena- scorta con portamento fiero le ragazze che con silenzioso talento, attirano su di loro sguardi incuriositi ed affascinati. Eccezion fatta per Kurona, i colori e i motivi floreali ricordano che la bellezza non manca di sbocciar neanche nel più orrido dei fanghi mentre la nostra Sorella Maggiore, la Megumi no Chi, veste un kimono dall'ampio giro manica rosso, con la parte superiore -maniche comprese- in pizzo nero, che s'estende in rose spinate che contengono il Bijuu di Kusa, proprio in mezzo alle scapole. Un Haori nero opacizzato, ed un obi color borgogna che si stringe in un aggraziato fiocco sul fianco destro. Il viso placido, flemmatica, senza guardar nessuno: Non sono soldati, ma il portamento lo ricorda vagamente. Con la differenza che veder le labbra rosso denso, piegarsi in un sorriso, è un piacere etereo. Le dita affusolate e fasciate che si allungano, mentre il vento porta una delle poche ciocche nere a carezzar il volto lasciato nudo per la prima volta da quando l'ha visto tempo fa, in un breve scontro con sua figlia. Dove, diciamo, l'ha protetto.Indice e medio che ne raccolgon il canarino sulla spalla, lasciando che il corteo di venti dame prosegua verso la magione. <Dicon che gli animali leggono oltre..> Come sinfonia calda, avvolgente, la voce da dietro le spalle di Hiashi si fa strada nell'apparato uditivo, degno d'una genjuster pura. <Mi domando se sia vero, o falso.> Riferendosi al suo esser ampliamente deturpato, quindi in qualche modo--ignorato o evitato da chi gli sta attorno. Non s'avvede subito di Datsu, non conoscendolo e non attirandone propriamente l'attenzione, per ora. [CK ON][PNG MAIKO ON]

18:21 Hiashi :
  [Strada Principale] Un cinguettare, un volatile che si avvicina al ventenne. Non sembra affatto spaventato ne da lui ne tantomeno dall'aspetto del ragazzo che purtroppo o per fortuna ha tutta la parte destra della testa ustionata. Almeno gli animali non ci fanno caso a quei dettagli che per un certo periodo hhanno condizionato non poco la vita del ragazzo. Lo lascia star sulla propria spalla, dopotutto non gli da fastidio e sta semplicemente cinguettando. Poco lontano davanti a se vede la figura di Datsu, è sicuramente un genin della foglia avendo il coprifronte, ma si tratta di un volto che non ha mai visto prima per cui comincia a guardarlo con insistenza ma ogni attenzione viene catturata da un corteo che si fa strada in quel di Konohagakure <Che...> non completa la sua frase perchè viene quasi rapito da quelle essenze femminili che riempiono e spaccano. Riempiono gli occhi e le menti, i cuori di alcuni, qualcos'altro per altri. Spaccano la strada, le folle, le persone facendosi strada fino a spaccare anche i cuori sicuamente dei più facili e sentimentali uomini che le vedono. Kurona però va a raccogliergli qul canarino dalla spalla <Basta lanciare il proprio cuore avanti ed il corpo lo seguirà lasciandosi in dietro i pesi inutili> quali potrebbero essere i pensieri e le parole della gente. Dopotutto è fiero di quelle ferite perchè se le è procurate con quello che alcuni hanno definito un gesto nobile [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

18:33 Datsu:
  [Strade] Tutti quei problemi esistenziali, tutte quelle menate filosofiche che dimostrano come quelle persone siano in realtà profonde e non prive di una mente acuta, sono del dutto estranee al biondo. E perché, di grazia? Perché è un idiota. Una persona estremamente semplice e per nulla tentata da quel balzo nell'infinito che fanno coloro che gli stanno attorno. E quindi in tutto quel marasma che ha atto nel centro del villaggio lui non può fare altro che stare lì ad osservare rapito quello sfoggio di bellezza e sensualità che rapisce i più, e nel farlo non ha di certo gli occhi del filosofo che guardano oltre, no. Ha gli occhi dell'adolescente che vede tutte assieme un mucchio di belle ragazze, semplice, no? <...> un sorriso ebete su quel volto mentre ferma la destra a mezz'aria tenendo in alto quel prelibato spuntino che sta avendo, privo delle forze di fargli continuare il tragitto, cosa che accade solo nel momento in cui pare riprendere la lucidità quando il corteo pare non esser più in vista <...Eh, beh...> Un ghigno mentre la mano ormai svuotata torna in quel sacchetto. Vuoto. Quel momento di vero godimento è finito ed inoltre sullo spettacolo è calato il sipario. Ed ora? <...Mmm dove butto?> Quegli occhi che sembrano fatti di oro fuso tornano a svolazzare qua e là alla ricerca di qualcosa, un cestino, ma trovano qualcos'altro. Lo sguardo dello Hyuga. Quello sguardo puntato verso di lui. Cos'ha da guardare? E' un altro che lo vuole ammazzare? Vogliano gli dei no! Si lascia dunque scivolare da quel basso tetto atterrando in terra, muovendosi verso quel piccolo assembramento dove Hiashi pare l'ospite d'onore. In un gesto la carta vien buttata in un cestino opportunamente posizionato lì mentre continua ad avanzare andando dunque ad arrivare a qualche metro dal giovane e dalla sua compagnia <...Ehi, c'è qualche problema?> Il tono è cordiale, il sorriso è sul volto incorniciato da quei biondi capelli. Non è una sfida, è curiosità, curiosità di un ragazzo che non sa farsi i fatti suoi. [Equip: Guanti Ninja, Shuriken x3, Kunai, 4x Fuda con tronchetti]

18:44 Kurona:
  [Piazza | Strada Principale] Il becco giallo spento dell'uccelletto che canta contro le parole di Hiashi, prendendolo in simpatia probabilmente. Le dita bendate della donna che scivolano tra di loro, mantenendo un rigoroso silenzio tra il parlottare di vocioni ottusi e gravi che caratterizzano il solare villaggio della foglia. Non esattamente come il suo villaggio natale, ne tanto meno come il villaggio a cui è dedita ora per mera appartenenza. Le labbra, come un piccino cuore di porcellana, si tendono e ripiegano verso il basso, in una gentile espressione di approvazione. I capelli color della pece legati in una coda bassa ed ondulata, dove due ciocche affiancano il volto scivolando a ridosso delle spalle. Il nastro bianco che lega i capelli riman bloccato lì, senza scivolar oltre. La mano che invece s'innalza oltre il volto di Hiashi, lasciando modo al canarino di ripartire per il suo viaggio. <Belle parole, shinobi.> Scivola via dalle spalle di Hiashi, mostrandosi esattamente come un tempo. Con la Iena, ma senza lagrime nere a storpiarne e corromperne la bellezza. Proprio mentre il biondo sceglie saggiamente d'avvicinarsi a loro. Lo guarda di sbieco -a Hiashi-, accennando un malinconico sorriso ingabbiato su petali di black baccara. <Konoha dev'esser fiera di avere uomini del genere. La invidio--> Una sosta, a carattrizzarne il volto che si volge verso il biondo. <Un po'.> Semplicemente, abbassa il capo in direzion del genin, scostandosi dal fianco dello Hyuga. <Non credo--> Problemi? <Tendo a dire quello che penso con molta più facilità di quanto io abbia voglia di camminar fino alla Magione. Il giovane Hyuga-- Era la mia fonte di luce più vicina. Una scusa per lasciar andar avanH-> Blocca la frase quando Eiji, un bimbo di circa cinque anni, le si lancia contro sbilanciandone la postura, facendola cozzare contro il petto di Datsu. I capelli disordinati e gli abiti poveri d'un bambino di strada. "K-Kurona-sama!" La vocina cinguetta, tirandole a piene mani due lembi dell'haori. <E-Eiji, non vedi che sto parlando?> [CK ON]

18:55 Hiashi :
  [Strada Principale] Osserva come Datsu vada a scendere da quel tetto e quindi ad avvicinarsi, si è tornato a guardarlo e prova ancora una volta a squadrarlo da capo a piedi <Nessun problema, sei uno dei nuovi Genin usciti dall'accademia vero?! Non ti ho ancora visto in missione per cui ho pensato che ti fossi diplomato da poco tempo> insomma lui ormai ha fatto coppia in missione praticamente con tutta Konoha, ci manca probabilmente solo Kurako ma lui è un caso a parte <Kohoha è fiera di ogni suo Shinobi perchè tutti, dal primo all'ultimo, hanno dato il loro contributo ogni volta che gli è stato richiesto. Innumerevoli Shinobi del passato sono ancora oggi onorati come grandi e valenti combattenti caduti in battaglia> solleva un braccio ad indicare il volto dei monti di pietra <ed i più importanti sono stati mpressi nella pietra> Si irrigidisce immediatamente qando si sente chiamare Hyuga, i suoi occhi lo tradiscono naturalmente. Non è come gli Uchiha purtroppo. O per fortuna forse. Sta di fatto però che quella donna non sembra proprio una delle cittadine di Konoha ed il moro non sembra riconoscerla. Dopotutto l'ha vista una o due volte e mai agghindata come oggi <Questa Vostra fonte di luce può osare chiedere il Vostro nome, sempre che questa richiesta non giunga inopportuna> A propria volta dovrebbe essere difficilmente riconoscibile, il periodo dell'incontro tra Kurona ed Enma era quello in cui il ventenne andava in giro indossando la sua maschera di ferro [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

19:10 Datsu:
  [Strade] Lo sguardo osserva i due, anzi i tre, concentrandosi naturalmente in misura maggiore su Hiashi. Sono le sue le parole che al momento più gli interessano. Vuole comprenderlo, vuole capire cosa voglia quel ninja sfregiato da lui, e la risposta non tarda ad arrivare. Una risposta che racchiude anche ciò che ha spinto Datsu a scendere da quel tetto: Curiosità. Ed alle sue parole un sorriso orgoglioso, quasi superbo compare su quel volto mentre ostenta quasi quel coprifronte prima di parlare <...Cer-> O almeno tentare di farlo. In un attimo la situazione precipita e Kurona quasi si abbatte sul petto del biondo destabilizzandolo e portandolo a barcollare pericolosamente. Panico su quel volto mentre cerca di riprendere un equilibrio stravolto da quell'azione improvvisa, riuscendo all'ultimo momento a raddrizzarsi, non senza difficoltà <...Ahio!> Borbotta massaggiando lo sterno ed osservando la donna <...Un po' d'attenzione, accidenti...> Una smorfia su quel volto, senza tirar fuori altri problemi da piantagrane. Non ce n'è motivo questa volta <...Comunque si, ho passato da pochissimo l'esame...> E piano piano torna il sorriso su quel viso, mentre continua a massaggiarsi quasi meccanicamente il petto <...Comunque pensavo ti servisse qualcosa da come mi guardavi, forse me lo son immaginato! hahaha!> Una risata limpida e cristallina, prima di annunciare <...Comunque non volevo interrompervi, vi lascio soli! Magari ci si incontrerà nuovamente in giro!> E come è arrivato così se ne va. Un cenno della mano prima di riprendere il cammino, chiudendo il capitolo che segnerà solo l'inizio di una nuova storia... /exit [Equip: Guanti Ninja, Shuriken x3, Kunai, 4x Fuda con tronchetti]

19:31 Kurona:
  [Piazza | Strada Principale] Quello che si para davanti, o meglio, dietro a Kurona, è un bambinetto minuto e sporchiccio a livello di mani e ginocchia coperte da dei pantaloni di basilare importanza. Come pezzi di juta tenuti assieme da del filo per coprirlo il minimo indinspensabile dal freddo. Le manine che ne tirano la stoffa, lasciando aloni polverosi sul pregiato tessuto, continuano a immerger la faccia nell'osso sacro della donna, che allarga la dritta al fine di raggiungerne il capino, con una carezza leggera. Ne ascolta le parole -di Hiashi- tendendo un sorriso effimero, evidentemente non è necessario che dica il suo nome ora che il piccolo Eiji l'ha sventolato alle quattro foglie(?). <Non credo che sia più necessario..> Concorda con se stessa e notifica allo Hyuga, mentre la Iena -unico tratto distintivo di Kurona Kokketsu, si fa largo per ritrovarla tra la folla, snasando in modo nervoso il terreno e issando risolii isterici. Dal cozzar contro Datsu, si posa le mani sul ventre, facendole scivolare sonoramente verso il basso, come a ritrovar le pieghe esatte del kimono che la veste, liberando in fasce sovrapposte, il collo ed il decoltè in sfumature nere e roseo chiaro. Rimane in silenzio, per qualche istante, tenendo la sinistra sul ventre, e la destra ancora sul capino di Eiji che si affaccia dal fianco sbirciandone lo Hyuga curioso e infantilmente spaventato. Lascia che il biondo neo titolato si allontani, posando lentamente ambo le iridi sull'altro che ora sa il suo nome. Le labbra che favoriscono un sorriso, guardando la metà volto intatta, curiosa di ricostruirne i pezzi che in tempo facevano di lui, tutto sommato, un bell'uomo. Ne rimane in silenzio, contemplando per qualche minuto. S'abbassa di poco, prendendo in braccio il bambino intimidito e lasciandone cadere il discorso riguardante Konoha ed il suo onore con una semplice smorfia di disappunto. <Di cosa hai paura Eiji?> La domanda rivolta al bambino che le siede sul fianco, mentre Kurona, muove un passo lento ed appesantito dal bambino minuto nel braccio destro. La sinistra invece, s'allungherebbe verso il lato corroso dello shinobi, senza toccarlo, ne copre la parte mostrando prospettivamente solo quella intatta. <E' un onorevole combattente della foglia--- magari, in futuro, sarai come lui. Non sei contento?> Il bimbo che si stringe nelle spalle, affondando la tempia nel seno coperto della Geiko composta e sorridente. "E' cattivo Kurona-sama. E' come il cattivo che ha distrutto l'orfanotrofio del paese del fuoco?" [CK ON][Eiji png on]

19:38 Hiashi :
  [Strada Principale] La scena vede un marmocchio che si lancia sulla ragazza che quindi va a colpire Datsu in una specie di effetto domino <In realtà si qualcosa che mi serve c'è ma probabilemente è meglio parlarne in un momento differente> fa notare a Datsu prima di annuire in sua direzione facendogli un cenno di saluto prima di osservarlo mentre si allontana. Che la presenza di Kurona e del suo seguito lo abbia spaventato? Improbabile. Anzi forse è proprio l'effetto contrario che ha subito il biondo, mentre il ventenne genin si comporta quasi come fosse un eunuco. Tutto casa e lavoro si direbbe. O forse così vuole solo sembrare. Ci ha pensato il bambino a spifferando il nome di Kurona ai quattro venti, ma il ragazzo ha voluto chiedere comunque. Non nega, dunque è proprio lei. Quella donna che sembra avere degli stetti legami con Enma, altre di quelle persone che gli piacerebbe rivedere per avere qualche informazione in più. La mano destra del ragazzo si solleva, va a poggiarsi sulla parte destra del volto prima che il ventenne faccia un passo in dietro <mi spiace, non era mia intenzione creare disturbo ai suoi figli> la voce però non è più salda come prima, come se ad un tratto con la reazione di quel bambino, il genin sia stato ritrasportato di colpo ai primi periodi in cui girava per il villaggio sentendosi additato da tutto e tutti [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

19:52 Kurona:
  [Piazza | Strada Principale] <I miei figli?> La reazione spontanea di Kurona; quella d'allungar la mano libera a fermarne il braccio dall'indietreggiare spaventato e con il tono della voce incrinato. Lo guarda maggiormente incuriosita, beccando con la punta delle dita uno di quelle coperture metalliche, senza riuscir davvero ad afferrarlo, se non per il dislivello tra le parti della divisa che porta. Come se fosse attaccata ad un precipizio, basterebbe solo spostare il braccio per andarsene e mollarla li con il piccolo Eiji. Se per un secondo gli occhi color della brace s'aprono mostrandone l'intera bellezza, densa e priva di fondo, un attimo dopo le folte ciglia calano a nasconderli di nuovo dietro ad uno sguardo torpido e cheto. Cercherebbe di avvolgerne il braccio, non è forte a discapito dell'ultimo episodio in cui l'ha vista battere Enma, sua figlia. E' gentile. Non lo obbliga ad avvicinarsi, ne lo farebbe mai per nessun motivo al mondo. <Dovete voi, perdonarmi.> Replica di tutto punto, abbassando lo sguardo sull'avambraccio preso in ostaggio, sempre che lui l'abbia permesso, staccandosi come se si fosse accorta solo ora, d'aver osato troppo per una Geisha. La mano che si ritira in un morbido pugno, scivola sul volto di Eiji, che si rivolge di nuovo a Hiashi. <Eiji non è mio figlio. Ed io ho desiderio d'educarlo guardando oltre gli sciocchi pregiudizi.> Gli occhi che si abbassano a catturar il coprifronte rappresentante la foglia in quanto a shinobi leale e talentuoso nel bel mezzo del suo percorso; un chuunin. O forse uno special jonin. Non ha importanza per Kurona. La indica solamente, facendola guardare ad Eiji. <Lo vedi quello, piccolo Eiji?> Il coprifronte allacciato alla vita, con la piastrina metallica in bella vista si suppone. <Quello vuol dire che lo Hyuga è uno dei tuoi eroi preferiti.> Ed in un secondo, un secondo in cui il bambino realizza la posizione di Hiashi, gli occhi si spalancano d'ammirazione e gioia, come se non ne avesse mai visto uno, da così vicino. Un seme d'orgoglio per Kurona, che dimostra l'innocenza dei bambini. E' vero, hanno difficoltà a capire ciò che è giusto e sbagliato. E a capire che tutto non si cela dietro la bellezza delle persone. Lo sguardo che si posa nuovamente su Hiashi, mentre la peste bionda dagli occhi limpidi come il mare, si tende verso di lui, allungando le mani verso il petto del giovane uomo. <Volete accompagnarmi alla Magione? Konoha è così grande--finirei per perdermi.>

20:15 Hiashi :
  [Strada Principale] Il gesto che va a compiere Kurona sembra cogliere inaspettato il Genin che pare cogliere quel gesto come se la donna stia quasi per cadere in avanti per cui per questo motivo prova a porgere il braccio sinistro in avanti in modo da darle supporto e lasciandosi quindi afferrare dalla Kokketsu. Non è suo figlio, per cui ha fatto una bella gaffe ma fa finta di niente, dopotutto non è la soluzione migliore in una situazione del genere?! quando gli viene lasciato il braccio lo riporta lungo il fianco ma si mantiene leggermente girato per dare un minimo di copertura alla parte destra ustionata che gli deturpa il volto <Oh no Kurona-sama, non sono io l'eroe qui> solleva il braccio destro, che neanche quello è suo ma difficile da notare dato che è solo leggermente più chiaro rispetto al resto della carnagione ed è coperto fino al polso. Indica i cittadini di Konohagakure che lentamente stanno tornando a vivere le proprie vite dopo i disastri appena sciatisi alle spalle <sono loro i veri eroi, coloro che ogni mattina si alzano e vendono il poprio sudore, che si spezzano la schiena per la fatica ma senza mai piegarsi continuando a camminare a testa alta. Coloro che sanno che al mondo esistono poteri molto più grandi di loro ma che vivono la loro vita con gioia e passione> un piccolo istante prima di riprendere <loro sono gli eroi delle nostre vite> ritporta lo sguardo, col solo occhio sinistro, su Kurona quindi annuendo indicandole la strada da prendere <Ne sarei onorato di poterla accompagnare. Immagino abbiate appuntamento col Nono Hokage> [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

13:13 Hiashi :
  [Strada principale] Il gesto che va a compiere Kurona sembra cogliere inaspettato il Genin che pare cogliere quel gesto come se la donna stia quasi per cadere in avanti per cui per questo motivo prova a porgere il braccio sinistro in avanti in modo da darle supporto e lasciandosi quindi afferrare dalla Kokketsu. Non è suo figlio, per cui ha fatto una bella gaffe ma fa finta di niente, dopotutto non è la soluzione migliore in una situazione del genere?! quando gli viene lasciato il braccio lo riporta lungo il fianco ma si mantiene leggermente girato per dare un minimo di copertura alla parte destra ustionata che gli deturpa il volto <Oh no Kurona-sama, non sono io l'eroe qui> solleva il braccio destro, che neanche quello è suo ma difficile da notare dato che è solo leggermente più chiaro rispetto al resto della carnagione ed è coperto fino al polso. Indica i cittadini di Konohagakure che lentamente stanno tornando a vivere le proprie vite dopo i disastri appena sciatisi alle spalle <sono loro i veri eroi, coloro che ogni mattina si alzano e vendono il poprio sudore, che si spezzano la schiena per la fatica ma senza mai piegarsi continuando a camminare a testa alta. Coloro che sanno che al mondo esistono poteri molto più grandi di loro ma che vivono la loro vita con gioia e passione> un piccolo istante prima di riprendere <loro sono gli eroi delle nostre vite> ritporta lo sguardo, col solo occhio sinistro, su Kurona quindi annuendo indicandole la strada da prendere <Ne sarei onorato di poterla accompagnare. Immagino abbiate appuntamento col Nono Hokage> [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

13:39 Kurona:
  [Strada Principale] Nonostante sia afferrata in modo del tutto inaspettato dalla mano di Hiashi, cerca di trattenere reazioni del tutto fuori luogo. Diviene solo appena più rigida, issando il mento affilato e pallido, coperto dal tipico cerone ricollegabile alla sua natura da Geiko, ed al tentativo di coprir le vene rese nere dallo stesso potere Kokketsu per cui è tanto rinomata, assieme a suo padre Yukio. Ed all'anonimo Ryuuma. I polpastrelli che gli sfiorano l'avambraccio nel ritirarsi con estrema flemma, mentre il piccolo Eiji socchiude gli occhietti sotto un raggio di sole pienamente primaverile che sembra danzar sul villaggio e giocare a nascondino tra campi e pareti clorate. Lo ascolta in silenzio, com'essa è solita fare, piegando le labbra verso l'alto in un espressione serafica. I movimenti flemmatici che la portano a dirigere il busto verso la direzione da loro scelta: La magione di Hitomu. Un passo, un altro, il peso di Eiji che si corrisponde esattamente al reggersi delle spalle in una posizione dal portamento nobile, composto ed allo stesso tempo morbido. E' strano vedere una Geisha con un bambino in braccio. Tanto strano che potrebbe risultare.. sporca, impura. Ed invece, nonostante l'aspetto ed il carattere forte di questa donna, potrebbe esser più pura di quanto non sembri. Nonostante sia la Sorella Maggiore di venti uomini e donne, da lei adottati ed educati ad un lavoro ostile--ma in qualche modo sicuro. Le spie. Quando Hiashi comunica il piacere di accompagnarla, curva il capo in avanti sottolineando il piacere reciproco nel passar del tempo con uno shinobi al di fuori di Kusa, la quale è divenuta la sua gabbia dorata. Rendendola più simile ad una bestia in trappola. Il testone di Med, imponente iena dal passo lento e il collo dislivellato a differenza della cresta -la tipica gobba della Iena- va a cozzare sulla gamba di Hiashi, chiudendo la fila in una fortezza che in questa giornata, perde tempo a passeggiar. <Sai, giovane Hyuga--> Incalza il discorso dopo tanto tempo di silenzio, manciate di minuti passate a ponderar al meglio. Poche parole, come perle preziose. <Non ci vuole coraggio per passar la vita nel proprio cerchio sicuro.> Ne va contro le opinioni. Ma non impone le sue, semplicemente, si limita ad argomentare ciò che lei pensa sia più giusto. <Io ho costruito un Okiya. Ho adottato queste ragazze--> La man sinistra libera, fa cenno al corteo di bellissime giovani donne appena passate, strappate alla fame degli orfanotrofi. <Ho deciso di esser padrona di quella terra, e regalar sollievo a chi vien per sorridere e trovar ristoro.> Prende lei stessa come esempio, continuando a camminare sul lato della strada, mentre qualche carro passa con furiosa fretta, andando a rifornire qualche taverna, o qualche ramencafè. <Eppure son Kunoichi, eppure lotto per Kusagakure. Eppur rinnego il lusso d'un padre ricco. Eppur---cerco la vita, salvandone delle altre.> Le labbra che si chiudono, leggere, portando occhi di bracia, che ribollono nel buio, del sangue più denso. <Avrei potuto esser quel che avrei dovuto essere, rimanendo a gestire una Casa del Tè, vivendo di complimenti ed introiti.> . . . <Non sono eroi. Son persone che non hanno mai avuto voglia o potere di cambiar la loro vita. Aggrappandosi alla sicurezza di una rutine. Alla sicurezza di non aver responsabilità e di esser protetti.> Sfiata dai polmoni, che si sgonfiano in un abbassarsi delle spalle minute coperte da quel kimono. I capelli neri che scivolano come seta, un fruscio che ci permette di apprezzar la donna nei suoi dettagli. Il collo allungato, pallido. Le clavicole che deformano la sera rigida dell'haori. Ogni fruscio. Ogni sospiro. <Non è una vita da eroe. E' una vita da codardo. Puoi sceglier se morir proteggendo. O morir essendo protetto. Ma del resto-- mio caro-- Non possiamo esser tutti eroi. Ne tutti codardi.> Una lieve pausa, scivolando ancora su di lui con gli occhi. <Ne tutti buoni come i tortini di riso.>..<E' equità. Giustizia. Vivere così, per il proprio villagio è necessario. Senza i condatini non mangeremmo. Tanto necessario, quanto permane ad ogni modo una vita di rutine e libertà fittizie.> [CK ON][Eiji png on]

14:08 Hiashi :
  [Strada principale] Il contatto fisico tra i due dura solamente qualche istante, ma è sufficiente a scatenare un forte imbarazzo nel giovane come nella donna e sembra che entrambi si affrettino a tornare alle proprie posizioni distaccandosi quanto basta affinchè non ci siano altri eventi di questo genere. Almano per ora. L'attenzione del genin è poi richiamata in basso dalla iena che va a toccargli la gamba, si tratta di un animale che il giovane non ha mai visto prima e che quindi si perde ad osservare con curiosità del tutto malcelata e con l'insistenza di chi sembra aver notato qualcosa di completamente insolito e che non dovrebbe essere com'è. Il tutto fino a quando Kurona non rompe il muro di silenzio che si era alzato tra i due, discorso che viene ascoltato nella sua interezza mentre una espressione contrariata gli si disegna sul volto sempre più marcata parola dopo parola che viene pronunciata dalla giovane <Permettetemi di esporvi un parere discordante Kurona-sama. Come voi dite naturalmente in un villaggio non tutti possono ottemperare alle medesime funzioni o non ci sarebbe villaggio perchè tutti noi collasseremmo su noi stessi per le nostre mancanze, ma al contempo non tutti hanno le potenzialità e le possibilità di poter effettuare una scelta. Voi siete una persona di grande riguardo e rispetto per aver deciso di non adagiarvi sulle vostre comodità ed ergervi a Kunoichi, ma guardate me: ventenne che solo pochi mesi fa ha iniziato una accademia ninja il cui percorso solitamente viene intrapreso alla tenera età di sei anni. Io non ho potuto compiere una scelta, avevo delle responsabilità da ottemperare, degli obblighi da portare avanti che mi hanno costretto -con piacere sia chiaro- ad uno stile di vita in completo contrasto con la vita shinobi. Venuti meno i motivi dei miei obblighi e libero di scegliere ho intrapreso la carriera che ritenevo più opportuna, ma coloro che non possono scegliere per i più disperati motivi e che nonostante tutto, nonostante le guerre e le vittime, non perdono il sorriso e la gioia di far crescere le nuove generazioni: ecco, loro per me son i veri eroi. Ritengo che noi shinobi, nel momento stesso in cui vestiamo il nostro coprifronte mettiamo in conto la possibilità di morire in missione e per tal motivo non possiamo essere considerati eroi ma solo diligenti ai nostri doveri> [Equip: 4 Kunai di cui 2 con carte bomba, 4 shuriken, 1 bombaluce, 5 fumogeni, 2 fuda con tronchetto, 2 fuda vuoti, 1 nylon, 1 nylon conduttore, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, guanti con placche, avambracci in metallo]

14:33 Kurona:
  [Strada Principale] Lo sguardo di Kurona, che per la cronaca non si è svelata affatto imbarazzata quanto più a disagio nel farsi toccare da uno sconosciuto qualcunque, ma questo Hiashi di certo non può saperlo. Come non può sapere cosa si cela sotto la maschera di bianca bellezza intoccata. Lo lascia parlare nell'interità del suo ribatte a quel che Kurona ha detto circa qualche minuto prima. Certo, una vista drastica e cinica del mondo, ma chi è il giovane Hiashi per farla cambiare? Si può considerare davvero una persona di maggiore stampo? Una persona con in mano le redini della propria vita? Probabilmente si. Probabilmente Kurona non ha mai avuto niente da perdere a questo mondo. Suo padre l'ama comunque. Suo fratello, l'ama comunque. Qualsiasi cosa lei si sveli essere, probabilmente, riceverebbe comunque il tipo di attenzione che riceve ora. Pur essendo una stronza calcolatrice, con quel sorriso candido che attira uomini buoni come api in una tessitura di miele. I passi dettati dal ritmo dei tabi contro la strada principale, si muovono in continuo fino a svoltare nei pressi della Magione, seguendo i movimenti stessi di colui che gli sta al fianco. La mano libera si apre, ciondolando verso il basso, richiamando a se il testone di Med che si spinge ansimando in modo brusco, come se avesse foga si prenderla e toccarla. La lingua della iena che si strotola di lato, lasciando uscire risate isteriche e peculiari dell'animale. "HIHIHI!" A scemare in baritoni versi ogni volta che le fauci si chiudono a tanger tra loro. <Ah-- non ho affatto detto, non-necessari.> Ribatte infine, quando lui sottolinea l'utilità della gente comune nei villaggi. Utile? Certo. Eroi? No. Non proprio. <C'è sempre una scelta, caro. Tu stesso l'hai fatta. Poi c'è chi non ha talento. Chi suppone di non aver la possibilità. E chi ha paura.> Le labbra chiuse, mentre sosta davanti all'entrata della Magione, dandogli le spalle e spingendosi di rimpetto allo Shinobi dagli occhi vitrei. Eiji che lo guarda di sbieco, con dolcezza torpida ed assonnata, prima di tornare a infilar il capoccino sotto il mento della kunoichi. <Sono punti di vista differenti, esperienze, il semplice modo di pensare. Del certo non son qui per intaccarne il contenuto, non è nella mia natura impormi. E la loro mediocrità è utile, certo. Per esaltar la vera grandezza degli eroi. Ti prego--- non sputare su una parola tanto grande, associandola a chi non fa altro che--vivere.> Semplicemente, con dolcezza, quelle parole le vengono fuori in modo del tutto spontaneo. Fossero loro gli eroi, gli eroi sarebbero sminuiti tanto. Chi butta il sangue per cause in cui crede. La mano che si allunga verso di lui, con calma, si poserebbe a carezzarne con dolcezza la gota dell'uomo, passando il pollice appena sopra ad essa. Uno sfiorarsi di pelle morbida, dell'odor di thè che la kunoichi si porta dietro. <I cani adempiscono agli ordine. Gli shinobi, lo sposano.> Un mezzo passo verso di lui, l'avesse permesso, si isserebbe a sussurrargli all'orecchio. <Se ti senti un burattino nelle mani del villaggio, stai errando percorso.> La mano che si abbassa, docile, posandosi al centro del petto del giovane. <Se senti che quello per cui combatti, non è quello per cui desideri combattere, dovresti trovare il tuo vero obbiettivo; non c'è niente di più basso, di un uomo senza il suo onore.> Non una critica, ma un consiglio. Un dolce consiglio che esce da petali rossi che si allungano a sfiorarne la parte usionata e deturpata del volto, allontanandosi da lui e dirigendosi tra le maiko davanti alla magione, senza neanche concedergli un cenno di saluto.[CK ON]

14:44 Hiashi :
  [Strada principale] Rimane sorridente il ragazzo sebbene paia non condividere proprio il punto di vista della donna la lascia parlare ascoltandola con interesse sempre crescente come se quella sorta di dibattito stia diventando stimolante anche dal punto di vista di chi la dialettica non sa neppure cosa sia <Sono molte le scelte che siamo chiamate a fare ogni giorno, come sono molti i punti di vista che ognuno ha della realtà. Ognuno condivisibile o meno da chi ci ascolta ma chiaramente come lei non impone il suo Kurona-sama, io faccio altrettanto con il mio modo di vedere ed intendere la vita> Scuote poi il capo facendosi più serio <a questo punto posso assicurarvi che io ho sposato una causa ed ogni mio gesto, azione, parola sono finalizzate a quello che io ritengo essere il mio credo, il mio modo di vivere e concepire questo mondo nonostante la sua violenza ed a volte insensatezza> Si fa quindi di lato, sono ormai arrivati per va a porgere un gesto di saluto alla donna ed al tutto il suo seguito <La mia strada si interrompe qui, Le auguro una proficua udienza con il nostro Hokage ed una buona permanenza nel nostro villaggio. Onorato di aver fatto la sua conoscenza Kurona-sama oltre che la sua> un cenno anche al ragazzo prima di allontanarsi dando le spalle al corteo [end]

Kurona ed il suo seguito raggiungono Konohagakure attirando diversi sguardi tra cui quelli di Datsu ed Hiashi con quest'ultimo che intrattiene una discussione con la Kunohici