Una goccia d'acqua dentro un mare in tempesta

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15:21 Hana:
  [Prati] E’ quasi inevitabile, ognuno di noi – imperfetto e mortale nelle sue spoglie – riesce a stabilire un luogo come suo “preferito”. Navighiamo alla ricerca di un nostro posto in uno spazio e alla fine, senza rendercene conto, abbiamo anche l’ardire di voler decidere dove mettere le radici. Per una determinata cosa o per l’altra, abbiamo un posto “preferito” dove fare cose e per lei, anche senza essersene resa conto, la prateria della memoria è diventata un ottimo luogo dove esercitarsi. Ha messo da parte l’ultimo incontro che è arrivato con il risveglio del Byakugan ed il tentativo di stabilizzarlo, non ha cancellato la faccia di Takasugi benchè ora come ora preferisca non eccedere nei rimasugli della memoria pur paradossale che sia una cosa del genere considerando il posto in cui i suoi piedi calcano il suolo. Il manto erboso accoglie lei e la sagoma di chi la segue, quest’oggi, forse per un mero capriccio che riesce a camuffare con la voglia che ha di potersi esercitare: nell’effettivo non una voglia vera e propria quanto più una necessità finalizzata all’essere utile agli altri. Mette da parte anche i concetti che la delegano al semplice status di “oggetto”, non è il momento adatto per scegliere cosa essere né pare averne l’accenno di voglia nello stabilire. L’aria fresca filtra attraverso i canali respiratori, inebria ogni parte del corpo fino a darne nuova vitalità: quest’oggi si è portata fino al monumento per concedere come sempre un mazzolino di calle bianche al monolite di pietra, salutare eventualmente con un cenno del capo i relativi anbu ammesso e concesso sia riuscita ad adocchiarli, e poi ritornare indietro in religioso silenzio allontanandosi lì dove gli alberi della prateria a stento lasciano filtrare il sole. Sufficientemente rispettosa, ossequiosa nei suoi riti, in questa prassi meticolosa e a volte ripetitiva, quest’oggi, ha deciso di chiedere all’Hokage d’accompagnarla. Come l’abbia interpretato Hitomu, lei non può saperlo – in parte è stata lei a fare il primo passo e chiedergli di “aiutarla” benchè non sia suonata propriamente così la richiesta. Quella di scortarla o di insegnarle qualcosa è il pretesto, per lei, oltre che a non dover frequentare le classi dell’accademia poiché particolarmente restia all’apprendimento di gruppo, anche per tendergli la mano – voleva leggerla, l’ultima volta. Lei reputa che a questo punto sia indispensabile imparare a leggerla e, d’altro canto, imparare a leggere anche lui. Questa è una delle rare volte in cui pare essersi separata dal giaccone di qualche taglia più grande utilizzato come porta-oggetti al fine di vestire qualcosa di più leggero come una semplice maglia che s’adatta al corpo modellandolo, nera, coprendone il busto fino alla pancia. Un semplice pantaloncino del medesimo colore fascia le cosce lasciando da metà coscia verso il ginocchio una retina nera sulla quale è avvinghiata il porta oggetti contenente due shuriken ed un kunai, più relativi fuda e fili di nylon. Lungo il percorso della fascetta legata alla coscia, vi è agganciato il tessen. Al collo penzola il coprifronte di Konoha levigato dal tempo e dall’esperienza del Kage ed ora in suo possesso, un cimelio più che l’attestato delle sue capacità o del suo essere diventata una genin. < La ringrazio per essersi scomodato così tanto per me, significa tanto.> almeno per lei. Continua ad avere in parte una piccola difficoltà nell’eliminare qualsivoglia barriera formale con una figura tanto di spicco, parentela o meno. < Mi dispiace ammetterlo, ma ho difficoltà all’Accademia. Sono sicura di poter dare buoni risultati, ma non buoni quanto quelli che posso conseguire lontano dal trambusto di un’aula.> riconosce i suoi limiti o in parte riconosce le sue possibilità.

15:58 Hitomu:
  [Prati] Oh, la Prateria della Memoria. Un luogo dove anche il jinchuuriki del Nove Code riesce a ritrovare quella tranquillità e serenità che in altri luoghi non gli è concessa per via del suo ruolo. Non è mica stufo di eseguire le sue mansioni giornaliere, ma come ben si sa ogni essere umano ha bisogno dei suoi momenti dove può ritrovare ciò che più lo aggrada. Ed avere un momento di pace in un periodo come questo, è manna dal cielo per il biondo le cui iridi azzurre ora posano la loro attenzione sulla di lui nipote. Hana ha chiesto al jinchuuriki di poterlo seguire per apprendere ciò che normalmente potrebbe fare in Accademia. <Figurati Hana, se hai bisogno ci sono> afferma con fare semplice il ragazzo, come se per lui fosse normalità tutto ciò. In realtà ha dovuto lasciare alcune pratiche ad una sua copia, ma vuol mostrare alla ragazza che può fare affidamento su di lui ogni volta che lo vorrà. <Sappi che puoi richiedere anche lezioni private dai Sensei che ci sono.. Non sei obbligata a frequentare le lezioni di gruppo> spiega alla nipote per metterla a conoscenza delle istruzioni presenti a Konoha. <Ma se vuoi il mio aiuto non c'è nessun problema> sorride ora verso la ragazza mentre si avvicinano a degli alberi dove i pochi raggi di Sole presente quest'oggi non riescono a colpire l'erba su cui poggiano le piante dei piedi di entrambi. <Ti piace questo posto?> domanda con leggerezza alla ragazza <A me un sacco.. Riesco sempre a rilassarmi, anche se i pensieri volano sempre verso tutte queste persone che sono morte difendendo Konoha e amandola. Mi rende orgoglioso che ognuno di loro ha sempre dato tutto per il nostro Villaggio..> afferma il jinchuuriki affermando il suo pensiero verso questo luogo. <Cosa vuoi che ti insegni, quest'oggi?> chiede il ragazzo aspettando magari una richiesta particolare della ragazza. Altrimenti, penserà a qualcosa di adeguato per lei. La schiena si poggia contro il tronco di un albero per poi lasciarsi scivolare verso il basso. I glutei poggiano sull'erba umida mentre la gamba destra viene distesa lungo il terreno mentre la sinistra rimane piegata. Le iridi azzurre rimangono su quelle di Hana attendendo una sua risposta in merito a ciò che le sue labbra hanno appena proferito. [chk on]

16:19 Hana:
  [Prati] E’ stata ben consapevole di ciò che effettivamente ha chiesto ad Hitomu: forse uno spreco di tempo per lui che potrebbe star lì a provvedere al paese al posto di aiutarla, eppure sembra quasi accennare all’egoismo - lei - nel voler un rantolo del tempo del Kage per sé reputandosi parte del “villaggio”. Dall’altra parte della medaglia, invece, c’è il suo modo di saper andare d’accordo con chiunque ma rimanere sulla stessa onda di pochi: è forse la mancanza di sintonia che crea con gli altri la causa principale che la lega a cercare la compagnia di poche e specifiche persone. Si stringe nelle spalle a quella rassicurazione: gliel’aveva detto ed ha mantenuto la parola data. Per quel che concerne l’accademia, invece < Lo so. Ma non me ne voglia, ho difficoltà a fidarmi delle persone, specie quelle che non conosco.> nonostante siano professori, docenti, sensei che hanno come unico scopo quello di formare gli altri, sa perfettamente che essere in compresenza di un estraneo può spingerla semplicemente a rimanere sulle sue evitando determinati raffronti utili per poter crescere. L’aiuto altrui è qualcosa che pare vagamente desiderare, la forma preventiva per non mostrare agli altri parte della sua debolezza e allo stesso tempo un valido coltello da rigirare nella carne qualora fosse sottoposta ad eventuali fallimenti – alla fin fine si tratta pur sempre di un Hokage che s’abbassa a sprecare il suo tempo per insegnare ad un semplice Genin, e per questo deve essergli grato. < Non posso permettermi di tornare a Kusa in questi tempi, ora che posso essere un minimo utile a Konoha ed è per questo che non posso chiedere alla mia sensei di aiutarmi.> a Kurona, in quanto “suggerita” da sua madre stessa, è riuscita a fidarsi di una donna tanto rispettabile che competente. < In compenso, lei - Hokage - è una delle poche persone di cui riesco a fidarmi.> ci mancherebbe: è pur sempre il Kage del suo villaggio. Azzarda un ultimo passo verso una quercia non particolarmente lontana, lì dove Hitomu s’adagia, distanziandosi da quest’ultimo di almeno un metro e mezzo se non due. < Molto.> ma non abbastanza: sa che nonostante la sua predilezione per questo posto, non è il luogo in cui pianterebbe radici. < Ci vengo spesso. Specie quando non c’è nessuno. > sia per onorare la statua, sia per potersi esercitare. Senza remore, alla fin fine, le parte spontaneo chiedergli perché: < Posso chiederle perché lei ama questo villaggio?> una domanda tanto scontata, banale, che nel concreto può diventare anche difficile. Glissa sull’ultimo argomento. < Nh. Oggi se non erro all’accademia avrebbero spiegato qualcosa sugli elementi. Non conosco ancora il mio, possiamo iniziare con questo?>

16:47 Hitomu:
  [Prati] I suoi occhi azzurri la guardano e, come è solito lui fare, cerca di comprendere l'ideologia altri. Il carattere, l'espressioni del volto in determinate situazioni e discorsi.. Cerca di trarre qualcosa in ogni piccolo gesto. E ciò che riesce a percepire della ragazza è insicurezza nelle sua azioni, tra le altre cose. Sembra come se Hana non sapesse mai se sta facendo la cosa giusta o se ciò che fa, è sbagliato. Quell'insicurezza che dichiara anche di avere nel fidarsi di altre persone che non facciano parte della cerchia ristretta da lei scelta. Questo potrebbe rivelarsi un problema, anche durante le missioni. <La fiducia è qualcosa che va conquistata, lo ammetto.. Non è facile fidarsi di persone appena conosciute. Ma dovrai imparare concedere un piccolo pezzo di fiducia alle persone che potranno seguirti in Missione> cerca di farle capire in cosa può capitare <Potrà succedere che durante una missione, dovrai affidarti alle scelte di un tuo superiore o di alcuni tuoi compagni. E non concedendo fiducia nelle loro scelte, potresti rischiare di mettere in pericolo l'intera squadra> non vuole essere troppo duro ma se Hana si fida del jinchuuriki, dovrebbe prendere quelle parole come un consiglio da seguire soprattutto perchè il biondo ha molta esperienza in più. <Ma sei ancora giovane.. Con il tempo, capirai molte cose che in questo momento non comprendi forse> le sorride nuovamente, come se volesse farle ritrovare in quel piccolo gesto un momento di serenità. Ascolta le sue parole ed è felice che la ragazza si fidi di lui. Sia come Hokage, e spera anche come zio soprattutto. Nota ancora quella distanza che lei mantiene dal lasciarsi andare completamente. Ma non ne fa un dramma, tempo al tempo e molte cose si sistemeranno da sole. La sua domanda gli arriva diretta e un altro sorriso si disegna sul suo volto <Perchè amo il Villaggio?> che domande, potrebbe rispondere solamente come non può essere amata Konoha. Le iridi azzurre si spostano verso il cielo, come se volesse riguardare indietro nei suoi anni <Amo il Villaggio, perchè il Villaggio mi ha amato sin dal primo giorno in cui sono nato. Mi ha accolto, accudito, fatto crescere e diventare l'uomo che sono ora. Sai, quando ora passeggio tra le vie della Foglia mi soffermo sempre nel guardare le persone che parlano fuori dai locali e ridono tra loro. Si divertono, ecco. E questi piccoli gesti mi fanno capire quanto sia importante che il Villaggio abbia unito tante Casate diverse nello stesso luogo dando la possibilità di poter assistere a queste scene. E nello stesso momento, ripenso a quando ero io bambino e passeggiavo sempre tra quelle vie. Le scene che notavo erano le stesse e mi sentivo felice in un posto dove tutti sorridevano, dove tutti erano al sicuro e dovevi solo divertirti..> si ferma alcuni secondi soffermando ora gli occhi sulla ragazza <Come puoi non innamorarti del Villaggio, Hana?> glielo chiede in maniera dolce, come se nessuna altra scelta fosse possibile oltre a quella. <Il tuo elemento? Niente di più semplice, ti faccio vedere> dal porta oggetti posto sulla coscia destra tira fuori un semplice pezzetto di carta che allunga in direzione della Hyuga. <Questo è un foglietto magico che reagirà in base al tuo elemento. Richiama il chakra e infondi parte di questo nel foglietto. Rimarrai sorpresa da cosa farà quel pezzo di carta..> le accenna senza spiegarle altri particolari. Le basterà davvero poco per scoprire quale sia il suo elemento. <Ho sentito dire in giro che hai risvegliato il Byakugan, è vero?> le domanda anche sapendo la risposta. Ma vuole sentire da lei cose ha da dire al riguardo. [chk on]

17:12 Hana:
  [Prati] Forse è vero. Forse è insicura. Forse lo è perché in tutta la sua vita non è stata costretta a fare scelte di sua spontanea volontà oltre al “preferisci il dolce o il salato?” o cose di questa misura. Niente di concretamente importante è mai dovuto dipendere da lei: le sono stati dispensati ordini e precetti che lei si limita a seguire, facendo domande che talvolta rimangono inespresse. Lungi da lei essere stupida, eseguire senza effettivamente comprendere: ci sono cose che tuttavia fa pur non riuscendo a spiegarsele, perché se così non fosse avrebbe fatto il diavolo a quattro per la questione del Sennin. E invece si è fidata, di uno sguardo o di un gesto, proveniente dallo stesso Hitomu: e tanto le è bastato per avere una nuova consapevolezza, una nuova responsabilità, ed una chiave per rispondere a parte delle sue domande. E’ insita in lei la filosofia del “lasciare scorrere” – quella più profonda del tao, secondo il quale il non-agire talvolta è la cosa migliore. Lasciare che le cose “vengano da sé” e che sia la natura a regolarne il flusso è la cosa più naturale che le viene da fare. Umetta appena le labbra consapevole che quello della fiducia è un discorso ostico, intricato, difficile da poter esprimere specie per lei < Anche questo è vero.> il dover dare fiducia ad un estraneo in missione. < Ma non ho mai avuto problemi in queste cose, se mi si dà un ordine so portarlo a termine. Anche se questo implica il dovermi fidare di qualcun altro> per quanto preferisca ovviamente agire di sua sponte o semplicemente da sola. < Ma è una fiducia delegata. Se mi fido di qualcun altro è soltanto perché sto eseguendo un ordine con la consapevolezza di poter fare il bene del gruppo per amor della missione.>nulla di più, nulla di meno. < Se invece c’è qualcosa che, fuori da queste tipologie di missioni, posso fare con qualcuno di cui posso fidarmi e non per delega, preferisco così.> e non pretende che lui la capisca, allo stesso modo che ha lui di non pretendere che lei capisca adesso. Riesce a comprendere dove qualcuno possa trovare amore nelle piccole cose, nei piccoli gesti quotidiani di un paese e alla stessa maniera riesce a seguire il discorso dell’Hokage e di un amore platonico verso il proprio popolo: forse uno dei pochi re della scacchiera a capire che senza anche un solo pedone, la partita può precipitare. E’ da apprezzare in questo. < Non deve chiederlo a me.> come non innamorarsi del Villaggio < Ma ai villaggi che vogliono muoverci guerra. Chi ne è a comando dovrebbe avere il suo stesso pensiero, eppure mi sembra che non sia così.> sa d’aver messo piede in un campo di mine pronto ad esplodere, ma ormai c’è dentro < Mi perdoni se sono poco discreta, ma se e quando le acque si calmeranno, cosa intende fare?> è curiosità: mera curiosità. < Nh?> rialza lo sguardo sul foglietto che lui le porge, annuendo parzialmente a quella spiegazione. < Ho capito.> in realtà già immagina il senso di quel foglietto, avrà sbirciato qualche altra lezione per capire che a seconda di come reagisce il chakra il foglietto può spaccarsi, infradiciarsi, incenerirsi e via dicendo. Inspira, quindi, riempiendo i polmoni di ossigeno per poi congiungere entrambe le mani nel sigillo della capra. Le palpebre socchiuse per un flebile momento, il medesimo in cui l’energia spirituale vien spinta verso il basso e quella fisica vien spinta verso l’alto all’altezza del ventre iniziando a mulinare quello che sarà l’impasto del chakra che – rasente la fisionomia del tao – inizia a mescolarsi lasciando che i sue flussi si seguano, ruotino fino a diventare uno: il chakra. A questo punto, allungherà la mano per poterne prendere parte del foglietto al fine di infondere il proprio chakra in quest’ultimo esattamente come farebbe con un fuda. Nello stesso istante, tuttavia, pare addirittura sgranare gli occhi: impossibile comprendere se sia per l’effetto di ciò che ha fatto o per quello che l’Hokage ha detto.< Immaginavo lei potesse avere occhi e orecchie per tutto il villaggio, eppure mi ero premurata di essere discreta in queste cose.> non le piace parlare di sé né far parlare di sé, in bene o in male, e le risulta davvero “da brividi” vedere come un dettaglio del genere sia risaputo dall’Hokage. In parte non dovrebbe sorprendersi, governa pur sempre un Villaggio. < Sì, è vero.> non lo nasconde, né lo omette: non lo farebbe con lui, mai. < E’ ironico che le ultime persone che l’hanno circondata siano in grado di sviluppare doujutsu, non è vero?> addirittura sembra abbozzare un mezzo sorriso, di quelli ironici, di quelli che raramente si vedono sul suo volto. [ Chakra ON ]

17:47 Hitomu:
  [Prati] Ascolta le sue parole e il discorso in cui spiega che in relative situazioni, è sapiente del dover concedere un po' di fiducia nelle scelte di compagni o superiori. <Sono felice che hai capito il mio discorso. Era questo il senso che volevo farti capire e sono d'accordo con te quando dici che, se puoi scegliere, preferisci fare a modo tuo. Non c'è alcun problema in questo> le spiega semplicemente, di fatti non ci sono problemi se al di fuori di missioni ufficiali si comporta come meglio preferisce. La vita da shinobi implica che durante le missioni si mantenga un certo comportamento. Ma al di fuori di questo, ognuno ha la propria vita e può frequentare e affidarsi alle persone che si vuole. Hana, successivamente, sposta il discorso in relazione alla guerra che sta interversando in tutte le Terre ninja. <Hana, non so se lo sai.. La guerra in corso è stata dettata dalla mente di un uomo pericoloso che ha voluto dichiarare astio a tutti i Villaggi. Konoha è unita al resto dell'Alleanza nel combattere insieme questa guerra contro un solo nemico. In questi anni, tra noi Villaggi non ci sono state guerre> spiega dunque la situazione attuale sulla guerra in atto. <E comunque, ormai non manca molto alla fine.. Sono sicuro che il nostro nemico farà la sua ultima mossa decidendo di sfidare me in quanto Hokage di Konoha. E quel combattimento deciderà le sorti del Villaggio, e forse dell'intera Guerra..> l'atto finale. Sta per giungere, ne è quasi sicuro. Ryota ha provato in tutti i modi a scalfire la resistenza di Konoha e non essendoci riuscito, proverà lui stesso a vincerà questa battaglia. <E dopo quella sfida, passeremo un bel periodo in tranquillità. Ne sono certo..> le sorride giusto per non metter tensione nelle sue parole. Ovviamente non è certo al 100% che uscirà vincitore dal conflitto, la superbia non è nella sua indole. Ma non vuole far preoccupare troppo la ragazza davanti a se. Un capo deve infondere fiducia nei cuori dei suoi uomini, e questo continuerà a fare il jinchuuriki. Il pezzo di carta viene preso in mano da Hana che, rapidamente, attiva il chakra. Questo viene infuso nel foglio che inizia a reagirà nell'immediato. Il pezzo di carta viene avvolto da un alone azzurro che scompare pochi attimi dopo. Il foglio inizia a sciogliersi in gocce d'acqua che iniziano a cadere sul terreno, fino a scomparire del tutto. <Suiton, direi> afferma il ragazzo verso Hana. <Un ottimo elemento devo dire, ti sarà molto utile> avendolo tra i suoi elementi, gli consiglia di farne buon uso ovviamente. La ragazza, poi, afferma di aver risvegliato il doujutsu rimanendo sorpresa del fatto che l'Hokage lo sappia già. Eh ci credo, è l'Hokage. Ed è suo zio. Due più due? <Per quanto le persone possano essere discrete, ho troppi occhi e troppe orecchie, come dici tu, in giro per il Villaggio. Ma è normale..> afferma per farle capire che saprà ogni cosa, sempre. Ma non perchè la segue, ma perchè.. è l'Hokage cavolo. Direi che basta, no? L'ultima frase della ragazza sembra fare riferimento anche ad altri doujutser che circondando l'Hokage. Apparte il Clan Hyuga, qualche Uchiha di cui Hana, però, non è a conoscenza. E chi rimane? Ah, lui. Akendo. Le iridi azzurre si soffermano sul sorriso della ragazza. Oh! Finalmente. Inutile continuare a fare i vaghi <Di lui ti fidi?> afferma con un tono di voce calmo. Vuole capire quanto Akendo sia riuscito ad entrare in quel cuore duro e difficile da scalfire. Gli può fare solo piacere che i due abbiano stabilito un legame, se così fosse. [chk on]

22:58 Hana:
  [Prati] Le ci vuole poco per poter piegare parte del discorso iniziale e riporlo con cura non nel dimenticatoio, ma nel cassetto dei propri ricordi: non ha bisogno di aggiungere virgole o punti a quanto già detto, persino l’Hokage è riuscito a comprendere fin dove volesse andare a parare col suo modo di fare e quindi non necessita ulteriori spiegazioni circa il suo comportamento, il suo essere distaccata, la poca fiducia che elargisce agli altri specie se non li conosce: una tattica preventiva, un sistema innato, una barriera o una difesa che la porta sempre a sentire l’alito di qualcuno pressare sull’incavo del collo e a tenere scrupolosamente la situazione sotto il proprio controllo manco fosse una maniaca dell’ordine. < Ma quest’uomo dovrà pur appartenere ad un villaggio.> un modo come un altro per dirgli che, l’amore che prova lui per il suo paese dovrebbe pur provarlo quest’uomo. < Nh?> rialza lo sguardo che pare appena illuminarsi a quelle parole, lasciando strascichi incerti e dubbiosi sul suo volto < Ha intenzione di accettare, immagino> quando mai un Kage si tirerebbe indietro ad una proposta del genere? Si stringe nelle spalle < Lei parla come se già ne conoscesse l’esito, in un modo o nell’altro.> mordicchia il labbro inferiore, conscia d’aver tirato in ballo un argomento < Non mi fraintenda. Spero almeno quanto lei che finisca in questa maniera. Eppure, per ogni lato bianco c’è sempre un’eventualità nera.> non che il carisma di Hitomu non riesca ad attecchire in lei, c’è da dire che comunque un leader per esser tale deve anche saper ammaliare gli animi o saper rincuorare nello sconforto eppure… no, lei è troppo pragmatica in certi contesti. Ricade con lo sguardo sui polpastrelli che potrebbe addirittura sentire bagnati, scivolosi, un sesto senso il suo che quasi le avrebbe potuto dire che non vi era margine di dubbio – come l’acqua sa adattarsi, scivolare e vestire perfettamente ogni superficie. Allo stesso tempo, dall’acqua non ha altro che da apprenderne il moto irruento di una cascata, avendo in sé solo la corrente calma di una pozzanghera. < Mi è sempre piaciuta, l’acqua.> ammette, sicuramente non è delusa del proprio risultato. < Il suo modo di sapersi scavare la via, sempre e comunque, l’ammiro.> non sembra guardarlo, non direttamente, mentre si limita a piegare il foglietto ormai inzuppato d’acqua fino a forse farlo sgretolare. Non aggiunge altro: è l’Hokage, ha tutto il diritto di sapere. Eppure <…Nh.> incassa quel colpo, una domanda che in parte sembra addirittura infastidirla e lo si evince dalla smorfia contrita che le si stampa in faccia, maledicendo d’aver scelto quest’oggi come giorno in cui non indossare il solito giaccone capace di occultarne parte del volto. <…> lascia precipitare un pesante silenzio senza dire altro, ha un marasma di parole che le premono sulla punta della lingua l’una più irruente dell’altro, manco avesse scoperto la proprietà del suiton. Alla fine, però, riempie quegli spazi vuoti con un semplice < Perché ti fidi di lui?> sa di non aver risposto alla sua domanda e sa che non vale rispondere ad una domanda con un’altra domanda, ma è da un pezzo che le rode dentro così come le rode il fatto che l’Hokage si fidi di Akendo. Ha abbandonato qualsiasi forma di formalità e non per mancanza di rispetto quanto più perché le preme particolarmente la sicurezza dell’altro, inoltre non può fare altro che stringersi di più nelle spalle, torturare il labbro inferiore, sentirsi scomoda quando la testa le suggerisce di diffidare e per la prima volta s’accorge d’avere qualcosa che le dice l’opposto. [ Chakra ON ]

23:40 Hitomu:
 Eh sì, cara Hana. Ce l'ha un Villaggio di appartenenza quest'uomo. <Certo, è un ex shinobi della Foglia diventato traditore che ha smarrito la sua via> si limita a dirle questo al momento. Magari, Hana, ti chiederai il perchè un ninja possa tradire il suo Villaggio dopo che ti ho raccontato come sia possibile non innamorarsene. Beh.. Devi capire che, a volte, un uomo si perde lungo il suo cammino intraprendendo una strada che lo porta sempre più nell'oscurità e inizia a vedere nemici dove prima vedeva amici, a vedere il marcio dove prima vedeva solo foglie verdi e sane. Il mondo è pieno di shinobi che si perdono lungo la strada percorsa. Per questo, quando dico che voglio starti accanto, devi permettermi di farlo in modo che io possa aiutarti se, per caso, tu ti perda lungo il tragitto. Questo è il filo del discorso che dovrebbe fare il giovane alla ragazza. Ma forse è ancora giovane per poter capire certe situazioni. Arriverà il momento, magari, in cui la ragazza capirà anche queste cose. Per ora, meglio lasciarla nella sua giovinezza e tranquillità. I problemi a cui deve pensare sono altri. E se non ha problemi per la testa, meglio ancora. In seguito, la giovane genin si mostra felice per la scoperta del suo elemento apprezzando il Suiton. <Bene allora, non poteva esserci scelta migliore allora. Sappi che, migliorando le tue abilità, riuscirai a scoprire altri elementi del tuo chakra ora sopiti. Sarà solo questione di allenamento e tempo> afferma verso la ragazza per spiegargli come potrà scoprire altri elementi oltre a quello appena rivelato. Il discorso si sposta poi su Akendo. Seconda volta che il ragazzo le domande qualcosa sul Seiun e seconda volta che la ragazza cambia l'espressione del volto in un nano secondo. Sbuffa dalle narici e, al contempo, una smorfia sorridente si forma sulle sue labbra. Sembra quasi divertito nell'assistere a quella scena e vedere la nipote che sembra quasi imbarazzarsi nel solo sentire parlare del capo dell'Akatsuki. Domanda che controbatte domanda. <Mmh..> le palpebre si socchiudono leggermente mentre le iridi azzurre si posano sul volto di Hana. <Perchè mi fido?> è una domanda postagli altre volte, non è la prima. Cos'ha di così pericoloso Akendo? Perchè non ci si può fidare di lui? Magari davanti al jinchuuriki si mostra in un modo e alle sue spalle, è un assassino spietato. O forse no. Dai, è una persona come tante altre. Ha solo il Rinnegan, suvvia. <Akendo> marca per bene ogni sillaba del nome del Seiun <è mio amico. Si è instaurato un legame tra di noi.. Forte e sincero. Come potrei non fidarmi di lui, Hana?> afferma inizialmente il giovane Hokage verso la nipote, per poi continuare subito dopo <Ci siamo conosciuti tempo fa.. Quando non era ancora quel che è ora. Mi illustrò il suo piano, i suoi ideali.. E notai che le sue parole erano sincere soprattutto. Da quel giorno decidemmo di collaborare.. E ad ogni nostro incontro, le chiaccherate che facevamo erano sempre molto intense e le nostre idee molto spesso combaciavano. Ogni volta che ci incontravamo, il nostro legame si rafforzava. Non mi chiedere perchè mi fidi di lui.. Mi viene naturale fidarmi di un amico> il pensiero del jinchuuriki su Akendo. <Magari se lo chiedo a lui, ti dirà qualcosa di contorto e enigmatico.. Ma penso che il suo pensiero sia lo stesso> prende in giro il modo di parlare, ovviamente con molta ironia. Ah, ovviamente si è accorto che gli ha dato per la prima volta del tu. Ma non vuole soffermarsi su questo particolare per non farlo notare alla ragazza. Se lo ha fatto di sua spontanea volontà bene, se è stato un fatto isolato amen. Ma spera che la ragazza continui così. <La tua risposta invece, signorina?> scherza con la ragazza sorridendole e facendole notare che la domanda di prima non ha ancora trovato la sua risposta. Ma se non vuole rispondere, fa niente. Non è obbligata. <Mostrami il tuo Byakugan, dai> afferma il jinchuuriki per vedere i progressi della ragazza e, anche, cambiare il discorso se non si sentisse di rispondere. [chk on]

00:04 Hana:
  [Prati] Non ci sono parole per controbattere, eppure il silenzio peserebbe troppo ed una frase peserebbe troppo poco <Ahn.> manco tre lettere che, accostate, danno il senso di una consapevolezza e allo stesso tempo della mancanza di voglia nell’argomentare una questione tanto delicata: nell’effettivo poter spiegare per filo e per segno il tradimento di qualcuno sarebbe come darsi la “zappa sui piedi da solo” considerando che fino a poco fa avrebbero potuto costruire entrambi un castello di fantasie presso il quale soggiornale, ove il ritratto di Konoha sarebbe stato il migliore tra tutti quelli pronti ad esporre gli altri villaggi. Non ha bisogno di crescere per maturare un concetto né per comprendere la mancanza di fedeltà, il tradimento: non l’ha subito, ma una come lei che è stata plasmata su principi essenzialmente tradizionali non può rimanere impassibile di fronte ad una cosa del genere. < E’ giusto che venga punito, allora, e che paghi come meglio conviene rispettando il peso dei suoi peccati.> un modo come un altro per indorare la pillola e dire che, se deve crepare, che crepi e basta – è sempre stata di larghe vedute, ma questo comporta anche l’accettare una legge del taglione secondo la quale si dev’essere puniti in base al peccato commesso.< Come inizio può andare più che bene. Me lo farò bastare, per ora.> il suiton < è pur sempre un passo in più > ed in avanti, verso voi – verso te: non che abbia tutta questa voglia di essere detentrice di un buon potenziale, quanto più la voglia di avere i mezzi per poter compiere i suoi obiettivi. Non ha particolari ambizioni, come detto a Satoru Hyuga, né vuole scrivere la storia del villaggio o diventare qualcuno: ha obiettivi, questo sì, e la voglia di diventare qualcosa. Qualcosa di utile. Raggiunge, successivamente, argomenti di tutt’altro spessore. Non è imbarazzata, o per lo meno non solo. E’ nervosa, palpitante, l’adrenalina che le scorre in vena o l’agitazione che s’acuisce è decisamente palpabile ogni qualvolta si sfiora quel discorso manco qualcuno l’avesse trovata con le mani nel sacco per una cosa che tra l’altro non è nemmeno rea. Sembra addirittura un riflesso incondizionato, qualcosa che le dà quasi l’orticaria per l’irritazione che ne scaturisce. Tenta addirittura di evitarne lo sguardo, gonfiando con l’ossigeno le proprie guance in un ritratto fin troppo infantile. Incrocia le braccia sotto il proprio seno, tentando di non imboccare quella domanda così come il bambino che vuole scansare il cucchiaino con lo sciroppo amaro. < MPft-n-nò.> si volta dall’altra parte <n-non lo so.> socchiude le palpebre, sospirando. Non è poi in grado di mentire, se non necessario. < Non è contorto o enigmatico > non per lei < è semplicemente…> Solo. Gliel’ha già detto. < Mhn.> lo tace, è come se effettivamente potesse sentirsi in debito nel rivelare un dettaglio del genere. < Tu gliel’hai permesso, quel giorno > di portarla via < ed è per questo che mi sono “fidata”.> ma è la stessa fiducia che si darebbe a qualcuno in missione, per non complicare o pregiudicarsi l’esito del tutto. < Lui mi ha chiesto se mi sentissi al sicuro. Come potevo sentirmi al sicuro con una persona che non conosco e che per di più, non era palesemente un anbu? Gli ho detto di no. Ma è stata la mia testa a dirglielo, perché di fatto non ho mosso un muscolo ogni volta che si è vicinato o mi ha toccato.> né si è allontanata, anzi. < Le persone sole si annoiano. Ed io non capisco se stia giocando a fare il Kami o se abbia voglia di fare il morto che cammina.> come ama definirsi lui. < Perché uno come lui dovrebbe davvero interessarsi ad una shinobi attualmente priva di potenziale come me?> non lo vede plausibile. Gliel’ha chiesto e ne ha ricavato una risposta che adesso ha fatto sua, parte indispensabile del suo “privato”. < Nh?> scuote il capo disincantandosi da quel discorso. < S-sì.> il byakugan, giusto. Le mani vengono congiunte, adesso, le dita pronte a districarsi e ad incastrarsi in un nuovo sigillo: quello della tigre. Un semplice respiro finalizzato ad incanalare il proprio chakra di modo tale che usi le arterie come trasmettitori prima di arrampicarsi sul viso, zampillare su quest’ultimo raggiungendo i canali visivi. Un battito di ciglia, e le iridi dovrebbero essere intrise entrambe di chakra, lasciando posto al bianco e al candore del Byakugan che dovrebbe irrigidire parte delle venature intorno agli zigomi accentuandone il flusso e allo stesso tempo ampliandone la visione, da sfocata via via più vivida, divorando metri di distanza. [ Chakra ON 24/25] [Tenta > Byakugan I ]

00:29 Hitomu:
 Certo, magari la ragazza può già ben comprendere il perso della parola 'tradimento' ma il jinchuuriki non vuole farle pesare il discorso in un momento del genere. Hana è appena diventata genin, oggi ha scoperto il suo elemento. Tempo al tempo, tutto le si mostrerà e arriveranno i giorni in cui sarà giusto parlare di argomenti del genere. E per riprendere il discorso precedente <Si, è giusto che paghi. E non potrò tirarmi indietro. Ricopro un ruolo fondamentale a Konoha.. Come ti ho già detto, sarò sempre il primo in prima fila per poter difendere tutti voi. Se avessi paura, lascerei subito la mia carica. Ed hai ragione, ci sono sempre due eventualità.. Ma sono sicuro che, in un modo o nell'altro, Konoha uscirà vincitrice da questo scontro> è questo quello che voleva farle capire. <E poi, ci siamo appena conosciuti. Sarà un motivo in più per vincere quello scontro.. Abbiamo ancora tanto tempo da passare insieme> le sorride per infonderle ancora più fiducia. Il discorso di Akendo si sta facendo più complicato di quel che si aspettava. La ragazza ci è dentro fino al collo in questa storia nata per un desiderio di Akendo di poter parlare da sola con lei. <Quel giorno gliel'ho permesso, perchè sapevo che non ti avrebbe fatto nulla di male. Non potrebbe mai..> afferma ora verso la ragazza. I pensieri di Hana verso il Seiun sono molto confusi. Vuole fidarsi, anche se c'è qualcosa che sembra bloccarla. Il giovane capisce che la ragazza sa molto di più di quanto lui pensava fino ad ora, lo capisce nel momento in cui lei afferma di sapere che il Seiun non era un Anbu. Chissà cosa starà combinando Akendo con Hana. Quali siano le sue vere intenzioni sono celate anche alla mente dell'Hokage che dovrà informarsi se vuole sapere di più. <Guarda, Hana.. Io penso che quell'incontro ti ha fatto capire molte cose di Akendo. Perchè non lo incontri di nuovo? Sfrutta questo momento che si trova a Konoha.. Perchè potrebbe sparire per molto tempo quando andrà via> le spiega il jinchuuriki facendole capire che deve cogliere l'opportunità di averlo nei paraggi. <Perchè Akendo vede sempre del potenziale in qualcuno, e in te deve aver visto qualcosa che ha catturato la sua attenzione. Prova fare la stessa domanda a lui, vedrai cosa ti risponderà> conclude rispondendo alla domanda finale della ragazza prima che questi attivi il Byakugan, l'abilità oculare della Casata Hyuga. La giovane genin potrà ora vedere gli tsubo del jinchuuriki e dovrebbe notare qualcosa che potrebbe sorprenderla.

00:56 Hana:
  [Prati] Ci sono momenti fatti per tacere e ascoltare, altri per parlare ed opporsi. Attualmente sa bene che tutto quello che può fare è annuire. Il suo è un invito che tenta d’accogliere, quello di non guardare il bicchiere mezzo vuoto in maniera troppo drastica, benché non sia abituata ad indorare la pillola: proverà a farlo, ad essere più ottimista se è questo quello che le viene chiesto eppure… in tutto questo discorso, le vien voglia di rispondere solo a quel “Non avrebbe mai potuto”. Perché?
< Non avrebbe potuto mai?> solo perché è a conoscenza di un grado di parentela? < Così come non ci si potrebbe non innamorare del villaggio?> un esempio quasi calzane. < E poi ci sono traditori, che tradiscono il villaggio. Che del villaggio non sono innamorati, altrimenti non lo attaccherebbero..> alla stessa maniera, lui avrebbe potuto. Ed è inquietante la sensazione che si ha quando si sa che la propria vita può dipendere dal capriccio di qualcuno o dal fatto che magari, se si fosse svegliato con la luna storta, sarebbe andato tutto in un’altra maniera. Ma come detto, del Kage si fida, e allora non può far altro che ammettere parte del suo carattere fin troppo previdente e a tratti snervante < Perdonami se non riesco a fidarmi degli altri. Perdonami se non sono avvezza in queste cose. Perdonami se non riesco a costruire una relazione normale con le altre persone. Non lo faccio cattiveria, ma non riesco a fidarmi. E no, non ho paura. Non ho paura di lui > l’ha detto anche ad Akendo stesso, non ha paura di lui nonostante tutto il timore reverenziale che possa concedergli < Ho paura che possa succederti qualcosa.> ha paura di questo, null’altro. < Ma tu avrai le tue ragioni per fidarti di lui > e non l’ha nascosto nemmeno al Sennin < Io imparerò a farmi le mie.> un giorno, forse. La destrorsa s’alza, il pollice indica verso il proprio volto < I-io?> diciamo che non è proprio il tipo che va in giro a cercare gli altri <… Ci proverò.> ma Hitomu forse ha ragione: non può far altro che bene andare a cercarlo. < Anzi, qualora tu riesca a vederlo prima di me, puoi dargli una pergamena da parte mia?> nulla di che, qualcosa che vergherà una volta raggiunta la zona abitativa. < Hm.> comprime le labbra < A dire il vero, so già cosa potrebbe rispondermi.> perché l’ha già fatto, ma lucidamente non la trova una risposta ragionevole. A tutto ciò s’aggiungono i poteri del byakugan che, velocemente, divorano non più soltanto metri presso i quali guardare e individuare i dettagli ma anche la composizione vitale di ogni singolo individuo e parte del chakra di chi le sta vicino, come quello di Hitomu che – a dispetto di quello degli altri, come il proprio o quello di Takasugi – risulta essere tremendamente rosso. < Hm-?> giusto un passo all’indietro mentre le palpebre paiono sgranarsi di poco < C-che> pigola, battendo le palpebre. < Il tuo chakra è diverso > anormale. Attende una risposta, ammesso e concesso voglia fornirgliene una, iniziando a pensare d’essere circondata da persone che da un momento all’altro possano prenderla nel palmo di una mano e ridurla ad un brandello, uno straccio, un soffio di polvere in pochi secondi. [ Chakra ON 23/25] [ Byakugan I ]

02:00 Hitomu:
 Sì, il discorso di Hana è ragionevole. Ma dettato dal fatto che non conosce ancora bene Akendo. <Le persone tradiscono il Villaggio perchè perdono la loro via..> cerca di spiegare in poche parole ciò che comporta uno shinobi a tradire il Villaggio. <E Akendo non è qualcuno che si è perso al momento, anzi cammina sulla sua strada perfettamente. Credimi> afferma il ragazzo spiegando che Akendo non è il tipo che da un giorno all'altro ti mostra due personalità completamente differenti tra loro. Anzi, segue le sue idee con forza e mostra sempre la stessa faccia. Ed è convinto che abbia solo quella. Se il tempo dirà che si sta sbagliando, farà ammenda dei suoi errori. <Non devo perdonarti niente, Hana. Ognuno è fatto a modo suo.. Sei ancora giovane e puoi migliorare molti aspetti del tuo carattere. Basta solo impegnarsi un po' e volerlo. Non preoccuparti di come sei, i legami sono qualcosa di importante e fondamentali nella vita. Scegli con cura di chi fidarti, non devi per forza farlo con tutti. Ma con chi scegli tu> afferma nuovamente il ragazzo alla nipote. <Certo. Se lo vedrò, gli darò subito la tua pergamena> accetta la richiesta della genin, senza alcun problema. <Cerca di trovare le risposte che vuoi nelle sue parole. Non fermarti dietro l'apparenza delle sue frasi> le da un piccolo consiglio, anche se sa che se la caverà benissimo. Nota le vene oculari che si irrigidiscono e l'iride della ragazza che diventa perlacea. Hana guardando il jinchuuriki nota qualcosa di strano nella tipologia del suo chakra. <Diverso?> risponde l'Hokage. <Questa piccola mocciosa cosa vuole ora?> toh, chi si vede? Kurama borbotta con il suo solito tono profondo mentre apre le fauci e sbadiglia profondamente per poi tornare con il muso appoggiato sulle zampe anteriori. <Finalmente ti sei svegliato, Kurama> afferma l'Hokage in quello spazio mentale dove avrebbe accesso solo lui e il suo bijuu, infatti Hana non potrà sentire il dialogo. <Lei è mia nipote, trattala bene dai> scherza il jinchuuriki con il demone a Nove Code. Il biondo ritorna con l'attenzione su Hana <Parli di Kurama? Hai ragione, sai? Non te l'ho ancora detto> spiega il giovane per poi continuare <Sono il jinchuuriki del Kyuubi, il bijuu a Nove Code. Te lo presenterei di persona, ma si è appena svegliato.. Capisci> ridacchia verso la ragazza, magari non capirà ma il demone a Nove Code non è famoso per la sua simpatia. Ecco. <Kurama è un mio compagno fidato, posso sempre fare affidamento sul suo aiuto. E soprattutto, si impegna a proteggere Konoha. Non c'è miglior compagno di lui.. Prima o poi, lo conoscerai> sorride il ragazzo verso Hana. Forse un'altra notizia che sorprenderà la ragazza ma almeno è sicura che più di Hitomu e Akendo, nulla potrà sorprenderla d'ora in poi. Insomma, ha visto il meglio del Mondo Ninja fino ad ora. Rinnegan e Kurama. Niente male, eh? [chk on]

14:05 Hana:
  [Prati] Nella sua condizione, perseverare nei suoi tentativi di ammettere che forse le persone – per quanto non siano lunatiche e volta faccia – possono cambiare idea facilmente poiché suscettibili a dei sentimenti, non sarebbe cenno di educazione né di rispetto nei confronti sia di suo zio, sia dell’Hokage, sia di una persona che vanta sulle spalle qualche anno in più ed un grumo di esperienza decisamente più consistente. Decide ancora una volta di tacere, pensierosa, dando per buona qualsiasi idea sia lui a filtrarle mediante le sue parole e fidandosi effettivamente di una delle poche persone relegate al suo stato parentale, famiglia insomma. < Dici?> su questo però sembra essere titubante: i legami, sono qualcosa di indispensabile? < Pensi sia necessario averne? Lui pare non averne.> tuttavia è una persona sola. Ma non sembra che la cosa gli dispiaccia. < Ma forse mi sbaglio.> e questo cambia radicalmente la sua prospettiva: se Akendo fosse un po’ meno solo di quanto lei possa immaginare, allora questo la indirizzerebbe a perseguire l’unica strada di cui l’esempio vivente ne è il Kage. D’altro canto, si sarebbe sentita molto più affine al vicolo di ciottoli e ostacoli superati, in solitudine, seguendo il modello di Akendo. < Nh.> a pensarci, forse, non è nemmeno il caso di perdersi in queste proliferazioni mentali. Ristabilizza il proprio sguardo sul flusso di chakra che si scava la via nella diversità, quello del bijuu. Scuote il capo a quella richiesta di poterle presentare qualcosa che – lungi da lei – avrebbe potuto credere abitante del corpo di Hitomu < N-non c’è bisogno, fa pure come se avessi accettato > scuote entrambe le mani, socchiudendo le palpebre: a questo punto una serie di soundtrack capeggia nella sua testa da “Beautiful monster” a “monster” di Lady Agag, famosissima cantante di Ame (???). C’è da dire che, così come quel giorno le venne voglia di attorcigliare le dita intorno ai capelli del Sennin, ora come ora le verrebbe voglia di punzecchiare la pancia dell’Hokage solo per infastidire il demone ma – questa volta, diversamente da quella in presenza di Akendo – si limiterà a non agire, tenendo ben ferma la mano ed evitando di creare una situazione incresciosa solo per la sua curiosità. < Abbiamo molto tempo per parlarne > e sinceramente si sentirebbe molto più a suo agio nel chiedergli COME DIAMINE CI SIA ENTRATO UN MOSTRO NEL SUO CORPO MA VABBHE’. E’ risaputo, Hana non riesce ad eccedere nelle sensazioni, neanche quando si tratta di sapere COSA DIAMINE CI FACCIA UN MOSTRO nel suo stomaco. Ce l’ha proprio sulla punta della lingua, la domanda, cioè – forse proprio non riuscirete a comprendere la voglia che ha di sapere PERCHE’ DIAMINE UN MOSTRO dovrebbe essere l’ameba personale dell’Hokage, ma spera che – prima di impazzire, lei e non io – sia Hitomu a spiegarglielo. < E se vuoi puoi iniziare da adesso, queste cose… non si vedono tutti i giorni.> anzi, considerando che se non fosse stato per il byakugan manco se ne sarebbe accorta < Non si vedono e basta.> il lato positivo di tutta questa faccenda è che probabilmente in presenza di un altro demone, potrebbe essere tra le prime a rendersene conto. Che culo. Intanto, il chakra dovrebbe or ora defluire dalle palpebre rivelandone l’unica iride nera e lasciando al proprio posto quella bianca, quasi immutata, e allo stesso tempo le vene dovrebbero pian piano appiattirsi ritornando allo stato naturale e sotto l’epidermide. [ Chakra 22/25] [ Byakugan I]

00:46 Hitomu:
 Oh, i legami sono qualcosa di importante. Ne è sicuro. O almeno, per come affronta lui la sua vita. I legami sono quel fattore per cui riusciresti a spingerti oltre il tuo limite in certe situazioni. Lottare per loro.. Il giovane jinchuuriki si è circondato di persone al quale vuole bene e quelle stesse persone ricambiano i sentimenti. E loro sono la vera forza interiore del ragazzo. Ciò che lo spinge a non arrendersi mai in nessuna situazione. <Lui potrebbe farti sembrare questo.. Ma nessuno è solo nella propria vita. O chi rimane solo, poco tempo dopo perde la sua via..> sembra quasi il cerchio di un discorso che va a concludersi e ritornare su quei punti incentrati sul tradire e non amare il proprio villaggio. <Non sei obbligata ad averne, ma potrebbero rivelarsi importanti se scelti con cuore e sincerità. Ricorda queste mie parole, cara> le da ancora un consiglio. La ragazza, poi, rimane sbigottita dal fatto che un demone è presente nel corpo dell'Hokage. Normale questa reazione per una genin che è appena entrata nel mondo degli shinobi. Ma non vi è nulla di più normale di un jinchuuriki e del suo bijuu. <Allora, faremo così..> afferma il ragazzo per poi continuare subito dopo <Ti spiegherà tutto lui> conclude per poi chakra i polpastrelli della sua mano destra portandoli sotto la maglia di color blu. La mano ruota leggermente in senso orario <Kurama, fammi questo favore dai> esclama il jinchuuriki sempre in quello spazio mentale accessibile solo a lui e il suo bijuu. Kurama sbuffa alzandosi sulle zampe anteriori per poi annuire una volta con la testa e sbuffando dalle narici <Una cosa veloce, però> afferma leggermente infastidito. Ecco che dal corpo del ragazzo inizia ad uscire del chakra di coloro rosso che prende la forma in carne e ossa del Kyuubi, una volpe con nove code. <Occhio a dove metti le zampe, Kurama> afferma l'Hokage ricevendo pure un'occhiata dalla Volpe. Un po' di umorismo, su. Il Kyuubi libra le sue code in aria per poi adagiarsi sul terreno incrociando le zampe anteriori e poggiandovi il muso sopra. Il resto del corpo è disteso sopra la prateria, senza toccare i vari monumenti presenti. <Sei Hana, dunque> afferma con la sua voce profonda il demone. <Io sono Kurama, uno dei nove bijuu presenti sulle Terre ninja. Siamo nove fratelli creati dall'Eremita delle Sei Vie con l'obiettivo di mantenere l'equilibrio e la pace su questo mondo. Anche se, spesso, gli umani ci hanno visto solo come un'arma da usare per la guerra. Ci sono, invece, altri umani che riescono a comprendere la nostra essenza e ci trattano come loro pari> le iridi rosse del Kyuubi si poggiano per un attimo su Hitomu, e i pensieri tornano indietro anche al buon Naruto che perse la vita da giovane. Hitomu è poggiato, ora, sul pelo delle zampe anteriori del Demone rimanendo comodo a fissare Hana e il suo volto stupefatto, si suppone. <Noi bijuu abbiamo la peculiarità di essere rinchiusi dentro un corpo di un essere umano tramite dei sigilli appositi. La cosa non ci va molto a genio, ma quando troviamo una persona con gli ideali giusti non ci facciamo problemi. Io e tuo zio siamo uniti da tempo ormai, tramite un sigillo impresso tempo fa> si ferma alcuni secondi guardando con le sue grandi iridi il volto di Hana cercando di scorgere in lei qualcosa, un minimo segno di vita almeno. <Beh, come spiegazione penso possa andare bene Kurama. Sono sicuro che avremo tempo per conoscerci meglio tutti e tre> sorride il jinchuuriki sapendo che Hana, in questo momento, dovrebbe essere sconvolta pressupone. Con lo stesso procedimento precedente, Hitomu riporta Kurama all'interno del suo corpo. La figura del Kyuubi sparisce sotto forma di chakra che si direzione dentro lo stomaco del ragazzo. <Hai visto, Hana? Niente di così sorprendente alla fine, è Kurama..> afferma con molta semplicità il ragazzo. La giornata continuerà tra varie spiegazioni da parte del jinchuuriki e domande della ragazza su come sia possibile tutto ciò, fino a quando entrambi non torneranno tra le vie del Villaggio direzionandosi entrambi nei rispettivi appartamenti. END

Hana e l'Hokage si incontrano sul prato vicino ai Monumenti dedicati ai caduti di Konoha. Qui, Hana scopre il suo elemento del chakra e, grazie al suo Byakugan, scopre il potere nascosto di Hitomu che gli presenta il suo fidato amico.

Up innata per Hana, faccio io.