A tu per tu

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22:35 Seifer:
  [Centro di Konoha - Piazza] E' notte e nuvoloni cupi e grigi sovrastano i cieli sopra Konoha. Ben pochi sono i cittadini che si avventurano per le vie del villaggio e tra questi vi è l'Aishima. Con espressione torva si aggira per la grande piazza della cittadina, osservando i dintorni con fare guardingo. Nervoso, stringe i denti, digrignandoli e contraendo i muscoli della mandibola e della mascella, mentre silente avanza sotto la pioggia che scende a dirotto. I folti capelli azzurri risultano fradici quanto i suoi abiti. Qualche goccia cade da quel lungo ciuffo che porta davanti al viso e il trucco verde acqua dipinto sotto gli occhi inizia pian piano a svanire. Indossa la sua solita giacchetta bianca che gli arriva a malapena al costato. L'interno è nero e le lunghe maniche son tenute rimboccate all'altezza dei bicipiti. A coprirgli gli arti inferiori vi è l'hakama cerimoniale bianca, stretta alla vita da una cinta di stoffa celeste che, sul fianco sinistro, tiene legata la wazikashi appartenuta alla madre. Ai piedi infine calza dei tabi neri e dei zori in paglia.

22:48 Datsu:
  [Centro di Konoha - Piazza] E' notte. Legioni di nuvole punteggiano i cieli oscurando la luna ed eseguendo un certosino bombardamento a tappeto con la loro fitta pioggia. Un silenzio rotto soltanto da quello stillicidio mentre per le vie del villaggio nessuno si muove, nessuno fiata, solo il rumore della pioggia. Tra le vie qualche guardingo Jonin sorveglia la città ma quasi nessuno esce di casa, la paura impera per la guerra incombente. Ma qualcuno gira per quelle strade, se da una parte vi è l'Aishima a girare per la piazza, da una delle vie secondarie sbuca una figura a noi familiare. Non troppo alto, dai capelli biondi che sbucano da sotto ad un cappuccio che copre il capo dai lineamenti morbidi. Dei pratici abiti neri coprono quel corpo, coperti da una giacca rossa lunga e con cappuccio, tirato su sul capo a proteggere dalla pioggia, mentre alle mani un paio di guanti con una placca metallica sul dorso. In vita, sul fianco destro, è assicurato un piccolo contenitore dentro la quale son riposti un paio di shuriken ed un kunai, non si sa mai cosa potrebbe succedere in tempo di guerra per quelle vie. Gli occhi cerchiati d'oro osservano i dintorni, facendosi strada nella fitta selva di gocce che ricoprono l'aere dinnanzi a sé <...uff...> Borbotta scocciato, non si sa cosa sia la fonte di questa scocciatura ma qualcosa ci dice che è una scocciatura pressante e bagnata. Che sia la pioggia? Chi lo sa <...Quasi quasi mi mangio qualcosa...> Uno spuntino è l'ideale a quest'ora, no? Non ha ancora riconosciuto Seifer, oramai si è inoltrato nella piazza ed ha notato la figura, ma non la sua identità...

01:00 Seifer:
  [Centro Konoha] Avanza silente sotto la pioggia, adocchiando la figura incappucciata che sembra dirigersi proprio verso di lui. Gli occhi assottigliati in uno sguardo torvo fissano il biondino senza ancora riconoscerlo. Accompagnato dal rumore dei suoi passi e dal fragore dell'acqua che scende dal cielo, l'Aishima continua ad alternare le gambe, muovendosi verso di lui senza fretta. I capelli così come il suo vestiario sono fradici e a poco gli servirebbe portarsi ora sotto a qualche riparo. Giunto a qualche metro da quella figura vestita di rosso, frena la propria andatura, fermandosi per poter osservare il volto di chi ha davanti. <Oh.. ma tu guarda.> Le iridi celesti restano puntati sul volto del biondino di cui finalmente ne può riconoscere le fattezze. <Sembra proprio che io abbia trovato una pecorella smarrita.> Chiosa sfilando la mancina dalla tasca laterale dell'hakama cerimoniale, lasciando la speculare all'interno. <Pare proprio che il destino ce l'abbia con te.> Posa il palmo della sinistra sopra l'elsa della sua wazkizasci dotata di fodero, senza però estrarla.

01:11 Datsu:
  [Centro di Konoha - Piazza] La pioggia cade su quel cappuccio rosso mentre lo sguardo del ragazzo vaga attorno soffermandosi su di una figura, l'unica presente al momento nel suo campo visivo a parte quei Jonin che sorvegliano l'abitato: Seifer. La sua nemesi oramai, il suo nemico giurato. Eppure non gli ha fatto niente di male! Ne è sicuro! Sarà l'antipatia a prima vista. Un brivido freddo risale per la schiena del giovane nel momento in cui mette a fuoco la figura di quell'uomo, mentre il sangue si gela nelle vene quando riprende a parlare. Gli occhi del biondo sostano su quella figura, osservandolo ed analizzando i movimenti compiuti dallo stesso <...Oh, guarda chi si rivede...> Un sorriso beffardo su quel volto, una finta innocenza che lascia trasparire in realtà un fastidio atavico <...Ma come stai? Tutto bene?> Perché lui è davvero interessato alla vita dell'Aishima, di cui non sa neanche il nome. Le mani vengono estratte da quelle tasche andando a poggiarsi sulla cintura, sempre pronte ad ogni evenienza <...Oh, il destino ce l'ha da sempre con me, sono la vittima preferita dei suoi scherzi sappilo!> Ironico nel suo dire in risposta alla malcelata minaccia dell'altro. Ed ora cosa deve fare? Scappare? Dare corda a quel pazzoide per poi darsela a gambe in caso la situazione precipiti? Un minimo di sicurezza le guardie del villaggio gliela danno, ma se muore sul colpo che cosa possono fare? Non possono mica farlo risorgere <...Beh, che ci fai qui? Mi stai seguendo? Per caso ti è salito all'improvviso l'affetto per la mia persona?> Si, la voglia di affettarti, altroché.

01:37 Seifer:
  [Centro Konoha - Piazza] Alza un poco il capo all'insù, osservando dall'alto in basso la figura del biondino che ha davanti a sé. Resta sotto la pioggia, ben eretto con la schiena, quasi fosse una sorta di statua messa lì per abbellire la piazza. <Benissimo..> Sibila come se fosse un serpente. <..Ma non si potrebbe dire altrettanto di te.> Aggiunge con occhi spalancati e fissi sul volto del Deshi, evidenziando sul suo volto un sorriso tutt'altro che benevolo. <Una vittima.> Ripete con tono sinistro ed espressione sadica. <Si esatto. Mi hai tolto le parole di bocca.> Abbassa il mento, piegando di lato la testa senza distogliere l'attenzione dal suo interlocutore, osservandolo con una certa insistenza, come se volesse mangiarlo con gli occhi. <L'unica cosa che mi è salita è quella di voler smembrarti in tanti piccoli pezzi e colorare la piazza con il tuo sangue.> Chiosa rispondendo alle di lui domande. <Se volevo seguirti ti avrei preso alle spalle così da non darti scampo.> Stira ancor più le labbra, mostrando i denti candidi che fan bella vista sulle sue fauci. <Probabilmente ti avrei tagliato la gola. Oppure di avrei trafitto alla schiena trapassandosi da parte a parte.> Ipotizza, viaggiando con la mente. <La seconda, forse. Così avrei avuto il tempo di vedere i tuoi occhi, in preda al panico e al dolore, fissare la mia lama impegnata del tuo stesso sangue.> Una visione alquanto macabra gli balena per la mente.

01:46 Datsu:
  [Centro di Konoha - Piazza] Aridaje, eccolo di nuovo a tirar fuori quei discorsi sull'ammazzarlo, smembrarlo e via dicendo. Ma almeno questa volta è stato leggermente più creativo <...Ah, si, la solita roba insomma, vedo che la tua dipendenza ancora non sembra andarsene via...> Solleva l'indice della destra in tono accusatorio agitandolo mentre scrolla il capo <...Male male, cosa ti aveva detto il dottore?> Ed in tutto ciò sembra fare lo sbruffone, l'impavido e via dicendo ma in realtà se la sta facendo sotto come se non ci fosse un domani <..."Niente massacri, stai lontano dal sangue e bevi tanta camomilla, mi raccomando"...> Mima un tono di voce autoritario ed adulto, quello che potrebbe avere proprio un medico. Uno di quei medici bassi e tarchiati, calvi, con i baffetti e gli occhiali sulla punta del naso <...Quindi su, non deludere il dottore e lascia perdere queste cose..> Arriccia il naso e deforma il volto in una smorfia <...E' tutta salute se lasci stare, pensaci!> E' salute sua o dell'Aishima? <...Comunque su, perché non posi l'arnese e non ne approfitti per andare a mangiare una bella ciotola di ramen caldo...> Con un cenno del capo indica il chiosco del villaggio, che guerra o no è sempre aperto (Si spera) <...E ti calmi un po'? Che ne dici, ti va?> Il tono è tranquillo, conciliante, mentre compie un passo indietro per indicare il chiosco e (stranamente) prendere un po' le distanze dall'uomo <...O magari perché non vai a trovare la Yume-Sensei?> Un sorriso ironico nel dire ciò, magari è il tasto giusto per fermare quell'uomo visto gli sguardi che si lanciavano durante la lezione <...Magari sta aspettando proprio te...>

02:09 Seifer:
  [Centro Konoha - Piazza] Il biondino non sembra dar troppo peso alle parole minacciose dell'Aishima. Questo almeno è ciò che appare dalle di lui parole. <Un medico dici?> Ripete sogghignando con fare malefico, divertito dal dire del Deshi. <Non ho mai avuto bisogno di consultarne qualcuno.> Spiega senza staccargli gli occhi di dosso. <E poi l'unico modo per appagare e soddisfare le proprie voglie è quello di dar sfogo ai propri istinti.> In questo caso istinti alquanto brutali come i suoi pensieri. <E ora come ora ciò che vorrei di più al mondo e sporcarmi i vestiti e la pelle con il suo sangue e sentire le tue grida e i tuoi lamenti.> Muove qualche piccolo passo verso di lui, cercando di avvicinarsi e ridurre le distanza che vi è tra loro. <Non mi piace il ramen.> Scuote il capo con espressione sinistra. <Io mangio solo carne.> Esplica palesando nuovamente un ampio sorriso temerario che va ad occupargli gran parte del volto. <Ma se vuoi posso accompagnarti.> Estrae la mandritta dalla tasca, lasciandola a penzoloni lungo il profilo destro. <Che ne dici?> Chiede inarcando il busto verso di lui, allungando il collo così da avvicinarsi al suo viso e fissarlo dritto negli occhi. <Oh... si si.> Ripete tornando con la schiena dritta. <Giusto, la Sensei.> Mormora pensieroso. <Son sicuro che saprebbe come ripagarmi.. se le portassi la tua testa!> Ridacchia divertito, cedendogli la parola e restando in attesa di una sua reazione.

15:39 Datsu:
 <...Eh, c'è sempre la prima volta no?> Ma perché la provvidenza ce l'ha con lui? Quale divinità ha fatto arrabbiare in una vita passata? Possibile che questa vita sia una punizione per quei crimini avvenuti quando era tutt'altro? <...Tu non mi sembri una di quelle persone sciatte che evitano di pensare al proprio benessere psicofisico, quindi magari vai da un medico e digli "dottore dottore! Miii c'ho un sacco di problemi in testa"...> La voce assume un tono evidentemente finto, come se volesse imitare (in maniera volutamente fallimentare) la voce dell'Aishima <..."Voglio solo ammazzare, c'ho sempre in testa il sangue, che problema ho? C'è una cura?"...> Sempre un idiota il caro Datsu, non c'è niente da fare <...Perché io ti dico, la tua è una brutta fissazione, fa male alla salute fissarsi con qualcosa eh! Io lo dico per il tuo bene, ricordatelo sempre!> Parla e straparla per aver salva la vita, seppur in realtà al momento non ci sono troppi pericoli. Sarà pure un pazzoide quel Seifer, ma non è stupido: In una piazza all'aperto circondati da Ninja di guardia a causa della guerra non può certamente ammazzare a sangue freddo un ragazzotto, antipatico o no <...E comunque, cambiando discorso...> Nel momento in cui l'Aishima compie quei passi in avanti ecco Datsu compiere contemporaneamente dei passi indietro, per lasciare le distanze tra di loro come prima <...Nel ramen c'è anche la carne, saresti contento eh!> Non hai capito che carne vuole l'altro. E' il tipo da bistecca grondante sangue mentre è circondato da belle pollastrelle <...No, non ti preoccupare, io non ho fame...> Praticamente lo stava cacciando, "vai vai, vai a mangiare il ramen che io mi do di gran carriera" <...Nah, la sensei mi odierà pure ma non credo mi voglia morto...> Un sorrisetto imbarazzato mentre deglutisce rumorosamente quando l'immagine mentale del Seifer che presenta alla donna un piatto d'argento con la sua testa si fa vivida.

16:09 Seifer:
  [Centro Konoha - Piazza] Gli occhi azzurri restano spalancati, fissando incessantemente il volto del biondo ragazzo che ha di fronte a lui. <Oh si..> Sibila sotto alla pioggia. <..C'è sempre una prima volta per tutto. L'importante è che non sia la prima e anche l'ultima.> Risponde restando immobile sotto la pioggia. Lo ascolta in silenzio, mostrando quel sorriso grottesco stampato sul viso. Qualche goccia d'acqua cade da quel lungo ciuffo celeste che gli penzola lungo la fronte. E'completamente fradicio, dai tabi fino alla punta dei capelli ma non sembra importargliene più di tanto. <Ti ho già detto che un dottore non mi serve..> Socchiude le labbra, facendosi un poco più serio rispetto a prima. <..Però tu potresti servirmi per la mia terapia.> Ghigna con diletto. <Un incontro.> Spiega avvicinandosi maggiormente a lui. <Un duello tra me e te. Niente Sensei, ninja o altra gente in mezzo alle scatole.> Continua restando su di lui in mezzo a quella pizza ormai deserta, con solo qualche guardia a pattugliarla. <Solo io e te.> Gli sorride con fare inquietante. <Allora? Che ne dici?> Domanda restando in attesa di una risposta. <No.> Risponde secco con aria disgustata. <Non mi piace il ramen. Io voglio solo la carne.> I gusti non si discutono, tanto meno quelli dell'Aishima. <Oh..> Ridacchia divertito. <..Io fossi in te non ci metterei la mano sul fuoco. Lei ti vorrebbe morto stecchito almeno quanto me. Ma se sei così curioso di saperlo posso sempre chiederglielo.> Conclude sorridente, lasciando a lui la parola.

16:24 Datsu:
 Quello sguardo glaciale, quel sorriso inquietante, l'espressione che pare voler solo assaporare altro sangue. Ecco ciò che ha davanti Datsu, un uomo privo di scrupoli, privo di una morale ben definita. Un uomo che potrebbe toglierlo di mezzo se solo avesse questo capriccio, una personalità instabile e pericolosa <...No, macché... terapia, non sono abilitato per certe cose eh!> Cerca sempre di sviare da quelle proposte, non vorrebbe avere niente a che fare con quell'uomo. Se solo sapesse che sarà un suo futuro compagno di squadra... <...Un duello dici?> Sarebbe il momento giusto per togliere di mezzo quel tipo, affrontare le sue paure e risolvere un problema increscioso <...Eh, è un po' problematica come cosa, la guerra, le guardie, sai tutti questi problemi...> E invece lui no, temporeggia, cerca di togliersi di mezzo da questa situazione complicata. Non si sente pronto per una cosa del genere, non vuole affrontare quell'uomo in questo momento. Peggio per lui. Più aspetta peggio è <...Dai, poi vediamo appena si può fare, ora però è tardi...> Solleva entrambe le sopracciglia annuendo lentamente mentre la pioggia cade tutto intorno <...Magari poi ci si organizza dai, io ora devo rientrare...> Qualche altro passo indietro prima di <...Alla prossima, ciao!!!> Voltarsi ed iniziare a correre per quelle strade, sempre più spaventato, sempre più in ansia, fuggendo letteralmente da quella situazione. Di certo non gli ha detto di no. Non gli ha detto neanche di si. Ma una cosa è sicura: Prima o poi si scontreranno.... ||

16:47 Seifer:
  [Centro Konoha - Piazza] Assottiglia lo sguardo senza staccarlo dagli occhi e dal viso del suo interlocutore che si dimostra indeciso e contrario. <Tranquillo.> Sogghigna mostrandogli i denti. <Non c'è bisogno di alcuna abilitazione.> Scuote lentamente e lateralmente il capo facendo scivolare le dita della mancina sull'elsa dell'arma, poggiandone il palmo sopra senza afferrarla. <A quello ci potrei pensare io.> Aggiunge con tono freddo e minaccioso. Ciò che forse potrebbe appagare la sua voglia di sangue è un combattimento con quel ragazzo. Dimostrarsi superiore e più forte di lui. <Le guardie, la guerra..> Storce le labbra in una smorfia. <..Tutte scuse degne di un codardo.> Sentenzia esplicando ciò che pensa. <Non intendevo ora ma alla fine delle mie lezioni all'Accademia.> Dice facendosi decisamente più serio. <Magari dopo gli esami.> Aggiunge continuandolo a fissare senza tregua. <D'accordo moccioso. Vai pure.> Annuisce. <Aspetterò una tua conferma ma non sparire o ti verrò a cercare.> Conclude stirando la bocca in un sorriso alquanto malevolo. Un avvertimento il suo che ha il sapore di una minaccia. Lo lascia andar via, seguendo la figura ammantata di rosso correre per quella piazza e scomparire poco dopo sotto la pioggia, avvolta dall'oscurità della notte.

Nella grande piazza di Konoha Seifer e Datsu si rincontrano. Nuove minacce vengono rivolte da Seifer al biondo ragazzo che si mostra titubante nei confronti di un tra i due e che gli vien proposto dall'Aishima.