Salamndre che rotolano sulla neve

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20:38 Kimi:
  [Riva] La guerra imperversa su Oto, una guerra diversa, una nuova guerra ma alla fine la sostanza non cambia, lei si è schierata dove il pollice ha deciso, ha obbedito ai suoi ordini senza farsi alcuna domanda, i suoi passi l’han portata a proteggere nuovamente il villaggio in cui una tetra notte lei è stata concepita, un errore, uno scherzo malvagio del destino che la ha permesso di venire al mondo e fare ciò a cui è sempre stata destinata: portare dolore. E proprio come la sua vita, quella che vale la pena d’essere narrata, è iniziata al lago nero, proprio come ha commesso i primi omicidi e saggiato quel potere che scorrere nelle sue vede adesso si ritrova a fissare le rive oscure del lago nero. La neve cade impietosa colorando tutto di bianco, chissà come sarebbe vedere degli schizzi rossi lì sopra, chissà quale sentimento le provocherebbe, tante le domande che attanagliano la sua semplice e al contempo così contorta mente, un modo malato di vivere e pensare il suo. Fiocchi bianchi e sottili cadono sul cappello di paglia che le permette di proteggersi così dalle intemperie, non si nota il suo volto, nascosto in quel colletto del mantello completamente allacciato a causa del freddo, un capo di abbigliamento largo e sformato che nasconde completamente quella sua magrezza, solo le ultime falangi delle dita candida spuntano dalle maniche, degli spilli appuntiti, mani più di uno scheletro che di una normale persona. Se ne sta lì immobile, il respiro celato da quel mantello con e nuvolette rosse completamente chiuso, solo il ventre si gonfia appena quando inspira, usa il diaframma limitando al minimo i movimenti percepibili aiutando a dare quell’idea di lei di non morta, di demone, di creatura degli inferi tornata a camminare sulla terra solo per tormentarne gli abitanti. Gli occhi azzurri sono puntati sull’oscurità di quel lago. Un filo di ombretto dello stesso colore delle sue iridi sulla palpebra mobile, del mascara e infine una sola linea di matita nera a dare maggior freddezza a quello sguardo già glaciale di suo, unico altro “vanto femminile” è lo smalto nero, ben steso su tutte le unghie, i contrasto con la pelle comunque fa il resto, sempre più simile ad un fantasma, i capelli invece sono praticamente invisibili, non solo per il colore nero pece che si unisce a mantello e notte ma soprattutto perché imprigionati sotto al grosso cappello e al vestiario. Ai piedi dei calzari ninja chiusi e anch’essi neri. Mentre si erge silenziosa e inquietante come suo solito la mente corre nel suo corpo a ricercare il chakra, tenterebbe di quindi di farlo semplicemente convergere verso le ghiandole salivari, naturali sacche in cui produce quell’innata mostruosa. Qui la sua energia andrebbe ad immergersi e bagnarsi del veleno tossico di cui dovrebbe prenderne, tramite questo processo, le abilità, prima di tornare in circolo per il suo sistema, solo in questo modo il semplice contatto con la pelle della doku risulta pericolosa e potenzialmente mortale, la Mietitrice aspetta alla riva del lago nero la sua nuova vittima[chakra:on][arte del veleno liv 2]

20:45 Yasushi:
  [Lago Nero-Riva] Una notte fredda,fa da sfondo all'indomita Oto,luogo ultimamente colpito dalla Guerra,in un periodo in cui molto probabilmente non poteva farne a meno,ma ere poi questo che veramente serviva per riprendersi?Neve fredda ora scende sulla terra in una sera scura teatro di tante battaglie,i ninja sono ogni giorno sempre più corrotti e spinti o mossi da qualcuno,ma non uno,infatti Yasushi ultimamente non è stato per niente di spicco come Ninja e per aggiungerla,non era neanche presente nel momento della rivoluzione,ma del resto forse il tempo di divertirsi per il ninja è veramente giunto al termine,sarà meglio che ora si prepari,poiché è in arrivo una tempesta e probabilmente troppo piu grossa di lui.Oggi veste normale comunque,nonostante il freddo non è un tipo che lo teme molto,seppur è nella sua indole di Salamandra cercare un'po di calore,indosso il copri fronte tenuto alto che tiene fermi i capelli per non farli scendere sul viso ma sul fianco di esso,indosso una felpa pesante nera aderente e a colletto alto,sotto la giubbotto Chunin mentre sulla schiena porta sempre la sua Katana alle gambe,una tuta anch'essa pesante blu felpata che finisce stretta in degli stivali di cuoio scuro,nient'altro con se poi,non stasera.Come al solito,lui si trova al lago nero,luogo in cui gli piace andare,specialmente per riflettere,seduto su di un ramo di un'albero sulla riva del lago,una gamba distesa lungo il ramo l'altra piegata a formare un'angolo acuto verso il legno e testa china nell'oscurita,silenzio in quel' lago tranquillo e non si accorge minimamente della presenza della Chunin in riva al lago e dunque scende incurante dall'albero emettendo un rumore che lei sicuramente li poco distante da lui dovrebbe sentire non troppo forte ma evidente,tuttavia il Chunin ultimamente forse fuori allenamento ed un'po annebiato dall'alcool si dirige verso il lago nero andando poi a fermarsi davanti a esso.silente ma evidente.[Chakra On][Equip:Katana]

20:57 Kimi:
  [Riva] Un rumore alle sue spalle, un secco suono che la mette in guardia, non che smetta mai un attimo di esserlo, potrebbe trattarsi di chiunque e per quanto sia nella sua indole non rispondere a simili stimoli e anche andare in cerca di pericolo e dolore ora si vede costretta da una piccola parte ragionevole che ancora sopravvive in lei a voltarsi, quel tanto che basta per osservare quel ninja avvicinarsi alla riva. Le sue iridi chiare e senza alcun sentimento si puntano su quella figura, per quanto le viene permesso dall’oscurità cercherebbe di scrutarlo, bramosa forse, sicuramente non curiosa. Alleato o nemico? Una distinzione insolita fatta da lei ma per lunghi secondi un attacco rimane probabile, per istanti che sembrano scorrere molto lentamente le sue mani si radunano, pronta a comporre quei pochi sigilli necessari alla sua difesa e alla morte dell’avversario, qualcosa luccica, riflette una lontana fonte di luce, è lì che lo sguardo viene attirato, sul coprifronte di Oto. Non verrà attaccata a vista, dubita che qualunque Otino osi anche solo pensare di colpirla adesso che più d’ogni altro momento c’è bisogno di avere la Medusa e soprattutto l’Akatsuki come alleati, questo basta a farla sciogliere le mani che quindi tornano lungo i suoi fianchi. E’ però in quei lunghi momenti che rivela l’anello verde sul mignolo della destra, suo posto all’interno di quell’organizzazione. Volta il busto in sua direzione mentre il ragazzo si avvicina e cammina, diretto all’acqua. Per un istante solo la solita vecchia pulsione la coglie, l’omicidio, il sangue su quel bianco manto e soprattutto il veleno, un istante che la porta a far avanzare la gamba destra in sua direzione come per avvicinarsi, un istante che sfuma veloce, nella sua testa le parole di Yukio, ciò che lui le ha fatto per cacciare il demone del pagliaccio funziona ma la verità è che l’animo nero e corrotto è sempre stato il suo, le è solo servita una spintarella per avere il coraggio di diventare ciò che ha sempre creduto d’essere. Eppure si ferma, in grado ancora di controllarsi, quella poca ragione ancora in lei che le fa arrestare il movimento, placa il suo istinto da demone <Chunin> direbbe osservando solo la giacca <non dovresti stare dentro le mura> uno sguardo in direzione del villaggio, silenzio. Ha contribuito a distruggerle quelle mura, c’era quando sono cadute sotto i colpi dei ribelli <o almeno quel che ne rimane> si corregge quindi. La voce è priva di qualsivoglia inflessione, di sentimenti. Non sta né ordinando ne domandando, non è né felice ne triste sembra solo essere dannatamente stanca, una voce bassa sulla soglia dell’udibile, una voce che arriva dall’inferno[chakra:on][arte del veleno liv 2]

21:13 Yasushi:
 Tutto forse è perduto,oppure forse ancora una speranza per Oto c'è,sicuramente tuttavia non si tratta del giovane Chunin,non oggi e sicuramente non nelle condizioni in cui sta ultimamente,eppure è li non si lamenta,non uccide tanto per fare ed è difficile che infastidisca qualcuno a meno che non sia l'altro a farlo per primo,ma poi diciamo,guardatelo con i tempi che campano uno come lui non sarebbe dato per vinto neanche 1 a 1000,eppure dentro di lui qualcuno si muove e ora di smetterla,oppure è ciò che ultimamente tracanna piu di tutto,"Sake"il dubbio è forte,si ferma di fronte al lago e con una mano che si ferma davanti alla bocca trattiene le nausee ,<Basta sto schifo!>Mugugna tra se e se,cosa che probabilmente arrivera incomprensibile all'orecchio della Chunin,ma un'attimo e una voce tra la sua sbronzazzine e sbornia lo fa riprendere in un secondo,almeno più o meno ,si gira verso di lei,uno sguardo glaciale quello dei due che per un'attimo dovrebbero incrociare i loro sguardi,"Chunin?"lo chiama,si perchè nel caso che se lo fosse dimenticato tutto quello che indossa è una divisa da Ninja,poi le successive parole,osserva la ragazza la squadra dalla testa ai piedi ed una volta che ella ha finito andrebbe a rispondergli<Io?Credo di non essere il Ninja modello mi dispiace...>Un silenzio un'attimo di pausa nel suo parlare,senza distogliere i suoi occhi cremesi dal corpo di lei<Tu piuttosto chi saresti?Deduco che non sei un mio parigrado per chiamarmi come un superiore>Affermerebbe quasi sicuro,seppur un sentore dentro di lui gli dice di stare in allarme e non fidarsi,cosa che ultimamente è un'po delineata a tutte le persone visto che sta diventando piu solitario di quanto già non lo fosse,unica compagnia che gradisce?Le donne,ma tralasciando questo,non dice nient'altro alla Chunin,solo andrebbe a serrare meglio le gambe girandosi completamente verso di lei smettendola di guardarla di profilo da fighetto e successivamente andrebbe a portare indietro il piede sinistro ed in avanti il destro,mentre la mano pronta andrebbe ad appoggiarsi sul manico della sua Katana pronto per un'estrazione qual'ora fosse già arrivata la tempesta.[Chakra on][Equip:Katana]

21:24 Kimi:
  [Riva] Se fosse solo più avvezza a quel mondo che tenta in tutti i modi di allontanare potrebbe anche immaginare quella sua sbronzaggine ma niente, non ci arriva. Ascolta le sue parole, lo fissa, ne guarda i movimenti e non le sfugge il tocco della katana, dovrebbe poterlo vedere, un sorriso sghembo nasce sul suo volto, un sorriso che non ha nulla di caldo o rassicurante, tutt’altro la sua è un’espressione sinistra e malata proprio come lo è la sua mente <togli la mano mi è stato ordinato di non uccidere gli alleati> sospira appena andando però a fare un semplice passo in avanti per avvicinarlo <e poi credi che una lama potrebbe salvarti dall’inferno?> domanda ancora fissandolo <chi sono io> sospira e poi resta in silenzio. Quelle iridi color ghiaccio si fissano su di lui, non lo mollano mentre lei lascia correre il tempo, le fugge tra le dita, le accarezza i capelli ancora nascosti, il cappello di paglia che viene calato appena sullo sguardo traite la mano destra, anello che va quindi a rivelarsi per la seconda volta <sono la morte, sono un demone mandato sulla terra direttamente dagli inferi> la solita presentazione melodrammatica insomma. La manica destra cala appena mostrando quel polso ossuto e quella carnagione così pallida da sembrare quella di un cadavere <sono Medusa> e forse questo nome potrebbe suggerire qualcosa all’uomo, il soprannome con cui si è fatta conoscere, con cui ha guadagnato un po’ di fama, insomma chissà magari verrà riconosciuta come Doku proprio ora, anche perché ammettiamolo non si è mai data la briga di nascondere la sua innata, anzi <vuoi assaggiare il futuro?> domanda infine andando a fare un nuovo passo verso di lui, si avvicina per poi andare a tendere il palmo destro in sua direzione, una mano testa come per aiutare, una mano tesa in un gesto che chiunque potrebbe interpretare come amicizia e gentilezza, un gesto che effettivamente in una maniera molto contorta è proprio questo che significa, sì in un mondo in cui la sofferenza è bene, la morte è ciò a cui tutti aspirano diciamo che tendere la mano aperta senza alcun intenzione bellica oltre a quella stessa contenuta in un eventuale tocco con lei. Ma staremo a vedere, adesso la vera domanda è: l’uomo la toccherà? Stringerà quella velenosa e candida mano, quell’ammasso di ossa strette appena da della pelle, oserà avvicinarsi alla Medusa? [chakra:on][arte del veleno liv 2]

21:40 Yasushi:
 Certamente una bella ragazza non può negarlo,mano a mano che la vede meglio e ne scruta i lineamenti del suo viso di Ghiaccio nascosto dal buio e dall'ombra creata dal cappello,qualcosa sembra ghiacciare quel momento e quell'incontro ai suoi occhi,almeno per un momento dopo aver detto quelle parole,sangue freddo che viene pompato nel suo cuore,che adesso batte leggermente piu forte di prima per l'adrenalina del momento,oggi come oggi non si può mai sapere il livello di chi hai davanti,poichè è la guerra e chi ci si ritrova di fronte delle volte riserva piu di una sorpresa e la ragazza pare sapere il fatto suo,inoltre lei conosce il suo grado,il che ne traccia una linea guida di quanto forte potrebbe essere il ragazzo,alla quale va scalato il poco allenamento quotidiano ultimamente.Ma ora ascolta le parole della ragazza,la quale lo avvisa di essere alleata,tuttavia e il suo successivo fare quello ad incuriosire il Chunin,che presenta un mezzo sorriso quando ella gli mostra l'anello,cosa alquanto audace,sara ancora colpa dell'alcool in circolo,ma andrebbe dunque a togliere la mano dalla sua Katana per lasciarla scendere lungo il fianco,<Capisco...perdonami ultimamente non sono molto informato e so quanto sia male...>Andrebbe a pronunciare appena ad ella con sicurezza e quel tono di chi non ne vede poi una grande importanza in lei o in lui e la sua vita<Piacere Yasushi Doku!>Esclamerebbe poi con un mezzo sorriso prima di andare a concentrarsi per richiamare il suo Chakra,il quale andrebbe a raggiungere l'altezza della gola,dove sono nascoste le tossine del suo Clan per spremerle dunque con il suo Chakra che andrebbe ad assorbirne il veleno diventando di un colore verde scuro,se ci fosse cosi riuscito dunque andrebbe successivamente a irrogare tutti gli Tsubo del suo corpo del nuovo chakra di tipo Velenereo Tossico che dovrebbe consentirgli se lui lo vuole di trasmettere il suo veleno con il sol tocco della mano per esempio,ma ciò è irrelevante si sta solo tenendo pronto.[Chakra On][Arte del veleno Liv 2][Equip:Katana]

21:53 Kimi:
  [Riva] Le basta sentire quel nome, o meglio il nome del clan, per perdere qualsivoglia interesse, ha imparato a suo spese che il suo veleno ha effetto solo con i membri più deboli del clan e beh anche se magari non allenato ha davanti un suo parigrado, un chunin ed è questo a farle cambiare idea, sospira e va ad abbassare il braccio, lo abbandona nuovamente lungo il suo fianco <Yasushi Doku> replica come per saggiare quel nome <non posso dire che sia un piacere conoscere qualcuno della famiglia> sospira andando a voltarsi verso il lago, smettendo quindi id guardarlo e anzi piegandosi in avanti così da portare la sua mano verso la neve, non si scoglie però, non tanto perché è magica o cose simili ma solo perché il suo calore corporeo è davvero basso, quelle dita candida sono praticamente congelate avendo una pessima circolazione periferica e una assenza di massa grassa in grado di tenerla al caldo <è noioso non potervi avvelenare> sospira ancora parlando tra sé e sé <ma ora una domanda nasce spontanea> si blocca, raddrizza la schiena con la neve ancora stretta nella destra, le dita che si serrano su quel ghiaccio caduto dal cielo <sei uno dei ribelli?> non pare decisa ad attaccarlo, la ribellione, lo schieramento scelto sono cose che la toccano solo per quel che riguarda il lato economico, non c’è ideale, non c’è un vero motivo per cui ha scelto di seguire un diverso capoclan all’epoca, per cui ha deciso di far salire al potere Itawooshi, per cui ha aiutato Kunimitsu, si potrebbe anche dire che a tutti questi eventi lei non ci sia mai arrivata, insomma imprevisti causati dal suo percorso e quello di molti altri. Ma è con quei movimenti che i capelli cadono, sfuggono al controllo del mantello, andando a rivelarsi nel loro nero, dei ciuffi che ora le incorniciano delicatamente il viso, lunghi abbastanza da aumentare la magrezza del suo volto, con quegli zigomi in vista, manca carne, manca la pancetta, insomma sta ancora cercando di tornare a nutrirsi normalmente[chakra:on][arte del veleno liv 2]

22:09 Yasushi:
  [Riva] La neve che cade in quel momento,fa solo ancor di più,da sfondo freddo in un quadro già di suo partito come il ghiaccio,tuttavia il Chunin per un momento tenta di sciogliere quel ghiaccio,in buona fede ovviamente,cosa che a lui manca,però in questo momento si sta accorgendo che forse è questo il segno,la chiamata a ritornare ad essere un Ninja,altrimenti se non ora,prima o poi in questo blasfemo mondo una salamandra che sta ferma a prendere il sole viene schiacciata senza pietà,dunque molto meglio essere Agili e veloci e scappare prima che il piede oscuri la ua zona di luce,invece che spaparanzato ubriaco in attesa di essere spiaccicato.Per un momento a lui non pareva neanche scorrere tutto ciò che lo circorda,troppo perso in questo momento,ma l'attenzione,torna subito sulla ragazza quando ella replica il suo nome,aggiungendo di essere una di famiglia,il Doku che ha di fronte ha qualche dubbio,tuttavia non lo da a vedere,del resto ultimamente tutti i Doku diventano tappetini,dunque rimane con lo sguardo su di lei quando si volta e quel gesto che ella fa,in qualche modo colpisce Yasushi,ma non quanto le sue parole,se la ride appena sotto i baffi,ma in verità la pensa allo stesso modo,tuttavia lui non attaccherebbe mai la sua famiglia,a meno che non abbia nulla a che fare con la sua idea di famiglia e quindi per lui un Reitto,la giovane ancora non rietrà fra questi,tuttavia non apprezza il suo collegamento con quell'anello.Non distoglie lo sguardo,mantiene un minimo di distanza rimanendo ancora distaccato ascoltando poi la sua domanda<Ribelli?Io?Forse sono stupido....>una breve pausa di riflessione poi corregge<Anzi lo sono,ma credo di essere stato,almeno fino ad ora uno Shinobi libero...tuttavia...>Andrebbe a fermarsi lasciando la suspance e non andrebbe ad aggiungere altro osservando la ragazza con un mezzo sorriso,nessuna intenzione ostile,solo lui è cosi gli piace conoscere le persone piu a fondo di quanto gli altri pensano di mostrarsi,in qualsiasi caso,molto probabilmente quella di stasera è stata solo fortuna per il giovane Chunin il quale può dire che forse ha solo trovato compagnia e non la tempesta,che in un certo senso aspetta oramai da molto,ma forse è un ben poiché è ora che si da una svegliata<Tuttavia credo che sia arrivata l'ora di svegliarmi...oppure moriro quale l'insignificante essere che tutti siamo,tutti tranne i forti...>Aggiungerebbe solo alla fine con una nota di saggezza,inutile dire che forse è una delle poche volte che si apre cosi con qualcuno,l'ultima volta aveva fatto bere il suo sangue ad una ragazza,atto di apertura per lui che in certo senso la cambiato,insomma strano che gli prova un certo eccitamento nel bere il sangue Doku e cosi ha scoperto quanto in verita questo mondo,quello degli Shinobi sta soffrendo e lacrimando sangue per quello che in un certo senso è l'inferno ed e qui ogni Shinobi lo vive tutto il giorno,poiché lui è nulla in confronto alle forze che si scontrano,ma sta nei suoi compiti non tentennare.[Chakra On][Arte del Veleno Liv.2][Equip:katana]

22:25 Kimi:
  [Riva] I suoi occhi ghiaccio sono ancora fissi sulla neve mentre quelle parole corrono nell’aria raggiungendo il suo orecchio, le ascolta e poi le lascia disperdere nel luogo, sull’acqua e su quel manto bianco, per una volta è in presenza di un demone come lei, qualcuno davvero in grado di capire il tocco della morte, qualcuno che sa cosa vuol dire portarsi dietro quella maledizione <svegliarti?> domanda alzando adesso gli occhi andando a puntarli sull’altro, due salamandre della neve, non c’è nulla di più assurdo effettivamente <e perché mai? Vuoi tornare a camminare nella devastazione della realtà? Credi possa essere meglio dei tuoi incubi?> continua semplicemente, con lui la mietitrice svanisce, non può far pendere la bilancia del suo giudizio, non può ucciderlo né tantomeno avvelenarlo per dargli un assaggio della disperazione e del dolore che l’aspettano in quel mondo, di ciò che dovrà patire finchè lei non sarà così magnanima da far calare la falce sulla sua testa <ma se è la forza che cerchi> si limita a sospirare per poi farsi decisamente seria, la freddezza che l’abbandona lasciando in lei una fiamma di vita, una decisione solitamente nascosta, un bisogno di migliorare per poter proteggere coloro che valgono qualcosa, per poter rimuovere dai suoi occhi l’immagine dell’amato morente <è me che troverai sulla tua strada e dovrai scegliere> una nuova pausa, le dita che si aprono e si spalancano permettendole così di far cadere la neve da quella mano, si sbriciola e frana verso terra, la pallina compatta creata con la pressione ora va a disintegrarsi, il palmo e le dita rimangono appena bagnate, segno che forse anche lei è umana <mi avrai come alleata o nemica?> alleati, nemici, tutto è così relativo ma non quando si parla di potere, non quando si parla di proteggere Katsumi. Ed è con questa domanda che tace, il palmo ancora aperto verso l’alto, le ultime gocce d’acqua che cadono versano terra, non è minacciosa lei solo decisa, nulla suggerisce un attacco, il suo corpo è rilassato, per quanto delle ossa messe insieme possano risultare rilassate. Non la si può proprio definire rassicurante ma di certo ora non lo sta minacciando, il che è più che altro un miracolo conoscendola [chakra:on][arte del veleno liv 2]

22:43 Yasushi:
  [Riva] Capelli corvini quelli di lei,che si mostrano cosi come sono,tuttavia a differenza dei suoi erano nascosti,cosa che un'po sembra quasi manifestarsi in loro,lei si nasconde dietro una maschera di cera,lui si mostra per quello ch'è,ma atto raro che ultimamente era scomparso in un buio pesto di oscurità e solitudine,annegato nel Sake e nel piacere carnale,osserva lei,mentre le sue parole ormai svaniscono nell'aria mentre quelle della giovane si fanno aspettare,ma del resto era un'po che non incontrava uno come lui,uno che forse poteva capire nonostante l'anello al dito.Ascolta le parole di Kimi, senza interromperla,osservandola alzando appena il volto mostrando interesse,conosce bene la sua strada,ma purtroppo,probabilmente non è la stessa,poco rammanico ed un pizzico di amarezza alle sue ultime parole,ma non piega il viso,l'osserva ora,facendosi da inespressivo a freddo e serio anche lui,ovviamente,non gli conviene dire quello che sta per dire,ma del resto lui e Yasushi<Tu credi?Eppure e facile scegliere la parte della bilancia dove c'è più peso non trovi?>Sincero in quel dire sorride appena per meta mentre la guarda tuttavia la freddezza che torna subito sul suo volto rende quel sorriso strano e privo di quello che dovrebbe trasmette<La verità e che io non so ancora dove la mia strada mi porterà...ma la vera domanda che dovresti porti e dove la tua strada ti porterà Medusa...>Forse ora più da Doku sta parlando e da un certo senso cerca di trasmettere il messaggio di quanto lei stia continuando ad evidenziare ciò che il ragazzo potrebbe essere ciò che diventerà o sceglierà,ma la verita è che non vuole pensare alla sua scelta,ma questo sta alla ragazza leggerlo fra le righe poiché tra Doku bisognerebbe capirsi,sorride appena eccitato forse un'po dalla conversazione,poi si volta,osserva il lago Nero,la neve che cade ed il Cielo,<La verità è solo una...l'inferno lo creiamo noi...perché siamo nati in un'inferno costruito già prima e la perdita di tutto ciò che abbiamo ci ha reso Mostri tutti a prescindere che la sua pelle emetta calore o meno...questa è la verità...>Probabilmente è ancora sotto gli effetti dell'alcool,ma forse in un certo senso sente di riuscire ad avvicinarsi alla Medusa anche se in un'altro modo da quello che lei vuole,del resto adesso come adesso non è in condizione di rivelarsi a carte scoperte,poi la ragazza ha suscitato nel giovane un certo interesse,forse sarà perchè hanno lo stesso sangue o forse perchè è scemo.[Chakra On][Arte del veleno Liv.2][Equip:Katana]

22:57 Kimi:
  [Riva] Ascolta quel discorso e andando a sollevare il mento verso il cielo si limita a far cadere della neve sul suo volto, va a chiudere le sue palpebre mentre le parole dell’altro ancora una volta vengono assaporate attentamente <io so dove porta la mia strada> il potere, beh non è che sappia davvero molto ma è certo che comunque qualcosa lo sappia, come lo raggiungerà, beh forse è più facile spiegare quell’anello e quelle nuvolette sul suo mantello <e se la tua dovesse ostacolare la mia scoprirai che io più di tutti porto l’inferno. Sono stata concepita nel male ed è mio compito far sì che la sofferenza non abbandoni mai l’essere umano> ed è solo ora che torna a fissare l’uomo, abbassando dapprima il capo, puntandolo in sua direzione per poi riaprire gli occhi, quella neve che scivola appena sul suo viso sembra quasi stare a simboleggiare delle lacrime che però non sono scese dalle sue iridi, lacrime che molto difficilmente scorreranno nuovamente, nulla potrà più farla piangere, non c’è più nulla da perdere per lei, persino il suo amato, persino l’unica persona per cui ancora vive e si trattiene non potrebbe farla piangere, l’ha visto morire così tante volte ormai e manca dalle sue braccia da così tanto tempo che fin troppo spesso si trova a riflettere sulla sua reale vita, chissà se quell’Uchiha è ancora in vita, chissà se ancora ne vale la pena, domande che la tormentano e come lei insegue i deboli e gli sconfitti così loro le tendono agguanti quando il cibo è appena entrato nella sua bocca o quando finalmente è riuscita a trovare il sonno <ma per ora limitiamoci a finire velocemente i nemici di Oto> quelli sono i suoi ordini, quello è l’unico modo che ha per poter correre da Kastumi, scoprire se davvero è ancora in vita o è solo una sua fantasia. Cosa è reale e cosa non lo è? La sofferenza è l’unica cosa che identifica come reale, nei sogni non si soffre, negli incubi si soffre solo quanto si vuole, ma è nella vita di tutti i giorni che invece ci si dispera, è nella vita di tutti i giorni che lei uccide e avvelena con il solo scopo di riempire gli inferi e permettere all’uminità di non cambiare mai, d’essere ciò che è sempre stata. Con queste parole comunque si volta, dirigendosi verso Oto e le sue mura fantasma <se vorrai cercarmi io sono la Medusa> mai più pronuncerà quel suo nome, quel pronome personale, quel suono che da piccola ha identificato come suo, nel quale ha iniziato a rivedersi, mai più permetterà a chiunque di chiamarla “Kimi” <e sono ospite della magione Doku, non dovrebbe essere troppo difficile per te> con queste parole inizia a camminare. Il passo è lento e per assurdo sembra quasi che si limita a sfiorare il terreno, sfrutta la larghezza del mantello, piega le ginocchia a circa novanta gradi, sono quelle ad alzarsi, il resto del corpo è rigido così che si muovano solo le gambe, non ondeggia continua con quell’idea, cerca di convincere anche gli altri della sua natura da demone, un fantasma che sfiora quel luogo. Peccato per le orme, unica cosa in grado di tradirla[chakra:on][arte del veleno liv 2][exit]

23:13 Yasushi:
  [Riva] Questa notte a quanto pare,ha sconvolto il giovane Chunin che a quanto pare ha in mente una decisione precisa,rimettersi in piedi prima che sia troppo tardi,cosi da prepararsi e poter affrontare ciò che il destino vorrà per lui,tuttavia non può lasciare che questo lo pieghi,deve allenarsi migliorare e sopratutto partecipare attivamente per quello ch'è e non quello che vorrebbe,la mette giu dunque con parole diverse anche alla giovane Doku a lui di fronte,mentre la Neve sembra non voler accennare a smettere o diminuire,tuttavia il bianco spezza un'po la tetra oscurità che li circonda,ora fatta anche più fonda per via dell'ora che si è fatta tarda,ascolta Kimi un'incontro strano inaspettato ma che si è rivelato utile per lui,l'ascolta amarezza sulle labbra,però molto apprezzabile il suo essere dedita<Capisco...ti fa onore...>Amarezza in quelle parole ma non vuole darlo a vedere il giovane che si comporta freddo con lei,capelli leggermente bagnati dalla neve che gli scendono sulle spalle,annuisce appena con la testa al suo dire,non c'è molto da dire ma forse semmai il giovane riuscirà ad arrivare da qualche parte con i suoi scarponi o sandali ninja,potrà essere che le strade si incroceranno nuovamente,ma difficilmente credo nella stessa direzione,ascolta le di lei parole rispondendogli in secondo tempo<Capisco va bene,potremmo trovarci li la prossima volta,oppure di nuovo per caso,spero solo che ti riguarderai..>Andrebbe a concludere ignaro del suo passato e di ciò che lei ha visto del suo amore perso e del tormento provocato da questo mondo,tuttavia anche la sua strada possiede un percorso e certamente lo porterà a essere ferito,tuttavia per il Chunin è ora un nuovo momento,osserva la ragazza allontanarsi,sorride appena con una punta di amarezza,tuttavia troppo insensibile per farsene un problema cosa che non potrebbe sembrare,ma forse è un bene,sono proprio quelli come lui che alla fine combinano i danni peggiori e si immischiano in storie in cui alla fine non avrebbero mai voluto ritrovarci.[Chakra On][Arte del veleno Liv.2][Equip:Katana][Exit]

Il titolo non ha alcun senso.
Non si è ben capito se un giorno si uccideranno o meno ed è per rispondermi che dovreste leggerla ♥