Quando una missione fallisce

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14:05 Azrael:
 E' di nuovo al Quartier Generale della corporazione di cui è capo. Non torna a casa da un po' ormai. Ha deciso di portarsi qualche svago per non innervosirsi troppo, tabacco, accendini, materiale da disegno, eppure non gli sta servendo a molto. La sua vena particolarmente irascibile e rabbiosa prende sempre il sopravvento, di solito sfoga questo aspetto con le torture o comunque nei modi sopracitati, ma l'ultimo colpo è stato troppo grave. Ha fallito. Non è riuscito a portare a termine la protezione del monte. Come può proteggere il proprio villaggio se non riesce a difendere una singola montagna? E' vestito come suo solito quando lascia i panni di Azrael per vestire quelli di Yami. Una mantella nera a coprire le protezioni sottostanti quali pettorina, vambraci e schinieri, su di una maglietta a collo alto nera, ma senza maniche, un paio di morbidi pantaloni neri e dei calzati chiusi sul davanti. Il volto coperto dalla canonica maschera bianca, sorriso inciso in essa dente dopo dente, da orecchio ad orecchio questi dentini aguzzi si aprono in quell'immutabile espressione sadica. Due linee di vernice nera vanno dalla fronte agli zigomi, passando per l'alloggio degli occhi. La via per il suo ufficio è un lungo corridoio al primo piano della struttura, sorvegliato da due guardie anbu di grado più basso, con le maschere bianche decorate solo da una X nera, uno sullo zigomo sinistro, l'altro sul destro. La porta è chiusa a meno che non la aprano loro sotto ordini del Generale. [C on] [Equipaggiamento anbu]

14:20 Mekura:
 Non vede Azrael da un po', in questi giorni da quando le teste sono cadute si è occupata principalmente di Ai e delle sue mansioni di polizia: stanno facendo il possibile per non perdere i civili e per mantenere i luoghi di rifugio sicuri, ma sotto attacco la situazione è strana: i turni esistono per tutti e probabilmente un giorno di questi uscirà il protocollo per azioni di rappresaglia interna al villaggio. Anche per questo sta andando al quartiere generale con dei fascicoli, diversi fascicoli tra le mani riguardo alla situazione è evidente che il capo della polizia voglia in qualche modo organizzarsi. Indosso porterebbe la divisa da polizia pesante, quella dedita alla soppressione composta da dei pantaloni bianchi ed una maglia a maniche lunghe blu che parte dai fianchi fino al collo coprendolo quasi interamente con delle protezioni sia negli stinchi che negli avambracci. Sopra questo la divisa viene implementata da una sorta di giacco sul torace che compre anche la schiena legato da due grosse stringhe laterali in modo da proteggere dei punti vitali. Per il resto porta le solite armi con se e la solita cintura con un rotolo legato ad una delle cinghie dietro la schiena. Continua a camminare seguendo le varie proceure di controllo anbu <devo consegnare dei fascicoli da parte del capo della polizia, direttamente al comandante Yami per piacere> ormai dopo la quarta volta che lo dice la cosa sta diventando un po' noiosa e anche nella voce si sente una certa apatia.

14:34 Azrael:
 Le due guardie paiono essere state informate, paiono decisamente conoscere la ragazza, come se fossero state previamente avvisate dell'arrivo di qualcuno. Si voltano di profilo come la avvistano, quella dal lato della maniglia spalanca la porta, invitando la poliziotta ad entrare. Rivela l'interno della stanza, quattro mura verniciate di bianco, una grossa scrivania al centro, dietro cui giace una poltrona in cuoio nero girata a tre quarti, senza nessuno ad occuparla, sulla parete a destra una grossa libreria in legno massiccio contenente libri e documenti di ogni genere. Sulla scrivania, all'angolo in alto a destra, vi è una teca di vetro contenente un teschio con qualche brandello di carne marcescente ancora attaccato. Si tratta della testa di Zero, ricavata da una delle sue più cruenti ed atroci torture. Solitamente lo studio è tenuto bene in ordine, ma ora sembra esservi passato un uragano. Fogli sparsi a terra e sulla scrivania come se qualcuno ne avesse preso una grossa pila e l'avesse trascinata a terra in un impeto di furia cieca, sulla parete laterale libera vi è una grossa macchia di inchiostro nero, ai piedi della parete invece una serie di cocci di vetro che una volta erano la boccetta che conteneva quell'inchiostro. Il Generale è di spalle rispetto alla porta, rivolgendo il volto alla finestra che occupa una piccola porzione di spazio sulla parete opposta all'entrata. E' ricurvo in avanti, da' le spalle a chi entra, ha la testa incassata nel collo, le scapole spinte indietro e le braccia tese verso il davanzale della finestra, che viene stretto dalle dita dello Special. Si può sentire distintamente il respiro affannoso e a dir poco arrabbiato che si infrange contro la parete interna della maschera, interrotto solo da un forte < CHIUDETE QUELLA CAZZO DI PORTA! > successivo di qualche secondo all'entrata della Hyuga e seguito immediatamente da un sussulto delle guardie che si premurano di difendersi dietro la porta chiusa il più velocemente possibile. [Tag invariati]

14:49 Mekura:
 L'ufficio è un disastro, Azrael si è dato molto da fare a sfogarsi con la sua rabbia e la sua frustrazione su oggetti inanimati...e al momento il suo ufficio è la perfetta trasposizione di quello che sente in questo momento...probabilmente neppure lei può fare molto ora come ora ma almeno lei sa cosa sta passando. Quando sente il sussulto da parte degli Anbu non dice nulla, li guarda uno ad uno comprendendoli mentre fa un lungo passo in avanti per permettere alla parta di chiudersi <cerco di metterci poco, non vi preoccupate> lo dice sopratutto a loro azzardando un mezzo sorriso di circostanza. Detto ciò si para di fronte alla scrivania lanciando di nuovo una occhiata alla teca con il teschio e la carne marcescente. Trattine una espressione contrita, disgustata dalla vista del teschio per poi concentrarsi su Azrael e, se fossero da soli, Appoggerebbe delicatamente i moduli sul bancone <sono i moduli da parte del capo della polizia, resoconti e informazioni che vuole condividere con gli anbu per collaborare al meglio sul fronte, molti civili sono in zone sicure ma siamo preoccupati a mantenere l'ordine all'interno e per quanto tempo ci dovranno rimanere..ci sarebbe anche altro ma è tutto nelle pratiche, così può leggero comodamente generale> sospira guardandosi intorno e piegandosi in ginocchio per afferrare dei fogli a terra senza aggiungere nulla cercando di non leggerli ma solo di raccoglierli e di impilarli insieme. <...posso parlare con Azrael ora?> chiede rivolgendosi alla figura con la maschera cercando di tenere il tono della voce basso, non ha idea se qualcuno stia ascoltando o meno e questa informazione non dovrebbe neppure conoscerla [ch on][equip polizia]

15:08 Azrael:
 Le guardie non fiatano, eseguono e basta come bravi soldatini, per quanto sia brutto da pensare, rispettano il loro comandante come uomo e come shinobi, ma ne temono il temperamento come ormai fa chiunque sa delle sue tendenze leggermente sadiche. Se consideriamo leggermente come un eufemismo. Si volta, raddrizza la schiena nel vedere la figura della poliziotta. Anche lei è un suo personale fallimento, vorrebbe solo proteggerla, ha cercato di condividere con lei un qualcosa di cui non reputa degno nessuno ormai, eppure lei pare accettare solo in minima parte tutto questo. Tuttavia si è ripromesso una cosa, che ha promesso anche a lei, per cui continua imperterrito a proteggerla in tutti i modi che può e pian piano gliene sta rivelando alcuni, come le cure in ospedale, di cui sono stati incaricati i migliori primari, se riguardano la Hyuga. Non fiata, le iridi nero pece che si intravedono attraverso la maschera seguono i movimento della ragazza mentre raccoglie i fogli che non contengono informazioni, ma disegni. Disegni a ripetizione del monte, prima integro, poi distrutto, ritratti di Khalux Nara, dello stesso Shikamaru, insomma un po' di cose personali, ma che viste da fuori potrebbero solo sembrare l'estro artistico di un uomo arrabbiato per la perdita di una parte del proprio villaggio. Come detto prima non parla, non ne ha il coraggio quasi, forse per timore di dire qualcosa di sbagliato. I polmoni si gonfiano di respiri trattenuti, nel vano tentativo di placare la rabbia. Ma come la Hyuga gli pone quell'ultima domanda, a mezza voce, chiamandolo per nome, sembra che un soffio di vento gli abbia temporaneamente rischiarato la mente annebbiata da sentimenti troppo dominanti. La mancina si alza, chiudendo le dita attorno la parte inferiore della maschera, quella che copre il mento, vanno sotto, sfiorando l'accenno di barba sottostante, poi la sfila dal basso verso l'alto, rivelando il solito volto del Nara che la ragazza dovrebbe ormai conoscere benissimo. Perfettamente pulito e curato, ma gli occhi leggermente incavati e rossi, come di chi ha pianto talmente tanto da non avere più liquidi da liberare dagli occhi. Ripone con cura la maschera sulla scrivania, prima di prendere parola, il tono è basso, quasi mormorato, ha urlato talmente tanto in questi giorni che le corde vocali gli bruciano parola dopo parola < Sono qui. > annuncia, sforzandosi di abbozzare un sorriso che non gli riesce benissimo, ma che almeno muta la sua espressione < Scusami il disordine... > china il capo, fermandosi tra una frase e l'altra < Siediti pure sulla mia poltrona, non ho altre sedie. > prova una profonda vergogna a farsi vedere così, in quello stato e permettendo a qualcuno di guardarlo negli occhi, anche se quel qualcuno non è una persona qualunque, ma una delle quali si fida di più. [Tag invariati]

15:26 Mekura:
 Si solleva appoggiano i fogli raccolti sul tavolo mentre questo si toglie la maschera e le sorride con quel modo. <non ti devi scusare, so che non è un bel momento> gli dispiace per le teste..la testa di suo padre è esplosa con nulla, qualche bomba carta e puff...addio. E si vede che ha pianto, ha pianto molto. Si mette a sedere incrociando le gambe sospirando mentre pensa a cosa fare per rimetterlo a posto. Parlare di quello che è successo ai monti non è saggio sarebbe quanto più deleterio per chiunque, lo rimanderà a tempo debito <ah già> da una delle tasche estrarrebbe una lettera con un sacco di roba sopra, in particolare qualsiasi cosa possa dare un poco di spessore al tatto <Ai si sta esercitando a fare delle lettere, bhe ovviamente il testo l'ho scritto io, ma tutto il resto è suo...gli piace molto la cera lacca e gli stampini, mi ha chiesto di consegnartela, dato che non ha avuto più modo di stare con te da quando l'abbiamo portata a casa> la guerra è arrivata subito dopo. SI solleva in piedi cerando di annullare le distanze e per allungare il braccio con la lettera <la guerra ci è arrivata appresso all'ultimo...siamo stati fortunati a prendere Ai prima che ci lasciassero fuori dal villaggio, grazie...a proposito: non ci sarei neppure lontanamente riuscita se non fosse stato per te, sei stato praticamente l'unico che mi è stato vicino fin all'ultimo> si mette a sorridere <...questo per me è un debito di vita con te..uno da aggiungere alla lista> si sposta una ciocca dalla fronte. [tag invariati]

15:52 Azrael:
 La ascolta, piano piano rialza la testa, la vergogna si sfalda mano mano che la Hyuga parla, se poi l'argomento di conversazione è la piccola Ai al Nara non può che scappare un sorriso < Dubito ce ne saranno tanto presto di bei momenti. > si pone di fronte la poltrona, portando tutto il peso giù verso il basso, in modo che il busto ricada verso il pavimento, ma possa restare ritto a causa delle gambe, poste ora a formare come un angolo poco più largo di un angolo retto, le ginocchia non rigide a far da piedistallo a quel corpo che ora si è abbassato poco più in giù della seduta della Hyuga. < Oh... è stata davvero bravissima. > raccoglie con la destra la lettera, senza stringerla particolarmente, scorrendola con gli occhi per leggerne parole, se ve ne sono, e memorizzarle come qualcosa di estremamente prezioso, a tenerlo incollato e fisso nel cervello, come un filo che lo divide dalla follia più totale a cui si sta molto avvicinando in questi giorni. < Ho semplicemente fatto il mio dovere di shinobi... e di padre, se è questo il ruolo che occupo nella vita di Ai. Altrimenti non lo so, diciamo di fratello maggiore. > allunga la mancina verso il volto della ragazza, accompagnandola nel movimento che lei fa di scostare la ciocca dal proprio volto, finendo in una carezza che le percorre lentamente la linea della mandibola fino alle labbra, scendendo poi al mento con una delicatezza che non si addice per nulla all'uomo che ha praticamente provocato una calamità naturale in quell'ufficio < Lo sai che non lo faccio per chissà quale riconoscimento da parte tua. E se anche fosse, non sarei mai ripagato come vorrei e come forse sarebbe più giusto per entrambi. > scosta ora la mano dal volto della ragazza, poggiando i palmi sulle proprie ginocchia < Devo porre fine a questa guerra, ho giurato a Kuugo che lo avrei fatto a pezzi, poi come un idiota ho lasciato che lo portassero alle prigioni. Come se non mi aspettassi una sua fuga... > sbuffa sonoramente, con un bieco sorriso amaro in volto. [Tag invariati]

16:17 Mekura:
 Scuote il capo sospirando <non è vero> cerca di sollevarsi cercando di raggiungerlo senza però farcela dato che questo si trova già li. <si, sono molto fiera di lei...ha dei momenti...non proprio tranquilli, qualsiasi cosa gli abbiano fatto quei bastardi c'è ancora> sospira <ma è normale per quelli che vengono rapiti, è uno shock, poteva essere peggio, poteva non riconoscermi, invece sorride, riesco comunque a farla sorridere, sembra che si stia riprendendo bene> ma è evidente che è preoccupata <e vedo che si sta interessando a tutto, cerca di dare il massimo in tutto..e si ha anche una piccola cotta per un certo moretto Nara ma molto più grande di lei, ma succede a tutte le bambine che hanno a che fare con lo zio figo o il fratellone> sorride azzardando una battuta leggera prima di sentire la mano di Azrael accostarsi al volto. Abbassa gli occhi quando sente quella carezza dispiaciuta nella espressione <...> solleva lo sguardo quando si parla di Kuugo e poggia gli avambracci sulle ginocchia <tu non potevi fare altrimenti, se è successo è successo sotto la supervisione di Kusa e sia lui che Ryota non hanno fatto tutto da soli...ma per quello che hanno fatto al villaggio stai certo che la pagheranno entrambi> commenta la ragazza seriamente <e lo so che non lo fai per un riconoscimento...ma io sono...grata per quello che sei>

16:36 Azrael:
 Legge la lettera quanto più velocemente riesce. Sorride fino alla fine, un sorriso sincero e sereno, poi però sgrana gli occhi, diventano quasi il doppio del normale, la sclera si arrossa leggermente a causa dell’eccessivo sforzo <… > non dice nulla, si allontana dalla ragazza come se fosse stato scottato dalla sola prossimità a lei < Lei… non è da Yukio, vero? > tono freddo, piatto ed atono. La calma prima della tempesta. < Mekura, dimmi che non l’hai portata da Yukio. DIMMI CHE… > si rende conto di star alzando la voce, per cui si schiarisce la voce immediatamente dopo, alzandosi e poggiando il fondoschiena contro la scrivania, ove si regge anche con le braccia poste appena indietro rispetto alla linea della schiena < Non è l’unica ad avere una cotta per il “bel Nara”, a quanto pare. > ironico, forse in maniera anche un po’ cinica, per poi tornare normalmente, ormai rassegnato allo status quo delle cose. < Sono contento che stia bene, in ogni caso. E tu? Stai bene? > si interessa e si interesserà sempre. < La schiena fa male? Hai preso una bella botta lassù. > Una serie di macerie li ha colpiti in piena schiena, mentre lui la stava trasportando giù come fosse un servizio taxi più veloce di ogni altro mezzo di trasporto. < È questo che mi tedia. Non sono in grado di far valere la giustizia come la intendo io, finché sono qui. È probabile che presto sarò costretto a lasciare questo ufficio. Ho una proposta che mi permetterebbe di essere in pace con me stesso, prima di pretendere di mettere pace nel mio Villaggio, che potrebbe tenermi lontano per un po’. > non parla direttamente dell’akatsuki, ma si potrebbe facilmente intendere che è lì che ha intenzione di andare a parare. [Tag invariati]

16:54 Mekura:
 Rimane un po' basita a guardarlo mentre non sa cosa dire li per li, non se lo aspettava questo eccesso d'ira <...ci ho pensato, ne ho parlato> si solleva in piedi <ma non è da Yukio: preferisco averla vicino a me, sopratutto se la guerra infuria ovunque, questo è il mio villaggio ed il suo, ha i suoi amici e...starà sicuramente meglio qui...> sospira <almeno fino a quando non passerà questa guerra, starà qui: è al sicuro insieme ad altri civili, sotto controllo della polizia, anche loro la conoscono quindi possono dare un occhio di riguardo per lei> anche se non gli è piaciuto il tono in cui glielo ha chiesto, ma immagina che sia normale che abbia paura che una delle poche cose che lo rende felice <io sto bene, non è la prima botta che prendo comunque...e le tue botte?> chiede la ragazza, del resto sono stati colpiti dalle stesse macerie <si ma, finché sei stato qui sei riuscito a fare molto, molto di più di quanto si potesse chiedere, hai delle persone che ti rispettano e potresti diventare Kage e poi che proposta?> incrocia le braccia tra di loro mentre cerca di capire di che cosa si tratta, non è possibile che sia solo l'akatsuki a reclutare gente, ma riguardo alle necessità di Azrael sembra essere proprio questo. <....ti prego, io so già come andrà a finire e ho già vissuto la cosa con Kurako, l'ho visto seguire il potere perché pensava di non riuscire a fare giustizia se non con le sue sole forze...è cambiato e molto...ed ho paura che tu possa seguirlo in qualche modo> lei in Akatsuki si ripete, c'è per tre motivi: per Yukio, per Akendo e per capire come fermarli nel caso accada qualcosa. [ch on]

17:22 Azrael:
 Il volto è duro e freddo, dalla sua espressione non traspare nulla nel parlare di Yukio < Voglio bene a te e a lei. Me l'hai affidata quando eri con Yukio o a fare chissà cosa, o a fare chissà cosa CON Yukio. > c'è sempre lui in mezzo, insomma. Non che lo veda come rivale, solo che, essendo una persona molto territoriale, vede quasi come mancanza di rispetto la presenza del Kokketsu, persona che comunque stima dal profondo, nelle proprie faccende personali < Non puoi pensare di portartela via senza nemmeno parlarmene. Non ti sembra? > il discorso fila abbastanza, non suona come una minaccia, benché il tono del Nara sia abbastanza piccato < La maggior parte delle cose che sto facendo ora, le sto facendo per te e per lei. > ribadisce, ma in fondo la Hyuga sicuramente lo sa già. Alle successive domande, semplicemente inarca la schiena all'indietro < Ngh-- > mugola di dolore < Fa male. Passerò in ospedale quando avrò un attimo di tempo, ma è meno di quanto mi aspettassi. Data la posizione in cui eravamo temevo avrebbe fatto più male a te, avrei dovuto proteggerti meglio. > Ed infine s'arriva al punto focale dei pensieri recenti del giovane Special Jonin < Penso tu abbia già capito di che proposta si tratta. Come ne sai così tanto? > Ok, Kurako, ok, c'è anche Yukio, però un minimo di sospetto giunge al Nara che anche Mekura sia parte di quel gruppo di mercenari < Shin, ultimo capo dell'Akatsuki, attaccò Konoha e distrusse tutto quello che mio padre aveva costruito, compresa la sua stessa vita. > e ad aprirgli le porte fu sua madre. < Ora come ora, se dovesse accadere di nuovo, non sono nella posizione di impedirlo. Inoltre, le leggi del villaggio mi tengono stretto, non ho intenzione di spodestare Hitomu, quando sarà il momento tornerò a prendermi il villaggio. > Semplicemente termina, riavvicinandosi a lei, prendendole una mano e tenendola stretta nella propria, non abbastanza da farle male, ma abbastanza da dare più enfasi all'ultima cosa che ha da dire < Fidati di me, per favore. Almeno tu. > [Tag invariati]

17:41 Mekura:
 In effetti ha ragione, da quando ce l'ha avuta sotto mano quella bambina se l'è quasi incollata addosso, ma anche Azrael ha dei diritti al riguardo. <si, ma non l'ho fatto> afferma la ragazza seriamente senza aggiungere nulla sulle parole di prima, che lei avesse lasciato Ai per fare cose con Yukio, la cosa la infastidisce molto ma non batte ciglio. Si limita a trattenere il rospo e di avvicinarsi sospirando <fammi vedere> afferma cercando di avvicinarsi per potergli guardare la schiena e stanca, come una persona che si è scocciata a sentire le stesse cose del figlio gli risponde <smettila, quante volte te lo devo dire che non hai colpa di quello che è successo?> sospira <tu non avevi il byakugan, io si ed a prescindere da questo non sono riuscita a tenere sotto controllo cosa stava succedendo...erano facili da vedere, invece sono cauta a terra come una scema, ho perso tempo a combattere e non sono riuscita a scovare in tempo quei terroristi...sono stata un peso nella missione non un aiuto> afferma la giovane seriamente <e ora togliti i vestiti e fammi vedere> chiede con tono autoritario nel suo tono gentile mentre si toglie i guanti e li appoggia sulla scrivania. <...> quando fa quella domanda la ragazza non risponde direttamente <Yukio è un chiacchierone prima di tutto, secondo ha fatto la proposta per entrare a delle persone all'interno del suo stesso cortile, terzo c'è stata occasione di lavare la sua divisa..e quarto e non ultimo...> sospira <quasi tutte le persone che conosco sono finite li dentro e non parlo solo di Yukio ma altre persone prima di lui che fanno parte del mio passato> chiude gli occhi e li riapre solo fino a quando non sente la mano di questo stretta nella sua <io mi fido di te..> la domanda è se può fidarsi di lei: se entrasse nella Akatsuki la sua copertura ha un'altra falla e sopratutto Azrael cosa avrebbe pensato delle cosa: che fa parte di un gruppo di mercenari anche se non sa il motivo? [ch on]

18:01 Azrael:
 < Va bene mamma, ho capito... > la canzona, ridacchiando appena. Successivamente fa quel che la ragazza gli ha chiesto. Le mani vanno al mantello, per slacciare il bottone antistante al collo, lasciandolo scivolare giù, a terra. Il passo successivo è la pettorina, di cui va prontamente a sganciare le bretelle, per poterla rimuovere senza problemi, poggiandola sulla scrivania. Ultimo passo, ma non meno importante è la maglia. Si volta verso di lei, la punta con lo sguardo, senza lasciare nemmeno per un secondo il suo volto. La destrorsa va all'altezza della nuca, afferrando con indice e medio il collo alto della maglia, tirandolo su con un unico gesto fluido. La ripone sulla scrivania, senza mai distaccare le iridi da quelle della Hyuga. < Non posso chiederti lo stesso, ma ti verrò a trovare quando andrai a farti medicare. > si volta ora, mostrando una schiena piena di escoriazioni, lividi vari, qualche frammento di inchiostro dovuto ad un tatuaggio ormai andato via per i danni subiti, specie quelli da fuoco, ma tutto sommato la pelle è liscia, candida, le linee muscolari sono perfettamente definite, tipico di un uomo che ha eccessiva cura del proprio corpo. Intanto le racconta qualche altro dettaglio, a conclusione del tutto < Non è stato Yukio a chiedermi di entrare. > e che la ragazza vada per esclusione, a questo punto < Non ho intenzione di impazzire dietro la brama di potere, voglio solo essere sicuro che nessuno faccia del male a Konoha e ritrovare me stesso nel frattempo. > [Tag invariati]

18:15 Mekura:
 <fai bene a dire mamma, ultimamente più che la compagna di qualcuno sono quella che si prende cura di qualcuno> afferma la ragazza continuando a fissarlo in faccia, cercando di rimanere con il contatto visivo sul Nara e non sotto, non per ora dato che ha sempre stravisto per il fisico di Azrael e per quanto ogni volta cerchi di darsi un contegno non è mai riuscita a resistere più di tanto..l'ultima volta solo perché le era vicino, troppo vicino, è svenuta come una mocciosa. A ripensarci arrossisce, abbassando per un attimo lo sguardo e dannandosi un secondo dopo che lo fa <ahh...> si avvicina cercando di vedere il risultato delle varie macerie: si porta dietro ferite varie, come tutti del resto, ma le sue addirittura sbiadivano i tatuaggi che si porta addosso. Allunga la mano destra cercando di toccare la pelle evitando di fargli del male cercando ad occhio di capire l'entità <dovrei controllarti anche con il byakugan ma...penso che siano solo botte alla fine..> quando sente che non è stato Yukio ha solo un'altra possibilità tra i due. Non dice nulla lascia solo che alla destra si accompagni la sinistra e quindi se permesso porterebbe avanti un massaggio leggero cercando in questo modo di alleviare un po' la tensione, un gesto emotivo non richiesto probabilmente ma parliamoci chiaro: chi rifiuterebbe un massaggio in un momento di calma, dopo una situazione tesa da uno Hyuga tra l'altro che sono i migliori a bloccare il flusso di chakra altrui come pure liberarlo, il che fa di loro con le mani sottili ma precisi nella pressione i migliori massaggiatori del mondo? <certo che non me lo puoi chiedere, sarebbe imbarazzante se tu e io fossimo a petto nudo nello stesso momento e se qualcuno entrasse di corsa dalla porta per una situazione di crisi> ironizza arrivando a ridacchiare a bassa voce. Rispetto alla ultima informazione tace, per diversi secondi ma annuendo seriamente gli risponde con lo stesso tono <bene. Perché se lo fai ti chiudo tutti i flussi di chakra del bacino> e così continuerebbe fino a quando non si farebbe una certa ora, ovvero il suo turno e lo lascerebbe con quella promessa/minaccia ironica...o forse no. [end entrambi]

Presenti: Azrael, Mekura
Orario inizio: 14.34
FIne: 18.17
luogo: quartier generale anbu (chat creata)

Resoconto: chiacchierata sul più e sul meno tra Azrael e Mekura dopo la cocente sconfitta ai monti di pietra, quest'ultima oltre a capire la situazione del capo anbu viene a conoscenza delle intenzioni del primo riguardo ad Akatsuki.