La nascita di una serpe II

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16:28 Kagune:
  [Bosco della Morte] Plumbea la coltre che ammanta il cielo, il passo si spinge imperterritamente in direzione del fitto bosco, laddove a dare un tocco in più allo scenario, v’è senz’altro il fruscio della fronte che continuano a smuoversi in balia delle folate prodotte da correnti provenienti da sud est. Gli occhi blu che si accingono a monitorare al meglio il contesto, contandone sul silenzio che, senz’altro, giunge priva di alcuna garanzia assicurativa. Le leve intrepidamente scalciano sul fondo erboso, scostandone i fili d’erba che son soffici come il cotone. La brezza giunge alle di lui spalle, dando una spinta in più ad incedere progressivamente quel vasto piano costituito da rigogliosi alberi che ne ostacolano il passo assiduo. Sbatte rapidamente le ciglia, umidificandone i bulbi oculari che si vestono di pura originalità in quanto intatte da alcuna proprietà acquisita da quel che in realtà, per lui, è un secondo stadio. I ciuffi ribelli che si pongono sulla fronte, bagnate dall’umidità appiccicaticcia che spesso e volentieri si crea dopo il drenaggio dell’acqua piovana che ora impesta ogni dove del loco in cui, attualmente, constatiamo la figura del giovane Yakushi. < Qui dovrebbe andare bene.. > continuando a scrutare i dintorni in maniera piuttosto intensa. Il suo istinto va ad essere dominato dalla piena razionalità al contempo, nessuna eccezione che vada ad essere contemplata. Le leve a tal punto potranno frenare l’inerzia, interrompendo il suo cammino scaltro indirizzato verso la progressione. Le leve superiori calano fino a sfiorare gli esili fianchi. Effimero qualche elemento che potrebbe scatenar lui il campanello d’allarme, si sofferma a pensare. Determinato a raggiungere i suoi obbiettivi, ha già superato diversi momenti degni di essere garanti della validità sul suo curriculum vitae. Potrà dunque destarsi alla concentrazione su quel che ora andrebbe a fare, evitando che gli possa compromettere il suo lavoro. Sta lavorando duro con il fine ultimo di raggiungere livelli ben che più elevati di quello attuale che quasi non gli si addirebbe datane il grado di successo fra gli esperimenti del maestro orochimaru. Non perderà altro tempo, cercherà di prepararsi psicologicamente per la sessione odierna.

16:45 Kagune:
  [Bosco della Morte] Lo Yakushi si appresta dunque a concentrarsi su quel che sarà il primo step di una vasta ed importantissima, relativamente a quel che vorrà fare, sintassi. Vuole evitare che un qualcosa di sommariamente frivolo, possa compromettere il suo immediato, vistane le tempistiche, operato. Gli occhi scrutano la zona antistante, identificandone quel che potrà identificare sulla linea d’aria dei 150 metri in totale. Del resto, i suoi sensi sono ancora standardizzati per quel che ne saranno i reali parametri momentanei. Una profonda concentrazione quella che si manifesta al cospetto di coloro i quali potrebbero osservare quel che oggi andrà ad essere compiuto dal figlio della volontà di una serpe, eliminando quel che si rapporta al suo cospetto come un qualcosa di preventivamente frivolo. Vuole essere garante di una buona riuscita in questo processo fondamentale nel mondo dei ninja che si tengono al servizio della terra a cui appartiene, proprio come lui che appartiene ad Oto. < Non c’è tempo da perdere. > Il villaggio del suono, d’altronde, è l’unico paese a cui è legato e in quale si affondano le sue radici. Ambedue le mani, al contempo, si giungono come in preghiera, effettuandone rapidamente un solo e distinto sigillo che si lega nettamente al processo di impasto come insegnato sin dai tempi accademici: quello della capra. Il sigillo caprino si realizza verticalizzandone l’indici e i medi fino a far approcciare i polpastrelli, mentre gli altri, in seguito, incrociandosi fra di essi. Ed ecco che il sigillo si pone a linea d’aria del plesso solare, mentre lo sguardo si proietterebbe in avanti, scrutandone i dintorni anche se in maniera semi-vigilante grazie alla concentrazione bilanciata fra due componenti, due processi: interno ed esterno. Due sfere si palesano all’attività onirica, immaginando due sfere convogliate da due tipi di vampate di diverso colore, quale rispettivamente verde per l’energia fisica e rossa per l’energia psichica. Questi due tipi di energia che la struttura organica etichetta come funzionalità fondamentali, presentati sotto la forma precitata, dovrebbero dunque essere posti su due fronti diversi della retta orizzontale immaginata. Psichica a destra e fisica a sinistra, mentre al centro a richiamare i due elementi, una forza metafisica capacità di rapportare nell’unico punto centrale le due che appena citate. Riunitesi in un sol punto centralizzato, una fusione che produce un solo risultato pressochè naturale: il chakra. Il flusso che comincerà ad espandersi in ogni dove del suo corpo, della suo organismo, concentrandosi in più punti grazie alla connessione dei punti di fuga che attualmente contengono il chakra emanato in una certa dose, quella che supporta al contempo il giovane Yakushi. Dunque l’attività prenderà piede all’interno del suo organismo, preparandosi allo sforzo successivo; quest’ultimo lo proietterà senz’altro, all’avanzamento ed al prossimo step come da prassi. La volontà dominerà su quell’incremento parametrico, in modo da non compromettere il suo attuale status salutare. E’ un momento assai delicato per lui, come lo sarebbe stato per il chiunque altro fra i ninja. E’ ora di fare sul serio. [ Tentativo di Impasto ] [ Equip: scheda ]

17:07 Kagune:
  [Bosco della Morte] Avrà indi provato ad impastare il Chakra come da prassi, in modo da non occultarne il suo sguardo dalla probabile meta raggiunta aggraziato dalla sessione d’allenamento odierno. Il chakra fluisce all’interno del suo corpo proprio come il sangue, ciò sotto forma di un normal flusso energetico che vada ad essere sicuramente sfruttato nel suo prossimo tentativo che va a legarsi fortemente con il processo appena attuato ed avviato. E’ determinato a risvegliare i suoi poteri innati, quelli conferiti lui dalla volontà del maestro Orochimaru, tant’è che risulteranno trasparenti gli elementi che meno si legano con il suo nuovo tentativo dedito a questa sessione d’allenamento. Caparbio il giovane Yakushi che vuol tentare nuovamente il tutto per tutto, utilizzando quel che giunge prettamente naturale dal profondo della sua indole. Le palpebre si spalancano, incutendone terrore e la macabra cupidigia massimale all’intero contesto che si tinge di puro egoismo che sicuramente prodotto da quella determinazione che lo spinge al presentarsi in un certo modo al cospetto di Orochimaru-sama. <…> se ne sta li, al centro della scena, zitto zitto, concentrato al fine ultimo che si è autoimposto. Non si interessa di null’altro. Andrebbe ancora una volta ad emulare il sigillo della capra, in modo tale da poter combinarlo alla metamorfosi che andrà a decretarsi in corso d’opera, qualora riuscirà nel suo intento. Questione di attimi. Dunque le falangi si presentano nello stessa proiezione in cui, prima, si sarebbero presentati nella procedura di impasto verificatasi prima. Il chakra a tal punto, verrà smosso da una brezza che attraverserà il corpo in ogni dove, senza tralasciare alcuna parte, alcuna zona. A tal punto quell’incremento di chakra dovrà produrne una totale rivoluzione per quel che ne riguardano le astanti proprietà dell’organismo che prima vigeva con assoluta concretezza. Questa rivoluzione comporterà un certo incremento delle sue proprietà percettive, risollevandone due in particolare che interessano due sensi in particolare: Olfatto e tatto. Questi due sensi, dunque, avranno un aumento statistico per poter eccellere per quella concezione di eventuale pericolo. Come una serpe a caccia della sua preda, avrà a disposizione queste particolarità sensoriali capaci di captarne al meglio i movimenti che circolano in un certo raggio o campo. Ma non sono le uniche cose che saranno a sua disposizione. Il suo organismo subirà delle mutazioni, difatti le iridi che si celano alla chiusura delle palpebre, cambieranno colorazione e forma della pupilla: le iridi avranno dunque una colorazione dorata, mentre le pupille giungeranno all’occhio come dei tagli verticali, proprio come quelli di una serpe. La sua pelle diverrà ancor più pallida, chiara, biancastra come la neve che cala d’inverno. Concretizzerebbe ordunque la sua preparazione, predisponendosi all’affinazione di questa modalità tutta da scoprire. Percepire la sinestesia in tal maniera, è un qualcosa di totalmente nuovo per il giovane Yakushi di Oto. [ Chk: 25/25 ] [ Tentativo Richiamo Innata ] [ Equip: scheda ]

17:33 Kagune:
  [Bosco della Morte] La trasformazione dunque avrà luogo, approfittando di quello scenario puramente naturalizzato dalla fitta selva che si predispone innanzi agli occhi rettilizzati. Corrompe dunque la sua natura, confinando con l’altro tratto della sua personalità che assai contorta. Potrà dunque spezzare la proiezione del sigillo caprino per potersi concentrare sulla sua attuale attività sensoriale. Dalla bocca che si spalanca, si paleserebbe la lingua lunga e biforcuta che color porpora. Quel che prima era, ora si direbbe che non c’è più, infatti i tratti ne sono una prova certa e palese. Tutto ciò tramite quel richiamo interiorizzato che è esploso fino a farne commutare i suoi, persino, lineamenti. Le iridi color oro si posano sulla zona antistante, mentre le sue narici s’aprono a linea d’aria che adiacente a linea d’aria originaria alla zona a corrispondente di taluno organo, quale andrebbe a monitorare i dintorni in un campo intrinseco dalla massimale uguale a 75 metri sommari. In questi 75 metri, il giovane Yakushi entrerà a contatti con ogni tipo di odore intrinseco al campo misurato e radarizzato. Tramite alla connessione con il senso olfatti, avrà dunque modo di poter entrare a contatto con gli odori che potrebbero appartenere agli ipotetici nemici, identificandone sul momento la sua posizione in un tempo prettamente reale. < !! > Si spalancano le palpebre dandone accesso al suo sguardo magnetico, catturandone ogni elemento che potrebbe essere preso di mira con fini ben precisi, relativi al suo allenamento intensificato. Perché tutto ciò? Semplice, a circa 5 metri, è presente un odore prettamente estraneo, ipoteticamente conciliabile a quella di un animale. L’animale sarà dunque il suo bersaglio, la sua nemesi, la sua preda come se andasse a caccia. La caccia è iniziata. Le leve inferiori, indi si inclinerebbero fino a caricare il corpo a fisarmocina con lo scopo di catturare la forza necessaria allo scatto in cui si cimenterebbe nell’immediato. Con la deflessione e l’energia cinetica concentrica all’interno delle punte dei piedi, rilascerà lo scatto immediato che si sferra verso le vie avanzate. Rapidamente, esse, scalceranno sul fondo costituito da fronde di ogni qual sorta che verranno calpestate con una certa frequenza, triturandole per l’appunto, al suo passaggio fulmineo. Uno scatto che sarà prettamente orientato verso il quinto metro, mentre le narici fiutano quell’odorino che sa puramente di ipotetica preda che potrebbe essere cacciata dal suddetto. Giunto al quarto metro, dovrebbe dunque allungare il braccio destrorso quale prenderà forma di una vera e propria serpe lunga un metro capacito di coprire quell’ultima misura che manca per raggiungere la preda. A tal punto, con una certa frenesia, dovrebbe spalancare le falangi della corrispettiva mano fino ad aggrappare quella povera lepre che intrinseca per puro caso in quella frazione del fitto e cupo bosco, per sua sventura. Ritirerebbe indi il braccio verso se, riportando la lepre al suo cospetto. La preda sarà prossima al supplizio, al suo probabile pasto. La quiete del bosco sarà dunque infausta oramai. Uno stravolgimento bello e buono questo. [ Chk: 24/25 ] [ Scaglie del Serpente I ] [ Olfatto: 75 m ] [ Tatto: 50 m ] [ Individuazione preda a 5 con olfatto m. 1/4 ] [ Scatto di 5 m. 2/4 ] [ Allungamento arto sinistro 3/4 ] [ Presa 4/4 ] [ Equip: scheda ]

17:35 Kagune:
  [Bosco della Morte] [ Edit ] [ Agilità: 20 ]

17:56 Kagune:
  [Bosco della Morte] Avrà dunque effettuato la presa della lepre poco più distante dalla sua originaria posizione geografica, a circa cinque metri di distanza, allungando il suo arto dalla forma allungata come il corpo di una serpe, guizzante nell’aria con simile proprietà. La lingua lunga, dunque, spunta allo spalancarsi delle sue fauci, leccando le labbra, sia quello superiore che quello inferiore. La mano destra stringe energicamente la presa sulla lepre quale cercherebbe di dimenarsi con una certa frequenza, dominato dall’istinto da animale qual è. E’ diventata dunque una preda facilmente fragile a questo punto, non resterà lui che prendere i dovuti accorgimenti tramite le nuove caratteristiche sensoriali usando il secondo senso che attualmente eccelle assieme all’olfatto: il tatto. Il tatto sulla pelle della povera lepre, sovrastato dal lungo e peloso manto, dovrebbe rilevarne l’altrui frequenza cardiaca in modo tale da percepirne l’attuale status avverso. Il malcapitato indi è nettamente spaventato, ma potrà farci poco e nulla in quanto avrà già fatto spuntare dalla corrispettiva manica una serpe dal diametro di circa trenta centimetri per due metri di lunghezza, capace di avvilupparsi attorno all’arto che preso in soggezione in questo momento. La pelle della serpe è verdognola, presentandone delle decorazioni poligonale, figure romboidali. La serpe uscita dal braccio, si presenterà con una certa progressione rispetto alla sua nemesi e suo nuovo bocconcino fornito dalle capacità dallo stesso Yakushi, predisposto a procurargli il cibo ideale alle altrui papille gustative. [Sssss..] Un sibilo di morte che prettamente riconducibile al rettile che ora annodato all’arto superiore, fino a spalancare repentinamente le fauci di scatto fino ad inglobarne la povera lepre che non avrà alcunchè da fare a taluna potenza. E’ questa la legge che vige nel mondo animale, come qualsiasi altro individuo in natura se non regolato da una comunità: la legge del più forte. Solo individui privi di razionalità potranno comportarsi in questo modo, in un modo direttamente proporzionale a questo amaro episodio. La serpe, infatti, fuoriuscirà dalla manica fino a giungere attorno al collo, evitando comportamenti di natura minacciosa. I serpenti sono parte di se oramai, proprio come lo sono del qualsivoglia esponente del clan Yakushi, a quello a cui appartiene. L’arto libero, deprivato di contenuto dall’avvento di quella serpe verdastra che affamata non ha esitato a porre fine alla vita di quel povero leprotto indifeso. Le iridi dorate scrutano con attenzione tutto ciò, soddisfatto della sua progressione relativa all’affinità della sua affinità serpentesca. E’ questa d’altronde la sua natura alla quale, oramai, si sta spesso e volentieri rapportandosi con lo scopo di migliorarsi sempre più per il fatidico incontro con il maestro Orochimaru. Quel giorno è oramai vicino, Kagune non deve temere < Quell’Uchiha sarà oppresso come in natura questa lepre.. > mentre la serpe sibila mettendone in mostra la lingua biforcuta < Non temere.. > misterioso più che mai. [ Chk: 23/25 ] [ Scaglie del Serpente I ] [ Serpente - diametro:30 cm | Lunghezza: 2 m ] [ Olfatto: 75 m ] [ Tatto: 50 m ] [ Equip: scheda ]

18:08 Kagune:
  [Bosco della Morte] Pensa e ripensa alle faccende che dovran essere risolte al più presto, ridondando mentalmente alle controversie con il giovane Uchiha Hitachi. Rimembra quanto l’onirico rivelerà lui, rimembrando le immagini proiettate dal potere illusorio di quegli occhi che provviste da tre Tomoe. Le carni venivano divorate dalle serpi stesse, quali normalmente sono sue alleate per natura, essendo fondamentalmente uno di loro. < Quegli occhi… > ed ecco che ritorna in mente la luce di quegli occhi color del fuoco, quale probabilmente arde a loro interno < Sono potenti. > asserisce, questo lo si è ben carpito in quella missione contro l’esercito assediante probabilmente al servizio di Ryota. E’ come se fosse invaghito dal loro potere, quale va ad essere senza alcuna ombra di dubbio, celebrato attraverso parole memorabile e sicuramente provenienti dalla bocca dello stesso Yakushi. Persino una serpe prova orrore al solo incrocio di sguardi con quell’Uchiha, il giovane Kagune lo sa bene, in quanto testimone oculare. Mantiene in spalla quella serpe come se andasse ad accudirla con benevolenza seppure, al contempo, essa non c’è. E’ un semplice mezzo che andrebbe ad essere utilizzato, pur trattandosi di una vita. Pian piano la sua ombra prende forma in maniera assolutamente imprevista. Forse, ciò, dedito alla sostanza delle proprie radici, quali si legano ad un solo pilastro: Orochimaru-Sama. Questa è l’assoluta verità, il Genin di Otogakure lo sa molto bene. < Ancora la mia forza non è comparabile alla tua, Uchiha Hitachi.. > frammentandone la locuzione < Ma sta pur certo..> attimi di suspance che verrebbero a crearsi in corrispondenza al frangente cronologico < Che un giorno ci rivedremo e i tuoi occhi non potranno nulla al mio potere. > voltandosi di tergo alla strada maestra fino a proiettarsi verso la zona più cupa della boscaglia, quale costituita da solo ed esclusivamente, fronde selvatiche. Il suo allenamento termina qua, le sue iridi dorante non potranno più essere contemplate da coloro i quali lo avrebbero, in teoria assoggettato. Sparirà dunque dai radar di chiunque presente in zona, lasciando che dietro di se possa calare il sipario ombroso. [ Uscita ]

Free relativa all'affinità della sua abilità innata, rimembrando le vicissitudini che più lo frustrano.